QwQ-32B di Alibaba raggiunge le prestazioni di DeepSeek-R1
Alibaba ha appena lanciato il suo nuovo modello QwQ-32B. Con appena 32 miliardi di parametri, riesce a tenere testa a sistemi ben più mastodontici in termini di ragionamento matematico, programmazione e problem-solving generale.
Meno è meglio: QwQ-32B sfida i giganti dell’AIIn realtà, Alibaba ci aveva già dato un assaggio delle potenzialità di QwQ-32B a novembre 2024, quando aveva presentato una versione preliminare chiamata QwQ-32B-Preview. Ma ora che il modello è nella sua forma definitiva, i risultati sono ancora più sorprendenti.
Chi pensa che per avere un’AI performante serva per forza un modello enorme è fuori strada. QwQ-32B è pronto a farci ricredere. Nei test su matematica, programmazione e risoluzione di problemi generali, questo modello se la gioca alla pari con il ben più corposo R1 di DeepSeek, con ben 671 miliardi di parametri.
Certo, R1 di DeepSeek usa un’architettura a “mixture-of-experts” che attiva solo 37 miliardi di parametri per ogni esecuzione. Ma richiede comunque una notevole quantità di memoria grafica per funzionare. E qui sta il bello di QwQ-32B: offre prestazioni top anche a chi non ha un hardware di ultimissima generazione.
Il segreto di QwQ-32B: il reinforcement learningMa come fa QwQ-32B a essere così bravo pur essendo così “piccolo”? I ricercatori di Alibaba attribuiscono gran parte del merito all’uso sapiente del reinforcement learning, applicato a un modello di base pre-addestrato con una vasta conoscenza del mondo. In pratica, QwQ-32B impara interagendo con giudici umani o altri modelli AI, migliorando costantemente in base alle ricompense che riceve.
Il processo di addestramento si è svolto in due fasi. Nella prima, il focus era sull’applicazione del reinforcement learning su larga scala per i task matematici e di programmazione, usando un verificatore di accuratezza e un server di esecuzione del codice.
Nella seconda fase, è stato aggiunto un ulteriore stage di reinforcement learning dedicato alle capacità generali, come seguire istruzioni, allinearsi alle preferenze umane e performance da “agente”. Grazie a queste abilità, QwQ-32B sa pensare in modo critico, usare strumenti e adattare le sue conclusioni in base al feedback dell’ambiente.
QwQ-32B brilla nei benchmarkI risultati parlano chiaro: nei test AIME24 per il ragionamento matematico, LiveCodeBench e LiveBench per le abilità di programmazione, IFEval per l’esecuzione di istruzioni e BFCL per l’elaborazione del linguaggio di base, QwQ-32B se la cava egregiamente, con risultati competitivi rispetto ai modelli ben più grandi.
Alibaba ha deciso di rilasciare QwQ-32B sotto licenza Apache 2.0, come modello open-weight su Hugging Face e ModelScope. Chiunque può accedervi tramite Hugging Face Transformers, l’API Alibaba Cloud DashScope o testarlo direttamente su Qwen Chat.
L’investimento miliardario nell’AI di AlibabaD’altronde, Alibaba ha messo sul piatto ben 50 miliardi di euro per lo sviluppo dell’AI e delle infrastrutture cloud. Un investimento che supporta gli sforzi della Cina per creare processori domestici per l’addestramento di grandi modelli linguistici, riducendo la dipendenza da aziende USA come Nvidia.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Threads: ora si possono aggiungere gli interessi nel profilo
Threads sta sperimentando una nuova funzione. Finalmente si potranno aggiungere i propri interessi direttamente al profilo. La cosa interessante è che questi interessi non serviranno solo a far sapere agli altri di cosa si potrebbe parlare, ma anche delle discussioni attive sull’argomento.
Gli interessi arrivano sul profilo di ThreadsImmaginiamo di cliccare su “cucina italiana” nel profilo di qualcuno e di trovarsi catapultato in mezzo a discussioni accese sulla carbonara con o senza panna… (con la panna è un eresia). Meta spera che questa novità risolva uno dei problemi più fastidiosi quando si approda su un nuovo social: non sapere chi seguire.
