Confermate le multe per gli utenti di Streaming Community
L’ennesima chiusura del sito Streaming Community, piattaforma che distribuisce illegalmente contenuti protetti da copyright, ha portato molti utenti che ne usufruivano a chiedersi se saranno oggetto di multe da parte delle autorità. In questi giorni è arrivata la conferma da parte di Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM.
Durante un’intervista con i colleghi di Fanpage.it ha affermato: “Sì, chi va su Streaming Community per rubare un contenuto rischia di essere registrato e raggiunto da una sanzione da 154 euro. Che poi si può ridurre a un terzo con il solito sistema delle sanzioni amministrative. Ma la seconda volta la sanzione arriva subito a 5.000 euro, non 2.000 come ho letto“.
Tutti gli utenti che sono finiti su Streaming Community riceveranno una sanzione? “Qui c’è un fraintendimento – ha precisato Capitanio. È ovvio che aprire Streaming Community non fa scattare una multa. Ma se io mi metto a guardare l’ultimo film della Disney e il flusso viene registrato da un’autorità allora questo comportamento è passibile di sanzione. Se guardo un film e ci rimango per tot tempo è ovvio che sto rubando un contenuto“.
Chi c’è dietro Streaming CommunitySempre Massimiliano Capitanio ha anche spiegato chi c’è dietro Streaming Community: “Questo sito in passato è stato oscurato diverse volte. È una piattaforma illegale, gestita da associazioni criminali. Chi la utilizza cede i propri dati a queste organizzazioni“.
Inoltre, ha anche chiarito: “Questa chiusura non è collegata con Piracy Shield. Per legge il Piracy Shield ora può richiedere l’oscuramento solo dello streaming sportivo. Poi tecnicamente Piracy Shield non oscura il sito ma il provider che lo distribuisce“.
Infatti, non è la prima volta che Streaming Community viene oscurata. Tuttavia, dopo poco tempo riappare con un nuovo sito e un nuovo look. Si attende solo che il potere di azione di Piracy Shield ora venga anche esteso ai contenuti cinematografici e non solo sportivi. Non mancano le polemiche nei confronti di Piracy Shield.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}ChatGPT: memoria migliorata per gli utenti gratuiti, in versione light
Ad aprile OpenAI ha aggiornato la funzione di memoria di ChatGPT, per fare riferimento alle chat passate degli utenti e fornire risposte più personalizzate, pertinenti e utili. Finora, la memoria migliorata era disponibile solo per gli utenti di ChatGPT Plus e Pro. Ora la funzione è disponibile anche per gli utenti gratuiti, ma non è esattamente la stessa cosa.
La memoria di ChatGPT arriva anche per gli utenti gratuitiOpenAI ha chiarito che gli utenti gratuiti ottengono una “versione leggera” della memoria, non quella completa riservata a chi paga. La differenza, è che la versione gratuita ricorda le cose per un po’ di tempo tra una chat e l’altra. Quella a pagamento ha una memoria molto più lunga e capisce meglio quello che ci piace davvero.
Ad esempio, se usiamo la versione gratis, ChatGPT si ricorderà ci piace il cibo indiano per qualche giorno, ma se usiamo quella a pagamento se lo ricorderà per settimane e magari la prossima volta che chiediamo cosa potremmo mangiare a pranzo, potrebbe ricordarselo e suggerire piatti indiani. Non male per un servizio gratuito. Sam Altman, il CEO di OpenAI, ha twittato che la memoria è probabilmente diventata la sua funzione preferita di ChatGPT. E considerando quanto sia importante per un assistente AI ricordare chi siamo e le nostre preferenze, non è difficile capire perché.
also, today we are making a lightweight version of memory available to the free tier of chatgpt!
memory has probably become my favorite feature in chatgpt; excited for us to improve this a lot over time.
— Sam Altman (@sama) June 3, 2025
Come attivare la memoria di ChatGPTPer attivare questa funzione, gli utenti gratuiti in Europa (più Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) devono andare in Impostazioni > Personalizzazione > Memoria > Riferimento cronologia chat e attivare l’opzione. OpenAI mostrerà anche un prompt per abilitare questa impostazione. Per tutti gli altri utenti gratuiti nel resto del mondo, la memoria sarà attivata automaticamente. Un approccio diverso, che probabilmente riflette le diverse normative sulla privacy tra Europa e altri Paesi.
OpenAI ha diviso la funzione memoria in due categorie che si possono gestire separatamente:
- Riferimento memorie salvate: Sono i dettagli che abbiamo chiesto esplicitamente a ChatGPT di ricordare, come il nome, il colore preferito o le preferenze alimentari. È la memoria “su richiesta”.
- Riferimento cronologia chat: ChatGPT può usare informazioni dalle nostre conversazioni precedenti per rendere quelle future più utili. È la memoria “automatica” che raccoglie pezzi di informazioni mentre chattiamo.
