Altre 25 aziende cinesi aggiunte alla blacklist USA

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 16:53

Tra pochi pochi avverrà il passaggio di consegne, ma prima l’attuale Presidente degli Stati Uniti ha voluto ricordare il “pericolo cinese”. Il Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio ha aggiunto altre 25 aziende alla famigerata Entity List, tra cui quella che avrebbe venduto a Huawei un chip prodotto da TSMC. Sono state inoltre aggiornate le regole sull’esportazione dei semiconduttori più avanzati.

Aggiornamento per blacklist e regole

L’amministrazione Biden ha aggiunto alla blacklist due aziende di Singapore e 25 aziende cinesi, tra cui Sophgo. Quest’ultima avrebbe fornito a Huawei un chip prodotto da TSMC e integrato nel processore Ascend 910B usato per applicazioni di intelligenza artificiale. TSMC ha successivamente rispettato l’ordine del Dipartimento del Commercio e sospeso tutte le consegne di chip AI a clienti cinesi.

Un’altra azienda finita della Entity List è Zhipu AI, finanziata da Alibaba e Tencent. Sviluppa modelli di intelligenza artificiale generativa che, secondo il governo statunitense, vengono utilizzati per applicazioni militari e pertanto rappresenta un pericolo per la sicurezza nazionale. La startup ha dichiarato che l’inserimento nella blacklist non è basata su prove reali.

Il Dipartimento del Commercio ha inoltre aggiornato le restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina. Si tratta della quarta modifica delle regole, dopo quelle di ottobre 2022, ottobre 2023 e dicembre 2024.

Le misure riguardano fonderie e produttori, tra cui TSMC e Samsung. Devono effettuare attività di “due diligence”, ovvero controllare che i chip non finiscano nelle mani delle aziende cinesi incluse nella Entity List. Per esportare i chip è necessario ottenere una specifica licenza, a meno che non siano soddisfatti rigidi requisiti.

Linux 6.14: in coda il driver Intel Touch Controller Host

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 16:51

La finestra di unione di Linux 6.14 si fa sempre più vicina, con gli sviluppatori che iniziano ad aggiungere sempre più funzionalità e driver in coda, una volta che la versione 6.13 è ormai alle porte, essendo attesa per l’uscita proprio questa domenica in versione stabile. Tra le ultime aggiunte c’è un nuovo driver di Intel per il supporto Touch Controller Host, già pronto per i moderni dispositivi.

Linux 6.14: il driver Intel Touch Controller Host è già in coda

Già dall’anno scorso, gli ingegneri Intel stavano lavorando a nuovi driver per il Touch Controller Host per il kernel, arrivando all’inizio di quest’anno con il codice ormai pronto per essere aggiunto a Linux 6.14 allo scopo di fornire supporto adeguato per touchscreen, touchpad e dispositivi di input touch correlati sui sistemi Intel Core che utilizzano il relativo blocco IP THC.

Già nella scorsa settimana, tutte le patch del driver THC sono state messe in coda nel ramo for-next, appartenente al sottosistema HID (Human Interface Device). Con la patch ora inserita su HID for-next, il codice è già pronto per l’inserimento sulla nuova versione del kernel.

La patch è anche spiegata nel dettaglio nella documentazione relativa, che spiega tutti i dettagli tecnici. Il driver riguarda tutti i computer dotati di processori con architettura Lunar Lake, oltre i futuri Panther Lake, in attesa per l’uscita quest’anno.

Quello di Intel tuttavia non è l’unico driver aggiunto al kernel di recente, perché anche Wester Digital ha preparato un driver tutto nuovo destinato ai controller NVMe che, nello specifico, consente di testare, esplorare e apprendere le relative funzionalità. Si tratta infatti di un driver prettamente sperimentale pensato per l’uso in piccoli computer, come appunto le diffusissime schede SBC (Single Board Computer), allo scopo di permettere la creazione di un target per i file loop o i dispositivi a blocchi, oltre che poter utilizzare un target TCP per i dispositivi NVMe remoti.

iPhone 16 in DOPPIO SCONTO: risparmia 196€ con questo codice

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 16:30

Ecco la grande occasione per te che stai cercando iPhone 16 a un prezzo conveniente. Si tratta del doppio sconto su eBay che propone il melafonino di ultima generazione con un risparmio di ben 196 euro rispetto al listino ufficiale, nella versione con 128 GB di memoria interna. Come fare per approfittarne? È molto semplice: devi solo inserire il codice promozionale CRAZYSALDI25PC che trovi nella scheda del prodotto su eBay.

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Il codice che blocca il super sconto su iPhone 16

Le specifiche tecniche sono quelle che il gruppo di Cupertino ha scelto di integrare nel modello più piccolo della gamma, a partire dal display Super Retina XDR da 6,1 pollici. Sotto la scocca c’è il chip A18 realizzato internamente con CPU 6-core, GPU 5-core e Neural Engine 16-core, pronto per l’intelligenza artificiale di Apple Intelligence. Ancora, non mancano due fotocamere posteriori con sensore principale Fusion da 48 megapixel, la connettività Wi-Fi 7 e una batteria con autonomia elevata. Ricorda che ora puoi pagare anche a rate grazie a Klarna o a PayPal. Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata all’inserzione

In conclusione: alla prima riduzione della spesa applicata in automatico dal marketplace si aggiunge il doppio sconto abilitato dal codice CRAZYSALDI25PC che devi inserire prima di effettuare il pagamento, per acquistare iPhone 16 da 128 GB al prezzo finale di 783 euro invece di 979 euro come da listino ufficiale (anche se quello visualizzato nella scheda è 824 euro). La colorazione è Nero, quella visibile qui sotto.

