Samsung Galaxy Buds3: Amazon lancia la super offerta, è MINIMO STORICO
I Samsung Galaxy Buds3 sono degli ottimi auricolari open type con cancellazione attiva del rumore e batteria a lunga durata. Oggi puoi acquistarli su Amazon al prezzo incredibile di soli 108,28 euro invece di 179 grazie ad un 40% di sconto che vale il minimo storico assoluto.
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Samsung Galaxy Buds3: suono di qualità e batteria a lunga durataI Samsung Galaxy Buds3 sono degli auricolari pensati per darti la massima comodità e una qualità audio gestita dal codec Samsung Seamless che ti spara nelle orecchie ogni dettaglio fino a 24bit e 96kHz.
A questo si accompagna la cancellazione del rumore adattiva supportata dall’intelligenza artificiale Galaxy: gli auricolari si adattano alla forma del tuo orecchio, riconoscono i rumori esterni e modificano automaticamente l’equalizzazione per darti sempre il suono migliore, ovunque tu sia.
Abbiamo poi una batteria a lunga durata, impermeabilità IP57 per l’uso anche in esterno, connessione stabile e un design rinnovato che si infila comodamente nelle orecchie senza dare fastidio. La confezione include quello che serve: auricolari, custodia di ricarica, cavo USB-C e manuale di istruzioni.
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Tra i prodotti più chiacchierati dello scorso anno, i Galaxy Buds3 sono adesso su Amazon ad un prezzo bomba: acquistali a soli 108,28 euro.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Windows 10, errore 0x80070643: Microsoft dice di ignorarlo
Dall’8 aprile, alcuni utenti di Windows 10 hanno visto un messaggio di errore tornare a infestare Windows Update. Si tratta dell’aggiornamento KB5057589, dedicato all’ambiente di ripristino (WinRE), il componente responsabile dell’intervento in caso di guasto del sistema. Il codice visualizzato, 0x80070643, fa pensare a un errore di installazione, ma in realtà tutto è andato bene. Secondo Microsoft, si tratta solo di un errore di Windows.
Aggiornamento Windows 10 fallito? È solo un bugNel dettaglio, il bug riguarda le versioni 21H2 e 22H2 di Windows 10 e si verifica in un caso specifico: quando un altro aggiornamento è in attesa di essere riavviato. Windows si confonde, interpreta male lo stato del sistema e segnala un errore… quando non c’è. Microsoft ha subito confermato l’allucinazione nella sua documentazione a supporto. Si legge che la patch KB5057589 viene “applicata dopo il riavvio del dispositivo“, anche se il sistema afferma il contrario.
Si tratta di un errore già riscontrato in diverse occasioni, in particolare all’inizio del 2024, quando sono stati distribuiti altri aggiornamenti per Windows 10. Allora, Microsoft ha impiegato diversi mesi per riconoscere il problema, ma non ha proposto una soluzione valida. Ufficialmente, il problema è stato attribuito a una dimensione insufficiente della partizione di ripristino e a impostazioni di configurazione poco chiare. All’epoca, gli utenti si chiedevano legittimamente quali fossero le reali motivazioni di Redmond, visto che stava già pianificando di accelerare la migrazione a Windows 11.
La soluzione è fare finta di nienteIl messaggio di errore scompare alla successiva scansione di Windows Update, senza che l’utente compia alcuna azione. Sì, può sembrare assurdo. Ma dopo più di un anno di tira e molla, Microsoft potrebbe aver trovato la soluzione più realistica: far finta che tutto vada bene, in attesa di una soluzione che, come ci si può aspettare, probabilmente non arriverà mai.
Questo trattamento la dice lunga sullo stato di Windows 10, la cui fine del supporto è prevista per ottobre 2025. Fino ad allora, le patch di sicurezza continueranno ad arrivare a ritmo regolare, ma gli altri aggiornamenti – quelli che risolvono i bug o migliorano le funzionalità – sono chiaramente relegati in secondo piano. È una dimostrazione piuttosto chiara, e non molto auspicabile, di ciò che implica la fine del ciclo di vita di un sistema operativo: mantenuto, ma non più realmente seguito.
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La polizia spagnola ha arrestato sei persone appartenenti ad un’organizzazione criminale che ha truffato 208 vittime nel mondo, ottenendo oltre 19 milioni di euro da falsi investimenti in criptovalute. Per avere maggiori probabilità di successo hanno pubblicato online video generati dall’intelligenza artificiale con personaggi noti.
Una truffa molto elaborataL’operazione denominata COINBLACK – WENDMINE è iniziata circa due anni fa in seguito alla denuncia di un cittadino di Granada che ha perso 624.000 euro. L’indagine è stata successivamente estesa alla città di Alicante e terminata con l’arresto di sei persone con età compresa tra 34 e 57 anni, e il sequestro di oltre 100.000 euro, telefoni cellulari, computer, hard disk e vari documenti.