NotebookLM di Google: si condivide con un link, come funziona
NotebookLM permette finalmente di condividere i propri quaderni pubblicamente con un semplice link. Esattamente come si fa con Google Documenti o Fogli. Il lancio di questa nuova funzione arriva in un momento strategico. NotebookLM ha costruito una base di utenti fedeli tra studenti, ricercatori e scrittori che apprezzano la sua capacità di sintetizzare documenti lunghi e generare riassunti, FAQ, documenti di briefing personalizzati e persino podcast.
NotebookLM non ha l’hype di Gemini o ChatGPT, ma è più concreto: non genera testo dal nulla, aiuta le persone a dare senso a materiale complesso che già possiedono. E ora, la nuova funzione di condivisione potrebbe accelerare l’adozione del tool, specialmente in ambiti collaborativi come università e team di ricerca.
NotebookLM di Google consente di condividere pubblicamente il proprio quaderno e i podcast AIIl processo di condivisione è incredibilmente semplice. Si clicca sul pulsante “Condividi” nell’angolo in alto a destra del proprio notebook e si seleziona “Chiunque abbia il link”. Fatto. Il quaderno diventa accessibile a chiunque abbia il link, purché abbia un account Google.
Prima di questo aggiornamento, condividere un notebook era una vera seccatura. Si doveva inserire manualmente l’email di ogni persona, con un limite di 50 utenti per gli account personali gratuiti. Un processo macchinoso che scoraggiava la condivisione spontanea e la collaborazione. Ora la situazione è completamente diversa. Accanto al pulsante “Condividi” appare una piccola icona del globo che ricorda che il notebook è pubblico, e si può revocare l’accesso pubblico in qualsiasi momento.
Chi accede al proprio quaderno tramite link pubblico non può modificare i contenuti originali. Però può interagire con il notebook in modi interessanti: fare domande, esplorare i contenuti generati come audio overview, FAQ o documenti di briefing.
È come dare alle persone accesso a una versione di sola lettura del proprio lavoro di ricerca, ma con la possibilità di esplorarlo attivamente con l’AI. Possono anche visualizzare tutti i contenuti sintetizzati dall’AI a partire dal materiale caricato. generati in precedenza. Una volta che qualcuno accede a un notebook pubblico, questo appare sulla loro homepage di NotebookLM. Se decidono che non gli serve più, possono rimuoverlo facilmente dal menu delle opzioni.
I limitiNon tutti possono usare questa funzione. Gli utenti Workspace Enterprise e Education per ora sono esclusi dalla condivisione pubblica, probabilmente per questioni di sicurezza e compliance aziendale. Solo i proprietari e gli editor del notebook possono generare link pubblici. E c’è un dettaglio interessante: gli utenti con abbonamento a pagamento ottengono anche le analytics sull’utilizzo dei loro quaderni pubblici, mentre quelli con account gratuiti devono accontentarsi di condividere senza sapere chi guarda cosa.
Se si decide di cancellare il notebook o di renderlo di nuovo privato, tutti i link pubblici precedentemente generati smettono automaticamente di funzionare. Una misura di sicurezza sensata che evita la circolazione di contenuti obsoleti.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Windows Recall: VeraCrypt si mette al riparo dagli screenshot
Microsoft sfida Google con Bing Video Creator
Le cuffie di HermÚs da 15.000 dollari
TikTok for Artists, nuova piattaforma per cantanti e case discografiche
Dopo mesi di test nascosti, TikTok ha finalmente lanciato ufficialmente TikTok for Artists, una piattaforma dedicata ai musicisti. Artisti e case discografiche finalmente possono mettere le mani sui dati che fino a ieri erano un mistero.
Arriva TikTok for Artists per i cantantiTikTok for Artists non è l’ennesimo tool inutile. Dice quante visualizzazioni ha avuto ogni canzone, quanti post l’hanno usata, come hanno reagito i creator e più dettagli sui follower, come età, lingua e genere. Ma la piattaforma non dà solo dei numeri. Include guide passo-passo per usare al meglio tutti gli strumenti di TikTok, più risorse e supporto per chi non sa da dove iniziare. È quello che mancava. Invece di navigare a vista sperando che qualcosa funzioni, ora si ha una bussola per orientarsi nel caos dell’algoritmo di TikTok.
Pre-release per i nuovi albumTikTok ha anche lanciato una funzione che farà felici le case discografiche: il tool “Pre-Release“. Gli artisti possono promuovere i loro album in uscita direttamente su TikTok, e i fan possono salvarli su Spotify o Apple Music prima ancora che escano. I fan vedono l’anteprima su TikTok, salvano l’album, e quando esce trovano la musica già pronta nella loro libreria, direttamente dal feed di TikTok alle piattaforme di streaming.
Interessante notare che questo lancio arriva otto mesi dopo che ByteDance ha chiuso TikTok Music, il suo tentativo (finito male) di competere con Spotify. Forse ha capito che è meglio essere il posto dove la musica diventa virale piuttosto che il posto dove la gente la ascolta. E TikTok for Artists conferma questa strategia: non competere con Spotify, ma diventare indispensabile per chi vuole arrivarci.
