Disney+: scopri tutte le novità in offerta da 5,99€ al mese
Disney+ è la più esclusiva tra le piattaforme di streaming disponibili sul mercato. Offrendo tantissimi contenuti disponibili solo sul suo catalogo, ti apre a un mondo fantastico dove l’intrattenimento è unico e irripetibile. Abbonati adesso in offerta a partire da soli 5,99€ al mese. Si tratta di un prezzo decisamente conveniente per l’offerta di titoli disponibile.
Questa piattaforma include film e serie TV firmati Disney, Pixar, Star Wars, Marvel e Star. Inoltre, offre anche una lista spettacolare di documentari e docuserie firmati National Geographic. Insomma, una proposta davvero speciale. Tra l’altro, ogni mese tantissime novità arricchiscono il già completo catalogo di contenuti disponibili. Cosa stai aspettando? Dai subito un’occhiata a quello che ti sta aspettando e che arriverà.
Disney+: le ultime uscite che fanno impazzire tuttiDisney+ è anche tantissime novità ogni mese! Le ultime uscite stanno facendo impazzire letteralmente tutti. Non perdertele assolutamente. Abbonati adesso in offerta a partire da soli 5,99€ al mese.
Con la tua iscrizione puoi da subito vedere tutti i nuovi episodi di “Daredevil: Born Again“. Questa serie TV esclusiva racconta di “Matt Murdock, un avvocato cieco con abilità potenziate, lotta per la giustizia con il suo movimentato studio legale. Intanto, il boss criminale Wilson Fisk porta avanti i suoi impegni politici a New York. Quando le loro identità passate emergono, entrambi si ritrovano in un’inevitabile rotta di collisione“.
Non manca nemmeno “Win or Lose“. Questa “prima serie originale della Pixar segue le storie intrecciate di otto diversi personaggi che si preparano per la loro grande partita di softball. La serie rivela come ci si sente realmente nei panni di ogni personaggio – i ragazzi insicuri, i loro genitori elicottero, persino un arbitro innamorato – con prospettive incredibilmente divertenti, molto emotive e animate in maniera unica“.
Su Disney+ c’è anche “Oceania 2“, “l’epico film d’animazione musicale di Walt Disney Animation Studios “Oceania 2” riunisce Vaiana e Maui dopo tre anni per un nuovo lungo viaggio con un equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto una chiamata inaspettata dai propri antenati esploratori, Vaiana deve navigare verso i lontani mari dell’Oceania e in pericolose acque da molto tempo inesplorate, in un’avventura completamente diversa dalle precedenti“.
Presto disponibile, dal 26 marzo su Disney+, ci sarà anche l’attesissimo “Mufasa: Il Re Leone“. “Ripercorrendo l’incredibile ascesa dell‘amato re delle Terre del Branco, “Mufasa: Il Re Leone” affida a Rafiki e all’esilarante comicità di Timon e Pumbaa il compito di raccontare la leggenda di Mufasa alla giovane leonessa Kiara, figlia di Simba e Nala”.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Iliad: perché Giga 200 è l'offerta del momento
La compagnia telefonica Iliad ha da poco lanciata Giga 200, la sua nuova offerta 5G a meno di 10 euro al mese. In molti l’hanno ribattezzata come l’offerta ideale per tutti, ragionamento che ci sentiamo di condividere per diversi motivi: il numero di Giga in 5G, il prezzo inferiore alla soglia psicologica dei 10 euro, e l’assenza di rimodulazioni della tariffa.
A tutto questo si aggiunge poi un ulteriore vantaggio. Giga 200 è infatti compatibile con lo sconto di 4 euro al mese sul costo della fibra Iliad, che passa così da 25,99 euro a 21,99 euro al mese. Al momento la fibra della compagnia francese offre una velocità di connessione tra le più elevate in Italia e supporta l’innovativa tecnologia Wi-Fi 7.
Perché Giga 200 di Iliad è l’offerta del momentoRiprendendo il discorso di prima, la nuova Giga 200 di Iliad può contare su almeno quattro punti di forza notevoli, tanto da eleggerla a offerta del momento. Li spieghiamo brevemente di seguito.
- Numero di Giga: 200 Giga coprono le esigenze del 99% delle persone, sia di chi ama navigare sui social sia degli appassionati di film, serie tv e videogiochi.
- 5G: ormai la navigazione in 5G è divenuta uno standard per tante persone, sono pochi ormai quelli che vi rinuncerebbero in cambio di un piccolo risparmio a fine mese.
- prezzo inferiore a 10 euro: Giga 200 costa 9,99 euro al mese per sempre, un prezzo dunque inferiore alla soglia psicologica dei 10 euro, oltre la quale il prezzo di un’offerta inizia un po’ a stonare (tenendo conto anche dei prezzi della concorrenza, chiaro).
- per sempre: all’inizio pochi avrebbero scommesso che il “per sempre” di Iliad fosse qualcosa di più di un semplice slogan, invece la compagnia ha stupito tutti mantenendo fede alla sua promessa di non aumentare i prezzi delle sue offerte.