La truffa era molto elaborata e prevedeva due fasi principali. I cybercriminali hanno innanzitutto scelto le vittime in base ai siti web e ai social network da loro utilizzati, sfruttando vari algoritmi. Successivamente hanno pubblicato inserzioni con falsi investimenti in criptovaluta promettendo basso rischio e guadagni elevati. In alcuni video comparivano personaggi pubblici, generati con l’intelligenza artificiale, che consigliavano l’investimento.
Dopo aver investito piccole somme, le vittime hanno ricevuto i profitti sui loro conti. Credendo di ottenere facili guadagni hanno versato somme più consistenti. Quando hanno cercato di ritirare il denaro, i cybercriminali hanno comunicato che erano necessari altri soldi per “sbloccare” il conto.
La seconda fase prevedeva l’invio di comunicazioni di falsi agenti dell’Europol o di falsi avvocati, con le quali veniva chiesto alle vittime di pagare tasse inesistenti per recuperare i soldi investiti. L’organizzazione criminale aveva creato una struttura tecnologica, finanziaria e pubblicitaria a livello globale, utilizzando false identità (il leader ne aveva oltre 50). Le accuse sono frode, riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti.
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Da alcuni giorni, attraverso l’app IO è possibile controllare i punti della patente, grazie all’integrazione dei servizi della Motorizzazione Civile. In sintesi, la novità può essere descritta come una sorta di scorciatoia per quanto prima era già consentito attraverso il portale dell’Automobilista. Vediamo come funziona con un breve guida composta da pochi e semplici passaggi.
Come controllare i punti della patente con l’app IOLa prima cosa da fare, ovviamente, è aprire l’applicazione IO. Se richiesto, effettuare l’autenticazione con SPID o CIE (carta di identità elettronica). Dopodiché, selezionare la scheda Servizi mediante il pulsante posizionato nella parte inferiore dell’interfaccia, poi premere il riquadro relativo a Motorizzazione Civile – Le mie patenti. A questo punto è necessario selezionare il tasto Vai al servizio per proseguire.
Lo step successivo prevede di consentire a PagoPA l’utilizzo dei dati forniti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Senza non si può procedere. Selezionare dunque il pulsante Continua.
In questa fase, la sessione lascia l’app IO e riprende subito dopo all’interno del browser installato sullo smartphone, aprendo il portale dell’Automobilista citato in apertura. Non sono richieste ulteriori autenticazioni. Immediatamente compaiono il dettaglio e lo storico dei punti della patente di guida. È possibile conoscere non solo quelli disponibili, ma scorrendo l’elenco anche le variazioni nel tempo.
Ricordiamo che, per ogni due anni trascorsi senza violazioni registrate, sono assegnati due punti aggiuntivi, fino a un massimo di 30 punti.
Hai già aggiunto la tua patente all’app IO?Se stai cercando il tutorial per aggiungere la patente di guida (o gli altri documenti) all’app IO, attraverso il sistema IT-Wallet, ti invitiamo a consultare l’articolo dedicato su queste pagine.
Sono trascorsi poco più di quattro mesi dal lancio della funzionalità e il numero delle patenti aggiunte a IO ha raggiunto 3,9 milioni. I caricamenti della tessera sanitaria hanno invece raggiunto quota 4,2 milioni.
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Non una semplice telecamera WiFi ma bensì un prodotto che in casa fa veramente la differenza. Se si parla di sicurezza, con questo prodotto Blurams non corri il rischio di trovare amare sorprese. Economica ma geniale nella sua semplicità con un sistema facile da gestire direttamente dallo smartphone. Mettila un po’ ovunque e fai affidamento su di lei anche quando sei lontano chilometri e chilometri da casa. Visto lo sconto del 20% su Amazon, non hai un minuto da perdere. Collegati e falla tua con soli 23,99€ e un click istantaneo.
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Uno dei vantaggi di questo modello è che, se posizionato in modo strategico, può controllare anche più ambienti visto che è dotata di rotazione di 360° del suo obiettivo. Lo stesso non scende a compromessi con la qualità grazie alla risoluzione 2K che riprende ogni dettaglio in tutte le sue minuzie. Se chiudi le tapparelle oppure scende la sera, la visione notturna continua a fare il suo lavoro ed è così che ottieni una sicurezza continua 24 ore su 24. Caratteristiche terminate? No dal momento che devo ancora citarti la rilevazione del movimento e l’audio bidirezionale per non temere nessun danno o pericolo.
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È di recente emersa un’interessante notizia riguardo Steam Deck, riguardante nello specifico un prototipo di quello che potrebbe essere stato un precursore effettivo dell’attuale console portatile di Valve. Si tratta di un dispositivo che è anche stato venduto per ben 2000$ (circa 1768€ al cambio) ben diverso dal prodotto finale che conosciamo oggi, che offre uno sguardo unico sullo sviluppo di una delle console portatili più apprezzate degli ultimi anni da diversi utenti, seppur non esente da critiche e difetti ben noti.