DisponibilitàLa piattaforma è già disponibile in 26 paesi, tra cui anche l’Italia. TikTok dice che arriverà presto anche negli altri mercati, ma per ora chi è fuori da questa lista deve aspettare.
Dati al sicuro per sempre: lo storage sicuro di Internxt costa l'85% in meno
Hai bisogno di uno spazio sicuro dove archiviare i tuoi file più importanti, senza preoccuparti di limiti di tempo o accessibilità? Internxt ti offre la possibilità di farlo, con un servizio di cloud storage privato e crittografato che ora puoi acquistare in versione lifetime con uno sconto straordinario dell’85%.
Paghi una sola volta, mantieni il pieno controllo sui tuoi dati e hai 30 giorni per testare tutto con la garanzia “soddisfatti o rimborsati”. Per approfittarne basta andare sul sito di Internxt.
Tutti gli sconti e le funzionalità di InternxtQuesta offerta riguarda tre piani a vita pensati per chi vuole dire addio agli abbonamenti mensili e avere sempre accesso ai propri documenti da qualsiasi dispositivo. Il piano da 1TB è ora disponibile a 135€ invece di 900€, quello da 3TB costa 285€ invece di 1900€, mentre il top di gamma da 5TB è in promozione a 435€, ben lontano dal prezzo originale di 2900€.
Internxt è un servizio cloud progettato con l’obiettivo di mettere davvero al centro la privacy digitale. Ogni file viene crittografato già sul tuo dispositivo con tecnologia AES-256 a conoscenza zero, suddiviso in frammenti e poi distribuito, rendendo impossibile a chiunque, Internxt compresa, accedere ai tuoi contenuti. Nemmeno le tue password vengono conservate. Tutto resta nelle tue mani.
In più, la piattaforma è open-source, verificabile da chiunque e controllata da aziende di sicurezza indipendenti come Securitum. L’intero servizio rispetta le normative GDPR e si distingue per un approccio etico e trasparente alla protezione dei dati personali.
Con Internxt, puoi archiviare per sempre le tue foto, i tuoi video, i tuoi documenti di lavoro o studio, con la tranquillità di uno spazio privato, accessibile ovunque e immune da modifiche contrattuali. Approfittare dell’attuale offerta di Internxt significa mettere al sicuro la tua libertà digitale una volta per tutte senza abbonamenti, senza compromessi.
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Se hai un’idea e vuoi trasformarla in un sito web senza perdere tempo o imparare a programmare, la soluzione giusta esiste. Hostinger mette a disposizione un Website Builder potenziato dall’AI, che puoi provare gratuitamente per una settimana e senza bisogno di carta di credito.
Il sistema progettato da Hostinger è dedicato a chi vuole andare online in modo semplice, veloce ed efficace, anche senza alcuna esperienza tecnica. Nelle prossime righe vediamo nel dettaglio come funziona, ma prima vogliamo dirti che per attivare la prova free di 7 giorni basta andare sul sito del provider.
Come funziona il Website Builder di HostingerIl funzionamento di Hostinger è immediato: non devi fare altro che spiegare in breve il tipo di sito che vuoi creare e l’AI costruirà per te una bozza personalizzata, completa di struttura, testi e stile visivo. A quel punto puoi entrare in azione, modificare ogni dettaglio con l’editor visuale, trascinando e componendo i tuoi contenuti in totale libertà. Tutto il processo è pensato per portarti online in pochi minuti, con risultati professionali.
Chi vuole aprire un e-commerce troverà strumenti dedicati: bastano le foto dei prodotti, e l’intelligenza artificiale genererà in automatico descrizioni, titoli e schede tecniche, aiutandoti a lanciare il tuo negozio digitale in modo intuitivo.
In più, il Website Builder di Hostinger integra diverse funzioni smart: un assistente AI per scrivere testi efficaci, un generatore di immagini personalizzate, strumenti SEO per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca e un modulo dedicato alla scrittura di articoli professionali.
Hostinger include nel servizio anche il dominio e lo spazio hosting, con piani pensati per ogni budget. E per iniziare, non spendi nulla: hai sette giorni per testare tutti gli strumenti, senza vincoli né pagamenti. Quando sei pronto, puoi attivare il piano annuale e pubblicare il tuo progetto online. Cosa aspetti? Vai sul sito di Hostinger .
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In base ai documenti visti da NPR, Meta ha pianificato un uso massiccio dell’intelligenza artificiale per la valutazione dei rischi associati alle funzionalità di Facebook, WhatsApp e Instagram. L’intervento umano verrebbe quindi ridotto al minimo. L’azienda di Menlo Park ha dichiarato che la tecnologia viene sfruttata solo per decisioni meno complesse.
Meta automatizza la valutazione dei rischi?Prima di lanciare una nuova funzionalità, un team di persone valuta i possibili rischi, come le conseguenze per la privacy, i pericoli per i minori e la diffusione di contenuti illegali. In base ai documenti ottenuti da NPR, Meta sfrutterà l’intelligenza artificiale per il 90% delle valutazioni dei rischi.
