Meta AI: 6 motivi per amarlo e 6 per disinstallarlo subito

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 17:30

Da quando Meta ha lanciato l’app autonoma di Meta AI, tutti si sono chiesti se valesse davvero la pena abbandonare ChatGPT per questo nuovo arrivato. Dare una risposta definitiva, non è semplice. Meta AI ha alcune caratteristiche interessanti, ma anche difetti così fastidiosi da far venire voglia di disinstallarlo subito.

6 pregi dell’app Meta AI 1. Risposte che vanno dritte al punto

La prima cosa che si nota usando Meta AI è che non fa perdere tempo. Si chiede il risultato di una partita e risponde 2-1, punto. Si vuole sapere cosa è successo oggi nel mondo? Dà un riassunto in tre righe, non un romanzo. ChatGPT ha il vizio di spiegare sempre tutto nei minimi dettagli, anche quando si vuole semplicemente sapere che ore sono. Meta AI sembra capire quando si ha fretta o si vuole solo l’informazione secca. È una differenza sottile, ma nell’uso quotidiano fa davvero la differenza. Dà solo quello che serve, quando serve.

Questa efficienza si nota soprattutto con le notizie in tempo reale. Mentre altri assistenti ci mettono una vita a collegarsi al web e poi bombardano di informazioni, Meta AI serve la notizia pulita in pochi secondi.

2. Velocità impressionante

Se c’è una cosa che Meta AI sa fare meglio di tutti è essere veloce. È quasi istantaneo. Si preme invio e la risposta c’è già. Anche quando gli si chiede di creare un video 3D da una foto, cosa che dovrebbe richiedere tempo, lo fa in una manciata di secondi. Meta ha chiaramente investito una montagna di soldi nella sua infrastruttura. Si vede che ha pensato davvero alla user experience, non come altri chatbot che fanno aspettare dieci secondi per ogni risposta… Questa velocità non significa che le risposte siano di qualità inferiore. Meta AI riesce a essere veloce e preciso allo stesso tempo, cosa non scontata nel mondo dell’intelligenza artificiale.

3. Tono conversazionale

Una delle cose più fastidiose di molti chatbot è che o sono troppo formali e robotici, o esagerano nel tentativo di essere informali. Meta AI ha trovato il giusto equilibrio. Parla in modo naturale, senza essere né troppo serio né troppo amichevole. Le conversazioni sono fluide, senza quella sensazione di parlare con un computer che prova troppo a sembrare umano. È competente quando serve, rilassato quando può. Semplice.

4. App ben fatta

Le interfacce web confuse o le funzioni nascoste nei menu sono un incubo, ma non è il caso di Meta AI. L’app è pulita, veloce e ha tutto quello che serve in primo piano. Chat, generazione immagini, input vocale, video 3D, tutto in unico posto. Il riconoscimento vocale è una cosa seria. Funziona talmente bene che viene voglia di parlare piuttosto che scrivere. Capisce anche quando si parla velocemente o si ha un accento particolare. Per chi è sempre in movimento o preferisce parlare piuttosto che digitare, questa funzione è molto utile.

Anche se non usa Facebook o Instagram, l’app funziona perfettamente come strumento indipendente. Ma se si è già nell’ecosistema Meta, la sincronizzazione tra servizi è comoda.

5. Modifica le immagini come un pro

Mentre alcuni generatori si limitano a creare immagini a partire da una descrizione testuale, Meta AI permette di caricare le proprie foto e di modificarle con semplici prompt. Si vuole cambiare lo sfondo di una foto? Basta scrivere: “cambia lo sfondo con una spiaggia tropicale” e lo fa. Questa flessibilità è oro per chi lavora con contenuti visivi. Non c’è più bisogno di usare Photoshop per fare modifiche semplici. Meta AI le fa al volo e spesso il risultato è sorprendentemente buono.

È possibile controllare stile, colori, illuminazione e texture con una precisione che altri chatbot AI non offrono. Se si ha un’idea precisa in mente, Meta AI aiuta a realizzarla senza compromessi.

6. Video 3D sono spettacolari

Una delle funzioni più spettacolari di Meta AI è la capacità di trasformare immagini statiche in video 3D di quattro secondi. Non è solo un filtro o un effetto: sono video veri con movimento e profondità che rendono le immagini letteralmente vive. Questa funzione è perfetta per chi crea contenuti per social media, presentazioni animate o materiale marketing. Con pochi clic si può trasformare una foto normale in qualcosa di incredibile. È possibile anche caricare le proprie foto e animarle con effetti di movimento che aggiungono realismo e profondità. Il tutto guidato da semplici prompt testuali che rendono il processo accessibile anche a chi non ha esperienza.

6 difetti di Meta AI 1. È troppo Meta-centrico

Il problema più grande di Meta AI è che sembra esistere principalmente per tenerci dentro l’ecosistema Meta. Ogni due per tre suggerisce qualcosa legato a Facebook, Instagram (post o storie). Se non si usano questi servizi, o se si preferisce tenerli separati dall’assistente AI, l’esperienza diventa frustrante. Si ha quasi la sensazione di parlare con un venditore di Meta mascherato. Funziona, ma dopo un po’ ci si stufa.

2. Con la matematica è una schiappa

Se si ha bisogno di aiuto con problemi complessi o ragionamenti tecnici, meglio lasciar stare. Meta AI va bene per conversazioni casuali e informazioni generali, ma con i problemi complessi o le spiegazioni tecniche dettagliate, mostra tutti i suoi limiti. Basta chiedergli di risolvere un problema di fisica o di spiegare un concetto matematico complesso. Le risposte sono spesso superficiali o incomplete. Per questo tipo di compiti, ChatGPT o Claude sono anni luce avanti. È frustrante perché Meta AI è veloce e piacevole da usare, ma quando serve davvero per lavoro o studio spesso lascia a desiderare.