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Linux 6.14 aggiunge il driver NVMe per il test delle funzionalità

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 16:10

Un nuovo driver sviluppato da Wester Digital, storica azienda protagonista nel settore dell’archiviazione informatica, debutterà su Linux 6.14, la futura versione del kernel attesa per l’uscita più avanti quest’anno. Si tratta del driver NVMe PCI Endpoint Function Target, che consentirà di apprendere, esplorare e testare le funzionalità NVMe.

Linux 6.14: il nuovo driver NVMe Endpoint Function Target di Wester Digital è stato messo in coda

Il driver realizzato da Western Digital per l’NVMe Endpoint Function Target si trova già attualmente in coda su Linux 6.14 nel ramo “for-next” del sottosistema a blocchi, già prima dell’inizio della finestra di unione, dove vengono aggiunte tutte le funzionalità. Si tratta di un driver che fa uso del framework PCI endpoint, che permette di creare un controller PCIe NVMe con un hardware che ne è dotato, in grado di funzionare in modalità endpoint.

La documentazione della patch entra nel dettaglio riguardo gli aspetti tecnici del nuovo driver. Si tratta di un driver destinato puramente a scopi di test, in situazioni dove ad esempio si usano piccoli computer SBC con controller PCIe, per creare un target NVMe per i file loop o i dispositivi a blocchi. È anche possibile utilizzare target TCP per dispositivi NVMe remoti.

Il commento dell’ingegnere di Western Digital, che ha sviluppato il driver per Linux 6.14, spiega nel dettaglio che:

“Implementare un driver di destinazione PCI utilizzando il framework endpoint PCI. Ciò richiede hardware con un controller PCI in grado di eseguire in modalità endpoint.


Utilizzando una scheda Rock5B (Rockchip RK3588 SoC, controller endpoint PCI Gen3x4) con una configurazione del controller PCI di destinazione con 4 code I/O e un dispositivo a blocchi null_blk come namespace, le prestazioni massime utilizzando fio sono state misurate a 131 KIOPS per letture casuali da 4K e fino a 2,8 GB/S di throughput.


Il driver di destinazione endpoint PCI NVMe non è destinato all’uso in produzione. È uno strumento per apprendere NVMe, esplorare le funzionalità esistenti e testare le implementazioni di nuove funzionalità NVMe.”

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Tutti gli accessori Black di PS5 sono in preordine su Amazon: eccoli

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 15:57

L’ecosistema PS5 si tinge di nero con il via al preordine della nuova collezione Midnight Black che rinnova il look degli accesso dedicati alla console Sony. Li puoi già acquistare su Amazon con la prenotazione al prezzo minimo garantito, vale a dire che se ci sarà uno sconto prima del lancio, l’e-commerce lo applicherà in automatico. Vediamo quali sono e i loro prezzi.

Preordina PS Portal Black

PS5, la collezione Midnight Black è in preordine

Partiamo da PlayStation Portal, quella che può essere definita l’estensione portatile della piattaforma. Con l’arrivo del supporto al cloud gaming, diventerà qualcosa di molto simile a una piattaforma indipendente da quella di casa. Comprala nella sua nuova tinta scura al prezzo di 219 euro.

Preordina PS Portal Black

C’è anche il DualSense Edge, la versione top di gamma del controller per PS5, arricchito da funzionalità aggiuntive pensate per i pro player che non si accontentano dell’esperienza base. Anche in questo caso, è in preordine al prezzo di 219 euro.

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Le novità non mancano nemmeno sul fronte audio. Partiamo da PULSE Explorer. Si tratta degli auricolari wireless progettati direttamente da Sony per un coinvolgimento totale nell’azione durante il gameplay. Di nuovo, sono prenotabili al prezzo di 219 euro.

Preordina PULSE Explore Black

Concludiamo la carrellata con PULSE Elite, l’alternativa ufficiale per chi preferisce le cuffie con design over-ear. Sono in vendita al prezzo di 149 euro.

Preordina PULSE Elite Black

Ricordiamo che la data di uscita è fissata per il 20 febbraio 2025. Come già accaduto con altre edizioni speciali (a partire da quella per il 30° anniversario di PlayStation), non fatichiamo a immaginare che gli articoli possano andare a ruba. Per evitare il sold out, preordinali ora.

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PCI SIG pubblica le specifiche di PCI-Express 7.0 v0.7

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 15:33

PCI SIG, il consorzio che si occupa di pubblicare le nuove specifiche dell’interfaccia PCI-E, ha da poco reso noti i dettagli ufficiali della versione 0.7 del PCI-Express 7.0. L’interfaccia era già stata annunciata nel 2022, con una capacità di trasmissione dati pari a 128GT/s, con una disponibilità pianificata proprio per quest’anno. Da quel periodo, il consorzio e i vari attori che lo compongono hanno continuato a lavorare sulla specifica, annunciando da poco l’ultima versione.

