WinRAR: vulnerabilità aggira la verifica MotW
Una vulnerabilità di WinRAR potrebbe essere sfruttata per aggirare la verifica MotW (Mark of the Web) e quindi per eseguire codice arbitrario sul computer all’insaputa dell’utente. Il problema di sicurezza è presente nelle versioni precedenti alla 7.11, quindi è consigliata l’installazione dell’aggiornamento nel minor tempo possibile.
Nessun avviso MotWMotW è un identificatore usato da Windows per i file scaricati da Internet. Viene implementato usando la funzione ADS (Alternate Data Stream) del file system NTFS. Quando viene aperto un file eseguibile, il sistema operativo mostra un avviso di sicurezza. Per i file di Office è invece disponibile la visualizzazione protetta.
Un trucco sfruttato dai cybercriminali è nascondere i malware negli archivi RAR. WinRAR offre quindi una funzionalità che permette di cercare il MotW nei file presenti nell’archivio (c’è anche l’opzione che elimina altre informazioni per migliorare la privacy).
La vulnerabilità CVE-2025-31334, scoperta dal Japan’s Computer Security Incident Response Team, permette di aggirare la verifica MotW di WinRAR. Ciò avviene con l’apertura di un link simbolico che punta ad un file eseguibile presente nell’archivio. Un cybercriminale potrebbe quindi eseguire codice arbitrario. I link simbolici possono essere creati in Windows solo con permessi di amministratore, ma è comunque un rischio.
Il bug è stato eliminato con la versione 7.11 di WinRAR. Gli utenti che usano questa ottima utility devono installare subito l’aggiornamento. WinRAR è un software shareware (accesso gratuito a tutte le funzionalità per un tempo limitato). Il costo è 29,95 euro (IVA esclusa).
Apple Music per Windows ora supporta l'audio Dolby Atmos
Apple ha fatto una bella sorpresa agli utenti dei PC: il supporto a Dolby Atmos su Apple Music per Windows. Ora anche chi ascolta musica sul computer potrà immergersi in un’esperienza audio tridimensionale.
Apple aggiunge il supporto Dolby Atmos ad Apple Music per WindowsL’avvento del Dolby Atmos su Apple Music, ormai quattro anni fa, ha trasformato l’esperienza degli utenti. Questa tecnologia non si limita a riprodurre musica – crea un’illusione acustica che avvolge completamente l’ascoltatore, catapultandolo dal divano di casa alla prima fila di un concerto o tra le pareti sacre di uno studio di registrazione.
Per catturare ogni sfumatura però, servirebbe un set di altoparlanti compatibili. Ma anche le cuffie possono regalare un’esperienza spaziale grazie a speciali tecnologie di mixaggio. Gli AirPods e i Beats Bluetooth di Apple, ad esempio, supportano Dolby Atmos senza problemi.
Come attivare Dolby Atmos su Apple Music per WindowsPer abilitare Dolby Atmos su Apple Music per Windows, servirà anche l’app Dolby Access, che si può scaricare facialmente dal Microsoft Store. Una volta installata:
- Aprire l’app Music;
- Cliccare sul pulsante del menu;
- Selezionare Impostazioni e attivare Dolby Atmos nelle impostazioni di riproduzione.
È possibile anche scegliere se scaricare o meno i brani in formato Dolby Atmos, andando su Menu > Impostazioni > Generale e spuntando la casella “Scarica Dolby Atmos”.
Attenzione però: non bisogna aspettarsi di trovare l’icona Dolby su ogni canzone del catalogo Apple Music. Solo alcuni brani selezionati supportano questa tecnologia. La buona notizia è che, come per l’audio lossless, le tracce Dolby Atmos sono disponibili senza costi aggiuntivi. E chi non ha ancora l’app Apple Music per Windows, può scaricarla dallo Store di Microsoft.
TRIPLO SCONTO sul tablet Teclast M50: ecco come ottenerlo
Segnaliamo l’offerta a tempo di Amazon che propone un triplo sconto su Teclast M50, il tablet da 10 pollici perfetto per lo streaming. Ha ottenuto un voto medio superiore a 4/5 stelle in centinaia di recensioni, a testimonianza della sua qualità costruttiva, delle sue prestazioni e della sua versatilità.
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Teclast M50 è il tablet perfetto per lo streamingPuò contare sul sistema operativo Android con accesso senza limitazioni alla piattaforma Google Play per il download di applicazioni e giochi. Le dimensioni sono dimensioni 238,4×157,7×8,4 millimetri, il peso si attesta a 460 grammi. Il design è curato nei minimi dettagli. Scopri di più nella scheda completa.
- Display da 10,1 pollici (1280×800 pixel, 16:10) con refresh rate da 90 Hz;
- processore octa core Unisoc T606 con chip grafico Mali-G57;
- 14 GB di RAM (6+8 virtuali);
- 128 GB di memoria interna (espandibile con microSD fino a 3 TB):
- connettività Wi-Fi dual band, 4G-LTE con SIM, Bluetooth 5.0, e GPS;
- altoparlanti stereo;
- fotocamera posteriore da 13 megapixel e frontale da 5 megapixel;
- batteria da 6.000 mAh con autonomia elevata.
