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Updated: 1 hour 7 min fa

Apple Music: tutte le ultime uscite gratis 1 mese, poi da 5,99€ mese

Lun, 02/24/2025 - 07:00

Apple Music è la soluzione streaming musicale completa, ricca di funzionalità interessante e con tantissima nuova musica quasi ogni giorno. Provala gratis per 1 mese, poi è accessibile a partire da soli 5,99€ al mese. Niente male vero? Allora non perdere questa occasione. Il suo catalogo con oltre 100 milioni di brani e più di 30mila playlist curate dalla redazione ti sta aspettando.

Prova Apple Music

Ecco alcune delle ultime uscite, già disponibili a catalogo sulla piattaforma per tutti gli abbonati al servizio:

  • Call Me When You Break Up – Selena Gomez, benny blanco;
  • SOTTOMARINI – Mahmood;
  • Così come mi viene – Francesco Gabbani;
  • Occhi da gangster (feat. Frah Quintale) – Jhon Thiele;
  • Follemente (from the motion picture “FolleMente”) – Levante;
  • It’s Amazing To Be Young – Fontaines D.C.;
  • Revolving door – Tate McRae;
  • BELLA STRONZA – Fedez e Marco Masini.
Apple Music: piani di abbonamento disponibili

Per tutti i nuovi utenti è possibile avere Apple Music senza spendere un centesimo. Provala gratis per 1 mese. Invece, se hai acquistato un nuovo dispositivo idoneo hai diritto a una prova gratuita di 3 mesi. Ecco i dispositivi compatibili con questa iniziativa:

  • qualsiasi nuovo iPhone, iPad, Apple TV, Apple Watch o Mac aggiornato all’ultima versione di iOS, iPadOs, tvOS, watchOS o macOS, acquistato da Apple o rivendite autorizzate;
  • qualsiasi nuovo accessorio tra cui: AirPods, AirPods Pro, AirPods Max, HomePod, HomePod mini, Beats Fit Pro, Beats Studio Buds, Beats Studio Buds +, Beats Studio Pro, Powerbeats, Powerbeats Pro, Beats Solo Pro, Beats Solo 4 e Beats Solo Buds;
  • i Beats Flex non sono idonei per questa offerta.

Prova Apple Music

Al termine della prova gratuita ci sono 3 piani di abbonamento ad Apple Music disponibili all’attivazione:

  • Studenti: a soli 5,99€ al mese;
  • Individuale: a soli 10,99€ al mese;
  • Famiglia: a soli 16,99€ al mese.

Goditi la musica alla migliore qualità possibile grazie a questa soluzione di streaming musicale che integra funzioni uniche quali l’Audio Spaziale con Dolby Atmos e la qualità Audio Lossless.

Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per dettagli e condizioni, vai su http://www.hype.it/trasparenza e consulta i fogli informativi

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Musk ai dipendenti federali: Spiegate il vostro lavoro oppure...

Lun, 02/24/2025 - 06:40

Elon Musk ha lanciato un ultimatum ai dipendenti del governo federale. Sabato, in un tweet, ha annunciato che presto riceveranno una mail in cui dovranno spiegare cosa hanno combinato nell’ultima settimana. Chi non risponderà, sarà considerato dimissionario.

Consistent with President @realDonaldTrump’s instructions, all federal employees will shortly receive an email requesting to understand what they got done last week.

Failure to respond will be taken as a resignation.

— Elon Musk (@elonmusk) February 22, 2025

Dipendenti federali nel mirino di Musk: spiegate il vostro lavoro o siete licenziati

Poche ore dopo, l’Office of Personnel Management ha inviato la famigerata mail a varie agenzie federali, dall’FBI al Dipartimento di Stato. Deadline per rispondere: lunedì a mezzanotte. Ma c’è un dettaglio che manca rispetto al tweet di Musk: la minaccia di licenziamento per chi non replica.

Diversi avvocati ed esperti hanno bollato la mossa di Musk come illegale e contraria alle leggi sul pubblico impiego. I sindacati hanno invitato gli impiegati a non rispondere o a prendere tempo. Persino il capo ad interim dell’agenzia per la cybersicurezza ha definito la mail “una distrazione inutile per un sistema fragile“.

L’episodio ricorda il metodo usato da Musk dopo l’acquisizione di Twitter, quando chiese agli ingegneri di far revisionare il loro codice, pena le dimissioni. Ora, in centinaia di tweet nel weekend, il patron di Tesla e SpaceX (nonché ipotetico capo del fantomatico “Dipartimento per l’Efficienza del Governo”) ha accusato senza prove i dipendenti federali di frode e nullafacenza.

Intanto, nelle stanze del potere di Washington regna il caos. Alcuni capi dipartimento hanno detto ai loro sottoposti di aspettare istruzioni prima di rispondere. Altri hanno suggerito di adeguarsi alla “richiesta valida“. Ma nessuno sa bene come comportarsi di fronte a questo ennesimo prurito di Musk.

L’America ostaggio di un miliardario

Ancora una volta, il fondatore di Tesla dimostra di poter tenere in scacco un’intera nazione con un tweet. Che si tratti di privatizzare un social network o di epurare la pubblica amministrazione, Musk sembra non temere né leggi né autorità. E mentre i suoi fan lo osannano come un genio visionario, c’è chi si chiede: ma l’America può davvero permettersi di restare ostaggio dei capricci di un miliardario?

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Conto aziendale con cashback delle spese (fino al 10%): Vivid è la soluzione

Dom, 02/23/2025 - 20:19

La scelta del nuovo conto corrente aziendale, per liberi professionisti e per piccole e medie imprese, è oggi più facile grazie alla proposta di Vivid. Questo conto offre un servizio ricco e completo, con una struttura suddivisa su più piani in abbonamento che consente ai clienti di scegliere la versione desiderata in base alle proprie necessità. Per i nuovi clienti c’è anche un tasso di interesse sulla liquidità del 4% per 2 mesi e fino al 3% successivamente (sulla base del piano scelto).

Il conto aziendale Vivid, inoltre, si caratterizza anche per il cashback delle spese sostenute con carta con la possibilità di arrivare fino al 10%, in base al piano scelto e al tipo di acquisto effettuato. Per tutti i dettagli in merito basta raggiungere il sito ufficiale di Vivid, accessibile tramite il box riportato qui di sotto.

Apri qui il Conto Vivid

Conto Vivid: la scelta giusta per professionisti e aziende

Con Vivid è possibile accedere a un conto aziendale ricco di vantaggi e con una struttura basata su vari piani di abbonamento (compreso una versione a canone zero per i professionisti) che consente di individuare con precisione l’opzione giusta in base alle proprie necessità.

Per i suoi clienti, Vivid propone:

  • conto online con fino a 30 IBAN diversi
  • carte virtuali e carte fisiche
  • la possibilità di effettuare bonifici SEPA in uscita in modo gratuito
  • un tasso di interesse sulla liquidità: per i primi due mesi c’è un tasso del 4% mentre successivamente si arriva fino al 3% in base al piano scelto
  • fino al 10% di cashback sui pagamenti con carta, in base al piano scelto
  • integrazione con i software di contabilità

Per un quadro completo sulle opzioni disponibili e per aprire il nuovo conto corrente è sufficiente seguire il link qui di sotto.