Steam Deck: compare un prototipo mai visto prima con Zen+Secondo alcune indiscrezioni, AMD potrebbe aver proposto a Valve l’idea di una console portatile già prima che l’architettura RDNA fosse disponibile. È possibile che i piani fossero già in fase avanzata e che Valve stesse sperimentando diverse configurazioni hardware prima di finalizzare il progetto Steam Deck. Questo prototipo, tuttavia, si distingue per la sua unicità: non solo non assomiglia esteticamente alla versione definitiva, ma porta anche un’etichetta che lo identifica come un “campione ingegneristico 34” con la dicitura “non in vendita”. Eppure, nonostante il divieto, il dispositivo è stato venduto su eBay per la cifra già inizialmente accennata, un prezzo che alcuni hanno scherzosamente paragonato a quello di un ipotetico Steam Deck 2.
Per quanto riguarda le specifiche, il prototipo equipaggia un’APU AMD Picasso, appartenente alla serie Ryzen 3000 con architettura Zen+, processore che dovrebbe avere 4 core accompagnati da una grafica basata sull’architettura Vega (Graphics Core Next 5.0). Non si conosce la configurazione esatta della GPU, ma si tratta ovviamente di hardware significativamente meno potente rispetto alle più recenti architetture Zen 2 e RDNA 2 che caratterizzano la CPU di Steam Deck. Inoltre, il prototipo disponeva di soli 8 GB di RAM, contro i 16 GB standard della versione finale, e di 256 GB di memoria interna.
Un aspetto curioso è che questo dispositivo non sembra corrispondere a nessuno dei prototipi mostrati pubblicamente da Valve in passato, rendendolo un oggetto ancora più misterioso. La scoperta di questo prototipo non solo alimenta la curiosità dei più appasionati, ma evidenzia anche il lungo e complesso processo di sviluppo dietro un prodotto di successo come la Steam Deck. Chissà quali altri segreti si celano negli archivi di Valve pronti a essere scoperti.
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Se vuoi un paio di auricolari Bluetooth da abbinare sia ad Android che iOS e sfruttare a pieno senza neanche un compromesso, le Cmf By Nothing Buds Pro 2 sono quelle da acquistare. Sono economiche ma con una qualità eccellente e poi le personalizzi tramite l’app gestendo vari aspetti. Sono veramente futuristiche e di ottima fattura. Approfitta dello sconto del 17% per completare l’acquisto su Amazon, in questo modo le paghi appena 49€.
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Cmf By Nothing Buds Pro 2, un paio di auricolari senza freniAppartengono alla categoria In ear e sono comodissimi. Oltre a non sporgere eccessivamente dalle orecchie, in confezione ti vengono dati diversi gommini per adattarli nei minimi particolari ai tuoi padiglioni. Sfrutta la funzione offerta dall’app per capire se il fitting è ottimizzato e poi inizia un ascolto senza precedenti. Disponibili in diversi colori, le Cmf By Nothing Buds Pro 2 sono auricolari ottime e che stupiscono gli utenti sia Android che iOS. Infatti sono ottimizzate per funzionare al meglio su entrambi i sistemi operativi.
Indossali e vieni avvolto da un suono di qualità elevata con bassi profondi e toni alti morbidi. Puoi personalizzare le varie impostazioni creando un suono custom con i vari comandi e regolare anche una caratteristica da non sottovalutare: la cancellazione del rumore. Grazie a lei puoi isolarti completamente e godere di un silenzio e di un suono puro in qualsiasi circostanza. Non mancano all’appello comandi con tap sugli auricolari, microfoni di qualità avanzata e un’autonomia da 43 ore con la custodia di ricarica. Proprio in merito a questa, hai notato la rotellina? La usi per una navigazione istintiva senza mezzi termini.
A soli 49,99€ su Amazon, le Cmf By Nothing Buds Pro 2 sono quelle da acquistare ad occhi chiusi. Collegati ora che sono disponibili con uno sconto del 17% e completa l’acquisto al volo nella colorazione che preferisci.
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Tapo L530E sono le 4 lampadine smart che rivoluzionano casa: scontone
4 lampadine LED Smart con cui dare un tocco di colore e soprattutto rendere l’illuminazione smart in casa. Sono Le Tapo L530E, impossibile non conoscerle. Facilissime da utilizzare e da installare, dopotutto ti basta avere a portata di mano lo smartphone con la sua app oppure usare un comando vocale. Attacco E27 e risparmio energetico in bolletta, come dirgli di no? A soli 29,99€ su Amazon diventano tue con un click ma solo se approfitti dello sconto del 19% ora in corso. Non perdere tempo e aggiungile al tuo carrello.
