Il New York Times autorizza l'uso di strumenti AI
Il New York Times ha dato il via libera all’uso di strumenti di intelligenza artificiale. Una mossa che un giorno potrebbe portare l’AI a scrivere copy per i social, titoli SEO e persino codice, come riporta Semafor.
Via libera del New York Times agli strumenti AI, ma con cautelaLa notizia è arrivata allo staff via email, insieme all’annuncio del debutto di Echo, il nuovo strumento interno di riassunti AI del New York Times. Il quotidiano ha anche condiviso una suite di prodotti AI che lo staff potrà usare per costruire prodotti web o sviluppare idee editoriali, insieme a linee guida per l’uso di questi strumenti.
Lo staff editoriale del Times è incoraggiato a usare l’intelligenza artificiale come supporto, per esempio per avere suggerimenti su come migliorare un pezzo, per pensare a domande interessanti da fare durante un’intervista o per velocizzare alcune ricerche.
Ci sono però limiti precisi: niente articoli scritti dall’AI, nessuna revisione sostanziale dei testi e, ovviamente, guai a inserire informazioni riservate sulle fonti. Sembra che in futuro il quotidiano stia anche pensando di usare l’intelligenza artificiale per creare versioni audio degli articoli o per tradurli in altre lingue.
I tool approvati: da GitHub Copilot all’API di OpenAISecondo Semafor, il New York Times ha approvato l’uso di programmi come GitHub Copilot per la programmazione, Vertex AI di Google per lo sviluppo di prodotti, NotebookLM, alcuni prodotti AI di Amazon e l’API non-ChatGPT di OpenAI attraverso un account business.
Il New York Times sta iniziando a sperimentare gli strumenti di intelligenza artificiale, nonostante sia ancora coinvolto in una battaglia legale contro OpenAI e Microsoft. I due colossi tech sono accusati di aver utilizzato i suoi articoli per addestrare i loro modelli AI senza autorizzazione, violando così il copyright.
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Sulla piattaforma digitale terrestre altri due canali radiotelevisivi sono passati all’alta definizione. Una notizia molto interessante, perché conferma come l’elenco dei canali disponibili ora in HD stia aumentando quasi tutte le settimane. Questo rende l’offerta di intrattenimento ancora più qualitativa per tutti gli utenti.
Dopo alcuni giorni dal passaggio di un canale locale alle trasmissioni HD del digitale terrestre, torniamo sul MUX LOCALE 1 Lombardia. Questa volta a essere coinvolto nell’aggiornamento è stata l’emittente Radio Bruno TV di Carpi (MO). Attivando l’alta definizione, ora trasmette a una risoluzione di 960 x 1080 pixel.
Radio Bruno TV HD è sintonizzabile per tutti gli utenti lombardi o che confinano con la regione al Logical Channel Number LCN 73. Al momento però risulta in conflitto LCN con il suo clone trasmesso nel MUX LOCALE 4 Lombardia. Ora, al momento, il MUX LOCALE 1 Lombardia del digitale terrestre aggiornato è così composto:
- 13 Telecity Lombardia
- 14 Espansione Tv HD
- 15 Bergamo TV HD
- 16 TT-TELETUTTO
- 73 RADIO BRUNO TV HD
- 77 CANALE ITALIA 77
- 83 PIU VALLI TV
- 85 TSN
- 87 VIDEOSTAR
- 88 RETE 55
- 93 70-80.tv
- 94 SEILATV Bergamo HD
- 96 SUPERTV
- 97 VALENZA TV
- 98 TELECLUSONE
- 115 DTV1
Radio Bruno TV non è l’unico canale a essere passato all’HD. Infatti, nelle ultime ore anche LAQ TV è passata all’alta definizione. Ci troviamo nel MUX LOCALE 1 Abruzzo – Molise. Questo canale è sintonizzabile sul Logical Channel Number LCN 12 con risoluzione 960 x 1080 pixel.
Ecco il multiplex aggiornato, che include tutte le emittenti sintonizzabili nelle regioni Abruzzo e Molise e confini:
- 10 RETE8
- 11 TELEMOLISE
- 12 Laqtv HD
- 13 TVSEI
- 14 TELEMAX
- 15 InfoMediaNews
- 16 Super J
- 17 TELEREGIONE
- 18 DICIOTTO
- 19 CANALE ITALIA extra
- 71 CANALE ITALIA extra
- 75 RETE8 SPORT
- 76 TELESIRIO
- 77 TLT CANALE 77
- 79 Vera Abruzzo
- 85 6 OnAir
- 98 RADIO PARSIFAL TV
- 99 TRSP
Per ottenere queste modifiche sul proprio televisore o decoder consigliamo di avviare una ricerca automatica dei canali. In questo modo, l’apparecchio riceve tutti i canali disponibili alle nuove frequenze e con i nuovi aggiornamenti di trasmissione del digitale terrestre alla nuova numerazione LCN automatica.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Gemini Live, in arrivo i riassunti automatici delle chat
Gemini Live offre ai suoi utenti la possibilità di rivedere ogni dettaglio delle conversazioni, grazie a una trascrizione completa disponibile non appena si conclude il dialogo. Ma se si vuole andare dritti al sodo, finora non c’era un modo semplice per ottenere un riassunto dei punti chiave. Google però ha in serbo una novità che potrebbe cambiare le carte in tavola.