3. Ha la memoria di un pesce rosso

Questa è forse la cosa più irritante di Meta AI. Non ricorda nulla di quello che gli è stato detto nelle conversazioni precedenti. Ogni volta è come ripartire da zero. Ma il problema è anche nella stessa conversazione perde pezzi per strada. Magari si sta pianificando un viaggio, conosce il budget e le date, e dopo dieci minuti se l’è già dimenticato. Questa mancanza di memoria rende impossibile usare Meta AI per progetti che richiedono continuità.

4. Zero personalizzazione

Purtroppo non è possibile cambiare niente di come Meta AI si comporta o risponde. È quello che è, prendere o lasciare. Altri assistenti permettono di regolare il tono, lo stile, la personalità. Meta AI è una taglia unica per tutti. Questo significa che l’assistente che si usa per il brainstorming creativo è identico a quello che si usa per le analisi tecniche. Non sempre è l’approccio giusto, ma non si hanno alternative.

5. Finta libertà di parola

Meta AI si vanta di essere senza censure, ma nella realtà ha ancora parecchi paletti. Basta toccare argomenti controversi… gira intorno alle questioni esattamente come fanno tutti gli altri. La differenza con altri chatbot è minima, ma Meta continua a vendere questa storia della libertà di espressione che poi non mantiene. È marketing, non sostanza.

6. Le immagini sembrano finte

Anche se le funzioni di editing sono ottime, quando Meta AI crea immagini da zero i risultati sono spesso deludenti. Le foto generate hanno quell’aspetto plastico e artificiale tipico dell’AI di qualche anno fa. I dettagli sono il problema principale: mani storte, texture innaturali, bordi sfocati. Va bene per progetti casuali, ma se ti serve qualcosa di professionale probabilmente bisognerà rivolgerti altrove. È ironico che un’azienda come Meta, che vive di contenuti visivi, non riesca a produrre immagini convincenti con la sua AI.

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Logitech Lift Mouse è il mouse ergonomico con click silenziosi (coupon)

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 17:22

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Logitech Lift Mouse e tutti i segreti di questa periferica

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L'AI è pronta a fare scoperte con noi, parola di Sam Altman

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 17:20

Dopo aver convinto mezzo mondo a usare ChatGPT, Sam Altman è tornato alla carica con una nuova promessa: l’intelligenza artificiale non si limiterà più a rispondere alle nostre domande, a essere uno strumento di supporto. Ora, a detta del CEO di OpenAI, siamo a un punto di svolta.

Passerà dal ruolo di assistente a quello di co-esploratrice della conoscenza. Non solo risponderà, ma sarà in grado di pensare con noi, aiutandoci a fare scoperte in ogni ambito.

La nuova era dell’AI, agenti AI come colleghi di lavoro

Al Snowflake Summit 2025, Altman ha spiegato la sua visione del futuro prossimo con una metafora molto semplice: gli agenti AI sono come dipendenti junior a cui dare compiti, controllare il lavoro e dare feedback. Solo che questi “stagisti” non vanno mai in pausa caffè. Ma Altman va oltre la semplice automazione di compiti routinari. Secondo lui, l’AI sarà presto in grado di aiutare gli esseri umani a fare scoperte cruciali.

Non è solo teoria. Microsoft ad esempio, ha scoperto una nuova sostanza chimica per raffreddare i data center grazie alla piattaforma Discovery. E lo ha fatto in appena 200 ore, invece che in anni di ricerca. Quest’accelerazione potrebbe rivoluzionare completamente il modo in cui facciamo scienza. Invece di aspettare decenni per le grandi scoperte, potrebbero arrivare in mesi o addirittura in settimane.

OpenAI non sta solo parlando del futuro, sta già costruendo il presente. L’azienda ha appena svelato Codex, un agente AI che aiuta i programmatori a scrivere e debuggare il codice. E non è solo un prodotto per il mercato: gli stessi ingegneri di OpenAI lo stanno già usando internamente. È un segno di come l’azienda veda l’evoluzione del lavoro: non come una sostituzione completa, ma una collaborazione sempre più stretta tra esseri umani e AI.

Il rovescio della medaglia

Ovviamente, non tutto è rose e fiori. Mentre Altman dipinge scenari entusiasmanti di collaborazione uomo-macchina, la realtà del mercato del lavoro sta già cambiando in modi meno romantici. Duolingo ha sostituito i suoi lavoratori a contratto con l’AI, anche se poi è stata costretta a fare marcia indietro dopo la rivolta degli utenti. Shopify richiede ai manager di giustificare perché un lavoro non può essere fatto dall’AI prima di assumere nuove persone…

L’ONU stima che l’AI colpirà il 40% dei posti di lavoro. La domanda non è se succederà, ma quanto velocemente e come le aziende gestiranno la transizione. Quello che Altman sta davvero dicendo è che l’AI diventerà così intelligente da non limitarsi a eseguire ordini, ma da contribuire attivamente a scoprire cose che nessuno sapeva prima. È una visione affascinante, ma anche un po’ spaventosa. Cosa potrebbe succedere se questi “dipendenti junior” diventassero più bravi dei loro capi umani?…

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Nomi dei cybercriminali: accordo Microsoft-CrowdStrike

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 17:17

Microsoft ha collaborato con CrowdStrike per cercare di mettere ordine alla selva di nomi usati per indicare lo stesso gruppo di cybercriminali. Conoscere i nomi assegnati da diverse aziende permetterà di intervenire più rapidamente in caso di attacchi informatici.

La stele di Rosetta per decifrare i nomi

Quando viene individuato per la prima volta un gruppo di cybercriminali, ogni software house che opera nel mercato della sicurezza informatica assegna un suo nome. Ad esempio, il gruppo russo Midnight Blizzard è noto anche come Nobelium, Cozy Bear, APT29 e UN2452. Ciò rallenta la risposta agli attacchi e la condivisione delle informazioni perché è difficile comprendere subito gli autori.

