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Updated: 20 min 56 sec fa

Arriva la "truffa dell'hamburger": di cosa si tratta e come difendersi

Mar, 02/25/2025 - 07:30

La “truffa dell’hamburger” è un nuovo metodo utilizzato dai cybercriminali per rubare denaro a più utenti possibili. Il primo caso è stato registrato in Spagna, segnalato in un comunicato stampa ufficiale dall’Istituto Nazionale di Sicurezza Informatica (INCIBE). Si tratta di un raggiro particolarmente pericoloso, attraverso il quale i truffatori possono sottrarre grosse somme di denaro alle vittime.

Il meccanismo inizia con un innocuo SMS che sembra essere stato inviato da un noto franchising di fast food. All’interno la possibilità di vincere un premio, semplicemente selezionando l’opzione preferita tra tre disponibili. Ed è quello che ha fatto il figlio della vittima che ha poi contattato l’INCIBE chiedendo aiuto su come risolvere il problema generato dal cadere in questa trappola.

“Ci ha detto che suo figlio aveva ricevuto un SMS, da un numero straniero, in cui gli offrivano diverse opzioni regalo da un famosissimo franchising di hamburger – ha spiegato l’INCIBE. Gli hanno dato la possibilità di scegliere tra diverse opzioni regalo, doveva solo rispondere al messaggio scrivendo l’opzione desiderata; A, B o C. Azione che il minore ha compiuto”.

E se cadi nella trappola della “truffa dell’hamburger”?

Cosa succede se cadi nella trappola della “truffa dell’hamburger“? “Dopo aver controllato la bolletta del cellulare, ha scoperto che dal suo telefono erano stati inviati 120 messaggi in pochi minuti a numeri stranieri, e quindi il valore della fattura era aumentato in modo significativo”, ha concluso l’INCIBE.

L’obiettivo dei criminali è quello di spingere l’utente ad attivare servizi premium a sovrapprezzo, senza che se ne accorga. In pochissimo tempo, questi sono in grado di prosciugare il credito telefonico o di addebitare costi allucinanti sulla bolletta dell’utenza telefonica.

Riconoscere la “truffa dell’hamburger” non è facile perché, come ha riportato la vittima all’INCIBE, il messaggio non include alcun link sospetto. Un URL contenuto nell’SMS potrebbe far scattare l’allarme e aiutare la potenziale vittima a identificarlo come un attacco smishing.

Come proteggersi da questo raggiro

L’INCIBE ha redatto un interessante vademecum da mettere in pratica nel caso si finisse tra le braccia della nuova “truffa dell’hamburger“, cadendo nella trappola. Ecco un elenco di azioni, pubblicate sul comunicato ufficiale dell’istituto, da mettere subito in pratica:

  • Contatta la tua compagnia telefonica per cancellare qualsiasi servizio di SMS premium e all’estero e seguire le raccomandazioni e le linee guida che ti forniscono.
  • Se non sei soddisfatto della risposta della compagnia telefonica, contatta un ente a tutela dei consumatori.
  • Esegui una scansione approfondita del dispositivo con un antivirus, nel caso in cui fosse infetto.
  • Controlla tutte le applicazioni installate sul terminale e disinstalla quelle che non riconosci, se presenti.
  • Rivedi tutte le autorizzazioni concesse alle applicazioni installate sul cellulare e revoca quelle che risultano strane o abusive.
  • Raccogli tutte le prove possibili.
  • Presentare una denuncia di persona alle Forze dell’Ordine.
  • Presenta un reclamo al tuo istituto bancario fornendo la copia della denuncia.

Per evitare di cadere nella “truffa dell’hamburger” non cliccare su link e non seguire istruzioni contenuti in SMS sospetti. Anche se questo raggiro è stato individuato in Spagna può essere già in circolazione anche in Italia. Meglio prestare particolare attenzione.

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Perplexity: arriva Comet, il browser con funzioni AI integrate

Mar, 02/25/2025 - 07:07

Perplexity, il motore di ricerca AI, ha annunciato di essere al lavoro su un proprio browser chiamato Comet. Al momento, i dettagli su Comet sono alquanto scarsi. Non sappiamo quando sarà disponibile, né come sarà fatto. L’unica certezza è il nome, svelato in un post su X, che invitava gli utenti a iscriversi a una lista d’attesa.

Comet: A Browser for Agentic Search by Perplexity

Coming soon. pic.twitter.com/SwVSwudgtN

— Perplexity (@perplexity_ai) February 24, 2025

Svelato Comet, il browser di Perplexity con funzioni AI integrate

Secondo un portavoce di Perplexity, l’azienda vuole “Reinventare il browser così come ha reinventato la ricerca“. Parole ambiziose, che lasciano presagire grandi cose. O almeno, grandi aspettative. Inutile girarci intorno: il mercato dei browser è più affollato di un vagone della metro all’ora di punta. Tra i big come Chrome e una miriade di alternative di terze parti, c’è l’imbarazzo della scelta.

Molti di questi browser, come l’imminente Dia di The Browser Company, offrono funzionalità basate sull’AI che potrebbero far concorrenza a quelle di Perplexity. Ma l’azienda potrebbe avere un asso nella manica: la sua base di utenti del motore di ricerca, che potrebbe convertire rapidamente in utilizzatori di Comet.

Perplexity sta ampliando il suo portafoglio prodotti a un ritmo da far invidia a un pilota di Formula 1. Solo questo mese ha lanciato Deep Research per rivaleggiare con OpenAI e Google. E a gennaio aveva già fatto due colpi grossi: un assistente AI per Android e un’API per la ricerca AI. Insomma, l’azienda non sta certo con le mani in mano.

Valutazione stellare e investimenti milionari, ma occhio alle grane legali

Fondata nel 2022, Perplexity avrebbe raccolto oltre 500 milioni di dollari da investitori di venture capital, raggiungendo una valutazione di 9 miliardi di dollari. Il suo motore di ricerca gestisce oltre 100 milioni di query a settimana. L’azienda ha anche lanciato un programma pubblicitario.

Ma non è tutto rose e fiori. Perplexity deve fare i conti con alcune grane legali con gli editori, che l’accusano di “cleptocrazia dei contenuti“. Diversi siti di notizie, dal New York Times a Dow Jones, hanno espresso preoccupazione per il modo in cui Perplexity replica i loro contenuti.

L’azienda, che offre un programma di condivisione dei ricavi per le testate, afferma di rispettare i contenuti degli editori. Ma la questione resta spinosa e potrebbe creare qualche grattacapo lungo il percorso.