In pratica, le modifiche agli algoritmi, le nuove funzionalità di sicurezza e quali contenuti sono consentiti sulle piattaforme saranno alcune azioni che verranno automatizzati e quindi eventualmente approvate senza intervento umano. Ciò permetterà di velocizzare lo sviluppo delle nuove funzionalità.
Il sistema prevede la compilazione di questionari che verranno analizzati dall’AI. In base ai risultati dovranno essere apportate le eventuali modifiche per limitare o eliminare i rischi. Molti product manager e ingegneri non sono esperti di privacy, quindi il compito verrà assegnato all’intelligenza artificiale.
Il nuovo sistema non dovrebbe essere utilizzato in Europa, dove Meta deve rispettare gli obblighi del Digital Services Act. Proprio sull’assenza di misure adeguate per proteggere i minori e limitare la diffusione di contenuti illegali sono state avviate due indagini a maggio e aprile 2024.
Un portavoce di Meta ha dichiarato:
Con l’evoluzione dei rischi e la maturazione del nostro programma, miglioriamo i nostri processi per identificare meglio i rischi, semplificare il processo decisionale e migliorare l’esperienza delle persone. Sfruttiamo la tecnologia per aggiungere coerenza e prevedibilità alle decisioni a basso rischio e ci affidiamo alle competenze umane per valutazioni rigorose e la supervisione di problematiche nuove o complesse.
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Se cerchi una tariffa mobile pensata davvero per le tue abitudini digitali, le offerte ho. Mobile fanno proprio al caso tuo. Costano poco, non nascondono brutte sorprese e includono tutto: giga, chiamate e messaggi senza limiti. Una delle più interessanti è quella che consente, a soli 6,99€ al mese, di avere 150GB con minuti ed SMS illimitati, senza costi aggiuntivi e senza ansie di costi rimodulati.
È l’opzione ideale per studenti, giovani lavoratori o chiunque voglia navigare in libertà e restare online senza l’ansia che i GB finiscano subito. Per approfittarne basta andare sul sito di ho. Mobile.
Perché ho. Mobile piace così tantoL’attivazione è immediata e trasparente: la SIM è gratuita, e l’attivazione ti costa solo 2,99€, sia che tu richieda un nuovo numero sia che tu arrivi da un altro operatore (con portabilità completata entro 15 giorni). Per partire, ti basta una prima ricarica da 10€, da usare per attivare l’offerta scelta.
Vuoi navigare ancora più veloce, anche solo ogni tanto? Con l’opzione ho. Turbo, puoi avere il 5G in modo flessibile a 1,29€ al mese e disdirlo in qualsiasi momento tramite app.
Insomma: un’offerta chiara, economica e fatta su misura per chi non vuole più perdere tempo (e soldi). Tutti i dettagli ti aspettano sul sito ufficiale di ho. Mobile. E se vuoi spingere ancora di più sulla velocità, c’è il 5G integrato di default nelle altre promo: con appena 9,99€ ottieni 200GB mensili, mentre con 11,99€ arrivi a ben 250GB. In tutti i casi, chiamate e SMS restano illimitati.
E non è finita qui: solo per poco tempo, puoi ottenere 10€ di buoni Amazon, semplicemente optando per una delle promozioni di ho. Mobile.
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Intel: le CPU Nova Lake in arrivo dopo Panther Lake e Bartlett Lake
Intel ha annunciato ufficialmente i suoi processori di prossima generazione Nova Lake per desktop e portatili, che arriveranno dopo il lancio delle serie Panther Lake e Bartlett Lake-S. La notizia arriva direttamente da un recente documento presentato dalla stessa azienda, dove sono state illustrate le prossime uscite previste nella tabella di marcia.
Intel lancerà Nova Lake dopo Panther Lake e Bartlett LakeLa famiglia Bartlett Lake-S farà parte della linea Intel Core Serie 2 e sarà composta esclusivamente da P-Core, con una conta che raggiungerà un massimo di 12 unità di elaborazione. Essendo basata sulla precedente architettura Raptor Lake, la gamma include la tecnologia HT, potendo così gestire fino a 24 thread. Questi processori, derivati dalle architetture di 13ª e 14ª generazione, saranno compatibili con i socket LGA 1700, ma non con l’ultimo LGA 1854, riservato ad Arrow Lake-S. Sei nuovi modelli di questa nuova serie sono già stati introdotti per il segmento professionale.
Ma naturalmente la vera novità è in Nova Lake-S, la nuova architettura che introdurrà anche il nuovo socket LGA 1954. Come anticipato già precedentemente, la nuova generazione aumenterà sensibilmente la conta dei core, raggiungendo un massimo di 52 unità di elaborazione, composte da 16 Coyote Cove P-Core, 32 Arctic Wolf E-Core e 4 LPE-Cor). La presenza di questi modelli lascia intuire che la fascia alta sia destinata specificatamente al segmento workstation, poiché un tale numero di core risulta ancora piuttosto superfluo per il gioco e, in generale, l’utilizzo casalingo.
