Trump e Cina firmano la pace commerciale: cosa cambia davvero

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 10:32

Due giorni di negoziati serrati a Londra. Telefonate nel cuore della notte tra Washington e Pechino. Alla fine il lieto annuncio che tutti aspettavano. “L’accordo con la Cina è fatto“, ha scritto Trump su Truth. Dopo mesi di guerra commerciale, americani e cinesi hanno trovato un compromesso. Ma quanto è reale questa pace? E soprattutto, quanto durerà?

Guerra dei dazi finita?

Tutto è iniziato ad aprile. quando Trump ha imposto dazi fino al 145% sui prodotti cinesi. Una batosta così forte da paralizzare praticamente tutti gli scambi tra i due paesi. La Cina ha risposto a tono, e nel giro di poche settimane il commercio tra le due superpotenze è crollato.

A maggio è arrivato il primo accordo a Ginevra. Una tregua di 90 giorni con dazi ridotti al 30% per gli USA e al 10% per la Cina. Sembrava la fine della guerra commerciale, ma… Trump ha accusato Pechino di non rispettare gli impegni, soprattutto sulla fornitura di terre rare.

Ora, cosa prevede il nuovo accordo? La Cina si impegna a rimuovere le restrizioni sull’esportazione di terre rare e magneti, mentre gli Stati Uniti allenteranno alcuni controlli imposti sulle esportazioni tecnologiche verso la Cina. Anche se non è ancora chiaro quali prodotti o settori saranno coinvolti, si parla di chip, software industriali e componenti ad alto valore strategico. Gli studenti cinesi inoltre, potranno tornare nelle università americane.

Nonostante l’ottimismo ufficiale, questo accordo riporta sostanzialmente la situazione a com’era prima dell’escalation di aprile. I dazi rimangono sempre altissimi e le restrizioni tecnologiche restano quasi tutte in piedi. E i problemi veri – il modello economico cinese, il furto di brevetti, il fatto che la Cina vende molto più di quanto compra – sono rimasti irrisolti.

Il vero punto di svolta è stato il controllo cinese sulle terre rare. Questi materiali sono essenziali per produrre tutto, dai chip dei computer ai motori delle auto elettriche. La Cina ne controlla oltre l’80% della produzione mondiale! Quando Pechino ha limitato le esportazioni in risposta ai dazi americani, ha colpito nel segno.

Un’intesa fragile

Wall Street e le imprese hanno accolto con sollievo la notizia. Ma le tensioni tra USA e Cina vanno ben oltre il commercio. La competizione tecnologica, le questioni di sicurezza nell’Indo-Pacifico, Taiwan, i diritti umani, sono tutti dossier aperti che potrebbero far saltare all’aria la tregua commerciale da un momento all’altro.

La storia recente suggerisce cautela. Trump aveva già raggiunto un accordo commerciale “storico” con la Cina nel 2020, ma non è stato rispettato. La pandemia ha complicato le cose, ma anche senza Covid, non è che i rapporti tra le due superpotenze fossero così idilliaci.

Il nuovo accordo deve essere ancora approvato da Trump e da Xi Jinping. Ma ammesso che si faccia, riuscirà a superare le prossime (inevitabili) crisi?

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iPhone 17: display a 120 Hz su tutta la serie

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 10:22

Questo autunno saranno presentati i nuovi iPhone 17, ma è già da tempo che circolano le più disparate indiscrezioni riguardo la futura gamma degli smartphone Apple, in special modo per quel che concerne il display. A tal proposito, contrariamente a quanto precedentemente sostenuto, nelle scorse ore è stata diffusa la notizia secondo cui tutti i modelli avranno uno schermo con frequenza di aggiornamento a 120 Hz.

iPhone 17: 120 Hz per tutti

Andando più nello specifico, l’insider Digital Chat Station, solitamente abbastanza affidabile e a stretto contatto con la catena di approvvigionamento, ha fatto sapere mediante un post sul social network cinese Weibo che tutti i dispositivi che andranno a comporre la gamma iPhone 17, dunque sia quelli base che quelli Pro, avranno un display con frequenza di aggiornamento più elevata rispetto agli iPhone 16, ovvero pari a 120 Hz.

