DMA: decisione su Apple e Meta pronta dal 15 aprile

Punto Informatico - Sab, 04/19/2025 - 12:15

Il termine delle indagini (12 mesi) è stato ampiamente superato, ma la Commissione europea non ha annunciato ancora nulla. Secondo le fonti del Wall Street Journal, la comunicazione della decisione finale era prevista il 15 aprile. All’ultimo minuto è stato deciso di posticipare la pubblicazione per evitare la coincidenza con i negoziati sui dazi tra Europa e Stati Uniti.

Sanzioni in arrivo per Apple e Meta

Le indagini nei confronti di Apple e Meta sono iniziate il 25 marzo 2024. In base ai risultati preliminari del 24 giugno e del 1 luglio 2024, entrambe le aziende hanno violato il Digital Markets Act (DMA).

Apple ha imposto agli sviluppatori la cosiddetta clausola anti-steering che non permette di aggiungere link nelle app per informare gli utenti dell’esistenza di metodi di pagamento più economici all’esterno dello store. Meta non consente invece agli utenti di scegliere una versione di Facebook e Instagram senza inserzioni personalizzate, ma ha imposto il modello Pay or Consent (chi non vuole la pubblicità deve sottoscrivere l’abbonamento).

Secondo le fonti del Wall Street Journal, la Commissione europea doveva annunciare l’esito finale delle indagini il 15 aprile. Per Apple e Meta verranno imposte sanzioni e ordinate modifiche per rispettare il DMA. Un portavoce ha dichiarato che il lavoro tecnico è stato completato, quindi la decisione finale verrà pubblicata a breve.

Il ritardo è dovuto ai recenti incontri di Maroš Šefčovič (Commissario europea per il commercio) e Giorgia Meloni (Primo Ministro italiano) con Trump e i funzionari dell’amministrazione. L’Unione europea ha avviato negoziati per raggiungere un accordo commerciale e quindi evitare l’applicazione dei dazi (attualmente sospesa). L’annuncio delle sanzioni per Apple e Meta avrebbe causato l’interruzione di ogni discussione tra le parti.

Outlook Classic si mangia tutta la CPU

Zeus News - Sab, 04/19/2025 - 11:30
News - Mentre si scrivono le email l'utilizzo del processore schizza verso l'alto.

Bluesky, arrivano le spunte blu di verifica gestite da terze parti

Punto Informatico - Sab, 04/19/2025 - 07:08

Bluesky potrebbe presto introdurre un sistema di verifica con la famosa spunta blu. Ma attenzione, non sarà come quello di X. Qui le cose funzioneranno in modo molto diverso.

L’approccio di Bluesky è agli antipodi rispetto a quello di X. Mentre X prima assegnava le spunte blu agli account popolari e autentici, poi ha stravolto il sistema. Ora concede la spunta di verifica solo agli utenti che pagano un abbonamento mensile (salvo per alcuni influencer). Una scelta che, secondo molti, ha svalutato il significato stesso della spunta blu, tanto da permettere persino ad alcuni bot di ottenerla.

Bluesky introduce il sistema di verifica con spunta blu

L’ingegnere reverse alice.mosphere.at ha analizzato il codice pubblico di Bluesky, e ha fatto una grande scoperta. Bluesky non sarà l’unica a gestire la verifica degli account. Oltre a verificare direttamente utenti più importanti (personaggi pubblici, giornalisti o creatori influenti), la piattaforma prevede di delegare parte di questo compito a terze parti. Si tratta di organizzazioni selezionate a cui verrà dato il potere di assegnare la spunta blu agli account che riterranno autentici o rilevanti, secondo criteri condivisi.

Quando arrivano le spunte blu?

Le novità sulla verifica potrebbero essere annunciate già lunedì, secondo quanto emerso da una recente modifica del codice pubblico. Nella pull request pubblicata venerdì 19 aprile, intitolata semplicemente “verifica“, è stato trovato un link a un post del blog datato 21 aprile 2025, il che lascia intendere che l’annuncio ufficiale sia imminente. Del resto, il CEO di Bluesky Jay Graber aveva già accennato alla possibilità di sperimentare un sistema in cui non solo l’azienda può verificare gli utenti.

La pull request mostra anche le icone che appariranno sui profili degli utenti verificati: un cerchio blu con una spunta bianca. I verificatori fidati, invece, avranno cerchi blu scanalati con una spunta bianca. E a quanto pare, tra questi ci saranno testate giornalistiche di primo piano come il New York Times. Toccando la spunta blu di un utente, si potrà vedere quali organizzazioni hanno assegnato la spunta d verifica.