Gemini Live potrebbe offrire riassunti delle chatAl momento, per avere il riassunto di una conversazione con Gemini Live, bisogna chiederlo esplicitamente prima di terminare la chat. Se si dimentica di farlo, l’unica alternativa è copiare manualmente la trascrizione per generare un riassunto. Un processo noioso, visto che Google permette di copiare solo singole risposte. Ma il colosso di Mountain View sembra aver colto il problema e sta lavorando a una soluzione per riassumere automaticamente le conversazioni di Gemini Live.
Nell’ultima versione beta dell’app Google (la 16.6.23), Android Authority ha scovato il prompt che potrebbe essere usato per generare automaticamente i riassunti delle conversazioni di Gemini Live. Il comando ordina a Gemini di creare un “breve riassunto in stile paragrafo” con un titolo non generico che catturi i punti chiave della discussione, combinando sezioni di argomento e dettagli, seguendo un tono specifico basato sul sentiment della conversazione e senza includere “riempitivi“.
Probabilmente, il prompt non sarà visibile all’utente finale quando la funzione sarà attiva. Gemini potrebbe mostrare il riassunto automaticamente dopo la fine di una conversazione Gemini Live, oppure offrire agli utenti un’opzione di riepilogo con un solo clic. Dovremo aspettare il lancio per saperne di più.
Sottotitoli in tempo reale su GeminiGoogle inoltre sta lavorando a un nuovo pulsante che genererà sottotitoli in tempo reale per le risposte di Gemini Live, per rendere la funzione più facile da usare in ambienti rumorosi.
Conto aziendale online: 3 mesi gratis per scoprire tutti i vantaggi di Blank
La scelta giusta per puntare su un conto aziendale al 100% online in grado di garantire un servizio davvero completo e ricco di vantaggi è rappresentata dal conto proposto da Blank, una società del Gruppo Crédit Agricole. Il conto è disponibile su tre livelli (si parte da 9 euro + IVA al mese) e per i nuovi clienti c’è la possibilità di accedere a 3 mesi gratis di servizio. Per tutti i dettagli basta visitare il sito ufficiale di Blank, accessibile qui di sotto.
Conto aziendale con Blank: perché convieneIl conto aziendale proposto da Blank è una soluzione al 100% online, accessibile a ditte individuali e piccole imprese che hanno la possibilità di sfruttare un prodotto ricco di vantaggi. Articolato su tre piani, il conto è abbinato a una carta di debito Visa Business e include vari strumenti di gestione contabile e amministrativa, per semplificare la vita ai clienti, che possono contare su un servizio di assistenza via telefono e WhatsApp.
Sono incluse anche varie coperture assicurative (viaggio, malattia e incidenti, uso fraudolento dell carta già a partire dal piano base e altre vengono aggiunte con gli altri piani che includono la copertura per il mantenimento del reddito e l’assicurazione stradale in Europa) che rendono ancora più completo il conto. Per le operazioni in uscita, inoltre, sono disponibili 30 bonifici SEPA (che crescono fino a diventare illimitati in base al piano scelto).
Come sottolineato in precedenza, Blank è accessibile scegliendo tra uno dei tre livelli disponibili:
- Essenziale a 9 euro al mese
- Comfort a 17 euro al mese
- Completa a 39 euro al mese
Tutti i prezzi sono IVA esclusa. Per i nuovi clienti c’è la possibilità di richiedere l’offerta in corso che mette a disposizione 3 mesi gratis di utilizzo del conto Blank (con un risparmio che può arrivare a 117 euro + IVA)
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Professionisti e PMI alla ricerca di un conto corrente business possono ora puntare ora su wamo, il nuovo conto aziendale online pensato per adattarsi a tutte le esigenze, offrendo un servizio completo e personalizzabile che comprende anche gli strumenti per la fatturazione oltre a una ricca offerta di carte, con possibilità di ottenere fino all’1% di cashback sulle spese.
Per accedere subito al conto basta visitare il sito ufficiale di wamo, tramite il link qui di sotto. Per i liberi professionisti, il conto è disponibile anche in versione a canone zero.
Conto business con wamo: ecco perché convieneCon wamo è possibile accedere a un conto business ricco di vantaggi. L’istituto, infatti, mette a disposizione dei suoi clienti, sia professionisti che aziende, la possibilità di scegliere tra tre diverse versioni del conto corrente, con vantaggi crescenti e, per i professionisti, anche l’accesso a una versione a canone zero. Per i piani a pagamento, invece, c’è sempre uno sconto fino al 20% scegliendo la versione annuale invece che quella mensile.
Sono disponibili carte fisiche e virtuali abbinate al conto con possibilità di ottenere fino all’1% di cashback su tutte le spese sostenute. In base al piano scelto, inoltre, è possibile gestire fino a 10 sub-account andando anche a eliminare le commissioni per i prelievi all’ATM oltre che per i bonifici locali in uscita (quelli in entrata sono sempre gratuiti).
Il conto business messo a disposizione da wamo, quindi, può essere la scelta giusta per aziende e professionisti che intendono accedere a un conto digitale, ricco di vantaggi e adattabile a quelle che sono le proprie necessità, sia per quanto riguarda i servizi inclusi che per i costi.
Per scegliere la versione del conto wamo su cui puntare basta accedere al sito ufficiale, qui di sotto.
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La chiavetta USB 3.2 di Lexar da 64GB si contraddistingue per velocità elevatissime e, in questo caso, per un prezzo super conveniente grazie allo sconto del 49%: puoi acquistarla infatti a soli 12,82 euro invece di 24,99, con spedizione Prime inclusa.
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Chiavetta USB 3.2 Lexar 64B: veloce e sicuraLa chiavetta è dotata di doppi connettori USB Type-C e USB Type-A per permetterti di trasferire facilmente i tuoi file tra PC, laptop, smartphone e molti altri dispositivi.