Lampadine LED Smart Tapo L530E: si utilizzano cosìLe lampadine LED smart di TP Link sono le migliori che potresti scegliere. Il modello Tapo L530E sono complete sotto tutti i punti di vista e non solo ti consentono di automatizzare la luce in casa, ma rendono anche la tua abitazione originale potendo creare giochi di luce unici nel loro genere. Sono tutte dotate di attacco E27 per montarle sia su lampadari che lampade da tavolo. In confezione sono 4 e non richiedono alcun hub per funzionare. Infatti l’installazione è una delle cose più semplici a te richieste visto che le avviti, scarichi l’applicazione sul tuo smartphone ed il gioco è fatto. Sono compatibili anche con Amazon Alexa e Google Assistant per poterle gestire con la voce laddove necessario.
Dimmerabili per poter scegliere un’intensità di luce a tua scelta così come multicolor. Opta per uno tra i 16 milioni di colori disponibili in app e creare una situazione originale e creativa. Inutile dirti che puoi anche automatizzarle ossia creare delle routine attraverso cui trovarle accese o spente in determinati orari senza che tu debba far altro.
Con questa offerta troppo interessante, non perdere lo sconto del 19% su Amazon e collegati per acquistare le tue 4 lampadine LED smart Tapo L530E a soli 29,99€ con un click.
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Uno smartphone con tutte le funzioni che stai cercando. È bello a vedersi e anche potente così da poter navigare online, scaricare mille app diverse e non fare a meno di niente. Il fantastico OPPO A40 è il modello da scegliere per un telefono che ti agevola la vita quotidiana e non lascia dubbi. Con lo sconto del 22% ora in corso su Amazon, il prezzo scende ad appena 139,99€. Non perdere un secondo e aggiungilo al carrello così lo ricevi a casa e lo inizi a usare fin da subito.
OPPO A40, lo smartphone che soddisfa ogni esigenzaPrezzo minimo ma prestazioni eccellenti per OPPO A40, uno smartphone che rende tutti i gesti quotidiani lisci come l’olio. Infatti lo puoi utilizzare per chattare, app e social senza fare alcun intoppo. È anche bello dal punto di vista estetico con un bel design lineare, moderno ed elegante. Pensa che ti viene fornito un supporto auto in regalo così lo fissi alla ventola di aerazione e lo usi per seguire le app di navigazione e tutto il resto.
Sistema Android semplicissimo da utilizzare con Google Play Store integrato e scaricare la qualunque. Dopotutto hai a disposizione un display da 6,67″ con luminosità e colori vividi. 128GB di memoria espandibile e tante possibilità. In altre parole puoi fare tutto ciò che vuoi: dallo streaming al gaming mobile grazie anche al refresh rate a 90Hz che rende gli scorrimenti fluidi e naturali. L’esperienza viene completata da altre due caratteristiche: una doppia fotocamera da 50MP con intelligenza artificiale e una batteria che ti porta a fine giornata senza rilegarti all’utilizzo di un power bank.
Non perdere un secondo in più e completa l’acquisto con un solo click su Amazon. OPPO A40 è disponibile ad appena 139,99€ con uno sconto del 22% in corso ora, approfittane e aggiungilo al carrello subito.
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I segnali ci sono e sono inequivocabili: vivere la passione per il gaming rischia di diventare sempre più un lusso. Sony ha appena annunciato un aumento del prezzo per la PS5 Digital Edition e per l’abbonamento PS Plus, sappiamo che Switch 2 sarà più costosa rispetto al modello precedente (con giochi fisici a 90 euro) e con l’arrivo di GTA 6 rischiamo di dover fare i conti con l’innalzamento dei AAA a 100 dollari. Stiamo andando verso un futuro in cui videogiocare sarà un affare per pochi facoltosi?
Gaming, ma quanto mi costi…La certezza è che l’industria videoludica sta attraversando una fase di profonda trasformazione, conseguente all’esplosione fatta registrare durante gli anni della pandemia e al successivo (fisiologico) calo del business. Una sorta di riassetto, iniziato con alcune celebri acquisizioni, passato da pesanti round di licenziamenti e che ora prosegue con una serie di annunci relativi a rincari sia sul fronte hardware sia riguardanti il software.
Avremo a che fare con prezzi sempre più alti, tali da rendere la passione per il gaming inarrivabile per qualcuno? Come sempre, sarà il mercato con le sue leggi a stabilirlo. Finché non si giungerà a un punto di rottura, fino a quando i giocatori saranno disposti a fare uno sforzo in più, produttori e publisher andranno avanti in questa direzione. Perché dovrebbero agire in altro modo? Dopotutto, la PS5 Pro a 799 euro ha fatto tanto discutere, ma ha venduto molto bene.
