Booking nel mirino degli hotel italiani: l'offensiva di Federalberghi
Sul fatto che il rapporto tra i gestori delle strutture ricettive e le piattaforme online attraverso cui transitano le prenotazioni sia teso, ci sono ben pochi dubbi. Al centro delle discussioni ci sono le conflittualità riguardanti le commissioni, trattenute da quanto versato dai clienti. Nel caso degli hotel, il dito è puntato in particolare nei confronti di Booking, complice la sua leadership nel mercato. Una situazione già più volte finita sotto la lente d’ingrandimento delle autorità e che ora è oggetto di una class action promossa da Federalberghi.
Federalberghi promuove la class action contro BookingL’associazione di categoria annuncia oggi il proprio sostegno a un’azione legale collettiva paneuropea contro il servizio. Lo fa insieme a HOTREC (Association of Hotels, Restaurants & Cafés in Europe) e sulla base di una sentenza della Corte di giustizia europea risalente allo scorso anno. Il 19 settembre 2024, l’organo ha stabilito che le clausole di parità tariffaria imposte (parity rate) sono da ritenere in violazione del diritto della concorrenza in vigore nell’UE.
In altre parole, le condizioni applicate da Booking avrebbero gonfiato le commissioni pagate e ostacolato la competitività delle altre piattaforme.
Ricordiamo che l’azienda è tenuta al rispetto del Digital Markets Act e che il servizio è stato oggetto di un’istruttoria AGCM avviata a marzo 2024 per accertare un presunto abuso di posizione dominante e conclusa a dicembre accettando gli impegni proposti dalla società.
Un risarcimento per le perdite dal 2004 al 2024I gestori degli alberghi italiani che hanno intenzione di partecipare, chiedendo un risarcimento per le perdite subite, possono aderire attraverso il sito mybookingclaim.com. Il termine ultimo per farlo è stabilito al 31 luglio 2025.
Il recupero dovrebbe riguardare una parte significativa delle commissioni pagate a Booking in un periodo molto lungo, a partire dal lontano 2004 e fino al 2024, in aggiunta agli interessi. Concludiamo con le parole di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi: Questa è un’opportunità per gli albergatori italiani per difendere i propri diritti, recuperare le perdite e sostenere un mercato online più equo.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Protezione dati migliorata con Synology APM e ActiveProtect: il futuro del backup intelligente è già qui
La protezione dei dati non è più solo una questione di backup: richiede strategie integrate, capaci di garantire continuità operativa, resilienza e semplicità di gestione su larga scala. Con l’aumento esponenziale dei workload distribuiti, delle minacce informatiche e delle esigenze normative, le tradizionali soluzioni di backup spesso si rivelano frammentarie, complesse da orchestrare e difficili da scalare.
Synology introduce ActiveProtect, una nuova linea di appliance dedicate alla protezione dei dati, progettate per ambienti IT moderni e distribuiti. Al centro di questa architettura troviamo APM (ActiveProtect Manager), un sistema di gestione centralizzata che consente di controllare, monitorare e automatizzare ogni aspetto del backup e del disaster recovery, anche su migliaia di endpoint e per i carichi di lavoro più disparati.
Questa combinazione rappresenta un’evoluzione significativa nell’approccio alla protezione dei dati: non solo backup più rapidi e sicuri, ma una vera e propria piattaforma scalabile per la cyber-resilienza.
Cos’è Synology ActiveProtect?ActiveProtect è una soluzione integrata hardware e software progettata per offrire backup, replica e ripristino dei dati in ambienti ibridi (on-premises, cloud, edge). Propone appliance standalone che uniscono le funzionalità avanzate di Synology Active Backup for Business (ABB) con una gestione centralizzata avanzata e un’architettura pensata per deployment rapidi, gestione semplificata e scalabilità lineare.
A differenza di un NAS tradizionale, ActiveProtect è una soluzione “chiavi in mano” con:
- Interfaccia di gestione dedicata APM.
- Capacità di orchestrare il backup su larga scala.
- Supporto per migliaia di workload distribuiti.
- Funzionalità avanzate di immutabilità e protezione contro il ransomware.
ActiveProtect non è quindi una semplice appliance di backup: è un ecosistema intelligente in grado di consolidare la protezione di carichi di lavoro eterogenei – dalle applicazioni SaaS ai server fisici, dalle macchine virtuali ai database – sotto un’unica “regia operativa”.
APM: ActiveProtect ManagerCome accennato in precedenza, il cuore dell’ecosistema è APM (ActiveProtect Manager): una console di gestione centralizzata che permette di orchestrare appliance multiple all’interno di ambienti aziendali, anche distribuiti geograficamente. L’interfaccia messa a punto da Synology dà modo di controllare tutte le appliance ActiveProtect e i workload associati.
Gli amministratori IT possono definire policy scalabili applicabili a decine o migliaia di host; definire monitoraggio proattivo e reportistica avanzata (alert, SLA, integrità dei dati); impostare ruoli e permessi granulari; orchestrare il ripristino su un’altra appliance ActiveProtect in caso di guasto (failover distribuito).
Il design di ActiveProtect e APM è pensato aggiungere nodi/appliance in maniera molto semplice, senza dover riprogettare l’intera infrastruttura.
APM consente di creare piani di protezione personalizzati con pianificazioni flessibili (oraria, giornaliera o settimanale) e politiche di conservazione delle versioni. Supporta backup incrementali utilizzando tecnologie come Changed Block Tracking (CBT) e Resilient Change Tracking (RCT), migliorando le prestazioni e ottimizzando l’utilizzo dello storage attraverso la deduplicazione globale a livello di blocco.
Synology DP320: la nuova frontiera della protezione dati per endpointUn dispositivo come Synology DP320 rappresenta la concretizzazione dell’idea ActiveProtect, incarnando una soluzione di protezione dati progettata per rispondere alle esigenze di piccole e medie imprese con un approccio integrato e cyber-resiliente.
DP320 unisce hardware dedicato e il sistema operativo ActiveProtect Manager, ottimizzato per eseguire backup, ripristino, deduplicazione, replica e gestione centralizzata dei dati in modo semplice e sicuro.
