Microsoft non è più provider cloud esclusivo di OpenAI
Microsoft e OpenAI hanno comunicato alcune novità sulla partnership avviata nel 2019. Quella più importante riguarda la capacità di calcolo. La startup californiana può utilizzare un provider cloud alternativo se necessario. L’annuncio è arrivato in contemporanea all’avvio dello Stargate Project.
Condizioni contrattuali valide fino al 2030Nel comunicato stampa pubblicato da Microsoft è scritto che il nuovo accordo include “cambiamenti per l’esclusività su nuova capacità“. In particolare, l’azienda di Redmond ha ora un ROFR (Right Of First Refusal), ovvero un diritto di prelazione. OpenAI utilizzerà ancora i server Azure per addestramento e inferenza dei modelli di intelligenza artificiale generativa, ma potrà sottoscrivere accordi con altri provider cloud, se la potenza di calcolo non è sufficiente.
Il CEO Sam Altman e alcuni azionisti di OpenAI avevano evidenziato che la potenza di calcolo fornita da Microsoft non era sufficiente per i nuovi modelli, quindi l’arrivo sul mercato era stato posticipato. L’azienda di Redmond ha successivamente permesso alla startup di avviare una collaborazione con Oracle.
Microsoft sottolinea però che gli “elementi chiave” della partnership non sono cambiati e saranno validi fino al 2030:
- Microsoft ha i diritti sulla proprietà intellettuale di OpenAI (inclusi modello e infrastruttura) per l’uso all’interno dei prodotti come Copilot
- L’API OpenAI è esclusiva di Azure, funziona su Azure ed è disponibile anche tramite Azure OpenAI Service
- Microsoft e OpenAI hanno accordi di condivisione dei ricavi che coinvolgono entrambe le parti, garantendo che entrambe le aziende traggano vantaggio da un maggiore utilizzo di modelli nuovi ed esistenti
- Microsoft continua ad essere un investitore importante in OpenAI, fornendo finanziamenti e capacità per supportare i suoi progressi e, a sua volta, beneficiando della crescita della sua valutazione
L’accordo prevede anche una clausola particolare. Microsoft non potrà più accedere ai modelli AI di OpenAI quando verrà creata una AGI (intelligenza artificiale generale) in grado di generare profitti per oltre 100 miliardi di dollari. OpenAI potrebbe però eliminare la clausola per ricevere più soldi da Microsoft.
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MrBeast vuole sbranare TikTok e studia l'acquisizione
TikTok è salvo negli Stati Uniti, per ora. L’ordine esecutivo firmato da Donald Trump, nel giorno stesso del suo ritorno alla Casa Bianca, ha rinviato di 75 giorni l’entrata in vigore del ban per il social network. ByteDance, la società cinese che controlla la piattaforma, ha comunque l’obbligo di cederla a una realtà occidentale. Tra i possibili acquirenti c’è anche MrBeast, stando a un report pubblicato da Bloomberg.
TikTok finirà nelle mani di MrBeast?Classe 1998, all’anagrafe James Stephen Donaldson, è il titolare del canale YouTube più seguito al mondo con 346 milioni di iscritti. Di recente ha fatto il suo debutto anche sul piccolo schermo, con la serie Beast Games in streaming su Prime Video.
Nel tentativo di scalata a TikTok, MrBeast è il nome più celebre, ma non sarebbe solo. Farebbe parte di un gruppo di investitori guidato da Jesse Tinsley, CEO di Employer.com, società che propone una piattaforma per la gestione della forza lavoro e che, a sua volta, ha da poco portato a termine l’acquisizione della canadese Bench.co, anch’essa impegnata sul fronte delle soluzioni per l’ambito aziendale.
Non è dato a sapere l’ammontare dell’offerta all-cash che la cordata sarebbe in procinto di sottoporre a ByteDance per rilevare il business americano di TikTok.
Altri dettagli svelati fanno riferimento al coinvolgimento di un team di consulenza legale già al lavoro sul potenziale affare. Ne farebbe parte anche Brad Bondi, fratello di Pam Bondi, da sempre sostenitrice (e avvocato difensore) di Donald Trump, appena scelta dal nuovo presidente USA per guidare il Dipartimento di Giustizia.
