Google non convince l'UE su conformità al DMA: in arrivo sanzioni?
La Commissione Europea fa una bella tirata d’orecchie a Google. La sua colpa? Non aver rispettato appieno il famigerato Digital Markets Act, la nuova bibbia della concorrenza digitale made in Bruxelles. Ora il colosso di Mountain View rischia una sanzione, perché i suoi tentativi di mettersi in regola non hanno convinto regolatori concorrenti.
L’UE pronta a multare Google per violazione del DMAMa facciamo un passo indietro. Cos’ha combinato Big G per finire nella lista nera dell’UE? Tutto nasce dal sospetto che il motore di ricerca abbia giocato sporco con i suoi servizi, come Google Shopping e Google Flights, mettendoli in primo piano rispetto ai concorrenti. In pratica, se si cercava un volo o un prodotto, si trovavano subito le offerte di Google, anche se magari c’erano alternative migliori. Un po’ come se al ristorante servissero solo il vino della casa, nascondendo gli altri prodotti.
E non finisce qui. Sembra che Google abbia anche messo i bastoni tra le ruote agli sviluppatori di app, impedendo loro di pubblicizzare le offerte fuori dal Play Store. Una pratica che ha fatto storcere il naso a molti, tanto che persino Apple ha dovuto fare marcia indietro e permettere a Spotify di mostrare i prezzi degli abbonamenti esterni.
DMA, l’incubo dei gatekeeperMa perché Google e soci tremano davanti al DMA? Semplice: questa legge impone a Big G (ma anche a Apple, Microsoft, Meta, Amazon e ByteDance) di comportarsi bene e di non abusare del loro strapotere. Tradotto: stop ai favoritismi, alla concorrenza sleale e alle pratiche scorrette. Pena: multe da capogiro e una reputazione a pezzi.
Sia chiaro, Google non è rimasta con le mani in mano. Ha provato a cambiare il look dei risultati di ricerca e a tagliare qualche funzione sospetta. Ma il risultato non deve aver fatto fare i salti di gioia a Bruxelles. Anzi, sembra che alcuni siti di comparazione ci abbiano guadagnato, mentre compagnie aeree, hotel e piccoli commercianti ci abbiano rimesso le penne, con un calo dei clic fino al 30%.
L’UE non molla la presaNonostante le buone intenzioni (o presunte tali) di Google, la Commissione Europea sembra intenzionata ad andare fino in fondo. Tra qualche mese arriveranno le accuse formali, e per Big G sarà dura uscirne indenne. Ma non è l’unica sulla graticola: anche Apple e Meta rischiano grosso per aver sgarrato con il DMA.
Come dividere i file PDF su Windows 11 in modo gratuito
Vuoi dividere un file PDF ma non sai da dove iniziare? In questa guida trovi tutte le informazioni che ti servono per estrarre una o più pagine dai tuoi file PDF in modo semplice e totalmente gratuito.
A tutti è capitato, almeno una volta, di dover estrarre una pagina specifica da un documento PDF. Anche se a prima vista può sembrare una procedura complicata che richiede strumenti specifici o una conoscenza avanzata del PC, dividere un file PDF è molto più semplice di quanto si creda. Windows 11, ad esempio, mette a disposizione degli strumenti integrati nel suo browser Edge. Tuttavia, anche in caso dovessi avere bisogno di modifiche che vanno oltre la semplice divisione, esistono diverse app gratuite (online e non) che permettono di modificare i file PDF.
Iniziamo con gli strumenti inclusi nel browser Edge di Windows 11.
Metodo 1: Microsoft Edge (il più rapido)Forse non lo sapevi ma Microsoft Edge, oltre a essere il browser predefinito di Windows, permette di estrarre pagine specifiche da un PDF in pochi clic:
- Seleziona il PDF: apri “Esplora file” (puoi anche premere “Windows+E” per fare prima) e cerca il file PDF che vuoi dividere. Fai clic con il tasto destro e seleziona “Apri con” > “Microsoft Edge”.
- Clicca sull’icona di stampa: una volta aperto il PDF in Edge, clicca sull’icona della stampante o premi “Ctrl+P”.
- Scegli “Microsoft Print to PDF” nel menù a tendina “Stampante”.
- Seleziona le le pagine: nel campo “Pagine”, inserisci i numeri corrispettivi alle pagine che ti servono oppure scegli una delle opzioni predefinite:
- Salva il file PDF: a questo punto clicca su “Stampa” e scegli dove salvare il file. Dagli un nome che abbia senso in modo da trovarlo facilmente tra i file scaricati (ad esempio “PagineImportanti.pdf”).
Questo metodo è perfetto se sei alla ricerca di una soluzione rapida che non richieda l’installazione di software di terze parti e consenta di lavorare in locale, senza dover caricare online i tuoi file personali.