Ecco come acquistare il tablet Teclast M50 al prezzo di soli 114 euro, approfittando del triplo sconto di oggi.
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- se paghi con BANCOMAT Pay c’è anche la terza (scopri di più).
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Il dispositivo, nella colorazione Turchese, è venduto dallo store ufficiale del brand e spedito da Amazon. Se lo ordini adesso arriverà a casa tua entro pochi giorni con la consegna gratis. Trattandosi di un’offerta a tempo potrebbe scadere o andare sold out da un momento all’altro.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Apple rimanda ancora il lancio dello smart hub con display
Da tempo si discute del fatto che Apple intende lanciare un inedito smart hub con display, ma secondo Mark Gurman di Bloomberg l’avvento del dispositivo sul mercato sarebbe stato rimandato e adesso potrebbe slittare addirittura al 2026.
Apple: smart hub con display slittato al 2026La causa di tutto è da ricercare in Apple Intelligence e più precisamente nei problemi ingegneristici legati a Siri, che sembrerebbero rallentare lo sviluppo di gran parte delle funzionalità smart previste per il nuovo device per la smart home. I problemi sarebbero tali da richiedere una riscrittura completa delle funzionalità AI annunciate nei mesi scorsi.
In principio, il colosso di Cupertino aveva pianificato il lancio del suo smart hub con display per la prima metà del 2025, con un debutto previsto a marzo. Il lancio è stato poi rimandato ad aprile o ai mesi successivi, in concomitanza con la presentazione degli iPhone 17. Ora, però, il rinvio pare essere stato riprogrammato, sulla falsariga di precedenti voci di corridoio, con una nuova finestra temporale che guarda direttamente al prossimo anno.
In base a quanto emerso sino a questo momento, il device si presenterebbe come una sorta di HomePod con display integrato da 7 pollici, quadrato e concepito per essere posizionato su un tavolo, in cucina, sul comodino o in salotto. L’interfaccia sarebbe una via di mezzo tra iOS e tvOS, basata su un sistema operativo completamente nuovo, costruito per integrarsi con HomeKit, Apple Intelligence e App Intents.
Sebbene il giornalista non lo dia ancora per certo, l’ipotesi che Apple possa decidere di accantonare del tutto questo progetto non è poi così remota. Chiaramente, lo smart hub con display non avrebbe mai rappresentato una fetta rilevante del fatturato, ma sarebbe stato il primo vero passo nell’espansione dell’ecosistema smart home della “mela morsicata”.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}SwitchBot: il rilevatore di CO2 più venduto in forte sconto (coupon)
È il rilevatore di CO2 più venduto su Amazon e oggi è proposto con un forte sconto rispetto al prezzo del listino ufficiale: si tratta del modello di SwitchBot. Per approfittare dell’offerta in corso non devi far altro che attivare il coupon dedicato. Ha dimensioni compatte, è dotato della connettività Bluetooth e ti aiuterà a mantenere l’ambiente domestico sicuro per tutta la famiglia.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Google Pixel 10: teleobiettivo sul modello base
Al lancio della nuova gamma di smartphone Google Pixel 10 mancano ancora mesi, ma le fughe di notizie su ciò che il colosso di Mountain View prevede di offrire nei suoi prossimi smartphone hanno già iniziato ad essere diffuse online. Proprio a tal riguardo, un documento interno di Google condiviso dalla redazione di Android Authority rivela le specifiche della fotocamera.
Google Pixel 10: modello base con teleobiettivo Samsung 3J1 da 11 MPLa cosa particolarmente interessante è il fatto che, secondo il documento, sulla falsariga di quanto precedentemente vociferato, il modello base della serie Google Pixel sarà dotato di un teleobiettivo Samsung 3J1 da 11 MP.
Anche se questo potrebbe sembrare un importante upgrade, l’aggiunta del teleobiettivo comporta un compromesso: Google starebbe declassando la fotocamera principale e ultra-grandangolare dello smartphone. Il dispositivo, dunque, potrebbbe non offrire il livello di prestazioni della fotocamera che ci si aspetterebbe a causa delle dimensioni ridotte del sensore.
Il Pixel 9 è dotato di un sensore primario Samsung GNV 1/1.31″ e di un sensore Sony IMX858 1/2.55″ ultra wide. Tuttavia, il modello base della serie Google Pixel 10 dovrebbe essere dotato di un sensore primario Samsung GN8 1/1,95″ e di un sensore Sony IMX712 1/3,1″ ultra wide. Queste specifiche potrebbero sembrare familiari perché sono le stesse che si trovano nel Google Pixel 9a. Alla luce di ìo, il prossimo Google Pixel 10 in variante base sarà un Pixel 9a con un teleobiettivo aggiunto.