Apri qui il Conto Vivid

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Apple integrerà i futuri modem 5G nel processore?

Dom, 02/23/2025 - 18:15

L’iPhone 16e è il primo smartphone di Apple con modem 5G proprietario. Il chip C1 verrà utilizzato anche per l’atteso iPhone 17 Air, secondo le fonti del noto analista Ming-Chi Kuo. Mark Gurman (Bloomberg) afferma che i futuri modem verranno integrati nel processore principale.

Meno costi e meno consumi

Stranamente Apple ha riservato solo poche righe del comunicato stampa al modem C1. In realtà è la vera novità dell’iPhone 16e. Probabilmente l’azienda di Cupertino è consapevole che non può sostituire i modem progettati da Qualcomm (infatti verranno utilizzati in quasi tutti gli iPhone 17).

Secondo Gurman, la scelta di non “pubblicizzare” troppo il modem proprietario è dovuta a tre motivi. Apple teme che Qualcomm possa chiedere il pagamento di royalties per l’uso delle sue tecnologie. Il modem è ovviamente inferiore a quelli di Qualcomm perché non supporta diverse tecnologie, tra cui le frequenze mmWave (quindi raggiunge velocità più basse). Infine, gli YouTuber potrebbero confrontare il chip C1 con quelli di Qualcomm e pubblicare recensioni negative.

Il modem C1 è solo un primo assaggio della roadmap. Il successore C2, già in test, verrà integrato in tutti gli iPhone 18 del 2026. Il modem C3 del 2027 dovrebbe invece competere ad armi pari con i chip di Qualcomm.

Gurman prevede infine l’integrazione dei futuri modem 5G (probabilmente a partire dal C4 del 2028) all’interno del processore principale, accanto a CPU, GPU e NPU. Ci saranno quindi vantaggi in termini di spazio, costi e consumi. Al momento si tratta solo di indiscrezioni, quindi bisognerà attendere ulteriori informazioni.

Dopo aver annunciato l’iPhone 16e, Apple è pronta al lancio dei nuovi MacBook Air con chip M4. I due modelli da 13 e 15 pollici dovrebbero arrivare sul mercato entro il mese di marzo.

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SpaceX disattiverà Starlink in Ucraina?

Dom, 02/23/2025 - 17:21

Secondo le fonti di Reuters, gli Stati Uniti avrebbe minacciato di spegnere Starlink in Ucraina, se Zelensky non sottoscriverà l’accordo sulle terre rare chiesto da Trump. Commentando su X la notizia pubblicata dal quotidiano The Kyiv Independent, Elon Musk ha detto che si tratta di una falsità.

Starlink fondamentale per le comunicazioni

Il servizio di connettività satellitare permette a cittadini, aziende e ospedali ucraini di accedere ad Internet, dopo il danneggiamento delle infrastrutture terrestri da parte dei russi. I militari sfruttano Starlink per comunicare sul campo di battaglia e guidare i droni. Elon Musk aveva fornito i terminali gratuitamente all’inizio della guerra, ma successivamente ha ottenuto un finanziamento dal Pentagono.

Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti devono recuperare i 300 miliardi di dollari spesi per sostenere l’Ucraina. La prima proposta, rifiutata da Zelensky, prevedeva l’accesso al 50% delle risorse minerali (terre rare) dell’Ucraina per un equivalente di 500 miliardi di dollari. Una nuova proposta verrà discussa la prossima settimana.

Secondo le fonti di Reuters, l’amministrazione Trump avrebbe minacciato di disattivare la connettività satellitare di Starlink in caso di mancato accordo. Musk ha dichiarato che la notizia è falsa, sottolineando che Reuters è al secondo posto dopo Associated Press come media tradizionali bugiardi. L’agenzia di stampa britannica ha confermato quanto riportato due giorni fa.

L’eventuale perdita di Starlink sarebbe un grave colpo per i militari ucraini. Il Ministro della Difesa Rustem Umerov ha dichiarato che l’Ucraina ha un’alternativa al servizio di SpaceX, senza però fornire ulteriori dettagli.

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Tasse digitali alle Big Tech, Trump minaccia dazi

Dom, 02/23/2025 - 16:02

Donald Trump ha firmato un memorandum per chiedere al Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti di valutare tutte le misure, dazi inclusi, come ritorsione alle tasse digitali imposte alle aziende statunitensi. Sotto accusa anche alcune leggi europee, tra cui il Digital Markets Act e il Digital Services Act.

Trump contro le tasse alle Big Tech

La tassa sui servizi digitali è una forma di imposta sul fatturato che deve essere pagata dalle aziende nei paesi in cui offrono servizi digitali. Durante il suo primo mandato, Trump aveva avviato indagini nei confronti di dieci giurisdizioni, tra cui l’Italia, in quanto la tassa è stata considerata discriminatoria nei confronti delle aziende USA.

L’amministrazione Biden aveva sottoscritto un accordo con Italia, Austria, Francia, Spagna e Regno Unito che prevede la sospensione delle misure unilaterali introdotte dai suddetti paesi, in attesa della riforma fiscale concordata dai paesi appartenenti all’OCSE. Tale riforma ha introdotto una “global minimum tax” del 15% che si applica alle aziende nazionali e internazionali con entrate superiori a 750 milioni di euro all’anno.

Durante il suo primo giorno alla Casa Bianca, Trump ha firmato un ordine esecutivo che annulla l’accordo sulla tassa globale della precedente amministrazione (tra l’altro mai ratificato dal Congresso).

Con il memorandum firmato il 21 febbraio vengono riaperte le indagini del 2019, in quanto le tasse sui servizi digitali sono considerate discriminatorie. Nel testo viene usato il termine estorsione. Trump ha quindi chiesto al Rappresentante per il commercio di valutare eventuali misure di ritorsione, tra cui l’applicazione di dazi ai prodotti importati negli Stati Uniti dai paesi che impongono la tassa.

Nello stesso memorandum viene confermato l’esame delle normative europee che ostacolerebbero la libertà di parola, come il Digital Markets Act e il Digital Services Act. Queste leggi sono state criticate sia da Trump che dal suo vice.

Con POS Easy di Axerve ottieni il 50% di cashback sulle commissioni

Dom, 02/23/2025 - 15:19

Accettare pagamenti elettronici diventa ancora più conveniente con POS Easy di Axerve. Grazie all’offerta attuale, puoi ottenere il 50% di cashback sulle commissioni, riducendo ulteriormente i costi di gestione.

Basta richiedere il servizio sul sito di Axerve entro il 30 aprile 2025 per beneficiare del rimborso sulle commissioni applicate. Ma scopriamo meglio le caratteristiche di POS Easy di Axerve.