Metodo 2: PDFsam Basic (gratuito e ricco di opzioni)Se hai bisogno di effettuare modifiche più incisive rispetto a una semplice divisione in più pagine (o hai un PDF lunghissimo da tagliare in più pezzi), puoi optare per PDFsam Basic, un software open-source gratuito, ampiamente utilizzato e ricco di funzioni. Anche nella versione Basic, PDFsam permette di effettuare modifiche al testo, inserire immagini e molto altro. Usarlo è molto semplice, se trovi difficoltà puoi affidarti al tutorial.
- Scarica PDFsam Basic dal sito ufficiale: puoi effettuare il download a questo indirizzo. (attenzione: durante l’installazione deseleziona l’opzione per PDFsam Enhanced). Attendi il completamento dell’installazione e riavvia il software. Ora avvialo di nuovo e sceglie se effettuare l’accesso con il tuo account Google (o con un account social) o creare un account gratuito.
- Apri il file PDF: nella home page seleziona la voce “Dividi” se vuoi effettuare una semplice estrazione di pagine specifiche, oppure “dividi per dimensione”, “segnalibri” o “estrai” se ti occorre una divisione specifica.
- Seleziona le pagine da esportare: una volta entrato nel menù “Dividi” potrai scegliere quali pagine esportare e se creare più file con le pagine selezionate.
- Imposta la cartella di destinazione e clicca su “Esegui” per creare un nuovo file PDF con le pagine che hai scelto.
Troverai il tuo nuovo file PDF all’interno della cartella di destinazione che hai selezionato in fase di salvataggio.
Metodo 3: modificare i file online (comodo ma più rischioso)Non hai voglia di scaricare un software o magari devi semplicemente estrarre una pagina da un file PDF? Bene, in questo caso puoi affidarti a strumenti online come Sejda. Funzionana alla grande ed è facilissimo da usare. Con Sejda puoi creare un file PDF selezionando le pagine che ti occorrono, modificare il testo, aggiungere pagine e inserire immagini.
In pratica è una via di mezzo tra la semplice divisione offerta da Edge e le soluzioni più avanzate disponibili su PDFsam Basic.
- Vai sul sito ufficiale di Sejda. Nella parte bassa della home page trovi diverse opzioni di modifica. Seleziona Dividi.
- Scegli come dividere il file: seleziona la voce “Seleziona le pagine da Dividere“.
- Scegli quali pagine dividere: a questo punto potrai selezionare manualmente le pagine da dividere. Una volta completato questo passaggio, sarà sufficiente cliccare sul tasto “Dividi PDF per pagine” > “Scarica PDF”
Questa opzione può risultare comodissima se devi modificare un file PDF al volo dallo smartphone, magari mentre sei in viaggio. Tuttavia, caricare documenti online comporta dei rischi, motivo per cui sconsigliamo vivamente di scegliere questa soluzione per modificare file importanti come documenti che contengono informazioni personali o di lavoro.
In sintesi, dividere un file PDF è molto semplice sia con uno strumento rapido come Microsoft Edge che con opzioni più avanzate come PDFsam Basic. Il consiglio, come sempre, è di scegliere la soluzione più adatta in base al tipo di modifiche che vuoi apportare al tuo file PDF. Ricorda però, ogni volta che carichi un documento online vai incontro a dei rischi, soprattutto se il documento contiene dati sensibili o informazioni personali. Per questo è consigliabile lavorare i file importante in locale con Edge o, in alternativa, con editor gratuiti come PDFsam Basic.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Huang di Nvidia: il mercato ha frainteso l'impatto di DeepSeek
Il CEO e fondatore di Nvidia, Jensen Huang, non ci sta. Secondo lui, il mercato ha preso un granchio colossale nel valutare le conseguenze delle innovazioni tecnologiche di DeepSeek sulla sua azienda.
Nvidia difende l’impatto positivo di DeepSeekIn un’intervista pre-registrata con Alex Bouzari, CEO di DataDirect Networks, Huang ha definito il modello di ragionamento open source R1 di DeepSeek “incredibilmente eccitante“. Altro che una minaccia per il business di Nvidia, come sembrava pensare il mercato.
“Penso che il mercato abbia reagito a R1 come se fosse la fine dell’AI“, ha detto Huang a Bouzari. “Come se fosse caduta dal cielo e non avessimo più bisogno di fare alcun calcolo. Ma è esattamente il contrario. È l’esatto opposto“.
Per Huang, il rilascio di R1 è intrinsecamente positivo per il mercato dell’AI. Invece di rendere obsolete le risorse di calcolo prodotte da Nvidia, accelererà l’adozione dell’intelligenza artificiale. “Sta facendo capire a tutti che ci sono opportunità per rendere i modelli molto più efficienti di quanto pensassimo fosse possibile“, ha aggiunto Huang. “E quindi sta accelerando l’adozione dell’AI“.