La forza del DP320 risiede nella sua capacità di integrare in un unico appliance tutte le funzionalità chiave di ActiveProtect: dalla protezione completa di carichi di lavoro eterogenei (server fisici, macchine virtuali, servizi cloud come Microsoft 365) alla sicurezza avanzata garantita da backup immutabili e air-gapped, che difendono efficacemente da ransomware e accessi non autorizzati. La rapidità di distribuzione, con configurazioni RAID e partizionamenti automatici, consente di mettere in protezione i dati in pochi minuti, riducendo drasticamente la complessità operativa.
Dal punto di vista tecnico, DP320 si basa su un processore AMD Ryzen R1600 dual-core con 8 GB di RAM e dispone di due dischi da 8 TB configurati in RAID 1, assicurando un equilibrio tra prestazioni, affidabilità e capacità di archiviazione adatta ai carichi di lavoro consigliati fino a 5 TB di dati di backup. L’appliance può operare sia come server singolo sia come nodo in cluster, permettendo una scalabilità fluida e una gestione centralizzata tramite APM, che supporta fino a migliaia di carichi di lavoro e siti distribuiti.
Backup affidabile e testabile: sandbox, autoriparazione e verifica videoCon un appliance evoluto come DP320, Synology introduce una visione avanzata del concetto di backup. Il dispositivo utilizza il file system Btrfs con checksum integrato, utile per rilevare e correggere danneggiamenti invisibili dei dati.
I backup possono essere testati in ambienti sandbox isolati, consentendo esercitazioni di disaster recovery senza impattare sulla produzione. Inoltre, è disponibile una verifica automatica che genera video simulati del processo di ripristino per scopi di audit.
Uno degli aspetti più innovativi del DP320, consiste nell’adozione della deduplicazione lato origine, che riduce drasticamente la quantità di dati trasferiti e archiviati, migliorando l’efficienza sia in termini di larghezza di banda che di capacità di storage. Inoltre, la tecnologia di consolidamento trasforma più file in una singola immagine, velocizzando il processo di backup e ripristino.
Ripristino flessibile dopo qualunque incidenteChe si tratti di un’interruzione totale o di un semplice errore umano, il DP320 consente diversi tipi di ripristino dei dati:
- Bare Metal Recovery per il recupero completo della macchina.
- File-level Recovery per il recupero granulare.
- Ripristino P2V o V2V per il trasferimento da fisico a virtuale o tra ambienti virtualizzati.
Una flessibilità che rende il dispositivo Synology particolarmente adatto a scenari multi-sito e ibridi.
Sicurezza avanzata e difesa da ransomwareIl DP320 (qui la scheda tecnica) è progettato secondo i principi della zero trust architecture, applicando privilegi minimi e controlli di accesso rigorosi. Le funzionalità principali includono:
- Backup immutabili e storage WORM per proteggere i dati da modifiche malevole.
- Crittografia lato client prima del trasferimento in ambienti remoti.
- Air-gapping logico o fisico per ambienti remoti.
- Firewall perimetrale e porte di gestione isolate.
- Accesso limitato nel tempo e filtrato per IP e subnet.
L’integrazione con Active Directory, LDAP e SAML 2.0 garantisce inoltre un’autenticazione centralizzata con supporto per SSO e MFA.
Il caso studio di Toyota Motor, che sceglie Synology ActiveProtectNel cuore dell’Asia-Pacifico, Toyota Motor Vietnam è una realtà cruciale per la produzione automobilistica. Con una capacità produttiva in costante crescita e una sofisticata infrastruttura industriale da proteggere, l’azienda si è trovata ad affrontare una sfida fondamentale: mantenere la continuità operativa in un contesto dominato da minacce informatiche, complessità gestionale e costi crescenti legati alla protezione dei dati.
Per rispondere a queste esigenze, Toyota ha scelto un’architettura di backup e disaster recovery innovativa: Synology ActiveProtect.
La sfida: superare i limiti del backup tradizionale in ambienti industriali criticiCome molte grandi aziende, Toyota Motor Vietnam ha registrato un’esplosione nella quantità di dati generati, sia da operazioni quotidiane sia dai processi di produzione. Le precedenti soluzioni basate su backup su nastro, sebbene apprezzate per la loro natura air-gapped, non erano più sostenibili.
Il motivo? Tempi di recupero lunghi e non verificabili, costi elevati di manutenzione e gestione fisica, scalabilità limitata e inefficienza nei flussi operativi.
A fronte di questo scenario, l’azienda ha avviato un piano di rinnovamento tecnologico, ricercando una piattaforma integrata, scalabile, resiliente e automatizzata, capace di garantire backup immutabili, recupero istantaneo e gestione centralizzata.
La soluzione Synology: backup distribuito, immutabilità e gestione clusterizzataToyota ha quindi implementato un’infrastruttura ibrida basata su tre pilastri Synology, riassunta nello schema che pubblichiamo di seguito:
- ActiveProtect DP7400 per i dati critici e la gestione centralizzata. Il dispositivo principale presso la sede centrale esegue il backup di 50 macchine virtuali e server strategici, applicando politiche di immutabilità (WORM) e air-gapping logico. Una replica remota su un secondo DP7400 garantisce la conformità alla strategia 3-2-1-1-0, con copie multiple, backup verificati, immutabilità e zero errori.
- SA3410 e RackStation per i carichi operativi quotidiani. Per i flussi ordinari, il contenuto di 150 macchine virtuali è memorizzato su un Synology SA3410 ad alta capacità, con Active Backup for Business (ABB) per il controllo granulare. I backup sono replicati su cinque RackStation remote tramite Snapshot Replication, in modo da poter contare su un affidabile meccanismo di disaster recovery geodistribuito.
- UC SAN Active-Active per alta disponibilità. Per i sistemi mission-critical di produzione, Toyota ha scelto uno storage SAN active-active UC Series con doppio controller. Questa architettura garantisce operazioni continue in tutti gli ambienti in cui non è possibile permettersi alcuna interruzione dell’operatività.
