Ventilatore a torre Philips: rinfresca casa all'istante (e costa poco)
Un sistema eccellente se non ami i condizionatori o tenere la casa tutta chiusa. Anche in ufficio è geniale perché occupa poco spazio e non è ingombrante in termini di design. Il ventilatore a torre di Philips Serie 5000 è una certezza e lo puoi acquistare spendendo poco. Tutto merito dello sconto su Amazon che ti permette di risparmiare, se stavi aspettando questo momento compralo subito a soli 89,90 euro.
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Ventilatore a torre: con Philips non sbagliInvece di optare per uno dei classici modelli a piantana, opta per questo sistema a torre. Il Philips Serie 5000 è uno straordinario prodotto di cui non fare a meno soprattutto ora che il primo caldo si fa sentire in modo prepotente. Grazie a lui puoi rinfrescare all’istante una stanza del tuo appartamento o, ad esempio, l’ufficio e stare fresco. Regolabile e con diverse opzioni, ha una caratteristica certa ossia è silenzioso. E poi con il suo motore che crea un flusso d’aria costante, quasi fa parte di una categoria diversa rispetto ai tanti altri modelli che si trovano sul mercato.
Uno dei vantaggi del modello è racchiuso nelle dimensioni. Non avendo il classico sistema a pale, non occupa poco spazio e lo puoi mettere anche in un angolo. In fin dei conti, con il suo sistema auto-rotante, copre tutto l’ambiente se ne hai bisogno e non lascia neanche uno spazio privo della sua piacevole brezza. Con il telecomando ci metti un secondo a scegliere tra diverse velocità, modalità o ad impostare in timer. Ancora più interessante il piccolo spazio dedicato agli oli essenziali. Ebbene, se desideri anche profumare l’ambiente, puoi inserire la tua fragranza preferita all’interno dello scompartimento e giovare altresì dell’aromaterapia oltre che della frescura.
Ottimo, no? Allora non perdere tempo e acquista subito il ventilatore a torre Philips Serie 5000 a soli 89,90 euro su Amazon.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Antivirus e VPN: sicurezza senza limiti a meno di 3 €/mese, ecco come
Per una connessione sicura è necessario ricorrere a due strumenti, oramai essenziali. Il primo è un sistema di protezione in grado di rilevare e bloccare virus, malware e altre minacce informatiche. Con l’aumento degli attacchi informatici, un tool di questo tipo è essenziale.
Il secondo è, invece, rappresentato da una VPN, un servizio che permette di criptare il traffico Internet, aggirare blocchi geografici e ottenere una protezione aggiuntiva durante la connessione, evitando anche gli attacchi “man in the middle” e accedendo alle reti Wi-Fi pubbliche con maggiore sicurezza.
Per abbinare questi due servizi basta scegliere Norton 360. Il bundle è oggi in offerta con uno sconto fino al 66% che riduce il costo fino a 29,99 euro per un anno, senza vincoli di rinnovo e con 30 giorni di tempo per esercitare la garanzia di rimborso.
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Cosa include Norton 360Con Norton 360 è possibile sfruttare:
- un sistema di protezione contro virus, malware, ransomware e altre minacce informatiche che può rilevare e bloccare il software malevolo
- la Secure VPN per una connessione privata senza limiti
- il password manager
- fino 200 GB per il backup dei propri dati
- altri servizi di sicurezza come Dark Web Monitoring e Protezione minori
Sfruttando la promozione in corso, Norton 360 è ora attivabile al prezzo ridotto di:
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I software di Norton sono disponibili su PC Windows, Mac e su smartphone e tablet. Per tutti gli utenti c’è sempre una garanzia di rimborso valida per i primi 60 giorni dall’attivazione del servizio.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Power bank 20000mAh esplosione di potenza, al 50% con il codice speciale
Un sistema intelligente e da portare con te anche in viaggio. Impossibile fare a meno di un power bank durante l’estate, quando le ore fuori casa sono tantissime e i tuoi dispositivi tech devono essere sempre disponibili. Immagina in campeggio e al mare, questo modello di iNIU da 20000mAh ha quello che stai cercando. Ora è disponibile con un ribasso del 50% che ottieni usando il codice 9QAAIMX3, collegati su Amazon e compralo a soli 18,49 euro invece di 36,99 euro.