Huang ha anche sottolineato che, nonostante i progressi di DeepSeek nel pre-addestramento dei modelli AI, il post-training rimarrà importante e ad alta intensità di risorse.
Il crollo in borsa? Un equivocoLe parole di Huang arrivano circa un mese dopo il terremoto causato da DeepSeek, che ha deciso di rendere open source il suo modello R1. Una mossa che ha scosso tutto il settore dell’AI, ma ha colpito soprattutto Nvidia come un fulmine a ciel sereno: il titolo dell’azienda è crollato di quasi il 17% in una sola giornata di contrattazioni dopo l’annuncio di DeepSeek.
Ma Nvidia ha saputo riprendersi. Venerdì il titolo ha aperto a 140 dollari per azione, recuperando quasi tutto il valore perso in circa un mese. Nel frattempo, DeepSeek ha annunciato giovedì che prevede di pubblicare il codice sorgente di cinque repository come parte di un evento dedicato all’open source la prossima settimana.
Assistenti AI per il coding: non sono utili come sembra
Strumenti come GitHub Copilot sono sempre più popolari. Il motivo è semplice: aiutano a scrivere codice più velocemente, suggerendo frammenti di codice e automatizzando compiti ripetitivi. Ma attenzione, questa apparente efficienza nasconde un potenziale rischio: un calo della qualità del codice.
Assistenti AI per il coding, i vantaggi sono solo apparentiA lanciare l’allarme è un report di GitClear, piattaforma di software engineering. Analizzando 211 milioni di righe di codice tra il 2020 e il 2024, i ricercatori hanno notato un crollo del riutilizzo del codice lo scorso anno. Un campanello d’allarme, visto che il riuso è una pratica comune per costruire sistemi ridondanti.
Non è la prima volta che gli assistenti AI per il coding finiscono sotto la lente d’ingrandimento. Un sondaggio di Harness, vendor di software, rivela che la maggioranza degli sviluppatori perde più tempo a debuggare il codice generato dall’AI e a risolvere falle di sicurezza rispetto ai contributi scritti da umani.
Velocità sì, ma a che prezzo?Anche Google ha messo il dito nella piaga. Un suo report ammette che l’AI può accelerare le revisioni del codice e migliorare la qualità della documentazione, ma a scapito del processo di rilascio del software, che potrebbe diventare meno stabile. Insomma, il rischio è di correre tanto per poi inciampare sul traguardo.
Sia chiaro: gli assistenti AI per il coding hanno un grande potenziale. Possono velocizzare compiti ripetitivi, suggerire soluzioni creative e abbattere la barriera d’ingresso per i neofiti. Ma non sono la bacchetta magica che risolve tutti i problemi dei developer.
Fidarsi è bene, verificare è meglioIl consiglio per chi usa questi strumenti è di non abbassare la guardia. Controllate sempre il codice generato dall’AI, testarlo a fondo e non datr per scontato che sia privo di errori o vulnerabilità. L’intelligenza artificiale può essere un valido aiutante, ma il cervello umano resta il vero protagonista dello sviluppo software (e non solo).
Come difendersi da un data breach in modo esemplare
Nel campo della sicurezza informatica il termine data breach fa riferimento ad una violazione o fuga dei dati personali. Un data breach può infatti essere di due tipi: intenzionale, cioè eseguito da un cybercriminale, oppure accidentale, quando ad esempio si naviga online e iscrivendosi ad un servizio o ad un sito web si cedono in modo involontario i propri dati.
Ciò può portare a conseguenze negative, come ad esempio chiamate indesiderate ed e-mail spam, ma anche più pericolose truffe online e furti di identità. Come difendersi quindi da un data breach? Il rimedio più efficace è rimuovere i dati sottratti dai data broker, aziende o persone che raccolgono le informazioni personali cedute in maniera accidentale dagli utenti quando navigano in Internet.
Ad oggi lo strumento che si è rivelato più efficace in tal senso è Incogni, tool sviluppato dal team del servizio VPN Surfshark che rimuove in automatico i dati personali dei suoi utenti dai database dei cosiddetti broker di dati. Al momento il piano annuale di Incogni è in offerta a 6,29 euro al mese invece di 13,98 euro, grazie al 55% di sconto attraverso il coupon SWITCHON.
Difendersi da un data breach con IncogniPer difendersi in modo efficace da un eventuale data breach, lo strumento ideale da utilizzare è Incogni. Dopo che ci si iscrive, occorre concedere al tool l’autorizzazione di richiedere per proprio conto la rimozione dei dati ai data-broker.
