TikTok: offerte da quattro possibili acquirenti
Donald Trump ha dichiarato che quattro differenti gruppi sono interessati all’acquisizione di TikTok negli Stati Uniti. Il Presidente ha ribadito che c’è un grande interesse per il social network. L’ordine esecutivo firmato il 20 gennaio ha concesso altri 75 giorni a ByteDance per la vendita. La scadenza è quindi il 5 aprile.
Chi sono i possibili acquirenti?In base alle legge in vigore da fine aprile 2024, ByteDance doveva vendere TikTok entro il 19 gennaio 2025. La scadenza non è stata rispettata, quindi la piattaforma è rimasta offline per alcune ore (successivamente è tornata online dopo le rassicurazioni di Trump) e le app erano state rimosse dagli store (sono nuovamente disponibili da metà febbraio).
Trump ha esteso la scadenza fino al 5 aprile con un ordine esecutivo (considerato illegale da molti esperti) e ipotizzato l’acquisto del 50% di TikTok attraverso un fondo sovrano. Nel frattempo sono arrivate alcune offerte.
Rispondendo alle domande dei giornalisti sull’Air Force One, Trump ha confermano che ci sono quattro gruppi interessati all’acquisto, senza tuttavia svelare i nomi. Uno è sicuramente il consorzio People’s Bid for TikTok creato da Frank McCourt, fondatore di Project Liberty ed ex proprietario dei Los Angeles Dodgers. Tra i sostenitori ci sono Alexis Ohanian (co-fondatore di Reddit) e Tim Berners-Lee (inventore del World Wide Web).
Un altro consorzio è American Investor Consortium, guidato da Jeese Tinsley (fondatore di Employer.com). Tra i supporter ci sono David Baszucki (co-fondatore di Roblox) e Jimmy Donaldson (alias MrBeast). Altre conferme sono arrivate da Rumble e Perplexity AI. Non confermato ufficialmente l’interesse da parte di Microsoft, Oracle, Walmart e Bobby Kotick (ex CEO di Activision).
Il valore stimato di TikTok USA è 50 miliardi di dollari. L’eventuale vendita dovrà essere approvata dal governo cinese. Trump ha dichiarato che potrebbe estendere la deadline, se necessario.
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La Polizia Postale, con una certa tempestività, ha avvisato tutti gli utenti tramite il suo sito ufficiale e i suoi profili social in merito a pericolosi siti truffa. Su questi, gli utenti potrebbero acquistare false ricariche telefoniche pensando siano legittime quando invece si tratta di vere e proprie trappole.
L’obiettivo dei cybercriminali che hanno realizzato queste pagine web fake è quello di rubare dati personali, per il furto di identità, e ottenere informazioni finanziarie, per accedere al denaro della vittima. Come avviene questa truffa e perché è così pericolosa? La risposta a questa domanda ce l’hanno data gli esperti di sicurezza informatica della sezione truffe online della Polizia Postale.
“Molti lettori hanno segnalato la presenza sul web di siti truffa che propongono false ricariche telefoniche: il credito acquistato non viene accreditato e non sarà possibile ottenere il rimborso dei soldi spesi. Se il tuo credito telefonico è esaurito il rischio di restare senza connessione può indurti a ‘dimenticare’ quelle semplici regole di sicurezza informatica che possono aiutarti a non cadere nelle truffe online”.
Come difendersi dai siti truffa delle false ricariche telefonicheI criminali, che hanno realizzato questi siti truffa per vendere false ricariche telefoniche, vogliono fare leva sull’urgenza. Inviando messaggi fasulli che avvertono di un ipotetico credito residuo a zero euro, spingono il destinatario a cliccare sul link indicato nell’SMS o nella Mail.
A volte è possibile anche essere ammagliati da banner pubblicitari che promettono importanti sconti sulla prossima ricarica telefonica, se effettuata cliccando proprio sulla pubblicità. Ormai è abbastanza usuale che anche annunci phishing siano approvati dalle piattaforme social più conosciute.
Come puoi difenderti da questa minaccia? “La fretta è una cattiva consigliera”, avvertono gli esperti della Polizia Postale. “Esegui la ricarica utilizzando App e siti ufficiali accedendo in modo diretto alla pagina di login, evitando di cliccare su link ricevuti tramite messaggi o proposti su banner pubblicitari”.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Windows 11: l'upgrade che Microsoft vuole a tutti i costi
Windows 11 è qui, ma non tutti sembrano averlo capito. Nonostante gli sforzi di Microsoft, il suo ultimo sistema operativo arranca ancora dietro al predecessore Windows 10. Secondo le stime di Statcounter, Windows 11 si ferma al 38%, mentre Windows 10 domina con quasi il 60%.
Eppure, il colosso di Redmond ci sta provando in tutti i modi a convincere gli utenti a fare il grande salto. Pubblicità, smentita di miti e leggende, promesse di prestazioni mirabolanti e vantaggi per i giocatori. Ma niente, non c’è stato verso.
La nuova funzione Smart App Control è un buon motivo per passare a Windows 11Ora, però, Microsoft è pronta a giocarsi un’altra carta, quella della sicurezza. In un recente aggiornamento di una pagina di supporto dedicata alla protezione dei PC con Windows 10, la società ha indicato una funzione di Windows 11 come arma in più contro i software indesiderati.