Power Bank INIU: tutto al posto giusto, ha anche il cavo integratoUno smartphone in estate conosce la sua sconfitta. Non c’è niente da fare, quando arriva il caldo le batterie iniziano a dare i numeri e beh, arrivare a metà giornata con lo 0% non è così raro. Se poi pensi che in questo periodo esci spesso, vai al mare, una scampagnata o partecipi a mille concerti diversi, sai già di dover portare con te un alleato valido come un power bank. Questo di INIU è fenomenale perché ha persino il cavo USB C integrato così da non dover smanettare e grazie ai suoi 20000mAh la potenza non ha limiti. Usalo con qualunque devices tu voglia per farlo tornare al 100% in poco tempo e soprattutto in modo sicuro.
Con dimensioni compatte e un peso leggero, il prodotto ti offre diverse uscite per poter collegare anche altri cavi e caricare più dispositivi in contemporanea. Non ti preoccupare perché sai esattamente quanta carica hai ancora a disposizione grazie al display LED integrato. In linea di massima, dipende dai dispositivi, hai almeno 4 ricariche sulla stragrande maggioranza di smartphone in commercio. Compatibile con iPhone, Huawei, Xiaomi, Samsung e così via… cosa aspetti a farlo diventare il tuo miglior alleato?
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Pubblicità in WhatsApp: nuova denuncia contro Meta?
WhatsApp ha annunciato l’arrivo delle inserzioni nella pagina dello Stato. Secondo l’organizzazione noyb, le informazioni usate da Meta per la personalizzazione della pubblicità verranno raccolte in modo illegale, violando sia il Digital Markets Act (DMA) che il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Probabile quindi una nuova denuncia contro l’azienda di Menlo Park.
Vietato l’uso dei dati senza consensoNel comunicato stampa è scritto che le inserzioni verranno personalizzate in base a paese, città, lingua, canali seguiti, interazioni con gli annunci pubblicitari e, se WhatsApp è stato aggiunto al Centro gestione account, anche in base alle preferenze pubblicitarie e le informazioni provenienti da tutti gli account Meta.
Secondo l’avvocato Max Schrems, fondatore di noyb, Meta potrebbe violare sia il DMA che il GDPR. L’art. 5 comma 2 del DMA vieta di combinare i dati di vari servizi (Facebook, Instagram e WhatsApp in questo caso) senza il libero consenso dell’utente. In maniera simile, il GDPR richiede un consenso esplicito per le inserzioni personalizzate.
Quasi certamente, Meta sfrutterà il legittimo interesse come base legale per l’uso dei dati, lo stesso “trucco” sfruttato per Meta AI in Europa (noyb potrebbe avviare una class action). Secondo Schrems potrebbe anche usare il modello “Consent or Pay” di Facebook e Instagram, considerato illegale dalla Commissione europea.
L’organizzazione austriaca esaminerà l’implementazione pratica di WhatsApp, ovvero come verranno usati i dati degli utenti. Successivamente valuterà se presentare un’altra denuncia contro Meta. Schrems ipotizza che l’introduzione delle inserzioni spingerà molti utenti verso servizi concorrenti, tra cui Signal (Telegram è più popolare, ma non offre la crittografia end-to-end per impostazione predefinita).
VPN da usare in viaggio: occasione imperdibile per attivare oggi la migliore
Prima di partire per una vacanza (soprattutto all’estero) è utile “mettere in valigia” una VPN. Un servizio di questo tipo, infatti, si rivela essenziale per chi viaggia garantendo la possibilità di criptare il traffico dati, rendendo sicura anche una connessione da un Wi-Fi pubblico, e di evitare blocchi geografici online, grazie alla possibilità di “spostare” il proprio IP in un altro Paese.
La VPN da scegliere oggi è NordVPN. Con la promo estiva e il codice sconto BLAZE5, infatti, è ora possibile ridurre in modo significativo il costo della VPN. Il piano biennale, infatti, con uno sconto del 72% e con un extra sconto del 5%. Sommando le due promo, la spesa si riduce a 94,29 euro (IVA inclusa) per 24 mesi di utilizzo ovvero meno di 4 euro al mese.
Per tutti i nuovi utenti c’è anche una eSIM Saily in regalo, con traffico dati gratuito (fino a 10 GB, in base al piano scelto) per l’uso all’estero. La promozione descritta include sempre 30 giorni di garanzia di rimborso. Per accedere subito alla promozione basta visitare il sito ufficiale di NordVPN, qui di sotto.