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Confusione a livello locale sul digitale terrestre

Mar, 02/25/2025 - 07:00

A livello locale si sono registrate alcune modifiche che potrebbero generare un po’ di confusione negli spettatori abitudinari. La piattaforma digitale terrestre sta assistendo a diversi e molteplici aggiornamenti. Questa volta dobbiamo andare nei Mux Locale 1 e Mux Locale 5 del Lazio. Iniziamo con la prima modifica registrata nelle ultime ore.

Ci troviamo sul Logical Channel Number LCN 191, disponibile e sintonizzabile dal Mux Locale 1 Lazio. Qui il canale TELEANTENNA NETWORK ha sostituito il logo con il più recente TA TELEANTENNA.IT, molto semplice e graficamente chiaro. Al momento però l’identificativo, probabilmente a causa di un errore in fase di correzione, è 4 YOU TV.

Inoltre, l’utente che si sintonizza su TA TELEANTENNA.IT, potrebbe in alcuni orari trovare le trasmissioni di SUPERSIX e KA-BOOM. Una situazione che stiamo incontrando spesso con diversi canali TV locali che, in alcune fasce orarie della giornata, cedono il loro spazio ad altre emittenti e alle loro trasmissioni.

Ecco il Mux Locale 1 Lazio del digitale terrestre aggiornato:

  • 18 Teleambiente
  • 19 CANALE 21 EXTRA
  • 77 RETE ORO
  • 78 TV YES
  • 79 MADE IN CALABRIA
  • 81 Canale 81 Lazio
  • 83 TELEROMADUE
  • 85 CITTACELESTE TV LA TV DEI LAZIALI
  • 87 RTR 99 TV
  • 88 ANITA
  • 90 ERRETIESSE TV
  • 96 RADIO RADIO TV
  • 99 TRC
  • 110 RETESOLE
  • 111 TELE IN INFORMAZIONE
  • 119 TV SL48
  • 180 180TV
  • 191 4 YOU TV (identificativo errato)
  • 212 RADIO IMMAGINE TV
Cambiamenti anche nel Mux Locale 5 Lazio aggiornati sul digitale terrestre

Le modifiche non avvengono solo nei Mux Nazionali del digitale terrestre, né tanto meno solo nel Mux Locale 1 Lazio. La situazione di confusione si sta proponendo anche nel Mux Locale 5 Lazio. Se di confusione si può parlare, alcuni canali cedono spazio alla programmazione di altre emittenti in alcuni momenti.

Nello specifico, sul Logical Channel Number LCN 119, disponibile e sintonizzabile dal Mux Locale 5 Lazio del digitale terrestre, il canale TV SL48 trasmette in alcuni orari l’emittente Telecittà, del gruppo SOOBEAT MEDIA. Inoltre, alla programmazione musicale LA TV CHE BALLA troviamo anche videoclip di RADIO 906 ITALIA CLASSIC e SUNBEAT TELEVISION.

Ecco il Mux Locale 5 Lazio del digitale terrestre aggiornato:

  • 19: CANALE 21 EXTRA
  • 78: ERRETIESSE TV.
  • 79: HIT TV
  • 81: Canale81
  • 85: TV YES
  • 87: RTR 99 TV
  • 90: RTUA
  • 96: RADIO RADIO TV
  • 97: ROMIT TV
  • 98: RTUA2
  • 99: LORY TV
  • 117: SESTARETE
  • 118: STUDIOPIU Lazio
  • 119: TV SL48
  • 184: Tele Radio Orte
  • 185: TRO 2
  • 186: RADIO ORTE TV
  • 189: AQUESIO TV
  • 190: VP VOLTAPAGINA
  • 192: INFODEM
  • 193: TELECENTROLAZIO
  • 198: TELECONTATTO RIETI
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Anthropic lancia Claude 3.7 Sonnet che ragiona e Code

Mar, 02/25/2025 - 06:54

Anthropic sta rilasciando un nuovo modello chiamato Claude 3.7 Sonnet. La sua particolarità? Può “pensare” alle domande per tutto il tempo che si desidera.

Claude 3.7 Sonnet di Anthropic che ragiona su richiesta

Claude 3.7 Sonnet è il primo modello di ragionamento AI ibrido del settore. In pratica, è un modello unico capace di fornire sia risposte in tempo reale che risposte più ponderate e ragionate. Saranno gli utenti a scegliere se attivare o meno le capacità di ragionamento di Claude, che lo porteranno a “pensare” per un periodo più o meno lungo.

L’obiettivo di Anthropic è semplificare al massimo l’esperienza utente con i suoi prodotti AI. Niente più scelte complicate tra diversi modelli con costi e capacità variabili. L’ideale è avere un unico modello che faccia tutto il lavoro.

Claude 3.7 Sonnet è disponibile per tutti gli utenti e sviluppatori di Anthropic. Ma attenzione: solo chi ha un piano premium per il chatbot Claude potrà accedere alle funzioni di ragionamento del modello. Gli utenti gratuiti dovranno accontentarsi della versione standard, senza ragionamento, che comunque promette di superare il precedente modello Claude 3.5 Sonnet.

Un tuffo nel processo di ragionamento di Claude 3.7 Sonnet

Usare Claude 3.7 Sonnet non sarà propriamente economico: 3 dollari per ogni milione di token di input (circa 750.000 parole, più dell’intera serie del “Signore degli Anelli”) e 15 dollari per ogni milione di token di output. Più costoso di modelli come o3-mini di OpenAI e R1 di DeepSeek, che però sono esclusivamente modelli di ragionamento, non ibridi come Claude.

Anthropic vuole che Claude impari a capire da solo per quanto tempo “pensare” alle domande, senza bisogno di selezioni preventive da parte degli utenti. Per questo, permetterà agli utenti di vedere il processo di pianificazione interno di Claude attraverso un blocco note visibile. Un modo per entrare nella mente dell’AI, anche se alcune parti potrebbero essere oscurate per motivi di sicurezza.

Claude 3.7 Sonnet batte la concorrenza (per ora)

Nei test effettuati, Claude 3.7 Sonnet ha dimostrato di superare i modelli concorrenti in compiti di coding del mondo reale e interazione con utenti simulati e API esterne. Un primato che potrebbe però durare poco, visto il ritmo frenetico con cui i laboratori AI stanno lanciando nuovi modelli.

Un assistente di codifica chiamato Claude Code

Oltre a Claude 3.7 Sonnet, Anthropic sta anche lanciando Claude Code, un agente per il coding che permette agli sviluppatori di eseguire compiti specifici attraverso Claude direttamente dal loro terminale. Con semplici comandi in inglese, si potrà analizzare un progetto, modificare una codebase, testare errori e persino pubblicare su GitHub. Inizialmente sarà disponibile solo per un numero limitato di utenti.