Sky e Netflix di nuovo insieme ad un prezzo imbattibile per 18 mesi

Punto Informatico - Sab, 04/19/2025 - 07:02

Sky ha rilanciato l’offerta Sky & Netflix, nota anche come Intrattenimento plus, rendendo disponibili i pacchetti Sky TV e Netflix Base a 17,90 euro al mese per 18 mesi. Rispetto al prezzo di listino originale, cioè 25 euro al mese per Sky TV e 9,99 euro per Netflix con piano Base, il risparmio ogni mese è di 17 euro, per complessivi 306 in un anno e mezzo.

Risparmio che aumenta calcolando anche il costo di attivazione: si passa da 99 euro a 19 euro per il decoder Sky Stream, pagamento richiesto una sola volta. Al termine poi del periodo promozionale, sarà possibile poi rinnovare l’adesione al profilo Sky Smart alle condizioni vigenti a quella data, attraverso un pagamento una tantum di 9,90 euro. Volendo, si potrà anche disdire con un preavviso di 30 giorni.

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Le novità di Sky TV e Netflix ad aprile

In casa Sky hanno debuttato diversi titoli interessanti, tra cui la seconda stagione di The Last of Us, il terzo capitolo di Gangs of London, e la nuova stagione del programma televisivo Cucine da incubo condotto da Antonino Cannavacciuolo. Nella giornata odierna è atteso un altro debutto, quello della produzione Sky Original Boyzone – Molto più che una boyband, una docuserie sulla celebre boyband irlandese attraverso le parole di Ronan Keating, Shane Lynch, Keith Duffy e Mikey Graham.

Per quanto riguarda il catalogo Netflix, il pezzo forte è rappresentato dalla nuova stagione della serie Black Mirror, ennesimo capitolo vincente di un titolo ormai cult. Da non perdere nemmeno il nuovo medical drama Pulse, già ribattezzato come il nuovo Grey’s Anatomy. Riflettori infine accesi sulle prossime uscite di fine mese, a partire dalla quinta e ultima stagione di You, con protagonista l’attore Penn Badgley nei panni del personaggio Joe Goldberg, e il film action Havoc, con al centro della scena Tom Hardy.

La promozione in corso sul sito ufficiale Sky sarà valida fino al 27 aprile 2025.

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Il miglior Decoder DVB-T2 Digitale Terrestre 2025 al 16% di sconto

Punto Informatico - Sab, 04/19/2025 - 07:00

Amazon ha provveduto un’offerta molto vantaggiosa per permetterti di dare nuova vita al tuo vecchio televisore, incompatibile con le recenti tecnologie trasmissive. Infatti, proprio in questo momento, è in offerta speciale il miglior Decoder DVB-T2, compatibile con il nuovo Digitale Terrestre 2025. Di chi stiamo parlando? Del fantastico Edision Picco T265 a soli 23,36 euro.

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Grazie alla generosità di Amazon, oggi puoi portarti a casa un gioiellino della tecnologia che rende il tuo televisore completamente compatibile allo standard DVB-T2 del digitale terrestre. Inoltre, è anche dotato di supporto USB WiFi e porta Ethernet per connetterlo a internet.

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Comodissimo anche il telecomando universale 2 in 1 che ti permette di utilizzarlo non solo con il decoder, ma anche con il televisore. Programmarlo per questo è molto facile e veloce. Inoltre, puoi collegarlo tramite porta HDMI o SCART, avendo a disposizione ambedue le opzioni.

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Contro le Telefonate Spam arriva il filtro anti-spoofing

Punto Informatico - Sab, 04/19/2025 - 07:00

Uno dei problemi più diffusi oggigiorno sono le telefonate spam. Al momento, call center illegali possono tranquillamente camuffare la loro identità sfruttando tecniche conosciute quali spoofing o clinspoofing. Una pratica conosciuta da AGCOM, tanto che, proprio in questi giorni, ha aperto un Tavolo Tecnico sull’argomento per trovare una soluzione.

Come riportato dai colleghi di “key4biz”, in una nota Massimiliano Capitanio, Commissario AGCOM, ha confermato: “Le continue chiamate spam stanno rendendo impossibile la vita di milioni di utenti ed è per questo che Agcom sta intervenendo alla radice del problema“. Si sta avviando qualcosa di concreto per contrastare questa piaga, ormai diventata sociale.

Entrando più nello specifico contro le telefonate spam, Capitanio ha specificato: “Proprio nei giorni scorsi l’Autorità ha portato a termine i lavori di un Tavolo insieme agli operatori telefonici con l’obiettivo di definire le misure tecniche, un vero e proprio filtro tecnologico, per impedire il clispoofing“.

Telefonate Spam: la piaga del clispoofing

Sempre più call center e criminali sfruttano tecniche di spoofing o clispoofing trasformando quelle che dovrebbero essere chiamate commerciali in telefonate spam. Quest’ultimo “rende possibile il camuffamento del numero chiamante, permettendo a centinaia di operatori che operano nell’illegalità e prevalentemente dall’estero di agire indisturbati e fuori dalle regole che invece gravano sui call center legali“, ha spiegato Capitanio.