Microsoft assegna i nomi in base alle condizioni del tempo. Ad esempio, Blizzard (bufera di neve) viene usato per i cybercriminali russi, Typhoon (tifone) indica cybercriminali cinesi e Sandstorm (tempesta di sabbia) indica cybercriminali iraniani.

Le due aziende hanno collaborato per creare una prima mappatura dei nomi, ovvero l’associazione tra le rispettive tassonomie. Ad esempio, Midnight Blizzard di Microsoft corrisponde a Cozy Bear di CrowdStrike, mentre Salt Typhoon corrisponde a Operator Panda.

Le due aziende sottolineano che l’obiettivo non è imporre uno standard per i nomi, ma solo elencare le corrispondenze tra i vari nomi utilizzati per identificare lo stesso gruppo di cybercriminali. Microsoft e CrowdStrike hanno fatto il primo passo. Ora si attende la collaborazione di altre aziende. Mandiant (sussidiaria di Google) e Unity 42 di Palo Alto Networks hanno già comunicato che forniranno il loro contributo.

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Password manager illimitato: sconto del 50% sul piano Premium di NordPass

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 17:12

Gestire, e allo stesso tempo proteggere, le proprie password, carte di credito, passkey e altri dati sensibili non è affatto semplice, ma al giorno d’oggi è indispensabile. Ecco perché un numero crescente di persone e aziende sceglie di fare affidamento su un password manager, vale a dire uno strumento che gestisce le credenziali in modo sicuro.

Uno dei migliori software oggi disponibili è NordPass, un password manager che include gratuitamente il salvataggio di un numero illimitato di password, la sincronizzazione automatica tra più dispositivi e la compilazione automatica dei moduli online relativi alla registrazione di un account o l’acquisto di un prodotto. Per ottenere un livello di sicurezza ancora superiore, NordPass propone il piano Premium, profilo che aggiungere la condivisione delle password, il passaggio da un dispositivo ad un altro senza dover effettuare nuovamente l’accesso e funzionalità di sicurezza aggiuntive quali Salute password e Rilevatore violazioni dati.

Il piano NordPass Premium della durata di due anni beneficia in questi giorni di uno sconto del 50% rispetto al prezzo di listino, che passa così da 2,99 euro a 1,49 euro al mese. Se poi il servizio non dovesse soddisfare le proprie aspettative, si può sempre richiedere il rimborso entro 30 giorni dalla data di acquisto.

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NordPass Premium disponibile a metà prezzo

Rispetto al piano gratuito, l’account Premium propone ai suoi utenti funzionalità di sicurezza avanzate come Salute password e Rilevatore violazioni dati: la prima opzione permette di identificare password deboli, riutilizzate o esposte, la seconda invece consente di ricevere notifiche immediate nell’eventualità venga rilevata una fuga di dati.

Un altro vantaggio del piano Premium è l’accesso alle password e alle altre informazioni sensibili su diversi dispositivi, sfruttando così appieno la funzionalità di sincronizzazione automatica.

Per accedere all’offerta in corso, grazie alla quale è possibile risparmiare il 50% in due anni sul costo del piano Premium, è sufficiente collegarsi alla pagina dedicata tramite il link qui sotto.

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TAGLIA il prezzo di HONOR 400 Pro: -150€ con questo coupon

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 16:45

Annunciato solo pochi giorni fa, il nuovo HONOR 400 Pro è già protagonista su Amazon con uno sconto di 150 euro sul listino ufficiale. Si distingue per l’elevata qualità del comparto fotografico e la potenza del comparto hardware, animato dal processore Snapdragon 8 Gen 3 di Qualcomm con 12 GB di RAM e 512 GB di memoria interna.

Compra HONOR 400 Pro in sconto

Il nuovo HONOR 400 Pro è già in sconto

Al centro dell’esperienza c’è una fotocamera AI da 200 megapixel con sensore da 1/1,4 pollici, dotata di stabilizzazione ottica e digitale, supportata da avanzati algoritmi per ottimizzare ogni scatto, anche in condizioni di luce difficili, senza dimenticare funzioni come AI Super Zoom e AI Enhanced Portrait per ritratti dettagliati e video cinematografici. C’è poi il display AMOLED da 6,7 pollici con supporto HDR e 5.000 nit di luminosità, che arriva al refresh rate di 120Hz per immagini vivide e sempre fluide. Completano la dotazione la batteria da 5.300 mAh con SuperCharge cablato da 100W e wireless da 50W e un design robusto con certificazione IP69. Il sistema operativo è Android con interfaccia personalizzata MagicOS e accesso a Google Play per il download delle applicazioni. Tutti gli altri dettagli sono riportati nella descrizione completa dello smartphone.

Tutto ciò che devi fare per approfittarne è attivare il coupon che trovi su Amazon, così da ottenere uno sconto di 150 euro sul nuovo HONOR 400 Pro. Puoi scegliere la colorazione che preferisci tra Lunar Grey e Midnight Black, l’offerta non cambia. Il telefono è in versione italiana.

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Grazie alla promozione, lo smartphone può essere tuo al prezzo finale di 649 euro, invece di 799 euro come da listino ufficiale. C’è anche la spedizione gratuita.

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Computer vecchio? Con CCleaner può tornare come nuovo

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 16:30

Un computer vecchio non è sempre da buttare. Con gli strumenti giusti, infatti, è possibile risolvere i problemi e velocizzare il PC fino a renderlo perfettamente utilizzabile, senza alcun intoppo. Il tool che può “rivoluzionare” un computer è CCleaner Professional Plus.

Si tratta di un software che, agendo su più livelli, può ottimizzare le risorse e risolvere i problemi di un computer, velocizzandolo in modo significativo. Il salto di qualità, in termini di prestazioni, può essere notevole, prolungando la vita del proprio computer.