La documentazione rivela altresì che “big G” non ha intenzione di apportare modifiche ai modelli Pro. Tuttavia, il modello Pro Fold starebbe ricevendo un leggero aggiornamento del sensore principale. Da tenere recente che l’attuale Pixel 9 Pro Fold è dotato di un sensore Sony IMX787, ma il Pixel 10 Pro Fold dovrebbe disporre di un sensore Samsung GN8.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Llama 4 di Meta brilla su LM Arena, ma c'è il trucco
Maverick, uno dei nuovi modelli AI Llama 4 rilasciati da Meta sabato scorso, si piazza al secondo posto su LM Arena. Sembra un risultato eccezionale, ma c’è un problema: la versione di Maverick utilizzata su LM Arena non è la stessa disponibile per gli sviluppatori…
I test di Meta sui nuovi modelli AI sono fuorvianti?Come hanno fatto notare diversi ricercatori di AI su X, Meta ha specificato nel suo annuncio che Maverick su LM Arena è una “versione sperimentale per chat“. Inoltre, un grafico sul sito ufficiale di Llama rivela che i test di Meta su LM Arena si basano su una variante ottimizzata per offrire risposte più naturali e fluide in chat.
Non è la prima volta che si sollevano dubbi sull’affidabilità di LM Arena come misura delle prestazioni di un modello AI. Tuttavia, finora le aziende non avevano ammesso di aver personalizzato o ottimizzato i loro modelli per ottenere punteggi migliori su questa piattaforma.
Il problema nel creare un modello su misura per un benchmark, tenerlo nascosto e poi rilasciare una variante “vanilla” dello stesso modello è che rende difficile per gli sviluppatori prevedere esattamente quanto bene funzionerà in contesti specifici. È anche fuorviante. Idealmente, i benchmark, per quanto imperfetti, dovrebbero fornire una panoramica dei punti di forza e di debolezza di un singolo modello in una serie di attività.
I ricercatori su X hanno notato differenze evidenti nel comportamento del Maverick scaricabile pubblicamente rispetto al modello ospitato su LM Arena. La versione di LM Arena sembra usare molte emoji e dare risposte incredibilmente prolisse.
Trasparenza, questa sconosciuta…Meta e Chatbot Arena ora dovranno rispondere alla critiche, ma questa vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza delle aziende che sviluppano modelli AI. Se i benchmark vengono usati come strumenti di marketing, ma non riflettono le reali capacità dei modelli messi a disposizione degli utenti, si rischia di creare solo confusione e false aspettative.
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I nuovi dazi annunciati da Donald Trump verranno applicati dal 9 aprile. Apple dovrà scegliere tra due opzioni: ridurre il margine di profitto o aumentare i prezzi degli iPhone negli Stati Uniti. Stavolta l’azienda di Cupertino non ha ottenuto l’esenzione, come avvenuto durante il primo mandato di Trump.
Apple non sposterà la produzione negli USAGli iPhone vengono prodotti principalmente nelle fabbriche cinesi. Trump ha imposto alla Cina un dazio aggiuntivo del 34%, portando il totale al 54%. Da alcuni anni, soprattutto in seguito alla pandemia Covid-19, Apple ha spostato una parte della produzione in Vietnam, India, Malaysia, Thailandia e Brasile. I dazi hanno però colpito anche questi paesi (tra il 10% e il 46%), quindi un aumento dei prezzi degli iPhone sembra inevitabile.
Secondo il Wall Street Journal, l’iPhone 16 Pro con 256 GB di storage potrebbe costare 850 dollari in più. Il noto Mark Gurman di Bloomberg esclude che la produzione venga spostata negli Stati Uniti. Apple potrebbe invece scegliere una combinazione di quattro opzioni: assorbire i costi aggiuntivi, spingere i fornitori a ridurre i prezzi, passare i dazi ai clienti finali e modificare la catena di approvvigionamento.
L’ipotesi più probabile è un leggero incremento dei prezzi. Apple ridurrà quindi il margine di profitto (oggi intorno al 45%). Gli iPhone 16 attualmente nei magazzini statunitensi non subiranno nessun aumento. Un ritocco verso l’alto è previsto con gli iPhone 17. Nel frattempo, l’azienda di Cupertino potrebbe incrementare la produzione nei paesi meno colpiti da dazi, come il Brasile (10%).
C’è ancora la probabilità di una negoziazione tra i paesi e l’amministrazione Trump che porti ad una riduzione delle aliquote. Intanto, molti utenti hanno deciso di acquistare un’iPhone nel fine settimana prima del possibile aumento dei prezzi.
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Da tempo si discute di quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di iPhone 17 Pro e in special modo del fatto che il prossimo smartphone di Apple dovrebbe caratterizzarsi per un cambio radicale di design rispetto a quanto proposto sino a questo momento. A detta di Mark Gurman, però, le cose non andranno in questo modo, o almeno non proprio.
iPhone 17 Pro sarà esteticamente simile ad iPhone 16 ProIl noto giornalista di Bloomberg, nella sua ultima edizione della newsletter “Power On”, sostiene infatti che il colosso di Cupertino adotterà un approccio molto più conservativo con il design del prossimo modello Pro di iPhone.