Andando a leggere i commenti, però, si apprende che l’insider pare dare credito ai rumor riguardo l’adozione di una tecnologia di livello più basso per quel che concerne il pannello dei modelli non Pro, i quali non dovrebbero supportare il ProMotion, per cui la frequenza dovrebbe essere variabile da 1 Hz a 120 Hz, suggerendo pertanto che ci sarà comunque una differenza tra i modelli più costosi e quelli che rappresentano l’offerta d’ingresso.

Sempre parlando di iPhone 17, l’insider ha svelato che le prestazioni di A19 Pro, il chip su cui potranno contare i modelli Pro, dovrebbero offrire punteggi su Geekbench 6 nell’ordine dei 4.000 punti per il single core e oltre 10.000 punti in multi core. Sono passi in avanti molto importante rispetto ai punteggi del chip A18 Pro.

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Windows 11 24H2: KB5063060 risolve bug di KB5060842

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 10:19

Microsoft ha rilasciato il nuovo aggiornamento KB5063060 per Windows 11 24H2. Viene definito “out-of-band” in quanto è un update di emergenza distribuito per risolvere un problema di compatibilità introdotto con l’aggiornamento KB5060842 del 10 giugno. Quest’ultimo era stato sostituito con una versione modificata.

KB5063060 prende il posto di KB5060842

L’aggiornamento cumulativo KB5060842 di Windows 11 24H2 include tutte le funzionalità dell’aggiornamento opzionale KB5058499 del 28 maggio. Microsoft ha aggiunto una novità relativa alla creazione dei punti di ripristino e risolto un bug con Windows Hello. Al termine dell’installazione, la build diventerà 26100.4349.

Poche ore dopo, Microsoft ha sospeso temporaneamente la distribuzione a causa di un problema di compatibilità con un numero limitato di dispositivi. L’azienda di Redmond ha successivamente rilasciato una versione modificata di KB5060842 senza il bug.

Ora è noto il problema che ha portato alla sospensione. Ieri sera è stato rilasciato l’aggiornamento “out-of-band” KB5063060, offerto automaticamente da Windows Update ai dispositivi senza l’aggiornamento KB5060842. Include infatti le stesse funzionalità, gli stessi miglioramenti e le stesse patch di sicurezza, ma c’è anche il fix per bug introdotto da KB5060842.

Quando viene eseguito un gioco che usa il servizio Easy Anti-Cheat, il computer si riavvia a causa del problema di compatibilità. L’installazione dell’aggiornamento KB5063060 risolve il bug. In alternativa può essere scaricato dal Microsoft Update Catalog. Al termine della procedura, la build di Windows 11 24H2 diventerà 26100.4351.

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Apple TV+ non serve a vendere più iPhone

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 09:52

Nel corso di una recente intervista rilasciata a Variety di recente, Tim Cook, il CEO di Apple, ha fatto luce su una delle questioni più spinose degli ultimi anni legate all’azienda: Apple TV+ non è stato creato con l’intento di incentivare le vendite di iPhone.

Apple TV+ non serve a incentivare le vendite degli iPhone

Secondo quanto dichiarato da Cook, la piattaforma streaming di Apple non nasce quindi sulla base di logiche promozionali o di strategie di mercato legate al ciclo di prodotto, ma da una precisa visione culturale, con un approccio totalmente diverso dai competitor, ovvero proporre solo contenuti originali, creati da zero.

“So che costruire un catalogo sarebbe stato il modo più rapido per entrare nel mercato, ma non ci sembrava una scelta in linea con lo spirito Apple. Preferiamo investire su contenuti che riflettano la nostra identità e in cui possiamo riversare tutta la nostra passione” ha dichiarato Cook.

Il momento dell’intervista non è casuale. In questo periodo, infatti, Apple è in piena promozione per “F1: The Movie”, la sua più ambiziosa produzione cinematografica, con Brad Pitt protagonista, co-prodotta da Lewis Hamilton e diretta da Joseph Kosinski, regista di Top Gun: Maverick.