Maggiori dettagli e info sull’attivazione della nuova offerta 5G sono disponibili sul sito ufficiale Iliad.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}SpaceX Crew-10: Williams e Wilmore possono tornare
Ieri sera è iniziata la missione Crew-10 di SpaceX. Il razzo Falcon 9 ha portato in orbita la navicella Crew Dragon Endurance con quattro astronauti. Nelle prossime ore avverrà l’attracco alla Stazione Spaziale Internazionale. L’arrivo del nuovo equipaggio consentirà il ritorno di Butch Wilmore e Suni Williams, rimasti sulla ISS quasi 9 mesi in più del previsto.
Ritorno sulla TerraIl lancio del Falcon 9 era previsto il 12 marzo. A causa di un problema idraulico ai sistemi di terra è stato posticipato al 14 marzo. Il decollo è avvenuto alle ore 19:03 locali (le 1:03 del 15 marzo in Italia) dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center in Florida.
Dopo la separazione, il primo stadio del razzo è atterrato sulla Landing Zone 1 della Cape Canaveral Space Force Station.
A bordo della Crew Dragon Endurance ci sono le statunitensi Anne McClain e Nichole Ayers, il giapponese Takuya Onishi e il russo Kirill Peskov. Il docking alla ISS è previsto alle ore 23:30 di oggi (le ore 5:30 di domani in Italia). Gli astronauti torneranno sulla Terra tra sei mesi. La navicella ammarerà per la prima volta nell’Oceano Pacifico.
La NASA ha deciso circa un mese fa di usare la Crew Dragon Endurance, invece della nuova Crew Dragon C213. Quest’ultima non ha ancora superato tutti i test, quindi il lancio sarebbe stato posticipato ad aprile.
Butch Wilmore e Suni Williams erano arrivati sulla ISS a giugno 2024. Dovevano rimanere solo 8 giorni, ma la navicella Starliner di Boeing è ritornata a Terra senza equipaggio. I due astronauti torneranno a casa con la Crew Dragon Freedom della missione Crew-9, partita il 28 settembre 2024 con due posti vuoti. Gli altri due verranno occupati dallo statunitense Nick Hague e dal russo Aleksandr Gorbunov.
Offerta luce e gas a prezzo fisso: le tariffe competitive di Octopus
Cerchi stabilità e convenienza per la tua tariffa luce e gas? Allora Octopus Energy è il gestore che fa al caso tuo. Fino al 18 marzo è disponibile Octopus Fissa 12M, una tariffa estremamente competitiva (oltre che trasparente) che ti permette di bloccare il costo della materia prima per un anno intero, senza vincoli e senza penali. Così non devi sottostare alle fluttuazioni (spesso svantaggiose) del mercato. Scopriamo meglio i dettagli di questa interessantissima tariffa.
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Come funziona la tariffa fissa Octopus EnergyCon Octopus Fissa 12M, il prezzo della materia prima resta bloccato per 12 mesi. Ciò garantisce maggiore prevedibilità nelle spese: potrai pianificare al meglio la spesa di luce e gas per un intero anno, ottimo per chi cerca la stabilità entro un budget da rispettare.
Inoltre, Octopus Energy è anche sostenibile, perché l’energia elettrica fornita è 100% rinnovabile e contribuisce a un minor impatto ambientale. Non ci sono vincoli o penali: al termine del periodo contrattuale, puoi sempre scegliere l’offerta più conveniente per te.
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Nel dettaglio, la tariffa fissa Octopus Energy è di tipo monorario. Per la materia prima Luce, si parla di 0,1474 €/kWh, mentre per la materia prima gas di 0,534 €/Smc. Il costo di commercializzazione, sia per luce che per gas, è pari a 96 euro l’anno. Insomma: un’offerta chiara, conveniente e senza alcuna brutta sorpresa in bolletta.
Attivare la tariffa Octopus Fissa 12M è semplicissimo e ci vorranno soltanto due minuti. Basta collegarsi alla pagina della promozione, selezionare l’offerta, inserire i propri dati e completare la richiesta con le informazioni richieste. Tutto molto semplice. E il prezzo resta bloccato per un intero anno. Approfittane subito: l’offerta Octopus Energy resterà attiva fino al 18 marzo!
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}AI Action Plan: tutte le proposte di Google
Google concorda con OpenAI sulla necessità di cambiare le leggi in vigore negli Stati Uniti per consentire l’addestramento dei modelli AI con materiali protetti dal diritto d’autore. Questa è una delle proposte (PDF) inviate al governo in risposta al piano d’azione voluto da Donald Trump.
AI Action Plan: proposte di GoogleGoogle sottolinea che il potenziale dell’intelligenza artificiale è pressoché illimitato e già sono visibili i risultati positivi in vari settori, ma la capacità di una nazione di sfruttare gli enormi benefici dell’AI richiede le giuste decisioni politiche. Secondo l’azienda di Mountain View, la leadership degli Stati Uniti non è garantita (il riferimento è alla Cina), quindi è necessario intervenire in tre aree principali.
La prima riguarda gli investimenti. L’amministrazione Trump dovrebbe implementare azioni decisive per incentivare lo sviluppo dell’AI. Google suggerisce di migliorare l’infrastruttura energetica per garantire la fornitura di elettricità ai data center. Occorre inoltre incrementare la ricerca e le collaborazioni tra pubblico e privati.