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Conto per freelance a canone zero: la scelta giusta oggi è Finom

Lun, 02/24/2025 - 18:37

Finom è la soluzione giusta per i freelance alla ricerca di un conto a canone zero in grado di garantire una gestione completa del denaro oltre che l’accesso a strumenti di fatturazione e contabilità in grado di semplificare lo svolgimento della propria attività. Il servizio include un IBAN italiano e la possibilità di sfruttare la fatturazione elettronica.

Per freelance e aziende, inoltre, ci sono anche i piani a pagamento, con possibilità di sfruttare una prova gratuita di 30 giorni. Questi piani aggiungono il cashback fino al 3%, azzerano le commissioni su varie operazioni e consentono anche l’accesso riservato al commercialista. Per scoprire tutte le opzioni disponibili e scegliere la versione del conto da attivare basta visitare il sito ufficiale di Finom, tramite il link qui di sotto.

Apri qui Finom

Perché scegliere Finom come conto per freelance

Finom è un conto online pensato per freelance e aziende. Il servizio è strutturato su più livelli, con la possibilità di poter scegliere la versione più adatta alle proprie necessità, considerando costi e contenuti inclusi. La versione Solo per freelance ha canone zero e può rappresentare la soluzione giusta per i professionisti alla ricerca di un conto senza costi di mantenimento. Questa versione include IBAN italiano, la fatturazione elettronica, le carte VISA fisiche e virtuali e vari strumenti di contabilità da mettere a disposizione al cliente.

Per i clienti più esigenti e per le aziende più strutturate, però, Finom offre vari piani aggiuntivi, disponibili con 30 giorni di prova gratuita. Tra i vantaggi inclusi troviamo:

  • la possibilità di accesso per il commercialista
  • il cashback fino al 3%
  • l’azzeramento delle commissioni per i bonifici in uscita e dei costi di mantenimento delle carte fisiche
  • la riduzione delle commissioni sui pagamenti internazionali

Per accedere subito al Conto Finom, scegliendo la versione desiderata, basta seguire il link qui di sotto.

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Nvidia al lavoro per risolvere l'instabilità delle RTX 5000

Lun, 02/24/2025 - 18:31

Il lancio della nuova serie RTX 5000 di Nvidia non è andato di sicuro tutto rose e fiori, con diversi intoppi tecnici che si stanno presentando negli ultimi giorni. Oltre i difetti emersi con alcune unità messe in commercio, che riguardano tutti i modelli della gamma, l’azienda sta affrontando un problema di instabilità che non solo coinvolge la nuova generazione, causando delle anomale schermate blu, ma anche quelli delle passate serie come le RTX 4000 e persino alcuni della serie RTX 3000.

Nvidia: presto una soluzione per l’instabilità RTX 5000 ma non c’è ancora una data

Nvidia è stata in grado di riconoscere per la prima volta i problemi di instabilità delle sue RTX 5000 e delle passate generazioni di GPU giusto qualche settimana fa, al rilascio dei driver 572.16, anche se tuttavia non c’è ancora una data per cui verrà rilasciata una soluzione. L’ultima dichiarazione in merito al problema è giusto arrivata da un componente dello staff dell’azienda, il quale afferma che gli ingegneri stanno ancora indagando sulle cause, con possibilità che la soluzione richieda addirittura un possibile aggiornamento del driver, se non un flash del VBIOS nella nuova generazione di schede.

Gli inconvenienti sembrano proprio essere iniziati al rilascio della serie 570 dei driver, causando piccoli problemi di instabilità e crash, per culminare in preoccupanti schermate blu. Come specificato inizialmente, ad accusare maggiormente il colpo sono le nuove GPU, oltre ad alcuni modelli delle precedenti due generazioni. I driver 527.16 avevano in realtà introdotto qualche correzione, una delle quali nello specifico andava a correggere l’instabilità dello schermo dopo la riattivazione a seguito dello standby del PC, oltre al supporto per la RTX 5070 Ti.

Alcuni utenti, tuttavia, sono riusciti temporaneamente a mettere una pezza alle varie problematiche riscontrate con le RTX 5000 e le altre GPU Nvidia, limitando semplicemente la frequenza d’aggiornamento del monitor a 60Hz, oppure impostando la connessione del PCI-E alla precedente modalità 4.0. Nonostante le cause non siano ancora note, queste potrebbero derivare da un misto composto da driver non in ottimo stato e bug che interessano il firmware. Non resta quindi che attendere, sperando che tutto venga risolto il più presto possibile, anche se di sicuro non è affatto un buon momento per l’azienda.

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Meta AI arriva anche in Medio Oriente e Nord Africa

Lun, 02/24/2025 - 18:18

L’azienda di Menlo Park ha annunciato la disponibilità di Meta AI in Medio Oriente e Nord Africa. È stato quindi aggiunto il supporto per l’arabo. Gli utenti di 10 paesi possono interagire con l’assistente AI, sfruttando il modello multimodale Llama 3.2.

Oltre 700 milioni di utenti

All’inizio di ottobre 2024, Meta aveva annunciato l’arrivo del servizio in sei paesi (Brasile, Bolivia, Guatemala, Paraguay, Filippine e Regno Unito). In quell’occasione aveva elencato i futuri mercati. Meta AI è ora disponibile in Algeria, Egitto, Iraq, Giordania, Libia, Marocco, Arabia Saudita, Tunisia, Emirati Arabi Uniti e Yemen.

Gli utenti che si trovano in questi dieci paesi possono usare l’arabo per interagire con l’assistente tramite WhatsApp, Facebook, Instagram e Messenger. È sufficiente avviare una conversazione digitando @meta nella chat. Al momento è possibile sfruttare solo le capacità testuali del modello. In futuro verrà aggiunto il supporto per la generazione delle immagini (anche sfruttando le foto degli utenti) e il doppiaggio automatico dei Reel di Instagram.

Meta sottolinea che l’uso dell’assistente AI è gratuito e non richiede specifici dispositivi o abbonamenti. È solo necessario installare le ultime versioni delle app. Meta AI è ora accessibile in 42 paesi e 13 lingue. Viene usato ogni mese da quasi 700 milioni di utenti.

Come è noto, l’assistente AI non è ancora disponibile in Europa perché il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) impedisce l’uso dei dati personali senza consenso esplicito. È tuttavia accessibile (solo funzionalità base) sugli occhiali smart Ray-Ban.

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Facebook, senza fact-checking la disinformazione dilaga

Lun, 02/24/2025 - 18:09

Meta sta mandando in soffitta i suoi programmi di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. Ma non è finita qui. Mentre da un lato abbassa la guardia sulla qualità dei contenuti, dall’altro reintroduce un programma di bonus per i creatori che sfornano post virali. Insomma, il messaggio sembra essere: “Non importa se quello che pubblichi è vero o falso, l’importante è che faccia il botto sui social!“.

