XChat: la crittografia non c'è, Musk può ancora spiare i messaggi
Elon Musk è solito fare annunci roboanti, che poi alla prova dei fatti si rivelano molto meno impressionanti di quello sembrano. E stavolta tocca a XChat, la nuova funzione di messaggistica “privata” di X che dovrebbe essere super sicura e crittografata. Ma un esperto di sicurezza informatica l’ha definita senza mezzi termini “solo marketing“.
XChat non è davvero crittografatoMusk ha descritto XChat come costruito con crittografia “stile Bitcoin” e una “architettura completamente nuova“. Il guaio è che questa frase non ha molto senso. Bitcoin non crittografa i dati, anzi, tutte le transazioni sono pubbliche e chiunque può vederle. La crittografia in Bitcoin serve solo a verificare che le transazioni siano autentiche, non a nasconderle. Forse Musk voleva dire che XChat funziona in modo decentralizzato come Bitcoin, ma l’ha spiegato così male da far pensare che stesse inventando un nuovo tipo di crittografia… Non è la prima volta che le sue spiegazioni tecniche lasciano perplessi gli esperti.
Per capire perché gli esperti sono scettici, basta guardare la storia recente di X. A maggio 2023, allora ancora Twitter, aveva lanciato una funzione di messaggi crittografati limitata solo agli utenti verificati. Già allora mancavano protezioni contro gli attacchi man-in-the-middle, e X ammetteva di poter accedere ai messaggi se obbligata legalmente. Lo stesso Musk aveva detto “Provatela, ma non fidatevi ancora“. La settimana scorsa, quella funzione è stata sospesa per “miglioramenti“, e ora arriva XChat con promesse simili e, a quanto pare, gli stessi problemi fondamentali.
Cosa dice davvero la pagina di aiuto di X?Se si vuole capire quanto sia davvero sicuro XChat, basta leggere la pagina di aiuto ufficiale di X. Lì si trovano ancora gli stessi avvertimenti di sempre: “al momento non offriamo protezioni contro gli attacchi man-in-the-middle” e che X potrebbe compromettere i messaggi a causa di “un processo legale obbligatorio“.
Se una piattaforma può decrittare i messaggi, non è davvero crittografata end-to-end come la maggior parte delle persone si aspetta. Con Signal o WhatsApp, solo mittente e destinatario possono leggere il contenuto. Con XChat, anche Musk può dare una sbirciatina, volendo.
X dice che in futuro introdurrà “controlli delle firme” per prevenire gli attacchi man-in-the-middle e “numeri di sicurezza” per permettere agli utenti di confermare quali dispositivi hanno accesso alle loro chat crittografate. L’azienda promette anche di rilasciare un whitepaper e rendere open source l’implementazione entro fine anno. Ma sono tutte cose che dovrebbero esserci dall’inizio in un sistema di messaggistica davvero sicuro. È come vendere un’auto promettendo che i freni arriveranno con un aggiornamento futuro…
Matthew Hodgson, co-fondatore e CEO di Element (una piattaforma di messaggistica crittografata), è stato brutalmente diretto nel suo giudizio. Ha definito XChat “solo un’altra piattaforma centralizzata dove gli utenti hanno zero controllo sui loro dati” e senza “trasparenza tecnica, audit o codice open source” è “solo marketing“.
SHEIN nel mirino dell'Europa per i suoi dark pattern
BEUC (Bureau Européen des Unions de Consommateurs), l’ufficio europeo che rappresenta le associazioni dei consumatori, ha formalmente sporto una denuncia contro SHEIN per quelli che sono ritenuti i suoi dark pattern. Si tratta di pratiche ingannevoli attuate per spingere i clienti ad acquistare un gran numero di prodotti, più di quanto preventivato visitando il marketplace.
Fast fashion e dark pattern: il caso SHEINSe la sponsorizzazione degli articoli venduti è di per sé legittima, in Europa non lo è se la si effettua con modalità in violazione di una direttiva sul tema (Unfair Commercial Practices Directive). Poco importa se il sito è tra le realtà più importanti del panorama fast fashion e ha sede in Cina.
Queste pratiche sono ritenute dannose sia per i consumatori, dal punto di vista finanziario, sia per l’ambiente, a causa della produzione e del successivo scarto di materiale tessile, senza dimenticare i lavoratori impegnati nella realizzazione, spesso sottoposti a condizioni di sfruttamento ed esposti a sostanze chimiche nocive.
La denuncia a SHEIN per i suoi dark pattern è stata presentata da BEUC nella giornata di oggi, 5 giugno 2025, in coordinamento con 25 membri distribuiti in 21 paesi. Per l’Italia c’è Altroconsumo.
Le pratiche ingannevoli contestateQuali sono le pratiche ingannevoli sulle quali è stata posta la lente d’ingrandimento? Come già scritto, quelle che spingono il cliente a un acquisto quasi compulsivo. Talvolta accade citando la scarsa disponibilità a magazzino (Solo *** rimasti) oppure un affare temporaneo (Vendita flash), come mostrato dallo screenshot qui sotto. Lo abbiamo appena acquisito dalla homepage del marketplace.
Ci sono poi i messaggi che fermano il visitatore quando sta per abbandonare il sito, sottoponendo forzatamente alla sua attenzione ulteriori promozioni (Hai diritto alle promozioni, sei sicuro di voler uscire?). Accade sia sull’interfaccia Web che all’interno dell’applicazione mobile.
BEUC e le altre associazioni coinvolte chiedono dunque alla Commissione europea e alle autorità europee per la tutela dei consumatori di imporre a SHEIN l’interruzione di tali pratiche. E, per quanto riguarda le offerte legate a una scarsa disponibilità dei prodotti, che ne sia dimostrata l’autenticità.
