Threads: arrivano i post con spoiler nascosti, come funzionano
Mark Zuckerberg ha annunciato che Threads sta testando una funzione per nascondere gli spoiler. Chi ha accesso al test può evidenziare del testo o toccare un’immagine e scegliere l’opzione “segna come spoiler”. Il contenuto viene così offuscato fino a quando qualcuno non decide di cliccarci su.
Spoiler su Threads, ora si possono nascondere con un toccoSu desktop il testo spoiler appare come un blocco grigio, mentre su mobile viene coperto da puntini animati che fluttuano sullo schermo. Per attivare la funzione, basta evidenziare il testo o toccare un’immagine e scegliere “Mark spoiler” dal menu che appare.
Meta ha spiegato che questa funzione è nata osservando le abitudini degli utenti. Serie popolari come “The Last of Us” e “The White Lotus” sono regolarmente diventate trending su Threads durante le loro stagioni, segno evidente della crescente comunità di appassionati di entertainment e cultura pop sulla piattaforma.
Nascondere gli spoiler di film e serie TV è solo l’uso più ovvio di questa funzione. Ma potrebbe essere utile anche in altre circostanze, per offuscare testi o immagini che non violano le regole, ma potrebbero comunque risultare sgradevoli per alcuni utenti. Ad esempio, un amico potrebbe voler condividere le foto dei calli dopo una maratona con l’hashtag #FeetGoals. Non è vietato, ma magari qualcuno preferisce non vederlo mentre fa colazione…
Questione di bon ton digitaleThreads si sta finalmente dotando di strumenti che altri social hanno da anni, come i messaggi diretti separati da Instagram e finalmente ora anche gli spoiler nascosti. Addirittura Reddit ha questa funzione dal 2017. Per un social che punta a diventare il punto di riferimento per le discussioni pubbliche, non avere un modo nativo per gestire gli spoiler era una lacuna evidente.
Al di là di questo, nascondere gli spoiler sta diventando parte dell’etichetta sociale online. In un panorama digitale dove non mancano le opinioni controverse e i contenuti emotivamente carichi, avere il controllo su quando o se interagire con materiale sensibile non è una cosa da poco.
DisponibilitàLa funzione è attualmente in fase di test a livello globale, ma non tutti gli utenti possono ancora usarla. Meta non ha indicato una data precisa per il rilascio. Al momento la funzione è ottimizzata principalmente per i dispositivi mobili, mentre la versione desktop è ancora in fase di perfezionamento.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Instagram lancia la funzione repost nel feed
Instagram sta sperimentando una funzione che molti utenti aspettavano da anni: la possibilità di fare repost direttamente nel feed principale. Alcuni hanno già iniziato a vederla comparire nei loro account, segno che i test sono già in una fase più avanzata.
There's a repost button on Instagram posts now, but I can't use it 👀
I'm getting a “Unable to post” warning when I tap it. Maybe reposts are coming soon to Instagram, just like in Threads. pic.twitter.com/he4Rwbqcai
— ㆅ (@howfxr) June 13, 2025
Repost su Instagram, una funzione utile?La notizia non è una sorpresa. Instagram ci lavora da almeno tre anni, e nel frattempo altre piattaforme come TikTok e Threads hanno integrato questa funzione già da tempo. Twitter l’ha inventata nel 2009 con i retweet, un’altra era geologica dei social media… Per ora la funzione permette di condividere sia i propri contenuti che quelli di altri utenti direttamente nel feed, non solo nelle Storie come succede attualmente.
Il punto però è un altro. Instagram è già pieno zeppo di formati diversi: post classici, Storie, Reel, Note, messaggi diretti, pubblicità. Aggiungere anche i repost significa introdurre l’ennesimo elemento in un ecosistema che rischia di diventare caotico. Molti utenti non vedono di buon occhio questa nuova funzione. Un feed pieno di repost potrebbe trasformare Instagram in una bacheca confusa, dove il contenuto originale si perde nel rumore.