Come già evidenziato da OpenAI, Google chiede modifiche alle leggi sul copyright per consentire il fair use e alle regole sulle esportazioni introdotte da Biden. Secondo l’azienda californiana ostacolano la competitività imponendo oneri eccessivi sui provider cloud. Si dovrebbe inoltre ridurre la frammentazione delle leggi sull’AI a livello statale (attualmente sono 860).
Anche Google spinge per aumentare l’adozione dei tool AI da parte delle agenzie governative. L’amministrazione Trump dovrebbe inoltre guidare la creazione di standard internazionali e lavorare con aziende e partner per sviluppare soluzioni in grado di valutare i rischi dei sistemi AI.
Infine, Google suggerisce al governo di opporsi ad alcuni obblighi imposti dalle leggi di altri paesi (il riferimento è all’AI Act europeo), tra cui quello di svelare informazioni tecniche sui modelli AI, considerate un segreto commerciale.
Anche Anthropic aveva pubblicato le sue proposte all’inizio del mese. Alcune sono simili a quelle di Google e OpenAI, come la valutazione dei rischi, la modifica delle regole sulle esportazioni e il miglioramento dell’infrastruttura energetica. Non ci sono invece riferimenti alle leggi sul copyright.
Arriva Alexa+ negli USA: fine della privacy?
Amazon ha informato gli utenti statunitensi che una specifica funzionalità per la privacy non sarà più disponibile a partire dal 28 marzo. Le registrazioni vocali verranno obbligatoriamente inviate al cloud. La novità coincide con l’arrivo dell’anteprima di Alexa+, versione potenziata dell’assistente digitale annunciata il 26 febbraio.
Meno privacy per usare Alexa+Come ricorda The Verge, l’elaborazione locale delle registrazioni vocali è disponibile solo per Echo Dot (quarta generazione), Echo Show 10 e Echo Show 15 per gli utenti statunitensi che hanno impostato la lingua inglese. Nelle impostazioni dell’app Alexa è presente l’opzione per non inviare le registrazioni vocali al cloud.
Nell’email inviata da Amazon agli utenti negli Stati Uniti è scritto:
Mentre continuiamo ad ampliare le capacità di Alexa con funzionalità di intelligenza artificiale generativa che si basano sulla potenza di elaborazione del cloud sicuro di Amazon, abbiamo deciso di non supportare più questa funzionalità.
A partire dal 28 marzo (giorno del probabile arrivo di Alexa+ in anteprima), le registrazioni vocali verranno inviate al cloud.
Una portavoce di Amazon ha specificato che le registrazioni vocali verranno eliminate dopo l’elaborazione, se gli utenti decideranno di non salvarle sul cloud. Ciò avrà tuttavia impatto sulla funzionalità Voice ID che permette all’assistente di riconoscere la voce dell’utente e offrire un’esperienza personalizzata. Impedendo il salvataggio delle registrazioni vocali, Voice ID non funzionerà più.
L’opzione per evitare l’invio delle registrazioni vocali al cloud verrà eliminata per tutti gli utenti, anche per quelli che non sottoscriveranno l’abbonamento per Alexa+ e quelli che useranno Alexa+ su quasi tutti i dispositivi, ma non sono interessati a Voice ID. In pratica, chi vuole sfruttare tutte le funzionalità dell’assistente dovrà rinunciare alla privacy.
Nuova Siri: ritardo brutto e imbarazzante
Apple ha confermato che la nuova Siri non arriverà prima del 2026 (lo sviluppo potrebbe anche ricominciare da zero). Secondo le fonti di Mark Gurman (noto giornalista di Bloomberg), un dirigente dell’azienda di Cupertino ha manifestato il suo disappunto durante un meeting con il team che si occupa dell’assistente digitale.
Ritardo brutto e imbarazzanteLa versione avanzata di Siri era stata mostrata durante la WWDC 2024, ma era solo un prototipo funzionante. L’obiettivo di Apple era offrire l’aggiornamento con iOS 18.4 ad aprile. Invece le nuove capacità, come l’accesso alle app e l’uso delle informazioni personali per risposte più complete, non arriveranno nemmeno con iOS 18.5 a maggio. Il debutto è stato posticipato al 2026, quando verrà rilasciato iOS 19.
Durante il meeting, un senior director di Apple (Robby Walker) ha dichiarato che il ritardo è brutto e imbarazzante perché le nuove funzionalità sono state pubblicizzate in anticipo. Sono state mostrate in spot TV come una delle novità di Apple Intelligence. Uno dei video pubblicati su YouTube è stato impostato come privato. Nella pagina degli iPhone 16 è stato aggiunto questo disclaimer:
La comprensione del contesto personale, la lettura dello schermo e le azioni in-app di Siri sono in fase di sviluppo e saranno disponibili con un futuro aggiornamento software.
Walker ha specificato che il target previsto (iOS 19) potrebbe non essere rispettato perché ci sono altre priorità e diversi progetti in sviluppo. Gli utenti si aspettano che la nuova Siri funzioni perfettamente, quindi le nuove capacità arriveranno solo quando non ci saranno più bug (probabilmente anche relativi alla sicurezza).
Gemini sostituirà Google Assistant nei prossimi mesi
Gemini è ormai integrato in tutti i servizi dell’azienda di Mountain View. L’annuncio di ieri sera non è quindi una sorpresa. Google Assistant andrà in pensione nei prossimi mesi e verrà sostituito dal suo erede. Ovviamente la novità interessa solo gli utenti che possiedono un dispositivo compatibile. Gli altri dovranno accontentarsi del vecchio assistente.