La causa si aggiunge a quella recente avviata a febbraio dal Consumer Protection Cooperation Network e giunta a rilevare diverse violazioni.
I consigli per prenotare le tue vacanze online in sicurezza
Prenotare le vacanze online può essere un ottimo modo per risparmiare, ma attenzione alla sicurezza. Cybercriminali e truffatori hanno disseminato il web di trappole in grado di mettere in difficoltà anche l’utente più esperto. Per questo è necessario mettere in pratica alcuni consigli per non finire nelle mani di questi attori malevoli.
Il fatto è che le brutte sorprese sono dietro l’angolo. Pensando di fare un affare o credendo che il pagamento non sia andato a buon fine, come una mail ben congegnata ti sta comunicando, fornisci dati personali e dettagli bancari a dei criminali che riescono a rubare la tua identità digitale e il tuo denaro.
Con questo non vogliamo demonizzare il web. Prenotare le proprie vacanze online può essere veramente vantaggioso, ma il risparmio non deve essere ricercato a scapito della sicurezza. Proprio per questo è bene mettere in pratica alcuni consigli utili per evitare le trappole di cybercriminali e truffatori.
Come prenotare le tue vacanze online in sicurezzaPer prenotare le tue vacanze online in sicurezza devi fare attenzione ad alcuni particolari. Prima di tutto è importantissimo scegliere siti affidabili per prenotare. Evita promozioni che rimandano a pagine web sconosciute e, soprattutto, diffida sempre delle offerte troppo belle per essere vere. Fai anche attenzione allo spoofing che potrebbe rovinare le tue vacanze.
Dopodiché, quando hai individuato l’offerta che ti piace, non prenotare le tue vacanze prima di aver letto bene le condizioni. Come spiegano gli esperti di Altroconsumo “prima di cliccare ‘Prenota’, scorri fino in fondo e leggi le condizioni: magari la cancellazione gratuita vale solo fino a 7 giorni prima, oppure non include tasse di soggiorno e pulizia finale. Stampati o salva una copia della pagina con le condizioni“.
Inoltre, prima di prenotare un hotel o una soluzione b&b fai attenzione alle foto e alla posizione. Se la struttura si trova in centro e il prezzo è particolarmente vantaggioso e molto più economico di altre strutture nel centro potrebbe essere vicino a una discoteca oppure in una via pericolosa e degradata. Sfrutta Street View di Google Maps per farti una passeggiata virtuale e leggi bene le eventuali recensioni.
Infine, quando prenoti le tue vacanze online fai tutto dalla piattaforma in sicurezza e non comunicare i tuoi dati personali se ricevi email che sembrano essere inviati dalla struttura. Potrebbe nascondersi una truffa phishing molto pericolosa.
Nuova ondata di truffe telefoniche: Iliad ancora vittima di spoofing
Una nuova ondata di truffe telefoniche sta colpendo molti utenti e ancora una volta Iliad è vittima di Cli Spoofing (Calling Line Identification Spoofing). Nello specifico si tratta di chiamate nelle quali una voce registrata avverte: “Gentile cliente, a breve avverrà una rimodulazione contrattuale“.
Successivamente è chiesto all’utente di selezionare il numero corrispondente al suo operatore telefonico. Ci sono proprio tutti! Nella chiamata registrata da un dipendente dell’operatore francese, Iliad è al numero 9 del tastierino numerico. Una volta selezionato il provider la chiamata viene trasferita a un operatore.
L’obiettivo di queste truffe telefoniche è quello di generare panico e urgenza nella vittima confermando un “disservizio sulla linea” e una successiva “rimodulazione tariffaria“. Ma le offerte di Iliad non sono “per sempre”? E non è tutto. Infatti, la vittima viene sollecitata a cambiare operatore sfruttando un operatore che si spaccia per un inesistente “servizio ministeriale di tutela del consumatore”.
Truffe Telefoniche Cli Spoofing: Iliad usata ancora come escaNonostante siano veri e propri call center a gestire queste tipologie di chiamate non possono essere chiamate diversamente se non truffe telefoniche. In questi casi viene anche utilizzata la tecnologia del Cli Spoofing ovvero la tecnica che fa comparire un numero di telefono differente da quello reale.
Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad, ai colleghi del Corriere della Sera ha dichiarato: “Frodi di questo tipo sono ormai di massa. È nostra convinzione che queste attività danneggino la reputazione e la fiducia di intere filiere industriali, oltre a svilire completamente il canale delle vendite telefoniche. Il nostro esposto punta proprio a colpire la causa del fenomeno, e cioè le dichiarazioni false e truffaldine tramite le quali queste società acquisiscono, trattano e cedono i dati personali degli utenti“.
A breve dovrebbe entrare in vigore un filtro anti-spoofing contro le telefonate spam. Un nuovo strumento che dovrebbe bloccare dalla fonte le truffe telefoniche che camuffano il loro numero reale e che quindi non sono trasparenti nell’offrire promozioni e offerte.
Meta Aria Gen 2, occhiali con realtà aumentata e sensori biometrici
Meta ha appena svelato una versione aggiornata degli occhiali più avanzati che probabilmente non metteremo mai sul naso. Gli Aria Gen 2 sono l’evoluzione degli occhiali sperimentali che Meta usa per la ricerca sull’intelligenza artificiale e la realtà aumentata. Non hanno schermo, non si possono comprare, ma potrebbero essere la base per gli occhiali smart del futuro.