Andando maggiormente in dettaglio, secondo Gurman, non ci sarà alcuna rivoluzione visiva nel 2025, con iPhone 17 Pro che sarà esteticamente simile ad iPhone 16 Pro, in special modo nella parte frontale, con la Dynamic Island ancora ben visibile.
Ciò non vuol dire che non ci saranno differenze evidenti. Per il giornalista, i cambiamenti si noteranno soprattutto sul modulo fotocamera posteriore, che subirà qualche modifica, pur mantenendo il medesimo stesso colore del resto della scocca.
Gurman smentisce anche il design a due tonalità, ipotizzato da alcuni rendering, con una zona fotocamera nera in contrasto con una scocca argentata o chiara. “Il design a due tonalità non ci sarà. La zona fotocamera posteriore sarà dello stesso colore del resto del dispositivo. Nessun blocco nero a contrasto.” afferma il giornalista.
La vera svolta, secondo Gurman, arriverà nel 2027, quando Apple festeggerà i 20 anni dall’uscita del primo iPhone. Un anniversario troppo importante per passare inosservato e che sarà celebrato con due dispositivi di grande impatto.
Come trasformare una foto in action figure con ChatGPT
Dopo l’invasione delle immagini in stile Ghibli, è la volta delle action figure: qui è dove ti spieghiamo come crearne una con ChatGPT. Segui questo breve tutorial per ottenere il risultato che vuoi, in modo semplice e veloce, i passaggi sono pochi e alla portata di tutti. Inoltre, è possibile farlo anche gratuitamente, senza abbonamento.
Come creare action figure con ChatGPTQui sotto l’immagine di partenza, presa dall’archivio di Unsplash. Qualsiasi altra fotografia del soggetto (se stesso o altri) andrà bene. È meglio se si tratta di un’inquadratura a figura intera.
Ecco la richiesta per l’AI, da sottoporre a ChatGPT. È riportata anche più avanti nell’articolo, per facilitare il copia-incolla.
Ecco di seguito il risultato finale, pronto da condividere sui social network.
La guida: i passi da seguire- Apri l’applicazione di ChatGPT su smartphone o nel browser del computer all’indirizzo chatgpt.com;
- seleziona l’immagine da caricare attraverso il pulsante +;
- utilizza il prompt riportato consigliato, personalizzandolo in base ai tuoi gusti.
Tutto qui, non serve altro. Va ricordato che per gli utenti gratuiti (che non hanno un abbonamento premium) è prevista una limitazione: possono creare fino a un massimo di tre immagini al giorno con ChatGPT.
Il promptLa parte più importante è quella relativa al prompt ovvero alla richiesta da sottoporre. Ne riportiamo un esempio suggerito di seguito, ma per ottenere un risultato il più possibile vicino alle proprie aspettative è necessario personalizzarlo. Per facilitare l’operazione abbiamo colorato le parti che consigliamo di modificare.
Utilizzando la mia foto, crea una action figure realistica di me stesso in un blister, in stile giocattolo da collezione di alta qualità. La figura deve essere in posizione eretta. Il blister deve avere un’intestazione ROSSA con il testo CREATO CON CHATGPT in grandi lettere BIANCHE. Includi gli accessori negli scomparti sul lato DESTRO della figura: un NOTEBOOK, una MONITOR e una TASTIERA. Lo sfondo del blister dovrebbe essere GRIGIO SCURO. Assicurati che l’action figure mantenga i miei lineamenti del viso e l’aspetto generale dalla foto caricata, con un’espressione SORRIDENTE, rendi l’immagine in dettaglio con una qualità fotorealistica.
Restando in tema, già un anno e mezzo fa abbiamo pubblicato su queste pagine il tutorial per trasformare qualsiasi soggetto in un FUNKO POP! sfruttando l’AI di Microsoft Designer.
Apple mantiene TikTok sullo store per altri 75 giorni
Donald Trump ha comunicato che firmerà un nuovo ordine esecutivo per prorogare la scadenza di altri 75 giorni in attesa dell’accordo sulla vendita di TikTok. In seguito alle rassicurazioni della Procuratrice Generale Pam Biondi, Apple ha deciso di mantenere l’app sullo store. Anche Google non ha rimosso l’app dal Play Store.
Apple e Google rischiano sanzioniIn base al precedente ordine esecutivo, l’accordo per la vendita di TikTok USA doveva essere sottoscritto entro il 5 aprile. La scadenza non è stata rispettata perché non è stata trovata l’intesa con ByteDance e il governo cinese. Quasi certamente c’è stata una frenata dovuta all’introduzione dei nuovi dazi (+34% per le importazioni dalla Cina negli Stati Uniti).