Sfruttando il codice sconto PUNTO è possibile ottenere uno sconto del 46% sul costo del servizio: con la promo in corso, infatti, CCleaner Professional Plus ora costa 32,95 euro per un anno (pari a meno di 2,8 euro al mese). C’è anche la possibilità di scegliere il piano di 2 anni con un costo di 54,95 euro (meno di 2,3 euro al mese).

Il software è utilizzabile su 3 dispositivi.  Il servizio non ha vincoli di rinnovo e include una garanzia di rimborso di 30 giorni. Per accedere alla promo basta visitare il sito ufficiale di CCleaner.

Accedi qui a CCleaner

Perché scegliere CCleaner Professional Plus

CCleaner Professional Plus può rappresentare la soluzione definitiva al problema del computer lento, soprattutto quando il proprio dispositivo inizia ad avere qualche anno in più sulle spalle. Il tool opera su più livelli, garantendo all’utente di poter sfruttare:

  • il sistema di ottimizzazione delle prestazioni, per utilizzare al 100% le risorse hardware
  • la funzione per il controllo dell’integrità del PC
  • lo strumento per la pulizia del sistema operativo 
  • il tool per la gestione degli aggiornamenti software, in modo da avere un computer sempre aggiornato
  • gli strumenti aggiuntivi Speccy Professional, per ottenere informazioni avanzate sul computer e Recuva Professional, per recuperare file cancellati e nascosti e per eliminare in modo sicuro e definitivo i dati personali dal proprio computer

Con la promozione in corso, CCleaner Professional Plus è disponibile con un prezzo ridotto a:

  • 32,95 euro per un anno
  • 54,95 euro per due anni

Per accedere all’offerta basta premere sul box qui di sotto.

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TSMC supera già una resa del 90% nelle fonderie a 2nm in Arizona

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 16:24

Con Nvidia che si prepara a iniziare la produzione di massa dei suoi chip IA presso le nuove fonderie TSMC in Arizona entro la fine del 2025, secondo fonti autorevoli, l’azienda taiwanese mette al centro della strategia negli Stati Uniti le sue strutture, operative da inizio anno, puntando a raggiungere il massimo della capacità produttiva con ordini da parte di Nvidia, Inte, Apple, Qualcomm, AMD e Broadcom.

TSMC già oltre la resa del 90% con le fonderie americane a 2nm

Lo stabilimento TSMC in Arizona produce attualmente chip N4 a 5 e 4 nanometri, mentre Nvidia sta verificando il processo per produrre i suoi chip IA. Apple rimane il principale cliente, ma la forte domanda da parte di altri partner potrebbe spingere i prezzi dei chip fino al 30% in più, a causa degli elevati costi di produzione negli USA e dell’alta occupazione della capacità produttiva.

Secondo il giornalista Nobunaga Chai di Cloud Express, la fabbrica produce 15.000 wafer da 12 pollici al mese, con un’espansione prevista a 24.000, per raggiungere il massimo della capacità. TSMC sta anche facendo progressi significativi con il processo a 2 nanometri, raggiungendo rese superiori al 90% per quanto riguarda le memorie, contribuendo di contro ad abbassare il prezzo per via di una minor presenza di chip difettosi. La domanda per il processo a 2 nanometri è già quadrupla rispetto a quello a 5 nanometri, con un aumento considerevole dei tape-out (le versioni finali dei chip).

L’aumento di richiesta avvantaggia tuttavia anche i fornitori. Kinik Company, con una quota del 70% nel mercato dei dischi diamantati per il processo a 3 nanometri di TSMC, ha aumentato la produzione a 50.000 dischi al mese. Questi dischi, essenziali per la planarizzazione chimico-meccanica (CMP), garantiscono superfici di wafer prive di impurità, migliorando la qualità dei chip.

L’espansione della capacità produttiva permette così a TSMC di rafforzare la sua posizione in america, ma vedremo nel corso del tempo se Intel riuscirà a guadagnarsi spazio tra gli ordini con il suo nuovo nodo 14A a 2nm, in realtà anche ben più avanzato della fonderia taiwanese.

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Character.ai, nuove funzioni per creare video con i chatbot AI

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 16:24

Meno popolare di ChatGPT o Claude, Character.ai è comunque uno strumento particolarmente apprezzato dagli utenti. Secondo i dati del fondo di investimento Andreessen Horowitz, la piattaforma, che consente di creare personaggi, è il terzo strumento di AI generativa più utilizzato al mondo. In un post sul blog, Character.ai ha svelato una serie di novità che porterebbero la piattaforma a un nuovo livello.

Come trasformare i chatbot in video animati con Character.ai

Inizialmente, Character.ai offriva un’interfaccia piuttosto rudimentale, composta da due funzioni principali: creare personaggi AI inserendo alcune delle loro caratteristiche e avviare una conversazione con loro. Ma l’azienda ha ambizioni più grandi: ora vuole consentire ai suoi utenti di “liberare i loro personaggi“.

Per raggiungere questo obiettivo, la piattaforma sta mescolando video, immagini e animazioni in modi creativi:

  • Scene: gli utenti possono immergersi in scenari interattivi prestabiliti con i loro personaggi.
  • AvatarFX: questa tecnologia trasforma una semplice immagine in un video animato, dove il personaggio può parlare, cantare o reagire, come se fosse vivo. Presentata qualche mese fa, è ora disponibile per tutti.
  • Streaming: gli utenti possono far partire discussioni tra personaggi su un argomento a scelta, e i personaggi si inventano i dialoghi da soli.
  • Creare conversazioni animate: gli abbonati a c.ai+ possono trasformare alcune delle loro conversazioni più memorabili con i personaggi in cartoni animati. Queste animazioni poi possono essere condivise nel feed della community.
  • Feed della Community: dove si trovano tutte le novità, scene, personaggi e creazioni degli altri utenti. È il modo più veloce per scoprire nuovi contenuti.
Come generare un video con Character.ai

Per generare un video su Character.ai, bisogna accedere all’interfaccia e, nel menu di sinistra, fare clic su AvatarFX. Si aprirà una nuova scheda. In Seleziona un personaggio, è possibile scegliere uno dei personaggi creati sulla piattaforma.