Cosa hanno di speciale gli occhiali Meta Aria Gen 2?Gli Aria Gen 2 non sono occhiali normali che fanno finta di essere smart. Sono dei computer indossabili, che raccolgono dati su come interagiamo con il mondo. Hanno telecamere che seguono gli occhi, sensori che capiscono dove ci si trova nello spazio, e microfoni che distinguono la propria voce da quella degli altri. La novità più interessante è nel nasello. C’è un sensore per misurare il battito cardiaco e un microfono a contatto che filtra i rumori di fondo. È la prima volta che Meta mette sensori biomedici in occhiali di questo tipo.
Gli occhiali pesano solo 75 grammi, meno dei Ray-Ban Meta, ma più dei normali occhiali da vista. Hanno un’autonomia di 6-8 ore. Non male per un dispositivo pieno di sensori e processori.
L’intelligenza artificiale che lavora negli occhialiGli Aria 2 Gen integrano un chip AI di Meta che elabora tutto direttamente negli occhiali. Niente cloud, niente ritardi. Il riconoscimento vocale, il tracking degli occhi e delle mani, e la mappatura dell’ambiente avvengono in tempo reale sul dispositivo. È un approccio completamente diverso dai primi Aria del 2020, che si limitavano a registrare tutto per poi elaborare i dati sui computer. Ora gli occhiali “capiscono” quello che sta succedendo in tempo reale.
L’elaborazione locale significa anche più privacy e meno dipendenza dalla connessione Internet. Gli occhiali funzionano anche se si è offline, cosa non scontata per dispositivi così avanzati.
Meta non vende questi occhiali. Li distribuisce solo a ricercatori universitari, aziende che fanno ricerca, e ai suoi dipendenti nei laboratori Reality Labs e FAIR AI. I primi Aria hanno già contribuito a creare dataset importanti per la computer vision e la robotica. Università come Georgia Tech e aziende come BMW li usano per migliorare i robot umanoidi e integrare realtà aumentata nelle auto.
Il progetto più interessante è quello con Envision, un’organizzazione che aiuta persone con problemi di vista. Stanno testando gli Aria Gen 2 per guidare le persone non vedenti negli spazi interni usando suoni spaziali, come una sorta di GPS audio avanzato. Anche se non possiamo avere gli Aria Gen 2, molte delle loro tecnologie finiranno probabilmente nei prossimi Ray-Ban Meta o negli Oakley smart che Meta starebbe sviluppando per gli sportivi.
Il sensore del battito cardiaco sarebbe perfetto per occhiali pensati per chi fa sport. Il microfono a contatto potrebbe migliorare la privacy riducendo l’audio che si sente dall’esterno. E l’autonomia di 6-8 ore farebbe dimenticare uno dei problemi principali degli attuali Ray-Ban Meta.
Anche il tracking degli occhi potrebbe arrivare presto negli occhiali consumer, soprattutto se Meta vuole davvero lanciare occhiali con display AR nei prossimi anni.
Switch 2 è qui: la scommessa già vinta di Nintendo
E così, siamo giunti al lancio di Switch 2. Il debutto della piattaforma, oggi, apre in un certo senso una nuova era videoludica, una sorta di regno intergenerazionale in cui Nintendo intende dominare il mercato. Di nuovo. È in questa fase che vede Sony e Microsoft ancora lontane dall’esordio dei loro hardware next-gen (PS5 Pro di fatto non lo è) che la casa di Super Mario vuol gettare le basi per costruire il proprio successo futuro. Questa volta, lo fa partendo da fondamenta molto solide.
Il day one della nuova Nintendo Switch 2Nessuna rivoluzione, a dire il vero anche poca innovazione. La società ha scelto (legittimamente) di percorrere una strada sicura, riprendendo la formula del modello precedente capace di conquistare il pubblico in modo trasversale, come dimostrano i numeri.
Se da un lato questo approccio finirà per accontentare gli investitori e chi chiedeva un upgrade e nulla più, dall’alto inevitabilmente scontenta i fan di vecchia data che conoscendo la storia di Nintendo le riconoscono la capacità e il coraggio di cambiare continuamente le carte in tavola. È avvenuto ormai quasi vent’anni fa con il lancio di Wii, in grado di contrastare lo strapotere di PlayStation introducendo un sistema di controllo non convenzionale. Fece lo stesso nel 2012, mettendo una sorta di tablet nella periferica di Wii U, senza però ottenere un riscontro altrettanto positivo.
Da quel fallimento nacque Switch, con il suo design ibrido, pensato per adattarsi sia alla TV in salotto sia alla mobilità. La nuova Switch 2 riprende lo stesso concept, con qualche necessario ritocco mirato. Per un approfondimento rimandiamo all’articolo dell’annuncio.
Quella di Nintendo è una scommessa già vinta, con buona pace di chi avrebbe voluto vederla osare di più. Lo testimoniano i sold out dei preordini. L’azienda è talmente certa della propria posizione di forza da potersi permettere di alzare i prezzi della console e, al tempo stesso, far segnare un nuovo record per quello di un singolo gioco: Mario Kart World, nella sua edizione fisica, costa 89,99 euro.
ChatGPT si connette a Google Drive e registra le riunioni
ChatGPT si collega direttamente a Google Drive, Dropbox, OneDrive e altri servizi cloud. Ora può leggere i documenti e rispondere alle domande sui file. Può anche registrare le riunioni, trascriverle e suggerire cosa fare dopo. Questo aggiornamento trasforma ChatGPT in un vero assistente per il lavoro.
ChatGPT accede ai file su Google Drive, Dropbox, Box, Sharepoint e OneDriveLa cosa più interessante, è che non si devono più caricare i file uno per uno. ChatGPT va direttamente negli archivi cloud e trova quello di cui ha bisogno. Immaginiamo di chiedere “Qual è stato il fatturato della mia azienda nel primo trimestre dell’anno scorso?” e ChatGPT va a pescarlo direttamente dai fogli di calcolo. Oppure “Riassumi la strategia di marketing che abbiamo discusso nel documento del mese scorso” e lui trova il file giusto e fa una sintesi.