Con questa funzione, anche se si è appena arrivati e non si conosce ancora i nomi di spicco su un determinato argomento, ci si può comunque tuffare nelle conversazioni più interessanti senza perdersi nel mare di contenuti.
Un cambiamento che potrebbe rendere Threads ancora più accattivante per i nuovi arrivati, desiderosi di connettersi rapidamente con altri appassionati dei loro argomenti preferiti. D’altronde, seguire le persone giuste può essere complicato quando non si conosce bene una community.
Feed personalizzatiMa le novità non finiscono qui. Gli interessi si vanno ad aggiungere a un’altra recente introduzione di Threads: i feed personalizzati. Questa funzione permette agli utenti di creare facilmente feed incentrati su argomenti specifici o che includono determinati profili, per poi condividerli con altri.
Una portavoce di Meta ha confermato che la funzione è in fase di test, specificando che per ora è disponibile solo su mobile. L’azienda ha promesso ulteriori dettagli a breve. Ma un utente, @faslu_35, ha già mostrato come appariranno gli interessi sui profili e come gli utenti potranno modificare la loro lista da una schermata dedicata.
Threads sfida BlueskyFunzioni di personalizzazione come gli interessi e i feed custom sono anche il modo in cui Threads sta sfidando Bluesky, il social network rivale di X che ha superato i 32,8 milioni di utenti grazie alle promesse di decentralizzazione e agli strumenti per gestire in autonomia feed, algoritmi e moderazione.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Proscenic P13 ha un laser integrato che annienta lo sporco, potentissimo
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A fine ottobre 2024, Meta aveva avviato i test per due funzionalità che sfruttano il riconoscimento facciale. La tecnologia non viene più usata per identificare le persone nelle immagini, ma per proteggere gli utenti dalle truffe e recuperare l’account compromesso. Ora i test sono stati estesi all’Europa, oltre che nel Regno Unito e in Corea del Sud.
Test in accordo con le autoritàEntrambe le funzionalità riguardano la sicurezza. Il riconoscimento facciale verrà utilizzato per rilevare un particolare tipo di truffa, noto come “celeb bait”. I cybercriminali sfruttano le immagini di personaggi pubblici per creare annunci che portano l’ignara vittima su siti esterni, dove viene chiesto l’inserimento di dati personali o l’invio di denaro.
Effettuando un confronto tra l’immagine presente dell’inserzione e quelle dei profili su Facebook e Instagram, Meta può scoprire le truffe. Nelle prossime settimane, i personaggi pubblici in Europa e Regno Unito riceveranno una notifica che segnala la disponibilità della funzionalità.
Il riconoscimento facciale verrà usato anche per consentire il recupero dell’account, se è stato compromesso o se viene dimenticata la password. Attraverso un video selfie sarà possibile confermare l’identità, effettuando un confronto con le immagini dei profili. Nelle prossime settimane verrà aggiunta la funzionalità opzionale negli account Facebook e Instagram degli utenti in Europa, Regno Unito e Corea del Sud.
Il riconoscimento facciale senza consenso è vietato dalle leggi sulla privacy in vigore nei suddetti paesi. Meta ha avviato i test dopo aver ottenuto il via libera dalle autorità competenti. Tutti i dati raccolti vengono immediatamente eliminati al termine del confronto.
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Le caratteristiche salienti del prodotto sono la sua latenza impercettibile che replica il tratto di una penna o di una matita come se stessi scrivendo su carta vera e propria oltre all’eccellente sensibilità per l’inclinazione e la pressione. Inclinala e tratteggia o usa un approccio più forte per regolare il tratto e rendere sfumature e contorni senza intoppi. Insomma, una volta che ci prendi la mano non torni più indietro.
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DOOGEE Blade GT è in triplo sconto su Amazon. È senza dubbio il miglior affare di oggi se stai cercando uno smartphone indistruttibile, pronto per ogni sfida, che non tema l’acqua né le cadute. Può infatti vantare la certificazione IP69 e soddisfa gli standard militari MIL-STD-810H per la resistenza. Il design rugged riesce ad essere elegante e stiloso, con un effetto LED sul retro utile sia per le notifiche che durante la riproduzione della musica.
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DOOGEE Blade GT: smartphone indistruttibile e stilosoIl sistema operativo è Android con accesso a Google Play per il download delle applicazioni. Di seguito elenchiamo le specifiche tecniche e le caratteristiche più importanti tra quelle in dotazione, invitando a visitare la pagina dedicata per altri dettagli.