Nella sezione Dialogo, basta inserire il testo che il personaggio dovrà pronunciare e, se necessario, l’intonazione. Una volta fatto questo, fare clic su Genera suono. Dopo aver generato il suono, premere Crea video. Character.ai genera il video nello spazio a destra dell’interfaccia. Con un account gratuito, è possibile generare 5 video al giorno.

Chi ha avuto modo di sperimentare la nuova funzione, sostiene che i movimenti del personaggio sono abbastanza realistici, ma non sempre sono ben sincronizzati con il testo. Inoltre, le diverse voci proposte risultano piuttosto innaturali.

Character.AI: uno strumento da usare con attenzione

Alla fine del comunicato, Character.ai ribadisce di voler “fornire uno spazio stimolante che incoraggi la creatività garantendo un ambiente sicuro per tutti“. Belle parole, peccato che da mesi la piattaforma sia finita nel mirino per questioni molto serie legate ai rischi per i giovani utenti. I problemi principali sono i contenuti sessuali inappropriati e chatbot che spingono verso comportamenti pericolosi.

La situazione è precipitata ad ottobre 2024, quando una madre americana ha fatto causa alla piattaforma dopo il suicidio del figlio quattordicenne. Il ragazzo aveva sviluppato una relazione morbosa con uno dei chatbot, che secondo l’accusa lo aveva incoraggiato a togliersi la vita. Una tragedia che ha costretto Character.ai a correre ai ripari e rivedere completamente le sue politiche di sicurezza. Ora c’è una sorta di controllo parentale che permette ai genitori di sapere con quali bot chattano i figli e quanto tempo ci passano.

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Microsoft Russia dichiarerà bancarotta?

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 16:18

La sussidiaria di Microsoft in Russia potrebbe dichiarare bancarotta, come indicato in una nota su Fedresurs, il portale pubblico che fornisce informazioni sulle attività delle persone giuridiche. Google ha lasciato la Russia circa tre anni fa, dopo il blocco del conto bancario da parte delle autorità locali.

Putin vuole bloccare Teams

Microsoft offre ancora diversi servizi in Russia, nonostante l’invasione dell’Ucraina, ma ha ridotto le sue attività a causa delle mutate condizioni economiche del mercato. L’azienda di Redmond ha dovuto ovviamente rispettare le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dall’Europa.

Non vende più software dal 2022 e ha rimosso le app di RT (ex Russia Today) dal Microsoft Store, in quanto è un canale televisivo finanziato dal Cremlino. Microsoft ha inoltre vietato gli annunci pubblicitari sui media sponsorizzati dallo stato. A fine maggio, Il Presidente Vladimir Putin ha minacciato di bloccare o rallentare Microsoft Teams per lasciare spazio ai software nazionali.

La sussidiaria che potrebbe dichiarare bancarotta è Microsoft Rus LLC. L’azienda di Redmond non ha confermato né spiegato i motivi di questa decisione. In Russia operano altre sussidiarie: Microsoft Development Center Rus, Microsoft Mobile Rus e Microsoft Payments Rus. Al momento non si conosce il loro destino.

Come detto, Google ha dichiarato bancarotta a maggio 2022 in quanto il sequestro del conto bancario ha impedito il pagamento di dipendenti, fornitori e venditori. Una delle aziende russe che potrebbe sostituire Google e Microsoft è Kaspersky (che ha chiuso le attività negli Stati Uniti a luglio 2024).

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Photoshop arriva su Android con l'AI di Firefly

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 15:56

L’applicazione ufficiale di Photoshop è arrivata su Android. Oggi il lancio, anche se ancora in versione beta, così come avvenuto nel mese di febbraio per iPhone. L’obiettivo di Adobe è quello di fornire agli utenti uno strumento utile per l’editing e il design, anche in mobilità.

Android accoglie l’app mobile di Photoshop

Per il download è possibile far riferimento alla scheda su Google Play, l’installazione è gratuita. Queste le più importanti funzionalità integrate, come si legge nel comunicato stampa giunto in redazione.

  • Selezioni, livelli e maschere, per combinare e modificare immagini con precisione;
  • Generative Fill basato sull’intelligenza artificiale Firefly, per aggiungere o trasformare elementi visivi in pochi passaggi;
  • rimozione rapida di oggetti indesiderati con strumenti come Spot Healing Brush e Tap Select;
  • strumenti di selezione avanzati, tra cui Object Select e Magic Wand;
  • controllo dei livelli e modalità di fusione, per gestire effetti e regolazioni;
  • accesso a una libreria di risorse gratuite da Adobe Stock per arricchire i progetti.

Finché l’applicazione Android di Photoshop rimarrà in fase beta, tutte le caratteristiche saranno accessibili gratuitamente. Per la compatibilità sono richiesti almeno 6 GB di RAM (8 GB consigliati) e la versione 11 (o successiva) del sistema operativo.

È stata progettata tenendo in considerazione le peculiarità dei dispositivi mobile, anzitutto per ottimizzare ogni interazione affinché si adattasse ai display touchscreen, in modo intuitivo e accessibile. Adobe ha voluto renderla ideale sia per chi si avvicina all’editing per la prima volta, sia per professionisti che necessitano di uno strumento flessibile in movimento.