In seguito, non appena trova una corrispondenza tra i dati dell’utente in questione e quelli presenti nei database dei broker dei dati, Incogni bussa alla porta di quest’ultimi richiedendo la loro rimozione. Il controllo prosegue anche nelle settimane e nei mesi seguenti, in modo da assicurarsi che il data-broker non rientri in possesso delle informazioni precedenti.
Il piano di un anno di Incogni è disponibile al prezzo scontato di 6,29 euro al mese anziché 13,98 euro, utilizzando il coupon SWITCHON. E se il servizio non dovesse soddisfare le proprie aspettative, si può richiedere il rimborso completo entro 30 giorni dalla data di acquisto.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}DeepSeek apre il codice sorgente di alcuni servizi online
La prossima settimana, DeepSeek metterà a disposizione di tutti porzioni del codice dei suoi servizi online, in occasione di un evento dedicato all’open source.
DeepSeek renderà open source parti del codice dei suoi servizi onlineNon si tratta di semplici esperimenti o progetti in fase embrionale. DeepSeek rilascerà cinque repository di codice completi di documentazione dettagliata, che sono stati implementati in scenari reali e testati direttamente in produzione. Sono strumenti affidabili e pronti all’uso, che la comunità può adottare e riutilizzare senza doverli perfezionare ulteriormente.
I repository sono come scrigni che contengono i gioielli dello sviluppo software: codice sorgente, file di configurazione, documentazione di progetto. Condividerli significa dare a tutti la possibilità di studiare, modificare e migliorare il proprio lavoro. Una mossa che può accelerare il progresso dell’intera industria.
Niente torri d’avorio, solo innovazione dal basso“Come parte della comunità open source, crediamo che ogni riga condivisa diventi uno slancio collettivo che accelera il viaggio“, ha scritto l’azienda su X. Ha poi annunciato che gli aggiornamenti saranno rilasciati con una frequenza giornaliera, e ha aggiunto un messaggio chiaro: ” Niente torri d’avorio, solo pura energia da garage e innovazione guidata dalla comunità“.
🚀 Day 0: Warming up for #OpenSourceWeek!
We're a tiny team @deepseek_ai exploring AGI. Starting next week, we'll be open-sourcing 5 repos, sharing our small but sincere progress with full transparency.
These humble building blocks in our online service have been documented,…
— DeepSeek (@deepseek_ai) February 21, 2025
DeepSeek ha già dimostrato di credere nell’open source. In passato ha rilasciato i suoi modelli AI come R1 con licenze permissive. Questa strategia ha avuto un impatto significativo sul settore, costringendo anche i giganti dell’AI a rivedere le proprie posizioni. Perfino Sam Altman, CEO di OpenAI, ha riconosciuto che il lavoro della startup cinese ha contribuito a ridurre il vantaggio tecnologico della sua azienda. Altman ha lasciato intendere che OpenAI potrebbe rendere open source più tecnologie in futuro.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Con le Cialde Caffè Borbone ESE Red espresso bar a soli 0,16€
Un’offerta bomba sta aspettando proprio te su eBay, salvo esaurimento scorte. Se sei un appassionato di caffè allora non puoi fartela scappare perché unisce risparmio e bontà in un’unica soluzione davvero conveniente. Stiamo parlando delle Cialde Caffè Borbone ESE 44mm Miscela Rossa. Cosa aspetti? Oggi sono in promozione a soli 0,16€ l’una! Un’occasione imperdibile per chiunque.
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Cialde Caffè Borbone ESE Miscela Rossa: qualità, energia e convenienza in tazzaScegli di mettere in tazza qualità, energia e convenienza con le Cialde Caffè Borbone ESE 44mm Miscela Rossa. Si tratta di un ottimo prodotto, oggi in offerta speciale al 20% di sconto su eBay. Approfittane finché sei ancora in tempo. La quantità disponibile è limitata perché sono rimasti solo gli ultimi pezzi a magazzino.
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Qualcuno forse ricorderà quando, nel lontano 2021, YouTube aveva lanciato in via sperimentale una versione “alleggerita” del suo servizio in abbonamento. Si chiamava Premium Lite e prometteva di offrire un’esperienza senza pubblicità a un prezzo più accessibile. Bene, sembra che quell’idea non sia mai tramontata del tutto nella mente dei vertici di Google.
YouTube Premium Lite pronto al debutto (non per tutti)Secondo Bloomberg, YouTube sta per lanciare l’abbonamento in quattro mercati chiave: Stati Uniti, Australia, Germania e Thailandia. Il servizio si rivolge a quegli utenti che vogliono godersi i contenuti della piattaforma senza interruzioni pubblicitarie, ma che non sono particolarmente interessati ai video musicali.
Al momento YouTube non ha ancora confermato ufficialmente il lancio. Anche il prezzo resta top secret. Ma qualche indizio c’è: durante una fase di test condotta lo scorso ottobre, un utente aveva notato che il costo mensile di Premium Lite era di 8,99 dollari australiani, contro i 16,99 richiesti per il Premium “full optional”.