I benefici dell’adozione delle tecnologie Synology sono evidenti e misurabili:
- Riduzione del 75% dei costi complessivi per la protezione dei carichi di lavoro.
- Eliminazione totale dei nastri e delle criticità associate al loro uso.
- Ripristino istantaneo da versioni specifiche dei backup.
- Maggiore sicurezza grazie a backup immutabili, air-gap e crittografia nativa.
- Possibilità di scalare l’infrastruttura senza impatti operativi.
Inoltre, l’integrazione completa con l’infrastruttura esistente di Toyota ha consentito una transizione fluida verso la nuova architettura, evitando disservizi e garantendo continuità in tutte le fasi di implementazione.
Glossario dei termini- Backup immutabile. Una funzionalità che protegge i dati di backup da modifiche non autorizzate, rendendoli inalterabili e non cancellabili una volta scritti. L’approccio garantisce l’accuratezza dei dati e aiuta a soddisfare i requisiti di conformità normativa.
- WORM (Write Once, Read Many). Una tecnologia di storage che consente di scrivere i dati una sola volta e di leggerli molte volte, impedendo modifiche o cancellazioni, utile per garantire l’integrità dei dati e la conformità normativa.
- Backup air-gapped. Una strategia di sicurezza che isola fisicamente o logicamente i dati di backup dal resto della rete, proteggendoli da minacce come il ransomware. In ActiveProtect, è possibile configurare un air gap per qualsiasi dispositivo, limitando l’accesso non autorizzato e isolando il dispositivo di backup durante periodi di tempo specifici.
- Deduplicazione. Una tecnica di ottimizzazione dello storage che elimina i dati duplicati, conservando solo una copia unica di ciascun dato. ActiveProtect utilizza la deduplicazione globale a livello di blocco per migliorare le prestazioni e ottimizzare l’utilizzo dello storage.
- Strategia 3-2-1-1-0. Una best practice per la protezione dei dati oggetto di backup che prevede: 3 copie dei dati, su 2 diversi tipi di supporti, 1 copia off-site, 1 copia immutabile e 0 errori verificati tramite test regolari.
- Changed Block Tracking (CBT). Una tecnologia che traccia solo i blocchi di dati modificati rispetto al backup precedente, riducendo il tempo e le risorse necessarie per eseguire backup incrementali.
- Resilient Change Tracking (RCT). Simile al CBT, RCT è una tecnologia utilizzata per tracciare i cambiamenti nei blocchi di dati, migliorando l’efficienza dei backup incrementali, in particolare in ambienti Microsoft Hyper-V.
- Bare Metal Recovery. Una procedura di ripristino che consente di ripristinare un intero sistema, inclusi sistema operativo, applicazioni e dati, su un nuovo hardware o su hardware esistente.
Con l’introduzione della linea ActiveProtect e di soluzioni come DP320, Synology ridefinisce il concetto stesso di protezione dei dati aziendali, offrendo una piattaforma unificata, scalabile e progettata per affrontare le sfide odierne in termini di resilienza, sicurezza e semplicità operativa.
Synology ActiveProtect DP320 dimostra come sia possibile coniugare prestazioni elevate, gestione centralizzata e tecnologie avanzate come l’immutabilità e il backup air-gapped in un’unica architettura coesa.
In definitiva, l’approccio proattivo e integrato di Synology rappresenta un punto di svolta per le organizzazioni che desiderano evolvere dal semplice backup verso una vera cyber-resilienza, indipendentemente dalla complessità o dalla distribuzione dei propri ambienti IT.
In collaborazione con Synology Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Self Service Repair: riparare un iPad è più semplice
L’iniziativa Self Service Repair, già lanciata negli anni scorsi per iPhone e Mac, è ufficialmente estesa anche agli iPad. L’annuncio è giunto direttamente da Apple, che permette così a chi possiede un tablet della mela morsicata di avere accesso a manuali di riparazione, parti di ricambio originali, sessioni di troubleshooting, strumenti e kit a noleggio. La novità sarà operativa a partire dalla giornata di domani.
Gli iPad nel programma Self Service RepairI primi modelli supportati sono iPad Air (M2 e successivi), iPad Pro (M4), iPad mini (A17 Pro) e iPad (A16), dunque quelli delle ultime generazioni portate sul mercato. Il programma riguarda componenti come display, batterie, fotocamere e porte di ricarica.
Questo nuovo impegno si aggiunge a quelli già messi in campo e relativi ai servizi di riparazione per i prodotti fuori garanzia. Riportiamo di seguito il commento di Brian Naumann, Vice President of AppleCare.
L’obiettivo di Apple è creare i prodotti migliori al mondo e fare in modo che durino il più a lungo possibile. Con l’annuncio di oggi, siamo felici di poter offrire i nostri servizi di riparazione ad ancora più clienti, consentendo così di prolungare ulteriormente la vita dei loro prodotti senza compromettere la sicurezza e la privacy.
Novità anche per Genuine Parts DistributorNell’occasione, il gruppo di Cupertino ha fornito poi nuovi dettagli in merito al programma Genuine Parts Distributor. Lanciato di recente, è pensato per estendere l’accesso alle realtà che non hanno un rapporto diretto con Apple, rispondendo così a un’esigenza concreta manifestata da chi opera nel mercato delle riparazioni.
Permette ai professionisti indipendenti di ordinare ricambi e componenti originali per i dispositivi mobili del marchio, anche attraverso distributori di terze parti (MobileSentrix negli Stati Uniti o MobileSentrix e Mobileparts.shop in Europa). Chi gestisce un centro interessato all’iniziativa può trovare maggiori informazioni sul sito ufficiale.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}AGCOM testerà l'app europea per la verifica dell'età
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) è stata scelta dalla Commissione europea per testare la nuova app che servirà alla verifica dell’età sulle piattaforme per adulti. Sarà disponibile entro l’estate come soluzione provvisoria in attesa del portafoglio digitale europeo che arriverà entro la fine del 2026.
App per la verifica dell’etàL’annuncio dello sviluppo dell’app era stato incluso dalla Commissione europea nel comunicato relativo all’indagine su Pornhub, Stripchat, XNXX e XVideos. Il Digital Services Act prevede l’obbligo di implementare misure per proteggere i minori da contenuti inappropriati.