Un ordine esecutivo non può scavalcare una legge approvata dal Congresso (a maggioranza repubblicana), ma nessuno ha osato contestare il Presidente. Il secondo ordine esecutivo non è stato ancora firmato (Trump era in Florida a giocare a golf), quindi Apple e Google avrebbero dovuto rimuovere l’app di TikTok dai rispettivi store.
Secondo Bloomberg e Appleinsider, le due aziende hanno ricevuto una lettera di rassicurazioni da Pam Biondi. La Procuratrice Generale ha chiesto di rispettare l’ordine esecutivo di Trump (che ancora non esiste) e quindi di non rimuovere l’app dagli store.
In realtà, come hanno sottolineato alcuni senatori democratici, gli ordini esecutivi sono illegali. Solo una legge del Congresso può prorogare la scadenza. Apple e Google rischiano ugualmente pesanti sanzioni (fino a 850 miliardi di dollari). Considerato che la prescrizione è 5 anni, una futura amministrazione (diversa da quella di Trump) potrebbe chiedere il pagamento della multa.
Watermark sulle immagini create gratuitamente con ChatGPT?
Da una settimana circa, il nuovo generatore di immagini integrato in ChatGPT è a disposizione di tutti, anche degli utenti gratuiti. La novità ha richiamato un’attenzione tale che nemmeno OpenAI aveva previsto, tanto da registrare un sovraccarico dell’infrastruttura. Ha certamente contribuito la possibilità di trasformare qualsiasi foto in un’opera in stile Ghibli, diventata presto virale sulle bacheche dei social network. Anche per questo motivo, l’organizzazione guidata da Sam Altman sta pensando di introdurre un watermark.
ChatGPT: watermark per le immagini create gratisA scoprirlo è stato il ricercatore Tibor Blaho, segnalandolo nel weekend in un post su X, dopo aver analizzato il codice dell’applicazione del chatbot nella sua versione Android. Con tutta probabilità, la filigrana (se mai verrà concretamente introdotta), sarà applicata solo alle immagini create dagli utenti free.
In questo modo, da un lato OpenAI potrebbe pubblicizzare il proprio strumento, basato sul modello ImageGen, mentre dall’altro spingerebbe le sottoscrizioni degli abbonamento premium tra chi non vuole dover fare i conti con un risultato finale segnato dal watermark.
Stando a quanto riferito alla redazione del sito Bleeping Computer da una fonte rimasta anonima, la fase di test sarebbe già stata avviata, ma come spesso accade in questi casi coinvolgendo un numero limitato di account. L’obiettivo è ovviamente quello di raccogliere i feedback necessari a calibrare le prossime mosse.
La stessa OpenAI ha confermato che sono in arrivo le API per il modello ImageGen (che a sua volta fa parte di GPT-4o). Questo permetterà agli sviluppatori di realizzare servizi e prodotti in grado di sfruttarne la tecnologia.
L’ambito relativo alla generazione AI delle immagini è molto competitivo. Solo pochi giorni fa, Midjourney (uno dei suoi protagonisti fin dalla prima ora) ha presentato il modello V7 promettendo risultati ancora più convincenti e la capacità di elaborare in modo esaustivo le richieste ricevute.
Vision di Copilot arriva anche sui dispositivi mobili e su Windows
Copilot Vision, la funzione che aiuta a capire ciò che si sta guardando, non sarà più confinata alle pagine web di Edge. Microsoft ha deciso di portarla su Windows e sui dispositivi mobili.
Copilot Vision arriva su Windows e mobileImmaginiamo di puntare la fotocamera dello smartphone su una pianta appassita. Vision di Copilot la analizzerà in tempo reale e darà consigli su come prendersene cura. O magari si sta pensando di rinnovare il soggiorno. Basta inquadrare la stanza e l’assistente AI suggerirà come arredarla al meglio. Tutto questo sarà possibile grazie all’app Copilot per iOS e Android, che da oggi include Copilot Vision.
Ma le sorprese non finiscono qui. Presto, una funzione simile a Copilot Vision arriverà anche su Windows. L’app Copilot per PC è stata aggiornata per supportare questa novità su tutto il sistema. In questo modo l’assistente AI di Microsoft potrà aiutare a utilizzare le funzioni di Adobe Photoshop o ad analizzare le foto e le pagine web che si stanno guardando.
Recall o Copilot Vision?Attenzione però a non confondere Copilot Vision con Recall, un’altra funzione disponibile sui PC Copilot Plus. Mentre Recall scatta automaticamente istantanee quando attivata, Copilot Vision funziona in modo più simile alla condivisione dello schermo durante una chiamata su Teams. Si tratta quindi, di due funzioni ben diverse.
Gli utenti Windows Insider potranno provare Copilot Vision su Windows già dalla prossima settimana. Microsoft vuole essere sicura che tutto funzioni alla perfezione prima di un lancio più ampio. Del resto, quando si tratta di AI, la prudenza non è mai troppa.