Grazie alla tecnologia USB 3.2 Gen 1 avrai una velocità di lettura fino a 100 MB al secondo per copiare video, foto, musica e documenti in pochi secondi. Il design è interamente in metallo il che la rende elegante, ma anche robusta e durevole, ideale per l’uso quotidiano. Comodissimo l’anello per portachiavi per averla sempre con te.
L’installazione, ovviamente, è plug and play e non ti serviranno né driver, né altri software: la colleghi ed è subito pronto per essere utilizzata e con la compatibilità OTG potrai trasferire dati tra PC e smartphone senza cavi.
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Dall’affidabilità garantita, è perfetta per avere una chiavetta USB resistente, veloce e compatibile con ogni dispositivo. Acquistala a soli 12,82 euro invece di 24,99.
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I ricercatori di Microsoft hanno scoperto un nuovo attacco phishing effettuato dal gruppo Storm-2372 contro gli utenti che usano il servizio Teams. I cybercriminali russi hanno sfruttato una tecnica poco comune per catturare i token di autenticazione e prendere il controllo dell’account.
Device code phishingLa tecnica utilizzata dal gruppo Storm-2372 si chiama “device code phishing“. Le app installate su dispositivi privi di tastiera o mouse, come le smart TV o i Fire TV Stick, mostrano sullo schermo un codice di autenticazione che deve essere inserito nell’app presente sullo smartphone o sul computer. Una simile procedura è stata sfruttata dai cybercriminali russi.
Durante l’attacco viene generato un codice di autenticazione che le ignare vittime inseriscono nella pagina di login legittima. In questo modo, i cybercriminali ottengono i token di autenticazione che permettono di accedere all’account e ai dati dell’utente. Possono accedere anche ad altri servizi, come email e cloud storage, finché il token rimane valido.
I cybercriminali contattano le vittime tramite WhatsApp, Signal e altre app di messaggistica, dichiarando di essere una persona conosciuta. Ad un certo punto viene chiesto di partecipare ad un meeting su Teams, utilizzando il codice dell’invito inviato tramite messaggio o email. Quel codice permette invece di catturare i token di autenticazione e di prendere il controllo dell’account Microsoft.
Più recentemente è stato utilizzato un client ID per Microsoft Authentication Broker che consente di richiedere un nuovo token, dopo la scadenza del precedente. Ciò garantisce la persistenza e permette ai cybercriminali di associare i loro dispositivi al servizio Entra ID (ex Azure Active Directory).
Microsoft ha fornito alcuni consigli per limitare i rischi, come l’uso dell’autenticazione multi-fattore tramite passkey o token fisico.
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Design sostenibile, silenziosità ed ergonomia sono i tratti caratteristici di Trust Trezo, il set mouse e tastiera wireless oggi disponibile su Amazon in sconto a soli 26,99 euro invece di 39,99, con spedizione Prime inclusa.
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Trust Trezo: tastiera e mouse wireless silenziosi ed ecologiciIl set è caratterizzato da tasti morbidi e silenziosi perfetti per lavorare senza rumori fastidiosi sia in ufficio che a casa.
Il kit è realizzato con l’85% di materiali riciclati, il che lo rende anche un’ottima scelta ecologica, mentre parlando più di praticità il design ergonomico include una tastiera con poggiapolsi integrato, tasti multimediali e resistenza ai liquidi per lavorare senza preoccupazioni.
E la batteria dura a lungo: fino a 48 mesi per la tastiera e fino a 12 per il mouse, così da non dover pensare continuamente alla ricarica. Il mouse è silenzioso, ambidestro e con DPI regolabile da 1000 a 1800 per scegliere la sensibilità più adatta alle tue esigenze.
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La connessione wireless a 2.4GHz con apposito ricevitore USB e l’installazione immediata e senza complicazioni completano il quadro di questo set, perfetto per lavorare in silenzio, con comfort e senza impatto sull’ambiente. Acquistalo a soli 26,99 euro.
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Amazon ha deciso: dal 26 febbraio 2025, non sarà più possibile scaricare i libri acquistati sul sito e trasferirli manualmente su un Kindle via USB. Una funzione poco conosciuta, forse, ma preziosa per chi vuole fare il backup dei propri acquisti o convertirli in formati compatibili con altri e-reader.
Amazon dice stop al download di libri Kindle sul PCPer la maggior parte degli utenti Kindle inviare i libri via Wi-Fi è la soluzione più comoda. Ma per chi non ha accesso a una rete wireless, il download sul PC era l’unica alternativa. Certo, un processo tedioso, visto che i libri possono essere scaricati solo uno alla volta. Ma almeno si aveva la certezza di avere copie offline di tutti i propri acquisti.
E poi c’è la questione delle rimozioni a sorpresa. Non succede spesso, ma Amazon ha talvolta cancellato libri dal suo store online e persino dai Kindle degli utenti. Nel 2009, ad esempio, sparirono “1984” e “La fattoria degli animali” di George Orwell, perché pubblicati per errore. E di recente, molti titoli di Roald Dahl sono stati sostituiti con versioni “emendate”. Senza la possibilità di fare il backup, si rischia di perdere i propri libri per sempre.
Addio conversioni in EPUBMa c’è di più. Il download sul PC era anche il modo più semplice per convertire i libri Amazon in formati come EPUB, compatibili con dispositivi alternativi come Kobo. I libri scaricati dal sito Amazon sono in formato AZW3, che permette di rimuovere facilmente il DRM con vari software.