Le altre ipotesi: c’è anche Elon MuskUn ennesimo nome celebre vicino al tycoon, quello di Elon Musk, rientra tra gli altri potenziali candidati all’acquisizione di TikTok. Ricordiamo che l’uomo più ricco al mondo già controlla X (ex Twitter) e che farà parte della nuova amministrazione a stelle e strisce, come capo del neonato Dipartimento DOGE. Si aggiungono poi Perplexity AI e Project Liberty, l’unica realtà ad aver finora formulato un’offerta formale.
Quando durante il primo mandato di Donald Trump si iniziò a valutare la cessione del social network per evitare il ban, lo stesso presidente appoggiò l’ipotesi di una vendita a Oracle (già fornitore dei servizi cloud per la piattaforma). All’epoca ci fu un interessamento concreto anche da parte di Microsoft, ma l’affare non andò in porto.
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Tutte le potenzialità e i vantaggi di avere un server dedicato
Per un sito online quale hosting scegliere? Quello condiviso nel quale tutte le risorse hardware (CPU, banda, spazio sul disco e RAM) sono condivise tra i vari siti in esso ospitati o un server dedicato nel quale tutte le risorse sono dedicate a un singolo sito web e alle relative applicazioni? Con Serverplan si può accedere a un’ampia gamma di server dedicati sia per ambienti Windows che Linux.
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Hosting condiviso o hosting dedicato?La sostanziale differenza tra un hosting condiviso e uno dedicato è che l’hosting dedicato mette a disposizione l’esclusività dell’utilizzo delle risorse. In questo modo il sito potrà contare su prestazioni elevate, ideale per i siti che dovranno sostenere un traffico elevato.
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È una soluzione altamente professionale che migliora anche la sicurezza, la disponibilità e la connessione che risulta sempre stabile e veloce. Serverplan offre diverse tipologie di server dedicato: HDD, SSD e NVMe a partire da 83€ al mese.
Scegli il server dedicato più adatto per il tuo sito
La formula di Serverplan prevede il noleggio e non l’acquisto del server dedicato. Si tratta di una scelta finalizzata a consentire agli utenti di avere sempre accesso alle migliori risorse disponibili. In un settore, come quello tecnologico, in rapida evoluzione, nel giro di poco tempo tecnologie oggi all’avanguardia diventano presto obsolete. Con Serverplan, invece, si ha la possibilità di ottenere sempre le tecnologie migliori con il servizio di manutenzione incluso e il supporto tecnico professionale dedicato. Scegli quale server dedicato ottenere per il tuo nuovo sito o verso il quale migrare il sito che hai già presso un altro provider.
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Digitale Terrestre: come sfruttare il nuovo standard DVB-I Mediaset
Mediaset, pioniere in Europa, ha avviato una sperimentazione su vasta scala che coinvolge circa 100mila televisori sul territorio italiano. La sperimentazione vede protagonista il nuovo standard DVB-I (Digital Video Broadcasting – Internet) che, sul digitale terrestre, integra la trasmissione tradizionale con lo streaming via internet.
Si tratta di una tecnologia innovativa che promette di rivoluzionare il modo in cui fruiamo dei contenuti televisivi. L’emittente italiana ha spiegato che si tratta di “un nuovo standard internazionale che consente di ricevere i canali TV via internet nelle normali numerazioni dei nostri TV di casa, senza dover necessariamente accedere alle applicazioni dei singoli editori televisivi”.
Inoltre, grazie allo standard DVB-I, “per chi non riceve tutti i canali del digitale terrestre, sarà così possibile ricevere via internet i canali mancanti e sintonizzarli alla stessa numerazione dei canali DTT vedendoli alla massima qualità HD o 4K”, ha aggiunto Mediaset.
Obiettivi e vantaggi del DVB-I sul digitale terrestreLa sperimentazione del nuovo standard DVB-I sulla piattaforma del digitale terrestre, da parte di Mediaset, ha almeno quattro obiettivi principali.
- Ottimizzazione della qualità: il DVB-I permette di fornire la massima qualità possibile solo ai dispositivi in grado di supportarla, evitando sprechi di banda.
- Superamento dei limiti di capacità: la tecnologia consente di superare le limitazioni intrinseche delle risorse di distribuzione broadcast.
- Integrazione seamless: l’esperienza utente combina perfettamente i canali trasmessi via etere e quelli distribuiti via IP.
- Arricchire l’offerta televisiva: le emittenti potranno offrire canali aggiuntivi che verranno trasmessi unicamente via internet così da garantire ai telespettatori ancora più scelta e qualità.