PCI SIG: pubblicate le specifiche del PCI-Express 7.0 v0.7

Il nuovo PCI-Express 7.0 v0.7 è quindi ora disponibile per la revisione da parte dei marchi che compongono il consorzio, incorporando quanto si è imparato con la versione 0.5 dello scorso anno. Con questi supposti, la nuova versione rimane sulla buona strada, raddoppiando la larghezza di banda del PCI-E 6.0, oltre a garantire una connessione bidirezionale in grado di raggiungere i 512 GB/s, ovviamente attraverso il connettore 16x.

La nuova specifica si basa sulla comunicazione PAM4, migliorando l’efficienza energetica, mantenendo di consueto la retrocompatibilità con le precedenti versioni.

La pubblicazione del PCI-Express 7.0 V1.0 è tuttavia ancora attesa per quest’anno. Tutti i dettagli sulla specifica possono essere visionati sulla pagina ufficiale del consorzio. Se vi state chiedendo come mai si parla già della versione 7.0, dato che sui PC desktop sono appena uscite le prime GPU con PCI-E 5.0, il motivo sta nell’uso iniziale prettamente di ambito server o aziendale, dove sono necessarie connessioni a velocità sempre più elevata, che permettano un surriscaldamento inferiore a fronte di un minor consumo di energia. Gli ambiti server necessitano infatti di collegare tra loro schede di elaborazione dati, come AMD Instinct, Nvidia Grace o Intel Nervana, con bus a elevata velocità che permettano di sfruttare al massimo le capacità di calcolo.

Rimanendo in tema hardware, Intel ha rilasciato un importante aggiornamento al microcodice dei suoi processori Arrow Lake, sistemando quei problemi prestazionali che hanno afflitto le CPU Core Ultra 200S al lancio e segnando un notevole incremento prestazionale.

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Secure Boot: Microsoft corregge bug in Windows

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 15:33

Microsoft ha risolto una vulnerabilità presente in Windows che consentiva di aggirare la protezione Secure Boot ed eseguire firmware modificati (bootkit) all’avvio del computer. La patch è inclusa negli aggiornamenti cumulativi distribuiti il 14 gennaio. Il bug era stato scoperto dai ricercatori di ESET circa sette mesi fa.

Descrizione della vulnerabilità

La vulnerabilità, indicata con CVE-2024-7344, permette di aggirare il Secure Boot e quindi eseguire codice durante l’avvio del computer, prima del caricamento del sistema operativo e di eventuali soluzioni di sicurezza. I bootkit consentono così di prendere il controllo del dispositivo.

Quando viene caricata un’applicazione di boot, come Windows Boot Manager, shim o GRUB2, UEFI Boot Manager verifica la corrispondenza tra il certificato dell’applicazione con quelli presenti in un database. Microsoft usa due certificati, uno per le proprie applicazioni e uno per quelle di terze parti.

I ricercatori di ESET ha scoperto che SysReturn, un software per il ripristino del sistema sviluppato da Howyar Technologies, sfrutta un PE loader custom (firmato con il certificato di Microsoft) che non effettua la suddetta verifica. Ciò permette di caricare un firmware modificato (bootkit), aggirando la protezione di Secure Boot. Gli esperti di ESET hanno successivamente trovato lo stesso PE loader in altre sei applicazioni.

Microsoft ha rilasciato la patch il 14 gennaio per tutte le versioni di Windows supportate. In pratica è stato revocato il certificato (non è più presente nel database). Gli utenti devono quindi installare al più presto gli aggiornamenti, inclusi quelli per le applicazioni elencate da ESET.

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Laptop HP Victus 15 con NVIDIA RTX 4050 al MINIMO STORICO

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 15:24

Al suo prezzo minimo storico da quando è in vendita, HP Victus 15 con NVIDIA RTX 4050 è l’affare di oggi su Amazon della categoria laptop. Adatto sia al gaming che alla produttività, vanta un comparto hardware di fascia alta, reattivo e pronto a soddisfare anche i più esigenti. Vediamo perché conviene non lasciarsi sfuggire il forte sconto proposto dall’e-commerce (non sappiamo fino a quando).

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HP Victus 15: l’offerta di Amazon sul laptop

Il sistema operativo è Windows 11, preinstallato e con supporto garantito per la ricezione immediata di tutti gli aggiornamenti distribuiti da Microsoft. Diamo uno sguardo di seguito alle specifiche tecniche in dotazione a questo vero e proprio mostro di potenza. Per altre informazioni, dai un’occhiata alla scheda del portatile.

  • Display Full HD da 15,6 pollici con frequenza di aggiornamento da 144 Hz;
  • processore Intel Core i5-1245H e GPU integrata;
  • scheda video NVIDIA RTX 4050 con 6 GB di memoria GDDR6;
  • 16 GB di RAM DDR4 e SSD PCIe da 512 GB;
  • connettività Wi-Fi 6E, Bluetooth ed Ethernet;
  • webcam con microfono, altoparlanti;
  • porte USB-A, USB-C, jack audio, slot SD e uscita HDMI;
  • batteria con autonomia elevata.

Non devi attivare coupon o inserire codici promozionali, il forte sconto è automatico e ti permette di acquistare il laptop HP Victus 15 al prezzo finale di euro, nella configurazione appena descritta.