Si tratta di Smart App Control, che usa la potenza del cloud per bloccare app non firmate, potenzialmente dannose o semplicemente sgradite. Una funzione che, a quanto pare, non è disponibile per chi effettua un semplice aggiornamento da Windows 10 a 11.
Già, perché Smart App Control ha un “difetto di fabbrica”: funziona solo con una nuova installazione pulita di Windows 11. Insomma, chi vuole godersi questa protezione extra, non ha scelta, deve formattare il PC e ripartire da zero.
L’invio dei dati diagnostici a Microsoft, una scelta discutibileNon solo: durante la prima configurazione del sistema operativo, si dovrà anche lasciare attivata l’opzione per l’invio dei dati diagnostici a Microsoft. Una scelta che potrebbe far storcere il naso a chi tiene alla propria privacy. La sicurezza è importante, e Smart App Control è un’arma in più per difendersi dalle insidie del web. Ma chiedere agli utenti di formattare il PC e per di più, di condividere i dati con Microsoft, potrebbe essere un prezzo troppo alto da pagare.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Come estrarre fotogrammi da video su Windows: tre metodi efficaci
Se sei un utente Windows e vuoi estrarre un fotogramma da un video hai due possibilità: affidarti agli strumenti integrati nel sistema operativo Microsoft o scegliere un software di terze parti. Le opzioni offerte da Windows sono facili da usare e garantiscono buoni risultati, ma se hai bisogno di immagini di alta qualità e di maggiori opzioni di editing, dovrai usare software di terze parti.
In questa guida illustreremo tre soluzioni efficaci per estrarre immagini dai video: VLC Media Player, Snipping Tool e Shotcut. Nella parte finale della guida vedremo quali sono i migliori formati da utilizzare in base all’utilizzo delle immagini.
Strumento di cattura WindowsIniziamo da Snipping Tool, ovvero lo strumento di cattura integrato su Windows che consente di acquisire porzioni o intere immagini riprodotte sul display. Questo software è estremamente facile da usare ma anche molto basilare e non consente di modificare le immagini dopo l’acquisizione.
Ecco come usarlo:
- Avvia Snipping Tool digitando “Strumento di cattura” nella barra di ricerca del menu Start.
- Apri il video da cui vuoi estrarre l’immagine con un lettore multimediale (Windows Media Player, VLC, ecc.).
- Metti in pausa il video nel punto desiderato e premi Windows + Shift + S (o seleziona “Nuovo”) per avviare l’acquisizione.
- Seleziona l’area del video con il cursore e rilascia per catturare l’immagine.
Troverai l’immagine nella cartella predefinita di Windows (Pictures > Screenshots).
Snipping Tool è utile per catturare velocemente un fotogramma, ma non garantisce la stessa qualità di un software dedicato e offre meno opzioni avanzate.
Come estrarre un’immagine con VLC Media PlayerVLC Media Player è uno dei player multimediali più diffusi tra gli utenti Windows. Oltre ad essere compatibile con un’ampia gamma di file audio e video, questo pratico strumento open source consente di catturare fotogrammi di buona qualità grazie alla sua funzione integrata.
Vediamo come si usa:
- Per prima cosa, se non lo hai già, scarica VLC dal sito ufficiale a questo indirizzo e procedi con l’installazione.
- Apri il video con VLC e portalo fino al fotogramma desiderato. Se non riesci ad ottenere il fotogramma esatto scorrendo manualmente sul cursore, premi il tasto “E” per avanzare un frame alla volta.
- Una volta individuato, cattura il fotogramma premendo Shift + S oppure selezionando Video > Cattura schermata dal menu in alto.
- Troverai l’immagine salvata nella cartella “Immagini” del tuo computer. (Al momento della cattura il software mostra a schermo la cartella di destinazione).
Personalizzare il formato e la cartella di salvataggio
VLC salva gli screenshot in formato PNG (qualità massima) per impostazione predefinita, ma puoi modificarlo andando su Strumenti > Preferenze > Video e scegliere tra JPG, PNG o TIFF. Qui puoi anche cambiare la cartella di destinazione, selezionando un percorso personalizzato.
Migliorare la qualità dello screenshotSe l’immagine appare sfocata, puoi ottenere un risultato migliore accedendo al menù Strumenti > Preferenze > Ingresso/Codificatori e disabilitando la decodifica hardware. Per ottenere screenshot più definiti puoi impostare l’output video su OpenGL.
Come ottenere immagini in alta risoluzione con ShotcutShotcut permette di estrarre fotogrammi senza perdita di qualità, offrendo un controllo avanzato sulla risoluzione e il formato.. Questo editor video open-source consente di catturare fotogrammi in modo semplice e offre un’ampia gamma di funzioni extra.
- Scarica Shotcut dal sito ufficiale a questo indirizzo assicurandoti di scegliere la versione adatta al tuo PC (ARM / Intel / AMD – Windows 10/11) e procedi con l’installazione.
- Apri Shotcut e importa il video dal quale desideri estrarre il fotogramma cliccando su “Apri file”.
- Riproduci il video fino al fotogramma desiderato e usa le frecce della tastiera per navigare la timeline.
- Salva il fotogramma andando su File > Esporta > Fotogramma o premendo Ctrl + Shift + E.
Shotcut è particolarmente utile poiché, oltre a estrarre fotogrammi in alta risoluzione, permette anche di modificare il video.
Quale formato scegliere per salvare un fotogramma?Il formato che sceglierai al momento dell’estrazione del fotogramma ne determinerà qualità e dimensioni, quindi va ponderato in base all’utilizzo che farai dell’immagine.