Nel contesto di un settore in trasformazione sono però da considerare anche altri fattori. Quello legato all’archiviazione (quasi) definitiva di ciò ce un tempo era chiamato console war, ad esempio. Già oggi, le esclusive sono di numero inferiore, spesso temporanee e con sempre meno peso specifico. Microsoft, ad esempio, ha scelto di abbandonare questa strada tempo fa, portando sulle piattaforme della concorrenza alcuni dei suoi titoli di punta. Regge solo Nintendo con le sue proprietà intellettuali.
Videogiocare è davvero diventato più caro?Il cloud gaming non è ancora riuscito a sfondare (il fallimento di Google Stadia è lì a testimoniarlo) e vera la next-gen (Switch 2 gioca una partita a parte) non si farà attendere ancora a lungo. In un contesto di questo tipo, gettando lo sguardo solo sui prezzi delle nuove piattaforme e sugli aumenti, è spontaneo pensare a una passione sempre più costosa, ma è davvero così?
Ed eccoci giunti a quel punto di domanda che chiude il titolo di questo articolo. Davvero sta diventando un lusso? Alcuni fattori suggeriscono il contrario. Con una spesa pari a quella richiesta per comprare circa due titoli AAA è possibile sottoscrivere un abbonamento annuale a servizi come Game Pass o PlayStation Plus, con l’accesso a cataloghi che nella migliore delle ipotesi nessuno riuscirebbe nemmeno ad assaggiare per intero.
Ci sono poi i bundle e store come quelli di Epic e Amazon mensilmente regalano decine di giochi. Un tempo, nella migliore delle ipotesi, ne potevamo trovare uno completo in allegato a qualche rivista.
Sono cambiate le regole del mercato, su questo non ci sono dubbi. Le console stanno risentendo dell’inflazione (con tutta probabilità anche dei dazi) e rinnovare le sottoscrizioni pesa sul portafogli. Altre tendenze, incluso il successo dei free-to-play e della formula freemium (tipica del segmento mobile) sembrano invece dipingere un quadro differente.
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In America, una centrale nucleare ha aperto le porte all’intelligenza artificiale. Un esperimento audace che ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli addetti ai lavori. La centrale in questione si chiama Diablo Canyon e si trova in California. È lei la prima nel paese a dare il benvenuto all’AI Neutron Enterprise.
L’AI della centrale nucleare Diablo Canyon in CaliforniaSviluppata dalla startup Atomic Canyon, questa AI non ha accesso al cloud. Il suo compito, per ora, è quello di scovare e riassumere i documenti tecnici e normativi che gli operatori devono consultare per far funzionare l’impianto a norma di legge. Stiamo parlando di milioni di pagine che vanno setacciate ogni volta che serve una risposta.
L’azienda che gestisce la centrale, PG&E, ci tiene a precisare che Neutron Enterprise non ha voce in capitolo sulle decisioni operative. Funziona come un assistente di ricerca locale, capace di masticare il gergo tecnico e trovare in fretta le informazioni richieste. L’obiettivo? Risparmiare tempo prezioso ai dipendenti, che possono così concentrarsi su altro.
Quali sono i rischi?Eppure, nonostante le rassicurazioni, non tutti sono tranquilli. Diversi politici e esperti guardano con sospetto l’esperimento. Il timore è che l’AI, anche se partita con le migliori intenzioni, possa pian piano intrufolarsi in compiti più delicati, senza un quadro normativo adeguato a tenerla a bada.
Per ora la Commissione per la regolamentazione nucleare USA si limita a osservare, senza imporre paletti rigidi. Ma c’è chi invoca più trasparenza e tutele, soprattutto se in futuro l’IA dovesse mettere il naso in decisioni che riguardano la sicurezza dell’impianto. Anche se gli obiettivi dichiarati sono modesti, questa sperimentazione apre la strada a una nuova gestione delle centrali. Un cambio di passo che, secondo i critici, non può fare a meno di un ferreo controllo pubblico.
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Razer ha annunciato la disponibilità di PC Remote Play, una piattaforma che consente lo streaming dei giochi per PC su dispositivi mobile. L’app può essere scaricata dagli store di Apple e Google. Gli utenti possono giocare alla massima qualità offerta da smartphone e tablet. Sono supportati anche i controller di terze parti, oltre ai Razer Kishi.
Funzionalità e requisiti minimiLa versione beta di PC Remote Play era stata annunciata al CES 2025 di Las Vegas. Dopo aver ricevuto numerosi feedback, Razer ha rilasciato la versione finale, insieme all’aggiornamento del launcher Razer Cortex per PC: nuova interfaccia, supporto per tutti i controller compatibili con Android e iOS, supporto per il codec video AV1 (migliore qualità e minore latenza) e miglioramenti per l’esperienza gaming in mobilità.