D’altra parte, ci sono ragioni valide per introdurre questa funzione. Molte persone usano già app di terze parti o trucchetti vari per fare repost, segno che c’è una domanda reale. Avere uno strumento ufficiale eliminerebbe la necessità di cercare soluzioni alternative.
Per i creator, il repost potrebbe essere un modo per aumentare la loro visibilità. Instagram è pieno di meme e foto condivise senza attribuire crediti agli autori originali. Una funzione ufficiale potrebbe aiutare a risolvere questo problema, garantendo che chi crea contenuti riceva il riconoscimento che merita.
Inoltre, condividere contenuti interessanti è una parte naturale dell’esperienza sui social. Limitare questa possibilità alle Storie ha sempre avuto poco senso, soprattutto considerando che il feed principale è dove si concentra la maggior parte dell’attenzione.
L’effetto domino dei socialInstagram sta fondamentalmente inseguendo quello che fanno gli altri. Threads ha i repost, TikTok pure, e gli utenti si sono abituati a questa funzione. Non averla significa rimanere indietro rispetto alla concorrenza. Il problema è che Instagram sembra sempre più una piattaforma che copia invece di innovare. Prima ha inseguito TikTok con i Reels, poi ha aggiunto le funzioni di BeReal, ora arrivano i repost. La strategia funziona dal punto di vista dei numeri, ma rischia di far perdere identità al prodotto.
Quando arriverà per tutti?Come sempre con i test di Instagram, non c’è una data precisa per il rilascio pubblico. La piattaforma testa continuamente nuove funzioni che spesso non vedranno mai la luce, oppure arrivano dopo mesi di sperimentazione. Il fatto che alcuni utenti abbiano già visto la funzione è già un buon segno. Ma Instagram potrebbe sempre cambiare idea all’ultimo momento, non sarebbe la prima volta.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Canzoni e artisti creati dall'IA invadono YouTube e Spotify. A rimetterci sono gli artisti umani
Huawei annuncia il nuovo MatePad Pro 12.2 (2025)
Huawei ha annunciato il nuovo MatePad Pro 12.2 (2025) durante l’evento Innovative Product Launch di Berlino. Il tablet di fascia alta ha un’elevata qualità costruttiva e un’ottima dotazione hardware. La tastiera è in dotazione, mentre la stilo deve essere acquistata a parte. Fino al 31 luglio è possibile sfruttare varie promozioni.
MatePad Pro 12.2 (2025): specifiche e prezzoIl nuovo MatePad Pro 12.2 (2025) ha uno schermo FullView Tandem OLED o PaperMatte Tandem OLED da 12,2 pollici con risoluzione di 2800×1840 pixel e luminosità massima di 2.000 nit. Le cornici hanno uno spessore di 4,6 millimetri, quindi il rapporto schermo/corpo è pari al 92%. Dimensioni e peso sono 182,53×271,25×5,5 millimetri e 508 grammi, rispettivamente.
Queste sono le altre specifiche: processore Kirin T92A, 12 GB di RAM, 512 GB di storage, fotocamere posteriori da 50 e 8 megapixel, fotocamera frontale da 8 megapixel, connettività Wi-Fi 7, Bluetooth 5.2, GPS e Galileo, quattro altoparlanti, quattro microfoni, porta USB Type-C, lettore di impronte digitali (sotto il pulsante di accensione) e batteria da 10.100 mAh con ricarica rapida SuperCharge (100% in 55 minuti).
Il sistema operativo è HarmonyOS 4.3. Non ci sono i servizi Google, ma è sufficiente aprire Huawei AppGallery e installare lo store Aurora per trovare tutte le app più popolari. Nella confezione non è presente l’alimentatore. La tastiera Huawei Glide è inclusa, ma è in formato americano.
Il prezzo del tablet è 999,00 euro. Fino al 31 luglio si può sfruttare uno sconto di 100 euro con il codice AMAAPRO100. Gli utenti riceveranno inoltre in regalo la stilo M-Pencil, il Wireless Mouse NearLink, il router WiFi BE3 e 12 mesi aggiuntivi di garanzia.