NordVPN: perché sceglierla oggiCon NordVPN è possibile accedere a una VPN ricca di vantaggi. Tra le caratteristiche del servizio troviamo:
- la crittografia del traffico dati: questa funzione permette di proteggere le informazioni anche quando si utilizza una rete Wi-Fi non sicura
- una politica no log: in questo modo, i dati dell’utente durante l’utilizzo del servizio non vengono raccolti
- un network di migliaia di server sparsi in tutto il mondo: in questo modo è possibile evitare blocchi geografici online
- la possibilità di utilizzare la VPN da 10 dispositivi in contemporanea
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}WhatsApp aggiunge la pubblicità nello Stato
WhatsApp ha annunciato tre novità per Canali e Stato, due funzionalità accessibili dalla scheda Aggiornamenti. Gli utenti potranno sottoscrivere l’abbonamento ai canali e trovare quelli con maggiore visibilità. Meno gradita sarà probabilmente la pubblicità mostrata nella pagina dello stato.
Arrivano le inserzioni anche su WhatsAppWhatsApp non ha mai mostrato inserzioni pubblicitarie in oltre 16 anni di vita. Meta ha finora ottenuti profitti solo attraverso la versione Business usata dalle aziende. Queste ultime potranno presto usare la pagina dello Stato per pubblicizzare un prodotto o un servizio e consentire agli utenti di avviare una conversazione.
La seconda novità sono i Promoted Channels. Gli amministratori dei canali potranno aumentare la loro visibilità nell’elenco (quando l’utente tocca il pulsante Esplora). Invece del numero di iscritti al canale verrà mostrata l’etichetta “Sponsorizzato“. In pratica, WhatsApp mostrerà più in alto i canali che pagano.
Infine, gli utenti potranno sottoscrivere un abbonamento ai canali preferiti. In tal modo riceveranno aggiornamenti esclusivi. Non è noto se gli utenti europei potranno usare un metodo di pagamento esterno (diverso da quello offerto da Apple e Google), come permesso dal Digital Markets Act.
WhatsApp sottolinea che le inserzioni appariranno (nel corso dei prossimi mesi) solo nella scheda Aggiornamenti (usata da oltre 1,5 miliardi di utenti al giorno). L’esperienza di chat privata rimarrà invariata, quindi non ci sarà nessuna inserzione nelle scheda Chat.
Per visualizzare inserzioni personalizzate verranno utilizzate alcune informazioni, tra cui paese, città, lingua, canali seguiti e interazioni con le inserzioni. Se WhatsApp è stato aggiunto al Centro gestione account verranno usate anche le preferenze relative alle inserzioni e le informazioni provenienti dagli account Meta.
L’azienda di Menlo Park promette di non vendere né condividere il numero di telefono degli utenti con gli inserzionisti. I messaggi personali, le chiamate e i gruppi non verranno usati per determinare le inserzioni personalizzate.
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Sembra che l’attuale standard PCIe 5.0 per gli SSD sia destinato a rimanere sul mercato ancora per alcuni anni, stando a quanto dichiarato da Wallace Kou, CEO di Silicon Motion, in un’intervista ripresa da Tom’s Hardware. La loro longevità non è dovuta solo alle prestazioni superiori, con velocità di trasferimento quasi doppie rispetto alle PCIe 4.0, ma soprattutto alla mancanza di una reale necessità di una versione più prestante, come il PCIe 6.0.
Il PCIe 5.0 per SSD rimarrà ancora per 5 anni nel mercato consumerSecondo Kou, né i principali produttori di PC, come AMD e Intel, né il mercato hanno interesse per PCIe 6.0 nel segmento consumer. Il motivo principale è economico: i controller per SSD PCIe 5.0 sono già significativamente più costosi da produrre rispetto a quelli PCIe 4.0, con costi di tape-out che possono raggiungere i 16-20 milioni di dollari, includendo spese per proprietà intellettuale e maschere.
Passare a PCIe 6.0 comporterebbe un ulteriore aumento dei costi del 25-30%, con tape-out che potrebbero arrivare a 30-40 milioni di dollari. Questi controller, basati su un processo produttivo a 4 nm e dotati di 16 canali NAND, rappresentano un investimento considerevole, non giustificato dall’attuale domanda. Inoltre, il mercato consumer non ha ancora adottato pienamente le piattaforme compatibili con PCIe 5.0, e anche per chi le utilizza, la differenza rispetto alle SSD PCIe 4.0 non significativamente rilevante.
L’introduzione del PCIe 6.0 rischierebbe di incrementare ulteriormente i costi dei sistemi, già gravati dalle schede madri compatibili con PCIe 5.0, senza apportare benefici tangibili per gli utenti. Silicon Motion, leader nel settore, non vede quindi la necessità di accelerare lo sviluppo di controller PCIe 6.0. Gli SSD PCIe 5.0 saranno quindi presenti sul mercato per almeno i prossimi cinque anni, mentre la versione 6.0 dello standard potrebbe debuttare solo nel 2027 o 2028, principalmente nel settore enterprise, spinto da progetti come Rubin di Nvidia, atteso per il 2026.