Il produttore statunitense ha elencato le principali funzionalità di PC Remote Play. Su iPad sono supportati nuovi stili di gioco che prevedono l’uso di tastiera, mouse e trackpad. Il launcher Razer Nexus consente di sfogliare, configurare e lanciare i giochi PC direttamente dal dispositivo mobile, personalizzare i controlli e registrare/condividere i gameplay.
Il controller Razer Kishi Ultra offre un’esperienza più coinvolgente tramite la sensazione tattile sincronizzata con le azioni in-game. Razer PC Remote Play ottimizza automaticamente la risoluzione e la frequenza di aggiornamento massime del dispositivo, senza vincolare il gameplay a proporzioni fisse.
Questi sono i passi da seguire per usare PC Remote Play:
- Installa Razer Nexus e Razer PC Remote Play sul dispositivo mobile
- Abilita Remote Play in Razer Cortex sul PC
- Accedi con il Razer ID. Il PC e il dispositivo mobile si assoceranno automaticamente
- Collega il Razer Kishi o un altro controller compatibile con iOS o Android
I requisiti minimi sono Windows 10/11, iOS 18 e Android 14. Sono supportati vari servizi di game streaming, tra cui Steam, Epic Games e PC Pass Game di Microsoft.
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PeaZip 10.4 è la nuova versione del gestore archivi open-source realizzata dal nostrano Giorgio Tani, che in questo aggiornamento punta a migliorare l’esperienza utente attraverso funzionalità più intuitive, una personalizzazione avanzata e una gestione degli errori più efficace e intelligente.
PeaZip 10.4: le novità del gestore archiviPeaZip 10.4 introduce l’adattamento automatico di icone e colori in base alla modalità chiara o scura, che è stata impostata nel sistema operativo. Grazie all’introduzione dei Temi v.6, gli utenti possono personalizzare le icone dell’applicazione, scegliendo tra una vasta gamma di palette cromatiche che spaziano dal grigio ai toni caldi o freddi. Il nuovo schema “stile anni ‘90”, pensato per accattivare gli utenti a cui piace molto un aspetto retrò, offre un’esperienza nostalgica con una barra laterale a visualizzazione ad albero, evocando l’estetica delle interfacce più vecchie.
Sono stati aggiunti temi adattati alla modalità scura, come mac-dark, main-dark, ten-dark e tux-dark, tutti pensati per ridurre l’affaticamento visivo. Anche se i temi precedenti fino alla versione 3 restano compatibili, l’aggiornamento ai nuovi temi è consigliato per utilizzare al meglio le nuove icone.
Per quanto riguarda il lato tecnico, PeaZip 10.4 aggiorna componenti i di backend a Pea 1.24 e Zstandard (Zstd) 1.5.7, garantendo compressione e decompressione più rapide e affidabili. Sono stati corretti bug relativi alle operazioni di drag-and-drop e alla visualizzazione della barra laterale compatta a livelli di zoom inferiori, migliorando la stabilità complessiva.
Per gli utenti più esperti, la directory “(peazip)/res/share/batch” include nuovi script per l’uso da riga di comando, con una generazione di script più affidabile, specialmente quando si combina l’opzione “TAR prima” con “Elimina file dopo l’archiviazione”. Inoltre, il gestore di file ora supporta menu contestuali alternativi attivabili con combinazioni di tasti (Ctrl, Shift e clic destro), offrendo accesso rapido a breadcrumb, cronologia delle sessioni e altre funzioni utili.
Un’altra novità riguarda il gestore delle password, che ora supporta l’ordinamento, e la possibilità di visualizzare metadati aggiuntivi durante la navigazione degli archivi, come metodi di compressione, attributi dei file e timestamp di creazione, quando disponibili. PeaZip 10.4 amplia anche il supporto ai formati, arrivando a gestire ben 242 estensioni di archivi.
Arrivando alla sicurezza, ogni rilascio su GitHub include ora un file SHA256.txt con i valori hash SHA256 dei pacchetti, utile per verificare l’integrità di ogni download. A riguardo delle operazioni di archiviazione ed estrazione, la gestione dei symlink è stata ottimizzata con salvataggi come collegamenti con il backend 7z, e sono stati introdotti controlli degli errori più rigorosi per evitare la cancellazione accidentale di archivi temporanei quando viene utilizzata l’opzione “Elimina file dopo l’archiviazione”.
Come di consueto, la nuova versione è scaricabile dal sito ufficiale.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}One UI 7: Samsung ferma il rollout per un bug critico
Non sono bastati i mesi di test aggiuntivi, rispetto a quanto preventivato, per rendere l’aggiornamento a One UI 7 esente da problemi: Samsung ha infatti deciso di interrompere la distribuzione dell’update dopo aver scoperto la presenza di un bug critico, potenzialmente in grado di rendere i dispositivi inutilizzabili. Stando a quanto emerso, lo stop è stato imposto a livello globale. Una misura precauzionale, per evitare guai peggiori.