Addio a Google Assistant su molti dispositiviGoogle Assistant è stato annunciato nel 2016. Permette agli utenti di interagire con i dispositivi grazie all’elaborazione del linguaggio naturale e al riconoscimento vocale. Dopo circa 10 anni è arrivato il momento di un “cambio di piattaforma”. Il nuovo assistente Gemini offre simili funzionalità, ma sfrutta l’intelligenza artificiale generativa.
Gli utenti possono già scegliere Gemini come alternativa, installando l’app per Android. Sui Pixel 9 è già impostato come assistente predefinito. Nel corso dei prossimi mesi, Gemini sostituirà gradualmente Google Assistant. Entro la fine dell’anno, il vecchio assistente non sarà più accessibile e l’app verrà rimossa dal Play Store.
L’app Gemini richiede almeno 2 GB di RAM e Android 10. Gli utenti con dispositivi più vecchi potranno ancora utilizzare Google Assistant. Gemini sostituirà Google Assistant anche su tablet, automobili, smartwatch, auricolari, smart speaker, smart display e smart TV. L’azienda californiana fornirà tutti i dettagli nei prossimi mesi.
Gemini supporta quasi tutte le funzionalità di Google Assistant e può essere invocato allo stesso modo con “Hey Google”. Gemini offre però capacità più avanzate, come Gemini Live (conversazioni multimodali in linguaggio naturale) e Deep Research (assistente di ricerca AI personalizzato).
Gemini Deep Research più potente gratis per tutti: come usarlo
Nel 2025, l’intelligenza artificiale generativa non si limiterà più a rispondere alle domande degli utenti. Le aziende di AI stanno sviluppando anche funzionalità di agenti in grado di svolgere compiti online al posto dell’utente sul web, per fargli risparmiare tempo.
E Google non è indietro in questa nuova corsa. L’azienda ha già presentato il suo project Mariner, un agente AI che sarà in grado di prendere il controllo del browser Chrome per eseguire compiti come la ricerca di articoli online o riempire il carrello della spesa.
Gemini Deep Research, come funziona?A dicembre, inoltre, Google ha lanciato Gemini Deep Research, un agente che funziona come un assistente di ricerca su Gemini. In poche parole, Deep Research è in grado di eseguire per l’utente ricerche online complesse, ad esempio ricerche di mercato, per generare un rapporto dettagliato. Questo è il tipo di ricerca che normalmente richiede ore di lavoro e la consultazione di decine di schede o documenti.
Inizialmente, Google offriva questa funzionalità solo agli utenti di Gemini Advanced, la versione a pagamento di Gemini. Ma in un annuncio pubblicato questa settimana, l’azienda afferma che ora chiunque può provare Deep Research. Inoltre, Google sta integrando Deep Research con il modello di intelligenza artificiale Gemini 2.0 Flash Thinking Experimental, che migliora la capacità di ragionamento e la qualità dei report creati.
Come utilizzare gratuitamente Gemini Deep ResearchPer utilizzare Gemini Deep Research è sufficiente andare su Gemini, inserire la richiesta e attivare l’opzione “Deep Research” che appare sotto il campo di testo. Ovviamente la creazione del report richiede tempo. Mentre l’intelligenza artificiale lavora per noi, Gemini mostrerà le diverse fasi della sua ricerca, il suo ragionamento e le pagine web visitate per produrre il rapporto.
Come sempre, è necessario rimanere vigili, perché l’AI, oramai lo sappiamo, soffre di allucinazioni. Tuttavia, il vantaggio dei rapporti dettagliati generati da Deep Research è che sono incluse anche le fonti utilizzate. In questo modo è facile controllare ogni informazione.
Per il resto, è importante sottolineare che gli utenti della versione gratuita di Gemini hanno diritto a un numero limitato di utilizzi di questa funzione al mese. Big G parla di “un paio di volte al mese”.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Browser Use, l'alternativa gratuita a Operator di OpenAI
Gli agenti AI capaci di navigare sul web e svolgere compiti in autonomia, come faremmo noi umani, non sono più solo un’idea futuristica – sono qui, ora. È il caso di Operator di OpenAI. C’è solo un problema: il prezzo.
Per accedere a questa funzionalità, bisogna sottoscrivere l’abbonamento a ChatGPT Pro da 200 dollari al mese. Una cifra che non tutti si possono permettere di sborsare. Ma esiste un’alternativa open-source a Operator, altrettanto potente, e molto più economica: si chiama Browser Use.
Come promemoria, Operator è non si limita a rispondere alle domande, prende letteralmente il controllo del browser, muovendo il cursore, facendo clic sui pulsanti e scorrendo le pagine proprio come faremmo noi.
Si può chiedere semplicemente: “Trova un volo per Roma“, e lui navigherà tra i siti di viaggio, compilerà i moduli, confronterà le opzioni e persino completerà l’acquisto, il tutto muovendosi autonomamente attraverso le interfacce web esattamente come farebbe una persona in carne e ossa.
È questa capacità di interagire fisicamente con gli elementi delle pagine web che lo rende rivoluzionario – non sta solo pensando per noi, sta anche agendo per conto nostro.