Se hai bisogno di un’immagine da editare o stampare in alta definizione dovresti optare per un formato pieno, evitando i formati compressi che riducono i dettagli. Se invece vuoi condividere velocemente un’immagine su un social o via email, potresti scegliere un formato più leggero.
Per sintetizzare possiamo dire che esistono tre formati tra cui scegliere: PNG, JPG e TIFF, ognuno con caratteristiche specifiche. Di seguito andremo ad approfondire le differenze e tra i diversi formati e i casi d’uso di ciascuno.
1. PNG – Qualità massimaQuesto formato è ideale per estrarre immagini di alta qualità da post produrre.
Vantaggi:
- Lossless (senza perdita di qualità): mantiene tutti i dettagli del fotogramma.
- Ottimo per l’editing: perfetto se devi modificare l’immagine senza degradarne la qualità.
- Supporta la trasparenza: utile se il frame estratto deve essere usato in grafiche o composizioni.
Svantaggi:
- File di dimensioni più grandi rispetto ad altri formati, soprattutto per immagini complesse.
Quando usarlo?
Se vuoi salvare il fotogramma con la massima qualità possibile e non ti preoccupa la dimensione del file. È la scelta migliore per chi vuole mantenere tutti i dettagli originali o modificare l’immagine successivamente.
Il JPG è un formato Ideale se vuoi condividere l’immagine estratta online, ad esempio sui social media, e non hai bisogno di editare il file.
Vantaggi:
- Compressione elevata: riduce notevolmente la dimensione del file rispetto a PNG.
- Ottimo per il web: perfetto se vuoi condividere rapidamente l’immagine su social o email.
- Compatibilità universale: supportato da qualsiasi dispositivo e software.
Svantaggi:
- Lossy (perdita di qualità): ogni salvataggio riduce leggermente la qualità dell’immagine.
- Compressione visibile: possono comparire artefatti in dettagli complessi (testo, linee sottili).
Quando usarlo?
Se hai bisogno di un file più leggero e non devi fare modifiche avanzate. È la scelta giusta per chi vuole estrarre un frame da un video e condividerlo rapidamente online.
Ideale per: stampa professionale, archiviazione di immagini di altissima qualità
Vantaggi:
- Lossless (senza perdita di qualità): simile a PNG, ma con supporto a più livelli di colore.
- Formato professionale: usato in fotografia, grafica e stampa.
- Supporta immagini a 16 bit: per chi ha bisogno della massima profondità cromatica.
Svantaggi:
- File molto pesanti: molto più grandi di PNG e JPG, non adatti alla condivisione online.
- Supporto limitato: non tutti i programmi lo gestiscono facilmente.
Estrarre un fotogramma da un video è molto semplice se si utilizzano gli strumenti giusti. In questa guida, oltre ad offrire una panoramica dei software più accessibili per ottenere immagini dai video, abbiamo approfondito i formati e i loro casi d’uso in modo da fornirti tutte le conoscenze di cui hai bisogno per ottenere subito il risultato che desideri.
Ora non ti rimane che scegliere il software e il formato più adatto alle tue esigenze e metterti all’opera!
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Internxt è da sempre noto come servizio di cloud storage con una forte impronta orientata alla sicurezza. Ora per offrire un servizio ancora più efficace contro l’aumento delle minacce informatiche, InternXT ha rivisto tutti i suoi piani integrando in ciascuno sia la VPN che un antivirus di livello premium. Aumenta la qualità del servizio ma i prezzi rimangono competitivi anche tenendo conto della promozione grazie alla quale accedere con l’80% di sconto sia ai piani con abbonamento annuale che a quelli con accesso a vita.
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Come cambia l’offerta di InternxtCon i nuovi piani, Internxt aggiunge al suo servizio di cloud storage sia l’antivirus che la VPN. L’antivirus incluso consente di rilevare e neutralizzare le diverse minacce in tempo reale, proteggendo ogni file con algoritmi intelligenti e aggiornamenti costanti. Parallelamente, la VPN offre una navigazione anonima, crittografando il traffico dati e assicurando la privacy in ogni connessione.
In questo modo si ha la possibilità di gestire facilmente tutti i propri file con la garanzia che non vadano persi o che non subiscano attacchi hacker che possano comprometterli o violarne l’integrità. La soluzione è particolarmente indicata per chi lavora in remoto, per le piccole imprese che necessitano di proteggere informazioni sensibili, e per chiunque voglia navigare in totale tranquillità. Questa è la nuova offerta dei piani Internxt:
- Piano con abbonamento annuale Essenziali – 1TB di spazio di archiviazione – 2€ al mese
- Piano con abbonamento annuale Premium – 3TB di spazio di archiviazione – 4€ al mese
- Piano con abbonamento annuale Definitivo – 5TB di spazio di archiviazione – 6€ al mese
- Piano con accesso a vita Essenziali – 1TB di spazio di archiviazione – 180€
- Piano con accesso a vita Premium – 3TB di spazio di archiviazione – 380€
- Piano con accesso a vita Definitivo – 5TB di spazio di archiviazione – 580€
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Tutti i piani sono in promozione con l’80% di sconto e includono funzionalità preziose per la sicurezza come la condivisione dei file protetta da password e l’autenticazione a due fattori.