Samsung ha sospeso la distribuzione di One UI 7Va precisato che l’anomalia è stata individuata all’interno della release stable dell’update, dunque quella destinata agli utenti finali. A quanto pare, è passata inosservata durante tutto il periodo trascorso in fase beta. Questo solleva dubbi legittimi anche sull’efficacia delle procedure adottate per lo sviluppo.
Di quale problema si tratta? Dopo aver scaricato e installato l’aggiornamento, alcuni utenti in possesso dei modelli top di gamma Galaxy S24 sono alle prese con smartphone impossibili da sbloccare. Accade indipendentemente dalla tipologia del processore in dotazione: Exynos oppure Snapdragon.
Una prima segnalazione dello stop è giunta dal noto leaker UniverceIce, con un post su X che fa riferimento esclusivamente ai telefoni commercializzati nel paese d’origine, la Corea del Sud. Per questioni legate alla sicurezza, l’interruzione è stata però immediatamente imposta in tutto il mondo. Samsung non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito, ma gli update non risultano più disponibili sui server del gruppo.
Il pacchetto di One UI 7 porta sui dispositivi interessati anche l’aggiornamento al sistema operativo Android 15 e diverse novità legate all’intelligenza artificiale. I primi modelli a riceverlo sono stati i già citati Galaxy S24 oltre ai pieghevoli Z Fold6 e Z Flip6, con il lancio avvenuto la scorsa settimana.
Smartphone più recenti, come quelli della serie Galaxy S25 e i nuovi Galaxy A (A56, A36 e A26) lanciato nel 2025 sono venduti con l’ultima versione già presente a bordo.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Oggetti smarriti? Il dispositivo Samsung per ritrovarli in pochi secondi
Ce l’hai presente il fastidio di non sapere dove hai lasciato lo zaino con il PC e tutti i tuoi documenti? O la preoccupazione di non sapere dove sono finite le chiavi di casa o della macchina? Probabilmente sì, è un’esperienza comune a tante persone. Un’esperienza spiacevole che puoi finalmente dimenticare grazie a Samsung Galaxy SmartTag2, da acquistare oggi in offerta su Amazon con il 42% di sconto.
3 ragioni per scegliere Samsung Galaxy SmartTag2
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Un dispositivo che può davvero cambiarti la vitaSamsung Galaxy SmartTag2 è un dispositivo compatto che puoi agganciare al mazzo delle chiavi di casa, della moto o dell’automobile, così come alla borsa, allo zaino o alla valigia. In tutti i casi Samsung Galaxy SmartTag2 si occuperà di tracciare la posizione e informarti in tempo reale di dove si trova grazie all’apposita applicazione sul tuo smartphone.
Tra gli aspetti interessanti di Samsung Galaxy SmartTag2 è che ha una batteria che dura fino a 500 giorni, per un’autonomia enorme. Ma soprattutto che è resistente all’acqua e alla polvere e lo puoi collegare a tutti gli articoli e gli accessori che vuoi, così da poterli ritrovare nel caso li dovessi smarrire.
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Collegando Samsung Galaxy SmartTag2 allo smartphone, ricevi indicazioni chiare e puntuali per arrivare al luogo in cui hai dimenticato ciò che cerchi e puoi sfruttare anche la funzionalità Ring Your Tag per far suonare SmartTag2 e ritrovarlo più velocemente. Un dispositivo che ti può tornare molto utile e che ora puoi avere a soli 23,35€ l’uno con un interessante 42% di sconto.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}3 vantaggi dei computer quantistici secondo Google
Oggi è il World Quantum Day e Google ha colto l’occasione per parlare dei computer quantistici. Secondo Big G è l’inizio di una nuova era scientifica. Nei prossimi decenni, favoriranno la scoperta di nuovi farmaci, lo sviluppo di batterie migliori e la produzione di energia pulita dalla fusione nucleare.
Google: 3 vantaggi dei computer quantistici per la societàGoogle è convinta che i computer quantistici saranno il Santo Graal per scovare farmaci sempre più efficaci. Altro che prove ed errori in laboratorio. Con i qubit, i ricercatori potranno simulare l’interazione tra principi attivi, bersagli terapeutici e molecole biologiche. E non è solo teoria. L’azienda di Mountain View ha già collaborato con Boehringer Ingelheim per dimostrare la superiorità dei computer quantistici nel replicare il citocromo P450, un enzima chiave per capire se un farmaco funziona o meno.
Auto elettriche, bus green, smart grid, sono tutte belle idee, ma senza batterie performanti non si va molto lontano. Ecco perché Google punta sui computer quantistici per rivoluzionare il mondo degli accumulatori. L’idea è usare i qubit per progettare materiali innovativi. Un esempio? Il litio-nichel-ossido (LNO), un’alternativa più ecologica al litio-cobalto-ossido oggi diffuso. Peccato che l’LNO sia ostico da produrre. Ma secondo Google, con l’aiuto dei computer quantistici, si possono produrre batterie più verdi ed efficienti.