Per quanto riguarda i portatili, sono in arrivo i già anticipati processori Intel Panther Lake, che debutteranno all’inizio del 2026, seguiti da Nova Lake-U per il segmento principale ed economico. Le varianti di fascia alta, vale a dire Nova Lake-H e Nova Lake-HX, arriveranno invece successivamente, consequenzialmente all’aumento di produzione.
Con Nova Lake, Intel punta naturalmente a riscattarsi nei confronti di AMD, anche con dei modelli che sono pronti a competere con la gamma X3D, che verranno dotati di cache aggiuntiva. Non resta che attendere per scoprire se l’azienda riuscirà in tal senso.
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Novità da non perdere per commercianti, artigiani e professionisti: myPOS lancia una promozione che permette di azzerare i costi di commissione sui primi 1.000 euro di pagamenti accettati con carta. L’iniziativa è rivolta ai nuovi utenti che acquistano un terminale myPOS (anche online!) entro il 30 giugno.
Cos’è la promo zero commissioni di myPOSCome anticipato, la campagna è dedicata ai nuovi clienti myPOS con sede commerciale in Italia e che acquistano un terminale tra il 1° e il 30 giugno. Per ottenere il cashback sulle commissioni, è necessario raggiungere almeno 1.000 euro di incassi tramite pagamenti con carta – anche online – entro il 31 luglio 2025. Il rimborso coprirà tutte le commissioni addebitate su questo primo volume di transazioni.
Per quanto riguarda i terminali disponibili, l’azienda ne propone quattro – adatti alle varie esigenze dei commercianti. myPOS Go 2 a 29 euro è il terminale più economico, leggero e compatto, ideale per chi lavora in movimento. myPOS Go Combo, a 179 euro, include una base di ricarica con stampante ed è perfetto per i piccoli negozi che vogliono offrire ricevute stampate.
myPOS Ultra, disponibile a 249 euro, è pensato per attività con un elevato flusso di clienti grazie alla sua velocità di elaborazione. Infine, il modello myPOS Carbon, a 229 euro, è adatto a contesti più impegnativi grazie alla sua resistenza e al sistema operativo Android 9.
Tutti i dispositivi funzionano in completa autonomia, con connessione Wi-Fi e SIM integrata che offre dati mobili illimitati e gratuiti. Non sono previsti canoni mensili e gli incassi arrivano sul conto aziendale myPOS in pochi secondi, 24 ore su 24.
Commissioni da 1,20%, gratuite per i primi 1.000 euroIl pacchetto include anche una carta di debito Mastercard gratuita e un’app per gestire tutte le operazioni ovunque. Per chi ha un fatturato inferiore ai 10 mila euro mensili, i canoni fissi sono azzerati, mentre le commissioni per transazione partono0 da 1,20%. Per le attività con fatturati maggiori, sono disponibili invece offerte personalizzate.
La promozione zero commissioni di myPOS rappresenta un’opportunità concreta di risparmiare per chi sta avviando una nuova attività o, semplicemente, vuole aggiornare il proprio terminale di pagamento con una soluzione più funzionale e senza costi fissi. Ti basta acquistare un terminale myPOS entro il 30 giugno per ottenere un rimborso sulle commissioni dei primi 1.000 euro incassati.
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Un tablet di tutto rispetto il Samsung Galaxy Tab A9, un modello che rende l’utilizzo facile e pratico per avere un’ottima alternativa allo smartphone e non strizzare gli occhi su schermi piccoli. Il modello è del 2023 e oggi gode di uno sconto strepitoso su Amazon dove il ribasso del 45% dimezza quasi il suo prezzo. Se stavi cercando un device del genere, sei nel posto giusto: compralo con 104,72 euro invece di 189 euro e concludi il tuo affare personale.
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Samsung Galaxy Tab A9 è il tablet che stavi aspettando in offertaHa tutte le comodità di un classico tablet ma rimane compatto e perfetto da portare sempre con te. Grazie alle sue dimensioni studiate ad hoc ti consente di guardare contenuti in streaming, leggere libri e fare tante altre cose invece di strizzare gli occhi davanti allo schermo dello smartphone che, in ogni caso, rimane più piccolo. Samsung Galaxy Tab A9 è disponibile in colorazione Navy ed ha tutto al posto giusto.
Il suo display da 8,7 pollici è un pannello LCD PLS con risoluzione avanzata. Colori luminosi, sfumature vivide e tanti dettagli da osservare in ogni contenuto riprodotto. In questo modo puoi goderti film e serie TV senza indugi e optare anche per il gaming oppure per navigare nelle app che più ami in tutto comfort. A reggerti il gioco c’è il processore MediaTek e 64GB di memoria interna che però è ampliabile fino a 1 TB usando una scheda di memoria. Anche sotto questo punto di vista hai tanta autonomia. Non mancano all’appello ottimi speaker integrati, fotocamere e una batteria che non ti obbliga a portare dietro il caricatore.