I collegamenti funzionano con Google Drive, Dropbox, Box, SharePoint e OneDrive. OpenAI assicura che il sistema rispetta tutti i permessi esistenti. ChatGPT vede solo quello che hai il diritto di vedere, niente di più.
La modalità di registrazione (Record mode)La seconda grande novità è la modalità registrazione per le riunioni. ChatGPT può ora registrare meeting, sessioni di brainstorming o anche i propri monologhi, trasformandoli automaticamente in appunti strutturati. La funzione genera note con citazioni temporali e suggerisce automaticamente le azioni da intraprendere. Si possono anche convertire questi punti d’azione in documenti Canvas, lo strumento di OpenAI per progetti di scrittura e programmazione.
OpenAI ha anche introdotto dei collegamenti in beta per HubSpot, Linear e alcuni strumenti Microsoft e Google, per creare report di ricerca approfonditi attingendo sia da fonti interne che esterne.
La privacyOpenAI ribadisce che i dati dei clienti Team ed Enterprise non vengono utilizzati per l’addestramento, mentre gli utenti Plus possono scegliere di non partecipare. Il sistema rispetta la gerarchia di controllo degli accessi dell’azienda, il che significa che ChatGPT può vedere solo i file a cui si ha già accesso. È un approccio sensato, ma che richiede comunque fiducia nella gestione della sicurezza da parte di OpenAI.
Per quanto riguarda le registrazioni, OpenAI specifica che l’audio viene cancellato dopo la trascrizione. Le sessioni possono durare fino a 120 minuti e la funzione è inizialmente disponibile solo per gli utenti ChatGPT Team su desktop Mac.
Windows, il Microsoft Store si potrà disinstallare
I modelli di IA che mentono agli utenti ci porteranno all'estinzione
Photoshop sbarca su Android ed Ú gratuito (per ora)
Nuovi ASUS Vivobook S14/S16 disponibili in Italia
ASUS ha annunciato la disponibilità in Italia dei nuovi Vivobook S14 e S16 con processori Intel fino al Core Ultra 8 (Serie 2). Gli utenti troveranno il tasto Copilot e alcune funzionalità AI, ma non sono Copilot+ PC. I notebook hanno un’elevata qualità costruttiva e prestazioni sufficienti per qualsiasi compito. Possono essere presso gli ASUS Gold Store e i principali rivenditori.
ASUS Vivobook S14/S16: specifiche e prezziLa principale differenza tra i due notebook è rappresentata dallo schermo. Il Vivobook S14 (S3407CA/VA) ha un display IPS da 14 pollici (1920×1200 pixel), mentre il Vivobook S16 (S3607CA/VA) ha un display IPS o OLED da 16 pollici (1920×1200 o 2560×1600 pixel).
Entrambi sono disponibili con processori Intel Core i5-13420H, Core i7-13620H, Core Ultra 5 225H e Core Ultra 7 255H. Queste sono le altre specifiche: fino a 32 GB di RAM DDR5, SSD PCIe 4.0 fino a 1 TB, tastiera retroilluminata (tastierino numerico sul modello da 16 pollici), webcam full HD con IR, Wi-Fi 6 e Bluetooth 5.3, uscita HDMI 1.4, jack audio da 3,5 millimetri, due porte USB Type-C e due porte USB Type-A.
La batteria da 70 Wh garantisce un’autonomia fino a 20 ore e supporta la ricarica rapida (60% in 49 minuti). I notebook sono piuttosto resistenti, come dimostra la certificazione MIL-STD-810H (basse/alte temperature, urti, cadute, vibrazioni e altitudine). I colori sono Matte Grey e Cool Silver. Il prezzo base dei notebook è 899,00 euro.
Il Washington Post sostituisce gli editor con l'AI: nasce Ember
Il Washington Post ha deciso di fare un esperimento discutibile. Il giornale di Jeff Bezos sta sviluppando un progetto chiamato “Ripple” che userà l’intelligenza artificiale per editare articoli di opinione scritti da contributori esterni e persino da scrittori non professionisti.
Il Washington Post vuole sostituire gli editor con l’AIIl cuore del progetto è Ember, un assistente alla scrittura basato sull’intelligenza artificiale pensato per affiancare (e in parte sostituire) il lavoro degli editor umani. Ember si comporta come un coach di scrittura personale: legge in tempo reale ciò che si sta scrivendo e offre feedback per migliorare il testo.
Ember monitora il testo attraverso un tracker che indica quanto il racconto sia coeso e coinvolgente. Valuta se la struttura narrativa è solida, se le idee sono ben sviluppate e se il finale è d’impatto. A lato dello schermo, Ember mostra una mappa narrativa con tre elementi chiave: tesi iniziale, punti di supporto e finale memorabile. Questa visualizzazione aiuta gli scrittori a capire in quale punto della storia si trovano e cosa manca per completarla in modo efficace. Ember non si limita ad analizzare: interagisce attivamente con lo scrittore. Propone prompt di scrittura e domande che fungono da stimolo.
Ripple inizierà ospitando articoli di opinione da altri giornali americani e scrittori di Substack. Ma la fase finale, che potrebbe iniziare in autunno, permetterà anche ai non professionisti di inviare articoli con l’aiuto di Ember. Gli editor umani rivedranno comunque i contenuti prima della pubblicazione, ma l’idea è che l’AI faccia il grosso del lavoro di editing e coaching. I contenuti verranno pubblicati sul sito del Post ma fuori dal paywall, separati dalla sezione opinioni tradizionale.