Il ritorno di fiamma di YouTubeA dire il vero, non è la prima volta che YouTube fa un tentativo con una versione “light” del suo abbonamento premium. Già tra il 2021 e il 2023 ci aveva provato con un servizio molto simile in alcuni paesi europei, prima di metterlo accantonarlo. Ma c’è una differenza importante: quella prima versione di Premium Lite era priva di pubblicità, mentre quella che sta testando ora sembra che qualche spot lo farà vedere.
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Il presunto iPhone 17 Air di Apple, di cui si discute da svariato tempo a questa parte e che dovrebbe andarci a caratterizzare per la sua estrema sottigliezza, potrebbe presentare uno schermo più grande di quanto inizialmente previsto.
iPhone 17 Air: display da 6,7 polliciNel podcast Recycle Bin di questa settimana, Jon Prosser ha infatti riferito che l’iPhone 17 Air sarà dotato di un display da 6,7 pollici, piuttosto che di un display da 6,6 pollici come si vociferava in precedenza.
Oltre a ciò, Prosser ha affermato che l’iPhone 17 Air avrà uno spessore di 5,64 mm, almeno escludendo la presunta barra della fotocamera posteriore del dispositivo, un valore questo che risulta essere decisamente impressionante per uno smartphone moderno.
Da tenere preente che Prosser è un noto YouTuber impegnato nel segmento tech che gestisce il canale Front Page Tech. Come la maggior parte delle fonti, ha un track record misto relativamente ad Apple, con alcuni successi e alcuni fallimenti. Nel 2020, è stata la prima fonte a rivelare il design dell’AirTag molti mesi prima che fosse annunciato. Ha anche condiviso molti dettagli accurati sull’iPad mini 6, sempre mesi prima che il dispositivo fosse lanciato ufficialmente sul mercato. Di contro, lui e altri si sbagliavano sull’Apple Watch Series 7 con bordi piatti, sebbene pare che il colosso di Cupertino abbia testato questo design.
Ad ogni modo, Prosser ha fatto trapelare diversi dettagli relativi ad Apple nelle ultime settimane, compreso il presunto design dell’iPhone 17 Air e dell’iPhone 17 Pro. Ha altresì affermato che iOS 19 sarà caratterizzato da un’app Camera ridisegnata con un’interfaccia simile a visionOS.
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Nintendo Switch 2 è diventata ufficiale già da qualche settimana, ma per la presentazione effettiva sarà necessario attendere ancora, sino all’evento programmato per il mese di aprile. Al momento, dunque, non sono stati rivelati tutti i dettagli riguardo la nuova console di casa Nintendo, neppure il prezzo. Proprio a questo proposito, però, circolano svariate ipotesi, più o meno “funeste”.
Nintendo Switch 2: prezzo previsto di 399 dollariL’ultima indiscrezione sul tema proviene da Joost van Dreunen, analista esperto del settore e co-fondatore di SuperData Research, una realtà specializzata in ricerche di mercato in ambito gaming, secondo cui Nintendo Switch 2 verrà proposta negli USA a 399 dollari di listino.
Sulla base dell’attuale dinamica di mercato e della strategia di posizionamento della piattaforma, il prezzo di cui sopra rappresenta una soglia psicologica critica che concilia le ambizioni hardware premium con l’accessibilità per il mercato di massa.
In questo modo, Nintendo potrebbe mantenere il suo solito margine positivo sull’hardware e allo stesso tempo posizionare la nuova console al di sotto dei prezzi dei dispositivi premium concorrenti.
Il prezzo previsto di 399 dollari sarebbe superiore di 50 dollari rispetto al prezzo di lancio della Nintendo Switch originale di 299 dollari, ma secondo van Dreunen segnegnerebbe un significativo progresso tecnico senza scoraggiare l’importante gruppo target principale delle famiglie.
Inoltre, Van Dreunen non vede una grande minaccia per Nintendo nei PC palmari emergenti come Steam Deck o Asus ROG Ally. Nonostante il boom in questo segmento, il target di questi dispositivi si sovrappongono solo in minima parte a quello di Nintendo, principalmente a causa degli esclusivi giochi first-party dell’azienda giapponese.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}HDD esterno portatile ultrasottile da 500 GB a 25€: IMPERDIBILE
Con uno spessore inferiore a 1 cm, il disco fisso esterno portatile da 500 GB del marchio Maxone è tra i più sottili sul mercato. Oggi hai la possibilità di acquistarlo al prezzo stracciato di soli 25 euro. Non c’è bisogno di attivare coupon o di inserire codici: è merito dell’offerta a tempo disponibile su Amazon di cui puoi approfittare subito.