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ChatGPT è davvero intelligente? Dipende da cosa si intende per intelligenza. Se per intelligente si considera la capacità di analizzare enormi quantità di dati, riconoscere schemi complessi e generare risposte coerenti e pertinenti, allora la risposta è sì. Ma tutto questo significa che è una tecnologia infallibile? Decisamente no.
Sam Altman ne è sicuro al 100%, presto daremo vita a una superintelligenza artificiale che ci supererà in tutto e per tutto. Nel frattempo, è ancora possibile cogliere in fallo ChatGPT con una certa facilità. È quello che ha fatto l’ingegnere Robert Jr. Caruso , un ingegnere, mentre chattava con il chatbot di OpenAI sull’uso dell’AI negli scacchi. Il chatbot ha finito per affermare di essere lui stesso un buon giocatore e che non avrebbe avuto problemi a battere Video Chess di Atari, un programma utilizzato nel 1977 che prevede 1 o 2 mosse in anticipo.
Chi è il miglior giocatore di scacchi tra ChatGPT e un Atari 2600 che ha quasi 50 anni?Caruso ha impostato una partita a scacchi tra ChatGPT e un Atari 2600 tramite un emulatore. Ma quello che è successo dopo lo ha stupito. Nonostante avesse fornito a ChatGPT una descrizione chiara del layout della scacchiera per aiutarlo a identificare i pezzi, l’AI ha iniziato a confondere le torri con gli alfieri, a perdere completamente il filo della posizione dei pezzi e a sbagliare le mosse in modo evidente. Inizialmente, ChatGPT ha giustificato gli errori accusando le icone dell’Atari di essere troppo astratte per essere riconosciute. Tuttavia, nemmeno il passaggio alla più tradizionale notazione scacchistica è servito a risolvere il problema.
“Per 90 minuti ho dovuto impedirgli di fare mosse orribili“, racconta Caruso. “Correggevo continuamente la sua interpretazione della scacchiera, turno dopo turno. Ogni volta prometteva che, se avessimo ricominciato, avrebbe fatto meglio“. Il test ha evidenziato un limite importante: ChatGPT può imitare il linguaggio degli scacchi, ma non ha una vera comprensione del gioco in sé. E alla fine, ha perso, com’era prevedibile.
Perché ChatGPT ha perso a scacchi?Nei commenti al post di Robert Jr. Caruso su LinkedIn, diversi utenti hanno risposto che l’esito del confronto era perfettamente normale. In sintesi: Video Chess di Atari è un programma specializzato negli scacchi, mentre ChatGPT è innanzitutto un modello di linguaggio predittivo. Le due cose non funzionano affatto allo stesso modo.
Un algoritmo dedicato agli scacchi analizza milioni di mosse possibili al secondo nel quadro delle regole del gioco. Sceglierà poi una di esse dopo aver ridotto questo numero tenendo conto di altri parametri come la situazione del gioco al momento T, l’apertura utilizzata dall’avversario, ecc. È una sorta di metodo di forza bruta, un po’ come cercare di trovare una password inserendo ogni possibile combinazione di lettere, numeri e simboli.
ChatGPT, invece, capisce gli scacchi. Ha accesso a enormi database e può, ad esempio, consigliare la strategia o suggerire una mossa ottimale. Il problema è che il modello linguistico alla base dell’intelligenza artificiale ha il compito di rispondere alla domanda dell’utente fornendo la risposta statisticamente più attesa. E a volte sbaglia. Non bisogna chiedergli di “pensare” con diverse mosse di anticipo, semplicemente non è fatta per questo.
La debacle di ChatGPT è stata inevitabile. Non siamo ancora ai livelli di Deep Blue, che nel 1997 riuscì a battere Garry Kasparov agli scacchi. E nemmeno vicini ad AlphaGo di Google, che mise in ginocchio Lee Sedol, all’epoca il miglior giocatore di Go al mondo.
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Internxt, uno dei nomi più interessanti nel panorama del cloud storage sicuro, ha appena annunciato un’offerta davvero imperdibile – perfetta proprio ora che l’estate è alle porte e dovremo prepararci a decine di scatti in vacanza. Per un periodo limitato, la piattaforma offre uno sconto del 70% sui suoi piani a vita: privacy, sicurezza e fino a 5 TB di spazio cloud con un unico pagamento. Il risparmio è significativo: fino a 2.030 euro in meno rispetto al prezzo originale.