Per i consumatori medi, il PCIe 5.0 rappresenta una soluzione più che ottimale, grazie alla combinazione di prestazioni elevate e costi sostenibili, il che rende ancora del tutto superflua l’adozione di uno standard più potente e veloce.
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PeaZip, l’applicazione gratuita per la gestione degli archivi, realizzata dal nostrano Giorgio Tani, è ora disponibile nella nuova versione 10.5, con miglioramenti che ne potenziano prestazioni, sicurezza e usabilità. Questo aggiornamento, caratterizzato da una revisione del codice e correzioni per una maggiore stabilità, mira a offrire un’esperienza più fluida e affidabile.
PeaZip 10.5: maggiori prestazioni e nuove funzionalità nella nuova versionePeaZip 10.5 risolve innanzitutto diversi bug, come l’icona di avviso per le password di file criptati, la quale ora funziona correttamente, oltre all’opzione di apertura automatica degli archivi TAR, che ora non genera più errori e la navigazione tramite breadcrumb che è stata perfezionata per alcuni formati di archivio. Ricompilato con Lazarus 4.0, il software resta compatibile con le versioni precedenti di Lazarus. Sono stati aggiunti menu contestuali aggiornati per Windows 11, mentre su macOS sono disponibili nuovi stili per il file manager e una gestione ottimizzata del cursore.
Il file manager è poi stato ottimizzato per essere più rapido e leggero: l’analisi degli archivi per errori è due volte più veloce, il caricamento di archivi con 25.000 elementi è accelerato del 60% con un consumo di memoria ridotto del 12%, e l’accesso ad archivi con 250.000 elementi è più veloce del 25%, usando il 25% di RAM in meno.
Per quanto riguarda la sicurezza, PeaZip 10.5 introduce un nuovo avviso prima di aprire file con contenuti attivi, come script o eseguibili, e permette di personalizzare le estensioni da monitorare. La verifica degli hash SHA256 tramite Jotti VirusScan aiuta a individuare malware, mentre gli utenti Windows possono analizzare gli Alternate Data Streams (ADS) NTFS e gli identificatori di zona per rilevare file da fonti non sicure. La gestione dei metadati è migliorata, con un supporto avanzato per gli ADS nei formati RAR e WIM, essenziale per la sicurezza dei file scaricati.
L’interfaccia utente è più intuitiva grazie a suggerimenti nelle impostazioni, l’opzione di mostrare/nascondere file nascosti direttamente dal file manager e menu contestuali semplificati, con una nuova scorciatoia per i preferiti. La finestra di avanzamento delle attività è stata ridisegnata per maggiore chiarezza ed efficienza, soprattutto durante il test degli archivi. Tutti i dettagli su PeaZip 10.5 sono disponibili nelle note di rilascio della pagina ufficiale, da cui si può anche scaricare la nuova versione.
Trump Mobile è ufficiale: lo smartphone T1 e The 47 Plan
Neanche il tempo di scrivere e pubblicare l’indiscrezione, che ecco arrivare l’ufficialità: Trump Mobile è il nome della nuova avventura imprenditoriale di Donald Trump e famiglia. È di fatto un operatore virtuale che fornirà i propri servizi, inclusa la connettività su reti 5G, appoggiandosi alle infrastrutture delle tre grandi telco d’oltreoceano ovvero AT&T, Verizon e T-Mobile USA. È stato presentato anche il primo smartphone del marchio: T1 Phone, con tanto di finitura dorata per la scocca e tema in stile MAGA.
Lo smartphone Trump Phone T1Pubblicata la scheda (quasi completa) delle specifiche tecniche. Ci sono un display AMOLED da 6,8 pollici con notch nella parte superiore e frequenza di aggiornamento da 120 Hz, 12 GB di RAM, 256 GB di memoria interna (espandibile con microSD), lettore di impronte digitali, riconoscimento facciale, tripla fotocamera posteriore da 50+2+2 megapixel, selfie camera frontale da 16 megapixel, jack audio da 3,5 mm per le cuffie, porta USB-C e batteria da 5.000 mAh con ricarica rapida da 20 W. Nessuna informazione sul processore integrato. Il sistema operativo preinstallato è Android nella sua versione 15.
T1 Phone (modello 8002) sarà venduto al prezzi di 499 dollari. È già online il modulo da compilare per il preordine, l’uscita è stata fissata per il mese di agosto.