… in aggiornamento

AMD Radeon RX 9060 XT rimane dietro alla 7700 XT su Time Spy

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 15:35

Nonostante si tratti ancora di benchmark iniziali, eseguiti con i driver in versione beta, AMD Radeon RX 9060 XT non sembra essere all’altezza delle attese rimanendo dietro la RX 7700 XT nelle prime prove su Time Spy. Ma nonostante ciò, la scheda rimane comunque da subito una soluzione molto conveniente, caratterizzata da un prezzo di lancio veramente competitivo di 349$, specie per il quantitativo VRAM che raggiunge ben 16GB, molto utile a risoluzione 1440p.

AMD Radeon RX 9060 XT rimane dietro a RX 7700 XT nei primi benchmark Time Spy

I test sono stati condivisi da un utente in rete, il quale ha avuto occasione di provare una XFX Swift RX 9060 XT 16 GB prima del lancio ufficiale. La scheda è stata quindi sottoposta al benchmark 3D Mark Time Spy, una piattaforma affidabile per valutare le prestazioni delle GPU. Utilizzando i driver beta 25.6.1, non essendo ancora disponibili driver ufficiali, la RX 9060 XT ha ottenuto un punteggio di 16.333 punti a velocità di clock standard, un risultato paragonabile a quello della RX 7700 XT. Con un overclock di 200 MHz, un undervolt di -40mV e +10% di power limit, la scheda ha raggiunto i 17.069 punti, rimanendo leggermente inferiore alla RX 7700 XT, ma comunque competitiva.

 

Sono anche stati eseguiti delle prove su un titolo come Black Myth: Wukong, dove AMD Radeon RX 9060 XT supera i 60 FPS a 1080p con impostazioni grafiche alte e circa 35 FPS con se viene selezionato il preset cinematografico, ma con ray tracing disattivato. Questi risultati sono stati ottenuti abbinando la GPU a una CPU Ryzen 5 5600, le prestazioni potrebbero quindi significativamente migliorare con processori più potenti come il Ryzen 7 9800X3D o 7800X3D.

Nonostante la memoria non sia overcloccabile, il maggiore quantitativo di VRAM rende la RX 9060 XT una scelta interessante per chi ha intenzione di giocare ma cerca al tempo stesso un compromesso abbastanza buono tra prestazioni e prezzo. Non resta quindi che attendere i primi benchmark per vedere se la situazione migliora ulteriormente con i driver in versione stabile.

IA e teenager: ai chatbot non si applica libertà d'espressione

Zeus News - Mar, 06/03/2025 - 15:30
News - Nel caso dell'adolescente spinto a suicidarsi da un chatbot, il giudice ha deciso che il testo generato non Ú protetto dal Primo Emendamento USA.

DMA: tutte le novità di Microsoft per Windows 10 e 11

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 15:06

Microsoft ha annunciato diverse modifiche per rispettare il Digital Markets Act (DMA) che gli utenti europei iscritti al programma Insider di Windows 10 e 11 troveranno nelle prossime versioni preliminari (build) dei sistemi operativi. Una delle novità più importanti riguarda l’impostazione del browser predefinito. Edge non verrà più suggerito, quando l’utente apre determinati link (a partire dalla versione 137.0.3296.52 del 29 maggio).

Novità per browser, ricerca e store

Microsoft è stata designata gatekeeper il 6 settembre 2023. L’azienda di Redmond deve rispettare il DMA con due “Core Platform Service”, ovvero Windows e LinkedIn. Sono invece esclusi Edge e Bing, come comunicato dalla Commissione europea il 13 febbraio 2024.

Microsoft aveva già annunciato alcune modifiche ai sistemi operativi per consentire la disinstallazione di Edge e OneDrive, oltre alla separazione tra Windows Search e Bing. Gli iscritti al programma Insider troveranno altre novità nelle build che verranno rilasciate nelle prossime settimane.

Browser predefinito per altri link e file

Gli utenti possono già impostare il browser predefinito per aprire link http/https e file .htm/.html. Sarà presto possibile scegliere il browser predefinito anche per i link ftp e read, oltre che per i file .mht, .mhtml, .shtml, .svg, .xht, .xhtml e .xml.

Nella relativa pagina delle impostazioni ci saranno le opzioni per aggiungere l’icona del browser alla barra delle applicazioni e al menu Start. Sarà anche possibile impostare il browser per aprire i file PDF. Queste novità saranno disponibili per tutti a luglio.

Windows Search

Le app possono già fornire risultati di ricerca in Windows Search. Microsoft ha aggiornato la funzionalità per consentire l’uso di un’app come web search provider. Verranno inoltre mostrati i risultati di ricerca da provider multipli e sarà possibile cambiare l’ordine dei provider nelle impostazioni. Queste novità saranno disponibili per tutti entro giugno.

Microsoft Store

Gli utenti europei potranno disinstallare anche il Microsoft Store. Le app scaricate dallo store continueranno a ricevere aggiornamenti. Lo store potrà essere nuovamente installato in qualsiasi momento. Queste modifiche saranno disponibili per tutti entro fine anno.

Novità per altre app Microsoft

L’app Microsoft Bing (provider in Windows Search) aprirà i contenuti web nel browser scelto dall’utente (non in Edge). L’app Esperienze di avvio (provider nel widget board e sul lock screen) aprirà i contenuti web nel browser scelto dall’utente (non in Edge). Queste novità saranno disponibili per tutti entro giugno.

L'app di YouTube non è più compatibile con questi iPhone

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 14:55

Google ha appena pubblicato un nuovo aggiornamento per l’applicazione iOS di YouTube. A rendere interessante l’update non è tanto il changelog della versione 20.22.1, nonostante un simpatico easter egg (Correzione di bug, miglioramenti alle prestazioni e ancora video sui gatti), ma la modifica dei criteri elencati alla voce compatibilità: a conti fatti, non è più possibile eseguirla sugli iPhone meno recenti.