AGCOM è stata scelta in quanto Digital Services Coordinators. L’autorità parteciperà quindi alla sperimentazione dell’app che verrà usata per la verifica dell’età prima dell’accesso ai siti per adulti. L’app sarà una soluzione provvisoria, in attesa dell’entrata in vigore del Digital Wallet europeo. È basata sulla stessa tecnologia del portafoglio digitale e consentirà ai fornitori dei servizi online di verificare la maggiore età, senza compromettere la privacy.
L’app permetterà agli utenti di richiedere l’attestazione digitale della maggiore età a soggetti terzi certificati (ad esempio, i fornitori di identità digitale). La prova dell’età, che non contiene informazioni sull’identità dell’utente, sarà memorizzata esclusivamente all’interno del dispositivo. Quando l’utente accede a siti o piattaforme riservati agli adulti, questi invieranno una richiesta di verifica dell’età e tramite la stessa applicazione (ad esempio inquadrando un codice QR mostrato dal sito o piattaforma) verrà inviata la prova dell’età in forma anonima.
L’app sarà open source e white-label, ovvero utilizzabile da tutte le piattaforme. Dovrebbe essere annunciata entro l’estate. AGCOM ha recentemente pubblicato le modalità tecniche per la verifica dell’età in attuazione delle disposizioni del decreto Caivano. Al termine della sperimentazione, la soluzione individuata da AGCOM verrà resa conforme all’app della Commissione europea.
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ASRock: il nuovo BIOS risolve i guai con le CPU AMD Ryzen 9000
Dopo un bel po’ di segnalazioni da parte degli utenti riguardo la rottura improvvisa delle CPU AMD Ryzen 9000 con le schede madri ASRock, l’azienda taiwanese sussidiaria di ASUS ha finalmente riconosciuto il problema, seppur non pubblicamente, dopo aver inizialmente negato e scaricato l’origine ad altre possibili cause.
ASRock riconosce finalmente la causa dei problemi con le CPU AMD Ryzen 9000 e le sue schede madriIl problema è tornato ad essere notato grazie a Tech YES City, uno youtuber il cui processore AMD Ryzen 9 9950X3D si era guastato proprio su una scheda madre ASRock. Avendo intenzione di partecipare all’evento del Computex, lo youtuber ha quindi anche pensato di confrontarsi direttamente con ASRock per avere chiarimenti faccia a faccia con l’azienda. Nonostante non sia ancora stata rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale, l’azienda ha comunque dato alcuni importanti aggiornamenti.
Secondo quanto riferito da Tech YES City, ASRock avrebbe risolto il problema con gli ultimi aggiornamenti del BIOS, ora disponibili per il download. Contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza, il problema non era legato né al voltaggio SoC, che in passato aveva causato danni con i Ryzen 7000, né a incompatibilità di memoria, inizialmente indicata come possibile causa per i problemi di avvio dei Ryzen 9000, ma bensì nelle impostazioni dei parametri relativi ai valori EDC e TDC legati alle impostazioni PBO.
L’azienda ha inoltre rivelato l’esistenza di “voltaggi nascosti” nel BIOS, che in precedenza non potevano essere modificati. Grazie a un presunto intervento diretto da parte di AMD, l’azienda ha ora accesso a questi parametri e potendoli così ottimizzare appositamente.
L’unica fonte di queste informazioni rimane il video di Tech YES City. ASRock non ha infatti ancora riconosciuto pubblicamente il problema con le CPU AMD Ryzen 9000 e le sue schede madri, insieme ai relativi settaggi. Non è nemmeno stato annunciato alcun programma ufficiale di RMA o sostituzione per i processori danneggiati.
Gli utenti sono quindi invitati ad aggiornare il BIOS all’ultima versione, che dovrebbe risolvere definitivamente il problema e prevenire ulteriori guasti. In dei test eseguiti da Tech YES City, non sono state riscontrate variazioni nelle frequenze o nelle prestazioni del sistema.
ChatGPT a scuola: i vecchi quaderni per combattere gli imbrogli
Una volta, per copiare a scuola, si ricorreva a metodi improbabili… eh si, ci voleva molta fantasia. Oggi basta aprire ChatGPT e scrivere “fai questi compiti per me“.
L’anno scorso, un sondaggio ha rivelato che il 99% degli studenti utilizza chatbot AI come ChatGPT, un terzo dei quali quotidianamente. L’uso di questi strumenti non è di per sé negativo. Come ha dichiarato al Wall Street Journal il professore dell’Università di Princeton Arthur Spirlin, “gli studenti useranno ChatGPT in continuazione per ogni genere di cose, il che li renderà più efficienti, più produttivi e più capaci di svolgere il proprio lavoro“. Il problema è quando lo usano per imbrogliare mentre sono a scuola.
La soluzione contro chi imbroglia a scuola con ChatGPTIl fenomeno sta diventando sempre più diffuso. In alcune università americane, i professori hanno persino rinunciato a dare compiti a casa, ben sapendo che l’AI farà la maggior parte del lavoro. “È come andare in palestra e chiedere ai robot di sollevare i pesi al posto tuo“, spiega Stan Oklobdzija della Tulane University.
Ma la soluzione al problema non era poi così difficile da trovare… Non c’è bisogno di sviluppare chissà quale strumento sofisticato per contrastare l’abuso di ChatGPT, esiste già da decenni: il quaderno! Molti insegnanti ora obbligano gli studenti a scrivere sui quaderni durante gli esami in classe, invece di digitare su un computer come avviene di solito. Efficace contro gli imbrogli, ma non privo di difetti. Gli studenti non sono più abituati a usare la penna e questo si riflette sulla loro scrittura, che a volte rasenta l’indecifrabilità.
Di fronte a questo problema, un insegnante ha voluto lasciare che gli studenti digitassero le loro risposte su un PC, chiedendo loro di stare al gioco e di non barare con l’intelligenza artificiale. Non è passato molto tempo prima che un assistente beccasse uno di loro mentre utilizzava ChatGPT. I quaderni sono tornati rapidamente sui banchi di scuola e sembra che ci resteranno.