L’immagine qui sopra mostra un design un po’ sospetto. A far arricciare il naso non è tanto la finitura dorata, quanto dettagli come la spaziatura piuttosto anomala tra le fotocamere posteriori e, soprattutto, la totale mancanza del flash LED.
La tariffa The 47 PlanThe 47 Plan è invece una vera e propria tariffa. Include traffico voce illimitato, messaggi illimitati, 20 GB di dati alla massima velocità, copertura dell’intero territorio statunitense, chiamate internazionali verso 100 destinazioni, una copertura assicurativa per i dispositivi, assistenza automobilistica fornita da Drive America e altri benefit.
È proposta al prezzo mensile di 47,45 dollari. La scelta della cifra non è casuale: Donald è stato il 45° presidente USA e ora è il 47°. Come scritto in apertura, Trump Mobile si configura come un operatore virtuale.
OpenAI aggiorna ChatGPT Search e Codex
Dopo aver migliorato la modalità vocale avanzata e annunciato il nuovo modello o3-pro per utenti con abbonamento ChatGPT Pro e Team, OpenAI ha rilasciato un aggiornamento per la funzionalità Search del chatbot e per Codex, l’agente AI che esegue varie attività relative alla programmazione.
Novità per ChatGPT Search e CodexLa funzionalità Search di ChatGPT è stata annunciata a fine ottobre 2024. Inizialmente era disponibile solo agli abbonati Plus e Team. Dal 16 dicembre 2024 è disponibile a tutti e dal 5 febbraio 2025 anche senza login. Permette di ottenere risposte più complete e aggiornate attraverso le informazioni trovate su Internet. In pratica può essere utilizzata al posto di Google Search ed è l’alternativa ad AI Overview.
L’aggiornamento rilasciato da OpenAI il 13 giugno migliora la qualità delle risposte e la capacità di ricerca. Il chatbot comprende meglio le richieste degli utenti fornendo risposte più esaustive, gestisce conversazioni più lunghe, riduce le risposte ripetitive, esegue automaticamente più ricerche per domande complesse e cerca sul web utilizzando un’immagine caricata.
OpenAI avverte gli utenti che ChatGPT potrebbe commettere errori, quindi è meglio controllare attentamente le risposte. A causa di un bug che verrà presto risolto, in alcuni casi viene mostrata una “catena di pensiero” per query semplici.
L’azienda californiana ha inoltre aggiornato Codex. L’agente AI può ora generare risposte multiple contemporaneamente per una singola attività e l’utente può scegliere tra le possibili soluzioni. Ci sono altri miglioramenti minori e vari bug fix. Per usare Codex serve l’abbonamento Pro, Plus, Enterprise o Team. La scorsa settimana si è verificato un down piuttosto lungo di ChatGPT.
Trump vuole lanciare uno smartphone e un operatore (update)
La scorsa settimana, la società DTTM Operations LLC che gestisce le proprietà intellettuali controllate da Donald Trump, ha depositato presso l’ufficio statunitense USPTO (United States Patent and Trademark Office) le richieste necessarie per ottenere due nuovi marchi: TRUMP e T1. Stando a quanto emerso, il primo sembrerebbe essere relativo a uno o più smartphone e ad accessori da lanciare sul mercato. Il secondo, invece, a un operatore mobile.
Lo smartphone a marchio Trump, anzi TRUMPNon è tutto, in quanto il brand TRUMP potrebbe essere associato anche a una catena di negozi fisici nei quali vendere dispositivi e servizi, inclusi i caricatori e le custodie. Come fa notare l’avvocato Josh Bergen, specializzato in brevetti e fonte originale della notizia, non è detto che l’iniziativa arrivi effettivamente a concretizzarsi.
Scendendo nel dettaglio, la volontà di lanciare un operatore chiamato T1 potrebbe far storcere il naso a un’altra realtà affermata del settore, T-Mobile. In caso di conferme, sarà interessante capire come la FCC (ora guidata dal fedelissimo Brendan Carr, amico di Elon Musk) deciderà di gestire la questione.
Tra le altre iniziative recenti lanciate da Trump al di fuori dell’ambito politico c’è anche quella relativa alla memecoin $TRUMP. La criptovaluta non se la sta passando granché bene (fonte CoinMarketCap), nonostante operazioni di marketing mirate come l’invito a cena col presidente.
Tornando a concentrare l’attenzione sul telefono, non ci sono informazioni né sulle tempistiche per l’eventuale lancio né in merito alle sue specifiche tecniche. Non è dato a sapere nemmeno a chi potrebbero essere affidate le fasi di progettazione e di produzione, né dove: chissà se direttamente negli Stati Uniti oppure altrove, finendo paradossalmente per essere colpito dai dazi sulle importazioni. Non so perché, ma qualcosa mi ha riportato alla mente il progetto tutto italiano Stonex ONE che non faranno fatica a ricordare coloro che seguono l’universo mobile da un po’.