Che cos’è Browser use, l’agente AI open source per automatizzare le attività basate sul web alternativo a Operator di OpenAIBrowser Use è il frutto del lavoro di due sviluppatori, Magnus Muller e Gregor Zunic. Il loro obiettivo? Creare un ponte tra gli agenti AI e i siti web, un terreno ancora poco esplorato e irto di ostacoli. Certo, esistono già strumenti per automatizzare le interazioni con i browser. Ma spesso sono rigidi, richiedono competenze di programmazione avanzate e faticano a gestire elementi web dinamici o interazioni complesse.
Anche gli agenti AI non se la cavano granché meglio. Secondo la classifica di WebArena, anche i modelli AI migliori hanno un tasso di successo di appena il 35,8% quando si tratta di svolgere task reali sul web. Ed ecco che entra in scena Browser Use.
Questa libreria open source in Python permette agli agenti AI di interagire con i siti web in modo dinamico, imitando il comportamento umano. Il merito è dell’integrazione con Playwright, un potente strumento di automazione cross-browser sviluppato da Microsoft. Browser Use si distingue per una serie di caratteristiche esclusive:
- Integrazione con i principali modelli di linguaggio come GPT, Gemini, Claude e altri LLM;
- Gestione di sessioni di navigazione persistenti;
- Interazione intelligente con il DOM delle pagine web;
- Supporto a workflow complessi grazie a LangChain.
Le applicazioni di Browser Use sono infinite. Immaginiamo un agente AI che setaccia automaticamente i siti di lavoro per compilare elenchi di offerte, o che confronta i prezzi dei prodotti su diversi e-commerce. O ancora, che prenota un viaggio online o traccia una spedizione in modo autonomo.
Browser Use offre due possibilità di utilizzo. La prima è un abbonamento da 30 dollari, che permette di eseguire l’agente AI sul loro servizio cloud. La seconda, prevede l’installazione locale sul proprio PC. In questo caso, si paga solo per l’uso delle API. La configurazione non è immediata come quella di Operator, richiede qualche riga di codice in più, ma nulla di trascendentale.
Come iniziare a usare Browser Use sul PCPer iniziare, servono due cose: Python 3.11 installato sul computer e l’accesso alle API di OpenAI (o un LLM ospitato localmente, se si preferisce).
Essendo Browser Use un agente AI, ha bisogno di un LLM per funzionare. Si può ottenere l’accesso alle API dal sito di OpenAI o da qualsiasi altra API compatibile con Browser Use. Il vantaggio delle API è la flessibilità: si può scegliere tra diversi modelli (come GPT-3.5 e GPT-4) e si paga solo per quello che si usa, invece di una quota di abbonamento anticipata.
In alternativa, si può usare un LLM locale sul proprio computer. Attenzione però: per ottenere prestazioni decenti, serve una potenza di calcolo notevole, che la maggior parte delle persone probabilmente non ha.
Una volta ottenuto l’accesso all’API, si può creare un ambiente virtuale in VS Code andando su view > Command Palette e digitando “create environment”. Quindi, aprire un nuovo terminale e installare Browser-use usando pip.
pip install browser-use
Creare un file .env nella cartella e si aggiunge la propria chiave API.
OPENAI_API_KEY="La tua API qui"
Creare un nuovo file Python con il nome app.py e incollare il seguente codice.
pip install browser-use
OPENAI_API_KEY="La tua API qui"
from langchain_openai import ChatOpenAI
from browser_use import Agent
import asyncio
from dotenv import load_dotenv
load_dotenv()
async def main():
agent = Agent(
task="Go to Reddit, search for 'browser-use', click on the first post and return the first comment.",
llm=ChatOpenAI(model="gpt-4o"),
)
result = await agent.run()
print(result)
asyncio.run(main())
Sostituire il prompt con il proprio, ad esempio “Cerca Albert Einstein e apri la sua pagina di Wikipedia”. E si esegue il file app.py usando il terminale.
python app.py
Browser Use, un esperimento affascinanteUna delle funzionalità più interessanti di Browser Use è la possibilità di collegarlo direttamente al proprio browser principale, dove si è già loggati con tutti i propri account. Questo permette all’agente AI di inserire dati in un foglio di Google o incollare riassunti di Yahoo News in un documento di Google.
Browser Use non è ancora perfetto, ci sono dei limiti da considerare. Ad esempio, se si chiede a Browser Use di cercare voli su Skyscanner, potrebbe non essere in grado di eseguire correttamente l’operazione.
Potrebbe lasciare vuoti i campi relativi alla partenza e alla destinazione o inserire dati errati. Inoltre, alcuni siti riconoscono che la richiesta proviene da un bot (e non da un utente umano) e bloccano l’accesso. Quindi poi è necessario intervenire manualmente (sempre che si sappia come fare) per aggirare il blocco.
Nonostante ciò, Browser Use è un agente AI interessante. Questa tecnologia è ancora agli inizi e quindi possiamo aspettarci che migliori e maturi con il tempo. Per ora, bisogna essere disposti a smanettare un po’.
Il bello di Browser Use è che è un progetto aperto e collaborativo. Su GitHub vanta già oltre 41.000 stelle e 51 contributori, segno di una community vivace e in crescita. Chiunque può contribuire ad aumentare le funzionalità o segnalare problemi da risolvere.