Vai all’offerta di Axerve

Riduci i costi di gestione con il cashback del 50% di Easy POS di Axerve

POS Easy di Axerve offre una soluzione trasparente e conveniente per i pagamenti digitali:

  • Commissioni fisse all’1%, semplici e senza sorprese;
  • Terminale di ultima generazione PAX A920 Pro, disponibile a 100€ + IVA;
  • Imposta di bollo di 16€ per l’attivazione del servizio;
  • POS Android PAX A920 Pro che combina un design elegante con prestazioni avanzate. Leggero e compatto, garantisce connessione Wi-Fi e 4G (SIM inclusa), stampa dello scontrino integrata e un’interfaccia intuitiva basata su Android.

I vantaggi di questo POS sono molti altri, compresi l’accredito su qualsiasi conto corrente, SIM multi operatore inclusa, nessun vincolo di permanenza, garanzia sul prodotto acquistato di 12 mesi e un team di assistenza dedicato.

Inoltre, la gestione delle tue finanze con Easy POS di Axerve è semplificata grazie alla dashboard myStore, con cui avrai sempre il pieno controllo del tuo business. Grazie a questa piattaforma, potrai monitorare in tempo reale le transazioni effettuate, gestire i pagamenti e visualizzare gli incassi, scaricare e controllare le fatture con facilità.

Richiedendo POS Easy di Axerve entro il 30 aprile 2025, puoi ottenere il 50% di cashback sulle commissioni e ridurre ulteriormente i costi per il tuo business. Una soluzione innovativa, efficiente e dal design moderno per accettare pagamenti in modo semplice e sicuro: vai sul sito di Axerve e inizia a sfruttarne tutti i vantaggi.

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Mantieni privati i dati personali con Surfshark Alternative ID, a 2,19€/mese

Dom, 02/23/2025 - 14:56

Proteggere la propria identità online è sempre più importante, e Surfshark Alternative ID è la soluzione ideale per chi desidera navigare senza lasciare tracce. Questa innovativa funzionalità consente di creare un’identità digitale alternativa con dati unici e sicuri, evitando l’uso delle informazioni personali reali durante la registrazione su siti web, servizi online e piattaforme di e-commerce. Con Alternative ID, riduci il rischio di furti d’identità, spam e tracciamento indesiderato.

Attivando il piano biennale Surfshark Starter, puoi ottenere Surfshark Alternative ID a soli 2,19€ al mese, con uno sconto dell’86% e 3 mesi extra gratuiti. Andiamo a scoprire nel dettaglio il funzionamento di questo tool.

Vai all’offerta di Surfshark

Come funziona Surfshark Alternative ID?

Surfshark Alternative ID genera un’identità digitale temporanea, completa di indirizzo email e altri dati di contatto alternativi. Questa funzione è perfetta per registrarsi a servizi senza usare dati reali, proteggere la propria email primaria da spam e pubblicità invasive e mantenere la privacy nelle iscrizioni a newsletter e piattaforme online.

Non solo: grazie a Surfshark Alternative ID puoi proteggerti dallo stalking online e terrai le tue informazioni personali lontane dalla portata dei broker di dati. Oltre a questo servizio, il piano include:

  • VPN con dispositivi illimitati: naviga in sicurezza su qualsiasi dispositivo, senza limiti di connessione;
  • Ad Blocker: blocca pubblicità invasive e tracker per un’esperienza online più fluida;
  • Cookie pop up blocker: rifiuta automaticamente i pop-up di consenso;
  • Bypasser: seleziona app e siti che possono accedere a Internet senza passare per la VPN.

Per un periodo limitato, Surfshark Alternative ID è incluso nel piano biennale Surfshark Starter  disponibile a soli 2,19€ al mese, con uno sconto dell’86% e 3 mesi extra gratuiti. Proteggi la tua identità e naviga in sicurezza con: vai sul sito di Surfshark e attiva subito la protezione.

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Lenovo Legion Go S disponibile in Italia

Dom, 02/23/2025 - 12:02

A distanza di circa una mese dall’annuncio avvenuto al CES 2025 di Las Vegas, Lenovo ha portato in Italia la nuova Legion Go S. La console portatile integra il processore AMD Ryzen Z2 Go e supporta tutti i giochi compatibili con Windows 11. Può essere acquistata sul sito del produttore e nei negozi fisici.

Lenovo Legion Go S: specifiche e prezzo

Lenovo Legion Go S è la versione economica della Legion Go annunciata a fine 2023. Non ha un cavalletto posteriore e controller laterali staccabili. La nuova console ha inoltre uno schermo più piccolo con caratteristiche inferiori: diagonale di 8 pollici, risoluzione di 1920×1200 pixel e refresh rate di 120 Hz.

Queste sono le altre specifiche: processore AMD Ryzen Z2 Go, 16/32 GB di RAM LPDDR5X, SSD da PCIe 4.0 da 512 GB o 1 TB in formato M.2 2242, connettività Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.3, altoparlanti stereo da 2 Watt, jack audio,due porte USB4, card reader microSD, batteria da 55,5 Wh, pulsanti A/B/X/Y, D-Pad, due joystick ad effetto Hall, due trigger e due bumper.

La versione con Windows 11 è di colore bianco (Glacier White). Il software Legion Space permette di accedere rapidamente a tutte le piattaforme e store di giochi, vedere i giochi installati localmente e acquistare nuovi titoli tramite il Legion Game Store. Gli utenti troveranno tre mesi di Xbox Game Pass Ultimate e sconti tramite Gamesplanet.

Il prezzo base della console è 629,00 euro. Dal mese di aprile sarà disponibile la versione con sistema operativo SteamOS (colore Nebula Violet).

Mappatura reti fisse 2025: avviso per gli operatori

Dom, 02/23/2025 - 11:35

Infratel Italia ha pubblicato l’avviso per la nuova mappatura delle reti fisse rivolto agli operatori. L’obiettivo è verificare la copertura delle connessioni a banda ultralarga e stabilire eventuali ulteriori interventi, come previsto dalla “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga 2023-2026“. Sono state inoltre definite le condizioni di accesso ai collegamenti realizzati nell’ambito del “Piano Isole Minori”, completato a dicembre 2024.

Mappatura reti fisse 2025

La strategia italiana per la banda ultralarga prevede cinque piani principali: Italia 1 Giga, Italia 5G, Scuola connessa, Sanità connessa e Isole minori. La nuova mappatura delle reti fisse riguarda in particolare il piano Italia 1 Giga che dovrebbe portare la connettività con velocità di 1 Gbps in download alle abitazione non raggiunte dalla fibra ottica.

Gli obiettivi sono tre: verificare il mantenimento degli impegni di copertura assunti dagli operatori che hanno risposto all’avviso relativo alla mappatura svolta nel 2021 e alla mappatura relativa ai civici di prossimità svolta nel secondo semestre 2024, valutare la necessità di nuovi interventi fino al 31 dicembre 2028 ed effettuare una mappatura particolareggiata delle reti fisse NGA (Next Generation Access) e VHCN (Very High Capacity Network).

In base all’esito della mappatura potranno essere definiti eventuali ulteriori interventi pubblici. Gli operatori devono seguire tutte le indicazioni contenute nell’avviso e inviare i dati richiesti entro il 7 aprile 2025.