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- processore MediaTek Dimensity 7050 5G;
- 32 GB di RAM LPDDR5 (12 GB + espansione);
- 256 GB di memoria interna (espandibili con microSD fino a 2 TB);
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Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha comunicato che sono stati stanziati altri 40 milioni di euro per mantenere attivo lo SPID. La somma coprirà le spese sostenute dai provider per fornire l’identità digitale ai cittadini, ma questo potrebbe essere l’ultimo contributo statale. L’obiettivo del governo è spingere i cittadini all’uso della CIE (Carta d’Identità Elettronica) e di IT Wallet.
Canto del cigno per SPID?Le prime indiscrezioni sulla proroga dello SPID (Servizio Pubblico di Identità Digitale) risalgono ad agosto 2023. Nel comunicato stampa del Dipartimento per la trasformazione digitale non sono indicate scadenze, ma viene confermata la somma di 40 milioni di euro. È stato firmato il decreto, atteso da oltre un anno e mezzo, che riconosce l’impegno dei provider nel garantire un servizio essenziale per cittadini e imprese.
Attualmente i gestori dell’identità digitale sono 12. Recentemente quella offerta da Aruba è diventata a pagamento (dopo il primo anno gratuito). In base all’ultimo aggiornamento (3 marzo 2025) sono state erogate quasi 40 milioni di identità digitali.
Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, ha dichiarato:
Abbiamo ascoltato e recepito le istanze dei gestori SPID, rimaste inascoltate per anni dai governi precedenti. Con questo decreto, riconosciamo il valore dello sforzo fatto dai privati per sviluppare e gestire un’infrastruttura essenziale per milioni di cittadini. Il nostro obiettivo è rafforzare il sistema di identità digitale in un’ottica di efficienza e interoperabilità, garantendo continuità e sostenibilità agli operatori del settore.
Nel comunicato stampa viene sottolineato che sono state emesse 50 milioni di CIE, mentre la prima versione di IT Wallet su app IO viene usata da circa 4,5 milioni di cittadini. Nel 2026 arriverà il portafoglio digitale europeo, del quale IT Wallet è l’implementazione italiana. A quel punto, SPID potrebbe scomparire per lasciare posto alla CIE.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}ExpressVPN su Linux ha un'applicazione tutta nuova: eccola
È disponibile per il download in versione beta, dal sito ufficiale, la nuova applicazione Linux di ExpressVPN (guarda l’offerta). La release è esclusivamente 64-bit per Ubuntu 24.04+, Debian10, Fedora30, Raspberry Pi OS Buster, Mint 20 e Arch. La prima novità che balza all’occhio subito dopo averla scaricata, installata e aperta riguarda l’UI, ma ci sono cambiamenti importanti anche sul fronte delle funzionalità.
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La nuova applicazione Linux di ExpressVPNPartiamo proprio dall’interfaccia grafica, introdotta per andare incontro a una richiesta giunta da molti utenti, che hanno ora così una modalità di interazione simile a quella già vista su computer Windows e macOS. Ci sono il supporto al tema scuro e la traduzione di voci e menu in 17 lingue.
Come anticipato, ci sono anche tante nuove funzionalità o migliorie a quelle già integrate. Ecco le più importanti.
- Il kill switch avanzato impedisce l’accesso a Internet finché non è attiva la connessione alla VPN;
- lo split tunneling consente di specificare le app o gli IP da instradare verso la VPN, escludendo gli altri;
- la protezione post-quantistica tutela i dati dalle minacce legate al quantum computing;
- blocco selettivo di pubblicità, tracker, siti malevoli e contenuti per adulti;
- server localizzati in 105 paesi del mondo;
- riconnessione automatica in caso di anomalia;
- integrazione dell’accesso LAN per i dispositivi della rete locale;
- supporto via chat accessibile in un click.
In questo momento c’è un’offerta speciale che ti permette di attivare l’abbonamento biennale a ExpressVPN con il 61% di sconto sul listino e ottenendo 4 mesi di servizio gratis. La promozione include anche una eSIM con 5 GB di traffico dati. Ecco tutti i dettagli.