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Se lo ordini adesso, arriverà a casa tua entro pochi giorni. Vendita e spedizione sono gestite da Amazon, ciò significa che puoi contare anche sulla consegna gratuita, gestita dalla rete logistica dell’e-commerce, senza passare da intermediari per il massimo dell’affidabilità.

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MatterGen di Microsoft, l'AI per scoprire nuovi materiali

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 15:12

L’intelligenza artificiale non serve solo per scrivere testi o generare immagini, ma può anche aiutarci a trovare materiali rivoluzionari per le nostre tecnologie. È la scommessa di MatterGen, la piattaforma AI di Microsoft. L’obiettivo è scovare composti con proprietà ottimali per applicazioni specifiche, come batterie più potenti o pannelli solari più efficienti.

Microsoft lancia l’AI MatterGen per la scoperta di nuovi materiali

MatterGen non si limita a generare formule a caso, ma si basa su modelli di machine learning per predire le proprietà dei materiali e orientare la ricerca verso le soluzioni più promettenti. Insomma, è come una caccia al tesoro high-tech, dove l’algoritmo fa da detective in camice bianco.

Usare l’intelligenza artificiale in questo campo offre diversi vantaggi. In primis, accelera il processo di scoperta. Mentre un ricercatore ci metterebbe mesi a sintetizzare e testare una nuova lega, l’AI può proporre migliaia di opzioni in poche ore.

Inoltre, è un metodo economico. Riducendo il numero di esperimenti fisici necessari, i costi di sviluppo diminuiscono. Questo apre la porta a innovazioni più frequenti e accessibili. Chissà, forse la prossima generazione di batterie ultra potenti o di pannelli solari rivoluzionari nascerà proprio da questo algoritmo.

Questo approccio è perfetto anche per le sfide attuali sull’energia e l’ambiente. Trovare materiali più sostenibili, riciclabili o meno inquinanti è una priorità e l’AI può essere un alleato prezioso in questa ricerca.

Risultati da record per MatterGen

I primi risultati di MatterGen sono impressionanti. Secondo Microsoft, è in grado di generare materiali 2,9 volte più stabili dei modelli esistenti. E non è tutto: le strutture proposte sono 17,5 volte più vicine a un minimo energetico locale, un criterio fondamentale per la stabilità dei materiali.

Ma il vero asso nella manica di questo strumento è la capacità di mirare a proprietà specifiche. Si desidera un materiale con alta conduttività elettrica e bassa densità? Basta chiedere all’AI, che esplorerà le possibilità e suggerirà i candidati più promettenti.

Le implicazioni per il settore delle energie rinnovabili sono enormi. Progettare batterie più performanti e pannelli solari più efficienti potrebbe subire un’accelerazione senza precedenti. Addio anni di ricerca faticosa.

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Offerta a soli 6,98€ per questo cavo di ricarica 4-in-1 da 65 W

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 13:46

Puoi dire addio agli adattatori e alla necessità di dover utilizzare o portare sempre con sé mille cavi, grazie all’offerta a tempo di Amazon che vede protagonista il cavo di ricarica 4-in-1 del marchio YISH. In questo momento è in sconto del 42% rispetto al listino ufficiale nella versione da 1,8 metri di lunghezza.

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L’offerta di Amazon sul cavo di ricarica 4-in-1

A un’estremità è presente il connettore USB-C con integrato l’adattatore che ruota di 180 gradi per trasformarlo in USB-A, mentre sull’altra estremità, quello Lightning può diventare USB-C in un istante. È garantito il supporto alle tecnologie Power Delivery 3.0 e Quick Charge 3.0 oltre che alla ricarica fino a 65 W per ridurre notevolmente i tempi di attesa. In questo modo è possibile alimentare tutti gli smartphone, i tablet, gli altri dispositivi tecnologici e persino i notebook. La resistenza nel tempo è garantita dall’impiego di nylon intrecciato e giunti in lega di zinco antiruggine. Se vuoi saperne di più, dai uno sguardo alla pagina dedicata per altre informazioni.

Non lasciarti sfuggire lo sconto del 42% sul listino e compra il cavo di ricarica 4-in-1 di YISH al prezzo stracciato di soli 6,98 euro. Trattandosi di un’offerta a tempo potrebbe scadere da un momento all’altro. Le centinaia di recensioni pubblicate dai clienti lo promuovono con un voto medio superiore a 4/5.

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Non è tutto: con l’abbonamento Prime hai diritto alla consegna gratuita e l’acquisto dà diritto a 60 giorni di Audible gratis, per ascoltare gli audiolibri attraverso la piattaforma di Amazon.

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openSUSE Tumbleweed supporta ora LXQt con Wayland

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 13:38

Gli sviluppatori della distribuzione hanno da poco annunciato di aver esteso il supporto Wayland dell’ambiente desktop LXQt a openSUSE Tumbleweed. Con la versione 2.1, LXQt è stata la prima versione dell’ambiente desktop a introdurre una sessione Wayland sperimentale, attraverso l’aggiunta di un nuovo componente denominato “lxqt-wayland-session”, con la possibilità di supportare diversi compositori come Labwc , KWin, Wayfire, Hyprland, Sway, River e Niri.

openSUSE Tumbleweed: supporto Wayland esteso anche a LXQt

LXQt con Wayland non è ancora diffuso nelle distribuzioni Linux, perché l’implementazione è ancora sperimentale. openSUSE Tumbleweed è quindi una buona occasione per provarlo, anche se tuttavia non è disponibile un’immagine ISO dedicata, ma sarà necessario effettuare l’installazione dai repository a sistema installato, oppure eseguire una nuova installazione.