Google lancia importante aggiornamento dei suoi algoritmi
Questo annuncio terrà occupati gli specialisti SEO nei prossimi giorni… Google ha appena lanciato un nuovo importante aggiornamento dei suoi algoritmi, il Core Update di marzo. È il primo aggiornamento importante dell’anno (in genere Google rilascia i suoi aggiornamenti principali ogni 3 o 4 mesi).
Today we released the March 2025 core update. We'll update our ranking release history page when the rollout is complete: https://t.co/QoqMDbJu3D
— Google Search Central (@googlesearchc) March 13, 2025
Il Core Update di marzo 2025Le conseguenze precise di un Core Update sono difficili da prevedere. Google comunica molto poco sui cambiamenti concreti apportati da questi aggiornamenti principali. Google mantiene sempre quell’aura di mistero, che lascia tutti i creatori di contenuti in uno stato di perenne incertezza.
Come afferma Big G: “Se è disponibile un aggiornamento, è molto probabile che la maggior parte dei creatori che hanno già lavorato per creare contenuti utili, affidabili e orientati alle persone non abbia nulla da fare. È questo che i nostri sistemi cercano di premiare. Coloro che lo fanno non noteranno nemmeno la maggior parte degli aggiornamenti, o potrebbero vedere un miglioramento delle prestazioni nei risultati di ricerca”.
Calo di visite dopo l’aggiornamento di Google, cosa fareTuttavia, alcuni siti potrebbero subire variazioni significative nel loro traffico e cambiamenti nel loro posizionamento nei risultati di ricerca. Google raccomanda i seguenti passi:
- Attendere il completamento del roll-out: una pagina dedicata su Google Search Central consente di seguire il processo, che generalmente richiede due settimane.
- Attendere un’ulteriore settimana dopo la fine dell’aggiornamento prima di effettuare le analisi tramite Search Console. In questo modo si potranno confrontare i risultati con quelli del periodo immediatamente precedente l’aggiornamento.
- In caso di moderato calo di posizionamento, evitare modifiche radicali o affrettate dei contenuti.
- Se le variazioni sono significative, sarà necessaria un’analisi approfondita.
È consigliabile monitorare attentamente gli indicatori SEO durante questo periodo. Sono disponibili diversi strumenti per osservare le posizioni e fare diagnosi dettagliate. Per gestire al meglio i potenziali effetti di questo Core Update, ricordate di consultare regolarmente i consigli ufficiali pubblicati su Google Search Central.
Google cerca di tranquillizzare chi crea contenuti di qualità, ma nella realtà sappiamo tutti che ogni volta che Big G muove un dito, l’intero ecosistema web trema.
YouTube, video con DRM per bloccare Ad blocker e download
Continua la crociata di YouTube contro tutto ciò che le impedisce di generare entrate. Da diversi anni la piattaforma video sta cercando di vincere la battaglia contro il suo più grande nemico: gli ad blocker.
Ecco perché sta facendo il diavolo a quattro per incoraggiare gli “allergici” alla pubblicità a pagare un abbonamento a YouTube Premium (anche se da pochissimo ha lanciato una versione più economica dell’abbonamento Premium). In pratica, va detto che questo non è molto efficace: estensioni come uBlock Origins funzionano ancora perfettamente da quando sono state formalmente vietate.
YouTube vuole impedire il download dei video con il DRMNel frattempo, YouTube sta affrontando un altro modo per evitare gli annunci quando si guardano i video: scaricarli. Esistono molti strumenti e siti web per farlo, e sono quelli che il gigante dello streaming sta prendendo di mira. Lo dimostra la scoperta di un test che mina uno dei più noti, il progetto yt-dlp disponibile su GitHub. In breve, Google ha intenzione di implementare una protezione DRM sui video di YouTube.
Come promemoria, il DRM aggiunge una firma digitale al contenuto (video, audio, gioco, ecc.) e impedisce che venga copiato da una fonte non autorizzata. Al momento, Google sta testando questa tecnologia solo sui video trasmessi da YouTube TV, ma c’è da scommettere che se i test saranno positivi, l’azienda estenderà il sistema ad altre piattaforme e/o servizi. In questo modo, solo chi è autorizzato da Google potrà riprodurre i video, escludendo di fatto gli strumenti di download di terze parti.
La pacchia è finita…Per estensione, l’arrivo del DRM suonerebbe anche la campana a morto per tutte le applicazioni che offrono una versione modificata di YouTube per, tra le altre cose, bloccare gli annunci pubblicitari per impostazione predefinita. Come nel caso delle estensioni del browser, non è difficile immaginare che gli sviluppatori dei programmi interessati cercheranno di aggirare eventuali barriere future.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Atalanta-Inter gratis su DAZN: cosa fare per vederla in chiaro
La sfida scudetto Atalanta-Inter sarà trasmessa gratis su DAZN. A comunicarlo è stata la stessa piattaforma streaming che detiene i diritti tv della Serie A fino alla stagione 2028/29 (compresa). DAZN stessa ha inoltre spiegato come fare per vederla in chiaro.