La soluzione? “Nelle prossime settimane Agcom sarà pronta a rendere pubblici gli esiti di queste interlocuzioni. Una volta approvata la delibera, gli operatori avranno massimo 6 mesi per bloccare le telefonate spam secondo gli standard tecnologici indicati da Agcom“.

Quanto è pericoloso il clispoofing

Il clispoofing o spoofing telefonico è molto pericoloso. Si tratta di una tecnologia attraverso la quale chiunque è in grado di camuffare il proprio numero telefonico o clonare quello ufficiale. Infatti, nelle truffe telefoniche o cosiddette telefonate spam, spesso i criminali lo sfruttano per clonare le numerazioni di enti governativi, aziende famose (come nel caso di iliad e PayPal), persone conosciute e, addirittura, forze dell’ordine.

In questi casi, nell’attesa che il filtro proposto da AGCOM venga attualizzato dai call center, è bene prestare più che la massima attenzione alle chiamate dei call center. Questo vuol dire, chiudere la comunicazione se si hanno dubbi o se l’operatore diventa insistente, evitare di concludere contratti al telefono senza documentazione e non pronunciando quelle parole che potrebbero essere sfruttate per scopi illeciti.

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o3 e o4-mini di OpenAI hanno più allucinazioni

Punto Informatico - Sab, 04/19/2025 - 06:45

I nuovi modelli di ragionamento o3 e o4-mini di OpenAI sono avanti sotto molti aspetti, ma c’è un problema: tendono ad avere le allucinazioni più spesso dei loro predecessori. Fanno più affermazioni inaccurate e inventate rispetto ai modelli precedenti, come o1, o1-mini, o3-mini e persino GPT-4o.

o3 e o4-mini di OpenAI ragionano meglio, ma inventano di più

Secondo i test interni di OpenAI, o3 e o4-mini, pur eccellendo in compiti di coding e matematica, finiscono per fare più affermazioni in generale, sia accurate che inaccurate. o3 ha avuto delle allucinazioni nel 33% delle domande su PersonQA, il benchmark interno di OpenAI per misurare l’accuratezza delle conoscenze di un modello sulle persone. È circa il doppio rispetto a o1 (16%) e o3-mini (14,8%). O4-mini ha fatto ancora peggio, ha inventato informazioni nel 48% delle risposte.

Anche i test di terze parti, come quelli del laboratorio di ricerca Transluce, hanno rilevato che o3 tende a inventarsi le azioni compiute per arrivare alle risposte. In un esempio, il modello ha affermato di aver eseguito del codice su un MacBook Pro 2021 “al di fuori di ChatGPT” e di aver copiato i numeri nella sua risposta. Peccato che non possa farlo.

Perché o3 e o4-mini sono più soggetti alle allucinazioni?

Secondo Neil Chowdhury di Transluce, ex dipendente di OpenAI, il tipo di apprendimento per rinforzo utilizzato per i modelli della serie o potrebbe amplificare problemi solitamente mitigati (ma non del tutto eliminati) dalle pipeline di post-training standard. Sarah Schwettmann, co-fondatrice di Transluce, aggiunge che il tasso di allucinazioni di o3 potrebbe renderlo meno utile di quanto sarebbe altrimenti.

Kian Katanforoosh, professore aggiunto a Stanford e CEO della startup Workera, ha testato o3 nei flussi di lavoro di coding, trovandolo superiore alla concorrenza. Tuttavia, tende a inventare link a siti web non funzionanti. Immaginiamo la frustrazione di un utente che clicca su un link fornito dall’AI solo per scoprire che non porta da nessuna parte…

Le allucinazioni possono aiutare i modelli a generare idee interessanti e a essere creativi nel loro “pensiero”, ma li rendono anche una scommessa rischiosa per le aziende in settori dove l’accuratezza è fondamentale. Un’azienda legale, ad esempio, non sarebbe contenta di un modello che inserisce molti errori fattuali nei contratti dei clienti…

La soluzione contro le allucinazioni: la ricerca online

Una soluzione promettente per aumentare l’accuratezza dei modelli è dotarli della capacità di ricerca online. GPT-4o, grazie alla ricerca web, raggiunge il 90% di accuratezza su SimpleQA, un altro benchmark di OpenAI. Potenzialmente, la ricerca potrebbe migliorare anche i tassi di allucinazione dei modelli di ragionamento, almeno nei casi in cui gli utenti sono disposti a esporre i prompt a un fornitore di ricerca di terze parti.

Se l’aumento delle dimensioni dei modelli di ragionamento continuerà a peggiorare le allucinazioni, la ricerca di una soluzione diventerà ancora più urgente. E OpenAI lo sa bene.

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Il lettore di eBook a colori che si piega come un libro

Zeus News - Ven, 04/18/2025 - 22:00
Maipiusenza - Il MooInk V supporta fino a 50.000 colori e sta comodamente in una tasca.