L’introduzione futura dello standard DVB-I nel mondo della televisione digitale terrestre italiana potrebbe portare a una maggiore flessibilità nella distribuzione dei contenuti, permettendo ai broadcaster di ottimizzare l’uso delle reti disponibili. Inoltre, potrebbe anche portare all’introduzione di nuove funzionalità avanzate per una personalizzazione di contenuti e l’introduzione della pubblicità mirata.
Infine, una transazione graduale verso un ecosistema televisivo completamente ibrido potrebbe portare a colmare quel divario tra chi riceve senza problemi tutti i canali del digitale terrestre e chi, invece, si trova in zone penalizzate dal segnale.
Come sfruttare il DVB-I del digitale terrestreMediaset ha spiegato come sfruttare il DVB-I del digitale terrestre in una nota ufficiale.
Se hai già un televisore abilitato al nuovo standard di trasmissione della TV via Internet (DVB-I) e vuoi partecipare alla sperimentazione, ti basta reinstallare la lista canali e scegliere di abilitare anche la ricezione dei canali via Internet. Se invece hai un televisore non ancora compatibile con il nuovo standard trasmissivo, continuerai a ricevere come sempre i canali via digitale terrestre anche al 505,506,504 e 520.
Poi verificare la compatibilità del tuo televisore sul sito ufficiale di Mediaset.
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Ci risiamo: Netflix annuncia un nuovo aumento dei prezzi
La notizia, in breve, è che Netflix ha annunciato un nuovo aumento dei prezzi in alcuni paesi: Stati Uniti, Canada, Portogallo e Argentina. Lo ha fatto con la pubblicazione del documento relativo ai risultati finanziari ottenuti nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Nel periodo in questione, il colosso dello streaming ha fatto registrare 18,9 milioni di nuovi abbonati nel mondo. Ora il totale delle sottoscrizioni sfiora i 302 milioni. Il report ha immediatamente innescato un rialzo per le azioni del gruppo.
L’ennesimo aumento per gli abbonamenti a NetflixAl trend positivo ha contribuito l’arrivo di nuovi contenuti molto attesi, come la seconda stagione della serie Squid Game, ma anche la trasmissione di eventi sportivi in diretta, un ambito su cui la piattaforma sembra avere intenzione di concentrarsi sempre di più. Ne è un esempio concreto il match tra Jake Paul e Mike Tyson andato in scena a novembre, capace di attrarre 65 milioni di utenti in contemporanea, tanto da provocare qualche problema tecnico all’infrastruttura.
In merito agli aumenti, negli Stati Uniti il piano Standard con pubblicità è ora proposto al prezzo di 7,99 dollari al mese (+1 dollaro). Quello più costoso, la formula Premium, sale invece a 24,99 dollari al mese (+9%). Per quanto riguarda l’Italia, l’ultimo rincaro risale a pochi mesi fa, all’ottobre 2024. Il prossimo potrebbe essere dietro l’angolo.
Mentre continuiamo a investire nella programmazione e a offrire più valore ai nostri membri, occasionalmente chiederemo loro di pagare un po’ di più, in modo da poter reinvestire per migliorare ulteriormente Netflix. A tal fine, oggi stiamo adeguando i prezzi per la maggior parte dei piani negli Stati Uniti, in Canada, in Portogallo e in Argentina.
Al di là delle legittime lamentele che accompagnano ogni annuncio di questo tipo, la strategia attuata da Netflix si è rivelata fin qui vincente. Nonostante gli aumenti, il numero degli abbonati continua a crescere e i vertici della società, com’è in loro potere, scelgono di forzare la mano e di monetizzare, generando profitti record. Andrà avanti così fino a un punto di rottura quasi inevitabile, che si verificherà però solo quando i clienti riterranno il costo della sottoscrizione eccessivo o il catalogo offerto non più all’altezza della spesa.
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Tivù La Guida sta per arrivare sul digitale terrestre
L’evoluzione della fruizione televisiva in Italia sta per compiere un significativo passo avanti con il rinnovamento di un servizio particolarmente apprezzato da chi utilizza la televisione satellitare. Stiamo parlando di Tivù La Guida, un’applicazione che si appresta a diventare un pilastro fondamentale nell’orientamento dei telespettatori anche sul digitale terrestre.
Grazie a questa applicazione, qualsiasi utente, in forma del tutto gratuita, può accedere a una guida che contiene tutto il palinsesto che andrà in onda su ogni canale televisivo in chiaro sulla piattaforma DTT. Molti nostalgici ricordano e magari acquistano ancora la versione cartacea di questa applicazione, stampata ogni settimana in riviste specifiche.