Nel caso si scelga di eseguire una nuova installazione, è necessario scegliere l’opzione “Generic Desktop” durante la procedura, selezionando quindi LXQt nella sezione “Software” nel riepilogo dell’installazione, prima dell’avvio effettivo della procedura. A prescindere dal metodo scelto, è comunque necessario installare “lxqt-wayland-session” manualmente, tramite il comando “sudo zypper install lxqt-wayland-session”

Nonostante gli sviluppatori non hanno al momento ancora raccomandato un compositore Wayland predefinito per LXQt su openSUSE Tumbleweed, consigliano comunque di selezionare KWin, il quale offre il miglior supporto possibile, mentre bisognerebbe scegliere Labwc se si è più “accaniti”, oppure Hyprland, Niri, River o Sway se si desidera un desktop affiancato, infine Wayfire se si gradiscono gli effetti.

Il compositore Wayland va installato dopo il pacchetto “lxqt-wayland-session” e, stando alle prove effettuate in giro dalle varie testate, proprio Labwc sembra funzionare abbastanza bene. Se avete intenzione di installarlo, basterà eseguire il comando “sudo zypper install labwc” nel terminale per avviare la procedura.

Una volta effettuato il logout, sarà possibile vedere l’opzione LXQt (Wayland) nella casella a discesa della sessione del display manager di openSUSE Tumbleweed. Bisognerà selezionarla per accedere all’ambiente desktop LXQt basato su Wayland. Tenendo tuttavia presente che non tutti i componenti LXQt sono compatibili con Wayland, essendo il supporto ancora sperimentale, è lecito aspettarsi un ambiente non stabile al 100%.

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Google non userà il fact-checking per Search e YouTube

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 13:14

Google ha inviato una lettera alla Commissione europea per comunicare che non utilizzerà il fact-checking per i risultati delle ricerche e i video di YouTube. Questo tipo di moderazione è previsto dal codice di condotta sulla disinformazione introdotto nel 2022 che potrebbe essere incluso nel Digital Services Act (DSA).

Nessun fact-checking per Search e YouTube

Il codice di condotta è stato introdotto per la prima volta nel 2018. La sua versione aggiornata del 2022 è stata adottata da 40 aziende, tra cui Google. I firmatari si impegnano ad implementare misure per contrastare la diffusione delle fake news. A fine maggio 2023, dopo l’acquisizione di Elon Musk, Twitter ha deciso di non seguire più il codice.

La partecipazione è volontaria e le aziende possono abbandonare il codice in qualsiasi momento. Uno degli impegni è utilizzare organizzazioni di fact-checking esterne per la moderazione dei contenuti. La Commissione europea potrebbe convertire gli impegni non vincolanti in misure obbligatorie sulla base del Digital Services Act.

Kent Walker, Presidente degli affari globali di Google, ha comunicato che l’azienda non utilizzerà il fact-checking per Search e YouTube, in quanto non è appropriato o efficace per i servizi. Come dimostrato durante le varie elezioni del 2024, l’attuale sistema di moderazione dei contenuti funziona perfettamente. Da agosto 2024, gli utenti possono aggiungere note ai video su YouTube (al momento solo negli Stati Uniti) per indicare eventuali inesattezze.

Google cancellerà tutti gli impegni sul fact-checking prima che il codice di condotta diventi obbligatorio. L’azienda di Mountain View dovrà ovviamente rispettare il Digital Services Act in Europa. Meta ha recentemente eliminato il programma di fact-checking (solo negli Stati Uniti) per seguire la strada di X.

Anche RedNote rischia il ban negli Stati Uniti?

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 12:16

Oltre 700.000 utenti statunitensi hanno scaricato RedNote in due giorni. L’app è stata scelta come alternativa principale a TikTok, il cui destino verrà reso noto nelle prossime ore. Anche RedNote è un servizio offerto da un’azienda cinese, quindi potrebbe subire la stessa sorte di TikTok.

Ban per tutte le app straniere

Nel testo della legge, denominata Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, sono citate sia TikTok che la casa madre ByteDance, ma l’obbligo di vendita si applica a qualsiasi “applicazione controllata da avversari stranieri“. Ci sono però specifici criteri da rispettare.

La legge si applica alle aziende che possiedono un sito web o un’app con più di un milione di utenti mensili e consente a tali utenti di creare account per condividere contenuti. I servizi non devono consentire principalmente di pubblicare recensioni di prodotti, recensioni aziendali o informazioni e recensioni di viaggio. Gli avversari stranieri sono Cina, Iran, Corea del Nord e Russia.

RedNote soddisfa tutti questi criteri, in quanto ha oltre 300 milioni di utenti (circa 3 milioni di statunitensi) e la sede legale si trova in Cina. Il Presidente degli Stati Uniti deve però presentare un documento al Congresso che indica il pericolo per la sicurezza nazionale. A quel punto partono i 270 giorni di tempo per la vendita, come avvenuto per TikTok.