I vecchi modelli di Kindle usano l’AZW3 e i libri possono essere estratti collegando il dispositivo al PC via USB. Ma i Kindle moderni usano il nuovo formato KFX, che offre migliori caratteri e layout, ma anche un DRM quasi impossibile da aggirare.
La funzione di download è un retaggio dei tempi in cui i Kindle non avevano il Wi-Fi e gli utenti dovevano contare sul servizio Whispernet di Amazon per ricevere i libri. Si può ancora accedere dalla libreria personale sul sito Amazon, selezionando “Altre azioni” e “Scarica e trasferisci via USB”.
Copie manuali ancora possibili, ma senza downloadDopo il 26 febbraio, sarà ancora possibile copiare manualmente file ebook e altri documenti sui Kindle via USB, usando le app di Amazon o soluzioni di terze parti come Calibre. Ma non si potranno più scaricare copie dei libri acquistati sul computer.
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Questi altoparlanti Amazon Basics sono una soluzione semplice, economica e funzionale per il tuo PC o laptop. Si alimentano tramite USB e grazie allo sconto odierno puoi acquistarli oggi a soli 23 euro, con consegna immediata.
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Altoparlanti per PC in offerta: compatti e con alimentazione USBPer la loro fascia di prezzo questi altoparlanti sono capaci di offrire una eccellente qualità audio coprendo una frequenza da 103 Hz a 20 KHz per una potenza totale RMS di 2,2W: sono dunque perfetti per ascoltare musica, guardare video o per migliorare l’audio delle videochiamate.
Dalle dimensioni compatte (8,1 x 7,1 x 13,4 cm) e dal design minimalista sono ideali per qualsiasi scrivania senza occupare troppo spazio e grazie al controllo del volume frontale puoi regolare il suono con semplicità. Con la pratica opzione On/Stand-By puoi accenderli e spegnerli senza scollegarli: grazie al jack da 3,5mm sono compatibili anche con cuffie e altri dispositivi.
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Ideali per migliorare l’audio del tuo PC senza spendere una fortuna, questi altoparlanti Amazon Basics sono la scelta perfetta per te. Acquistali a soli 23 euro.
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Per accedere a Internet in sicurezza, anche quando si utilizza una rete non sicura (come un Wi-Fi pubblico), e per evitare blocchi geografici online è necessario ricorrere a una VPN illimitata.
Un servizio di questo tipo, infatti, è in grado di garantire la crittografia del traffico dati oltre che la possibilità di “spostare” il proprio IP in un altro Paese, grazie alla possibilità di scegliere il server VPN di connessione.
La VPN giusta su cui puntare oggi è disponibile a meno di 2 euro al mese: puntando su Private Internet Access, servizio VPN noto anche come PIA, è ora possibile ridurre il costo fino a 1,85 euro al mese.
L’offerta in questione è legata all’attivazione del piano biennale con 4 mesi aggiuntivi, per un totale di 28 mesi di utilizzo a prezzo bloccato. Per accedere alla promo basta visitare il sito ufficiale di Private Internet Access.
Attiva qui Private Internet Access
VPN illimitata: perché scegliere Private Internet Access a meno di 2 euro al meseLa VPN giusta da utilizzare oggi è Private Internet Access. Il servizio in questione mette a disposizione degli utenti:
- la crittografia del traffico dati
- una politica no log
- un network di server diffuso in 91 Paesi
- il blocco integrato degli annunci
- la possibilità di utilizzo della VPN su più dispositivi
Sfruttando la promozione in corso, Private Internet Access è ora disponibile con un prezzo scontato di 1,85 euro al mese, scegliendo l’attivazione del piano biennale con 4 mesi aggiuntivi e con 30 giorni di garanzia di rimborso.
Si tratta dell’offerta giusta per poter contare su di una VPN davvero completa e vantaggiosa, sia in termini di costo che per quanto riguarda i servizi inclusi e la possibilità di utilizzo senza alcun limite. Per accedere subito all’offerta basta premere sul box qui di sotto.
A disposizione degli utenti ci sono anche un piano mensile e uno semestrale ma l’opzione più vantaggiosa, in termini di costi, è rappresentata dal piano biennale con 4 mesi aggiuntivi.
Attiva qui Private Internet Access
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Per proteggere la tua privacy online e navigare senza limiti alle migliori velocità stai certamente cercando una VPN come Surfshark. Oggi è in sconto ad un prezzo eccezionale perché il piano biennale ti permette di avere un abbonamento da soli 2,19 euro al mese con ben 3 mesi extra in regalo e la possibilità di connettere dispositivi illimitati con un unico account.
Surfshark VPN: i motivi per cui sceglierlaSurfshark VPN è una soluzione facile da usare e semplicissima da installare grazie ad una applicazione compatibile con tutti i principali sistemi operativi. Potrai contare dunque su una protezione avanzata contro malware, virus e tracker pubblicitari: merito dell’Ad Blocker che ti libera dalle fastidiose pubblicità invasive.
E per la tua privacy puoi stare assolutamente tranquillo grazie alla politica no-log che, insieme ai server basati su RAM e alla crittografia di livello militare, ti offre la massima sicurezza dei tuoi dati.
Degna di menzione è la tecnologia Nexus che rende la connessione ancora più stabile e veloce. Come? Instradando il traffico su più server invece di sfruttare un unico tunnel VPN così da darti una protezione ancora più solida e una connessione rapidissima per ogni genere di attività: dallo streaming al gaming fino alla semplice navigazione.
Proteggi la tua connessione con Surfshark VPN, oggi disponibile ad un prezzo super vantaggioso.