YouTube Music, arriva il doppio tap per mettere mi piace ai brani

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 19:51

L’ultima versione di YouTube Music, la 8.14.53A, introduce una funzione tanto semplice quanto richiesta dagli utenti: il doppio tap per mettere like. Un gesto ormai naturale per chi usa TikTok, Instagram o guarda gli Shorts di YouTube, che ora sbarca anche sulla piattaforma di streaming musicale di Google.

Come funziona il “doppio tap” su YouTube Music

Basta toccare due volte al centro della copertina dell’album per aggiungere il brano alla playlistBrani piaciuti“. Un twist in apparenza banale, ma capace di rendere l’esperienza d’uso più fluida e intuitiva. Prima di questo aggiornamento, il doppio tap al centro non produceva alcun effetto, mentre ai lati permetteva di andare avanti o indietro nella canzone.

L’introduzione del doppio tap per mettere like su YouTube Music non è una novità assoluta. Tracce di questa funzione erano già presenti nella versione 8.03.51 dell’app, ma solo ora è disponibile per tutti gli utenti. È chiaro che le app di streaming stiano cercando di adattarsi alle abitudini degli utenti, sempre più influenzate dai social network e dalle piattaforme di video brevi.

YouTube Music non vuole restare indietro

YouTube Music non vuole passare inosservata, e con giganti come Spotify a fargli ombra, distinguersi è diventato essenziale. L’integrazione con l’abbonamento YouTube Premium è sicuramente un bel vantaggio – niente pubblicità, e accesso a contenuti esclusivi. Ma ma da sola non basta a conquistare e, soprattutto, trattenere gli utenti. Aggiungere funzioni ispirate ai social più popolari, come il doppio tap per mettere like, è una strategia furba per rendere l’app più familiare e accattivante per gli utenti, soprattutto i più giovani.

DeepSeek, addio alla censura dell'AI con il metodo CTGT

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 19:22

DeepSeek, il modello di linguaggio cinese che ha fatto tremare i politici americani, potrebbe presto liberarsi dalle catene della censura. La startup cinese CTGT afferma di aver trovato un nuovo modo per rimuovere i filtri della censura e i bias integrati direttamente negli LLM.

I bias sono limiti imposti già nella fase di addestramento, spesso per rispettare regole politiche o normative locali. Cosa vuol dire? Che in futuro i modelli AI potranno rispondere anche alle domande più sensibili o controverse.

Il problema della censura nelle AI come DeepSeek

Rimuovere i bias e la censura dai modelli di linguaggio è una sfida ardua. DeepSeek ne è un esempio lampante. Etichettato come “una minaccia profonda alla sicurezza nazionale” da una commissione del Congresso USA, questo LLM ha scatenato un dibattito sulla pericolosità delle AI. Finora, gli approcci per superare questi limiti si sono concentrati sul Reinforcement Learning from Human Feedback (RLHF) e il fine-tuning, ma CTGT promette una soluzione alternativa e più efficace.

Il framework di CTGT, secondo i ricercatori Cyril Gorlla e Trevor Tuttle, identifica e modifica direttamente le caratteristiche interne responsabili della censura“. Questo approccio non solo è efficiente dal punto di vista computazionale, ma permette anche un controllo granulare sul comportamento del modello, garantendo risposte senza censura senza compromettere le capacità e l’accuratezza dell’AI.

Come funziona il metodo CTGT

Il processo si articola in tre fasi chiave:

  • Identificazione delle caratteristiche associate a comportamenti indesiderati;

    Isolamento e caratterizzazione di queste caratteristiche;

  • Modifica dinamica delle caratteristiche durante l’inferenza.

I ricercatori “provocano” il modello con una serie di prompt potenzialmente controversi, come richieste di informazioni su Piazza Tienanmen o suggerimenti per aggirare i firewall. Analizzando le risposte, individuano i pattern e i vettori che innescano la censura. Una volta isolate queste caratteristiche, possono capire quali comportamenti controllano e integrarle nel processo di inferenza del modello, regolando quanto questi comportamenti si attivano.

Gli esperimenti di CTGT su 100 query controverse hanno mostrato che il modello base di DeepSeek rispondeva solo al 32% dei prompt. Ma la versione modificata ha raggiunto un tasso di risposta del 96%, rifiutandosi di rispondere solo al 4% dei prompt più espliciti. Il metodo permette di regolare quanto i bias e le funzioni di sicurezza integrate influenzano il modello, senza sacrificarne l’accuratezza o le prestazioni.

Un futuro senza bavaglio per le AI?

Il dibattito sulla sicurezza e l’affidabilità delle AI è più acceso che mai. Ma sviluppare metodi che permettano agli utenti di controllare i bias e la censura nei modelli potrebbe rivelarsi cruciale, soprattutto per le aziende che vogliono implementare l’AI senza violare le proprie policy interne. Come sottolinea Gorlla, “le imprese devono poter fidarsi che i loro modelli siano allineati con le loro politiche“. In settori ad alto rischio come sicurezza, finanza e sanità, dove i potenziali danni di un malfunzionamento dell’AI sono enormi, un approccio come quello di CTGT potrebbe fare la differenza.