Anche RedNote potrebbe essere accusata di raccogliere i dati degli utenti statunitensi. Non è noto però il livello di controllo esercitato dal governo cinese. In base alle fonti di The Information, il team di moderazione di RedNote è impegnato a nascondere i post degli utenti statunitensi su argomenti politicamente sensibili. L’azienda ha pubblicato annunci di lavoro per moderatori in lingua inglese.

Google, gli annunci sponsorizzati sono un trappola degli hacker

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 12:02

Chi pensa che gli annunci di Google siano sempre sicuri, dovrebbe ricredersi. I ricercatori di Malwarebytes hanno scoperto che i cybercriminali stanno usando questi annunci per rubare le credenziali di accesso delle vittime. Anche cliccando su un innocente annuncio sponsorizzato si potrebbe finire nella rete dei truffatori.

Annunci di ricerca di Google per promuovere siti di phishing che rubano le credenziali di accesso

Ma come fanno questi criminali a ingannare Google? Semplice: creano una finta pagina di Google Ads su Google Sites, il servizio che permette di costruire siti web con un indirizzo del tipo sites.google.com. Poi, realizzano un annuncio fasullo che pubblicizza promozioni o offerte speciali e lo piazzano sulla rete pubblicitaria di Google.

Il trucco sta nel fatto che l’indirizzo della pagina fake (sites.google.com) ha la stessa radice di quello degli annunci veri (ads.google.com). Quindi, tecnicamente, non viola le regole di Google che vietano di mostrare URL diversi da quelli delle pagine di destinazione. Risultato? L’annuncio truffa è identico a uno autentico.

Chi abbocca all’amo e clicca sull’annuncio, si ritroverà su una pagina che chiede di fare il login. Appena si inseriscono le proprie credenziali, il sito le ruba insieme agli identificativi unici e ai cookie, e li passa ai criminali. Questi ultimi usano i dati per accedere all’account da un altro profilo Google. A quel punto, non si può più accedere al proprio account e lo usano per finanziare altre campagne pubblicitarie, acquistare servizi e chissà cos’altro. Insomma, un bel guaio.

Secondo Malwarebytes, dietro questa tecnica ci sono almeno tre gruppi di criminali (uno brasiliano, uno asiatico e uno dell’Europa dell’Est). Al momento non si sa esattamente quante vittime abbiano fatto.

Come difendersi dalle truffe

E allora, come possiamo difenderci? Il consiglio numero uno è di diffidare sempre degli annunci che promettono offerte troppo vantaggiose. Se un affare sembra troppo bello per essere vero, è perché probabilmente non lo è.

Massima attenzione anche all’URL della pagina dove inserire le credenziali. Se non corrisponde esattamente a quello ufficiale di Google (o del servizio che si sta usando), potrebbe essere una trappola. Infine, bisogna utilizzare sempre un buon antivirus e tenere aggiornati tutti i software. Da non escludere anche l’usa di una buona VPN! Queste semplici precauzioni possono fare davvero la differenza.

Twin Peaks di David Lynch: il cofanetto Blu-ray è in sconto

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 11:42

La fotografia, la narrazione contorta e straniante, le musiche di Angelo Badalamenti: tutto è perfetto in Twin Peaks, l’opera più nota tra quelle di David Lynch destinate al piccolo schermo. Oggi che il maestro se n’è andato, raggiungendo idealmente Laura Palmer e la Signora Ceppo, è l’occasione giusta per celebrarne la memoria e la grandezza artistica. L’alternativa migliore allo streaming è il cofanetto Blu-ray che include le tre stagioni della serie, in promozione su Amazon.

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Uno dei capolavori di David Lynch: la serie Twin Peaks

Si tratta di una collezione composta da 16 dischi con audio in italiano e in inglese, per trascorrere più di 41 ore in compagnia dell’agente speciale Dale Cooper. Un vero e proprio capolavoro da rivedere (o da vedere, è assolutamente consigliato), per capire quanto la serie fosse rivoluzionaria al suo debutto in TV, ormai 35 anni fa. Meritevole anche la terza stagione, arrivata nel 2017, in cui il regista ha dato libero sfogo a tutta la sua geniale creatività, mai banale. Trovi altre informazioni nella pagina dedicata.

Al momento, il cofanetto Blu-ray di Twin Peaks è in sconto su Amazon e lo puoi acquistare al prezzo di 35 euro. La qualità video migliorata rispetto alle edizioni pubblicate in passato e i tanti contenuti speciali inclusi, così come i molti dietro le quinte, lo rendono un must have per tutti gli appassionati del genere (e non solo).

Compra il cofanetto Twin Peaks in sconto

Come si può facilmente immaginare, la scomparsa di David Lynch annunciata ieri dalla famiglia ha riacceso l’attenzione su Twin Peaks. Il cofanetto è già quello più venduto nella categoria Film e TV su Amazon, potrebbe andare sold out in fretta. Considerando l’interesse, segnaliamo anche la versione DVD.

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Samsung Galaxy S25 Slim si mostra nei render

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 11:35

Il Samsung Galaxy S25 Slim si presenterà come un normale Galaxy S25 Plus, ma più sottile. La cosa era già stata ampiamente discussa, ma la conferma ufficiosa è arrivata nelle scorse ore, grazie ai render del leaker OnLeaks, che nella maggior parte dei casi si è rivelato piuttosto affidabile.