Le altre novità di CopilotVision non è l’unica novità di Copilot. L’assistente AI si è aggiornato con una serie di funzionalità interessanti, come la memoria la personalizzazione, le Azioni, la generazione di podcast come NotebookLM di Google, e la ricerca approfondita come Deep Research di OpenAI.
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Lyca Mobile ha l’offerta giusta per te: 5G Portin 599Cosa è incluso? Ci sono 150 Giga di dati da utilizzare a piacimento, 8 Giga per il roaming UE, minuti e SMS illimitati, il supporto al servizio VoLTE (Voce su 4G) e molto altro ancora. Fai un salto sulle pagine del sito ufficiale per saperne di più e per attivarla. Queste condizioni sono applicate ai clienti che portano il loro numero da qualsiasi altro operatore, senza distinzioni.
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Il mese di aprile 2025 sarà caratterizzato da tantissime novità per Disney Plus che si prepara ad arricchire ulteriormente il catalogo di contenuti da mettere a disposizione dei propri utenti. Sono in arrivo, infatti, diverse serie inedite da guardare in streaming.
Per chi non ha ancora un abbonamento alla piattaforma è possibile puntare sul piano Standard con pubblicità che costa appena 5,99 euro al mese. In alternativa, c’è il piano Standard senza pubblicità, disponibile al prezzo di 9,99 euro al mese oppure nella versione annuale con un costo di 99,90 euro.
La terza opzione è rappresentata dal piano Premium, disponibile con un prezzo di 13,99 euro al mese oppure a 139,90 euro per un anno, con la possibilità di accedere ai contenuti in 4K.
Per accedere subito all’offerta e attivare un nuovo abbonamento basta visitare il sito ufficiale di Disney Plus, tramite il link qui di sotto.
Cosa guardare su Disney Plus ad aprile 2025Ci sono tanti nuovi contenuti da guardare su Disney Plus nel corso del mese di aprile 2025. Dallo scorso 4 aprile, ad esempio, sono arrivati i primi episodi di Dying for Sex, una nuova serie con Michelle Williams, composta da un totale di 8 episodi, già disponibili sulla piattaforma.
Da non perdere, inoltre, è l’arrivo dei nuovi episodi di Doctor Who, con la seconda stagione del nuovo corso della popolarissima serie. La data da cerchiare sul calendario è quella del prossimo 12 aprile.
Su Disney Plus, inoltre, è in arrivo la seconda stagione di Andor, seguito di una delle serie più apprezzate tra le produzioni ambientate nell’universo di Star Wars (la serie rappresenta un vero e proprio prequel dell film Rogue One). Gli episodi inizieranno ad arrivare sulla piattaforma da 23 aprile.
Per guardare tutti i nuovi contenuti in arrivo su Disney Plus basta raggiungere la piattaforma, tramite il link qui di sotto. Gli abbonamenti partono da 5,99 euro al mese.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Musk, Salvini e i dazi per USA-Europa: c'è confusione
Sono trascorsi solo pochi giorni da quando Donald Trump ha confermato l’introduzione di nuovi dazi sulle importazioni negli Stati Uniti, innescando conseguenze immediate sui mercati e nel resto del mondo. Eppure, uno dei suoi più stretti collaboratori sta già auspicando un futuro zero-tariff per quanto riguarda gli scambi tra USA ed Europa. Elon Musk ne ha parlato da remoto nel fine settimana, intervistato da Matteo Salvini, durante il congresso federale della Lega andato in scena a Firenze. Queste le sue parole.
Alla fine, spero che si concordi sul fatto che sia l’Europa che gli Stati Uniti dovrebbero idealmente passare, a mio avviso, a una situazione di zero tariffe doganali, creando di fatto una zona di libero scambio tra Europa e Nord America.
Dazi: Musk confida a Salvini che vengano eliminatiRicordiamo che la tassa extra applicata da Washington ai beni provenienti dall’Italia è pari al 20%, come per il resto del blocco UE.
Musk, che a detta dello stesso Trump potrebbe lasciare l’amministrazione USA entro pochi mesi per tornare a concentrarsi sulle proprie aziende (Tesla e SpaceX in primis), è da tempo apertamente schierato al fianco delle destre europee. Ciò nonostante, la posizione degli USA a proposito del conflitto tra Russia e Ucraina e alcuni atteggiamenti assunti nell’ultimo periodo, sembrano aver in qualche modo raffreddato l’amicizia con la premier Giorgia Meloni. E, di conseguenza, le trattative finalizzate a spingere l’utilizzo del servizio Starlink nel nostro paese (si lavora a un’alternativa nazionale).
Tra la Casa Bianca l’Europa, in particolare l’Italia, sembra essersi innescato una sorta di cortocircuito. Una situazione a tratti confusa in cui, da una parte, è necessario mantenere rapporti diplomatici formali e cordiali. Dall’altra, nel frattempo, si attuano misure destinate inevitabilmente a danneggiare l’alleato, in termini economici e non solo.