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A rafforzare un servizio già solido ci pensano la natura open-source del codice, consultabile pubblicamente su GitHub, e la verifica indipendente effettuata da Securitum, una delle principali società europee di penetration testing.
Stando invece ai suoi usi, Internxt si rivela particolarmente utile in viaggio, quando avere accesso immediato e sicuro ai propri file può fare la differenza. Che si tratti di conservare copie digitali di documenti importanti, come passaporto o prenotazioni, o di salvare foto e video in tempo reale, evitando di saturare la memoria del telefono, Internxt garantisce accessibilità ovunque ci si trovi, con la tranquillità di sapere che i dati sono sempre al sicuro e solo nelle proprie mani.
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Hai mai sentito di una cassa Bluetooth galleggiante? Probabilmente era un sogno lucido di qualcuno fino a quando la Soundcore Select 4 Go non è arrivata sul mercato. Piccola, portatile e con una potenza incredibile. In altre parole è l’anima di questa estate e non si rovina minimamente a contatto con l’acqua per il motivo precedente. Impossibile farne a meno soprattutto quando la trovi in sconto: su Amazon a soli 21,99 euro invece di 29,99 euro se approfitti del ribasso del 27%. Collegati e portala a casa.
Soundcore Select 4 Go è la cassa Bluetooth che fa l’estateUsala in questi mesi estivi ma mettila anche alla prova in pieno inverno quando sei sotto la doccia e non vuoi rinunciare alle tue playlist preferite. Soundcore Select 4 Go è una cassa Bluetooth estremamente versatile e poi anche bella. È disponibile in diverse colorazioni per acquistarla nella versione che più ti piace. Tuttavia rimane identica nelle caratteristiche: è piccola, portatile, leggera e con gancio integrato così da appenderla ovunque, persino sotto l’ombrellone a mare o alla zaino mentre fai le escursioni. Realizzata con materiali di qualità è completamente impermeabile e persino galleggiante.
Connettila al tuo smartphone grazie alla connessione Bluetooth e godi di connessioni stabili, di qualità e a bassa latenza. L’impianto da 5W crea un audio supremo con potenza e profondità a tua disposizione. I bassi? Ci sono e sono potenti e non gracchiano. Altro vantaggio che ti fa dire “questo deve essere mio”? La sua batteria ha un’autonomia da 20 ore che ti consente di fare festa praticamente per tutto un giorno. Collegala al cavo USB C e ricaricala in pochissimo quando ne hai bisogno.
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Danielle Horan si è presentata al suo solito negozio Home Bargains di Manchester. Ha attraversato l’ingresso e immediatamente le guardie di sicurezza l’hanno fermata. Il sistema di riconoscimento facciale l’aveva segnalata come una ladra di carta igienica. Il problema è che Danielle non aveva mai rubato nulla vita sua.
Clienti innocenti trattati da criminali: il flop inquietante dell’AI nei negoziL’algoritmo di Facewatch l’aveva inserita in una lista nera. Nessuno però si è preso la briga di controllare se l’identificazione fosse corretta o meno. Il problema, è che Facewatch spaccia questo sistema come la soluzione per rendere sicuri i negozi. In realtà sta rovinando la vita a tante persone innocenti.
E quando Danielle ha provato a entrare in un altro negozio della stessa catena, è successo di nuovo. È stata rapidamente circondata dalle guardie e invitata ad andarsene. L’algoritmo aveva deciso che era una ladra di carta igienica e nessuno si è preso la briga di controllare se fosse vero.
Quello che colpisce di più in questa vicenda non è tanto l’errore tecnico, può capitare, per carità, ma il modo in cui è stato gestito. Nonostante Danielle abbia mostrato tutti i suoi scontrini e dimostrato di aver sempre pagato regolarmente, è toccato a lei provare la propria innocenza.