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BMAX MaxMini B1 Pro: il Mini PC è in offertaEcco quali sono le specifiche tecniche più importanti tra quelle integrate da, comparto hardware: processore Intel Celeron N4000 con GPU Intel UHD Graphics 600, 8 GB di RAM DDR4, 128 GB di memoria interna eMMC per lo storage, connettività WiFi, Bluetooth 4.2 ed Ethernet, porte USB 3.0 e 2.0, slot microSD, jack audio, uscite video HDMI e VGA con supporto alla risoluzione 4K. Dai un’occhiata alla scheda del prodotto per saperne di più.
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Tutti pazzi per Manus… La piattaforma di intelligenza artificiale “agenziale” è stata lanciata in anteprima la scorsa settimana e sta suscitando un clamore esagerato. In pochi giorni, il server Discord ufficiale di Manus ha raggiunto oltre 138.000 membri e i codici invito si vendono a migliaia di dollari sull’app cinese Xianyu. Ma tutta questa eccitazione è giustificata? Non proprio, a quanto pare.
Agente AI Manus: un mix di modelli esistenti, non un’innovazione da zeroPartiamo da un dato di fatto: Manus non è stata sviluppata da zero. Anzi, si basa su una combinazione di modelli AI già esistenti, come Claude di Anthropic e Qwen di Alibaba. Certo, sono stati affinati e messi insieme in modo intelligente, ma non stiamo parlando di un’innovazione sconvolgente.
Eppure, a sentire i suoi creatori, Manus sarebbe in grado di fare tutto, dal comprare case al programmare videogiochi. Una specie di genio della lampada digitale, insomma. Peccato che la realtà sia un po’ diversa. Yichao “Peak” Ji, un responsabile della ricerca di Manus, ha lasciato intendere in un video virale su X che la piattaforma fosse superiore a strumenti come deep research e Operator di OpenAI. Manus supererebbe deep research su GAIA, un benchmark popolare per gli assistenti AI generali.
Introducing Manus: the first general AI agent.
Try Manus today and see the future of human-machine collaboration: https://t.co/IKBPiiHsta pic.twitter.com/z3C8fUK3eN
— ManusAI (@ManusAI_HQ) March 5, 2025
Ma i primi utenti raccontano un’altra storia. C’è chi si è imbattuto in messaggi di errore e loop infiniti durante i test. Altri fanno notare che Manus commette errori su domande su fatti concreti, non cita sempre le sue fonti e spesso non trova informazioni facilmente reperibili online.
Manus è ancora in fase sperimentale, è chiaro, e sicuramente migliorerà col tempo. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un bel po’ di machine learning, e per ora le sue capacità sembrano più fumo che arrosto. E allora perché tutto questo clamore intorno a Manus? Semplice: perché l’hype vende, soprattutto quando si parla di AI.
Basta un video virale che mostra (o finge di mostrare) le mirabolanti capacità di Manus, ed ecco che il web impazzisce. Poco importa se poi, a una prova dei fatti, la piattaforma si rivela molto meno impressionante di quanto pubblicizzato.
In fondo, siamo nell’era dell’intelligenza artificiale, dove spesso conta più l’apparenza che la sostanza. E Manus, con il suo alone di esclusività dato dalla scarsità di inviti, sembra essere l’ennesimo caso di hype che supera l’innovazione.
Aspettando il vero miracolo…Sia chiaro, non si vuole sminuire il lavoro di chi sta dietro a Manus. Sviluppare un’intelligenza artificiale è un’impresa titanica e i progressi fatti finora sono comunque notevoli. Ma forse, prima di gridare al miracolo, bisognerebbe aspettare che il miracolo si compia davvero.
Per ora, al di là delle promesse roboanti e dei paragoni azzardati con DeepSeek (che sviluppa modelli AI e ha reso disponibili apertamente molte delle sue tecnologie), Manus sembra essere solo l’ultimo arrivato in un mondo, quello dell’AI, dove il clamore spesso corre più veloce dell’innovazione.
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Vuoi vedere in streaming Scissione, la serie del momento? La trovi su Apple TV+: attiva subito la prova gratuita e accedi per 7 giorni all’intero catalogo della piattaforma. Inizia il tuo viaggio tra i corridoi della Lumon Industries: basterà guardare il promo episodio per tenerti agganciato e spingerti a divorare entrambe le stagioni.
Attiva la prova gratuita di Apple TV+Severance (questo il titolo nella versione originale) è senza dubbio una delle produzioni più interessanti degli ultimi anni, capace di mischiare sapientemente il thriller e l’elemento psicologico. Creata da Dan Erickson e diretta da Ben Stiller e Aoife McArdle, vanta poi una fotografia estremamente ricercata e raffinata, una vera e propria gioia per gli occhi. Scopri di più sulla piattaforma della mela morsicata.
Scissione non è certo l’unico contenuto interessante di Apple TV+. Tra gli altri più visti in questo momento ci sono Prime Target che racconta la storia di un brillante studente di matematica sul punto di fare una scoperta rivoluzionaria, Surface incentrato sulla perdita di memoria di cui è rimasta vittima una donna in seguito a un grave trauma e Silo ambientata in un futuro tossico e in rovina, con le persone che vivono in un enorme silo sotterraneo. Tra i film, invece, Misteri dal profondo e Wolfs: Lupi solitari (con George Clooney e Brad Pitt) sono quelli stanno tenendo gli spettatori incollati allo schermo.