A conferma di quanto Musk stia assumendo una posizione critica sul tema dei dazi ci sono alcuni suoi post su X (uno dei quali eliminato) in cui ha attaccato Peter Navarro. È l’economista statunitense eletto da Trump a consigliere senior per il commercio, ritenuto tra i fautori della nuova politica protezionista USA.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Your Friends and Neighbors: quando e dove esce in streaming?
Tra le nuove uscite in streaming più attese per il mese di aprile c’è la serie Your Friends and Neighbors. Arriverà tra pochi giorni, più precisamente venerdì 11 aprile, in esclusiva su Apple TV+. Per guardarla senza alcuna spesa puoi sfruttare la settimana di prova gratuita messa a disposizione dal servizio della mela morsicata.
Your Friends and Neighbors è in arrivo su Apple TV+È composta da un totale di nove episodi e le aspettative sono talmente elevate che ancor prima di essere trasmessa è già stata rinnovata per una seconda stagione. Il genere è quello drammatico e le prime recensioni della critica, pubblicate da chi ha avuto modo di divorarla in anteprima, le hanno assegnato voti positivi, sottolineando soprattutto la qualità delle interpretazioni e della sceneggiatura, incentrata sulle storture di una comunità benestante in cui, tra ville sontuose e automobili di lusso, serpeggiano bugie e inganni. Questa la sinossi (senza spoiler) condivisa dalla piattaforma.
Dopo essere stato licenziato in tronco, un gestore di fondi speculativi ancora alle prese con il suo recente divorzio inizia a rubare nelle case dei vicini nel ricchissimo Westmont Village, solo per scoprire che i segreti e gli affari nascosti dietro quelle facciate sfarzose potrebbero essere più pericolosi di quanto abbia mai immaginato.
Nel cast di attori troveremo Jon Hamm (Mad Men) nei panni del protagonista principale Andrew Cooper insieme a Olivia Munn (The Newsroom), Amanda Peet, Mark Tallman e Hoon Lee.
Tra le altre nuove uscite su Apple TV+ ci sono anche le serie Side Quest e The Studio. Puoi vederle, insieme al resto del catalogo, iniziando la settimana di prova gratuita. Solo al termine deciderai se abbonarti o meno, senza alcun obbligo.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Vacanze di Pasqua all'estero? Resta al sicuro con la migliore VPN (-73%)
La Pasqua 2025 è alle porte e, considerando anche il 25 aprile e il successivo 1° maggio, per molti è ora di prepararsi alla prossima vacanza che, come spesso accade in questo periodo, si tradurrà in un viaggio all’estero. Per poter navigare in sicurezza e senza censure quando si viaggia all’estero, però, è fondamentale poter contare su di una VPN illimitata.
La soluzione giusta è rappresentata da NordVPN, da tempo considerata come la miglior VPN sul mercato. Il servizio in questione è ora protagonista di un’ottima offerta: per chi sceglie il piano biennale c’è uno sconto netto sul prezzo che si riduce fino a 3,09 euro al mese.
In più, è possibile sfruttare anche 3 mesi aggiuntivi, per un totale di 27 mesi di utilizzo a prezzo bloccato. La promozione garantisce uno sconto del 73% sul prezzo della VPN. C’è sempre una garanzia di rimborso di 30 giorni.
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Perché scegliere NordVPNCi sono diversi motivi per cui NordVPN è la soluzione giusta per chi ha bisogno di una VPN illimitata e sicura da utilizzare durante un viaggio all’estero. Il servizio mette a disposizione una connessione protetta dalla crittografia e, quindi, permette l’accesso a Internet in sicurezza anche quando si utilizza un accesso a Internet pubblico.
L’uso della rete VPN, inoltre, avviene con l’applicazione di una politica “no log” e, quindi, senza tracciamento dell’attività online. In più, la connessione è sempre senza limiti di banda e di traffico dati ed è possibile sfruttare un network di migliaia di server, sparsi in oltre 100 Paesi al momento, che consente di “spostare” il proprio IP in un altro Paese, evitando blocchi geografici e censure online. La connessione tramite rete VPN può avvenire da 10 dispositivi in contemporanea.
Con NordVPN è possibile accedere alla VPN sfruttando la promo in corso che abbatte il prezzo fino a 3,09 euro al mese andando a scegliere il piano biennale con 3 mesi extra. Per accedere alla promo basta premere sul box qui di sotto.
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OpenAI si trova al centro dell’ennesima bufera legale. Autori, programmatori e altri detentori di diritti accusano l’azienda di aver utilizzato le loro opere (libri, codici e altro) per addestrare i propri modelli AI senza permesso. OpenAI si è sempre difesa invocando il “fair use“, ma i querelanti sostengono che la legge sul copyright statunitense non preveda eccezioni per i dati di addestramento.