L’idea non è nuovaIl modello non è nuovo. Forbes e HuffPost avevano già sperimentato un modello simile, aprendo le loro piattaforme a contenuti di opinione inviati dagli utenti, spesso non giornalisti professionisti. E per un po’ questa strategia ha funzionato molto bene. Negli ultimi anni, però, molte testate giornalistiche hanno cambiato approccio. Si sono rese conto che inseguire solo il traffico non bastava più. Per questo motivo, molte redazioni hanno scelto di investire sulla qualità e puntare su modelli a pagamento, nel tentativo di fidelizzare un pubblico disposto a pagare per leggere articoli ben scritti, approfonditi e verificati.
Il Post spera che Ripple attiri lettori che vogliono più varietà della sezione opinioni attuale e più qualità delle piattaforme social come Reddit e X. È un tentativo di trovare una via di mezzo tra il giornalismo tradizionale e il caos dei social media.
Le reazioni non sono entusiasticheL’idea sta già attirando critiche pesanti. Secondo molti, è l’ennesimo tentativo di tagliare costi sostituendo il lavoro umano con l’AI, proprio in un momento in cui l’affidabilità dell’intelligenza artificiale è ancora discutibile. Alcuni dei potenziali partner contattati dal New York Times, come The Salt Lake Tribune e The Atlanta Journal-Constitution, hanno fatto sapere di non essere interessati. Non proprio il tipo di entusiasmo che Bezos sperava di ottenere…
Conto Vivid per professionisti e aziende: cashback fino al 10% e molto altro
Vivid è la soluzione giusta per chi è alla ricerca di un conto corrente aziendale (per liberi professionisti e PMI) in grado di adattarsi alle proprie necessità, proponendo tanti vantaggi. Il conto è disponibile con più piani di abbonamento e con la possibilità di ottenere fino a 30 IBAN.
Si tratta di un conto “all in one” che include le carte di pagamento per ogni membro del team, con la possibilità di sfruttare il cashback fino al 10% su spese selezionate e fino all’1% su tutte le altre spese. Vivid, inoltre, garantisce anche un tasso di interesse sulla liquidità (fino al 2,7% ma il primo mese è al 4%) oltre a un’integrazione con i software di contabilità e molti altri vantaggi.
Per scegliere la versione giusta e aprire il conto basta visitare il sito ufficiale di Vivid tramite il box qui di sotto.
Perché scegliere VividCon Vivid è possibile accedere a un conto corrente aziendale ricco di vantaggi e in grado di adattarsi, al meglio, alle necessità della propria attività. Il conto è disponibile sia per i freelance che per le aziende, con la possibilità di scegliere tra un piano a canone zero e piani a pagamento, a partire da 7 euro + IVA al mese e con due mesi di prova gratuita.
Tra le principali caratteristiche del conto troviamo:
- carte virtuali e fisiche gratuite
- il cashback fino al 10% sulle spese selezionate (acquisti su Amazon, investimenti in pubblicità con Google etc.) e fino all’1% su tutte le altre spese; la percentuale dipende dal piano scelto
- interessi al 4% per un mese, 3% per il secondo mese e poi fino al 2,7% sulla liquidità non investita
- integrazione con i software di contabilità
- bonifici SEPA istantanei senza commissioni
Per accedere al conto basta seguire il link qui di sotto. Per i piani a pagamento, Vivid propone due mesi di prova gratuita che consentono di testare appieno le caratteristiche del conto.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Windows 11: patch di emergenza per correggere problemi d'avvio
Microsoft ha rilasciato un aggiornamento urgente (KB5062170) per risolvere un problema critico che impediva l’avvio di Windows 11 su alcuni sistemi dopo l’installazione dell’aggiornamento di sicurezza di maggio 2025 (KB5058405).
Microsoft: in arrivo una patch urgente per risolvere problemi di avvio in Windows 11Microsoft ha recentemente scoperto un malfunzionamento legato all’aggiornamento di sicurezza KB5058405, rilasciato il 13 maggio 2025, che ha causato errori di avvio su alcuni sistemi con Windows 11, nello specifico versioni 22H2 e 23H2. Gli utenti interessati hanno segnalato errori di recupero 0xc0000098 relativi al driver ACPI.sys, un componente essenziale del kernel di sistema per la gestione dell’alimentazione e la configurazione dei dispositivi. Questo errore impediva il caricamento del sistema operativo, costringendo i dispositivi a entrare in modalità di ripristino.
Il problema ha colpito principalmente sistemi e ambienti aziendali, in particolare macchine virtuali Azure, Azure Virtual Desktop e macchine virtuali ospitate su piattaforme come Citrix o Hyper-V, motivo per cui i PC casalinghi che fanno uso delle edizioni Home e Pro non sono interessati dal problema.
L’aggiornamento KB5062170 è disponibile per il download manuale tramite i pacchetti MSU standalone su Microsoft Update Catalog. L’azienda di Redmond consiglia agli utenti Azure, che hanno già applicato l’aggiornamento KB5058405, di utilizzare i comandi di riparazione delle macchine virtuali Azure come soluzione temporanea. Per chi non ha ancora installato l’aggiornamento di sicurezza di maggio 2025 e opera in un’infrastruttura di desktop virtuale con Windows 11 22H2 o 23H2, l’azienda suggerisce di applicare direttamente l’aggiornamento KB5062170.
Non è la prima volta che Microsoft rilascia aggiornamenti urgenti di sistema. Ad aprile 2025 l’azienda aveva corretto un problema di codice che causava l’aggiornamento automatico a Windows 11, nonostante le policy di Intune configurate per bloccarlo. Inoltre, all’inizio di maggio, Microsoft ha rilasciato ulteriori aggiornamenti straordinari per risolvere un bug di Windows 10 che forzava i PC in modalità di ripristino BitLocker dopo l’installazione degli aggiornamenti di sicurezza di maggio.