Al momento, l’unico piano completato è quello che riguarda le isole minori. L’operatore aggiudicatario Elettra Tlc S.p.A ha realizzato il collegamento in fibra ottica tra 21 isole e il continente. Infratel Italia ha ora pubblicato le condizioni di accesso e il listino prezzi dei servizi wholesale. Gli operatori interessati devono presentare una richiesta a Infratel.

Grok 3, xAI ha mentito sui risultati dei benchmark?

Dom, 02/23/2025 - 10:09

Un dipendente di OpenAI accusa xAI, la società di Elon Musk, di aver pubblicato risultati fuorvianti sui benchmark del suo ultimo modello, Grok 3. Igor Babushkin, uno dei co-fondatori di xAI, respinge le accuse al mittente. Ma chi dice la verità?

Disappointing to see the incentives for the grok team to cheat and deceive in evals.

Tl;dr o3-mini is better in every eval compared to grok 3.

Grok 3 is genuinely a decent model, but no need to over sell. https://t.co/sJj5ByVikp

— Boris Power (@BorisMPower) February 20, 2025

Grok 3, il bluff di xAI? La polemica infiamma il web

Al centro della polemica c’è AIME 2025, una raccolta di difficili quesiti matematici tratti da un recente esame a invito. Alcuni esperti dubitano della validità di AIME come benchmark per l’AI. Eppure, AIME 2025 e le versioni precedenti del test sono comunemente usati per misurare le abilità matematiche dei modelli.

xAI ha pubblicato un grafico che mostra due varianti di Grok 3, Grok 3 Reasoning Beta e Grok 3 mini Reasoning, battere il modello più performante di OpenAI, o3-mini-high, su AIME 2025. Ma i dipendenti di OpenAI hanno subito fatto notare che il grafico di xAI non includeva il punteggio di o3-mini-high a “cons@64”.

Cos’è cons@64? In breve, sta per “consensus@64”, e fondamentalmente dà a un modello 64 tentativi per rispondere a ogni problema di un benchmark, prendendo le risposte generate più frequentemente come quelle definitive. Come si può immaginare, cons@64 tende ad aumentare notevolmente i punteggi dei modelli sui benchmark. Omettere questo dato da un grafico potrebbe far sembrare che un modello superi un altro, quando in realtà non è così.

I punteggi di Grok 3 Reasoning Beta e Grok 3 mini Reasoning per AIME 2025 a “@1” – cioè il primo punteggio ottenuto dai modelli sul benchmark – risultano inferiori a quello di o3-mini-high. Grok 3 Reasoning Beta è anche leggermente dietro al modello o1 di OpenAI impostato su una potenza di calcolo “media”. Eppure xAI pubblicizza Grok 3 come “l’AI più intelligente del mondo“.

Babushkin controbatte, ma non convince

Babushkin sostiene che anche OpenAI ha pubblicato in passato grafici altrettanto fuorvianti, seppur confrontando le prestazioni dei propri modelli. Un osservatore più neutrale ha messo insieme un grafico più “accurato” che mostra le prestazioni di quasi tutti i modelli a cons@64. Ma resta un mistero la metrica forse più importante: il costo computazionale (e monetario) necessario a ogni modello per ottenere il suo punteggio migliore.

Completely wrong. We just used the same method you guys used 🤷‍♂️ pic.twitter.com/exLcS0z2xI

— Igor Babuschkin (@ibab) February 20, 2025

Benchmarking, un’arte imperfetta

Questo caso dimostra quanto poco la maggior parte dei benchmark per l’AI comunichino sui limiti – e sui punti di forza – dei modelli. Misurare l’intelligenza artificiale è un’arte ancora imperfetta, soggetta a interpretazioni e manipolazioni. Forse, invece di inseguire record e primati, dovremmo concentrarci di più sulla trasparenza e sull’equità nel confronto tra modelli.

Come creare un sistema di backup automatizzato per il tuo PC

Dom, 02/23/2025 - 09:30

I backup automatizzati sono ormai una prassi per migliaia di aziende e privati. Ma a cosa servono e perché sono così diffusi sia in ambito lavorativo che privato?

Ogni giorno accumuliamo decine di file: foto scattate con lo smartphone, video di vacanze e serate con gli amici ma anche documenti personali e aziendali che costituiscono a tutti gli effetti l’essenza della nostra vita digitale. Archiviamo con leggerezza la nostra vita personale e lavorativa su un dispositivo, spesso sottovalutando il rischio di perdere anni di lavoro e preziosi ricordi per un inconveniente come un guasto hardware, un errore di distrazione, un attacco informatico o, nel peggiore dei casi, un furto.

Perdere i dati non è solo un danno materiale, ma anche un danno morale, soprattutto quando si realizza che una volta persi, nella stragrande maggioranza dei casi, non potremo più riaverli. Fortunatamente, oggi esistono diverse soluzioni semplici da usare e relativamente economiche per tenere al sicuro i file importanti automatizzando il processo di backup. 

Cosa serve per creare un backup automatizzato

La creazione di un backup non richiede necessariamente l’acquisto di un software di terze parti o la sottoscrizione di un abbonamento. Sono disponibili soluzioni gratuite integrate nei principali sistemi operativi come Windows e macOS. Se hai bisogno di funzioni particolari o di un’elevata quantità di spazio, la cosa migliore è acquistare uno spazio sul cloud, oppure investire su un NAS o su un’unità esterna dedicata (SSDHDD)

Se ti serve il backup di qualche documento, oppure vuoi mettere al sicuro le foto che hai sul PC o sullo smartphone, puoi optare per i sistemi di backup automatizzati offerti dal tuo sistema operativo di riferimento o da servizi gratuiti come Google Drive. 

Per cominciare:
  • Scegli i file: prima di configurare il backup, dovrai decidere quali file archiviare. Puoi selezionare singoli documenti, foto, video, file di lavoro, ma anche intere cartelle, partizioni o creare un’immagine del sistema operativo che ti permetterà di ottenere un ripristino completo in caso di malfunzionamento.
  • Scegli il software: puoi scegliere un software come Windows Backup (Windows) o Time Machine (macOS). In alternativa esistono numerosi software di terze parti come Acronis True Image, EaseUS Todo Backup, Macrium Reflect o Cobian Backup. Questi servizi offrono sia piani gratuiti limitati in termini di spazio e funzioni, sia opzioni a pagamento con più spazio di archiviazione e funzioni avanzate. 
  • Decidi dove salvare i dati: puoi usare un supporto fisico, come un HDD, un SSD o un NAS, oppure un servizio di cloud storage come Google Drive, OneDrive, Dropbox e via dicendo. Se vuoi la massima sicurezza, scegli un sistema ibrido che combina il backup locale (su disco rigido o NAS) con il backup su cloud.
  • Imposta la frequenza dei backup: di norma, i backup automatizzati aggiornano i file ogni 24 ore, ma puoi impostare intervalli di tempo più o meno lunghi in base alle necessità. Per quanto riguarda la gestione dei file puoi aggiungere, rimuovere o spostare gli elementi presenti all’interno del backup in ogni momento.