Come già scritto, puoi attivare subito settimana di prova e accedere gratis per 7 giorni all’intero catalogo del servizio, da tutti i tuoi dispositivi e senza pubblicità. Tra le prossime uscite (in arrivo il 14 marzo) ti segnaliamo Dope Thief, la storia di due criminali, amici di vecchia data, che si fingono agenti della DEA per svaligiare una casa sconosciuta nella campagna di Philadelphia, ignari che la truffa si trasformerà in una questione di vita e di morte.
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AGCOM ha lanciato un allarme recentemente per avvisare gli utenti circa una nuova truffa realizzata da falsi operatori che si spacciano dipendenti di Amazon. La scelta del marchio non è fatta a caso. Sfruttando la diffusione di questa azienda, legata alla piattaforma di shopping online più diffusa e usata al mondo, propongono formule di investimento sospette promettendo guadagni facili ed elevati.
Ad aver denunciato questa pratica, rivelando anche il contenuto della telefonata e quindi anche la strategia truffaldina, è Massimiliano Capitanio, Commissario AGCOM. “Ho voluto rispondere a una delle chiamate truffa per raccontare nei dettagli cosa succede”, ha spiegato.
Iniziando il racconto, Capitanio dice: “Nella mattina del 5 marzo ho ricevuto una chiamata da un sospetto spam. Rispondo e una voce registrata mi comunica la possibilità di investire i miei soldi con Amazon. 35 minuti di telefonata con cui Vivienne da Amazon, così si presenta, mi offre la possibilità di investire 249 euro e di guadagnarne circa 40-90 già nel primo mese. E così per tutti i mesi seguenti”.
Tutto perfetto, come da copione. Diverso tempo fa già Amazon aveva messo in guardia rispetto a questa truffa con falsi operatori. Ma cosa è successo quando Capitanio ha acconsentito di ricevere le istruzioni per questo investimento “miracoloso”?
Cosa succede se ti fidi della truffa con i falsi operatori AmazonCapitano ha accettato e così la truffa dei falsi operatori Amazon è andata avanti. “Mi chiede la mail così da potermi inviare un link per eseguire la transazione. Devo prima pagare inserendo i dati della mia carta di credito e solo dopo mi darà il link a questa esclusiva piattaforma (ancora senza nome) da cui potrò gestire i miei nuovissimi investimenti”.
Il Commissario Capitanio, continuando il racconto, spiega: “Non si capisce bene cosa stia acquistando. Navigo l’homepage: per 249 euro l’unica cosa che mi offrono è un corso ‘Beginner’ di trading online. Ebook e 47 lezioni inclusi nel pacchetto. Comunico a Vivienne che di Amazon non c’è traccia. Che non so quale sia il nome della piattaforma. Che non ho capito cosa io stia comprando”.
Alla richiesta se si trattasse di Amazon, l’operatrice confermava, cercando di tranquillizzare Capitano sulla faccenda. Peccato però che, come dichiarato dal Commissario, il numero con il quale è stato contattato “non è un numero messo a disposizione dei call center legali“.
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Un successo inaspettato, quello degli occhiali smart Ray-Ban di Meta. E ora, il colosso dei social network punta ancora più in alto, portando la sua creatura sulla passerella della Paris Fashion Week.
In collaborazione con il brand Coperni, Meta ha svelato i Ray-Ban Meta x Coperni Limited Edition Glasses. Un nome lungo per un prodotto esclusivo, che fonde tecnologia e alta moda.
Ray-Ban e Meta sfilano a Parigi con gli occhiali smart in edizione limitataIl design prende spunto dall’iconico modello Wayfarer di Ray-Ban, ma con un twist: la montatura è traslucida, poggiata su un telaio grigio-nero. Un look che richiama le edizioni trasparenti in tiratura limitata lanciate lo scorso anno. Le lenti? A specchio grigie, per un effetto ancora più cool. E per il tocco finale, l’immancabile logo Coperni sulla stanghetta.
Chi si è innamorato di questi occhiali al primo sguardo, dovrà fare i conti con la dura realtà. Meta ne produrrà solo 3.600 pezzi, in vendita da lunedì. E il prezzo non è certo per tutte le tasche: 549 dollari, contro i 299 della versione base dei Ray-Ban Meta. Per accaparrarseli, si dovrà essere veloci: le vendite sono già scattate questa notte.
Ma questi occhiali smart non solo solo stilosi. Sono dotati di fotocamera aggiornata da 12 megapixel, che può scattare foto a una risoluzione di 3024 x 4032 pixel e video a 1440 x 1920 pixel a 30 fps. La memoria interna da 32 GB può contenere oltre 500 foto e circa 100 clip da 30 secondi. La batteria promette un’autonomia di circa 4 ore per ogni carica. E non mancano le funzioni di videochiamata e live streaming.
L’asso nella manica? L’AI di MetaMa la vera chicca, naturalmente, è l’intelligenza artificiale di Meta a bordo. Basta chiedere, e l’AI scannerizza i codici QR inquadrati, traduce testi, riconosce oggetti e musica (grazie a Shazam), fornisce dettagli storici sui monumenti, prende appunti e molto altro.
Con un comando vocale gli occhiali possono anche trovare e riprodurre contenuti da Spotify e Amazon Music attraverso gli altoparlanti integrati. C’è persino un sistema di traduzione in tempo reale per quattro lingue: inglese, francese, italiano e spagnolo.