Windows 11 23H2: aggiornamento opzionale KB5058502
Microsoft ha annunciato la disponibilità dell’aggiornamento opzionale KB5058502 per Windows 11 23H2. Include tutte le novità della build 22631.5409 rilasciata per gli Insider nel canale Release Preview a metà maggio. Nei prossimi giorni arriverà anche l’update opzionale per Windows 11 24H2.
Windows 11 23H2 KB5058502:novitàL’aggiornamento KB5058502 deve essere installato manualmente dagli utenti tramite Windows Update o Microsoft Update Catalog. Diventerà obbligatorio il 10 giugno quando verranno aggiunte le patch di sicurezza. Al termine dell’installazione, la build di Windows 11 23H2 sarà 22631.5413.
Queste sono le novità per l’app Copilot:
- È possibile aprire Copilot con la combinazione di tasti Windows + C. Le relazioni opzioni di personalizzazione sono in Impostazioni > Personalizzazione > Immissione di testo.
- Tenendo premuto per due secondi la suddetta combinazione di tasti o il tasto Copilot (se presente) è possibile interagire con la voce.
Queste sono altre novità:
- Cerca sulla barra delle applicazioni: supporto migliorato per i provider di ricerca in Europa.
- Impostazioni: nuova sezione in Impostazioni > Sistema > Informazioni sul sistema per le domande frequenti su configurazione del sistema, prestazioni e compatibilità.
- Widget: disponibili alcuni aggiornamenti per i widget sulla schermata di blocco in Europa. Il widget Meteo supporta la personalizzazione. Altri widget saranno personalizzabili in futuro.
- Windows Share: quando si trascina un file locale da Esplora file o dal desktop, nella parte superiore dello schermo viene visualizzata una barra che permette di aprire il file con l’app suggerita.
L’aggiornamento include anche vari bug fix. In attesa del corrispondente update per Windows 11 24H2, Microsoft ha rilasciato un fix “out-of-band” per le macchine virtuali basate su Hyper-V.
Crolla il prezzo di Kindle Scribe: eBook reader e tablet, insieme
È il momento perfetto per portare la tua esperienza di lettura e scrittura digitale a un livello superiore: Kindle Scribe con penna Basic è oggi disponibile al suo prezzo minimo storico. Questo dispositivo è molto più di un semplice eBook reader e si distingue anche da un normale tablet: è infatti progettato per permettere di scrivere e disegnare a mano libera, direttamente sullo schermo.
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L’offerta di Amazon su Kindle Scribe con penna BasicCon il suo ampio display da 10,2 pollici (la risoluzione è 300 ppi), offre un’esperienza visiva simile a quella della carta stampata tradizionale, senza alcun riflesso e con un sistema di illuminazione frontale per una lettura confortevole in qualsiasi condizione. È ideale per prendere appunti mentre si legge un libro, per scrivere un diario personale, per disegnare o per lavorare su documenti PDF e Word. Le annotazioni aggiunte a mano possono anche essere convertite in testo, organizzate, condivisi e sincronizzate, per il massimo della flessibilità e della produttività. Visita la pagina dedicata per saperne di più.
Prodotto, venduto e spedito da Amazon, con disponibilità immediata e consegna gratuita in un giorno, Kindle Scribe può essere tuo al prezzo minimo storico di 269,99 euro nella versione con 16 GB di memoria interna e penna Basic. Attenzione: è un’offerta a tempo e potrebbe scadere da un momento all’altro.
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Il voto medio assegnato da centinaia di recensioni è superiore a 4/5. È merito anche dell’autonomia elevata, che dura settimane intere con una sola ricarica. È il dispositivo ideale per chi ama leggere e scrivere senza distrazioni, ovunque e in qualsiasi momento.
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Archinstall 3.0.7 è la nuova versione dell’installer TUI (Text User Interface) di Arch Linux, pensato per rendere l’installazione intuitiva e guidata per gli utenti più nuovi e meno esperti.
Tra le novità principali della nuova versione, viene introdotto ora il supporto per gli snapshot Btrfs post-installazione, che permette di creare e gestire facilmente punti di ripristino del sistema, migliorando la sicurezza dei dati e facilitando il recupero in caso di problemi.
La configurazione della crittografia del disco è stata integrata direttamente nel menu di gestione delle partizioni di Archinstall 3.0.7, semplificando la protezione dei dati e rendendo il processo più intuitivo rispetto alle precedenti configurazioni manuali.
La nuova versione risolve anche numerosi bug, aumentando l’affidabilità dell’installer stesso. Tra le correzioni più significative troviamo la risoluzione di un problema con il nome del device mapper della partizione home, che in precedenza causava frustrazione agli utenti, e un miglioramento nella gestione della configurazione dei custom server, ora impostata su una stringa vuota se non specificata, evitando errori inattesi. Un altro fix rilevante riguarda l’errore “ValueError: Device path was not set”, ora corretto. Inoltre, sono stati ottimizzati diversi processi interni, come lo sblocco dei volumi crittografati LUKS, semplificato eliminando controlli ridondanti e migliorando la verifica dello stato dei dispositivi.
Per quanto riguarda gli sviluppatori, Archinstall 3.0.7 perfeziona il flusso di rilascio automatizzato su PyPI e i comandi di avvio di QEMU, garantendo un’esperienza di sviluppo e test più fluida. Anche le traduzioni sono state aggiornate, con miglioramenti specifici e correzioni di errori nelle localizzazioni, rendendo l’installer più accessibile a livello globale.
Infine, sono stati introdotti ulteriori miglioramenti per gli sviluppatori, come una configurazione mypy ottimizzata con traceback e controlli per il codice non raggiungibile, che favoriscono un debugging più chiaro e una maggiore qualità del codice.