Ora vediamo più nel dettaglio come eseguire un backup automatizzato su Windows e macOS.

Software di backup gratuiti (Windows e macOS)

Queste opzioni gratuite sono integrate nei sistemi operativi Microsoft e Apple; entrambe si appoggiano ai rispettivi cloud e offrono una versione gratuita con spazio limitato e diversi piani di abbonamento che offrono più opzioni di backup e un maggiore spazio di archiviazione.

Backup Windows 11: Windows Backup – OneDrive

Impostare un backup automatizzato su Windows 11 è molto semplice. Basta accedere a Windows Backup con l’account Microsoft per ottenere gratuitamente 5GB di spazio nel cloud di OneDrive. Se ti occorre una copia del sistema o hai bisogno di più spazio puoi optare per un supporto fisico (HDD – SSD esterno, NAS o server) o scegliere un piano di abbonamento.

Una volta selezionato il supporto, apri Windows Backup e scegli le singole cartelle o i file da caricare selezionandole dall’elenco. Ricorda, se deciderai di archiviare i tuoi file sul clopud potrai accedervi da qualsiasi dispositivo collegato con il tuo account Microsoft, ovunque ti trovi.

Il backup di Windows è automatizzato e viene effettuato dal sistema ogni 24 ore. Inoltre, è presente un’opzione per sincronizzare l’account Microsoft con OneDrive in modo da memorizzare le impostazioni di sistema e le preferenze (temi, applicazioni, sfondi, browser etc.).

Backup macOS: Time Machine – iCloud

Se sei un utente Mac puoi fare affidamento su Time Machine. Per iniziare è sufficiente collegare un’unità esterna al Mac tramite le porte USB o Thunderbolt. Apple consiglia un dispositivo di archiviazione che abbia almeno il doppio della capacità di archiviazione del Mac al quale viene collegato. Se hai un MacBook da 1TB, dovrai quindi scegliere un disco di backup da almeno 2TB.

Una volta scelto il dispositivo di archiviazione, dovrai configurarlo come disco per il backup. Se il sistema operativo è macOS Ventura o versioni successive apri il menù Apple e seleziona “Impostazioni di Sistema” > “Generali” > “Time Machine” (nella barra laterale a destra dello schermo). 

Ora scegli la voce “Aggiungi disco di backup” oppure clicca il pulsante “Aggiungi (+)”. A questo punto seleziona il dispositivo di archiviazione collegato all’interno della lista dei dispositivi, quindi clicca su “Set Up Disk” (configura disco).

Una volta impostato come disco di backup predefinito il Mac inizierà ad utilizzarlo di default. A questo punto puoi decidere se eseguire un backup manualmente o attendere l’aggiornamento automatico che, di norma, viene effettuato ogni 24 ore.

Se non disponi di un dispositivo esterno o preferisci archiviare i dati sul cloud, puoi usare iCloud. Questo servizio consente di sincronizzare i dati su tutti i dispositivi collegati al tuo Apple ID. Così facendo foto, video, contatti, calendari, note, password e tutte le impostazioni salvate sui tuoi dispositivi Apple verranno sottoposti a backup automatico. La versione gratuita offre 5GB di spazio, mentre le opzioni a pagamento arrivano fino a 12TB.

L’alternativa: Google Drive 

Se vuoi un po’ di spazio extra gratuito sul cloud e hai un account Gmail (bastano pochi minuti per crearne uno) c’è sempre l’opzione Google Drive. Come tutti i servizi di backup gratuiti, anche Drive offre uno spazio limitato sul cloud. Tuttavia, a differenza di OneDrive di Microsoft, il cloud di Google offre ben 15GB di spazio che possono tornare parecchio utili per caricare foto e documenti. 

Per accedervi è sufficiente scaricare l’app Google Drive sul PC o aprire Drive dal Browser, selezionare “+ (nuovo)” e scegliere i file o le cartelle da caricare sul cloud

Una volta sincronizzati i file, il backup si aggiorna ogni 24 ore consentendo di accedere ai dati da qualsiasi device collegato all’account Google.

Servizi di Backup a pagamento

Se ti occorrono più spazio e più opzioni di archiviazione, dovrai rivolgerti a un servizio a pagamento. Ad esempio, Acronis True Image propone un piano base intorno a 5 €/mese, offrendo un backup completo del sistema, protezione avanzata contro ransomware e la flessibilità di sincronizzare dati su cloud e supporti locali. Se preferisci un approccio semplificato con un’interfaccia intuitiva, Backblaze costa circa 7 €/mese e offre uno spazio illimitato, oltre a diverse opzioni di ripristino sia via web che tramite supporto fisico. In alternativa ci sono servizi come Carbonite che offre un sistema di backup automatico per PC e Mac, protezione in tempo reale e un ripristino rapido dei file a 6 €/mese

Questi sono solo alcuni esempi funzionali a distinguere i servizi a pagamento da quelli gratuiti presenti sui sistemi operativi più diffusi. Se lo spazio offerto dai piani gratuiti elencati in precedenza non ti basta, puoi comunque scegliere di estenderlo pagando un abbonamento ai servizi cloud Microsoft e Apple. Tuttavia, spesso i servizi a pagamento offrono più funzioni e propongono piani convenienti, soprattutto per chi sceglie l’abbonamento annuale.

Considerazioni finali

Come abbiamo visto, creare un backup automatizzato è piuttosto intuitivo e, salvo necessità particolari, in molti casi gratuito. Tuttavia, è importante sottolineare quanto le soluzioni gratuite possano essere limitanti, visto che per avere un backup completo del sistema (immagine del disco) è necessaria un’elevata quantità di spazio. In questi casi, la soluzione migliore è affidarsi a un’unità esterna oppure sottoscrivere un abbonamento mensile/annuale in modo da ottenere più spazio sul cloud.

In generale si può dire che per un’azienda o un privato che conserva documenti importanti è meglio optare per un backup avanzato, possibilmente protetto da crittografia, mentre l’utente comune può tranquillamente affidarsi a servizi gratuiti come Google Drive, Microsoft OneDrive o Apple Time Machine per mettere al sicuro foto e documenti.

Illy diventa l'esca per pericolose email di phishing

Dom, 02/23/2025 - 09:00

In questi giorni i cybercriminali stanno diffondendo una pericolosa campagna di email di phishing con un’esca molto singolare: Illy. Questo marchio, collegato al mondo del caffè, è famoso in tutto il mondo ed è particolarmente conosciuto in Italia. Ecco perché i truffatori hanno deciso di sfruttarlo per diffondere un attacco in grado di raggiungere due obiettivi se la vittima cade nella trappola:

  1. furto di identità tramite richiesta di dati da una pagina di phishing che invita l’utente a inserire i propri dati personali e informazioni sensibili come nome e cognome, numero di telefono, email, indirizzo e altro ancora;
  2. furto di denaro attraverso il numero della carta di credito richiesto all’utente per poter ricevere quanto promesso, l’esca della truffa in corso.