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Puoi contare sulla garanzia soddisfatti o rimborsati ed eventualmente recuperare l’intera spesa entro 30 giorni dalla sottoscrizione.
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A fine novembre 2024, il Parlamento australiano ha approvato una legge che vieta ai minori di 16 anni di accedere ai social media. In base alle informazioni ricevute da Reuters e The Guardian, Meta, TikTok e Snap hanno chiesto di rimuovere l’esenzione per YouTube.
YouTube è molto usato dai minorenniLe legge, che entrerà in vigore a fine 2025, impone ai social media di adottare misure per impedire l’accesso ai minori 16 anni. In caso di violazione della legge sono previste sanzioni fino a 50 milioni di dollari australiani. Il governo ha avviato i test di alcune soluzioni per la verifica dell’età. Apple ha recentemente annunciato un metodo che rispetta maggiormente la privacy.
Nell’elenco ci sono tutti i social media più popolari, tra cui Facebook, Instagram, TikTok, Snapchat e X. Nella prima versione del testo della legge era incluso anche YouTube. Grazie alle attività di lobbying, l’azienda di Mountain View ha ottenuto l’esenzione, in quanto è un servizio utilizzato principalmente a scopo educativo con la supervisione dei genitori.
TikTok, Meta e Snap hanno chiesto al governo di aggiungere anche YouTube all’elenco, sottolineando che il servizio funziona in modo simile ai social media. Secondo TikTok, l’esclusione di YouTube è irrazionale, illogico, indifendibile, miope e anticoncorrenziale. L’azienda cinese ha evidenziato che YouTube Shorts funziona in modo simile al feed di TikTok.
Meta ha dichiarato che la legge deve essere uguale per tutti. In base ad un report pubblicato dal garante della privacy a febbraio, YouTube viene usato dal 73% degli utenti con età compresa tra 13 e 15 anni. L’azienda di Menlo Park sottolinea che l’esclusione di YouTube è in contraddizione con lo studio. Anche il servizio di Google sfrutta un sistema di suggerimenti e le interazioni social.
Anche Snap chiede l’applicazione imparziale delle legge e quindi il ban per YouTube. L’azienda di Santa Monica ribadisce che Snapchat è un servizio di messaggistica, pertanto dovrebbe essere escluso. Le proteste di TikTok, Meta e Snap sono basate su fatti concreti. La Commissione europea ha chiesto informazioni a YouTube perché sospetta la violazione del Digital Services Act per quanto riguarda la protezione dei minori.
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IONOS è una società di web hosting tedesca leader che mette a disposizione di tutti MyWebsite Now Starter, uno strumento progettato per chi ha il desiderio di creare un sito web senza avere alcuna conoscenza tecnica. In questi giorni il pacchetto MyWebsite Plus è in offerta a 1 euro al mese per un anno invece di 18 euro.
L’account Plus è il piano ideale per progettare un sito con la più alta libertà creativa, grazie al generatore di siti web AI. Inclusi vi sono anche un dominio gratuito e una casella di posta elettronica dedicata, insieme a strumenti AI per la creazione di testi e immagini professionali.
Creare un sito web in pochi clic con IONOSAffidandosi alle soluzioni di IONOS è possibile creare un nuovo sito web in tre passaggi. Il primo step prevede la scelta di un tema tra i tanti template messi a disposizione dal piano (tra i settori presi in considerazione vi sono ad esempio matrimonio, travel, immobiliare, fotografia, business e ristorazione).
Il secondo passaggio consiste invece nell’aggiunta delle sezioni e delle pagine principali del sito, in modo da definire la navigazione degli utenti. Si tratta di uno step molto importante, che riveste un ruolo cruciale dal punto di vista dell’ottimizzazione SEO e di conseguenza del posizionamento nelle pagine del motore di ricerca.
Infine, con il terzo e ultimo passaggio vi è la personalizzazione del tutto scegliendo forme, colori e tipografia. Sempre riguardo a questo punto, il tool AI di IONOS viene in soccorso per la generazione di contenuti unici e originali tra testi e immagini, così da raggiungere il successo su Google nel minor tempo possibile.
Il piano Plus di MyWebsite Plus, che include un dominio e una casella di posta elettronica, è in offerta a 1 euro al mese per 12 mesi invece di 18 euro. Il nome del dominio (anche con estensione .it) può essere scelto direttamente tramite la procedura di acquisto del pacchetto.