Tutti i dettagli di Archinstall 3.0.7 sono consultabili nella lista cambiamenti ufficiale.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Mini PC Beelink: taglia il prezzo di MINI S12 Pro con il coupon
Potente, silenzioso, sorprendentemente compatto e oggi in forte sconto su Amazon: Beelink MINI S12 Pro è il Mini PC giusto per dar vita a una postazione di lavoro o intrattenimento spendendo il giusto, ma senza rinunciare alle prestazioni. Passiamo in rassegna i suoi punti di forza partendo dal comparto software: c’è il sistema operativo Windows 11 Pro, preinstallato e con licenza ufficiale Microsoft per ricevere tutti gli aggiornamenti distribuiti.
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Beelink MINI S12 Pro: il Mini PC sulla tua scrivaniaHa in dotazione il processore Intel N100 con chip grafico Intel UHD, affiancato da 16 GB di RAM DDR4 e da un SSD M.2 2280 da 500 GB per l’archiviazione dei dai (espandibile fino a 2 TB). Insomma, non manca nulla per gestire i software della produttività quotidiana e non solo, in modo agile e scattante. Si aggiungono poi la connettività Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2 ed Ethernet, quattro porte USB 3.2 Gen 2 Type-A, il jack audio e due uscite HDMI con supporto alla risoluzione 4K. Altre informazioni nella scheda completa.
Come si ottiene lo sconto? Non c’è nulla di più semplice: ti basta attivare il coupon che trovi su Amazon ed è fatta. La disponibilità del Mini PC è immediata e la spedizione è gestita dalla rete logistica dell’e-commerce, senza passare da intermediari per il massimo dell’affidabilità.
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Se lo ordini subito potrai mettere Beelink MINI S12 Pro sulla tua scrivania già entro domani: c’è la consegna gratis. Il pacchetto include il supporto VESA per l’eventuale montaggio dietro allo schermo, due cavi HDMI (rispettivamente da 1 metro e 20 centimetri), l’adattatore di alimentazione e il manuale utente.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Smartwatch Xiaomi Redmi Watch 5 Active al MINIMO STORICO
Xiaomi Redmi Watch 5 Active unisce un design moderno, funzionalità avanzate e una grande autonomia, a un prezzo altamente competitivo. Dotato di un ampio display da 2 pollici e con un’eccellente proporzione schermo/corpo del 74%, offre una leggibilità chiara e immediata in qualsiasi situazione. Il suo stile minimalista si abbina facilmente a ogni look, mentre la costruzione leggera da soli 26,4 grammi assicura il massimo comfort anche durante l’attività fisica. Oggi lo smartwatch è al suo minimo storico su Amazon.
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Xiaomi Redmi Watch 5 Active a soli 28,99 euroTra le caratteristiche spicca il supporto alle chiamate Bluetooth per rispondere direttamente al polso, con cancellazione del rumore a doppio microfono. La batteria può durare 18 giorni con una ricarica ed è resistente all’acqua fino a 5 ATM, così da risultare perfetto per ogni sport, persino il nuoto. Integra poi il monitoraggio continuo della frequenza cardiaca, dell’ossigeno nel sangue (SpO₂), del sonno e dello stress, per il benessere. Durante le sessioni di allenamento è in grado di tracciare oltre 100 attività, misurando le prestazioni e sincronizzando ogni informazioni attraverso un’app mobile. Nella scheda tecnica trovi altri dettagli a proposito di specifiche e funzioni.
Lo sconto di oggi porta lo smartwatch Xiaomi Redmi Watch 5 Active al suo prezzo minimo storico di soli 28,99 euro. Non c’è bisogno di attivare coupon, la riduzione della spesa è applicata in automatico dall’e-commerce.
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La colorazione è Matte Silver, quella visibile nell’immagine qui sopra. C’è anche la consegna gratis per gli abbonati Prime. Vendita e spedizione sono a carico di Amazon con disponibilità immediata. Il voto medio ottenuto da quasi 2.000 recensioni è 4,5 stelle su 5.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}AlmaLinux 10 Purple Lion rilasciato: ecco le novità
Dopo una settimana dal rilascio RHEL 10, AlmaLinux OS Foundation ha annunciato la disponibilità di AlmaLinux 10, conosciuto come “Purple Lion” e basato sul precedente Kitten. La nuova versione della distribuzione Linux per l’uso aziendale è ora basata sul kernel 6.12, offrendo miglioramenti significativi per sviluppatori, utenti e amministratori di sistema, con un focus su compatibilità hardware, sicurezza avanzata e strumenti aggiornati.
AlmaLinux 10: tutte le novitàTra le principali novità, AlmaLinux 10 introduce i frame pointers abilitati predefinitivamente, che migliorano il tracing e il profiling in tempo reale, rendendo il sistema ideale per sviluppatori che necessitano di analisi approfondite delle prestazioni del sistema. Per garantire la compatibilità con hardware meno recenti, il sistema supporta ora l’architettura x86-64-v2, oltre ai build x86-64-v3 ereditate da RHEL 10, assicurando aggiornamenti di sicurezza per altri dieci anni. Viene anche riattivato supporto per il protocollo SPICE, a seguito di richieste da parte degli utenti per applicazioni server e client.
AlmaLinux 10 supporta ora Secure Boot non solo per piattaforme Intel e AMD, ma anche per architetture ARM, ormai sempre più richieste in ambienti fisici e virtualizzati. Tra i componenti aggiornati vengono introdotti Python 3.12, Ruby 3.3, Node.js 22, Perl 5.40 e PHP 8.3, insieme a strumenti di controllo come Git 2.47 e Subversion 1.14. I server web Apache 2.4.62 e Nginx 1.26, così come i server di caching Varnish 7.6 e Squid 6.10, sono stati ulteriormente ottimizzati per garantire maggiore stabilità e prestazioni.
La nuova versione della distribuzione Linux aggiorna anche i database con MariaDB 10.11, MySQL 8.4, PostgreSQL 16 e Valkey 8.0, rendendo la piattaforma più solda per carichi di lavoro diversificati. Vengono poi aggiornati gli strumenti con GCC 14.2, glibc 2.39 e strumenti di debug come GDB 14.2 e Valgrind 3.24, così come quelli per i monitoraggio di sistema che ora includono PCP 6.3.2 e Grafana 10.2.6.