Meta dice addio al fact-checking e la disinformazione dilaga

Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Meta, ha dichiarato che l’azienda adotterà un approccio simile a quello delle Community Notes di X. Saranno gli utenti stessi a segnalare i contenuti sospetti. Peccato che affidarsi al “fiuto” degli utenti per scovare le bufale sia un po’ come chiedere al lupo di fare da guardia al pollaio.

Meta non completerà la transizione del suo sistema di fact-checking fino a marzo. Eppure, i contenuti falsi già si stanno diffondendo a macchia d’olio. Un gestore di una pagina Facebook, che ha diffuso la falsa notizia virale secondo cui l’ICE pagherebbe 750 dollari a chi segnala immigrati clandestini, ha detto a ProPublica che la fine del programma di fact-checking è una “grande notizia“.

Il tempismo di Meta fa discutere

Secondo ProPublica, questi cambiamenti potrebbero creare le condizioni ideali per la diffusione delle fake news. Allentare i controlli sui contenuti falsi e reintrodurre un programma di bonus per i creator virali, può essere combinazione potenzialmente esplosiva. Senza meccanismi di verifica rigorosi, i contenuti fuorvianti o manipolatori rischiano di diffondersi più rapidamente. Inoltre, il nuovo sistema di incentivi potrebbe spingere molti creator a privilegiare contenuti sensazionalistici, magari esagerati o ingannevoli, pur di ottenere più interazioni e quindi maggiori guadagni.

Il dilemma della moderazione dei contenuti

La decisione di Meta riaccende il dibattito sul ruolo delle piattaforme social nella lotta alle fake news. Da un lato, c’è chi invoca una maggiore responsabilità da parte dei giganti tech nel filtrare i contenuti falsi e dannosi. Dall’altro, c’è chi teme che un eccesso di censura possa limitare la libertà di espressione e il dibattito pubblico. Un equilibrio difficile da trovare.

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Una VPN per tutti i dispositivi: ecco perché la soluzione è NordVPN

Lun, 02/24/2025 - 17:55

Per proteggere tutti i propri dispositivi con una VPN è possibile affidarsi a NordVPN, servizio sempre più di riferimento per il settore delle connessioni sicure e private. Una delle caratteristiche principali di NordVPN è la possibilità di utilizzo “multi-dispositivo”. Con un solo account, infatti, è possibile gestire fino a 10 connessioni in contemporanea, accedendo alla VPN da tutti i propri dispositivi (grazie alle app di NordVPN disponibili per tutti i principali sistemi operativi.

Con l’offerta in corso, in questo momento, NordVPN è ora attivabile al prezzo scontato di 3,39 euro al mese, puntando sul piano biennale con 30 giorni di garanzia di rimborso. Per attivare una delle offerte in corso basta accedere al sito ufficiale di NordVPN.

Attiva qui NordVPN

Perché scegliere NordVPN oggi

Con NordVPN è possibile sfruttare una VPN:

  • senza limiti di banda e di traffico dati
  • con un traffico dati protetto dalla crittografia
  • con una politica no log che elimina qualsiasi forma di tracciamento
  • con la possibilità di utilizzare il servizio da 10 dispositivi in contemporanea
  • con un network di migliaia di server sparsi in tutto il mondo
  • con vari servizi aggiuntivi pensati per incrementare la sicurezza, come Threat Protection disponibile scegliendo la versione Plus da 1 euro al mese

NordVPN è ora disponibile in forte sconto: per chi sceglie il piano biennale con 30 giorni di garanzia di rimborso, infatti, il servizio è ora attivabile con un prezzo ridotto fino a 3,39 euro al mese. Per accedere alla promo basta premere sul box qui di sotto.

Attiva qui NordVPN

L’offerta prevede la fatturazione anticipata con possibilità di pagare in 3 rate senza interessi con PayPal. Da segnale, inoltre, la possibilità di attivare l’abbonamento anche in versione mensile oppure annuale o ancora di poter puntare sul piano Plus per aggiungere vari servizi aggiuntivi e arricchire la VPN, rendendo la connessione più sicura.

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ASUS ha deciso di lanciare un curioso mouse profumato

Lun, 02/24/2025 - 17:50

Non è di certo la prima volta che sentiamo parlare di prodotti stravaganti, o quanto meno fuori dal comune. Questa volta è il turno di ASUS che, dopo aver rilasciato un portatile dotato di diffusore aromatico, vuol far lo stesso con un nuovo e curioso modello di mouse.

ASUS: nuovo mouse wireless profumato per gli amanti delle fragranze

Il nuovo mouse di ASUS è un modello ibrido senza fili, in grado di offrire sia la connessione con protocollo bluetooth che wireless. È dotata di singolo alloggiamento per batteria di tipo AA stilo e, sebbene palesemente non rivolto ai videogiocatori, offre comunque alcune caratteristiche peculiari come i piccoli pad in PTFE che si trovano solitamente nella gamma di fascia alta della serie G dell’azienda.

Naturalmente, il pezzo forte è rappresentato da un contenitore removibile per oli profumati, denominato “Fragrance Mouse”, posto all’interno nella parte inferiore del dispositivo, dietro l’alloggiamento per la batteria, e pensato per chi desidera ottenere una piacevole esperienza olfattiva durante l’uso. È possibile usare qualsiasi tipo di profumo o deodorante, con la possibilità di lavare successivamente il contenitore.

Oltre a ciò, l’azienda precisa poi che gli switch del mouse sono in grado di garantire fino a ben 10 milioni di clic, nonché di assicurare una totale silenziosità. Per quanto riguarda le impostazioni DPI, sono disponibili 3 settaggi predefiniti da 1200, 1600 e 2400, selezionabili senza la necessità di installare software aggiuntivi.

Come già accennato inizialmente, questo non è l’unico prodotto di ASUS dedicato agli odori e i profumi, dato che era già stato presentato in passato un portatile con lo stesso tipo di diffusore integrato per gli aromi, il quale era disponibile nelle varianti di profumo Be a New Her, Basil and Mandarin e Rose of Man’s Land. Il voler riproporre questa singolare caratteristica suggerisce che potrebbe trattarsi di una tendenza che potrebbe diffondersi ed essere apprezzata dall’utenza, con un possibile maggior interesse in dispositivi che includano pure il senso dell’olfatto per aprire a una nuova categoria di periferiche per PC.