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No, WhatsApp non sta chiudendo. Però pensiamoci, l’ipotesi è davvero così remota? Lo spunto di riflessione è fornito dalla chiusura di Skype che Microsoft ha ufficializzato la scorsa settimana, fissando nel 5 maggio 2025 il termine ultimo per l’accesso al servizio. Poi, tutti su Teams, nel nome della convergenza. È davvero così improbabile che il gruppo di Mark Zuckerberg possa, in futuro, scegliere di percorrere una strada simile?
WhatsApp:Meta=Skype:Microsoft?Osservate dalla giusta distanza, le traiettorie fin qui disegnate da WhatsApp e da Skype all’interno degli ecosistemi costruiti rispettivamente da Meta e da Microsoft non sono poi così differenti. Entrambe le piattaforme sono nate e hanno ottenuto consensi sotto forma di progetti fondati da una manciata di persone, seppur in periodi diversi, costruendo il loro successo sul merito di proporre l’idea giusta al momento giusto, finendo poi per essere fagocitate da colossi del mondo online con investimenti miliardari.
Tutti su Teams, tutti su Messenger?Le stesse realtà hanno successivamente gestito per anni i due servizi, consapevoli del loro essere in qualche modo ridondanti, alimentando una sorta di concorrenza interna con le altre iniziative controllate: da una parte Messenger e dall’altra Teams. Per qualche tempo, Google ha fatto lo stesso con Hangouts e Meet, ricordate?
Monetizzazione, l’unico e solo mantraAncora, sia Meta sia Microsoft hanno cercato di forgiare nuove identità per WhatsApp e Skype in qualche modo snaturando quelle originali, abbandonando quel minimalismo dei primi giorni che era risultato determinante per penetrare il mercato, aggiungendo caratteristiche e funzionalità (prima social, ora AI) da molti ritenuti dei superflui riempitivi, ma utili ai fini della monetizzazione.
Convergenza forzataEd è proprio questo un altro fattore che ci porta a non escludere a priori l’ipotesi iniziale: l’eventuale convergenza con Messenger. È vero che WhatsApp oggi ha molti più utenti attivi, ma la sua popolarità porta con sé le spese necessarie a mantenerne operativa l’infrastruttura e i tentativi fin qui effettuati di renderla una piattaforma profittevole non sempre hanno pagato, a partire da quelli legati alla diffusione degli account business e dei servizi annessi.
Taglia di qua, taglia di làIn un’epoca segnata dai tagli delle spese nel nome dell’efficientamento, non siamo certi che Meta possa liberarsi di Messenger a cuor leggero, considerando la sua integrazione nativa con Facebook, che seppur in declino in termini di market share rimane ancora oggi un social network dalla portata globale.
Alla corte di re ZuckLa strategia e la visione del colosso guidato da Mark Zuckerberg ha in più occasioni lasciato perplessi molti (fin dai tempi degli scivoloni sul fronte privacy), investitori compresi. Ne è testimonianza il fallimento dei progetti legati al metaverso, attorno ai quali in epoca di pandemia il gruppo ha addirittura scelto di costruire la sua nuova identità. In un simile contesto, tutto sembra possibile.
WhatsApp non chiuderà (per ora)Però tranquilli, WhatsApp non chiuderà, almeno non a stretto giro. Quanti, però, solo una decina di giorni fa avrebbero scommesso in un addio a Skype in tempi così brevi?
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}AMD Ryzen 9 9900X3D e 9950X3D verranno lanciati il 12 marzo
AMD ha finalmente svelato la data ufficiale di lancio dei suoi attesissimi processori Ryzen 9 9900X3D e Ryzen 9 9950X3D, dotati della tecnologia 3D V-Cache. Secondo quanto riportato, i due nuovi chip arriveranno sul mercato il 12 marzo 2025, una notizia che conferma le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane e che segue il lancio delle recenti GPU top di gamma Radeon RX 9070.
AMD: i Ryzen 9 9900X3D e 9950X3D saranno lanciati il 12 marzoI Ryzen 9 9900X3D e 9950X3D sono stati presentati da AMD per la prima volta al CES di gennaio, dove l’azienda aveva promesso un lancio entro il primo trimestre del 2025. Ora, grazie a una conferma ufficiale individuata dal noto insider “@harukaze5719”, viene anche reso noto il giorno preciso in cui i processori verranno resi disponibili, che corrisponde al 12 marzo.