Netflix cambia strategia: l'AI suggerirà contenuti davvero su misura

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 18:23

Netflix sta cambiando rotta. Il CEO Greg Peters vuole scardinare quel meccanismo per cui si finisce per guardare gli stessi film o serie TV di cui parlano tutti sui social. Il problema è reale: quanti contenuti rimangono sepolti nel vasto catalogo Netflix perché l’algoritmo spinge sempre i soliti titoli? Magari ci sono dei veri e propri gioielli, ma passano inosservato semplicemente perché non sono abbastanza popolari.

È un cambio di filosofia: da “ecco cosa guardano tutti” a “ecco cosa potrebbe piacerti davvero”.

Addio ai soliti film! Netflix punta su titoli in linea con i gusti dei singoli utenti

Netflix vuole affinare i suoi algoritmi per creare un’esperienza veramente su misura, che sappia pescare nel profondo del catalogo e proporre quel film indipendente o quella serie straniera che non avremmo mai scoperto. È la fine dell’omologazione dei gusti. Un tentativo per ritrovare quella sensazione di scoperta che un tempo ci dava vagare tra gli scaffali delle videoteche.

Greg Peters ha rivelato un dato sorprendente: solo l’1% del traffico su Netflix riguarda i titoli più famosi e chiacchierati. Questo significa che la stragrande maggioranza degli utenti guarda altri contenuti, spesso meno noti. È per questo che Netflix sta investendo molto per migliorare il sistema di raccomandazione e scoperta. Come ha detto lo stesso Peters: “C’è ancora parecchio margine per rendere più precisa l’esperienza di scoperta e raccomandazione, offrendo più valore ai nostri abbonati e aiutando ogni titolo a trovare il suo pubblico ideale.

Secondo Bloomberg, Netflix starebbe già sperimentando una ricerca basata su OpenAI con un gruppo ristretto di utenti in Australia e Nuova Zelanda. Ma le novità non finiscono qui. Starebbe testando anche un nuovo design della homepage per la sua app TV, che propone un modo inedito di visualizzare i titoli e le descrizioni dei contenuti.

Se i feedback degli utenti saranno positivi, il nuovo look sarà esteso a tutti gli utenti entro la fine dell’anno. “Non apportavamo modifiche strutturali significative alla homepage da oltre un decennio. Crediamo che questo migliorerà notevolmente l’esperienza di scoperta su Netflix“, ha sottolineato Peters.

Netflix vola sempre più in alto

Nel frattempo, Netflix continua a macinare numeri. I ricavi del primo trimestre sono aumentati del 12,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 10,54 miliardi di dollari.

Android: riavvio automatico opzionale (in futuro)

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 18:13

All’inizio della settimana, Google ha annunciato l’arrivo di una funzionalità che migliora la sicurezza del dispositivo Android nelle note di rilascio dei Play Services. L’azienda di Mountain View ha chiarito che sarà opzionale.

Funzionalità disponibile in futuro

A partire da iOS 18.1, Apple offre la funzionalità denominata Inactivity Reboot. Se non viene sbloccato per un certo periodo di tempo, l’iPhone viene automaticamente riavviato. Una simile funzionalità è disponibile anche in GrapheneOS, una versione custom di Android (solo per i Google Pixel) con maggiore sicurezza e privacy.

Nelle note di rilascio della versione 25.14 dei Google Play Services, pubblicate il 14 aprile, era scritto:

Con questa funzionalità il tuo dispositivo si riavvia automaticamente se bloccato per tre giorni consecutivi.

L’azienda di Mountain View ha modificato il testo per specificare che la funzionalità non è ancora disponibile e che sarà opzionale:

Attiva una futura funzionalità di sicurezza facoltativa che riavvia automaticamente il dispositivo se bloccato per 3 giorni consecutivi.

Google non specifica la versione minima di Android. La funzionalità potrebbe essere legata all’Advanced Protection Mode di Android 16 che blocca il sideloading delle app, disattiva la connessione 2G e attiva la protezione Memory Tagging Extension.

Il riavvio automatico garantirà una maggiore sicurezza. In seguito al primo sblocco con PIN, password o sequenza, il dispositivo entra nello stato After First Unlock (AFU) che decifra i dati. Il reboot automatico (se attivato) riporta il dispositivo nello stato Before First Unlock (BFU). I dati sono cifrati e nessuno può leggerli (cybercriminali o forze dell’ordine), senza usare tool molto costosi come quelli di Cellebrite.