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Il mercato degli smartphone sta cambiando pelle. Stando a quanto riporta Counterpoint Research, nel 2024 un telefono su quattro venduto nel mondo costava almeno 600 dollari all’ingrosso. È un bel cambiamento rispetto a qualche anno fa. Nel 2020 questa fascia di prezzo rappresentava solo il 15% del mercato.
Smartphone top di gamma: sempre più clienti li scelgonoNel segmento top di gamma, Apple si conferma leader indiscusso con oltre il 67% di quota di mercato. Ma rispetto al 72% dell’anno precedente, il colosso di Cupertino ha perso terreno. E i concorrenti non stanno a guardare… Samsung, Huawei, Xiaomi e Google hanno accorciato decisamente le distanze.
Ma il vero boom riguarda il segmento ultra-premium, quello degli smartphone con un prezzo pari o superiore a 1.000 dollari. Per la prima volta, questi dispositivi rappresentano oltre il 40% del mercato. E qui Apple fa la parte del leone: il prezzo medio di un iPhone ha superato la soglia dei 900 dollari.
I produttori hanno capito che puntare sul fatturato, anziché sui volumi, può essere una mossa vincente. Lo dimostra la crescita dell’8% anno su anno del segmento premium, che ha superato il +5% del mercato smartphone nel suo complesso.
La geografia del lussoGli Stati Uniti restano il mercato di riferimento per gli smartphone top di gamma, seguiti dalla Cina. Ma la vera sorpresa è l’India, dove la domanda di dispositivi di fascia alta è letteralmente esplosa, con una crescita di cinque volte rispetto al 2020.
Ma cosa spinge i clienti a spendere cifre importanti per uno smartphone? Sicuramente la ricerca di un’esperienza d’uso superiore, garantita da processori, fotocamere, display e funzioni GenAI di ultima generazione. Non solo: i produttori giustificano i prezzi elevati con un supporto software pluriennale e hardware pronto per il futuro. Samsung e Google offrono fino a 7 anni di aggiornamenti per i Pixel e i Galaxy top di gamma, superando i 5 anni di Apple per gli iPhone.
Perché Apple domina la classifica?Nel caso di Apple, poi, entra in gioco la capacità di trattenere gli utenti all’interno del proprio ecosistema. Chi possiede già un Mac, un iPad o un Apple Watch tende a restare fedele all’iPhone, anche di fronte a modelli concorrenti più economici. E non dimentichiamo il ruolo di Apple Intelligence: secondo il CEO Tim Cook, gli iPhone 16 si sono venduti meglio nei mercati dove è stata lanciata la suite di funzioni AI.
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Dopo aver effettuato un test con eBay, Meta ha annunciato che tutte le aziende interessate possono pubblicare inserzioni su Facebook Marketplace. L’azienda di Menlo Park ha avviato un programma specifico in Europa per soddisfare le richieste della Commissione, confermando però l’appello contro la sanzione di quasi 800 milioni di euro.
Costo in base al numero di clicAl termine dell’indagine avviati a giugno 2021, la Commissione europea ha inflitto una sanzione di 797,72 milioni di euro a Meta per aver ostacolato la concorrenza attraverso lo stretto legame tra Facebook e Facebook Marketplace. L’azienda ha abusato della sua posizione dominante nel mercato dei social network per ottenere vantaggi anche nel mercato del display advertising. La Commissione ha inoltre ordinato di interrompere le due pratiche anticoncorrenziali.
Meta ha comunicato che presenterà appello contro la decisione, ma nel frattempo ha annunciato una novità per rispettare la richiesta. Dopo il test effettuato con eBay in tre paesi (Stati Uniti, Germania e Francia), l’azienda californiana ha avviato il Facebook Marketplace Partner Program. Come scritto sul blog ufficiale, i concorrenti potranno pubblicare annunci su Facebook Marketplace, sfruttando così un altro canale di distribuzione e ovviamente gli oltre 3 miliardi di utenti che possono accedere al marketplace.
Sul sito dedicato sono indicati i requisiti di idoneità e tecnici per partecipare al programma e pubblicare/aggiornare le inserzioni. Le transazioni verranno completate sul sito del venditore. Per un periodo limitato non verrà addebitata nessuna commissione. Successivamente i concorrenti di Meta dovranno pagare un costo ogni volta che un utente clicca sul pulsante nella pagina del prodotto che reindirizza al sito esterno.
Un portavoce ha dichiarato che la Commissione europea valuterà se questa novità rispetta la decisione di metà novembre 2024.
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ChatGPT non è immune al problema dei bias. Ebbene sì, anche l’AI più avanzata può cadere nella trappola delle risposte di parte, influenzate da pregiudizi e stereotipi. Ma niente paura: esistono diversi modi per aggirare l’ostacolo e ottenere risposte imparziali.
Chatbot AI e il problema dei biasPer semplificare, i bias sono quei pregiudizi e quelle distorsioni che possono far prendere all’AI delle cantonate colossali.
Immaginiamo un algoritmo progettato per selezionare nuovi dipendenti in base ai dati sulle assunzioni passate. E immaginiamo che lo storico mostri che i ruoli dirigenziali sono sempre stati occupati da uomini… Cosa potrà mai succedere? Esatto, il nostro caro algoritmo penserà che il candidato ideale debba avere la barba e un bel paio di baffi. E così, senza volerlo, si ritroverà a discriminare le donne o chiunque non rientri in quel profilo stereotipato.