Infatti, l’email di phishing comunica al destinatario di essere il fortunato estratto per ricevere in regalo una nuovissima illy Espresso Machine. Nel testo si legge: “Apprezziamo Il Tuo Feedback! Sei stato selezionato come uno dei fortunati per un’opportunità unica di ricevere un nuovissimo illy Espresso Machine!”.

“Per reclamarlo, rispondi semplicemente a poche domande rapide sulla tua esperienza con illy”, conclude la mail di phishing. Cliccando sul bottone giallo “Richiedilo subito” la vittima si ritrova in una pagina fake dove, una volta risposto alle domande di un questionario, dovrà inserire i suoi dati e pagare circa 2€ per ottenere il regalo.

Come riconoscere l’email di phishing che sfrutta Illy

Probabilmente ti starai chiedendo come riconoscere una email di phishing, come questa che sfrutta Illy per rubare dati e denaro. Uno degli elementi che dovrebbe subito farti scattare il campanello di allarme e aumentare la soglia della tua attenzione è la proposta. Quando è molto facile vincere un premio costoso allora sei davanti a una pericolosa truffa.

L’obiettivo dei criminali è quello di ottenere i tuoi dati personali e le tue informazioni finanziarie. Quindi sono disposti a tutto pur di spingerti a fornirglieli. La cosa che puoi fare, se non sei dotato di un sistema in gradi di identificare link e mail phishing, è quello di evitare l’interazione con email di questo tipo. Cancellale subito e non cliccare su link sospetti.

Connessione top e 100% anonima con PrivadoVPN a 1,11€ mese

Dom, 02/23/2025 - 08:00

Mancano pochi minuti e ci vuole un attimo per assicurarti una connessione top, senza limiti e 100% anonima con PrivadoVPN in offerta a soli 1,11€ al mese. Si tratta di un’offerta incredibilmente vantaggiosa che devi assolutamente attivare adesso. Fai l’affare proprio in questo momento. Ti bastano solo alcuni secondi per avere tutto questo e molto altro a un prezzo decisamente competitivo.

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Blocca il prezzo al 90% di sconto con tutte le funzionalità incluse, senza rinunciare proprio a nulla. Questa VPN assicura il massimo della protezione e sottostà alle leggi svizzere sulla privacy, quindi puoi dormire sonni tranquilli in merito al trattamento dei tuoi dati e delle tue attività online. Insomma, una grande VPN trasparente e sicura sotto ogni aspetto.

Addirittura, PrivadoVPN, offre una connessione top e 100% anonima grazie alla crittografia Wireguard avanzata, tra le migliori in questo settore. La sua app multi-device è compatibile per tutti i dispositivi Windows, Android, Apple, Smart TV e molti altri ancora. Non perdere altro tempo, proteggi fin da subito i dati su tutti i tuoi dispositivi.

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Con PrivadoVPN, al momento in offerta speciale con il 90% di sconto, hai una VPN completa in tutto. I suoi server assicurano una connessione crittografata a livello militare per un anonimato al 100%. Così quando sei online niente e nessuno può accedere ai tuoi dati personali e alle tue informazioni sensibili. Qualsiasi attività, anche le più sensibili come acquisti online e Home Banking, restano anonime e private.

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Con una larghezza di banda illimitata ogni attività connessa alla rete è sempre estremamente fluida e particolarmente stabile, indipendentemente da traffico dati e qualità dell’operatore. Potrai goderti, senza alcun problema, uno streaming senza buffering e un gaming a bassa latenza. Insomma, l’intrattenimento è di casa con questa VPN. Potrai anche cambiare posizione virtuale per evitare blocchi regionali e censure.

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Google non convince l'UE su conformità al DMA: in arrivo sanzioni?

Sab, 02/22/2025 - 09:32

La Commissione Europea fa una bella tirata d’orecchie a Google. La sua colpa? Non aver rispettato appieno il famigerato Digital Markets Act, la nuova bibbia della concorrenza digitale made in Bruxelles. Ora il colosso di Mountain View rischia una sanzione, perché i suoi tentativi di mettersi in regola non hanno convinto regolatori concorrenti.

L’UE pronta a multare Google per violazione del DMA

Ma facciamo un passo indietro. Cos’ha combinato Big G per finire nella lista nera dell’UE? Tutto nasce dal sospetto che il motore di ricerca abbia giocato sporco con i suoi servizi, come Google Shopping e Google Flights, mettendoli in primo piano rispetto ai concorrenti. In pratica, se si cercava un volo o un prodotto, si trovavano subito le offerte di Google, anche se magari c’erano alternative migliori. Un po’ come se al ristorante servissero solo il vino della casa, nascondendo gli altri prodotti.

E non finisce qui. Sembra che Google abbia anche messo i bastoni tra le ruote agli sviluppatori di app, impedendo loro di pubblicizzare le offerte fuori dal Play Store. Una pratica che ha fatto storcere il naso a molti, tanto che persino Apple ha dovuto fare marcia indietro e permettere a Spotify di mostrare i prezzi degli abbonamenti esterni.

DMA, l’incubo dei gatekeeper

Ma perché Google e soci tremano davanti al DMA? Semplice: questa legge impone a Big G (ma anche a Apple, Microsoft, Meta, Amazon e ByteDance) di comportarsi bene e di non abusare del loro strapotere. Tradotto: stop ai favoritismi, alla concorrenza sleale e alle pratiche scorrette. Pena: multe da capogiro e una reputazione a pezzi.

Sia chiaro, Google non è rimasta con le mani in mano. Ha provato a cambiare il look dei risultati di ricerca e a tagliare qualche funzione sospetta. Ma il risultato non deve aver fatto fare i salti di gioia a Bruxelles. Anzi, sembra che alcuni siti di comparazione ci abbiano guadagnato, mentre compagnie aeree, hotel e piccoli commercianti ci abbiano rimesso le penne, con un calo dei clic fino al 30%.

L’UE non molla la presa

Nonostante le buone intenzioni (o presunte tali) di Google, la Commissione Europea sembra intenzionata ad andare fino in fondo. Tra qualche mese arriveranno le accuse formali, e per Big G sarà dura uscirne indenne. Ma non è l’unica sulla graticola: anche Apple e Meta rischiano grosso per aver sgarrato con il DMA.

Come dividere i file PDF su Windows 11 in modo gratuito

Sab, 02/22/2025 - 09:30

Vuoi dividere un file PDF ma non sai da dove iniziare? In questa guida trovi tutte le informazioni che ti servono per estrarre una o più pagine dai tuoi file PDF in modo semplice e totalmente gratuito

A tutti è capitato, almeno una volta, di dover estrarre una pagina specifica da un documento PDF. Anche se a prima vista può sembrare una procedura complicata che richiede strumenti specifici o una conoscenza avanzata del PC, dividere un file PDF è molto più semplice di quanto si creda. Windows 11, ad esempio, mette a disposizione degli strumenti integrati nel suo browser Edge. Tuttavia, anche in caso dovessi avere bisogno di modifiche che vanno oltre la semplice divisione, esistono diverse app gratuite (online e non) che permettono di modificare i file PDF.