HDD esterno 500 GB: compralo a 25€
Maxone, l’offerta a tempo sull’HDD esterno da 500 GBTra i punti di forza c’è la compatibilità con tutti i dispositivi: dai computer desktop e laptop agli smartphone e ai tablet (potrebbe servire un adattatore), fino ai televisori e ai lettori multimediali, senza dimenticare le console videoludiche. La velocità elevata nel trasferimento dati è assicurata dall’impiego della tecnologia USB 3.0 per il collegamento. Un’unità di questo tipo può tornare utile per archiviare file di ogni tipo e per eseguire i backup periodici dei contenuti, mantenendoli al sicuro. Scopri di più nella pagina dedicata alla promozione
Nella confezione sono inclusi il cavo di collegamento con lunghezza pari a 48 centimetri, il manuale d’uso e il foglietto della garanzia di tre anni fornita dal produttore, a cui far ricorso anche per l’assistenza tecnica senza spese. Lo puoi acquistare al prezzo di soli 25 euro, grazie all’offerta a tempo in corso (non sappiamo fino a quando rimarrà attiva).
HDD esterno 500 GB: compralo a 25€
Puoi scegliere tra le colorazioni Rosa e Grigio, la spesa finale non cambia. Il disco fisso esterno portatile ultrasottile da 500 GB del marchio Maxone ha ottenuto un voto medio molto alto (4,4/5) nelle oltre 53.000 recensioni pubblicate dai clienti dell’e-commerce che lo hanno già messo alla prova.
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Elon Musk ha spesso affermato che le note della collettività sono lo strumento migliore per la moderazione dei contenuti. Ieri sera ha cambiato idea, annunciando che verranno introdotte modifiche per migliorare la funzionalità. Quasi contemporaneamente, Meta ha avviato i test delle sue Community Notes negli Stati Uniti.
Note della collettività a misura di MuskLe note della collettività sono una funzionalità di fact-ckecking crowdsourced. Invece di fare affidamento ad organizzazione esterne, X permette agli stessi utenti (collaboratori) di aggiungere informazioni contestuali a post potenzialmente fuorvianti. Se un numero sufficiente di collaboratori con diversi punti di vista valuta utile una nota, questa verrà mostrata pubblicamente sotto al post.
La Commissione europea ha avviato un’indagine a dicembre 2023 per valutare l’efficacia delle note della collettività e il rispetto del Digital Services Act. Elon Musk ha spesso difeso la scelta di usare questa funzionalità perché garantisce una maggiore libertà di espressione.
Ieri sera ha comunicato che devono essere “corrette” perché sono manipolate da governi e media tradizionali.
Unfortunately, @CommunityNotes is increasingly being gamed by governments & legacy media.
Working to fix this …
It should be utterly obvious that a Zelensky-controlled poll about his OWN approval is not credible!!
If Zelensky was actually loved by the people of Ukraine, he… https://t.co/gy0NjtPwiq
— Elon Musk (@elonmusk) February 20, 2025
All’uomo più ricco del mondo non sono piaciute le note della collettività apparse sotto alcuni post che smentivano le fake news diffuse dal governo statunitense sul Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy. Secondo Donald Trump è un dittatore che ha iniziato la guerra contro la Russia e che ha solo il 4% dei consensi tra la popolazione.
Musk afferma che il 57% indicato da un sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology è falso. Ha inoltre aggiunto che Zelenskyy ha preso il controllo dei media e non vuole indire nuove elezioni. Come gli hanno fatto notare alcuni utenti, in Ucraina è stata introdotta la legge marziale dopo l’invasione da parte della Russia.
In base alle Costituzione non è possibile indire elezioni parlamentari e presidenziali finché è in vigore la legge marziale, ovvero finché non finisce la guerra. Altri utenti hanno pubblicato la risposta di Grok che conferma l’impossibilità di indire elezioni.
Musk vuole in pratica alterare il funzionamento delle note della collettività per mostrare solo quelle che sono dalla sua parte. Come ha già fatto con l’algoritmo dei suggerimenti.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}iPhone 16e: niente MagSafe, ma il chip C1 non c'entra
L’iPhone 16e da poco presentato si fa notare anche e soprattutto per essere il primo smartphone di Apple a portare in dote il chip Wi-Fi C1 proprietario, ma pure per l’assenza del supporto MagSafe, feature che è invece comune a tutti gli altri modelli di “melafonino” a partire da iPhone 12, eccezion fatta per il primo modello di iPhone SE. Le due cose, però, non hanno alcun collegamento tra loro.
iPhone 16e: il modem C1 non ha a che vedere con l’assenza del MagSafeAndando più nello specifico, nelle scorse ore il sito MacWorld ha diffuso un’indiscrezione proveniente dall’industria degli accessori secondo cui l’assenza del supporto MagSafe su iPhone 16e sarebbe da attribuire a un’incompatibilità col modem C1 di Apple che il dispositivo ingloba. I magneti del sistema MagSafe interferirebbero con l’affidabilità del nuovo chip. A quanto pare, però, le cose non stanno in questa maniera.