Guarda Atalanta-Inter gratis su DAZN
Come vedere gratis Atalanta-Inter su DAZNPer vedere Atalanta-Inter in chiaro occorre iscriversi gratuitamente alla piattaforma DAZN inserendo il proprio indirizzo e-mail. In seguito sarà sufficiente sintonizzarsi su DAZN via app o sito web per godersi in diretta l’incontro senza sborsare un centesimo.
Ci sono due modi per registrarsi: da desktop/mobile è sufficiente collegarsi su dazn.com/welcome, selezionare Atalanta-Inter nella schermata iniziale e inserire la propria casella di posta elettronica; da Smart TV basta invece aprire l’app DAZN, cliccare sul pulsante “Guarda gratis”, inquadrare quindi il QR Code con lo smartphone e inserire l’indirizzo e-mail.
DAZN suggerisce di registrarsi in anticipo e di sintonizzarsi alla partita il prima possibile. Questo perché la visione in chiaro da parte degli account gratuiti è limitata a circa due milioni di utenti.
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Le altre partite della 29^ giornata di Serie AOltre al posticipo di domenica tra Atalanta-Inter, il programma della 29^ giornata di Serie A prevede tanti altri incontri interessanti. A partire da Milan-Como di sabato pomeriggio, con i rossoneri a caccia del secondo successo consecutivo dopo la bella rimonta contro il Lecce. Un’altra gara da seguire è Venezia-Napoli, lunch match di questa domenica, con gli azzurri di Antonio Conte che faranno il possibile per mettere ulteriore pressione su Inter e Atalanta. Da non perdere nemmeno Bologna-Lazio, sfida cruciale per la rincorsa al quarto posto attualmente occupato dalla Juventus. Proprio i bianconeri saranno di scena a Firenze domenica pomeriggio, anche se a causa del maltempo la partita è a forte rischio rinvio.
Tutte le partite di Serie A saranno visibili con l’abbonamento DAZN Standard, disponibile a 34,99 euro al mese per 12 mesi.
https://youtu.be/98cbLh90Mmg?feature=shared
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Trova il mio dispositivo ora mostra anche dove sono i contatti
L’ultimo aggiornamento dell’app Trova il mio dispositivo, non solo aiuta a ritrovare lo smartphone smarrito, ma ora mostra anche dove si trovano amici e familiari. Basta che condividano la loro posizione, e si vedranno apparire sulla mappa come per magia.
Ritrovare persone e cose con l’app Trova il mio dispositivo di AndroidQuante volte sarà capitato di scrivere o di ricevere un messaggio del tipo “Dove sei finito?” o “Sei arrivato?”. Ora queste domande saranno superflue. Con la nuova funzione “Persone” di Trova il mio dispositivo (annunciata a all’inizio di marzo), basta un’occhiata alla mappa per sapere esattamente dove si trovano i propri cari. Niente più attese, niente più preoccupazioni.
Sia chiaro, la condivisione della posizione tra amici e parenti non è una novità assoluta. Su Google Maps esiste già da un po’. Ma averla integrata anche in Trova il mio dispositivo è un bel passo avanti. Ora si ha un’unica app per trovare sia i dispositivi che i propri contatti. E la cosa bella è che funziona anche con chi usa un iPhone. Basta che condivida la sua posizione da Google Maps, e si vedrà apparire sulla mappa di Trova il mio dispositivo. Comodo, no?
Con questa mossa, Google lancia il guanto di sfida ad Apple e al suo famoso Dov’è. L’app della mela, infatti, offre già da tempo una funzione simile, che permette di vedere sulla stessa mappa sia i dispositivi che le persone che hanno condiviso la loro posizione.
Come funziona Trova il mio dispositivo per trovare i contattiMa come funziona esattamente Persone? Semplice: basta aprire l’app e fare tap sulla scheda “Persone”. E voilà, davanti ai propri occhi apparirà la mappa con le posizioni di tutti i contatti che stanno condividendo la loro posizione. Se invece si vuole sapere con chi si sta condividendo la propria posizione, basta fare tap sull’altra scheda. Da lì si può anche decidere per quanto tempo mantenere attiva la condivisione con ogni persona.
Naturalmente, Google ci tiene a precisare che la condivisione della posizione è totalmente volontaria e controllata dall’utente. Nessuno può vedere dove ci troviamo se non glielo permettiamo esplicitamente. E possiamo decidere noi per quanto tempo e con chi condividere gli spostamenti.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}DeepSeek sotto stretta sorveglianza del governo cinese, perché?
Dopo l’improvvisa ascesa a gennaio, grazie al lancio del suo modello AI R1, DeepSeek si ritrova ora a fare i conti con una stretta sorveglianza governativa.
La Cina tiene sotto controllo DeepSeek: passaporti dei dipendenti trattenuti e investitori passati al setaccioSecondo The Information, alcuni dipendenti di DeepSeek non possono più viaggiare liberamente all’estero. Il motivo? L’azienda madre, il fondo speculativo High-Flyer, starebbe trattenendo i loro passaporti. Non solo: anche gli investitori interessati a finanziare la startup dovranno passare al vaglio del governo cinese.
Una svolta che non sorprende più di tanto, visto che già qualche settimana fa Pechino aveva “caldamente consigliato” ai ricercatori e imprenditori dell’AI di evitare trasferte negli Stati Uniti. Il timore? Che preziosi segreti commerciali potessero finire nelle mani del rivale a stelle e strisce.