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Ci sono tanti smartphone disponibili sul mercato ma tra i vari modelli realme GT 7 colpisce e fa centro. Un prodotto di ultima generazione con estetica curata e potenza da vendere, così da essere al passo con i tempi e non sentirti mai da meno. Un’alternativa da prendere in considerazione e dal prezzo favorevole con il coupon disponibile su Amazon. Se sei interessato, oggi lo acquisti a soli 599 euro invece di 649,99 euro. Collegati e aggiungilo al carrello nel taglio di memoria da 12GB+256GB.
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realme GT 7 e tutto ciò che c’è da sapere su di luiDisponibile in IceSense Nero, il realme GT 7 è uno smartphone perfetto per qualunque utente. Bello ed elegante, è anche leggero e dallo spessore millimetrico per avere tra le mani un prodotto che è bello e balla. Infatti non ti fa mancare niente e in tutti i suoi comparti eccelle con una o due caratteristiche che lo rendono vincente. Ad esempio la batteria è straordinaria: 7000mAh che superano la media di mercato e ti offrono autonomia fino al giorno dopo con ricarica rapida. Ovviamente, lo smartphone supporta anche il 5G così da non rinunciare neanche a un dettaglio.
Goditi applicazioni così come contenuti multimediali e gaming mobile su un display Pro-Esports super luminoso e con qualità cinematografica 2740x1264p. Valore aggiunto e apprezzatissimo il refresh rate da 120Hz per una fluidità senza eguali che rende la visione ancora più preziosa. Il processore Dimensity 9400e viene abbinato a ben 12 GB di RAM e per non farti mancare nulla, anche la memoria è immensa con i suoi 256GB a disposizione. Occupali come meglio credi e senza rinunciare a scatti fenomenali grazie alla fotocamera IMX906 OIS da 50 MP che ti fa sentire un professionista.
Tutto perfetto all’interno del realme GT 7, lo smartphone da acquistare su Amazon con 599,99 euro grazie al coupon. Spuntalo al volo e aggiungilo al carrello.
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Da quando Meta ha lanciato l’app autonoma di Meta AI, tutti si sono chiesti se valesse davvero la pena abbandonare ChatGPT per questo nuovo arrivato. Dare una risposta definitiva, non è semplice. Meta AI ha alcune caratteristiche interessanti, ma anche difetti così fastidiosi da far venire voglia di disinstallarlo subito.
6 pregi dell’app Meta AI 1. Risposte che vanno dritte al puntoLa prima cosa che si nota usando Meta AI è che non fa perdere tempo. Si chiede il risultato di una partita e risponde 2-1, punto. Si vuole sapere cosa è successo oggi nel mondo? Dà un riassunto in tre righe, non un romanzo. ChatGPT ha il vizio di spiegare sempre tutto nei minimi dettagli, anche quando si vuole semplicemente sapere che ore sono. Meta AI sembra capire quando si ha fretta o si vuole solo l’informazione secca. È una differenza sottile, ma nell’uso quotidiano fa davvero la differenza. Dà solo quello che serve, quando serve.
Questa efficienza si nota soprattutto con le notizie in tempo reale. Mentre altri assistenti ci mettono una vita a collegarsi al web e poi bombardano di informazioni, Meta AI serve la notizia pulita in pochi secondi.
2. Velocità impressionanteSe c’è una cosa che Meta AI sa fare meglio di tutti è essere veloce. È quasi istantaneo. Si preme invio e la risposta c’è già. Anche quando gli si chiede di creare un video 3D da una foto, cosa che dovrebbe richiedere tempo, lo fa in una manciata di secondi. Meta ha chiaramente investito una montagna di soldi nella sua infrastruttura. Si vede che ha pensato davvero alla user experience, non come altri chatbot che fanno aspettare dieci secondi per ogni risposta… Questa velocità non significa che le risposte siano di qualità inferiore. Meta AI riesce a essere veloce e preciso allo stesso tempo, cosa non scontata nel mondo dell’intelligenza artificiale.
3. Tono conversazionaleUna delle cose più fastidiose di molti chatbot è che o sono troppo formali e robotici, o esagerano nel tentativo di essere informali. Meta AI ha trovato il giusto equilibrio. Parla in modo naturale, senza essere né troppo serio né troppo amichevole. Le conversazioni sono fluide, senza quella sensazione di parlare con un computer che prova troppo a sembrare umano. È competente quando serve, rilassato quando può. Semplice.
4. App ben fattaLe interfacce web confuse o le funzioni nascoste nei menu sono un incubo, ma non è il caso di Meta AI. L’app è pulita, veloce e ha tutto quello che serve in primo piano. Chat, generazione immagini, input vocale, video 3D, tutto in unico posto. Il riconoscimento vocale è una cosa seria. Funziona talmente bene che viene voglia di parlare piuttosto che scrivere. Capisce anche quando si parla velocemente o si ha un accento particolare. Per chi è sempre in movimento o preferisce parlare piuttosto che digitare, questa funzione è molto utile.