Apple stessa, infatti, ha contatto la redazione di MacWorld per smentire ufficialmente l’ipotesi, riferendo che la mancanza del MagSafe su iPhone 16e non ha nulla a che vedere con il chip Wi-Fi proprietario, senza però fornire ulteriori dettagli.
Volendo avanzare delle ipotesi, la mancanza del MagSafe sarebbe eventualmente da attribuire al fatto che nell’intento di proporre il nuovo smartphone a un prezzo maggiormente accessibile rispetto agli altri, il colosso di Cupertino ha dovuto per forza di cose tagliare fuori alcune caratteristiche disponibili sui modelli superiori, al fine di lanciare un prodotto interessante, ma senza rischiare di cannibalizzare le vendite dell’iPhone 16 in versione base.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Mini PC con Intel N150 (NiPoGi E2): solo 169€ col coupon Amazon
Dal design compatto e potente nelle prestazioni, NiPoGi E2 un Mini PC con CPU di ultima generazione, oggi in forte sconto su Amazon. È perfetto per la scrivania di chi cerca un computer adatto a gestire la produttività quotidiana, lo studio, la navigazione online o l’intrattenimento multimediale nel tempo libero. Per approfittarne e acquistarlo al prezzo stracciato di 169 euro non devi far altro che attivare il coupon dedicato.
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Collane d’oro, velleità musicali, un nuovo look da “figo” della Silicon Valley. Mark Zuckerberg ci ha provato in tutti i modi a farsi amare dal pubblico. Ma a quanto pare, i suoi sforzi non hanno dato i frutti sperati. Almeno stando ai risultati di un recente sondaggio del Pew Research Center.
Gli americani non amano il nuovo Zuckerberg, ma nemmeno MuskLa ricerca ha messo a confronto la percezione degli americani su due figure chiave del mondo tech. Da un lato Mark Zuckerberg, appunto, e il suo “rivale” Elon Musk. E il verdetto è stato impietoso per entrambi: sia il CEO di Meta che quello di Tesla sono visti più negativamente che positivamente dagli intervistati. Ma se Musk può “consolarsi” con un 54% di opinioni sfavorevoli, Zuckerberg si attesta addirittura al 67%.
D’altronde, i due papà dei social si sono fatti notare, negli ultimi tempi, più per le loro controverse affiliazioni politiche che per le loro innovazioni tecnologiche. Entrambi hanno partecipato all’inaugurazione del secondo mandato di Trump, sedendosi accanto al presidente e finanziando la sua campagna. Zuckerberg ha stravolto le politiche di moderazione dei contenuti di Meta, eliminando il fact-checking e favorendo il cosiddetto “hate speech“, Musk ha addirittura messo le mani in pasta nell’amministrazione, usando le sue leve per smantellare dipartimenti come l’USAID.
Il pubblico non si fa abbindolareL’America sembra aver capito il gioco di Zuckerberg e non si lascia abbindolare dal suo presunto cambio di stile. Che si metta a cantare con T-Pain o si agghindi come una star dell’hip hop, il buon Mark non riesce proprio a far breccia nei cuori degli statunitensi. Che, a quanto pare, hanno sviluppato un sesto senso per riconoscere le operazioni di puro marketing, specie quando arrivano da personaggi così controversi.
Il sondaggio, condotto su un campione di oltre 5.000 adulti americani tra il 27 gennaio e il 2 febbraio 2025, fotografa dunque un sentiment tutt’altro che lusinghiero per i padroni dei social media. La lezione, per Mark e soci, è servita: l’abito non fa il monaco. E nemmeno il CEO simpatico, a quanto pare.
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Il nuovo iPhone 16e di Apple a cui sono stati tolti i veli questa settimana porta in dote l’inedito chip C1, ma a quanto pare il colosso di Cupertino sarebbe già un passo avanti, visto e considerando che pare stia già testando il modello successivo, un modem Wi-Fi proprietario di seconda generazione per i futuri iPhone, denominato per convenzione C2.
Apple testa un modem Wi-Fi di seconda generazioneA riferire lo scenario è stato un leaker ritenuto affidabile con la condivisone di un post privato su X. Il modem sarebbe identificato internamente dall’azienda con il codice C4020, il che sembra per l’appunto confermare che già esiste.
Oltre a ciò, però, non sono stati forniti maggiori dettagli, ma ovviamente nel corso delle prossime settimane o dei prossimi mesi sarà sicuramente possibile saperne di più.
Da tenere ben presente che la “mela morsicata” ha confermato pubblicamente che sta sviluppando nuovi chip per iPhone ormai da diversi anni, per cui non sorprende particolarmente che l’azienda stia presumibilmente lavorando su un modem C2.