Oggi l’energia pulita significa vento e sole. Ma in futuro, il vero salto potrebbe arrivare dalla fusione nucleare. Un reattore a fusione sarebbe una fonte di energia pressoché illimitata e a zero emissioni. Il problema? La tecnologia non è ancora matura. Ma Google è ottimista. Grazie ai computer quantistici, sostiene, sarà possibile progettare reattori a fusione molto più efficienti degli attuali prototipi. Mentre i modelli classici richiedono miliardi di ore di calcolo e spesso sbagliano, gli algoritmi quantistici promettono simulazioni più rapide e accurate dei meccanismi che innescano e sostengono la fusione.
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A ormai una settimana dalla chiusura della finestra di unione per lo sviluppo del nuovo kernel, è stata rilasciata la versione Linux 6.15-rc2, ovvero la seconda versione anteprima che integra le prime correzioni che erano state inviate negli ultimi sette giorni.
Linux 6.15 RC 2 introduce diverse correzioni inviate nell’ultima settimanaGli aggiornamenti più recenti per Linux 6.15 RC 2 includono ottimizzazioni per la protezione contro vulnerabilità Spectre RSB su processori AMD e Intel, insieme a miglioramenti per i driver grafici: è stato risolto un problema di sfarfallio per Intel, mentre il driver AMDGPU ha introdotto il supporto per la gestione della memoria dei dispositivi tramite cgroups (“DMEM”). Non mancano diverse correzioni minori sparse nel codice, emerse durante le prime fasi di test del kernel.
Di seguito il commento di Linus Torvalds in merito al rilascio della seconda versione release candidate:
“Le cose sembrano abbastanza normali. Sì, si è trattato di un merge più ampio del solito, ma almeno per ora la rc2 sembra abbastanza in linea con le statistiche normali, sia per quanto riguarda il numero di commit che per il diffstat. Non c’è nulla di particolarmente rilevante per me, ma siamo ancora agli inizi della release, quindi vediamo come va…
Circa un quarto della patch è costituito da aggiornamenti di autotest, il che è forse un po’ insolito, ma allo stesso tempo non allarmante.
A parte questo, è tutto distribuito in modo abbastanza uniforme: driver (la GPU ne rappresenta circa la metà), aggiornamenti di architettura, kernel e networking, file system, documentazione. Un po’ di tutto, in altre parole.”
Linux 6.15 sarà disponibile in versione stabile verso la fine del mese di maggio. Nella RC 1 sono stati apportati numerosi cambiamenti che interessano principalmente diversi componenti, come il file system Bcachefs, il driver Nvidia, miglioramenti alle prestazioni crittografiche e molto altro che è possibile scoprire nel dettaglio attraverso il nostro articolo.
Windows 11 24H2: problemi con l'aggiornamento KB5055523
Nella pagina dell’aggiornamento KB5055523 di Windows 11 24H2 sono indicati tre bug. Diversi utenti hanno però segnalato la presenza di altri problemi, prima e dopo l’installazione tramite Windows Update. Al momento non sono arrivati commenti da Microsoft.
KB5055523 non si installaUno dei bug più frequenti è quello che impedisce l’installazione dell’aggiornamento. Dopo aver avviato il download dell’update KB5055523, alcuni utenti hanno visto sullo schermo i famigerati codici di errore indecifrabili, come 0x80070306, 0x800f0905 e 0x800704ec. In diversi casi, la procedura si blocca al 20% o al 70%.
Analizzando i log di Windows Update, un utente ha scoperto un problema relativo ad una DLL. L’esecuzione del comando sfc /scannow non è servito a nulla, in quanto l’errore viene mostrato ugualmente. Un possibile workaround è scaricare il file dell’aggiornamento dal Microsoft Update Catalog e procedere all’installazione manuale.
Problema con Windows HelloMicrosoft ha confermato l’esistenza di un bug che impedisce l’uso di Windows Hello. Alcuni utenti hanno segnalato un problema differente correlato alla funzionalità. Su determinati notebook è possibile disattivare la webcam per motivi di sicurezza, mantenendo attivo il sensore IR usato per il riconoscimento facciale.
Dopo aver installato l’aggiornamento KB5055523, Windows Hello non funziona più. Per il login è necessario utilizzare il lettore di impronte digitale (se presente) o il PIN. In alcuni casi, il riconoscimento facciale è possibile solo dopo aver disattivato la fotocamera RGB in Gestione dispositivi. Se il workaround non è efficace, l’unica alternativa è rimuovere l’aggiornamento.
L’azienda di Redmond ha intanto rimosso un “compatibility hold” introdotto a settembre 2024. Gli utenti possono ora installare Windows 11 24H2, dopo aver aggiornato le app per la personalizzazione degli sfondi.