Ma da dove nascono i bias? Spesso è colpa dei dati con cui vengono addestrati gli algoritmi. Se questi dati contengono pregiudizi storici o sociali, l’AI li assorbirà come una spugna e li riprodurrà all’infinito. Un po’ come quando da piccoli sentiamo i grandi dire certe cose e le ripetiamo senza pensarci troppo.
E poi, anche i programmatori non sono immuni ai pregiudizi. Magari senza rendersene conto, possono trasferire le loro idee distorte nella creazione degli algoritmi, un po’ come uno chef che aggiunge la scorza di limone ovunque perché secondo lui esalta il gusto di qualunque piatto (spoiler: non è assolutamente vero).
6 trucchi per avere risposte imparziali da ChatGPTEcco come assicurarsi che le risposte di ChatGPT siano equilibrate, corrette e accurate.
1. Chiedere a ChatGPT di interpretare un ruoloUno dei trucchi più efficaci per evitare che ChatGPT propini opinioni faziose o tendenziose è chiedergli di vestire i panni di un esperto.
Mettiamo che si voglia un consiglio su un tema spinoso o su una decisione da prendere. In questi casi, si può chiedere a ChatGPT di comportarsi come un amico sincero e super partes. Il risultato? Una lista di pro e contro, che aiuta a a vedere la situazione da diverse prospettive.
Certo, a volte potrebbe essere necessario scavare un po’ più a fondo per ottenere esattamente ciò che si vuole. Ma partire chiedendo a ChatGPT di calarsi in un ruolo specifico è sempre un ottimo punto di partenza.
2. Essere più specificiSe i prompt sono basilari, inutile dire che i risultati saranno altrettanto striminziti e deludenti. Uno dei trucchi per ottenere il meglio dal chatbot di OpenAI è essere il più specifici possibile nelle richieste. Più dettagli si danno in pasto a ChatGPT, più informazioni avrà per elaborare una risposta pertinente.
Ma anche in questo caso, non è detto che la prima risposta sia sempre quella giusta. A volte bisogna scavare un po’ più a fondo per arrivare al dunque. Ma partire con un input dettagliato e circostanziato come “Suggerisci una ricetta per una cena veloce e sana, con ingredienti che ho in frigo: uova, spinaci e formaggio.” è sicuramente meglio di un generico: “Suggeriscimi una ricetta.”
Un esempio banale, ma che rende ben chiara la differenza tra un approccio passivo (e quasi sempre sterile) e uno attivo con il chatbot.
3. Chiedere le alternativeA volte ChatGPT propone diverse opzioni anche senza una richiesta esplicita. Altre volte, invece, bisogna guidarlo con domande mirate. Se si ha bisogno di un aiuto in più per prendere una decisione, basta chiedergli semplicemente di elencare alcune alternative. Ecco un esempio di prompt: “Meglio una vacanza in Giappone o in Thailandia? Considera il budget, il clima e le attività culturali.” In questo modo, si otterrà un confronto tra costi di viaggio, stagionalità e attrazioni principali di entrambe le destinazioni.
Di solito, ChatGPT risponde con una bella lista di pro e contro. Altre, con informazioni sotto forma di punti chiave da tenere a mente. Una volta ottenuti questi spunti, prendere una decisione più oculata diventa molto più facile. Inoltre, se si assegna a ChatGPT tratti di personalità specifici (es. un avvocato, un consulente finanziario esperto, un amico senza peli sulla lingua), le sue risposte saranno ancora più puntuali.
4. Chiedere opinioni alternativeOttenere risposte più equilibrate non vuol dire solo ricevere un elenco di alternative, ma anche esplorare punti di vista diversi dal proprio. In questo modo si può evitare il bias di conferma, cioè la tendenza a cercare solo informazioni che rafforzano le nostre convinzioni.
Si può usare questa tecnica come follow-up a una risposta iniziale. Ad esempio, dopo aver chiesto a ChatGPT se vale la pena investire sui Bitcoin, si può chiedere perché potrebbe essere una cattiva idea. In ogni caso, prima di fare una scelta definitiva, è bene lasciar “decantare” le informazioni. Ansia, fretta e paura non sono buone consigliere…
5. Non chiedere se è d’accordoQuando si interagisce con ChatGPT, è forte la tentazione di cercare solo risposte che rafforzano le proprie idee. Se gli si chiede “Sei d’accordo con me?“, è normale che risponda in modo accondiscendente. Il chatbot di OpenAI è progettato per essere collaborativo e utile. Se il tono della richiesta suggerisce che si cerca approvazione, lui tenderà a offrirla. E questo non è sempre un bene.
Come rimediare quindi? Invece di chiedere “Sei d’accordo con me?“, meglio “Quali sono i punti deboli del mio ragionamento?” oppure “Sentiti libero di dissentire” o ancora “Non limitarti a confermare la mia idea, voglio un parere critico.”
6. Personalizzare ChatGPTPer combattere i bias di ChatGPT, è fondamentale personalizzare il modo in cui si vuole che risponda. Ad esempio, si possono indicare delle preferenze come:
- Voglio che ChatGPT sia politicamente neutrale.
- Voglio che ChatGPT mi fornisca un feedback onesto.
Per impostare queste richieste, basta cliccare sull’icona del profilo, selezionare “Personalizza ChatGPT” e inserire le informazioni desiderate.
Come guidare ChatGPT verso l’obiettivitàGrazie a questi espedienti, ChatGPT può dare risposte più equilibrate, ma bisogna sempre guidarlo nella giusta direzione. L’AI è uno strumento potente, ma sta a noi utilizzarlo al meglio. Con un pizzico di furbizia (come quella di Ulisse) si può ottenere da ChatGPT un supporto prezioso a patto di non dare mai per scontato che abbia sempre ragione lui.