AI Mode di Google Vs ChatGPT: ecco chi vince nella ricerca web
La battaglia per il futuro della ricerca online si è spostata dal tradizionale motore di ricerca agli assistenti AI. Da una parte abbiamo AI Mode di Google, che promette di rivoluzionare il modo in cui cerchiamo informazioni. Dall’altra ChatGPT, con la sua funzione di ricerca web, che vuole sfidare Big G sul suo stesso terreno. Ma quale funziona davvero meglio nella vita reale?
Google AI Mode Vs ChatGPT: quale assistente AI scegliere per la ricerca nel 2025La battaglia tra AI Mode di Google e ChatGPT non è neanche lontanamente finita. Ognuno ha i suoi punti forti e le sue debolezze.
Ricerca di fatti concreti e verificabiliSe si devono cercare informazioni concrete, AI Mode di solito dà risposte migliori. Non è solo una questione di velocità, ma di affidabilità. Mostra esattamente da dove arrivano le informazioni, con i link alle fonti originali ben visibili. E quando si cercano dati istituzionali o statistiche ufficiali, questa trasparenza conta, eccome.
ChatGPT invece funziona solo se si attiva la ricerca web, e solo se si ha un account personale (è necessario anche per AI Mode di Google). Altrimenti le informazioni le ricava dai suoi dati di training, che potrebbero essere vecchi di mesi. E anche quando la ricerca web è attiva, le fonti sono sparse un po’ ovunque nella risposta, a volte all’inizio, a volte alla fine, mai dove uno se le aspetta.
Attenzione, al momento, AI Mode è disponibile in inglese per gli utenti di età superiore ai 18 anni che si trovano negli Stati Uniti. Ma si può facilmente aggirare il blocco utilizzando una VPN per simulare una connessione dagli USA. Come spiegato sulla pagina di supporto, si può accedere ad AI Mode in tre modi:
- Andare alla pagina google.com/aimode;
- Andare alla pagina www.google.com, inserisci una domanda nella barra di ricerca e tocca AI Mode sotto la barra di ricerca;
- Nell’app Google Google logo, toccare AI Mode nella schermata Home.
Google è particolarmente bravo a raccogliere informazioni da fonti autorevoli come testate giornalistiche, agenzie governative e riviste specializzate. Inoltre, dà molta importanza alla data di pubblicazione e alla fonte dei dati. Per questo è uno strumento molto utile quando si cercano notizie aggiornate su temi sensibili al tempo, come economia, sicurezza o nuove normative.
ChatGPT può fornire notizie recenti quando la ricerca web è attivata, ma l’esperienza non è altrettanto immediata. I link alle fonti non appaiono sempre nello stesso posto, e anche se i riassunti sono ben scritti, il chatbot di OpenAI a volte mischia le informazioni o dà risposte completamente sbagliate. Per le breaking news o per tenersi aggiornati su quello che succede ora, Google è chiaramente un passo avanti. Ha quella velocità nel mettere insieme informazioni da più fonti che ChatGPT ancora non ha.
Ricerca di soluzioni a problemi tecniciQuando si tratta di risolvere problemi tecnici, AI Mode tende a performare meglio. Fornisce checklist dettagliate con soluzioni passo-passo che si adattano alla complessità del problema. Ad esempio, se non si riesce a configurare la stampante, Google incrocia i codici di errore noti con la documentazione di sistema e suggerisce diversi modi per risolverli. Spesso include link a pagine di supporto specifiche o forum della community dove altri hanno avuto lo stesso problema.
ChatGPT fornisce soluzioni generiche. Funziona bene per i problemi comuni, ma non è detto che scavi nelle cause insolite, a meno che non lo si chieda espressamente.
Ottenere spiegazioni chiareQuando si deve capire un concetto nuovo, ChatGPT ha una marcia in più. Le sue spiegazioni sono chiare, senza essere troppo semplificate, e spesso usa esempi concreti che migliorano la comprensione. AI Mode, d’altra parte, a volte fa sembrare i termini semplici più complicati del necessario. Tira dentro diversi snippet da fonti diverse, che possono affollare la risposta con idee correlate che non sono sempre rilevanti. Il risultato è spesso più completo, ma non altrettanto utile quando si cerca solo una definizione chiara.
Confrontare più prodottiChatGPT ha un vero talento nell’organizzare le informazioni in modo che si possano prendere decisioni velocemente. Tende a organizzare i confronti in modo molto chiaro, mantenendo una struttura coerente tra aree chiave come specifiche, prezzi, prestazioni ed esperienza utente. Ad esempio, se si stanno guardando i dispositivi indossabili o i componenti per PC, ChatGPT presenta le informazioni in modo tale da poter fare un confronto a colpo d’occhio. Integra anche aspetti come benchmark delle prestazioni, compromessi di design e casi d’uso nel mondo reale.
Google fornisce molti dettagli, ma di solito gestisce ogni prodotto separatamente. La parte del confronto è spesso limitata a una breve tabella riassuntiva o una frase conclusiva. Anche se le informazioni ci sono, è più difficile trarre delle conclusioni quando i prodotti non sono allineati fianco a fianco.
Creatività e compiti apertiSe si deve scrivere qualcosa o fare brainstorming, ChatGPT è su un altro livello. Aiuta a sviluppare idee creative e suggerisce nuovi punti di vista. Google AI Mode è più rigido. Dà le informazioni che servono, ma meno bravo nel mantenere una conversazione che stimoli davvero la creatività.