AlmaLinux 10 introduce anche una tech preview per la virtualizzazione KVM su sistemi IBM POWER e ripristina la compatibilità con oltre 150 dispositivi esclusi a monte. Per chi opera in ambienti cloud e container, sono disponibili immagini ottimizzate per AWS, Azure, Google Cloud e Oracle Cloud, oltre al supporto per Raspberry Pi e Windows Subsystem for Linux.
Non manca il supporto per la crittografia post-quantistica, insieme a politiche SELinux aggiornate e miglioramenti a OpenSSH.
Tutte le informazioni sulla nuova versione sono disponibili nelle note di rilascio ufficiali, mentre il download è come al solito disponibile dalla pagina ufficiale.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Apple TV+: le nuove uscite in streaming a giugno
Non tutti sanno che è possibile guardare in streaming gratis per una settimana tutti i contenuti presenti nel catalogo di Apple TV+, senza pubblicità e da qualsiasi dispositivo: sui display compatti di smartphone e tablet, sul monitor del computer e sul televisore in salotto. Per approfittarne è sufficiente registrarsi al servizio, per poi scegliere la serie, il film o il documentario da vedere subito. Non serve effettuare alcun pagamento e, se lo si desidera, sarà possibile disattivare il rinnovo prima della scadenza. Diamo uno sguardo alle nuove uscite di giugno per la piattaforma.
Apple TV+: inizia lo streaming gratis
Stick e le altre novità di giugno su Apple TV+L’uscita più interessante arriva subito: il 4 giugno è il turno di Stick, una comedy sportiva prodotta e interpretata da Owen Wilson, nei panni di un ex giocatore di golf professionista alle prese con una profonda crisi a tutto tondo: carriera sportiva, relazioni personali e lavoro. Echo Valley debutterà invece il 13 giugno, un thriller diretto da Michael Pearce con Julianne Moore e Sydney Sweeney, madre e figlia alle prese con un evento traumatico. Per la seconda stagione di The Buccaneers bisognerà attendere il 18 giugno, così da poter tornare nella Londra del XIX secolo. Altre new entry degne di nota sono Non è una scatola (13 giugno), Easy Money (23 giugno) e Smoke (27 giugno).
Le nuove uscite di giugno su Apple TV+ vanno ad aggiungersi a un catalogo già ricco di contenuti come Scissione, Ted Lasso, The Studio e Silo. Ci sono le ultime novità del mese come Your Friends & Neighbords, Murderbot e Bono: Stories of Surrender (in uscita il 30 maggio).
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Dopo la settimana di prova gratis potrai decidere se rinnovare l’abbonamento al prezzo mensile di 9,99 euro oppure cancellare la sottoscrizione, senza alcun vincolo.
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AMD ha deciso di interrompere la produzione dei controller B650 per le schede madri AM5, avviando la fase finale di smaltimento delle scorte rimanenti. Chi punta ad assemblare sistemi dal costo accessibile, rivolgendosi a questo tipo di soluzione, non deve tuttavia preoccuparsi adesso, poiché le schede madri con tali controller rimarranno disponibili fino al terzo trimestre di quest’anno. Naturalmente, avendo deciso di terminarne la produzione, le scorte si esauriranno completamente dopo la fine del trimestre, chi quindi vuol assemblare un sistema di questo tipo deve acquistare una scheda madre AM5 B650 prima che non sia più disponibile.
AMD termina la produzione dei controller B650 per le schede madri AM5Il chipset B650 di AMD utilizza il controller Promontory 21 di ASMedia, che gestisce l’allocazione delle linee PCIe, la connettività USB e l’alimentazione per i processori Ryzen. Questo design a singolo chip è condiviso anche dalle schede B650E, B850 e X870. Per chi vuole una banda maggiore, per avere linee PCIe 5.0 aggiuntive o maggiori margini di l’overclocking, le schede di fascia più alta equipaggiate con i controller X670, X670E e X870E, con doppio chip Promontory 21, rappresentano quindi l’opzione ideale. Tutte queste schede supportano RAM DDR5 e schede grafiche PCIe 5.0.
Se vi state chiedendo perché AMD ha deciso di interrompere già adesso la produzione del controller B650, la spiegazione sta nel nuovo controller di fascia bassa della serie 800, verso cui l’azienda sta spingendo. Terminando la produzione di nuove schede B650, la casa di Sunnyvale mira a incrementare la domanda per le schede con controller B850, riducendo così i costi dei componenti. Nei prossimi trimestri, ci si aspetta quindi un aumento di opzioni B850 più economiche e di fascia media. Il controller B850 offre diversi vantaggi, come una maggiore disponibilità di porte I/O rispetto al precedente controller.
Gli utenti che quindi non hanno grosse pretese, a cui va più che bene una scheda madre con controller B650, devono cogliere le opportunità del momento per costruire un nuovo computer.
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La Commissione europea ha pubblicato il documento completo (PDF) sulla decisione del 23 aprile 2025, con la quale Apple ha ricevuto una sanzione di 500 milioni di euro per la violazione del Digital Markets Act (festeggiata dal “nemico numero uno”). L’azienda di Cupertino deve implementare le necessarie modifiche entro fine giugno.
Apple rischia sanzioni periodicheIl Digital Markets Act (DMA) consente agli sviluppatori di inserire link o pulsanti nelle app per indicare agli utenti che esistono metodi di pagamento esterni più economici. Apple ha rispettato l’obbligo in maniera creativa. Gli sviluppatori possono aggiungere link o pulsanti, ma devono rispettare rigidi requisiti e pagare una commissione del 27%. Gli utenti vengono inoltre scoraggiati attraverso vari “scary screen”.
La Commissione europea aveva accertato la violazione del DMA con la cosiddetta clausola anti-steering. Il 23 aprile 2025 ha inflitto quindi una sanzione di 500 milioni di euro, in quanto gli sviluppatori e gli utenti non possono beneficiare dei canali di distribuzione alternativi e dei metodi di pagamenti esterni.