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Lenovo Yoga Tab Plus e Idea Tab Pro in Italia

Lun, 02/24/2025 - 17:35

Lenovo ha annunciato al CES 2025 di Las Vegas i nuovi notebook della serie Yoga con processori Intel Core Ultra 200V/H. Il produttore cinese ha mostrato anche due nuovi tablet Android che ora sono disponibili in Italia: Yoga Tab Plus e Idea Tab Pro. Hanno caratteristiche adatte per creatività e produttività.

Lenovo Yoga Tab Plus: specifiche e prezzo

Il Lenovo Yoga Tab Plus rappresenta l’offerta di punta. Ha uno schermo LCD anti-riflesso (PureSight Pro) da 12,7 pollici con risoluzione 3K (2944×1840 pixel), refresh rate di 144 Hz e luminosità fino a 900 nits. Integra il processore Snapdragon 8 Gen 3, affiancato da 16 GB di RAM LPDDR5x e 256 GB di storage UFS 4.0.

Queste sono le altre specifiche: fotocamera posteriori da 13 e 2 megapixel (principale e macro), fotocamera frontale da 13 megapixel (grandangolare), due microfoni, sei altoparlanti (due tweeter e quattro woofer), porta USB Type-C, connettività Wi-Fi 7 e Bluetooth 5.4, batteria da 10.200 mAh con ricarica rapida da 45 Watt. Il sistema operativo è Android 15.

Lo Yoga Tab Plus è il primo tablet con Lenovo AI Now, un assistente che sfrutta il modello Llama 3 di Meta (eseguito sul dispositivo) per eseguire varie attività, tra cui ricerca di documenti e generazione di riassunti. Il prezzo è 799,00 euro. Sono incluse anche tastiera e stilo.

Lenovo Idea Tab Pro: specifiche e prezzo

Il Lenovo Idea Tab Pro è un tablet più economico, ma altrettanto valido. Ha uno schermo LCD da 12,7 pollici con risoluzione 3K (2944×1840 pixel), refresh rate di 144 Hz e luminosità fino a 400 nits. Integra il processore MediaTek Dimensity 8300, affiancato da 8 GB di RAM LPDDR5x e 128/256 GB di storage UFS 3.1/4.0.

Queste sono le altre specifiche: fotocamera posteriore da 13 megapixel, fotocamera frontale da 8 megapixel, due microfoni, quattro altoparlanti, porta USB Type-C, connettività Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.3, batteria da 10.200 mAh con ricarica rapida da 45 Watt. Il sistema operativo è Android 15. Il prezzo base è 399,00 euro.

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WeTransfer, Google Drive o Send Anywhere: quale metodo è davvero il migliore?

Lun, 02/24/2025 - 17:30

Inviare uno o più file di grandi dimensioni può essere complicato, soprattutto se l’unico metodo che conosci per farlo è la tua email. La maggior parte dei servizi di posta elettronica impone limiti stringenti sulla dimensione degli allegati, consentendo di inviare documenti di testo e qualche foto, ma niente più.

Fortunatamente, esistono diverse soluzioni alternative (e gratuite) come i servizi cloud e le piattaforme di condivisione peer-to-peer. In questa guida scopriremo quali sono i metodi migliori e più utilizzati per inviare file di grandi dimensioni in modo rapido ed efficace.

1. WeTransfer

WeTransfer è uno dei servizi più popolari per la condivisione dei file, visto che non richiede alcuna registrazione. Questo servizio consente di condividere file fino a 2GB (o 3GB con la creazione di un account gratuito).

Vediamo come funziona:

  • Accetta i termini e le condizioni cliccando su “Accetta tutti”.
  • Nella finestra che appare sulla sinistra dello schermo clicca su “Aggiungi file” per selezionare singolarmente i file da caricare o “Aggiungi cartelle” per trasferire una o più cartelle.
  • Una volta selezionati i file, scegli se inviarli via email o generare un link condivisibile:
      • Email: inserisci l’indirizzo del destinatario e scrivi un messaggio opzionale (di solito una descrizione dei file inviati) per inviare un link valido per il download.
      • Link: seleziona “Crea Link” per ottenere un URL da condividere manualmente.
  • Se richiesto, verifica il trasferimento con il codice ricevuto via email.
  • Il file sarà disponibile per 3 giorni (estendibili a 7 giorni se hai un account WeTransfer gratuito).

Questo servizio è comodissimo e facile da usare, ma presenta delle restrizioni sulla dimensione dei file e sul tempo di disponibilità. Può andare bene per condividere dei file che non riesci a inviare via mail per le dimensioni eccessive, ma è limitante se il materiale che devi condividere pesa molto o hai bisogno di renderlo accessibile per un periodo prolungato di tempo.

2. Google Drive 

Google Drive è un’ottima opzione per archiviare e condividere file fino a 15GB. Come abbiamo spiegato nella nostra guida dedicata alla creazione di un backup automatizzato, sottoscrivendo un abbonamento è possibile incrementare lo spazio disponibile sul cloud. 

Ma vediamo come usare Google Drive per condividere file di grandi dimensioni:

  • Una volta effettuato l’accesso al tuo Drive seleziona “Nuovo” > “Caricamento di file“.
  • Quando il caricamento è completo seleziona il pulsante “Condividi” posizionato in alto a destra.
  • Scegli il metodo di condivisione:
    • Invia a utenti specifici: per farlo basta inserire l’email del destinatario e selezionare “invia”.
    • Condividi tramite link: in questo caso è sufficiente modificare la modalità di accesso selezionando “Chiunque con il link“. Ora ti basta selezionare la voce “Copia Link” per condividerlo con chi desideri.

Google Drive offre uno spazio generoso anche senza abbonamento ed è comodissimo in quanto consente di condividere i file con più persone gestendo facilmente le autorizzazioni (sola visualizzazione o modifica). In questo modo è facile gestire documenti condividendoli con gruppi di lavoro / studio a costo zero.

3. Microsoft OneDrive 

Se sei un utente Windows puoi utilizzare OneDrive. Questo pratico servizio integrato con Windows 11 offre fino a 5GB di spazio gratuito a tutti gli utenti Microsoft.

Usarlo è semplicissimo:

  1. Accedi a OneDrive e fai login con il tuo account Microsoft. Se non ne hai uno, puoi crearlo gratuitamente.
  2. Clicca su “Caricamento” e seleziona i file da condividere.
  3. Dopo il caricamento, clicca con il tasto destro sul file e seleziona “Condividi“.
  4. Anche in questo caso hai due opzioni:
    • Invia un’email con il link per l’accesso ai file che hai caricato.
    • Genera un link condivisibile per modificare i permessi di accesso ai file.

Questa opzione è comoda e sicura in quanto integrata nel sistema operativo. Tuttavia ha uno spazio limitato a 5GB che potrebbe non bastare per file di grandi dimensioni.