DHgate e Taobao: alternative anti-dazi a Temu e Shein

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 17:06

In seguito all’eliminazione dell’esenzione dai dazi, Temu e Shen hanno comunicato un aumento dei prezzi a partire dal 25 aprile. Gli utenti statunitensi hanno subito avviato la ricerca di alternative. In base alle rilevazioni di Appfigures, la scelta è caduta su DHgate e Taobao.

App preferite per lo shopping

Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per eliminare la cosiddetta “De Minimis Tariff”, ovvero l’esenzione dal pagamento dei dazi per i beni importati negli Stati Uniti con valore inferiore a 800 dollari. Ciò consentiva a Temu e Shein di non pagare nulla sulla maggioranza dei prodotti. Dal 2 maggio verrà invece applicata un’aliquota del 90%.

In base ai dati pubblicati da Appfigures, gli utenti statunitensi hanno scelto DHgate e Taobao come alternative. Le rispettive app iOS sono attualmente al primo e secondo posto nella categoria Shopping. Fino alla scorsa settimana occupavano la posizione 352 e 461, rispettivamente. Il numero dei download negli Stati Uniti è aumentato del 732% e 514% in un mese.

In seguiti all’introduzione dei dazi, DHgate e Taobao sono state pubblicizzate su TikTok da fornitori e produttori cinesi, oltre che da influencer a caccia di visualizzazioni. Nei video viene spiegato che molti beni di lusso sono prodotti in Cina, quindi è possibile acquistarli a prezzi molto più bassi prima che noti brand della moda applichino le loro etichette.

Non è possibile tuttavia verificare se i prodotti provengono dalle fabbriche che hanno contratti con i marchi della moda o se sono semplicemente copie contraffatte. Ovviamente non saranno esenti dai dazi, ma è possibile risparmiare parecchi dollari rispetto all’acquisto negli Stati Uniti.

La chiavetta Wi-Fi 6E per il tuo PC è in forte sconto: TP-Link Archer

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 16:55

Il tuo computer non è dotato di connettività wireless o è troppo lenta? Risolvi con l’offerta di Amazon su Archer TXE70UH. È la chiavetta Wi-Fi 6E di TP-Link che porta la tecnologia 802.11ax su qualsiasi PC, arrivando alla velocità massima di 2.402 Mbps su banda 6 GHz, di 2.402 Mbps su 5 GHz e di 574 Mbps su 2,4 GHz. Non lasciarti sfuggire la promozione in corso, potrebbe andare sold out da un momento all’altro.

Compra la chiavetta Wi-Fi 6E in offerta

L’offerta di Amazon sulla chiavetta Wi-Fi 6E di TP-Link

Compatibile con Windows 11 e Windows 10 senza richiedere l’installazione di driver, come già accennato è un modello tri-band che integra antenne ad alto guadagno per una copertura ottimale in tutta la casa. Inoltre, le tecnologie OFDMA e MU-MIMO eliminano ogni latenza, rendendola la soluzione perfetta anche per il gaming, mentre il sistema WPA3 fornisce una sicurezza adeguata. Scopri di più nella scheda completa.

È venduta e spedita da Amazon con la consegna gratis in pochi giorni se la ordini subito (in esclusiva per gli abbonati Prime). Lo sconto è automatico, non devi attivare coupon o inserire codici. Il voto medio assegnato da quasi 50.000 recensioni è 4,5/5.

Compra la chiavetta Wi-Fi 6E in offerta

Invece di pagarla 49,99 euro come da listino ufficiale TP-Link, grazie alla promozione di oggi puoi acquistare la chiavetta Archer TXE70UH con supporto alla connettività Wi-Fi 6E al prezzo finale di soli 36,99 euro, il più basso e conveniente da quando è in vendita. Il collegamento al PC avviene tramite porta USB (3.0 retrocompatibile), il cavo in dotazione ha una lunghezza pari a 1,2 metri, così da poterlo posizionare facilmente dove preferisci.

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Perché è una buona idea salvare foto e video in uno spazio cloud sicuro

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 16:34

Sono ancora poche le persone che scelgono il cloud per conversare i propri ricordi personale come possono essere foto e video, preferendogli di gran lunga la memoria interna dello smartphone o quella del computer.

Entrambe le memorie fisiche dei dispositivi appena citati possono però essere causa di problemi più o meno gravi: uno smartphone e un PC possono ad esempio essere rubati, oppure cadere, subire dei guasti hardware o un attacco ransomware, con le conseguenze che ben puoi immaginare per i tuoi dati. C’è poi un altro problema: quando devi sostituire il telefono o il computer, ogni volta devi stare lì a perdere un mucchio di tempo per tutti i vari trasferimenti, a maggior ragione se il dispositivo in questione non ha una microSD.