Ma perché tanto interesse per DeepSeek? Semplice: la Cina vede nella giovane azienda un potenziale campione nazionale dell’AI, capace di proiettare il Paese in testa alla corsa globale per il primato tecnologico. Una corsa in cui Pechino non vuole certo arrivare seconda, soprattutto dopo gli exploit di realtà americane come OpenAI e Anthropic.
DeepSeek resterà indipendente o dovrà allinearsi?Ecco allora che il governo cinese mette le mani sulla promettente startup, per assicurarsi che segua la “retta via” e resti fedele alla causa. Una mossa che fa riflettere sulle ambizioni hi-tech del gigante asiatico, ma anche sui rischi di un controllo statale troppo invasivo sull’innovazione.
Riuscirà DeepSeek a mantenere l’indipendenza e la libertà dovrà piegarsi alle direttive di Pechino, magari sacrificando parte della sua visione originaria?
Eni Plenitude: istruttoria AGCM per pratica scorretta
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni Plenitude per pratica commerciale scorretta. Il procedimento è iniziato in seguito alle segnalazioni di molti clienti. I funzionari dell’autorità antitrust hanno effettuato un’ispezione nelle sedi della società e della holding Eni S.p.A. con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Aumento dei prezzi e diritto di recessoIl Codice del consumo prevede l’obbligo per le aziende che offrono un servizio di comunicare agli utenti eventuali variazioni delle condizioni contrattuali e aumenti di prezzo. Nel caso di una società che fornisce luce e gas, come Eni Plenitude, questa informazione deve essere presente nella bolletta in modo da consentire al clienti di esercitare il diritto di recesso, ovvero chiedere il passaggio ad un altro gestore senza costi.
Numerosi consumatori hanno segnalato all’autorità antitrust tra maggio e settembre 2024 che Eni Plenitude ha rinnovato le condizioni economiche di fornitura delle offerte di luce e gas, senza inviare la preventiva comunicazione. Nonostante il numero elevato di comunicazioni non andate a buon fine, la società ha comunque proceduto al rinnovo delle condizioni economiche, impedendo agli utenti di esercitare il diritto di recesso.
Eni Plenitude ha dichiarato che il suo operato nei confronti dei clienti è corretto, quindi collaborerà con l’antitrust per dimostrarlo nelle sedi opportune. Il Codacons ha comunicato che, se verrà accertata la pratica commerciale scorretta, chiederà alla società di erogare indennizzi a favore dei clienti:
E’ bene che l’autorità faccia chiarezza su possibili comportamenti scorretti delle società energetiche sul fronte dei rinnovi dei contratti ai clienti. Il recesso è un diritto dei consumatori che deve essere sempre fatto valere e per questo rimaniamo in attesa di conoscere l’esito dell’istruttoria aperta dall’autorità. Se al termine del procedimento saranno riscontrate irregolarità, chiederemo a Eni Plenitude di aprire un tavolo con le associazioni dei consumatori per studiare le possibili forme di indennizzo in favore dei clienti coinvolti, anche sotto forma di sconti sulle bollette.
I motori di ricerca AI sbagliano spesso, meglio non fidarsi
Da quando l’intelligenza artificiale ha fatto irruzione nelle nostre vite, ci hanno promesso che motori di ricerca AI come ChatGPT Search o Perplexity avrebbero rivoluzionato il modo in cui troviamo informazioni – più veloci, più precisi, più intelligenti. Ma un recente studio del Tow Center for Digital Journalism racconta una storia ben diversa: questi strumenti non sono così affidabili come sembra.
In alcuni casi, hanno un tasso di errore fino al 76%. Il paradosso? Servono queste informazioni con una tale sicurezza che si finisce per fidarsi ciecamente. A torto…
Attenzione ai motori di ricerca AI, sono imprecisi ma sembrano sicuriLo studio ha messo alla prova otto motori di ricerca AI chiedendo loro di estrarre semplici informazioni da 10 articoli di 10 testate diverse. In particolare, è stato chiesto loro di trovare il titolo dell’articolo, il nome della testata e la data di pubblicazione. Il risultato: spesso hanno fornito informazioni errate, pur esprimendosi con assoluta sicurezza. E non hanno mai ammesso la possibilità di sbagliare.
Il caso più eclatante è stato Grok-3, il modello AI di X, che ha fornito il 76% di risposte errate o parzialmente errate. Peggio ancora, le versioni a pagamento non sono più accurate: Perplexity Pro, che costa 20 euro al mese, si è comportato peggio della sua versione gratuita. In altre parole, pagare di più non garantisce una maggiore affidabilità, ma sicuramente più errori!
Lo studio ha anche dimostrato che alcuni motori di ricerca, che dovrebbero rispettare le restrizioni di accesso, riescono ad aggirare questi blocchi. Per esempio, Perplexity è stato in grado di estrarre informazioni dal National Geographic, nonostante fosse protetto da un paywall che vietava l’accesso ai bot AI. Ma anche in questo caso, diversi programmi hanno fornito dati errati su questi siti bloccati.
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio… l’antico adagioMorale della favola: questi strumenti possono talvolta recuperare informazioni vietate, ma ciò non significa che siano corrette. Alla luce di questi risultati, è più che mai importante effettuare controlli incrociati su più fonti e non fidarsi ciecamente delle risposte generate dall’AI.