Anche se non usa Facebook o Instagram, l’app funziona perfettamente come strumento indipendente. Ma se si è già nell’ecosistema Meta, la sincronizzazione tra servizi è comoda.
5. Modifica le immagini come un proMentre alcuni generatori si limitano a creare immagini a partire da una descrizione testuale, Meta AI permette di caricare le proprie foto e di modificarle con semplici prompt. Si vuole cambiare lo sfondo di una foto? Basta scrivere: “cambia lo sfondo con una spiaggia tropicale” e lo fa. Questa flessibilità è oro per chi lavora con contenuti visivi. Non c’è più bisogno di usare Photoshop per fare modifiche semplici. Meta AI le fa al volo e spesso il risultato è sorprendentemente buono.
È possibile controllare stile, colori, illuminazione e texture con una precisione che altri chatbot AI non offrono. Se si ha un’idea precisa in mente, Meta AI aiuta a realizzarla senza compromessi.
6. Video 3D sono spettacolariUna delle funzioni più spettacolari di Meta AI è la capacità di trasformare immagini statiche in video 3D di quattro secondi. Non è solo un filtro o un effetto: sono video veri con movimento e profondità che rendono le immagini letteralmente vive. Questa funzione è perfetta per chi crea contenuti per social media, presentazioni animate o materiale marketing. Con pochi clic si può trasformare una foto normale in qualcosa di incredibile. È possibile anche caricare le proprie foto e animarle con effetti di movimento che aggiungono realismo e profondità. Il tutto guidato da semplici prompt testuali che rendono il processo accessibile anche a chi non ha esperienza.
6 difetti di Meta AI 1. È troppo Meta-centricoIl problema più grande di Meta AI è che sembra esistere principalmente per tenerci dentro l’ecosistema Meta. Ogni due per tre suggerisce qualcosa legato a Facebook, Instagram (post o storie). Se non si usano questi servizi, o se si preferisce tenerli separati dall’assistente AI, l’esperienza diventa frustrante. Si ha quasi la sensazione di parlare con un venditore di Meta mascherato. Funziona, ma dopo un po’ ci si stufa.
2. Con la matematica è una schiappaSe si ha bisogno di aiuto con problemi complessi o ragionamenti tecnici, meglio lasciar stare. Meta AI va bene per conversazioni casuali e informazioni generali, ma con i problemi complessi o le spiegazioni tecniche dettagliate, mostra tutti i suoi limiti. Basta chiedergli di risolvere un problema di fisica o di spiegare un concetto matematico complesso. Le risposte sono spesso superficiali o incomplete. Per questo tipo di compiti, ChatGPT o Claude sono anni luce avanti. È frustrante perché Meta AI è veloce e piacevole da usare, ma quando serve davvero per lavoro o studio spesso lascia a desiderare.
3. Ha la memoria di un pesce rossoQuesta è forse la cosa più irritante di Meta AI. Non ricorda nulla di quello che gli è stato detto nelle conversazioni precedenti. Ogni volta è come ripartire da zero. Ma il problema è anche nella stessa conversazione perde pezzi per strada. Magari si sta pianificando un viaggio, conosce il budget e le date, e dopo dieci minuti se l’è già dimenticato. Questa mancanza di memoria rende impossibile usare Meta AI per progetti che richiedono continuità.
4. Zero personalizzazionePurtroppo non è possibile cambiare niente di come Meta AI si comporta o risponde. È quello che è, prendere o lasciare. Altri assistenti permettono di regolare il tono, lo stile, la personalità. Meta AI è una taglia unica per tutti. Questo significa che l’assistente che si usa per il brainstorming creativo è identico a quello che si usa per le analisi tecniche. Non sempre è l’approccio giusto, ma non si hanno alternative.
5. Finta libertà di parolaMeta AI si vanta di essere senza censure, ma nella realtà ha ancora parecchi paletti. Basta toccare argomenti controversi… gira intorno alle questioni esattamente come fanno tutti gli altri. La differenza con altri chatbot è minima, ma Meta continua a vendere questa storia della libertà di espressione che poi non mantiene. È marketing, non sostanza.
6. Le immagini sembrano finteAnche se le funzioni di editing sono ottime, quando Meta AI crea immagini da zero i risultati sono spesso deludenti. Le foto generate hanno quell’aspetto plastico e artificiale tipico dell’AI di qualche anno fa. I dettagli sono il problema principale: mani storte, texture innaturali, bordi sfocati. Va bene per progetti casuali, ma se ti serve qualcosa di professionale probabilmente bisognerà rivolgerti altrove. È ironico che un’azienda come Meta, che vive di contenuti visivi, non riesca a produrre immagini convincenti con la sua AI.
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Semplice e allo stesso tempo perfetto il Logitech Lift Mouse, una periferica che ti accompagna nelle giornate davanti al computer con ben pochi problemi, anzi, rende le ore ancora più piacevoli. Silenzioso, con 4 pulsanti e un design creato ad hoc per non stressare le articolazioni ed eliminare il problema di dolori e scosse al polso. Impossibile farne a meno ora che con il coupon su Amazon lo acquisti a 41,82 euro. Collegati e spuntalo al volo per approfittarne.