Per giorni si è dovuta giustificare non solo con il personale del negozio, ma anche direttamente con Facewatch. L’intelligenza artificiale aveva di fatto ribaltato uno dei principi base del diritto: si è colpevoli fino a prova contraria.
Un problema più grande di quanto sembriMadeleine Stone di Big Brother Watch, organizzazione che si occupa di diritti civili, spiega che Danielle non è un caso isolato. Il gruppo ha ricevuto segnalazioni da oltre 35 persone che hanno vissuto situazioni simili. Facewatch ha ammesso l’errore e sospeso temporaneamente i servizi nei negozi coinvolti, spiegando che “l’affidabilità del sistema dipende dalle informazioni iniziali“. Tradotto: se il sistema sbaglia, è perché qualcuno gli ha dato dati sbagliati. E quindi?
In teoria, il riconoscimento facciale dovrebbe identificare rapidamente persone già note per comportamenti problematici. Invece sta creando una nuova categoria di vittime: persone normali che finiscono per errore in database di criminali inesistenti.
Il caso di Danielle dimostra quanto sia facile passare dall’essere un cliente qualunque all’essere marchiati come ladri da un algoritmo che non distingue un volto da un altro. E una volta finiti in queste liste nere digitali, uscirne diventa un’impresa.
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Nothing Phone (3a) Pro è lo smartphone del momento. Bello, completo e con una potenza che non lascia niente al caso ma, anzi, ti offre un dispositivo di ultima generazione con ogni compartimento pronto a brillare. È in sconto su Amazon nella versione da 256GB di memoria e in colorazione grigia. Insomma, se devi acquistare un nuovo telefono non farti scappare questo mediogamma e acquistalo subito con 419 euro invece di 479 euro subito.
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Lo smartphone che stupisce è il Nothing Phone (3a) ProBasta osservarlo per capire che Nothing Phone (3a) Pro è uno smartphone diverso dal solito. Nel corso degli anni il brand è riuscito a conquistare la fiducia di chi lo sceglie con dei prodotti che mantengono un prezzo contenuto eppure non fanno a meno di tecnologie di ultima generazione. Questo prodotto? Ne è l’esempio con la sua estetica stravagante che però non sacrifica per niente il grip e la comodità di tenerlo in mano e farci di tutto e di più. Disponibile in colorazione grigio è spettacolare in tutto e per tutto.
Inizia a stupirti con il display da 6,77 pollici che non solo è ampio ma vanta un pannello AMOLED flessibile per colori profondi, vividi e realistici così da replicare la realtà in ogni schermata e app. Risoluzione avanzata con il Full HD+ e fluidità avanzata grazie a cui non solo le applicazioni ma anche lo streaming e il gaming mobile acquistano eccellenza. In fin dei conti il processore Snapdragon unito a 256GB di memoria ti consentono di fare di tutto e di più, tra cui immortalare mille ricordi diversi. Quest’ultima funzione grazie all’accoppiata vincente con la telecamera con periscopio da 50MP e Ultra Zoom 60x per fotografare persino la luna. La batteria? Un’altra chicca che amerai.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Ancora più economica la lampadina SMART di Tapo: prendine quante ne vuoi
La più venduta in assoluto la Tapo L530E, la lampadina smart da installare ovunque in casa. A questo prezzo ne puoi acquistare quante ne vuoi e gestirle anche in blocco ottenendo non solo un’illuminazione di ultima generazione ma che gestisci a piacere a seconda dei bisogni. Multicolore e dimmerabile è imperdibile, collegati ora su Amazon e comprala a 7,99 euro invece di 14,99 euro. Risparmi il 47% con un click.
Tapo L530E è la lampadina smart perfetta per qualunque stanza in casaLa lampadina smart Tapo L530E è perfetta per rendere l’illuminazione di casa intelligente. Questo perché costa poco, offre risultati istantanei e non ha bisogno di mille altre cose per funzionare, infatti basta una semplice app sul tuo smartphone ed il gioco è fatto. Dotata di attacco E27 è in grado di essere compatibile con la stragrande maggioranza di lampade da tavolo e lampadari in commercio rendendosi così quasi universale. Con una potenza di 806 lumen che corrispondono ai vecchi 60W, illumina a dovere e la personalizzi a piacere. Inoltre il sistema è compatibile anche con gli assistenti di casa quindi sia Amazon Alexa che Google Assistant sono supportati per poterla comandare e cambiare con un semplice ordine vocale.