Naturalmente, si tratta di un evento molto atteso da parte di quella fetta di utenza videoludica che è abitualmente cliente dell’azienda di Sunnyvale, soprattutto dopo il successo del Ryzen 7 9800X3D, che ha conquistato il mercato con le sue prestazioni eccellenti nei giochi e che è ancora molto richiesto tra il pubblico. I nuovi modelli offrono rispettivamente 12 e 16 core, con un incremento significativo della cache L3 grazie alla tecnologia 3D V-Cache di seconda generazione, come anche suggerito dal nome.
JD Pre-sale 9950X3D
9950X3D: 5599 RMB
*7950X3D: 5299 RMBhttps://t.co/a5O0eNcbYW
— HXL (@9550pro) March 6, 2025
Ulteriori informazioni emerse delle nuove CPU X3D della serie 9000 di AMD riguardano anche i prezzi, resi noti da “@9950pro”, che ha fatto uso del plugin JD.com per monitorare i listini. Ryzen 9 9950X3D è stato individuato a 5599 RMB (circa 711€), mentre Ryzen 9 9900X3D a 4599 RMB (circa 584€). Dato che l’azienda non ha però ancora annunciato ufficialmente i prezzi di listino, i valori potrebbero sicuramente variare al lancio, specie in europa.
Dal punto di vista tecnico, AMD Ryzen 9 9900X3D sarà equipaggiato con 12 core suddivisi su due CCD (Core Complex Die), di cui uno con 64 MB di cache L3 aggiuntiva, per un totale che supera i 128 MB. Ryzen 9 9950X3D offrirà invece 16 core, mantenendo configurazione CCD e velocità di clock analoghi al modello precedente, ma con una potenza computazionale ancora maggiore. Entrambi i processori saranno compatibili con tutti i controller della piattaforma AM5, incluse le serie 600 e 800.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Il codice fiscale sprint per i neonati: cos'è e come richiederlo
L’Agenzia delle Entrate ha appena annunciato la possibilità di ottenere rapidamente il codice fiscale sprint per i neonati. Lo possono chiedere i genitori (o i tutori), nel caso in cui il comune di residenza non lo abbia comunicato loro, direttamente attraverso il sito ufficiale dell’agenzia, mediante nuovo servizio presente nell’area riservata. Per l’autenticazione sono necessarie le credenziali SPID, la Carta di Identità Elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi.
È arrivato il codice fiscale sprint per i neonatiTutto ciò che bisogna fare è inserire i dati del figlio per ricevere il documento digitale, allegando la copia del certificato di nascita oppure quella della dichiarazione di nascita consegnata dall’ospedale. Una volta elaborata la richiesta, il sistema invia un’email per avvisare della disponibilità.
Può tornare utile, tra le altre cose, per effettuare la scelta del pediatra. Non è dunque più necessario recarsi di persona presso un ufficio per svolgere la pratica.
Non tutti ne sono a conoscenza, ma il codice fiscale è presente all’interno dell’app IO, fin da prima che nei mesi scorsi arrivasse IT-Wallet con la funzionalità Documenti su IO. Si trova nella sezione Profilo, nella scheda I tuoi dati. Può essere mostrato direttamente dallo smartphone, ad esempio, in farmacia o in ambulatorio durante il pagamento per beneficiare delle detrazioni fiscali. Per maggiori informazioni ti rimandiamo all’articolo dedicato.
Il duplicato della tessera sanitariaUn’altra novità annunciata dall’Agenzia delle Entrate è quella che permette di richiedere in pochi click il duplicato della tessera sanitaria, con o senza microchip. Anche in questo caso, la procedura è accessibile all’interno dell’area riservata, dove è possibile visualizzare e stampare una copia dell’ultima versione attiva oppure chiedere la riemissione su supporto plastificato. Il cittadino inoltre la possibilità di verificare l’indirizzo per la spedizione, di norma quello di residenza. Volendo, lo si può modificare a piacimento.