Samsung Galaxy S25 Slim svelato dai render

Osservando l’immagine in alto e tutte quelle accessibili tramite il link in fonte, l’inedito device sarà dotato di tre fotocamere nell’angolo in alto a sinistra orientate in verticale, avrà spigoli arrotondati, bordi piatti in metallo e cornici sottili, forse meno degli altri modelli, e uniformi.

Le fotocamere sporgeranno leggermente dalla scocca, ma non più di quanto di quanto accade sul resto della gamma, nonostante lo spessore inferiore dello smartphone. La back cover è in vetro e perfettamente piatta, proprio come il display frontale.

Il pulsante di accensione e i bilancieri del volume sono piatti, contribuendo all’aspetto generale elegante con il telaio piatto. Nella parte inferiore, c’è una singola griglia dell’altoparlante, una porta USB-C e un microfono. Anche lo schermo è piatto, proprio come il resto della gamma S25.

Per quanto riguarda la data di lancio, il Samsung Galaxy S25 Slim dovrebbe arrivare a maggio 2025. Non è da escludere che possa essere presentato durante l’evento Unpacked che Samsung terrà il 22 gennaio prossimo insieme al Galaxy S25, S25 Plus e S25 Ultra, ma è improbabile che venga rilasciato in quel momento. È più valida, invece, l’ipotesi che il lancio avvenga qualche mese più tardi, con la possibilità di un’anteprima durante l’evento.

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Deepfake: l'AI causerà perdite da 40 miliardi di dollari entro il 2027

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 11:26

Prepariamoci a un futuro in cui non potremo più fidarci nemmeno dei nostri occhi e delle nostre orecchie. I deepfake AI stanno per invadere il mondo. E il conto sarà salatissimo: si stima che causeranno perdite per ben 40 miliardi di dollari entro il 2027. A lanciare l’allarme è il Global Threat Intelligence Report di Blackberry, che mette in guardia anche sugli attacchi alle infrastrutture critiche.

Allarme deepfake: 40 miliardi di dollari in fumo entro il 2027: banche e ospedali nel mirino

Ma i deepfake non sono l’unica minaccia all’orizzonte. Secondo il rapporto di Blackberry ci sono stati quasi 600 mila attacchi contro le infrastrutture critiche tra luglio e settembre 2024. I bersagli preferiti degli hacker sono le banche, seguite a ruota dagli ospedali e dai servizi governativi.

Il motivo è chiaro. Questi settori non possono permettersi nemmeno un minuto di interruzione. Ecco perché sono più propensi a pagare un riscatto pur di ripristinare rapidamente i sistemi. Un’esca irresistibile per i cybercriminali.

I deepfake erodono la fiducia

I deepfake rappresentano una sfida senza precedenti per chi deve prendere decisioni importanti. Immaginiamo di ricevere un video del nostro capo che ci chiede di fare un bonifico urgente. O di vedere un politico fare dichiarazioni sconcertanti in tv. Come si fa a essere sicuri che sia tutto vero? I deepfake stanno erodendo la fiducia nelle comunicazioni, e questo è un problema enorme.

Per fortuna, qualcuno sta correndo ai ripari. Negli Stati Uniti si sta lavorando al No Fraud AI Act, una legge per regolamentare l’uso dei deepfake, mentre in Canada sono già in vigore norme contro i media non consensuali. Ma la strada è ancora lunga.

I gruppi ransomware si fanno più furbi

E poi ci sono loro, i famigerati gruppi ransomware come LockBit e ALPHV, che stanno diventando sempre più bravi a nascondersi e a colpire. Questi signori del crimine informatico sanno come criptare i dati e chiedere un riscatto per restituirli. E se non si paga, minacciano di pubblicare tutto online. Un incubo per qualsiasi azienda.

Ma non tutto è perduto. Come dice Ismael Valenzuela di Blackberry: “Abbiamo gli strumenti e le tecnologie per difenderci e mitigare l’impatto degli attacchi. Certo, i criminali sono sempre più scaltri, ma anche noi stiamo affinando le nostre armi. Sarà una lotta all’ultimo bit, ma non ci faremo mettere i piedi in testa.

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Aruba Hosting: soluzioni Linux e Windows per ogni esigenza da 9,90 €

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 11:26

Nel mondo dell’hosting, Aruba si distingue per le sue soluzioni affidabili e competitive. Con data center certificati, protezione anti-DDoS e assistenza clienti disponibile 24/7, il provider in questione offre piani perfetti per soddisfare le esigenze di sviluppatori e aziende. Attualmente, è possibile approfittare di promozioni che consentono di attivare piani di Hosting Linux e Windows a partire da 9,90 € + IVA per il primo anno (al rinnovo da 32,99 € + IVA).

Vai alle offerte di Aruba

Hosting aruba: la soluzione migliore per prestazioni e sicurezza di alto livello

L’Hosting Linux di Aruba è pensato per chi lavora con linguaggi come PHP, Python e Ruby, offrendo una piattaforma solida per gestire siti web di ogni tipo. Con spazio e traffico illimitati, backup inclusi e un certificato SSL DV preinstallato, è una soluzione ideale per piccoli progetti e piattaforme complesse. Inoltre, strumenti come Softaculous App Installer e HiSpeed Cache rendono l’ottimizzazione e la gestione del sito ancora più semplici.