Dopo il lancio iniziale sulla piattaforma satellitare alla fine del 2024, Tivù La Guida si sta preparando a un’espansione significativa. Infatti, l’applicazione sarà presto disponibile per tutti i televisori compatibili con lo standard HbbTV, abbracciando così sia la TV digitale terrestre che la piattaforma satellitare tivùsat.
Tivù La Guida: il palinsesto televisivo a portata di digitale terrestrePortare Tivù La Guida anche sul digitale terrestre è una mossa strategica che mira a fornire una soluzione unificata e all’avanguardia per la consultazione dei palinsesti televisivi. Quando sarà a disposizione di tutti, anche sulla piattaforma DTT, per i televisori compatibili con lo standard HbbTV, assicurerà accessibilità e funzionalità avanzate.
- Accesso multicanale. L’applicazione in sé non si limiterà solo a mostrare i palinsesti su schermo televisivo tradizionale. Gli utenti potranno accedere a Tivù La Guida attraverso:
- Decoder tivùsat;
- Sito web ufficiale tivu.tv;
- Applicazioni dedicate per dispositivi iOS e Android.
- Funzionalità chiave. Utilizzando il tasto 500 del telecomando, gli spettatori potranno usufruire di:
- Navigazione intuitiva del palinsesto giornaliero e settimanale;
- Informazioni dettagliate sui programmi;
- Schede approfondite delle trasmissioni;
- Accesso diretto ai canali desiderati;
- Condivisione dei contenuti sui social media;
- Approfondimenti tematici tramite QR code dedicati.
Oltre ai nuovi canali sul digitale terrestre, durante tutto il 2025 questo progetto vedrà ulteriori ampliamenti con l’introduzione di nuove sezioni e un menu completo, mirando a trasformare Tivù La Guida in un vero e proprio hub di contenuti e informazioni.
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Stargate Project: nasce il colosso cloud USA al servizio di OpenAI
100 miliardi di dollari sul tavolo fin da subito, 500 miliardi entro i prossimi quattro anni: è questa la portata economica dello Stargate Project, iniziativa presentata da OpenAI in collaborazione con alcuni dei nomi più importanti del mondo online e hi-tech. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un’infrastruttura cloud interamente localizzata negli Stati Uniti, posta al servizio della realtà che ha in gestione ChatGPT. Il fatto che l’annuncio sia giunto nelle ore immediatamente successive alla revoca dell’ordine esecutivo che fissava dei paletti per la sicurezza dei sistemi AI, da parte di Donald Trump, non sembra una coincidenza.
OpenAI annuncia la creazione dello Stargate ProjectTra le prime società che hanno scelto di finanziare il progetto ci sono SoftBank, Oracle e MGX (oltre ovviamente alla stessa OpenAI). I partner tecnologici coinvolti sono invece Arm, Microsoft, NVIDIA e Oracle.
È già stata avviata la costruzione del primo data center, posizionato in una location non meglio precisata del Texas. I vertici dello Stargate Project stanno inoltre valutando altri potenziali siti, sempre all’interno del territorio statunitense.
La nuova azienda è guidata da Masayoshi Son, fondatore e amministratore delegato di SoftBank, nel ruolo di presidente. Questo l’obiettivo dichiarato, una dichiarazione d’intenti a dire il vero piuttosto criptica.
Tutti noi non vediamo l’ora di continuare a realizzare e a sviluppare l’AI, e in particolare l’AGI, a beneficio dell’intera umanità. Crediamo che questo nuovo passo sia fondamentale lungo il percorso e consentirà alle persone creative di capire come usare l’AI per elevare l’umanità.
Cosa significa per la partnership con Microsoft?In contemporanea, OpenAI ha confermato che la partnership con Microsoft, attiva dal 2019, non è destinata a interrompersi e che l’organizzazione continuerà a utilizzare l’infrastruttura cloud di Azure per addestrare e per gestire i propri modelli AI. Il contratto in essere scadrà nel 2030.
Lo stesso gruppo di Redmond, come già scritto, è tra le prime aziende che hanno scelto di finanziare lo Stargate Project. A differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni, però, non sarà più l’unico fornitore di servizi cloud della realtà che fa capo a Sam Altman.