Iniziamo con gli strumenti inclusi nel browser Edge di Windows 11.

Metodo 1: Microsoft Edge (il più rapido)

Forse non lo sapevi ma Microsoft Edge, oltre a essere il browser predefinito di Windows, permette di estrarre pagine specifiche da un PDF in pochi clic:

  1. Seleziona il PDF: apri “Esplora file” (puoi anche premere “Windows+E” per fare prima) e cerca il file PDF che vuoi dividere. Fai clic con il tasto destro e seleziona “Apri con” > “Microsoft Edge”.
  2. Clicca sull’icona di stampa: una volta aperto il PDF in Edge, clicca sull’icona della stampante o premi “Ctrl+P”.
  3. Scegli “Microsoft Print to PDF” nel menù a tendina “Stampante”.

  4. Seleziona le le pagine: nel campo “Pagine”, inserisci i numeri corrispettivi alle pagine che ti servono oppure scegli una delle opzioni predefinite:

  5. Salva il file PDF: a questo punto clicca su “Stampa” e scegli dove salvare il file. Dagli un nome che abbia senso in modo da trovarlo facilmente tra i file scaricati (ad esempio “PagineImportanti.pdf”). 

Questo metodo è perfetto se sei alla ricerca di una soluzione rapida che non richieda l’installazione di software di terze parti e consenta di lavorare in locale, senza dover caricare online i tuoi file personali.

Metodo 2: PDFsam Basic (gratuito e ricco di opzioni)

Se hai bisogno di effettuare modifiche più incisive rispetto a una semplice divisione in più pagine (o hai un PDF lunghissimo da tagliare in più pezzi), puoi optare per PDFsam Basic, un software open-source gratuito, ampiamente utilizzato e ricco di funzioni. Anche nella versione Basic, PDFsam permette di effettuare modifiche al testo, inserire immagini e molto altro. Usarlo è molto semplice, se trovi difficoltà puoi affidarti al tutorial.

  1. Scarica PDFsam Basic dal sito ufficiale: puoi effettuare il download a questo indirizzo. (attenzione: durante l’installazione deseleziona l’opzione per PDFsam Enhanced). Attendi il completamento dell’installazione e riavvia il software. Ora avvialo di nuovo e sceglie se effettuare l’accesso con il tuo account Google (o con un account social) o creare un account gratuito. 
  2. Apri il file PDF: nella home page seleziona la voce “Dividi” se vuoi effettuare una semplice estrazione di pagine specifiche, oppure “dividi per dimensione”, “segnalibri” o “estrai” se ti occorre una divisione specifica.

  3. Seleziona le pagine da esportare: una volta entrato nel menù “Dividi” potrai scegliere quali pagine esportare e se creare più file con le pagine selezionate.
  4. Imposta la cartella di destinazione e clicca su “Esegui” per creare un nuovo file PDF con le pagine che hai scelto.

Troverai il tuo nuovo file PDF all’interno della cartella di destinazione che hai selezionato in fase di salvataggio.

Metodo 3: modificare i file online (comodo ma più rischioso)

Non hai voglia di scaricare un software o magari devi semplicemente estrarre una pagina da un file PDF? Bene, in questo caso puoi affidarti a strumenti online come Sejda. Funzionana alla grande ed è facilissimo da usare.  Con Sejda puoi creare un file PDF selezionando le pagine che ti occorrono, modificare il testo, aggiungere pagine e inserire immagini.

In pratica è una via di mezzo tra la semplice divisione offerta da Edge e le soluzioni più avanzate disponibili su PDFsam Basic. 

  1. Vai sul sito ufficiale di Sejda. Nella parte bassa della home page trovi diverse opzioni di modifica. Seleziona Dividi.

  2. Scegli come dividere il file: seleziona la voce “Seleziona le pagine da Dividere“.
  3. Scegli quali pagine dividere: a questo punto potrai selezionare manualmente le pagine da dividere. Una volta completato questo passaggio, sarà sufficiente cliccare sul tasto “Dividi PDF per pagine” > “Scarica PDF”

Questa opzione può risultare comodissima se devi modificare un file PDF al volo dallo smartphone, magari mentre sei in viaggio. Tuttavia, caricare documenti online comporta dei rischi, motivo per cui sconsigliamo vivamente di scegliere questa soluzione per modificare file importanti come documenti che contengono informazioni personali o di lavoro.

In sintesi, dividere un file PDF è molto semplice sia con uno strumento rapido come Microsoft Edge che con opzioni più avanzate come PDFsam Basic. Il consiglio, come sempre, è di scegliere la soluzione più adatta in base al tipo di modifiche che vuoi apportare al tuo file PDF. Ricorda però, ogni volta che carichi un documento online vai incontro a dei rischi, soprattutto se il documento contiene dati sensibili o informazioni personali. Per questo è consigliabile lavorare i file importante in locale con Edge o, in alternativa, con editor gratuiti come PDFsam Basic.

Offerta lampo: Auricolari Sony WF-C700N quasi a metà prezzo

Sab, 02/22/2025 - 09:06

Gli Auricolari Sony WF-C700N in questo preciso istante sono in offerta lampo su Amazon quasi a metà prezzo. Approfitta subito di questa occasione prima che sia troppo tardi. Aggiungili adesso in carrello con soli 75,90€, invece di 129,99€. Cosa stai aspettando? Sbrigati perché stanno andando letteralmente a ruba. Un vero e proprio affare del giorno.

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Infatti, questi auricolari avanzati offrono cancellazione attiva del rumore e comfort ad ogni utilizzo. Indossali ed entra subito al centro del suono. Grazie all’audio con bassi potenti e alti cristallini, ascoltare la tua musica preferita sarà un’esperienza coinvolgente e immersiva. Goditi ogni singola nota e ogni singola espressione con questi gioiellini.

Realizzati per farti vivere l’ascolto a livelli eccezionali, gli Auricolari Sony WF-C700N sono la scelta perfetta se cerchi un prodotto di alta qualità a un prezzo particolarmente competitivo. Tra l’altro, su Amazon hai anche la consegna gratuita direttamente a casa tua grazie alla tua iscrizione a Prime, oltre a tantissimi altri vantaggi inclusi.

Auricolari Sony WF-C700N: zero rumori, solo musica

Con gli Auricolari Sony WF-C700N, come dicevamo, vivi un’esperienza di ascolto incredibile ogni volta che li indossi. Potrai concentrarti sull’ascolto e non sulla della batteria o sulla comodità degli auricolari. Questo modello è super confortevole, grazie al suo design particolarmente ergonomico che assicura comodità che dura tutto il giorno. Acquistali ora a soli 75,90€!

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Compatti e leggeri, sono ideali per te che ami ascoltare la tua musica per ore, anche se hai le orecchie piccole. Inoltre, grazie alla Ambient Sound Mode, rimani immerso nell’esperienza di ascolto, mantenendo il controllo su ciò che senti senza dover togliere gli auricolari. Abbassando il volume del rumore circostante, sarai solo tu e la tua musica.