Dove sono alla pari?Ci sono alcune aree dove la differenza è minima. Per i consigli personali, per esempio, entrambi sono sorprendentemente bravi e equilibrati. Stesso discorso per le domande filosofiche o etiche. Entrambi presentano punti di vista diversi, senza spingere verso una direzione specifica. ChatGPT tende a suonare un po’ più naturale, mentre AI Mode di solito ha un tono più accademico.
Per le istruzioni pratiche, come cucinare qualcosa o installare un programma, sono entrambi validi. ChatGPT spesso inizia con una lista di quello che ti serve, Google entra subito nel dettaglio di ogni passaggio. La differenza è più di stile che di sostanza.
AI Mode di Google è migliore di ChatGPT? Dipende da cosa si vuole!ChatGPT sembra avere più personalità. Non nel senso che scherza o fa battute, ma nel senso che si adatta al tipo di conversazione. Se si fanno domande tecniche, diventa più preciso. Se si stanno esplorando idee creative, diventa più fluido ed evocativo. AI Mode di Google rimane sempre uguale a se stesso: competente, ma un po’ robotico. Quando si tratta di affidabilità delle informazioni però, vince vince a mani basse.
La verità è che nessuno dei due strumenti è perfetto per tutto. Google è più affidabile, ma meno flessibile. ChatGPT è più creativo, ma meno adatto quando serve verificare con certezza le fonti. Invece di scegliere un vincitore assoluto, è preferibile imparare a usarli per quello che sanno fare meglio. Sarebbe bello avere un unico strumento che faccia tutto bene, ma siamo ancora lontani da questo traguardo. Per ora, la strategia migliore è conoscere i punti forti di ognuno e usarli di conseguenza. In fondo, sono strumenti. E come tutti gli strumenti, funzionano meglio quando si sa esattamente per cosa usarli.
Elon Musk contro la legge di bilancio di Trump: "È un abominio"
La luna di miele tra Elon Musk e Donald Trump è ufficialmente finita. Il miliardario ha sferrato un attacco frontale contro la riforma fiscale voluta dal presidente, scatenando una tempesta politica che rischia di spaccare il Partito Repubblicano proprio quando sembrava più unito che mai.
Elon Musk dichiara guerra a Trump: “Cacceremo questi traditori”“Mi dispiace, ma non riesco più a sopportarlo. Questo progetto di legge del Congresso, scandaloso e pieno di sprechi inutili, è un abominio disgustoso. Vergogna a chi ha votato a favore: sapete di aver sbagliato. Lo sapete.” Con queste parole su X, Musk ha attaccato direttamente la proposta di Trump.
It will massively increase the already gigantic budget deficit to $2.5 trillion (!!!) and burden America citizens with crushingly unsustainable debt https://t.co/dHCj3pprJO
— Elon Musk (@elonmusk) June 3, 2025
Ma il colpo più duro è arrivato subito dopo: “A novembre del prossimo anno, cacceremo tutti i politici che hanno tradito il popolo americano“. Una minaccia neanche troppo velata che mira alle elezioni del 2026.
La Casa Bianca prova a minimizzareI collaboratori di Trump hanno reagito con nervosismo alle critiche di Musk. Mike Johnson, presidente della Camera dei Rappresentanti, ha ammesso di aver parlato con Musk lunedì e che “sembrava capire” i vantaggi della riforma. Poi l’attacco personale: “”Elon ha frainteso qualcosa. So che per lui l’obbligo sui veicoli elettrici è fondamentale, ma questa norma sarà eliminata, perché il governo non dovrebbe più sovvenzionare certe cose. Capisco che questo influenzi i suoi affari, e mi dispiace.”
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha tentato di gettare acqua sul fuoco: “Il presidente è già a conoscenza della posizione di Elon Musk su questa legge. Ma questo non cambia la sua opinione: è un progetto ambizioso e straordinario.”
Ma nessuno ci crede. Il caos tra i repubblicani è evidente. La proposta di legge che ha scatenato la furia di Musk, prevede tagli alle tasse per le fasce di reddito più alte, investimenti per le spese militari e per il controllo delle frontiere e la fine degli incentivi in vigore per l’acquisto di auto elettriche.
Il problema è che questi cambiamenti potrebbero aumentare le disuguaglianze e frenare i progressi ambientali votati sotto Joe Biden. I più vulnerabili rischiano di perdere la copertura sanitaria, mentre le agevolazioni finanziarie per le energie rinnovabili verrebbero ridotti.
La vendetta di Elon MuskDietro l’attacco di Musk potrebbe esserci anche la delusione per il suo breve passaggio al DOGE. Il bilancio della sua esperienza governativa è stato giudicato deludente da molti, e ora Musk sembra volersi rifare attaccando proprio le spese pubbliche che non è riuscito a tagliare. Ironia della sorte, l’uomo che doveva aiutare Trump a “prosciugare la palude” di Washington ora lo sta attaccando proprio sui temi che erano centrali nella sua missione: ridurre sprechi e inefficienze del governo federale.
Solo pochi mesi fa, Musk era uno dei principali sostenitori di Trump. La loro partnership sembrava idilliaca: il presidente aveva il supporto del miliardario più influente del mondo, Musk aveva accesso diretto al potere. Ora tutto è cambiato. Trump ha persino tentato una riconciliazione pubblica invitando Musk alla Casa Bianca per “celebrare” la sua uscita dal DOGE, ma la messa in scena è esplosa con quel tweet.
Backdoor nei router: comunicato ufficiale di ASUS
A fine maggio, i ricercatori di GreyNoise hanno pubblicato i dettagli di una backdoor, denominata AyySSHush, presente in oltre 9.000 router di ASUS. per l’istallazione è stata sfruttata una vulnerabilità scoperta a settembre 2023. Il produttore taiwanese ha spiegato come proteggere i dispositivi e come rimuovere la backdoor.