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La comunità di KDE ha recentemente annunciato il rilascio di KDE Gear 24.12.3, la nuova versione della diffusa raccolta di applicazioni molto in voga tra l’utenza Linux. Questo aggiornamento, come di consueto, contribuisce al miglioramento delle funzionalità e della stabilità di un ecosistema software già apprezzato dagli utenti che ne fanno uso. KDE Gear è noto per offrire un’ampia gamma di strumenti, che spaziano da software di produttività a utilità creative, tutti accomunati da un’interfaccia fluida e personalizzabile tipica del desktop KDE Plasma.
KDE Gear 24.12.3: le novità della nuova versioneKDE Gear 24.12.3 si concentra principalmente sulla correzione di bug e sull’ottimizzazione delle prestazioni, senza introdurre cambiamenti radicali o nuove funzionalità importanti. Tra i programmi aggiornati spiccano Dolphin, il file manager di KDE che ha ricevuto ulteriori affinamenti per garantire una gestione dei file ancora più efficiente e affidabile. Allo stesso modo, applicazioni come Kdenlive, il potente editor video open-source, e Okular, il visualizzatore di documenti versatile, hanno beneficiato di piccoli ma significativi miglioramenti che ne aumentano l’usabilità e la robustezza in cui viene risolto un problema che causava crash correlati alle piccole immagini di sfondo nella firma digitale.
Viene poi aggiornata anche KWwordQuiz, un’app per schede flash multiuso, dove è stato risolto un problema che impediva la corretta apertura dei file dalla riga di comando, mentre kio-extras è ora in grado di supportare i file system AFC su dispositivi iPhone e iPad senza problemi di sorta.
Su KDE Gear 24.12.3 non mancano correzioni che riguardano errori di compilazione, insieme a ottimizzazioni dell’interfaccia utente e miglioramenti delle prestazioni in applicazioni come Calligra, Dolphin, Gwenview, Kdenlive, Konsole e altro ancora. Gli sviluppatori hanno infine aggiornato le traduzioni di tutto il software, in modo da garantire la miglior esperienza possibile.
Come di consueto, tutte le informazioni sono disponibili nelle note di rilascio, mentre per ricevere l’aggiornamento non resta che attenderne l’arrivo nei repository della propria distribuzione.
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La tecnologia di upscaling, nota come “scaling” nel settore videoludico, continua a evolversi con nuove funzionalità che promettono di migliorare l’esperienza di gioco senza compromessi sulla qualità visiva. Una delle ultime innovazioni in questo campo è l’introduzione della generazione adattiva dei fotogrammi, una caratteristica introdotta da poco su Lossless Scaling, un’applicazione popolare tra i giocatori che desiderano ottimizzare le prestazioni dei loro titoli preferiti. Questa novità, che si aggiunge alle già note capacità di ridimensionamento dell’immagine, mira a rendere i giochi più fluidi e reattivi, anche su hardware meno potente.
Su Loseless Scaling arriva la generazione adattiva dei fotogrammiLossless Scaling è un software che permette di migliorare la risoluzione dei giochi attraverso tecniche avanzate di upscaling, rendendo possibile giocare a titoli moderni su configurazioni anche meno performanti. L’applicativo è diffuso tra un certo bacino di utenza videoludica, che lo usa o lo preferisce al posto di tecnologie come il DLSS di Nvidia, l’FSR di AMD o l’XeSS di Intel perché permette di mantenere un’elevata qualità dell’immagine, al contrario dei metodi di upscaling più conosciuti già citati.
L’aggiunta della generazione adattiva dei fotogrammi rappresenta un ulteriore passo avanti in tal senso: questa funzione non si limita a ridimensionare le immagini e generare nuovi frame in tempo reale, adattandosi dinamicamente alle esigenze del gioco e alle capacità del sistema, ma permette anche ai giocatori di impostare un frame rate fisso da mantenere indipendentemente dal framerate reale del gioco. Ciò è possibile tramite la regolazione dinamica dei moltiplicatori frazionari.
La nuova funzionalità introdotta su Loseless Scaling è perfetta per quei titoli fissati a framerate che non corrispondono a valori multipli interi della frequenza d’aggiornamento dello schermo (come ad esempio i settaggi 144 e 165Hz), oppure semplicemente per i giochi che non hanno limiti.