I piani disponibili includono opzioni per tutte le esigenze, dal piano Basic, economico e completo, fino al piano Professional, perfetto per progetti di grandi dimensioni con funzionalità avanzate come PEC e GigaMail.

Per chi lavora con applicazioni basate su ASP.NET e MSSQL, l’Hosting Windows di Aruba è la scelta ideale. Basato su Windows Server 2022, questo hosting garantisce prestazioni elevate e una protezione completa grazie al certificato SSL DV e ai controlli di sicurezza avanzati. Anche qui, i piani variano dal livello Basic al Professional, offrendo funzionalità scalabili per adattarsi a progetti di ogni portata.

Con prezzi a partire da 9,90 € + IVA per il primo anno, le opzioni di hosting Aruba offrono il giusto equilibrio tra qualità e convenienza. Che si scelga Linux o Windows, Aruba fornisce strumenti di alto livello e un supporto costante per sviluppare al meglio il proprio progetto online.

Visita il sito ufficiale di Aruba per scoprire tutti i dettagli dell’offerta e scegliere il piano che meglio si adatta alle tue esigenze.

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Finalmente una soluzione definitiva contro il telemarketing

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 11:24

Le chiamate insistenti del telemarketing sono diventate un problema comune e fastidioso, che molti affrontano ogni giorno. Non importa quanto ci si sforzi di ignorare o bloccare numeri, i call center sembrano essere sempre un passo avanti. Ma c’è una soluzione che finalmente può fare la differenza: Incogni, lo strumento che agisce alla radice del problema, eliminando i tuoi dati dai database utilizzati dai call center per contattarti.

Ora è il momento perfetto per averlo. Con la promozione attualmente attiva, puoi sottoscrivere il piano annuale di Incogni a soli 6,99€ al mese, grazie a uno sconto del 50%.

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Incogni: la soluzione definitiva contro il telemarketing

Incogni non è solo efficace, ma anche incredibilmente semplice da usare. Il suo obiettivo principale è quello di proteggere la tua privacy, monitorando e gestendo la rimozione dei tuoi dati personali da piattaforme e broker che li vendono a terzi, come i call center. Questo significa che le tue informazioni non saranno più disponibili per chi fa telemarketing, riducendo drasticamente le chiamate indesiderate.

A differenza di metodi tradizionali che si limitano a bloccare numeri, Incogni interviene direttamente sui database. Grazie a un monitoraggio continuo e richieste automatiche di cancellazione, questo strumento garantisce una protezione costante. Inoltre, non richiede alcun intervento manuale: una volta attivato, gestisce tutte le procedure per conto tuo.

Il momento giusto per dire addio al telemarketing è ora. Con l’offerta attualmente attiva, è possibile acquistare il piano annuale di Incogni a soli 6,99€ al mese, grazie a uno sconto del 50%.

Visita il sito ufficiale di Incogni per scoprire tutti i dettagli e attivare subito il servizio. La tranquillità di non essere più disturbati è a portata di mano, e grazie a Incogni, puoi finalmente dire addio al telemarketing in modo semplice ed efficace.

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Norton 360 Advanced: il pacchetto completo per la protezione online

Punto Informatico - Ven, 01/17/2025 - 11:22

Nel panorama sempre più complesso delle minacce informatiche, scegliere una soluzione completa per la protezione online è essenziale. Norton 360 Advanced si conferma come uno dei pacchetti più completi e affidabili disponibili, grazie a una combinazione di strumenti progettati per garantire sicurezza, privacy e tranquillità. E con l’offerta attuale, puoi attivare questo software a un prezzo esclusivo: 3,75€ al mese per il primo anno, con un risparmio del 66%.

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Con Norton 360 Advanced hai VPN, antivirus e molti altri tool per proteggerti online

 

Norton 360 Advanced non si limita a fornire una protezione dai malware. Offre una suite di strumenti pensati per garantire una protezione totale a 360 gradi. Il suo antivirus avanzato blocca ransomware, spyware e altre minacce in tempo reale, assicurando un ambiente sicuro per navigare e lavorare.

A completare il pacchetto, una VPN illimitata che protegge la tua privacy online, criptando il traffico dati e permettendo di accedere a contenuti senza restrizioni geografiche. Inoltre, il monitoraggio del dark web avvisa immediatamente se i tuoi dati personali vengono rilevati in ambienti compromessi, permettendoti di agire tempestivamente.

Un altro punto di forza è il parental control integrato, che consente ai genitori di monitorare le attività online dei propri figli, impostare limiti di tempo e bloccare contenuti inappropriati. E c’è anche un password manager, utile per generare e gestire password complesse.

Con l’attuale promozione, Norton 360 Advanced diventa accessibile a un prezzo eccezionalmente scontato. Attivando l’abbonamento, avrai accesso a tutti i suoi strumenti avanzati a soli 3,75€ al mese per il primo anno, con uno sconto del 66%.

Non perdere questa opportunità. Visita il sito ufficiale di Norton per scoprire tutti i dettagli e attivare l’offerta. La sicurezza online completa è ora alla portata di tutti.

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