Il modem di seconda generazione di Apple potrebbe portare in dote diversi vantaggi, come una connettività 5G più veloce e affidabile e potrebbe essere ancora più efficiente dal punto di vista energetico.
Apple ha dichiarato che il modem C1 su iPhone 16e è già il modem per iPhone più efficiente dal punto di vista energetico di sempre, contribuendo al fatto che il dispositivo abbia la durata della batteria più lunga di qualsiasi iPhone da 6,1 pollici di sempre, incluso il più costoso iPhone 16.
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L’intero catalogo di Disney+ è accessibile in streaming a soli 5,99 euro al mese, grazie alla formula Standard con pubblicità. È quella che include il supporto alla riproduzione dei contenuti a risoluzione Full HD e su due dispositivi in contemporanea. Non comporta limitazioni in termini di accesso alle nuove uscite o altro.
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Guarda in streaming tutto il catalogo di Disney+Tra le serie più interessanti di questo periodo c’è sicuramente Win or Lose, appena arrivata. È la prima realizzata da Pixar, caratterizzata dallo stile colorato e divertente tipico dello studio che ha scritto la storia dell’animazione. Racconta di una squadra di softball che si prepara per affrontare un’importante partita del campionato, trattando il tema dell’emotività in modo delicato e intelligente, attraverso punti di vista differenti. Scopri di più sulla trama e sugli episodi facendo un salto sulla piattaforma.
Disney+ è accessibile da ogni schermo, anche in mobilità: da quello dello smartphone o del tablet in mobilità, dal computer e dal televisore in salotto, per un’esperienza di visione che non conosce confini. È il servizio adatto a tutta la famiglia, grazie al suo catalogo che spazia dalle produzioni per i più piccoli all’intrattenimento più maturo con saghe come Star Wars e l’universo Marvel. A questo si aggiungono i documentari firmati da National Geographic, gli approfondimenti, gli show e tantissime pellicole della cinematografia classica.
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Le alternative sono rappresentate dal piano Stardard (9,99 euro al mese) che aggiunge la possibilità di eseguire download per la visione offline ed elimina le pubblicità oltre che da quello Premium (13,99 euro al mese) con il supporto alla risoluzione 4K Ultra UD, alla modalità HDR, alla tecnologia Dolby Atmos e alla visione in contemporanea su quattro dispositivi.
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In molti stanno segnalando problemi con l’app INPS. C’è chi nota un errore comparire nella fase di apertura, mentre per altri il malfunzionamento si manifesta durante la navigazione tra le varie sezioni. Lo screenshot qui sotto mostra una delle anomalie che abbiamo incontrato in redazione.
Il ritardo dell’Assegno Unico e i problemi dell’app INPSIn un altro tentativo ci siamo imbattuti in una elaborazione in corso infinita. Una delle ipotesi è quella che conduce a un sovraccarico dei server, conseguente alle numerose connessioni in contemporanea. Non sarebbe la prima volta per l’istituto.
A questo giro, però, la responsabilità non sembra poter essere attribuita a un Click Day. La causa è con tutta probabilità da ricercare nel ritardo dell’Assegno Unico. Il pagamento non è ancora stato effettuato.
Una situazione simile si era già verificata a gennaio, in conseguenza al passaggio al nuovo sistema Re.Tes (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria) della Banca d’Italia, relativo ai servizi della Tesoreria dello Stato. A quanto pare, il processo di transizione non è andato come sperato.
Stando a quanto si legge nel messaggio n. 633 pubblicato nei giorni scorsi proprio da INPS, gli aventi diritto avrebbero dovuto ricevere i bonifici già a partire da ieri, dal 20 del mese.
I pagamenti dell’Assegno Unico e Universale relativi ai mesi da febbraio a giugno 2025 per le prestazioni in corso di godimento che non hanno subito variazioni sono accreditati a decorrere dal giorno 20 del mese.
Ora, invece, a molti l’applicazione sta segnalando l’invio della somma a partire da oggi, all’interno di una finestra che va dal 20 al 26 febbraio. Potrebbe dunque essere necessario pazientare ancora.
È doveroso sottolineare che non abbiamo conferme ufficiali in merito, ma è lecito supporre che i problemi incontrati oggi nell’utilizzo dell’app INPS siano dovuti proprio all’elevato numero di cittadini che, non avendo ancora ricevuto il pagamento, stanno cercando di effettuare l’accesso per scoprirne il motivo.
Ricordiamo che l’applicazione dell’istituto è stata completamente rinnovata a dicembre, con il rilascio di un aggiornamento relativo all’interfaccia, alle opzioni di personalizzazione e all’aggiunta di una funzionalità di intelligenza artificiale.
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