L’app di YouTube per iPhone richiede iOS 16.0

Nel dettaglio, come si legge su App Store, ora è richiesta la versione 16.0 dei sistemi operativi iOS e iPadOS. Fino alla release precedente, il requisito era fermo alla 15.0. Ciò significa che i possessori di iPhone 6S, iPhone 6S Plus, iPhone 7, iPhone 7 Plus e del primo iPhone SE non sono più in grado di accedere alla piattaforma attraverso l’app ufficiale aggiornata. Lo stesso vale per l’iPod touch di settima generazione e per alcuni iPad, più nello specifico l’iPad Air di seconda generazione e l’iPad mini di quarta generazione.

Attenzione: non significa che i modelli appena elencati non potranno più accedere a YouTube. Saranno ancora in grado di farlo attraverso le vecchie versioni dell’app, ma dovranno obbligatoriamente rinunciare alle nuove funzionalità e agli aggiornamenti introdotti da Google. Questo almeno per il momento, prima o poi (non è dato a sapere quando) verranno definitivamente abbandonati, impedendo lo streaming dei video.

Anche allora rimarrà comunque valida l’alternativa che consiste nell’accedere alla piattaforma attraverso il browser installato sul dispositivo mobile.

Vale lo stesso anche per WhatsApp

Una dinamica del tutto simile è quella che interessa WhatsApp. A partire dal mese scorso, l’applicazione iOS del servizio non è più compatibile con gli iPhone che utilizzano versioni del sistema operativo precedenti alla 15.1, lasciando di fatto a piedi i possessori di iPhone 5s, iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Si tratta comunque di modelli commercializzate una decina di anni fa o più.

Google Pixel 9a è al minimo storico, il battery phone definitivo

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 14:19

Google Pixel 9a è uno smartphone che non lascia niente al caso. Studiato ad hoc per garantirti un’esperienza suprema, questo modello è uno dei migliori da acquistare. Spendi poco, hai tra le mani un telefono al passo con i tempi e dall’autonomia estesa. Impossibile non apprezzarlo soprattutto ora che tocca il minimo storico su Amazon. Collegati e acquistalo a soli 474 euro con lo sconto in corso.

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Tutte le specifiche tecniche di Google Pixel 9a, lo smartphone dei sogni

Con un design lineare e moderni, Google Pixel 9a  è uno smartphone elegante e soprattutto comodo da tenere in mano. Leggero, sottile e realizzato con materiali di qualità che non solo ti offrono un feedback sensoriale premium ma sono anche ideali perché resistenti e duraturi. Disponibile in colorazione Viola Ametista e nel taglio di memoria da 128GB, il modello è completamente sbloccato per usarlo con qualsiasi operatore telefonico.

Appurati questi primi dettagli, rimani stupito dalla qualità che esplode in ogni gesto. Il display da 6.3″ Actua ricrea sfumature e dettagli perfetti così da fondere lo schermo con la realtà che ti circonda e non farti sentire mai il distacco. Anzi, sfruttando il chip Tensor G4 e tutta la sua potenza lanciati in applicazioni, streaming e gaming mobile ottenendo il meglio. Anche il comparto fotografico non lascia dubbi con doppia fotocamera posteriore, video in 4K e l’AI che migliora ogni scatto. E se questo non basta, goditi una batteria che dura più di un giorno scegliendo per la ricarica classico o quella wireless.

Ps: il modello supporta il 5G e include Gemini al suo interno.

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Crolla il prezzo di iPhone 16: -280€ con questa offerta

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 14:12

Un’occasione da cogliere al volo: iPhone 16 è in sconto di 280 euro grazie a un’offerta su eBay dedicata alla versione da 128 GB. Lo smartphone racchiude tutta l’innovazione Apple in un design elegante, combinando potenza, qualità fotografica e intelligenza artificiale in un solo prodotto. Ogni particolare è studiato attentamente dalla mela morsicata, a partire dal display Super Retina XDR (6,1 pollici, OLED, 2556×1179 pixel) per una resa visiva nitida e brillante, ideale anche per chi preferisce le diagonali più compatte.

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L’offerta che taglia il prezzo di iPhone 16

Sotto la scocca è presente il chip A18 con CPU 6-core, GPU 5-core e Neural Engine a 16-core per garantire prestazioni elevate e una gestione fluida anche delle operazioni più complesse, supportando nativamente le nuove funzionalità della suite Apple Intelligence. Il comparto fotografico include una doppia fotocamera posteriore da 48 megapixel con tecnologia Fusion per scatti ricchi di dettaglio e una TrueDepth anteriore da 12 megapixel con Face ID. A completare il pacchetto ci sono la connettività avanzata con 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3, la ricarica rapida MagSafe e naturalmente il sistema operativo iOS, sempre aggiornato per offrire il massimo della sicurezza e della fluidità. Rimandiamo alla scheda del telefono per altri dettagli.

Non lasciarti sfuggire l’occasione e acquista iPhone 16 da 128 GB al prezzo di 699 euro, invece di 979 euro come da listino ufficiale. Lo sconto di 280 euro è applicato in automatico, non servono codici o coupon. La colorazione è Blu oltremare, visibile nell’immagine qui sotto.

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Intel conferma le CPU Arrow Lake Refresh per desktop

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 14:03

Sono state da poco confermate le prossime CPU Intel Arrow Lake-S Refresh, che fanno parte della linea Core Ultra Series 2 e rimarranno compatibili con le attuali schede madri dotate di socket LGA 1851. La notizia era stata anticipata in precedenza da diversi rumor e viene ora definitivamente confermata da un documento condiviso da Momomo_US, il quale mostra un diagramma di una scheda madre W880 che supporta sia i processori Arrow Lake-S che i nuovi Arrow Lake-S Refresh per desktop.