Aggiornamento: tutto ufficiale, è online il sito trumpmobile.com con tutti i dettagli. Il nostro approfondimento nell’articolo dedicato.
AMD mantiene in vita AM4 con la nuova CPU Ryzen 5 5500X3D
La piattaforma AM4 di AMD, nonostante i suoi otto anni di vita, rimane ancora attiva grazie a nuovi modelli di CPU rilasciati ancora oggi. Anno dopo anno, l’azienda arricchisce questa piattaforma con nuovi processori, e l’ultima novità è il Ryzen 5 5500X3D, la CPU X3D attualmente più economica introdotto finora. Questo lancio, avvenuto in sordina e senza annunci ufficiali, è stato confermato sul sito web di AMD, dove la nuova variante è comparsa nella sezione dei prodotti completa di specifiche dettagliate.
AMD rilascia Ryzen 5 5500X3D: la più economica CPU X3D per AM4AMD Ryzen 5 5500X3D si presenta come una variante del Ryzen 5 5600X3D, ma con frequenze inferiori. Dotato di 6 core e 12 thread, il processore opera con una frequenza base di 3 GHz e 4 GHz di frequenza massima. In confronto, il 5600X3D raggiunge i 3,3 GHz di base e frequenza massima di 4,4 GHz, mentre il Ryzen 5 5500 vanta una frequenza base ancora più alta, pari a 3,6 GHz. Le velocità ridotte del 5500X3D sono una caratteristica tipica dei processori X3D, dovuta alla particolare tecnologia di stacking dei die.
Ciò che rende AMD Ryzen 5 5500X3D particolarmente interessante è la sua cache L3 da 96 MB, identica a quella degli altri processori della serie 5000X3D. Il nuovo modello rappresenta quindi un’opzione davvero interessante per l’ambito videoludico, dove una cache più ampia può fare la differenza. Tuttavia, questo vantaggio comporta un consumo energetico maggiore: il 5500X3D ha un TDP di 105W, contro i 65W del Ryzen 5 5500.
Pensato per configurazioni da gioco a basso costo, AMD Ryzen 5 5500X3D è un’opzione interessante per chi cerca prestazioni di tutto rispetto, spendendo comunque una cifra più che ragionevole. Al momento, però, la disponibilità è limitata all’america latina, e il prezzo non è stato ancora annunciato ufficialmente, anche se si ipotizza un costo di circa 150 dollari.
È comunque molto positivo notare come, nonostante gli anni alle spalle, AM4 continui a ricevere supporto e nuovi modelli, a totale vantaggio dei consumatori. Una politica completamente opposta a quella di Intel, la quale continua a cambiare spesso piattaforma per le nuove generazioni di CPU, come nel caso di Nova Lake.
Vodafone e ho down il 16 giugno: tutti gli aggiornamenti
Down in corso per Vodafone e ho. Ancora una volta, a restituirci una fotografia fedele della situazione è il portale Downdetector. Questo il grafico che mostra l’andamento delle segnalazioni raccolte: un primo picco è stato registrato poco dopo le ore 9, poi il calo, fino al nuovo rialzo improvviso nel primo pomeriggio. Aggiorneremo questo articolo con tutte le novità, non appena disponibili.
Il down di Vodafone e ho: problemi e disserviziRicordiamo che l’operatore virtuale ho condivide è controllato proprio da Vodafone e che eroga il suo servizio attraverso l’infrastruttura della telco. Da qui, i problemi che si sono manifestati in contemporanea.
La mappa dei feedback fa riferimento a disservizi in tutta Italia, da nord a sud, con una normale concentrazione nelle grandi città.
Analizzando i commenti, emerge che i problemi riguardano sia la rete fissa che quella mobile. Intanto, l’hashtag #vodafonedown raccoglie i post sul tema condivisi via social.
Ricordiamo che, in seguito all’acquisizione da parte di Swisscom approvata lo scorso anno, da alcune settimane anche i nuovi clienti Fastweb sono gestiti attraverso la rete di Vodafone. Non a caso, anche per questo operatore c’è stato un lieve incremento nel volume delle segnalazioni inviate a Downdetector.