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Dopo aver convinto mezzo mondo a usare ChatGPT, Sam Altman è tornato alla carica con una nuova promessa: l’intelligenza artificiale non si limiterà più a rispondere alle nostre domande, a essere uno strumento di supporto. Ora, a detta del CEO di OpenAI, siamo a un punto di svolta.
Passerà dal ruolo di assistente a quello di co-esploratrice della conoscenza. Non solo risponderà, ma sarà in grado di pensare con noi, aiutandoci a fare scoperte in ogni ambito.
La nuova era dell’AI, agenti AI come colleghi di lavoroAl Snowflake Summit 2025, Altman ha spiegato la sua visione del futuro prossimo con una metafora molto semplice: gli agenti AI sono come dipendenti junior a cui dare compiti, controllare il lavoro e dare feedback. Solo che questi “stagisti” non vanno mai in pausa caffè. Ma Altman va oltre la semplice automazione di compiti routinari. Secondo lui, l’AI sarà presto in grado di aiutare gli esseri umani a fare scoperte cruciali.
Non è solo teoria. Microsoft ad esempio, ha scoperto una nuova sostanza chimica per raffreddare i data center grazie alla piattaforma Discovery. E lo ha fatto in appena 200 ore, invece che in anni di ricerca. Quest’accelerazione potrebbe rivoluzionare completamente il modo in cui facciamo scienza. Invece di aspettare decenni per le grandi scoperte, potrebbero arrivare in mesi o addirittura in settimane.
OpenAI non sta solo parlando del futuro, sta già costruendo il presente. L’azienda ha appena svelato Codex, un agente AI che aiuta i programmatori a scrivere e debuggare il codice. E non è solo un prodotto per il mercato: gli stessi ingegneri di OpenAI lo stanno già usando internamente. È un segno di come l’azienda veda l’evoluzione del lavoro: non come una sostituzione completa, ma una collaborazione sempre più stretta tra esseri umani e AI.
Il rovescio della medagliaOvviamente, non tutto è rose e fiori. Mentre Altman dipinge scenari entusiasmanti di collaborazione uomo-macchina, la realtà del mercato del lavoro sta già cambiando in modi meno romantici. Duolingo ha sostituito i suoi lavoratori a contratto con l’AI, anche se poi è stata costretta a fare marcia indietro dopo la rivolta degli utenti. Shopify richiede ai manager di giustificare perché un lavoro non può essere fatto dall’AI prima di assumere nuove persone…
L’ONU stima che l’AI colpirà il 40% dei posti di lavoro. La domanda non è se succederà, ma quanto velocemente e come le aziende gestiranno la transizione. Quello che Altman sta davvero dicendo è che l’AI diventerà così intelligente da non limitarsi a eseguire ordini, ma da contribuire attivamente a scoprire cose che nessuno sapeva prima. È una visione affascinante, ma anche un po’ spaventosa. Cosa potrebbe succedere se questi “dipendenti junior” diventassero più bravi dei loro capi umani?…
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Nomi dei cybercriminali: accordo Microsoft-CrowdStrike
Microsoft ha collaborato con CrowdStrike per cercare di mettere ordine alla selva di nomi usati per indicare lo stesso gruppo di cybercriminali. Conoscere i nomi assegnati da diverse aziende permetterà di intervenire più rapidamente in caso di attacchi informatici.
La stele di Rosetta per decifrare i nomiQuando viene individuato per la prima volta un gruppo di cybercriminali, ogni software house che opera nel mercato della sicurezza informatica assegna un suo nome. Ad esempio, il gruppo russo Midnight Blizzard è noto anche come Nobelium, Cozy Bear, APT29 e UN2452. Ciò rallenta la risposta agli attacchi e la condivisione delle informazioni perché è difficile comprendere subito gli autori.
Microsoft assegna i nomi in base alle condizioni del tempo. Ad esempio, Blizzard (bufera di neve) viene usato per i cybercriminali russi, Typhoon (tifone) indica cybercriminali cinesi e Sandstorm (tempesta di sabbia) indica cybercriminali iraniani.
Le due aziende hanno collaborato per creare una prima mappatura dei nomi, ovvero l’associazione tra le rispettive tassonomie. Ad esempio, Midnight Blizzard di Microsoft corrisponde a Cozy Bear di CrowdStrike, mentre Salt Typhoon corrisponde a Operator Panda.
Le due aziende sottolineano che l’obiettivo non è imporre uno standard per i nomi, ma solo elencare le corrispondenze tra i vari nomi utilizzati per identificare lo stesso gruppo di cybercriminali. Microsoft e CrowdStrike hanno fatto il primo passo. Ora si attende la collaborazione di altre aziende. Mandiant (sussidiaria di Google) e Unity 42 di Palo Alto Networks hanno già comunicato che forniranno il loro contributo.
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