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Con SelfyConto ricevi il 4% annuo sui depositi a tempo di 6 mesi
Banca Mediolanum ha di recente promosso una nuova iniziativa collegata al conto corrente online SelfyConto: aprendo un nuovo conto e accreditando lo stipendio, si può ricevere il 4% annuo lordo sui depositi a tempo della durata di sei mesi, dando inoltre la possibilità di svincolare le somme in qualsiasi momento senza perdere gli interessi maturati.
Canone gratuito del conto fino a 30 anni e per tutti il primo anno, bonifici istantanei e ordinari SEPA gratuiti e canone della carta di debito Mastercard a zero per il primo anno: questi i principali punti di forza di SelfyConto, uno dei migliori conti online oggi disponibili sul mercato.
Come ricevere il 4% annuo lordo con SelfyContoLa promozione “Vincoli 4%” di Banca Mediolanum prevede l’apertura di SelfyConto entro il 10 marzo e la costituzione di un deposito a tempo della durata di sei mesi entro il 10 aprile. L’altro requisito da soddisfare è l’accredito dello stipendio, che deve avvenire entro sette giorni prima la scadenza del deposito.
Per quanto riguarda le somme vincolate, il regolamento chiarisce che è possibile depositare da un minimo di 100 euro ad un massimo di 500.000 euro. C’è poi la conferma dello svincolo senza perdere gli interessi, a patto però di aver già accreditato lo stipendio sul nuovo conto.
L’accredito dello stipendio, o una spesa di almeno 500 euro al mese con la carta di debito associata al conto, consente inoltre di azzerare il canone di tenuta del conto e le commissioni legate ai bonifici ordinari e istantanei SEPA fino al 31 dicembre 2027. Sono invece gratuiti i prelievi in Italia e nei Paesi appartenenti all’area Euro, così come le principali operazioni bancarie.
Se si sceglie di aprire SelfyConto, occorre tenere a portata di mano un documento d’identità, il codice fiscale, il proprio smartphone e un indirizzo e-mail valido. In merito infine all’identificazione, si può procedere con lo SPID, un bonifico o un video tramite webcam.
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Mini PC con Intel, 16GB di RAM e SSD 500GB a 169 euro con il coupon Amazon (-60€)
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Il Mini PC arriva a casa con Windows 11 Pro già preinstallato e pronto all’uso e sfrutta un sistema di raffreddamento avanzato tramite una grande ventola silenziosa e un dissipatore in rame: potrai lavorare in tutta tranquillità senza del fastidioso rumore.
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Lenovo Tab M11 è un ottimo tablet Android 13 con display ad 11 pollici WUXGA, 8GB di RAM e 128GB di memoria interna oggi protagonista di una fantastica offerta su Amazon: è tuo infatti a soli 219 euro invece di 279, con spedizione Prime e pagamento a rate disponibile al checkout.
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Il sistema operativo è Android 13 con una interfaccia aggiornata con le ultime funzionalità, inclusi due anni di aggiornamenti di sicurezza. Infine, con la connettività 4G LTE potrai essere connesso ovunque ti trovi senza dipendere dal WiFi, ti basterà usare una scheda SIM.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Linux 6.14: aggiunge nuove funzionalità per le CPU AMD
Il periodi di finestra di fusione per Linux 6.14 è appena iniziato e, per dare il via al nuovo ciclo di sviluppo del kernel, alcuni sviluppatori hanno iniziato a inviare alcune richieste di inserimento che riguardano nello specifico nuove funzionalità della CPU AMD che vale la pena menzionare.
Linux 6.14: aggiunte nuove funzionalità destinate ai processori AMDNell’inizio della giornata di ieri, su Linux 6.14 è stata inviata una richiesta di inserimento per il ramo “x86/sev” relativa alla funzionalità Secure Encrypted Virtualization (SEV), per i processori AMD EPYC, insieme alla modalità Segmented RMP e il supporto per l’istruzione RMPREAD di Zen 5. Proprio quest’ultima era stata già anticipata lo scorso mese, e si tratta di una nuova istruzione introdotta dai processori che fanno uso della recente architettura Zen 5, facenti parte della serie EPYC 9005, pensata per la lettura di voci RMP (Reverse Map Table) definite dall’architettura, la quale diventa ora il metodo predefinito per questo tipo di attività sui processori server “Turin” e sui futuri processori AMD.