Il pensiero critico, alla fine, resta la nostra arma migliore per navigare nel mare magnum dell’informazione, con o senza l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Come è emerso da una ricerca di Microsoft e della Carnegie Mellon University, più si usa l’AI e più si diventa pigri. E a lungo andare, il cervello si potrebbe atrofizzare. Uno scenario da scongiurare a tutti i costi!
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Intel abbandona TSMC per le prossime GPU Xe 3P
Dopo l’uscita delle nuove GPU Arc Battlemage di Intel, che fanno uso dell’architettura Xe 3, l’azienda di Santa Clara è già al lavoro su Xe 3P. Si tratta di un aggiornamento di Xe 3, pensato per adattarsi meglio come iGPU per gli imminenti processori Panther Lake, che andranno a equipaggiare i prossimi portatili e, in tutto ciò, c’è l’importante novità da parte della casa di voler abbandonare TSMC per produrre internamente il prossimo lotto di GPU.
Intel si prepara a produrre internamente le prossime GPU Xe 3P per i processori Panther LakeLa decisione da parte di Intel di abbandonare TSMC per ritornare a produrre internamente le prossime GPU Xe 3P e, sicuramente, anche le future CPU, è naturalmente motivata sia da motivi strategici che anche da una maggior possibilità di controllo della produzione, il che è sempre stato uno dei grandi vantaggi dell’azienda che, anche grazie all’ex CEO, ha svecchiato enormemente le sue fonderie con nuovi processi produttivi.
18A sarà probabilmente il processo che verrà utilizzato per le prossime produzioni interne, caratterizzato da un nodo avanzato da 2nm ormai praticamente pronto per la produzione in massa, con chiari vantaggi in termini di efficienza e densità transistor. L’azienda ha poi sempre saputo sfruttare al massimo i mezzi a disposizione, come anche dimostrato dai suoi precedenti processi come Intel 4 (7nm) e 7 (10nm), arrivati tardi ma cmq caratterizzati da una resa piuttosto buona.
Le nuove GPU Celestial sono già pronte per il lancio, accompagnate anche da nuove strategie di produzione. L’azienda ha intenzione di iniziare la sua produzione affidando la versione con il core più piccolo al nodo Intel 3, un miglioramento di Intel 4 che offre un maggior incremento per quanto riguarda il rapporto prestazioni consumi del 18%, passando successivamente al più evoluto nodo 18A. Si tratta di un approccio che consente di mantenere aperte più opzioni, per combinare i punti di forza delle tecnologie disponibili.
Insieme alle nuove GPU Xe 3P in arrivo quest’anno con i processori Panther Lake, l’azienda rilascerà sicuramente altri prodotti correlati nel 2026, prodotti con i suoi nuovi processi produttivi.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}X blocca i link a Signal, vendetta di Elon Musk?
Diversi utenti hanno scoperto che X blocca i link a Signal. Quando vengono inseriti nella pagina del profilo, inviati tramite messaggi privati o pubblicati nei post, il social network mostra una serie di errori. Qualcuno ipotizza che sia una vendetta di Elon Musk contro i dipendenti del governo statunitense che svelano le attività del DOGE (Department of Government Efficiency) ai giornalisti.
La libertà di parola secondo MuskIn dettaglio, X blocca il dominio signal.me usato dagli utenti per essere contattati tramite il noto servizio di messaggistica. Quando si cerca di inviare un post contenente il link, un avviso indica che il link è potenzialmente dannoso. Se invece il link viene inserito tramite messaggio diretto è scritto che non può essere inviato perché potrebbe essere spam.
Se l’utente aggiunge il link alla biografia del profilo, X indica che l’aggiornamento è fallito perché la descrizione è considerata malware. Il ban è stato esteso anche ai link già pubblicati. Quando viene cliccato un link a Signal, un avviso indica che non è sicuro. Il dominio signal.org o i link a Telegram non vengono invece bloccati.
Signal è considerato un servizio molto sicuro, in quanto conserva i messaggi sul dispositivo e usa la crittografia end-to-end. Viene utilizzato dai giornalisti per ricevere informazioni confidenziali dalle loro fonti. Non è noto quando X ha iniziato a bloccare i link, ma la tempistica è molto sospetta.
Molti dipendenti federali hanno sostituito Facebook Messenger con Signal per discutere sulle attività del DOGE, evitando i controlli dello staff di Elon Musk. Mark Zuckerberg (CEO di Meta) è diventato il nuovo amico di Donald Trump, quindi potrebbe fornire al DOGE i dati dei dipendenti che contattano i giornalisti.
X aveva bloccato i link a Facebook, Instagram e Mastodon a fine 2022 perché Musk voleva impedire agli utenti di pubblicizzare i concorrenti. Signal non è un rivale di X, quindi il motivo sembra proprio correlato alle attività del DOGE.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Fwupd 2.0.6 si aggiorna con il supporto server HPE Gen10/Gen10+
Fwupd 2.0.6 è il nuovo aggiornamento rilasciato da poco con novità per il supporto a nuovo hardware, tra cui figurano i server HPE Gen10/Gen10+. Il software per l’aggiornamento del firmware viene aggiornato di frequente, la nuova versione è infatti stata rilasciata giusto dieci giorni dopo la precedente 2.0.5.