… in aggiornamento
Tablet Xiaomi a -41%: Redmi Pad Pro è l'affare del giorno
Lo sconto del 41% su Amazon porta Xiaomi Redmi Pad Pro al suo prezzo minimo storico. È il tablet che unisce prestazioni elevate, il massimo del coinvolgimento multimediale e che abilita la produttività in movimento, potendolo facilmente abbinare a una tastiera wireless per trasformarlo in un piccolo notebook. Ha in dotazione un ampio display da 12,1 pollici protetto da Gorilla Glass 3 con AdaptiveSync a 120 Hz, risoluzione 2,5K e supporto Dolby Vision, il potente processore Qualcomm Snapdragon 7s Gen 2, 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna (espandibile fino a 1,5 TB).
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La super offerta sul tablet Xiaomi Redmi Pad ProIntegra una batteria da 10.000 mAh con ricarica rapida a 33 W, fotocamere da 8 megapixel (anteriore e posteriore), connettività avanzata grazie a Wi-Fi dual band e Bluetooth 5.2, senza dimenticare i 4 altoparlanti con Dolby Atmos e Hi-Res Audio per un comparto audio immersivo. Il sistema operativo è Android con interfaccia personalizzata HyperOS e accesso a Google Play per scaricare le applicazioni. Trovi altri dettagli nella descrizione sull’e-commerce. Il voto medio ottenuto dalle recensioni dei clienti lo premia con un 4,7/5, quasi un perfect score.
È la scelta giusta se stai cercando un tablet dalla vocazione multimediale, perfetto per vedere i contenuti in streaming. Non lasciarti sfuggire il forte sconto del 41% e acquista Xiaomi Redmi Pad Pro al prezzo finale di soli 218 euro, il minimo storico da quando è in vendita. La colorazione è Mint Green, visibile qui sotto.
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Nella confezione sono inclusi l’accessorio ring holder e il cavo USB Type-C per la ricarica della batteria. Venduto e spedito da Amazon, è subito disponibile con la consegna gratis in un giorno.
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Intel sta mettendo fine alla produzione delle sue precedenti GPU Arc Alchemist, introdotte sul mercato nell’ottobre 2022. Con meno di tre anni di vita, molte di queste schede grafiche stanno raggiungendo il termine del loro ciclo vitale, come annunciato attraverso le recenti notifiche di aggiornamento prodotto sul sito ufficiale dell’azienda.
Intel mette fine alla produzione delle precedenti GPU Arc A750 e A770 AlchemistIntel Arc A750 e A770 sono destinate a uscire di scena nel 2025. Come segnalato dall’insider @momomo_us, Arc A750 sarà la prima a essere dismessa, di cui gli ultimi ordini verranno accettati per il 27 o 30 giugno 2025, con le spedizioni finali previste per il 26 o 30 settembre 2025. La Arc A770, invece, potrà ancora essere ordinata entro il 18 novembre 2025, con le ultime spedizioni programmate per il 20 maggio 2026. I partner AIB avranno quindi pochi mesi per fare scorta delle GPU, che potranno commercializzare fino alla prima metà del 2026.
Allo stesso modo, saranno ritirate anche diverse GPU per portatili della linea Alchemist, come le A530M, A350M, A730M, A770M, A570M e A370M. Allo stato attuale, solo le Arc A380 e A580 non hanno ancora una data di fine produzione confermata, anche se ciò arriverà sicuramente presto con l’arrivo dei modelli Battlemage per portatili. Le Arc Alchemist sono già scarsamente disponibili nei negozi, suggerendo che, di fatto, abbiano raggiunto la fine del loro ciclo commerciale, anche se alcune varianti rimangono formalmente in produzione.
Intel Arc Alchemist ha rappresentato il primo tentativo dell’azienda di competere nel segmento delle GPU discrete. Nonostante l’ambizione, le schede non hanno riscosso il successo sperato, con prestazioni che non hanno convinto del tutto i consumatori. Con un inizio caratterizzato da problemi ai driver, gli sviluppatori e gli ingegneri si sono messi al lavoro per risolvere i bug e rendere tutto sempre più efficiente versione dopo versione, sebbene la variante top di gamma rimanesse solamente più performante di una RTX 3060 Ti.
Con Battlemage, Intel ha reso le sue GPU ancora più interessanti, incrementando in maniera considerevole le prestazioni con le sue Arc B570 e 580, da subito molto richieste. L’azienda promette un altro importante salto con Xe3 “Celestial”, che dovrebbe consentire di competere ad armi più pari con la concorrenza, mentre si attende anche l’uscita della top di gamma Arc B770.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Apple Music, copertine animate anche su Spotify e Deezer
Apple ha lanciato una figata per Apple Music: le copertine degli album che si animano a schermo intero quando si ascolta la musica. Quella che sembrava un’esclusiva di Apple Music per attirare utenti dalle altre piattaforme ora è aperta a tutti. Una mossa che non ci si aspetterebbe mai da Cupertino.