4. WhatsApp Web

Sei un utente WhatsApp e vuoi inviare un file troppo grande per entrare in una mail? Se il destinatario è tra i tuoi contatti, puoi usare l’app WhatsApp Web per inviare file fino a 2GB.

Ecco come si fa:

  • Scarica l’app WhatsApp Web dal Microsoft Store oppure usa la versione web disponibile a questo indirizzo.
  • Apri l’app e scansiona il codice QR con il telefono per collegare il tuo account. 
  • Apri la chat del destinatario.
  • Trascina il file nella finestra della chat e premi “Invia” o clicca sull’icona “spilla” per cercare il file o la cartella desiderata.

Questa opzione è molto comoda per inviare file dal PC e non richiede procedure complesse, ma ha uno spazio limitato a 2GB.

5. Send Anywhere

Se le opzioni proposte finora non sono sufficienti e hai bisogno di inviare file più grandi esistono alternative come Send Anywhere. Questo servizio peer-to-peer ampiamente utilizzato consente di inviare file di qualsiasi dimensione generando un codice temporaneo.

Come si usa:

  • Accedi a Send Anywhere e seleziona la voce “Send” nella finestra di invio in alto a sinistra.
  • Una volta caricati i file, scegli una delle tre opzioni di invio:
    • Direct: non richiede alcun accesso. Genera un codice di sei cifre valido per 10 minuti. Il destinatario dei file dovrà andare sul sito di Send Anywhere e inserire le 6 cifre del codice nella sezione “Receive” per scaricare i file. Cliccando con il mouse sul codice verrà copiato in automatico per condividerlo più facilmente. (Durata upload 10 minuti).
    • Link: richiede l’accesso con un account (Google, Facebook, Rakuten etc). Genera un link da condividere con il destinatario per l’accesso ai file. (Durata upload 48H)
    • Email: anche in questo caso è necessario effettuare l’accesso con un account. Questa opzione consiste nell’inviare al destinatario una mail con il link per scaricare i file. (Durata upload 48H)

Send Anywhere è comodissimo e non richiede alcuna registrazione. Ti basta accedere con un account social e potrai inviare file di grandi dimensioni nel modo che preferisci. Come per WeTransfer, l’unico problema sta nelle restrizioni temporali dei file dedicati.

6. Resilio Sync

Resilio Sync è un’alternativa validissima che sfrutta la piattaforma BitTorrent per sincronizzare file tra dispositivi e non risente di limitazioni temporali come le alternative precedenti. Inoltre, come Send Anywhere non impone limiti alla dimensione dei file.

Ecco come si usa:

  1. Scarica e installa Resilio Sync.
  2. Seleziona la cartella da condividere, genera una chiave di accesso e condividila con il destinatario.
  3. Per scaricare i file, il destinatario deve inserire la chiave e avviare la sincronizzazione.

Questo servizio è facilissimo da usare e sicuro, ma richiede l’installazione dell’app su entrambi i dispositivi (mittente e destinatario).

Qual è il metodo migliore per inviare file di grandi dimensioni?

In sintesi non esiste una risposta universale: il metodo migliore dipende dalle proprie esigenze. Se si cerca una soluzione veloce e senza registrazione, WeTransfer è l’ideale. Google Drive e OneDrive offrono più spazio e maggiore controllo, perfetti per chi vuole archiviare e condividere file nel tempo. Se occorre inviare file enormi senza limiti di dimensione, Resilio Sync è la scelta vincente. Infine, per trasferimenti immediati senza cloud, Send Anywhere è una delle soluzioni più pratiche.

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Alibaba punta sull'AI: investimento record per sfidare big tech USA

Lun, 02/24/2025 - 17:22

Alibaba ha deciso di fare sul serio con l’intelligenza artificiale. Il colosso cinese dell’e-commerce investirà la bellezza di 53 miliardi di dollari nei prossimi tre anni.

Alibaba scommette tutto sull’AGI

Il CEO di Alibaba Eddie Wu non ha dubbi. L’obiettivo principale è sviluppare un’AGI, cioè dotata delle stesse capacità cognitive di un essere umano. Un traguardo decisamente ambizioso.

L’annuncio di Alibaba arriva a una settimana dalla ricomparsa in pubblico del fondatore Jack Ma al fianco del presidente Xi Jinping. Un segnale di disgelo dopo anni di tensioni tra il miliardario e il governo cinese? Forse. Di certo, Pechino vede nelle big tech un’opportunità per rilanciare un’economia ancora in affanno.

Ma la corsa all’intelligenza artificiale generale è una sfida globale. Negli USA, giganti come OpenAI, Meta e Google stanno investendo cifre ancora più astronomiche di Alibaba. Il progetto Stargate di OpenAI, ad esempio, vale ben 500 miliardi di dollari. Insomma, il gioco si fa sempre più duro.

DeepSeek riaccende le speranze cinesi

Eppure, in Cina c’è chi non si arrende. La startup DeepSeek ha creato un’AI in grado di ragionare senza accesso ai processori top di gamma di NVIDIA, aggirando così le sanzioni USA. Un successo che ha ridato fiducia all’intero settore.

Qwen2.5-Max: il fiore all’occhiello di Alibaba

Dal canto suo, Alibaba ha da poco lanciato Qwen2.5-Max, un modello AI avanzato capace di gestire testo, immagini e persino video. Il gigante cinese sostiene che supera modelli come GPT-4o e DeepSeek-V3 in vari benchmark. Non solo: l’azienda ha anche investito attivamente in startup cinesi specializzate nel settore, come Moonshot e Zhipu.

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Gmail: autenticazione tramite codici QR, addio SMS

Lun, 02/24/2025 - 16:45

In attesa della diffusione completa delle passkey, Google ha annunciato una novità che ridurrà sicuramente gli accessi non autorizzati a Gmail. Un portavoce dell’azienda di Mountain View ha confermato che verranno eliminati i codici di autenticazione inviati via SMS. Al loro posto arriveranno i codici QR.

Codici QR più sicuri, ma non sempre

Molti servizi, tra cui Gmail, chiedono la verifica dell’identità attraverso l’invio di codici via SMS. Come hanno dimostrato numerosi attacchi informatici, i cybercriminali possono intercettare i codici (ad esempio tramite SIM swapping) o leggerli sullo smartphone dell’ignara vittima tramite infostealer.

Google utilizza i codici SMS anche per verificare che l’utente sia reale (non un bot) e per impedire la creazione di migliaia di account per distribuire spam e malware. Se i cybercriminali riescono a scoprire il codice numerico, oltre alle credenziali di login, prendono il controllo dell’account Gmail.