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Con gli Auricolari Sony WF-C700N puoi anche personalizzare il sound in base alle tue preferenze. Tutto questo lo trovi all’interno dell’app Sony|Headphone Connet, che ti permette di assumere il controllo completo sulla tua esperienza di ascolto. Acquistali ora in offerta lampo quasi a metà prezzo su Amazon.

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Huang di Nvidia: il mercato ha frainteso l'impatto di DeepSeek

Sab, 02/22/2025 - 08:47

Il CEO e fondatore di Nvidia, Jensen Huang, non ci sta. Secondo lui, il mercato ha preso un granchio colossale nel valutare le conseguenze delle innovazioni tecnologiche di DeepSeek sulla sua azienda.

Nvidia difende l’impatto positivo di DeepSeek

In un’intervista pre-registrata con Alex Bouzari, CEO di DataDirect Networks, Huang ha definito il modello di ragionamento open source R1 di DeepSeekincredibilmente eccitante“. Altro che una minaccia per il business di Nvidia, come sembrava pensare il mercato.

Penso che il mercato abbia reagito a R1 come se fosse la fine dell’AI“, ha detto Huang a Bouzari. “Come se fosse caduta dal cielo e non avessimo più bisogno di fare alcun calcolo. Ma è esattamente il contrario. È l’esatto opposto“.

Per Huang, il rilascio di R1 è intrinsecamente positivo per il mercato dell’AI. Invece di rendere obsolete le risorse di calcolo prodotte da Nvidia, accelererà l’adozione dell’intelligenza artificiale. “Sta facendo capire a tutti che ci sono opportunità per rendere i modelli molto più efficienti di quanto pensassimo fosse possibile“, ha aggiunto Huang. “E quindi sta accelerando l’adozione dell’AI“.

Huang ha anche sottolineato che, nonostante i progressi di DeepSeek nel pre-addestramento dei modelli AI, il post-training rimarrà importante e ad alta intensità di risorse.

Il crollo in borsa? Un equivoco

Le parole di Huang arrivano circa un mese dopo il terremoto causato da DeepSeek, che ha deciso di rendere open source il suo modello R1. Una mossa che ha scosso tutto il settore dell’AI, ma ha colpito soprattutto Nvidia come un fulmine a ciel sereno: il titolo dell’azienda è crollato di quasi il 17% in una sola giornata di contrattazioni dopo l’annuncio di DeepSeek.

Ma Nvidia ha saputo riprendersi. Venerdì il titolo ha aperto a 140 dollari per azione, recuperando quasi tutto il valore perso in circa un mese. Nel frattempo, DeepSeek ha annunciato giovedì che prevede di pubblicare il codice sorgente di cinque repository come parte di un evento dedicato all’open source la prossima settimana.

Assistenti AI per il coding: non sono utili come sembra

Sab, 02/22/2025 - 07:08

Strumenti come GitHub Copilot sono sempre più popolari. Il motivo è semplice: aiutano a scrivere codice più velocemente, suggerendo frammenti di codice e automatizzando compiti ripetitivi. Ma attenzione, questa apparente efficienza nasconde un potenziale rischio: un calo della qualità del codice.

Assistenti AI per il coding, i vantaggi sono solo apparenti

A lanciare l’allarme è un report di GitClear, piattaforma di software engineering. Analizzando 211 milioni di righe di codice tra il 2020 e il 2024, i ricercatori hanno notato un crollo del riutilizzo del codice lo scorso anno. Un campanello d’allarme, visto che il riuso è una pratica comune per costruire sistemi ridondanti.

Non è la prima volta che gli assistenti AI per il coding finiscono sotto la lente d’ingrandimento. Un sondaggio di Harness, vendor di software, rivela che la maggioranza degli sviluppatori perde più tempo a debuggare il codice generato dall’AI e a risolvere falle di sicurezza rispetto ai contributi scritti da umani.

Velocità sì, ma a che prezzo?

Anche Google ha messo il dito nella piaga. Un suo report ammette che l’AI può accelerare le revisioni del codice e migliorare la qualità della documentazione, ma a scapito del processo di rilascio del software, che potrebbe diventare meno stabile. Insomma, il rischio è di correre tanto per poi inciampare sul traguardo.

Sia chiaro: gli assistenti AI per il coding hanno un grande potenziale. Possono velocizzare compiti ripetitivi, suggerire soluzioni creative e abbattere la barriera d’ingresso per i neofiti. Ma non sono la bacchetta magica che risolve tutti i problemi dei developer.

Fidarsi è bene, verificare è meglio

Il consiglio per chi usa questi strumenti è di non abbassare la guardia. Controllate sempre il codice generato dall’AI, testarlo a fondo e non datr per scontato che sia privo di errori o vulnerabilità. L’intelligenza artificiale può essere un valido aiutante, ma il cervello umano resta il vero protagonista dello sviluppo software (e non solo).

Come difendersi da un data breach in modo esemplare

Sab, 02/22/2025 - 07:02

Nel campo della sicurezza informatica il termine data breach fa riferimento ad una violazione o fuga dei dati personali. Un data breach può infatti essere di due tipi: intenzionale, cioè eseguito da un cybercriminale, oppure accidentale, quando ad esempio si naviga online e iscrivendosi ad un servizio o ad un sito web si cedono in modo involontario i propri dati.

Ciò può portare a conseguenze negative, come ad esempio chiamate indesiderate ed e-mail spam, ma anche più pericolose truffe online e furti di identità. Come difendersi quindi da un data breach? Il rimedio più efficace è rimuovere i dati sottratti dai data broker, aziende o persone che raccolgono le informazioni personali cedute in maniera accidentale dagli utenti quando navigano in Internet.

Ad oggi lo strumento che si è rivelato più efficace in tal senso è Incogni, tool sviluppato dal team del servizio VPN Surfshark che rimuove in automatico i dati personali dei suoi utenti dai database dei cosiddetti broker di dati. Al momento il piano annuale di Incogni è in offerta a 6,29 euro al mese invece di 13,98 euro, grazie al 55% di sconto attraverso il coupon SWITCHON.

Vai all’offerta di Incogni

Difendersi da un data breach con Incogni

Per difendersi in modo efficace da un eventuale data breach, lo strumento ideale da utilizzare è Incogni. Dopo che ci si iscrive, occorre concedere al tool l’autorizzazione di richiedere per proprio conto la rimozione dei dati ai data-broker.

In seguito, non appena trova una corrispondenza tra i dati dell’utente in questione e quelli presenti nei database dei broker dei dati, Incogni bussa alla porta di quest’ultimi richiedendo la loro rimozione. Il controllo prosegue anche nelle settimane e nei mesi seguenti, in modo da assicurarsi che il data-broker non rientri in possesso delle informazioni precedenti.

Il piano di un anno di Incogni è disponibile al prezzo scontato di 6,29 euro al mese anziché 13,98 euro, utilizzando il coupon SWITCHON. E se il servizio non dovesse soddisfare le proprie aspettative, si può richiedere il rimborso completo entro 30 giorni dalla data di acquisto.

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