Come funzionano le copertine animate di Apple MusicQuando si ascolta la musica e il telefono è bloccato, invece della solita copertina statica si vede un’animazione che occupa tutto lo schermo. Il merito, è del nuovo design “Liquid Glass” di iOS 26, che crea un effetto immersivo. I controlli di riproduzione “galleggiano” in una barra translucida in basso, mentre il resto del display diventa un’estensione visiva della musica che si sta ascoltando. L’idea di Apple è trasformare l’ascolto in qualcosa di più coinvolgente, soprattutto quando il telefono è appoggiato sulla scrivania o sul comodino.
Apple ha creato una nuova API chiamata MPMediaItemAnimatedArtwork che permette alle app di terze parti di fornire le proprie animazioni. Gli sviluppatori possono caricare clip video o illustrazioni alternative che si attivano durante la riproduzione. L’API è già disponibile nella beta del SDK di iOS 26 dal 9 giugno, quindi gli sviluppatori possono iniziare a sperimentare prima del lancio pubblico previsto per l’autunno.
È una mossa tecnica. Apple sta dicendo che questa funzione è così importante per l’esperienza iOS che vale la pena condividerla con tutti, anche se significa dare un vantaggio ai concorrenti.
Ora la palla passa a Spotify. Apple gli sta offrendo su un piatto d’argento la possibilità di offrire la stessa esperienza premium di Apple Music. Ma Spotify è storicamente diffidente verso le funzioni Apple. Non ha mai supportato AirPlay 2 completamente, ha evitato l’integrazione con HomePod, e in generale preferisce mantenere una certa distanza da Cupertino per evitare di dipendere troppo da loro.
Le tensioni per le commissioni dell’App Store non aiutano. Spotify ha fatto causa ad Apple più volte, accusandola di pratiche anticoncorrenziali. Accettare questa API potrebbe sembrare una resa. Staremo a vedere…
Non solo musicaLa cosa interessante è che l’API non funziona solo per la musica. Audible potrebbe usarla per i suoi audiolibri, le app di podcast potrebbero creare visualizzazioni animate, le app di meditazione potrebbero aggiungere effetti rilassanti.
DisponibilitàiOS 26 arriverà in versione pubblica a settembre insieme ai nuovi iPhone, ma la beta pubblica dovrebbe essere disponibile già a luglio. Sarà interessante vedere quali app adotteranno subito le animazioni e quali invece preferiranno aspettare.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Anubis RaaS: funzionalità wiper per distruggere i file
I ricercatori di Trend Micro hanno pubblicato informazioni dettagliate su Anubis, un Ransomware-as-a-Service (Raas) nato a fine 2024 e diventato più attivo dall’inizio del 2025. Gli sviluppatori del servizio hanno recentemente aggiunto un modulo wiper che distrugge permanentemente i file, rendendo impossibile il loro ripristino anche se viene pagato il riscatto.
Descrizione delle funzionalità di AnubisIl modello di business di Anubis è simile a quello di altri simili servizi, ovvero la condivisione dei profitti illeciti tra sviluppatori (gestori) e cybercriminali (affiliati) che eseguono gli attacchi ransomware. Gli esperti di Trend Micro ha individuato finora sette vittime in Australia, Stati Uniti, Canada e Perù.
La catena di infezione prevede innanzitutto l’invio di email verso target specifici (spear phishing). Il malware viene nascosto nell’allegato o distribuito tramite sito esterno. All’avvio vengono ottenuti i privilegi di amministratore, analizzati i processi in esecuzione e creato l’elenco delle directory che non devono essere cifrate.
Viene inoltre impedito il ripristino del sistema eliminando tutte le copie shadow dei volumi. Al termine della cifratura dei file viene mostrato un testo che spiega come contattare i cybercriminali per concordare il riscatto. Se non viene pagato, i file rubati finiranno online.
L’ultima versione del ransomware include un modulo wiper. Se la vittima non paga il riscatto, tutti i file verranno distrutti. Sono ancora presenti su disco, ma il contenuto non può essere recuperato. Lo sopo di questa nuova funzionalità è mettere pressione e quindi incrementare la probabilità di successo degli attacchi.
Le aziende devono adottare tutte le misure preventive per evitare la perdita di dati importanti, tra cui il filtro di email sospette, il controllo degli accessi e soprattutto l’esecuzione di backup periodici da conservare offline.
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