Sempre nello stesso ramo è anche presente una richiesta di inserimento per la funzionalità AMD TSC presente sin dai processori della serie EPYC 7003 “Milan”. Il supporto AMD Secure TSC era stato rilanciato nella patch Linux degli ultimi due anni, ma ora è finalmente pronto per l’inserimento. Consente alle macchine virtuali e guest di utilizzare in modo sicuro le istruzioni RDTSC e RDTSCP, per l’accesso sicuro al contatore timestamp, garantendo che l’hypervisor non possa modificare i parametri RDTSC/RDTSCP dopo l’avvio del guest.
Un’altra richiesta di inserimento per Linux 6.14 riguarda un singolo set di patch per la preparazione del supporto per “AMD SRSO_USER_KERNEL_NO”, un’altra nuova funzionalità per i processori Zen 5 che si occupa di ridurre le mitigazioni necessarie per la vulnerabilità Inception/Speculative Return Stack Overflow (SRSO).
Non mancano novità volte unicamente a migliorare le prestazioni, come un nuovo aggiornamento per il driver PMU core e modifiche al supporto dei contatori energetici AMD RAPL.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Sicurezza AI: Trump revoca ordine esecutivo di Biden
Durante il suo primo giorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha revocato 78 ordini esecutivi firmati dal suo predecessore. Uno di essi è quello del 30 ottobre 2023 che stabiliva precise regole per lo sviluppo sicuro dei sistemi di intelligenza artificiale.
Sviluppo dei sistemi AI senza restrizioni?I modelli di intelligenza artificiale sono già molto utilizzati in diversi settori, ma un eventuale sviluppo incontrollato potrebbe avere conseguenze pericolose per consumatori, lavoratori e sicurezza nazionale. L’ex Presidente Biden aveva quindi firmato l’ordine esecutivo 14110 (Safe, Secure, and Trustworthy Development and Use of Artificial Intelligence) con linee guida che le aziende dovevano seguire per garantire la sicurezza dei sistemi AI.
Una delle disposizioni imponeva alle aziende che sviluppano modelli potenzialmente pericolosi per la sicurezza nazionale, l’economia e la salute pubblica di inviare al governo i risultati dei test di sicurezza, prima del loro rilascio. Il National Institute of Standards and Safety (NIST) avrebbe definito gli standard per i test.
Altre agenzie federali dovevano invece valutare eventuali rischi chimici, biologici, radiologici, nucleari, di sicurezza informatica o per le infrastrutture critiche. Era inoltre previsto la creazione di uno standard per etichettare i contenuti generati dall’IA e lo sviluppo di tool che permettono di identificare e risolvere eventuali vulnerabilità nei software IA.
I repubblicani e alcune aziende avevano evidenziato che l’ordine esecutivo poteva ostacolare l’innovazione e costringere gli sviluppatori a svelare i segreti commerciali. Ieri sera, Trump ha revocato l’ordine. Anche il comunicato stampa pubblicato dall’amministrazione Biden è stato rimosso dal sito della Casa Bianca.
Alcuni obblighi inclusi nell’ordine esecutivo di Biden sono previsti dall’AI Act. Quasi certamente sarà un nuovo motivo di scontro con l’Unione europea. Trump non ha invece revocato l’ordine che velocizza la costruzione dei data center AI negli Stati Uniti.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Samsung OLED TV 55", una smart TV senza precedenti: 750€ di sconto
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Rsync, uno strumento a riga di comando che si trova preinstallato in tutte le versioni e le varianti di Ubuntu, era stato di recente afflitto da alcune importanti falle di sicurezza da poco risolte dagli sviluppatori. Lo strumento è utilizzato per la copia e la sincronizzazione veloce dei dati tra dispositivi locali ma anche remoti.
Ubuntu: risolte falli di sicurezza critiche su RsyncNonostante molti non ne conoscano l’esistenza, Rsync è un’applicazione che è preinstallata e risiede da tempo su Ubuntu. Nel corso di questa settimana, i ricercatori di sicurezza di Google hanno scoperto importanti vulnerabilità nell’applicativo, che nello specifico interessano sia i componenti server che quelli client e che possono essere sfruttate causando gravi violazioni se non tempestivamente corrette.
Due vulnerabilità che interessano il servizio rsync, categorizzate con il codice CVE-2024-12084 e CVE-2024-12085, consentono l’esecuzione di codice remoto, mentre tre falle relative al client potrebbero consentire a un server malevolo di leggere file, creare collegamenti simbolici non sicuri ed eventualmente sovrascrivere file.