E ancora: non esiste nessun telefono con una memoria da 3, 5 o 10TB, né tantomeno una memoria interna di uno smartphone o un computer a vita, due prerogative queste esclusive degli spazi di archiviazione cloud. Cosa succede quindi quando termina lo spazio a disposizione nella memoria del telefono? Devi iniziare a cancellare i file, di solito partendo proprio da quelli che occupano più spazio, oppure hai l’obbligo di acquistare una memoria esterna fisica a parte, che replicherà in toto i difetti appena elencati.

Ecco dunque perché è una buona idea salvare foto e video in uno spazio di archiviazione cloud, meglio ancora se si ha la certezza che utilizzi la crittografia e sia dotato delle principali funzionalità di sicurezza oggi disponibili. Uno dei migliori in tal senso è pCloud, servizio cloud situato in Svizzera, sede per la quale è chiamato a rispondere ad una delle leggi sulla privacy dei dati personali degli utenti più severe in Europa.

In occasione delle festività di Pasqua, pCloud ha lanciato una promozione a tempo limitato, con sconti fino al 69% sui piani cloud a vita per la famiglia e la sicurezza delle password. I prezzi partono da 399 euro per 2TB di archiviazione cloud crittografata.

Vai all’offerta di pCloud

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Radeon RX 9070 GRE: 3072 core e 12GB per la nuova variante

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 16:07

Una nuova variante del modello top di gamma della serie RDNA 4 è atteso nelle prossime settimane, vale adire AMD Radeon RX 9070 GRE, che verrà presentata dall’azienda insieme al modello di fascia media Radeon 9060 XT. Secondo le indiscrezioni più recenti, già menzionate in precedenza, la nuova variante GRE potrebbe sostituire la versione base della 9070, soprattutto nei mercati dove quest’ultima non è attualmente più disponibile. Inoltre, le specifiche suggeriscono che il nuovo modello potrebbe differire significativamente da quello che ci si aspettava inzialmente.

AMD Radeon RX 9070 GRE potrebbe sostituire il modello base della scheda

La RX 9070 GRE, basata sull’architettura Navi 48, sarà dotata di 3.072 Stream Processor, per un totale di un quarto dei core della GPU disattivati rispetto alla top di gamma. Tuttavia, la frequenza di clock sarà superiore rispetto al modello base, con una frequenza massima che si attesterà sui 2,79 GHz, rispetto i 2,52GHz del modello base.

Per quanto riguarda la configurazione memoria, RX 9070 GRE avrà 12 GB di GDDR6 su un bus a 192 bit, ma con una velocità di 18 Gbps, inferiore rispetto ai 20 Gbps delle RX 9070 XT e RX 9060 XT. Questo comporta una larghezza di banda di circa 432 GB/s, circa un terzo meno quella del modello più potente.

Con questa variante, AMD sembra anche aver voluto colmare il divario tra RX 9070 e RX 9060 XT. Alcune varianti personalizzate potrebbero raggiungere tuttavia una frequenza massima vicina ai 3,0 GHz, lasciando maggior spazio per l’overclock.

Non è tuttavia ancora chiaro se la RX 9070 GRE sarà venduta in tutti i mercati mondiali. Il lancio è previsto entro questo trimestre, ma l’azienda non mostrerà un modello di riferimento, affidandosi piuttosto a dei semplici render per far vedere la nuova scheda.

Nel frattempo il modello di punta, vale a dire la Radeon RX 9070 XT, sta attualmente dominando le vendite e questo risultato è dovuto sia grazie all’ottimo rapporto qualità prezzo che anche all’ottima capacità di gestione delle scorte da parte di AMD: la GPU è riuscita a superare di 10 volte la RTX 5080 di Nvidia.

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Il termine scientifico non esiste, ma l'AI lo sta diffondendo ovunque

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 16:03

C’è una storia che, più di altre, può aiutarci a capire quanto l’abuso dell’AI, o un suo utilizzo non responsabile, possa avere un impatto significativo a ogni livello, anche sulla conoscenza condivisa dalla comunità dei ricercatori. Con modalità simili a quelle che nell’ultimo biennio hanno portato alla diffusione di false informazioni online, c’è un termine scientifico che si sta diffondendo a macchia d’olio tra le pubblicazioni più autorevoli e specializzate, ma che in realtà non esiste. O meglio, che sussiste solo perché ripetuto dagli automatismi che alimentano i sistemi di intelligenza artificiale e da chi, senza concedersi il tempo necessario per verificarne la correttezza, lo prende per buono, sulla fiducia.

Cos’è la vegetative electron microscopy?

Si tratta di vegetative electron microscopy. Per i profani (incluso il sottoscritto) potrebbe trattarsi di una locuzione come un’altra da trovare tra le pagine di un manuale di fisica o di elettrodinamica. Roba da cervelloni, insomma. Invece no, non ha alcun significato. Allora com’è finito, tra gli altri, nell’Environmental Science and Pollution Research di Springer Nature?

Qualcuno ha risolto il mistero: tutto ha avuto inizio con un errore nella scansione di un articolo risalente al 1959. Abbiamo scaricato il PDF e messo in evidenza il passaggio responsabile nell’immagine qui sotto.