I modelli di OpenAI hanno memorizzato brani di libri e articoli protetti da copyright?Ora, un nuovo studio sembra dare credito alle accuse. I ricercatori delle università di Washington, Copenaghen e Stanford hanno proposto un metodo per identificare i dati di addestramento “memorizzati” dai modelli accessibili tramite API, come quelli di OpenAI.
I modelli AI sono, in sostanza, motori di previsione. Addestrati su enormi quantità di dati, imparano schemi e pattern che poi usano per generare testi, foto e altro. La maggior parte degli output non sono copie esatte dei dati di addestramento, ma alcuni inevitabilmente lo sono. Si è scoperto che alcuni modelli di immagini rigurgitano screenshot dei film su cui sono stati addestrati, mentre alcuni modelli di linguaggio plagiano di fatto articoli di giornale.
Il metodo proposto dallo studio si basa su quelle che gli autori chiamano parole “ad alta sorpresa”, ovvero parole che spiccano come insolite nel contesto di un’opera più ampia. Ad esempio, la parola “radar” nella frase “Jack e io sedevamo perfettamente fermi con il radar che ronzava” sarebbe considerata ad alta sorpresa perché, in un contesto simile, sarebbe più comune trovare parole come “motore” o “radio” prima del verbo “ronzava”. La presenza di un termine inusuale come “radar” crea quindi un piccolo scarto di previsione che il nostro cervello registra come interessante o significativo.
I ricercatori hanno testato diversi modelli di OpenAI, tra cui GPT-4 e GPT-3.5. Hanno rimosso le parole ad alta sorpresa da brani di libri di narrativa e articoli del New York Times, chiedendo poi ai modelli di “indovinare” le parole mascherate. Se i modelli ci riuscivano, probabilmente avevano memorizzato il brano durante l’addestramento.
I risultati dei test suggeriscono che GPT-4 ha memorizzato parti di libri di narrativa popolari, inclusi libri in un dataset chiamato BookMIA che contiene campioni di ebook protetti da copyright. I risultati indicano anche che il modello ha memorizzato parti di articoli del New York Times, anche se in misura minore.
OpenAI invoca il fair useDa molto tempo OpenAI sostiene che sia necessario rendere più flessibili le regole sull’uso di contenuti protetti da copyright per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. L’azienda ha stretto anche alcuni accordi di licenza con editori o creatori di contenuti e permette anche ai titolari dei diritti di scegliere di non far usare le proprie opere, attraverso specifici meccanismi di opt-out.
OpenAI ha cercato di influenzare governi e legislatori affinché vengano introdotte norme che permettano un uso più ampio e legittimo dei contenuti esistenti per fini di addestramento AI, anche senza autorizzazione esplicita — facendo leva sul “fair use“. Un concetto spinoso e ancora irrisolto.
Podcast di Copilot genera podcast con l'AI come NotebookLM
Microsoft ha festeggiato i suoi primi 50 anni in grande stile, svelando una serie di novità per Copilot, il suo assistente AI. Tra queste, spiccano Memory e Personalization, Actions (capacità di agire in autonomia) e molto altro. Ma la vera sorpresa è un’intrigante nuova funzione: Podcast, che ricorda in tutto e per tutto NotebookLM di Google.
Microsoft contro Google NotebookLM con i podcast AI di CopilotNotebookLM è diventato virale l’anno scorso, conquistando gli utenti con la sua capacità di generare contenuti audio basati su input testuali, video di YouTube e link web. Da allora, Google ha continuato a migliorare il servizio per soddisfare la crescente domanda. Ora, infatti, è possibile fare ricerche sul web e aggiungerne i risultati tra le fonti.
Ora Microsoft vuole prendersi una fetta di questa torta con i Podcast di Copilot. Questa nuova funzione permette a Copilot di creare podcast personalizzati in base agli interessi degli utenti. Microsoft immagina scenari in cui Copilot potrebbe generare podcast per analizzare e confrontare opzioni di acquisto (come vacanze o auto) o per approfondire un tema specifico. E mentre l’utente ascolta, può interagire con Copilot per saperne di più.
Ma i podcast non sono l’unica novità. Microsoft ha anche portato su Copilot Deep Research, la popolare funzione di ricerca approfondita, già presente su ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google. Con questa funzione, Copilot può effettuare ricerche online complesse e multi-step, fornendo all’utente un rapporto semplificato.
E poi c’è Actions, la capacità “agentica” che permette a Copilot di completare compiti per conto dell’utente. Basta chiedere a Copilot, in linguaggio naturale, di prenotare biglietti per un evento, un tavolo al ristorante e così via. Inizialmente, le Azioni di Copilot funzioneranno con siti popolari Booking.com, Expedia, Kayak, TripAdvisor, Skyscanner, ecc.
Copilot di Microsoft sempre più simile a ChatGPT e GeminiL’obiettivo di Microsoft è chiaro: vuole che Copilot diventi un assistente AI altamente personalizzato e versatile, per sottrarre utenti a ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google. Ci riuscirà? Chi vivrà, vedrà.