Un’altra vulnerabilità, scoperta da Canonical e categorizzata con il codice CVE-2024-12747, permette di influire sul modo in cui il server rsync gestisce i collegamenti simbolici. Gli utenti che fanno uso di Ubuntu Server devono quindi assicurarsi e verificare che sia stato installato l’aggiornamento appropriato, poiché i server possono essere infrastrutture critiche che gestiscono dati importanti o sensibili.
Gli sviluppatori di Canonical, che si occupano della sicurezza, hanno distribuito questa settimana nuove patch per rsync destinate a tutte le release di Ubuntu supportate. È quindi consigliabile abilitare la funzione “unattended-upgrades” nel sistema, controllando la versione installata per assicurarsi di avere tutti gli aggiornamenti di sicurezza che coprono le recenti falle.
Per effettuare il controll, è possibile digitare il comando “dpkg -l rsync” dal terminale di Ubuntu, e assicurarsi di non aver installato una versione precedente alla 3.1.0 per Ubuntu 14.04 LTS, 3.1.1 per la versione 16.04 LTS del sistema, 3.1.2 se invece si usa 18.04 LTS, 3.1.3 per la versione 20.04 LTS, 3.2.7 per 22.04 LTS e infine 3.2.7 per la più recente 24.04 LTS. Se è installata una versione precedente a quelle indicate, è consigliabile eseguire il comando “sudo apt update” per verificare la disponibilità di aggiornamenti disponibili, quindi “sudo apt upgrade” per procedere subito a installarli.
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Immaginiamo di avere al nostro fianco un assistente instancabile, pronto a svolgere qualsiasi compito assegnato: cercare informazioni online, organizzare l’agenda, scrivere report o generare idee creative. Un assistente personale sempre disponibile. Capace non solo di eseguire alla lettera le nostre istruzioni, ma anche di imparare a conoscere le nostre preferenze e adattarsi al nostro stile di lavoro… Fantascienza? No, è ChatGPT Tasks, la nuova funzionalità lanciata da OpenAI che trasforma il celebre chatbot in un vero e proprio assistente personale virtuale.
Con Tasks, si possono delegare a ChatGPT una serie di compiti e incombenze, e risparmiare tempo e fatica. Per il momento, la funzione è riservata solo agli utenti del piano Plus, Pro, and Team.
Automatizzare il lavoro con l’intelligenza artificialeTasks – attualmente – è quanto di più vicino agli agenti AI. E per il momento è anche l’unica cosa che potremo sperare di vedere presto. Sam Altman ha smentito le voci sull’AGI, accusando X di aver alimentato soltanto il clamore. Ha però annunciato l’arrivo di un agente AI, addirittura entro la fine di gennaio. Si tratta del famigerato Operator? Staremo a vedere, ma gli indizi nascosti nel codice e sul sito di OpenAI fanno pensare che ci siamo quasi.
Intanto con Tasks possiamo avere un assaggio di come sarà il mondo nel prossimo futuro, quando gli agenti AI saranno la normalità. Tutte le principali aziende tech, infatti, stanno rivolgendo lo sguardo a questo nuovo strumento di intelligenza artificiale, da Anthropic, con Claude 3.5 Sonnet a Google, con Gemini Deep Research.
Per testarne le potenzialità di Tasks, si può chiedere a ChatGPT di monitorare quotidianamente le principali novità nel campo dell’intelligenza artificiale, selezionando le notizie più rilevanti su ChatGPT, Claude e Gemini e inviarle via email ogni mattina alle 9 sotto forma di report.
Il risultato? Mentre si sorseggia il proprio caffè, si riceve comodamente nella propria casella di posta una rassegna stampa personalizzata sull’AI, pronta per essere letta e condivisa con i colleghi. Certo, ChatGPT non è ancora perfetto: a volte include notizie non aggiornatissime o non filtra bene i contenuti rilevanti. Ma è un primo, promettente passo verso un futuro in cui l’AI ci semplifica la vita lavorativa e non solo.
3 consigli per ottenere il massimo da ChatGPT TasksMa come si fa a ottenere il massimo da questo assistente virtuale? Ecco alcuni consigli pratici.
1. Essere specifico nelle istruzioniLa prima regola è essere molto specifici nelle istruzioni. Per esempio, se gli si chiede di produrre una lista di notizie su un argomento specifico, bisogna indicare che la lista deve includere solo articoli con una data di pubblicazione in un determinato lasso di tempo (per esempio 24 ore). Aiuta anche includere alcuni prompt negativi e specificare il formato in cui dovrebbe visualizzare le informazioni.