Un portavoce di Google ha dichiarato che, nel corso dei prossimi mesi, verrà introdotto un nuovo metodo per la verifica del numero di telefono. Invece di inserire un codice a sei cifre, l’utente dovrà usare la fotocamera dello smartphone per effettuare la scansione del codice QR mostrato sullo schermo.

I vantaggi principali sono due: riduzione del rischio di phishing ed eliminazione della dipendenza dall’operatore telefonico. Tuttavia, i codici QR non garantiscono la sicurezza assoluta. È piuttosto facile creare codici QR che sembrano provenire da Google. Quando l’utente effettua la scansione potrebbe essere aperta una pagina di phishing o scaricato un malware sul dispositivo.

AMD: le RX 9070 saranno disponibili solo in versione custom

Lun, 02/24/2025 - 16:29

Stando alle recenti voci, AMD avrebbe deciso di rendere disponibile la sua serie RX 9070 solamente in versione custom, prodotta dai partner di terze parti, senza il rilascio di un modello di riferimento. Ricordiamo che il debutto delle nuove schede è previsto tra pochi giorni, il 28 febbraio.

AMD esclude versioni di riferimento per la serie RX 9070

La volontà da parte di AMD di non rilasciare un modello di riferimento per la serie RX 9070 rappresenterebbe il primo caso del genere, spiegando anche il perché non si è da subito vista un modello prodotto direttamente dall’azienda nelle foto trapelate. Si tratta di qualcosa che è anche stato dedotto dal posto promozionale pubblicato in cui viene mostrata la GPU, dove in basso è presente una dicitura che suggerisce chiaramente che il modello non sarà disponibile per la vendita, trattandosi solo di un render artistico.

Al giorno del lancio possiamo quindi aspettarci di vedere la serie RX 9070 in versione custom, realizzata dai principali partner dell’azienda, quali Sapphire, ASUS e XFX. Tali modelli, già emersi in rete con delle foto dal vivo, presentano grandi dissipatori con una configurazione a 3 ventole e 2 slot, continuando a far uso dei due classici connettori ATX da 8-pin.

La serie RX 9070 equipaggia la nuova GPU Navi 48, con architettura RDNA4, composta nella variante di punta XT da 64 unità di elaborazione, 4096 stream processor, insieme a una frequenza massima di 2570 MHz e 16GB di memoria video GDDR6. La variante base si ferma invece a soli 2210 MHz, mantenendo lo stesso quantitativo di memoria e una versione del chip depotenziata. Allo scopo di colmare il gap in diverse aree, come in particolar modo il ray tracing, la nuova architettura punta ad aumentare maggiormente l’efficienza computazionale, anche nei calcoli IA, oltre che quella energetica.

AMD sta inoltre lavorando a FSR 4, la successiva versione di upscaling che alzerà ancor di più l’asticella e sarà anche resa disponibile per le precedenti schede video RDNA 3. Le schede saranno vendute a partire dal 6 marzo.

Apple investirà 500 miliardi di dollari negli USA

Lun, 02/24/2025 - 15:29

Acer aumenterà i prezzi dei notebook per recuperare i costi associati ai dazi introdotti da Trump. Apple ha invece deciso di espandere la presenza negli Stati Uniti con la costruzione di una nuova fabbrica e il potenziamento di quelle esistenti. L’azienda di Cupertino investirà 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni.

Grande vittoria di Donald Trump

Prima dell’arrivo di Trump alla Casa Bianca erano circolate indiscrezioni su un possibile accordo con la nuova amministrazione. Il Presidente degli Stati Uniti ha introdotto un dazio del 10% sulle importazioni dalla Cina e un altro dazio del 25% verrà probabilmente introdotto sui semiconduttori.

Dopo l’incontro del weekend con Trump e la promessa di non costruire fabbriche in Messico, il CEO Tim Cook ha annunciato un piano di investimenti da 500 miliardi di dollari. Nei prossimi quattro anni è prevista l’espansione delle fabbriche esistenti e la realizzazione di un nuovo impianto in Texas.

In dettaglio, Apple raddoppierà da 5 a 10 miliardi di dollari i fondi per la produzione avanzata di chip, in particolare nella fabbrica di TSMC in Arizona. I chip usati dall’azienda californiana vengono realizzati dai partner in 24 fabbriche che si trovano in 12 stati. Ciò ha contribuito a creare migliaia di posti di lavoro per aziende statunitensi, tra cui Broadcom, Texas Instruments, Skyworks e Qorvo.

La nuova fabbrica verrà aperta nel 2026 a Houston (Texas). Servirà per la produzione dei server necessari ad Apple Intelligence. Faranno quindi parte dell’infrastruttura Private Cloud Compute e utilizzerà energia rinnovabile. Prevista inoltre l’espansione dei data center in North Carolina, Iowa, Oregon, Arizona e Nevada.

Apple assumerà 20.000 persone nei prossimi quattro anni per incrementare i team che si occupano di sviluppo software, progettazione dei chip e intelligenza artificiale. L’azienda di Cupertino aprirà infine una nuova Manufacturing Academy a Detroit. Ingegneri Apple ed esperti universitari collaboreranno con le PMI locali nell’implementazione delle tecniche produttive. Sono anche previsti corsi (online e in presenza) gratuiti per lavoratori.

CloudConf 2025: l’evento imperdibile su Cloud, AI e innovazione tecnologica

Lun, 02/24/2025 - 15:07

CloudConf 2025 è giunto alla sua 11° edizione, confermandosi come come uno degli eventi più importanti del territorio italiano dedicato a sviluppatori, DevOps, CTO, IT manager e professionisti dell’innovazione digitale. Il mondo del cloud computing e dell’intelligenza artificiale è, infatti, in continua evoluzione ed è davvero difficile rimanere sempre aggiornati sulle ultime tendenze, quindi tale appuntamento annuale risulta essere fondamentale per chi lavora nel settore tecnologico.

Quest’anno si terrà mercoledì 26 marzo 2025, quindi tra poche settimane, nella splendida cornice del Centro Congressi Lingotto di Torino, con due giornate aggiuntive dedicate ai workshop pratici su AWS, il 25 e 27 marzo.

Il Cloud Computing e l’intelligenza artificiale sono ormai entrati nella nostra quotidianità e perfettamente integrati nella maggior parte degli ambiti ludici e lavorativi. Anche per questo motivo, nel corso di questi anni, CloudConf è diventato un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che desiderano esplorare questi settori e per coloro che ci permettono di utilizzarli in maniera semplice ed automatica. L’evento non è solo una conferenza tecnica, ma anche un’opportunità unica per confrontarsi con esperti di livello internazionale, scoprire le migliori pratiche e comprendere come le tecnologie emergenti stiano trasformando il panorama IT globale.