Comunicato ufficiale di ASUSDopo aver ottenuto l’accesso ai router, ignoti cybercriminali hanno sfruttato la vulnerabilità CVE-2023-39780 per aggiungere una chiave pubblica SSH e attivare il demone SSH per la ricezione del traffico sulla porta TCP 53282. La configurazione della backdoor è stata caricata nella NVRAM, quindi non può essere rimossa con il riavvio o l’aggiornamento del firmware, ma è necessario un reset completo.
ASUS ha rilasciato la patch per la vulnerabilità CVE-2023-39780 nel 2023. Gli utenti possono quindi prevenire l’infezione installando il firmware più recente e usando una password di amministratore complessa (almeno dieci caratteri con lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli).
Nel caso di router già compromessi, gli utenti devono effettuare un ripristino delle impostazioni di fabbrica, oltre a seguire i suggerimenti precedenti (aggiornamento firmware e password complessa).
Se il router non è più supportato, in quanto obsoleto, gli utenti devono disattivare tutte le funzionalità di accesso remoto come SSH, DDNS, AiCloud o Web Access da WAN.
ASUS fornisce infine alcuni utili suggerimenti per monitorare eventuali attività sospette. Gli utenti devono verificare che il protocollo SSH (in particolare la porta TCP 53282) non sia accessibile dall’esterno e controllare il registro di sistema per escludere l’eventuale presenza di ripetuti errori di accesso falliti oppure di chiavi SSH sconosciute.
Nvidia rilascia i driver 576.66 per le GeForce RTX 50
Nvidia i nuovi driver 576.66, un aggiornamento mirato a risolvere problemi di stabilità e visualizzazione con le GeForce RTX 50 nei titoli più recenti. Basato sulla precedente versione 576.52, il nuovo aggiornamento si concentra su ottimizzazioni specifiche per titoli come Dune: Awakening, Clair Obscur: Expedition 33 e EA Sports FC 25.
Nvidia: prestazioni ottimizzate e qualche correzione per i titoli più recenti nei nuovi driverA differenza dei precedenti aggiornamenti, dove Nvidia ha dovuto correggere problematiche più importanti come crash hardware, schermi blu e altri grattacapi, questa nuova versione punta a migliorare l’esperienza di gioco su titoli specifici e a risolvere bug e instabilità con le GeForce RTX 50.
Di seguito la lista dei cambiamenti apportati con l’aggiornamento del driver:
- Risolti i crash segnalati in Dune: Awakening, Clair Obscur: Expedition 33 e EA Sports FC 25.
- Correzione per i problemi di flickering delle ombre in Dragon’s Dogma 2.
- Corretto un bug che causava brevi lampi rossi o verdi durante la riproduzione di video su browser web con GPU RTX 50.
A differenza dei driver Game Ready, l’hotfix 576.66 non verrà visualizzato come aggiornamento automatico tramite l’app Nvidia. Gli utenti che hanno quindi intenzione di scaricarlo, dovranno procedere manualmente dal sito ufficiale, recandosi nella relativa sezione. Tuttavia, l’azienda consiglia di installare l’aggiornamento solo se si riscontrano i problemi specifici menzionati o se si gioca ai titoli interessati, mentre tutti gli altri possono anche attendere la prossima versione Game Ready, la quale offrirà un supporto più ampio.
Nel frattempo, Nvidia ha anche rilasciato una nuova versione dei suoi driver per le distribuzioni Linux, vale a dire la 575.57, con correzioni, ottimizzazioni e nuove funzionalità per sistemi multi-GPU e portatili. Tra i miglioramenti vengono risolte perdite di memoria, bug e instabilità con KDE Plasma Framwork e altre problematiche che si verificavano con XWayland e relativi componenti. Vengono introdotte anche novità per il pannello di controllo, che mostra ora maggiori informazioni per i vari parametri della scheda.
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Crocodilus: diffusione globale con nuove funzionalità
I ricercatori di ThreatFabric aveva scoperto Crocodilus a fine marzo. A distanza di circa due mesi, il trojan bancario è stato utilizzato per colpire gli utenti Android in altri paesi. Gli sviluppatori hanno inoltre aggiunto altre funzionalità per incrementare le probabilità di successo degli attacchi.
Diffusione globale e nuove funzionalitàIl malware aveva inizialmente una diffusione limitata soprattutto alla Turchia. Nelle ultime settimane è stato individuato in diversi paesi europei e anche in Sud America. In Polonia è stato distribuito tramite un annuncio pubblicitario su Facebook che sembra di una banca legittima. Gli utenti sono invitati a scaricare una presunta app per ricevere un bonus in denaro. In realtà viene scaricato il dropper di Crocodilus.
In Spagna viene invece distribuito tramite un falso aggiornamento del browser. Gli esperti di ThreatFabric ha notato vari miglioramenti nelle ultime versioni, tra cui nuove tecniche di offuscamento del codice per ostacolare la rilevazione e l’analisi. Sono state inoltre aggiunte nuove funzionalità.
Crocodilus può aggiungere contatti falsi sul dispositivo della vittima. Quando l’utente riceve una telefonata vedrà un nome più convincente, come “Bank Support”, invece del numero di telefono. Ciò permette anche di aggirare il filtro per i numeri sconosciuti.
La nuova variante del malware può infine intercettare la seed phrase e le chiavi private dei wallet di criptovalute. Google consiglia di non disattivare la funzionalità Play Protect, in quanto può bloccare anche le app non scaricate dal Play Store.
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