Hosting WordPress in offerta con i Saldi di Primavera Hostinger
I piani hosting WordPress di Hostinger sono in offerta a partire da 2,49 euro al mese grazie alla nuova promozione Saldi di Primavera. L’iniziativa in corso sul sito ufficiale della nota azienda di web hosting lituana prevede inoltre due mesi extra di servizio in regalo e una garanzia di rimborso della durata di 30 giorni.
I piani hosting per WordPress di Hostinger includono tutta una serie di funzionalità utili per lanciare nel migliore dei modi la propria attività: dominio e migrazione del sito sono gratuiti, così come il website builder proprietario con funzionalità AI, insieme all’assistenza clienti attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette, e la manutenzione interamente gestita per il CMS WordPress.
Hosting WordPress di Hostinger in offertaIl piano hosting per siti WordPress più economico di Hostinger è in offerta a 2,49 euro al mese per quattro anni, con due mesi extra in regalo. Al termine del periodo promozionale della durata di 48 mesi, il piano Premium si rinnoverà al prezzo di 5,99 euro al mese.
Una delle caratteristiche chiave delle soluzioni hosting di Hostinger sono i tempi di caricamento più rapidi delle pagine del sito, che si traducono in una migliore esperienza utente e in una migliore ottimizzazione per i motori di ricerca. Tutto questo porta ad avere anche tassi di conversione più alti, per un sensibile aumento dei guadagni.
Un’altra funzionalità chiave è l’hosting gestito per WordPress. I titolari del piano hosting di Hostinger possono infatti contare su aggiornamenti automatici smart di WordPress per mantenere il sito sempre al sicuro, backup automatici per la protezione dei loro dati, e un utile strumento di staging per apportare modifiche al sito web in completa sicurezza.
Tornando all’offerta iniziale, con i Saldi di Primavera dell’azienda di web hosting Hostinger è possibile attivare un piano hosting WordPress competitivo a soli 2,49 euro al mese per 48 mesi.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Musk può ancora ostacolare la conversione for-profit di OpenAI
Elon Musk ha perso l’ultima battaglia nella sua crociata legale contro OpenAI, ma non è ancora detta l’ultima parola. Anzi, il giudice federale che ha respinto la sua richiesta di bloccare la conversione di OpenAI in società a scopo di lucro sembra aver lasciato uno spiraglio aperto per Musk e agli altri oppositori.
Musk non si arrende, vuole ancora bloccare la conversione for-profit di OpenAISecondo Musk, OpenAI ha tradito gli ideali con cui era nata, e non manca di tirare in ballo i “complici”: Microsoft e Sam Altman. L’accusa? Aver abbandonato la nobile missione di sviluppare un’AI che fosse un bene per l’intera umanità. Nel 2015 OpenAI si è presentata al mondo come un’organizzazione senza scopo di lucro. Poi, nel 2019, ecco la prima svolta: la trasformazione in un’azienda a “profitto limitato”, una via di mezzo che sembrava un compromesso accettabile.
Ma a quanto pare, l’appetito vien mangiando. Ora l’azienda vuole diventare una società benefit – un modello che, sì, ha obiettivi sociali, ma che non nasconde certo l’intenzione di fare profitti. E Musk, che è stato uno fondatori, non sembra per niente contento di questa evoluzione.
Il giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha negato a Musk l’ingiunzione preliminare per fermare la transizione di OpenAI. Ma ha sollevato alcuni dubbi sulla legittimità di questa manovra. Secondo la Rogers, quando i soldi del pubblico vengono usati per finanziare la conversione di una no-profit in una for-profit, si verifica un “danno significativo e irreparabile“. E ha ricordato che diversi co-fondatori di OpenAI, tra cui Altman, si erano impegnati a non usare l’organizzazione “come veicolo per arricchirsi“.
Un processo accelerato in autunnoIl giudice Rogers si è detta pronta a offrire un processo accelerato in autunno per risolvere le controversie sulla ristrutturazione aziendale. L’avvocato di Musk ha accolto con favore questa proposta. OpenAI, invece, non ha ancora fatto sapere se accetterà.
Le osservazioni del giudice sulla conversione di OpenAI non sono esattamente una buona notizia per la società. Anzi… gettano una “nuvola” di incertezza normativa sul consiglio di amministrazione di OpenAI. I procuratori generali della California e del Delaware stanno già indagando sulla transizione, e i dubbi sollevati dal giudice potrebbero spingerli a scavare più a fondo.
La sentenza del giudice contiene anche qualche nota positiva per OpenAI. Le prove presentate da Musk per dimostrare che OpenAI avrebbe violato un contratto accettando circa 44 milioni di dollari di donazioni da Musk e poi convertendosi in una for-profit sono state giudicate “insufficienti” per giustificare un’ingiunzione preliminare. Anzi, alcune email mostrano che lo stesso Musk aveva considerato la possibilità che OpenAI diventasse un giorno una società a scopo di lucro.
xAI non rischia danni irreparabiliIl giudice ha anche stabilito che xAI, la società di intelligenza artificiale di Musk co-querelante nel caso, non ha dimostrato che subirebbe “danni irreparabili” se la conversione di OpenAI non venisse bloccata. Inoltre, non l’hanno convinta gli argomenti secondo cui Microsoft violerebbe le leggi antitrust e che Musk avrebbe diritto di agire in base a una disposizione californiana che vieta l’auto-arricchimento.