Intel: le CPU Arrow Lake Refresh confermate in un nuovo documento

Le novità principali relative ai nuovi processori Arrow Lake Refresh di Intel includono frequenze di clock più elevate, insieme a una NPU (Neural Processing Unit) più veloce e ottimizzata per applicazioni di intelligenza artificiale. La conta dei core massima rimane di 24, con 8 P-Core e 16 E-Core, e possiamo ipotizzare che lo stesso sarà per i modelli Ultra 7 e 5 composti rispettivamente da 20, 14 e 10 core. I processori manterranno un TDP massimo di 125W per le versioni sbloccate (K), come riportato nel manuale della scheda madre W880 PCH, garantendo continuità con le attuali schede madri dotati di controller serie 800.

pic.twitter.com/DIWSDxHMXj

— 188号 (@momomo_us) May 30, 2025

Secondo indiscrezioni precedenti, tuttavia, la serie Intel Arrow Lake Refresh dovrebbe riguardare solamente le varianti K. Per via della concorrenza ormai sempre più agguerrita da parte di AMD, che nel frattempo ha guadagnato una grossa fetta di quote di mercato, l’azienda sta inoltre rendendo gli attuali Core Ultra per desktop più competitivi, riducendo i prezzi i modelli Core Ultra 7 265K/KF sotto i 300 dollari. Nonostante le prestazioni inizialmente deludenti nei giochi, l’azienda è riuscita a ottimizzare le CPU con i nuovi profili overclock 200S boost, che permettono di sfruttare l’affidabile controller di memoria integrato per aumentare considerevolmente le frequenze e garantire un 10% di prestazioni in più.

L’uscita dei nuovi processori Arrow Lake Refresh di Intel è attesa a breve, anche se l’azienda non ha ancora comunicato una data ufficiale. Non resta quindi che attendere un annuncio.

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Ora o mai più: il robot Dreame L40 Ultra al prezzo più conveniente

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 13:51

Dreame L40 Ultra un alleato intelligente per la pulizia della casa, pensato per raggiungere anche i punti più difficili e agire in modo efficace. Oggi il robot aspirapolvere e lavapavimenti è al suo prezzo minimo storico su Amazon. Grazie alla tecnologia SideReach, la spazzola laterale si solleva e si estende per raccogliere lo sporco anche negli angoli delle pareti e intorno alle gambe dei mobili, mentre il passaggio tra superfici dure e tappeti è gestito in automatico, evitando contaminazioni di sporco secco o umido.

Compra Dreame L40 Ultra a -300€

Minimo storico per il robot Dreame L40 Ultra

Perfetto per chi ha tappeti e moquette, solleva i mop fino a 10,5 millimetri o li rimuove quando necessario, evitando così fastidiosi residui di umidità. L’app DreameHome in dotazione permette di impostare zone di esclusione, e l’aspirazione da 11.000 Pa ad alta potenza è regolabile su cinque livelli, supportata dalla spazzola TriCut anti-groviglio che raccoglie peli di animali senza intoppi. A completare il quadro c’è la manutenzione automatica: pulisce da sé i moci e il vassoio con acqua calda a 65 °C, evitando la diffusione degli odori. Scopri di più nella descrizione completa.

Lo sconto di 300 euro proposto in questo momento da Amazon porta il robot aspirapolvere e lavapavimenti Dreame L40 Ultra al suo prezzo minimo storico di 599 euro (invece di 899 euro come da listino). Non c’è bisogno di attivare coupon né di inserire codici promozionali. È restituibile entro 30 giorni dal ricevimento con rimborso della spesa.

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È venduto e spedito dall’e-commerce, è subito disponibile con la consegna gratis prevista in pochi giorni se lo ordini adesso.

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NSO Group non vuole pagare i danni a WhatsApp

Punto Informatico - Mar, 06/03/2025 - 13:09

NSO Group non vuole pagare i 167 milioni di dollari come risarcimento danni a WhatsApp. A fine maggio, l’azienda israeliana ha chiesto al giudice di ridurre la cifra o avviare un nuovo processo. Meta ha dichiarato che si opporrà alla richiesta e chiederà un’ingiunzione permanente.

Il risarcimento è eccessivo e illegale

Al termine di un processo durato oltre cinque anni, il giudice ha confermato quanto denunciato da WhatsApp nel 2019. NSO Group non ha solo venduto il famigerato spyware Pegasus, ma ha anche partecipato attivamente agli attacchi di spionaggio contro oltre 1.400 persone (giornalisti, dissidenti, avvocati, attivisti e diplomatici).

Al termine del successivo processo civile, la giuria ha stabilito che l’azienda israeliana deve pagare un risarcimento danni per 167,25 milioni di dollari. Durante la sua testimonianza, il CEO Yaron Shohat ha comunicato che l’azienda si trova in gravi difficoltà finanziarie, quindi non è in grado di pagare i danni.

A fine maggio, NSO Group ha presentato una mozione (PDF) per chiedere un “remittitur” o un nuovo processo. Il termine “remittitur” indica la decisione del giudice che riduce l’importo dei danni punitivi. Secondo l’azienda israeliana, la cifra è incostituzionalmente eccessiva, in quanto supera il massimo previsto ed è oltre 376 volte i danni compensativi (444.719 dollari).

L’importo sarebbe inoltre palesemente illegale perché lo scopo della giuria è mandare NSO Group in bancarotta. Una portavoce di WhatsApp ha dichiarato:

Negli ultimi sei anni, NSO ha cercato in ogni modo di sottrarsi alle proprie responsabilità. Questo è un altro prevedibile tentativo di rivendicare l’impunità, in risposta al forte messaggio della giuria composta da cittadini statunitensi che ha deciso di punire NSO per l’attacco illegale del 2019 contro un’azienda americana e i suoi utenti.

La portavoce ha inoltre confermato che WhatsApp chiederà un’ingiunzione permanente per impedire a NSO Grupo di effettuare altri attacchi contro il servizio di messaggistica.

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