È un po’ come dare istruzioni a un cuoco. Non basta dire “Cucina qualcosa di buono” o “Preparami un piatto di pasta” – bisogna specificare che tipo di pasta si vuole, quali ingredienti evitare (magari si è allergici), e come deve essere presentato.
Facciamo un esempio concreto. Supponiamo che si voglia monitorare il mercato tech. Invece di una generica richiesta tipo “Dammi le azioni tech che vanno bene“, si potrebbe chiedere: “Voglio una tabella con le 10 azioni tech più performanti nelle ultime 24 ore. Per ogni azione mostra:
- Nome e simbolo;
- Variazione % a 24, 48 e 72 ore;
- NON includere penny stock;
- NON includere aziende con capitalizzazione sotto 1 miliardo;
- Organizza i dati in ordine decrescente di performance a 24 ore;
- Evidenzia in grassetto le variazioni superiori al 10%”.
Più si è specifici su cosa si vuole e cosa non si vuole, più l’AI potrà dare esattamente quello che si cerca, nel formato che serve.
2. Indicare quali strumenti usareÈ come quando si delega un compito a un nuovo collega che ha accesso a diversi strumenti in ufficio, ma non sa quali usare per il progetto. Non basta dire “Prepara una presentazione“. Bisogna specificare se deve usare PowerPoint, Canva o altri software.
Con ChatGPT Tasks funziona allo stesso modo. Se su vuole che faccia una ricerca approfondita sulle ultime tendenze di marketing ad esempio, bisogna dirgli esplicitamente di usare la funzione di ricerca web e non basarsi solo sul suo background di conoscenze.
Un esempio concreto potrebbe essere: “Ogni lunedì alle 9:00, vorrei che:
Usassi la funzione di ricerca web per trovare le ultime novità sul mercato immobiliare;
Generassi un’immagine con DALL-E che riassuma il trend principale;
Mi inviassi un report con entrambi gli elementi”.
3. Specificare il formato del reportÈ importante anche indicare esattamente come devono essere visualizzate le informazioni. Per esempio, se si vuole un report giornaliero sulle notizie tech, si potrebbe dire: “Voglio un report strutturato così:
Un paragrafo di sintesi all’inizio (massimo 3 righe);
Le 3 notizie principali in box evidenziati;
Una tabella con i trend della giornata;
Ogni sezione deve avere un titolo in grassetto“.
O magari se si sta monitorando i social media della propria azienda: “Mandami ogni sera alle 18:00 un report con:
I numeri chiave in una tabella compatta;
Un grafico dell’engagement;
I top 3 post in ordine di performance;
NO screenshot, solo testo formattato”.
Verso una nuova era di collaborazione uomo-macchina?Ma ChatGPT Tasks è solo la punta dell’iceberg di una rivoluzione ben più profonda che sta investendo il mondo del lavoro e non solo. Con il progredire dell’intelligenza artificiale, emergerà sempre di più nuova forma di collaborazione tra uomo e macchina, in cui le competenze uniche di entrambi forse si fonderanano.
L’AI non sostituirà il lavoro umano (si spera!), ma lo trasformerà profondamente. Certo, questa trasformazione non sarà indolore e richiederà un profondo ripensamento dei modelli organizzativi, delle competenze e dei ruoli all’interno delle aziende e della società.
Bisognerà investire nella formazione delle persone e sviluppare nuovi criteri di valutazione delle prestazioni e del merito. E soprattutto, bisognerà affrontare le sfide etiche che l’uso pervasivo dell’AI impone.
Alcuni, come il CEO di OpenAI Sam Altman, sono convinti che stiamo assistendo solo ai primi “vagiti” di un’intelligenza artificiale generale, in grado un domani di eguagliare e superare le capacità umane in ogni campo. Chi invece è convinto che l’AI sia un mezzo estremamente potente, ma comunque limitato. Palla al centro?
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Nel caso tu voglia tutelare il tuo finanziamento da imprevisti puoi anche scegliere la rata con assicurazione, che prevede un costo di restituzione mensile leggermente superiore ma che ti garantisce la sicurezza di una copertura nel caso ci fossero problemi con la restituzione del prestito.
La durata del prestito può variare da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 120. A quel punto completerai la richiesta con tutte le informazioni necessarie, da quelle anagrafiche a quelle relative alla tua professione e attendi l’esito che ti verrà comunicato direttamente al tuo indirizzo email o numero di cellulare. Nel giro di 48 ore, in caso di approvazione, la somma da te richiesta sarà subito erogata.
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