La lampadina è dimmerabile. Ciò significa che puoi modificare l’intensità della luce su un valore compreso da 1 a 100 e rendere l’ambiente luminoso quanto più rilassante. In tal proposito entrano in gioco anche le diverse colorazioni, puoi scegliere tra 16 milioni di diverse possibilità optando per colori più creativi oppure delle semplici tonalità di bianco. Non dimentichiamoci che anche la funzione di temporizzazione è più che versatile rendendo l’illuminazione automatizzata a seconda dei propri gusti.
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OnePlus ha comunicato che durante il Summer Launch Event dell’8 luglio annuncerà cinque nuovi prodotti per il mercato europeo. Gli utenti italiani potranno acquistare due smartphone, un tablet, uno smartwatch e una coppia di auricolari wireless. Il produttore cinese ha fornito alcune specifiche in anteprima e l’immagine dei dispositivi.
Cinque prodotti OnePlus in arrivoI due smartphone sono OnePlus Nord 5 e Nord CE5. Entrambi sono modelli di fascia media, ma il OnePlus Nord 5 si avvicina alla fascia alta con la presenza del processore Snapdragon 8s Gen 3 (4 nanometri), affiancato da memoria LPDDR5X. Si tratta di un notevole miglioramento rispetto al processore Snapdragon 7+ Gen 3 del OnePlus Nord 4.
Il OnePlus Nord 5 supporta Snapdragon Elite Gaming con ray tracing in tempo reale e può eseguire il gioco Call of Duty Mobile a 144 fps. Integra inoltre un sistema di raffreddamento Cryo-Velocity VC con superficie di 7.300 mm² e materiali in grafene simili a quelli del OnePlus 13. Celina Shi, Chief Marketing Officer di OnePlus Europe, ha confermato che i due smartphone avranno il pulsante Plus Key e la funzionalità Plus Mind.
Il tablet è OnePlus Pad Lite. Non avrà il nuovo design per la fotocamera posteriore introdotto con il OnePlus Pad 3, ma conserverà quello dei vecchi modelli. Queste sono alcune possibili specifiche: schermo da 11 pollici, processore MediaTek Helio G100, 6 GB di RAM, 128 GB di storage, due fotocamere da 5 megapixel, Wi-Fi 5 e LTE, porta USB Type-C e batteria a 9.340 mAh.
Durante l’evento dell’8 luglio (inizio ore 10:30) verranno inoltre mostrati gli auricolari OnePlus Buds 4 con doppi driver, doppi DAC, supporto Hi-Res LHDC 5.0 e audio 3D. Il produttore cinese annuncerà infine una versione da 43 millimetri del OnePlus Watch 3.
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Quante volte sarà capitato di ritrovarsi con la batteria scarica perché si è dimenticato di attivare il risparmio energetico? Microsoft ha trovato la soluzione: un sistema che si attiva da solo in base all’uso del dispositivo.
Addio alla batteria scarica: Windows 11 testa il risparmio intelligenteNelle ultime build di Windows 11 in fase di test è spuntata una funzione chiamata “Adaptive Energy Saver“. Il nome è abbastanza eloquente. Non ci si dovrà più ricordare di attivare manualmente la modalità risparmio energetico. Il sistema osserva come si usa il computer, controlla il livello della batteria e monitora quanto stanno lavorando processore e componenti. Quando lo ritiene necessario, attiva automaticamente il risparmio energetico.
La funzione fa parte di un nuovo servizio chiamato “Windows Health and Optimized Experience” che Microsoft ha introdotto un po’ in sordina. Monitora il comportamento del computer e prende decisioni per ottimizzare le prestazioni. Chi ha avuto modo di provare già la funzione, ha detto che si è attivata automaticamente poco dopo aver acceso il laptop. Un buon segno, considerando che siamo ancora in fase di test.