Questa edizione 2025 ospiterà ben sette keynote speaker internazionali, provenienti da aziende leader del settore come OpenAI, Amazon Web Services, Google Cloud, Microsoft, HashiCorp, GitHub ed Elastic. Grazie ai loro interventi e alla loro esperienza, verranno trattati ed approfonditi i temi più attuali legati al cloud computing, alla sicurezza informatica, al machine learning, alla gestione delle infrastrutture scalabili e alle ultime novità in ambito DevOps.

Uno degli elementi che ha caratterizzato le precedenti edizioni della CloudConf e che sarà presente anche in questa, sarà proprio la forte attenzione alla formazione e al networking. Infatti, durante la giornata del 26 marzo, oltre ai talk tecnici e ai panel dedicati all’innovazione, i partecipanti avranno la possibilità di accedere a momenti di tech mentorship, quindi interagire con gli esperti del settore appartenenti alle numerose community tecnologiche presenti.

Non mancheranno anche sessioni di coaching, incontri con professionisti e l’opportunità per le aziende di scoprire nuovi talenti e startup emergenti con le loro idee innovative.

Quindi la CloudConf è molto più di un semplice evento espositivo, bensì una importante occasione per immergersi in un ambiente dinamico e stimolante, dove la condivisione della conoscenza risulterà al centro di tutto. A tal proposito, negli anni, la conferenza ha registrato dieci sold-out, segno di come essa rappresenti un vero punto di riferimento in ambito tecnologico.

Ricordiamo che la 11° edizione della CloudConf si terrà il 26 marzo 2025 a Torino, con i workshop su AWS in programma il 25 e 27 marzo. Per ricevere maggiori informazioni, consultare il programma completo e per acquistare i biglietti, vi basterà visitare il sito ufficiale cliccando qui.

in collaborazione con CloudConf 2025. Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}

OpenAI scopre otto usi vietati di ChatGPT

Lun, 02/24/2025 - 14:32

Le tecnologie di intelligenza artificiale sviluppate da OpenAI sono sfruttate principalmente per compiti leciti. L’azienda californiana ha pubblicato un nuovo report che descrive otto usi vietati dei modelli AI e di ChatGPT da parte di cybercriminali a scopo di spionaggio, truffe e manipolazione delle informazioni.

Azioni di OpenAI per bloccare gli usi vietati

Il primo caso scoperto da OpenAI è descritto in un articolo dedicato. Ignoti cybercriminali cinesi hanno avviato una campagna, denominata Peer Review, che prevede lo sviluppo di un tool per la sorveglianza. Usando ChatGPT hanno generato la descrizione di un tool in grado di raccogliere informazioni in tempo reale su post anti-Cina pubblicati sui social media occidentali.

Il chatbot è stato inoltre sfruttato per il debugging del codice che implementa il tool basato su modelli di altre aziende (probabilmente Llama di Meta). I risultati ottenuti sono stati inviati alle autorità cinese, quasi certamente per scoprire dissidenti e oppositori politici. OpenAI ha individuato e chiuso gli account usati da vari cybercriminali.

Il secondo caso riguarda una truffa molto utilizzata per rubare dati e criptovalute. Ignoti cybercriminali (probabilmente nordcoreani) hanno usato ChatGPT per generare falsi annunci di lavoro pubblicati su LinkedIn e altri social network. I modelli di OpenAI sono stati utilizzati anche per ottenere risposte plausibili a domande tecniche in modo da simulare un colloquio di lavoro. L’azienda californiana ha identificato e chiuso dozzine di account.

OpenAI ha inoltre scoperto una campagna di influenza, denominata Sponsored Discontent. Cybercriminali cinesi hanno usato ChatGPT per scrivere falsi articoli in inglese e spagnolo che criticano dissidenti cinesi o la politica estera degli Stati Uniti.

ChatGPT è stato inoltre utilizzato per generare falsi contenuti da pubblicare sui social media o inviare tramite app di messaggistica con lo scopo di instaurare un rapporto confidenziale o convincere le vittime ad investire somme di denaro. Si tratta delle classiche truffe romantiche o pig butchering.

Il chatbot di OpenAI è stato anche sfruttato per campagne di influenza pro-Palestina, pro-Iran e pro-Hamas. I falsi contenuti sono stati pubblicati sui social media da cybercriminali iraniani. Una simile campagna è stata avviata in Ghana prima delle elezioni per supportare uno dei candidati.

Cybercriminali nordcoreani hanno usato ChatGPT per cercare vulnerabilità software, generare codice e scrivere email di phishing da utilizzare durante vari attacchi informatici. Infine, il chatbot è stato usato per un’altra truffa con falsi annunci di lavoro in Cambogia. Tutti gli account sono stati eliminati.

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Echo Dot spalanca le porte alla casa smart, l'ultimo modello è in sconto

Lun, 02/24/2025 - 14:24

Casa intelligente con un assistente vocale che è alla portata di ogni richiesta. Amazon Alexa è quello che ti occorre per un’aggiunta eccezionale in qualsiasi stanza del tuo appartamento e come meglio darle il benvenuto se non con Echo Dot? L’ultimo modello sul mercato è un piccolo gioiello da posizionare ovunque. Cassa integrata, suono straordinario e ora anche con sensore di temperatura integrato. Insomma, con lo sconto del 31% il prezzo scende ad appena 44,99€ per aggiungerlo subito al tuo carrello con un click. 

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Amazon Alexa è di aiuto considerevole nella vita di tutti i giorni. Deve essere utilizzata obbligatoriamente per gestire i dispositivi collegati? Assolutamente no, anche se in casa non vanti lampadine o non hai intenzione di acquistare nuovi elettrodomestici compatibili, l’assistente è comunque funzionale. Con Echo Dot le dai il benvenuto e puoi posizionarlo ovunque. Si risveglia con un semplice comando vocale e può essere sempre personalizzato e integrato in un secondo momento.

Forma tonda con questa cassa potente che diffonde il suono in modo magistrale. Così riproduci anche le canzoni che ti piacciono di più e regoli il volume a seconda delle esigenze. Chiama il nome di Alexa per impostare sveglie, promemoria, appuntamenti oppure ricevere informazioni sul meteo, su una domanda che ti sta tartassando il cervello e così via. Grazie alla funzione di chiamata puoi rimanere in contatto con amici e parenti e il nuovo sensore di temperatura integrato rende le sue risposte più comprovate.

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PrivateVPN: 85% di sconto e addirittura DUE ANNI GRATIS

Lun, 02/24/2025 - 14:16

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