Non manca tuttavia un aspetto negativo, ovvero un aumento del carico sulla GPU e, potenzialmente, una leggera perdita di qualità dell’immagine rispetto al generatore fotogrammi che usa un moltiplicatore fisso. Un altro fattore a essere penalizzato è inoltre anche la latenza, anche se si tratta sempre di una differenza leggera.
Quella di Loseless Scaling si tratta a ogni modo di un aggiunta interessante, che tuttavia non sarà mai al livello delle tecnologie di Nvidia, Intel o AMD, ma che comunque impressiona per i risultati raggiunti senza nessun tipo di accelerazione hardware dedicata.
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Continua lo scontro normativo tra Stati Uniti e Unione europea. Brendan Carr, Presidente della FCC (Federal Communications Commission), ha dichiarato che farà di tutto per proteggere le aziende statunitensi contro l’eccessiva regolamentazione europea. Il principale “nemico” è rappresentato dal Digital Services Act (DSA), in quanto limita la libertà di parola.
Difesa delle Big Tech contro le leggi europeeLe lamentele più esplicite sono arrivate da Meta. Mark Zuckerberg aveva dichiarato che le leggi europee danneggiano le aziende statunitensi, auspicando un intervento di Donald Trump. Il presidente degli affari globali (Joel Kaplan) aveva aggiunto che l’Europa non può imporre le sue regole per limitare la libertà di parola.
Durante il suo intervento al World Economic Forum di Davos, Donald Trump ha fortemente criticato le autorità europee per le numerose indagini avviate contro Apple, Google e Meta (e le relative sanzioni). Critiche al Digital Services Act erano arrivate dal suo vice JD Vance durante l’AI Action Summit di Parigi. Secondo Mark Gurman di Bloomerg, Tim Cook avrebbe chiesto l’aiuto del Presidente degli Stati Uniti per bloccare le azioni europee.
Ora è il turno del Presidente della FCC. Brendan Carr ha dichiarato che il DSA impone eccessive regole in relazione alla libertà di parola. La legge impone vari obblighi alle piattaforme e ai motori di ricerca di grandi dimensioni, tra cui la moderazione dei contenuti e il contrasto alla disinformazione.
Carr ha evidenziato che tali obblighi sono una forma di censura, quindi difenderà gli interessi delle aziende statunitensi. Attualmente sono in corso indagini nei confronti di X e Meta. In caso di sanzioni è certo l’intervento del governo statunitense e l’inizio di uno scontro politico.
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L’asta Augmented Intelligence di Christie’s, la prima dedicata interamente ad opere create con l’AI, ha scatenato un putiferio nel mondo dell’arte. Tant’è che qasi 6.500 artisti hanno chiesto alla celebre casa d’aste di cancellare l’evento. Ma la lettera aperta non ha sortito l’effetto sperato. Christie’s ha tirato dritto per la sua strada. E quanto pare, ha avuto ragione.
L’asta d’arte AI di Christie’s fa il botto nonostante le protesteI risultati dell’asta parlano chiaro: oltre 700.000 dollari incassati, con molte opere che hanno superato le stime più rosee. Il pezzo forte? “Machine Hallucinations — ISS Dreams — A” di Refik Anadol, un dipinto digitale che reinterpreta i dati della Stazione Spaziale Internazionale, battuto per quasi 280.000 dollari. Un successo clamoroso, che però ha un retrogusto amaro per molti artisti.
Secondo loro, le opere in vendita sono state create usando modelli AI addestrati su lavori protetti da copyright, senza il permesso degli autori originali. La polemica sollevata dall’asta di Christie’s ci mette di fronte a una realtà innegabile: l’intelligenza artificiale sta trasformando il nostro mondo e come tutte le rivoluzioni, non è indolore.
Il dilemma dell’arte AIÈ innegabile che i modelli AI siano in grado di produrre opere affascinanti e originali, ma non si può ignorare il fatto che si nutrano del lavoro altrui, spesso senza riconoscimento né compenso. Eppure, c’è chi vede nell’arte AI l’alba di un nuovo Rinascimento, cui artisti e macchine collaborano per espandere i confini dell’immaginazione.
Al di là di questo però servono regole chiare sull’uso dell’AI in ambito artistico. Leggi che tutelino i diritti degli artisti umani, garantendo loro il giusto riconoscimento e compenso, ma che al tempo stesso non soffochino l’innovazione e la sperimentazione.
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