Musk, un tempo tra i più grandi sostenitori di OpenAI, ora ne è diventato uno dei maggiori avversari. xAI compete direttamente con OpenAI nello sviluppo di modelli AI all’avanguardia, e Musk e Altman si contendono il potere legale e politico sotto una nuova amministrazione presidenziale. Per OpenAI la posta in gioco è alta. Secondo indiscrezioni, l’azienda deve completare la sua transizione entro il 2026, altrimenti parte del capitale raccolto di recente potrebbe trasformarsi in debito.
Un ex dipendente di OpenAI, che ha chiesto l’anonimato, teme che la conversione dell’azienda possa minacciare la sicurezza pubblica. La struttura non profit di OpenAI serviva anche a garantire che la ricerca del profitto non prevalesse sulla missione di far progredire l’AI a beneficio dell’umanità. Ma se OpenAI diventa una tradizionale società a scopo di lucro, potrebbero venire meno i freni a mettere il profitto al di sopra di tutto.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Apple posticipa il lancio dello smart home hub
Apple ha annunciato cinque nuovi prodotti tra il 19 febbraio e il 5 marzo. Entro fine mese doveva essere svelato anche uno smart home hub, ma ciò non avverrà. Il lancio è stato posticipato perché la nuova Siri non è ancora pronta. Secondo Mark Gurman, noto giornalista di Bloomberg, l’azienda di Cupertino non ha invece abbandonato i piani per smart glass e altri dispositivi indossabili.
Smart home hub non prima del 2026?Gurman aveva elencato i prodotti di Apple in arrivo nel 2025 il 12 gennaio. Come previsto, entro il primo trimestre sono stati annunciati nell’ordine: iPhone 16e (19 febbraio), iPad con chip A16 e iPad Air con chip M3 (4 marzo), MacBook Air con chip M4 e Mac Studio con chip M4 Max e M3 Ultra (5 marzo).
Entro fine marzo doveva essere annunciato anche il primo prodotto di una nuova categoria, ovvero uno smart home hub. Si tratta di un dispositivo con schermo da 6 o 7 pollici (simile a quello dell’iPad), chip A18, fotocamera frontale, batteria ricaricabile e altoparlanti interni. L’interazione sarà possibile anche tramite touch, ma l’obiettivo di Apple è incentivare l’uso del controllo vocale tramite Siri.
Molte funzionalità, tra cui quelle basate su Apple Intelligence e quelle per la gestione dei dispositivi smart nell’abitazione, richiedono una versione più avanzate dell’assistente digitale. La nuova Siri è stata però posticipata al 2026 (lo sviluppo potrebbe ricominciare da zero), quindi anche lo smart home hub subirà la stessa sorte.
Sono però iniziati i test interni. I dipendenti possono utilizzare il dispositivo nelle loro abitazione e inviare feedback. Secondo le fonti di Gurman, l’azienda di Cupertino non ha invece abbandonato i piani di sviluppo per occhiali smart (simili ai Ray-Ban di Meta o veri occhiali AR) e di AirPods con fotocamere, ovviamente con funzionalità AI.
Connessione sicura anche un viaggio all'estero: questa VPN è quella giusta
Per avere una connessione sicura, soprattutto durante un viaggio all’estero e, quindi, quando non è possibile utilizzare il Wi-Fi di casa o dell’ufficio e non si può usare la rete dati in modo completo, basta avere una VPN.
Scegliendo un servizio di questo tipo, infatti, è possibile proteggere i dati di connessione anche quando l’accesso a Internet avviene tramite una rete non sicura (come un hotspot Wi-Fi pubblico) grazie alla crittografia del traffico dati e la possibilità di utilizzo senza limiti della rete VPN.
La soluzione giusta per una connessione VPN sicura e illimitata è rappresentata da NordVPN, ora disponibile con un prezzo scontato di 3,39 euro al mese, scegliendo il piano biennale con 30 giorni di garanzia di rimborso.
Per accedere all’offerta basta visitare il sito ufficiale di NordVPN, qui di sotto.
Perché affidarsi a NordVPN per una connessione sicuraCon NordVPN è possibile sfruttare una connessione con le seguenti caratteristiche:
- la protezione del traffico dati con la crittografia per “nascondere” le informazioni trasmesse anche quando si utilizza una rete non sicura
- una politica no log per eliminare qualsiasi forma di tracciamento
- una connessione senza limiti di banda e di traffico dati
- un network di server sparso in tutto il mondo per aggirare i blocchi geografici online
- la possibilità di utilizzare la VPN da 10 dispositivi in contemporanea
NordVPN è oggi un vero e proprio punto di riferimento per gli utenti. Il servizio ha un costo di 3,39 euro al mese andando a scegliere il piano biennale con 30 giorni di garanzia di rimborso.
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La nuova iniziativa di Vodafone consente di beneficiare dell’attivazione iniziale della fibra gratuita insieme alle chiamate illimitate incluse, a patto di completare l’acquisto online entro il 10 marzo. Per i nuovi clienti la fibra è in offerta a 25,90 euro al mese.
Lo sconto sul costo di attivazione iniziale è valido per i nuovi clienti che scelgono l’offerta Internet Unlimited della fibra Vodafone, inserendo in fase di iscrizione il coupon CARNEVALE. A conti fatti il risparmio è di 39,90 euro, vale a dire il prezzo richiesto per le nuove attivazioni.