Apple deve rimuovere tutte le restrizioni tecniche e commerciali entro 60 giorni dalla notifica della decisione. Ciò significa che le modifiche dovranno essere implementate entro fine giugno. In caso contrario verranno inflitte sanzioni periodiche fino a quando Apple non rispetterà la decisione. La somma può arrivare al 5% del fatturato medio giornaliero globale.
Un portavoce di Apple ha dichiarato:
Non c’è nulla nella decisione di 70 pagine pubblicata oggi che giustifichi le azioni mirate della Commissione europea contro Apple, che minacciano la privacy e la sicurezza dei nostri utenti in Europa e ci costringono a distribuire gratuitamente la nostra tecnologia. La decisione e la sanzione senza precedenti sono arrivate dopo che la Commissione ha continuato a spostare i paletti in materia di conformità e ha ripetutamente bloccato gli sforzi di Apple, durati mesi, per implementare una nuova soluzione. La decisione è dannosa per l’innovazione, per la concorrenza, per i nostri prodotti e per gli utenti. Mentre presentiamo ricorso, continueremo a collaborare con la Commissione per difendere i diritti dei nostri clienti europei.
Lo scontro proseguirà quindi in tribunale. Apple ha violato il DMA anche con la Core Technology Fee, quindi è probabile una nuova sanzione.
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Opera Neon, il browser AI che naviga e agisce al posto nostro
Opera ha lanciato Neon, un browser che mette l’intelligenza artificiale al centro dell’esperienza di navigazione. Invece di limitarsi a visualizzare pagine web, questo nuovo browser comprende quello che vuole fare l’utente e agisce di conseguenza.
Neon di Opera, il primo browser agente AINeon rappresenta il primo tentativo di Opera di creare un “browser agente“, cioè un’applicazione che non solo mostra contenuti web ma esegue anche compiti per l’utente. L’accesso avviene solo su invito. Opera Neon si basa su tre componenti principali: Chat, Do e Make. Ogni sezione trasforma le richieste dell’utente in azioni concrete.
Chat funziona come un assistente che risponde a domande, fa ricerche e genera contenuti. Può analizzare il contenuto della pagina web che si sta visitando e fornire informazioni contestuali senza dover cambiare applicazione. Do è un assistente che naviga sui siti web e completa attività al posto dell’utente, dalla compilazione di moduli alla prenotazione di viaggi fino agli acquisti online. Tutto il processo avviene localmente, per garantire privacy e sicurezza.
Make è la vera novità di Neon. Questa funzione interpreta le idee e le trasforma in progetti concreti. Si può chiedere al browser di creare analisi di dati, strumenti personalizzati, contenuti e persino codice per applicazioni. Il sistema può lavorare anche quando si spegne il computer, utilizzando macchine virtuali nel cloud per portare avanti i progetti. Si può chiedere al browser di creare un gioco, un report, del codice o persino un sito web.
Neon gestisce diversi formati: testo, dati, immagini, codice. Se si vuole vedere come ha completato un compito, la funzione Replay mostra passo dopo passo l’intero processo.
Con Opera Neon, privacy e sicurezza sono al primo postoOpera ha scelto un approccio diverso da altri browser AI come Perplexity, per esempio. Neon analizza i siti web utilizzando la struttura DOM e i dati di layout, non attraverso screenshot o puntatori virtuali. Questo metodo migliora sia la privacy che l’efficienza del sistema. L’intelligenza artificiale lavora direttamente nel core del browser, mantenendo tutti i dati dell’utente sul dispositivo locale senza affidarsi a versioni del browser che girano nel cloud o in macchine virtuali.
Neon sarà un prodotto basato su abbonamento. Opera annuncerà presto i dettagli sui prezzi e le diverse opzioni disponibili. Intanto, l’azienda sta aprendo la lista d’attesa per i primi utilizzatori che vogliono provare questa nuova esperienza di navigazione.
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Se stai cercando un nuovo smartphone ti consiglio Xiaomi Redmi Note 14 Pro. Sai perché? Per diverse ragioni, ma soprattutto per il livello delle specifiche tecniche e per le numerose funzionalità di intelligenza artificiale che durante l’uso quotidiano, soprattutto per scattare foto, possono davvero fare la differenza. Oggi su eBay c’è un’offerta interessante per avere, utilizzando il codice BRANDM25, Xiaomi Redmi Note 14 Pro a soli 208,24€.
3 ragioni per scegliere Xiaomi Redmi Note 14 Pro
- Fotocamera da 200MP
- Prestazioni fluide e reattive con 120Hz
- Batteria da 5110mAh
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Potenza hardware e AI all’avanguardiaDal punto di vista hardware con Xiaomi Redmi Note 14 Pro puoi avere prestazioni di assoluto livello grazie al processore MediaTek Helio G100-Ultra unito agli 8 GB di RAM e i 256 GB di memoria interna. Hai un display AMOLED da 6,67” con frequenza di aggiornamento di 120 Hz, luminosità fino a 1800 nit e protezione Corning Gorilla Glass 2.
Grazie alla batteria da 5.500 mAh e la ricarica rapida da 45 W hai un’autonomia impeccabile per l’utilizzo quotidiano e hai accesso a tutta la connettività possibile grazie alla presenza del 5G, del GPS, del sensore NFC, del Bluetooth 5.3 e del jack per le cuffie da 3,5 mm.
Ma forse il meglio di sé Xiaomi Redmi Note 14 Pro lo dà nel comparto fotografico. Frontalmente c’è un sensore da 32 MP, mentre dietro trovi una tripla fotocamera da 200 MP, 8 MP e 2 MP. Oltre a scattare foto in altissima risoluzione e registrare video in 4K puoi accedere alle funzionalità di intelligenza artificiale per rimuovere oggetti indesiderati, per migliorare i ritratti, sostituire il colore del cielo, trasformare le immagini in clip video dinamiche e molto altro ancora. Tra queste funzionalità c’è anche quella Dual Video che ti permette di registrare video utilizzando simultaneamente sia la fotocamera anteriore che quella posteriore.
Ideale per chi…
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Xiaomi Redmi Note 14 Pro è davvero uno smartphone affascinante che puoi acquistare o regalare sfruttando il codice sconto BRANDM25 per ottenere il 15% di sconto.
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