Ma Brandon LeBlanc del team Windows frena gli entusiasmi. La funzione esiste, ma non funziona ancora come dovrebbe. Per questo motivo Microsoft non l’ha ancora annunciata ufficialmente.
Despite appearing this might be working, its likely not working very "adaptively" which is why we haven't enabled or announced this yet.
— Brandon LeBlanc (@brandonleblanc) June 15, 2025
Solo per i dispositivi portatili (per ora)Microsoft ha pensato questa novità esclusivamente per i dispositivi portatili. Dopotutto ha senso. I computer fissi non hanno problemi di batteria, mentre su laptop e tablet ogni ora di autonomia in più può essere preziosa.
Chi ha installato le build di anteprima può già provarla usando ViVeTool, un programma che permette di attivare funzioni nascoste. Serve un po’ di dimestichezza con il prompt dei comandi.
- Scaricare ViVeTool da GitHub ed estrarre in una cartella facile da trovare.
- Aprire il prompt dei comandi come amministratore e andare nella cartella dov’è ViVeTool (usare il comando CD seguito dal percorso, ad esempio CD C:\Vive).
- A questo punto digitare il comando vivetool /enable /id:56401475 e premere Invio.
- Riavviare il computer, la funzione dovrebbe essere attiva.
Niente di complicato, ma bisogna ricordare che stiamo parlando di una funzione ancora in fase di test.
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Cosa succede se si scrive a ChatGPT come se si stesse mandando un messaggio veloce a un amico? Senza punti, senza virgole, magari anche con qualche errore di battitura. L’AI se ne accorge? E soprattutto, cambia il modo in cui risponde?
Scrivere agli assistenti AI senza punteggiatura può sembrare una sciocchezza, ma il modo in cui formuliamo i nostri prompt influenza profondamente le risposte che riceviamo. ChatGPT, Gemini e Claude non si limitano a ignorare gli errori di battitura: cambiano completamente approccio e tono in base al nostro stile di scrittura.
Lo stile cambia le risposte di ChatGPTPer capire fino a che punto la punteggiatura può modificare le risposte di ChatGPT e compagnia bella, basta preparare due versioni per ogni domanda. Una scritta bene, con punteggiatura corretta e grammatica da manuale. L’altra scritta come un messaggio WhatsApp di fretta, senza punti, con errori di battitura e abbreviazioni.
L’esperimento formale vs. informale punta a capire se il chatbot di OpenAI reagisce in modo diverso in base al tono, la forma e la cura con cui viene formulata una domanda. Non solo in termini di stile nella risposta, ma anche di qualità e tipo di contenuti generati.
Ecco qualche esempio interessante:
Formale:
“Mi puoi suggerire qualche idea originale per una campagna di sensibilizzazione sull’ambiente?”
Informale:
“idee x campagna green? tipo cose creative x salvare pianeta”
Quando si usa un prompt formale, l’AI tende a ragionare in termini strutturati e strategici. Propone una serie di video educativi con dati scientifici, collaborazioni con le scuole, progetti a lungo termine. È come se attivasse la sua modalità “consulente” e pensasse in grande.
Con un approccio più spontaneo e diretto, invece, l’AI cambia completamente registro. Butta lì idee immediate e concrete: challenge sui social, meme d’impatto, gesti simbolici che possano diventare virali. È come se il tono informale la portasse a pensare più da “creativo digitale” che da stratega. In pratica, il modo in cui si formula la domanda sposta il focus dalla pianificazione strategica a quello dell’esecuzione creativa. Due cervelli diversi.
Formale:
“Puoi aiutarmi a scrivere un messaggio motivazionale per un amico che ha un esame?”
Informale:
“devo scrivere 1 msg x amico ke ha esame aiutami pls 🙏”
Anche qui cambia tutto. Il messaggio formale genera un testo ispirazionale, quasi da biglietto: “Credi in te stesso, ce la farai!” La versione informale restituisce frasi più vicine al parlato, tipo “Spacca tutto bro 💪 se sopravvivi a questo esame poi puoi affrontare tutto 😂“.