Costo di attivazione iniziale della fibra Vodafone gratuitoL’offerta Internet Unlimited di Vodafone include Internet senza limiti, il modem con Wi-Fi ottimizzato e chiamate illimitate verso numeri fissi e mobili nazionali al prezzo di 25,90 euro al mese, con 39,90 euro di sconto sul costo di attivazione iniziale, che passa dunque da 39,90 euro a zero.
A seconda della propria copertura di rete, è possibile navigare in Internet ad una velocità fino a 2.5 Gigabit/s, valore più che sufficiente per soddisfare le esigenze anche degli utenti più esigenti in termini di prestazioni. Nel prezzo mensile è poi inclusa una SIM dati con 5 Giga al mese, grazie alla quale si può continuare a navigare senza interruzioni da qualsiasi dispositivo.
Per verificare la copertura e maggiori dettagli al riguardo, è sufficiente collegarsi a questa pagina del sito ufficiale Vodafone. Una volta che ci si collega, occorre premere sul pulsante rosso Verifica copertura e seguire la procedura guidata.
Infine, al momento del pagamento, bisogna inserire il codice promozionale CARNEVALE per non pagare il costo di attivazione della nuova linea e risparmiare così 39,90 euro. Confermiamo che il codice va scritto tutto in maiuscolo per essere riconosciuto in automatico dal sistema, altrimenti non si potrà beneficiare dell’offerta valida fino a lunedì 10 marzo.
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Gli esperti di NewsGuard hanno scoperto che i dieci chatbot più popolari sono stati influenzati dalla propaganda russa. Attraverso una rete di siti web sono stati pubblicati oltre 3,6 milioni di articoli nel 2024 con false notizie che vengono riportate nelle risposte.
Attenzione alle risposte dei chatbotNewsGuard ha effettuato i test con ChatGPT-4o di OpenAI, Smart Assistant di You.com, Grok di xAI, Pi di Inflection, Le Chat di Mistral, Copilot di Microsoft, Meta AI, Claude di Anthropic, Gemini di Google e Perplexity su un campione di 15 fake news pubblicate su 150 siti pro-Cremlino tra aprile 2022 e febbraio 2025.
Lo scopo della rete di disinformazione è manipolare i modelli AI attraverso la diffusione di milioni di articoli. NewsGuard ha trovato 207 notizie false, tra cui quella di laboratori ucraini in cui gli Stati Uniti creano armi biologiche. Le fake news vengono scritte in quasi 50 lingue diverse per incrementare la loro popolarità nel maggior numero di paesi.
In base ai risultati di NewsGuard, i dieci chatbot AI riportano le notizie false nel 33,55% dei casi. In particolare sono state esaminate 450 risposte (45 per ognuno dei chatbot) a 15 domande. Complessivamente sono stati citati 92 articoli fasulli (due chatbot hanno citato 27 articoli).
Secondo sei dei dieci chatbot, il Presidente dell’Ucraina ha bloccato Truth Social nel paese perché c’erano post critici nei suoi confronti. In realtà, il social network di Donald Trump non è mai stato disponibile in Ucraina. I chatbot sono stati “inondati” dalla propaganda russa. La tecnica è nota come LLM grooming.
Bloccare le fonti è praticamente impossibile perché vengono continuamente aggiunti domini e siti web alle rete di disinformazione. Gli utenti non devono quindi fidarsi ciecamente dei chatbot, ma verificare le notizie su altre fonti.
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Lo U.S. Secret Service ha sequestrato i domini e i server di Garantex, un exchange russo utilizzato dai cybercriminali per convertire in moneta corrente le criptovalute ricevute come riscatto dopo gli attacchi ransomware. All’operazione hanno partecipato anche FBI, Europol e le forze dell’ordine di Finlandia, Olanda, Estonia e Germania. Gli amministratori sono stati accusati di riciclaggio di denaro e violazione delle sanzioni.
Transazioni per oltre 96 miliardi di dollariLo scorso 24 febbraio, Garantex è stato sanzionato dal Consiglio dell’Unione europea per aver consentito alle banche russe di aggirare le precedenti sanzioni. L’exchange ha successivamente comunicato sul canale Telegram che Tether ha bloccato i wallet, quindi i servizi sono stati sospesi.
Il Dipartimento del Tesoro aveva sanzionato Garantex nel 2022 per aver gestito le transazioni (oltre 100 milioni di dollari) di vari gruppi e dark market, tra cui Conti e Hydra. L’exchange operava illegalmente perché aveva perso la licenza a febbraio 2022. Il 6 marzo sono stati sequestrati domini e server, recuperato i database dei clienti e congelato fondi per 26 milioni di dollari.
Il Dipartimento di Giustizia ha accusato due amministratori di violazione delle sanzioni e riciclaggio di denaro per conto dei cybercriminali. Aleksej Besciokov (cittadino lituano di 46 anni residente in Russia) era responsabile tecnico e supervisionava le transazioni, mentre Aleksandr Mira Serda (cittadino russo di 40 anni residente negli Emirati Arabi Uniti) era co-fondatore e Chief Commercial Officer.
Mira Serda rischia fino a 20 anni di prigione, mentre la pena massima per Besciokov è 45 anni di prigione. Ovviamente se verranno arrestati e condannati. Garantex non ha confermato il sequestro sul canale Telegram, ma ha avvisato i clienti che alcuni truffatori fingono di aver ripristinato i servizi per rubare le criptovalute.
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