Fwupd 2.0.6 supporta ora i server HPE Gen10/Gen10+Fwupd 2.0.6 aggiunge il supporto ai server HPE Gen10/Gen10+ che fanno uso di Redfish, insieme al nuovo comando “fwupdtool efiboot-“ per l’impostazione della riga di comando nmbl, il comando “fwupdmgr” per consentire di impostare il motivo di inibizione e il supporto per i dispositivi hidraw per l’uso dei descrittori DS-20.
La nuova versione corregge poi diversi bug in modo che venga correttamente distribuito il dbx sull’hardware MSI, oltre a poter estrarre correttamente la milestone dai numeri di versione Lenovo. Viene corretto il rilevamento dei dispositivi figlio Logitech HID++, recuperare il corretto VID e PID della rete interna da Redfish e correggere un blocco fuzzing non aggiungendo più entità CoSWID non valide.
Oltre a ciò, fwupd 2.0.6 include adesso la lunghezza del payload nel comando di avvio dell’aggiornamento dello scaler Wacom, utilizza solo dispositivi emulati durante l’uso di device-emulate, ricarica la versione del retimer Thunderbolt dopo la distribuzione del payload, supporta nuovi formati di versione per futuri dispositivi Huddly, aggiorna in modo più affidabile Logitech Rallybar, velocizzando l’avvio di circa l’1% attraverso la limitazione della precisione relativa alla percentuale degli aggiornamenti.
Tutte le novità della nuova versione sono disponibili nelle note di rilascio della pagina ufficiale su GitHub, dove è possibile consultare tutti i dettagli relativi. Sempre da GitHub è possibile scaricare la nuova versione nel fromato tarball, compilabile sulla propria distribuzione attraverso il terminale. In caso contrario, la nuova versione è disponibile, come di consueto, dai repository per l’aggiornamento automatico. Solitamente, il software è sempre incluso di base nella maggior parte dei sistemi operativi Linux.
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Con un titolo un po’ clickbait (“Praticamente, sappiamo quando uscirà GTA 6”), Kotaku ha pubblicato nei giorni scorsi un interessante articolo in merito alla data di uscita non ancora confermata per, appunto, GTA 6. Niente di ufficiale, va messo subito nero su bianco, ma la teoria formulata dalla redazione del sito potrebbe essere fondata.
È questa la data di uscita di GTA 6?Stando all’ipotesi, il gioco AAA più atteso dell’anno potrebbe arrivare su PS5 e Xbox Series X/S il 28 ottobre 2025. Una possibilità in linea con quanto già anticipato dal produttore Take-Two Interactive.
Il primo fattore a supporto della teoria è quello legato allo storico dei giochi sviluppati da Rockstar Games. Sono tanti quelli importanti usciti proprio in quelle settimane: GTA 2 nel 1999, GTA 3 nel 2001, il capitolo Vice City nel 2022, Red Dead Redemption 2 nel 2018, ma anche Manhunt 2 nel 2007.
C’è poi da considerare il debutto di Borderlands 4 (realizzato da 2K Games e Gearbox), fissato dallo stesso publisher Take-Two per il 23 settembre. Difficilmente andrà a scontrarsi con GTA 6, facendo parte dello stesso catalogo. È dunque probabile assistere a lanci distanziati di almeno un mese. E novembre è, di norma, dominato dalla new entry della serie Call of Duty. L’esordio a dicembre potrebbe non essere la migliore delle scelte, troppo a ridosso delle festività. Rimane quindi libero ottobre.
Come anticipato, è tutto da prendere con le pinze, in attesa di un annuncio ufficiale. Di fatto, da quel primo trailer pubblicato a fine 2023 (visibile qui sopra), tutto tace. Non sono state diffuse nuove informazioni, né screenshot o altro materiale promozionale. I tempi sembrano ormai maturi. Se c’è una cosa che Rockstar Games ha sempre dimostrato di saper fare bene è promuovere i propri titoli, scegliendo le giuste tempistiche, lasciando montare l’hype e sganciando poi le proprie bombe al momento più opportuno. A questo scopo, anche il silenzio è funzionale.
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In seguito all’aumento di popolarità del chatbot di DeepSeek, molti paesi hanno iniziato a esaminare la sicurezza delle app e il rispetto delle leggi sulla privacy. La Personal Information Protection Commission (PIPC) della Corea del Sud ha sospeso il download dagli store di Apple e Google finché l’azienda cinese non avrà apportato le modifiche richieste in merito al trattamento dei dati degli utenti.
DeepSeek sotto esame in molti paesiDiversi ricercatori hanno scoperto che l’app di DeepSeek invia i dati degli utenti in Cina. Il Garante della privacy italiano ha ordinato all’azienda cinese il blocco del trattamento e di comunicare quali dati personali vengono raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica e se siano conservati su server collocati in Cina.
L’autorità sudcoreana è andata oltre. Dopo aver chiesto informazioni sulla raccolta e elaborazione dei dati, la Personal Information Protection Commission (PIPC) ha ravvisato il mancato rispetto della legge sulla privacy. In particolare, l’indagine ha confermato che i dati vengono inviati ai server di ByteDance in Cina, come avevano scoperto gli esperti di NowSecure.
DeepSeek ha nominato un rappresentante legale in Corea del Sud, ma non aveva studiato completamente la legge sulla privacy. L’azienda cinese ha dichiarato che apporterà le necessarie modifiche al servizio. Visto il tempo necessario, l’autorità ha ordinato il blocco temporaneo del download.
Gli utenti possono ancora accedere al chatbot con le app già installate o tramite web, ma è preferibile disinstallarla o non inserire dati personali. Sono già numerosi i paesi che hanno ordinato ai dipendenti governativi di non usare l’app. Negli Stati Uniti potrebbe essere vietata tramite legge.
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