Cambia il tono, ma anche il contenutoQuello che emerge da questi test è che il modo in cui si scrive una richiesta cambia profondamente l’intenzione percepita. Il linguaggio formale attiva risposte più strutturate e professionali. Il linguaggio informale stimola risposte più empatiche, pratiche e vicine al vissuto quotidiano.
Questo vale soprattutto per i compiti creativi: non cambia solo lo stile della risposta, ma la prospettiva da cui l’AI affronta la domanda. Come se il tono stesso fosse un prompt implicito che dice: “Parlami da esperto” oppure “Parlami da amico“.
Un aspetto interessante che emerge dai test riguarda l’uso degli emoji. Quando le richieste di suggerimenti per includevano emoticon, ad esempio:
Formale
“Suggerisci attività da fare per il fine settimana”
Informale
“Suggerisci attività per il fine settimana ☺️”
L’AI abbandona le liste categorizzate per proporre attività più spontanee e divertenti: gite improvvisate, cinema all’aperto, eventi sociali. È come se l’emoji gli dicesse “questa persona vuole divertirsi“, non “questa persona vuole organizzare il weekend in modo efficiente“.
Perché succede questo?Gli assistenti AI sono addestrati su miliardi di testi diversi: email formali, chat informali, documenti accademici, conversazioni social. Quando riconoscono uno stile specifico, attingono probabilmente ai pattern di risposta associati a quel tipo di comunicazione.
- Punteggiatura corretta = documenti professionali, articoli, comunicazioni formali. Quindi risponde in modo strutturato e analitico.
- Niente punteggiatura ed errori = chat, messaggi, conversazioni informali. Quindi risponde in modo più diretto e pratico.
È un po’ come quando si parla con persone diverse: si usa un tono con il proprio capo, un altro con gli amici. L’AI ha imparato a fare la stessa cosa.
Quale stile usare?Il modo in cui si scrive può essere uno strumento per ottenere il tipo di risposta che si vuole. È meglio usare la punteggiatura corretta quando:
- Si vogliono analisi approfondite;
- Si cercano informazioni strutturate;
- Si ha bisogno di contenuti professionali;
- Il tono deve essere formale e autorevole.
Invece, si può scrivere senza punteggiatura quando:
- Si vogliono consigli pratici;
- Il tono deve essere più amichevole;
- Si ha bisogno di idee creative e spontanee;
- Si vogliono risposte dirette senza troppi fronzoli.
La cosa più interessante è che scrivere “male” non significa ottenere risposte peggiori. Significa ottenere risposte diverse, spesso più umane e accessibili. Una scoperta sottile ma importante: anche il livello di “errori” che si fanno sembra influenzare le risposte. Qualche errore di battitura qua e là produce un effetto diverso dallo scrivere completamente senza regole. È come se l’AI riuscisse a distinguere tra la persona di fretta che fa qualche errore, e la persona che non sa scrivere. E adatta il tono di conseguenza.
Oltre la punteggiaturaQuesto piccolo esperimento fa riflettere su quanto sia importante il modo in cui si comunica con l’AI. Non si tratta solo di scrivere prompt corretti, ma di creare una conversazione che produca i risultati che vogliamo. Dimostra che l’AI non è solo uno strumento di elaborazione dati, ma un sistema che interpreta il contesto comunicativo e si adatta allo stile. E questa capacità può essere sfruttata strategicamente per migliorare l’efficacia dell’interazione.
La scelta dello stile di scrittura diventa uno strumento per accedere a diverse “personalità” di ChatGPT (e non solo): l’analista professionale, il consulente pratico, l’amico che dà consigli. Non esiste quindi un modo universalmente “corretto” di comunicare con i chatbot AI. La strategia migliore dipende dall’obiettivo specifico della conversazione.
Il trucco sta nel capire che ogni approccio ha i suoi vantaggi specifici. Quando si impara a modulare il tono e lo stile delle richieste, si sblocca davvero il potenziale dell’AI. Non è più solo uno strumento, ma un partner capace di adattarsi al nostro modo di pensare, lavorare e comunicare.
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