In breve, durante la digitalizzazione e l’archiviazione del documento, il testo contenuto in due colonne differenti è stato erroneamente ritenuto contiguo, come se appartenesse a un’unica riga. Da una parte c’è la frase It is by means certain what happens to the vegetative cell wall when…, dall’altra invece … and examined the effect by means of electron microscopy.

Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale. Più nello specifico il processo di addestramento dei modelli, che molto spesso fanno leva sull’analisi indiscriminata di enormi set di dati, senza verificarne l’attendibilità, raccolti con tecniche di scraping non sempre trasparenti.

Una volta fagocitato l’articolo e imparato il termine, ritenendolo corretto, gli algoritmi lo inseriscono nei testi generati, quando interrogati sull’argomento. La scarsa attenzione riposta da invia il prompt fa il resto, mostrando il fianco alla diffusione dell’informazione errata, in questo caso di un termine che non esiste.

Per restare in tema, abbiamo chiesto a un’intelligenza artificiale (quella di Adobe Firefly) di creare un’immagine inerente alla vegetative electron microscopy. È visibile nella copertina di questo articolo.

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Logitech G502 X Plus: mouse da gaming wireless VELOCISSIMO in MEGA SCONTO

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 15:54

Logitech G502 X Plus è un mouse da gaming wireless pensato per i giocatori più esigenti: è leggero, retroilluminato e con un sensore che arriva fino a 25.000DPI, ideale per sessioni da gaming ad alte prestazioni. Oggi puoi acquistarlo su Amazon al prezzo eccezionale di soli 109,90 euro invece di 179.

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Logitech G502 X Plus: così vincere sarà ancora più facile

Logitech G502 X Plus nasce dall’iconico design del leggendario G502 portandolo ad un livello superiore, con tecnologie all’avanguardia. Gli switch ibridi LIGHTFORCE combinano velocità ottica e feedback meccanico, dandoti un clic ultra-reattivo, preciso e super affidabile.

Si connette in wireless grazie alla tecnologia LIGHTSPEED che elimina lag e ogni tipo di ritardo, dandoti una reattività pura e totale libertà di movimento. Il sensore HERO 25K è una bestia di precisione, con zero smoothing e controllo totale.

Tra le altre cose, l’illuminazione RGB LIGHTSYNC con 8 LED è completamente personalizzabile e reagisce in tempo reale al tuo gameplay, mentre la rotella a doppia modalità, il tasto DPI Shift regolabile e i controlli laterali personalizzabili completano il lato della personalizzazione.

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Passa a ho. Mobile: 100 GB con minuti e SMS illimitati a 5,99€/mese

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 15:51

Una delle offerte mobile più interessanti del momento è quella di ho. Mobile, che propone 100 GB con minuti ed SMS illimitati al prezzo di 5,99€ al mese per chi effettua ora il passaggio. Si tratta di una promozione davvero notevole, a cui bisogna aggiungere il costo di attivazione, che varia in base all’operatore di provenienza. La SIM invece è gratuita.

Per approfittare dell’offerta in questione basta andare sul sito di ho. Mobile. Detto questo, andiamo a scoprire nel dettaglio chi può attivarla e quali servizi sono inclusi.

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Tutti i vantaggi dell’offerta di ho. Mobile

Innanzitutto, l’offerta di ho. Mobile può essere attivata da chi effettua la portabilità e proviene da alcuni operatori specifici, tra cui Iliad, Fastweb, Poste e altri operatori virtuali. Possono sottoscriverla anche i nuovi clienti, che hanno un incentivo in più: non dovranno pagare alcun costo di attivazione.

Incluso nella promo di ho. Mobile abbiamo i seguenti servizi:

  • ho. Riparti quando finisci i Giga;
  • Rete 4G (velocità fino a 60 Mbps);
  • Navigazione in hotspot;
  • Numero 42121 per credito residuo;
  • SMS ho. chiamato;
  • Avviso di chiamata;
  • Trasferimento di chiamata.

Volendo, è possibile sfruttare la rete 5G con un piccolo sovrapprezzo mensile di 1,29€. Opzione che nel caso si può attivare e disattivare quando si vuole direttamente dall’app.

Altri servizi extra inclusi che vanno la pena di essere menzionati sono la funzione “Riparti“, che consente di rinnovare in anticipo l’offerta se si terminano i GB prima del rinnovo mensile, e la tecnologia VoLTE, con cui è possibile telefonare, navigare e usare le app contemporaneamente.

Da menzionare infine la possibilità di chiedere il rimborso entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’offerta. Vai sul sito di ho. Mobile e inizia a godere di un piano tariffario semplicemente sensazionale.

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Rete WiFi senza interruzione con i router Mesh TP-Link in SCONTO su Amazon

Punto Informatico - Ven, 04/18/2025 - 15:46

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