È una pellicola da 200 milioni di dollari che farà il suo debutto prima al cinema grazie alla distribuzione di Warner Bros e poi su Apple TV+ e per la mesa a punto della quale sono state sfruttate tecnologia della fotocamera specifiche per catturare sequenze di corse ad alta velocità in F1 disponibile sugli ultimi iPhone.

Anche a tal riguardo, però, Cook è chiaro: “Non penso nemmeno per un secondo che questo film debba servire a vendere più iPhone. Non è quello lo scopo. Vogliamo semplicemente raccontare una grande storia, creare valore e fare un buon business. Tutto qui”.

Sempre durante l’intervista il CEO di Apple ha posto l’accento sul ritmo produttivo del 2025, il primo anno in cui Apple TV+ può offrire una programmazione settimanale regolare, proponendo un calendario fitto e accurato, capace di consolidare la credibilità del servizio su scala globale.

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Disney e Universal, causa a Midjourney per violazione del copyright

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 09:29

Quando Mickey Mouse e Yoda finiscono nello stesso tribunale, significa che è successo qualcosa di grosso. Disney e Universal hanno unito le forze per fare causa a Midjourney. Il famoso generatore di immagini AI, infatti, sta creando versioni non autorizzate dei loro personaggi più famosi, e i due colossi di Hollywood non hanno alcuna intenzione di fargliela passare liscia.

Scoppia il caso legale tra Midjourney, Disney e Universal

Midjourney non è una startup qualunque. L’azienda di San Francisco ha fatturato 300 milioni di dollari l’anno scorso vendendo abbonamenti a milioni di utenti che vogliono creare immagini dall’aspetto professionale facendo semplicemente una descrizione. Basta digitare “Darth Vader che mangia un gelato” e in pochi secondi, il generatore sforna un’immagine che sembra uscita da un film di Star Wars.

Il problema, secondo Disney e Universal, è proprio questo. Midjourney è troppo bravo a ricreare i loro personaggi. La causa include decine di esempi: Buzz Lightyear che vola, Iron Man tra le nuvole, Bart Simpson in skateboard, i Minions che fanno i Minions. Immagini così fedeli agli originali che è difficile credere che siano state generate da zero…

David Holz, il CEO di Midjourney, aveva già affrontato la questione in un’intervista del 2022. All’epoca aveva candidamente ammesso di aver fatto un grande scraping di Internet, per addestrare il suo modello. Quando gli hanno chiesto se avesse chiesto il permesso agli artisti per usare le loro opere, la risposta è stata brutalmente onesta: “Non c’è davvero modo di ottenere cento milioni di immagini e sapere da dove vengono“. Non si è preoccupata quindi di verificare se quelle immagini fossero protette da copyright o chi ne fosse il proprietario.

Prima di finire in tribunale, Disney e Universal avevano tentato la via diplomatica. Hanno mandato lettere ai legali di Midjourney chiedendo di smettere di violare i loro diritti d’autore o almeno di implementare sistemi per bloccare la creazione di questi personaggi.

Disney ha ricevuto un vago “stiamo valutando la lettera” senza mai più avere notizie. Universal è stata completamente ignorata. Intanto Midjourney ha continuato a rilasciare nuove versioni del suo generatore, con risultati sempre più realistici.

Non si tratta solo di denaro, anche se Disney e Universal chiedono 150.000 dollari per ogni opera violata. È una questione di controllo su decenni di investimenti creativi e su personaggi che valgono miliardi. “Siamo ottimisti riguardo all’AI e su come possa essere usata responsabilmente come strumento per potenziare la creatività umana“, ha dichiarato Horacio Gutierrez, capo legale di Disney. “Ma la pirateria è pirateria, e il fatto che sia fatta da un’azienda AI non la rende meno illegale“.

È interessante notare che Midjourney ha già implementato filtri per bloccare contenuti violenti o nudità. Secondo Disney e Universal, questo dimostra che l’azienda ha la tecnologia per proteggere anche i diritti d’autore, ma semplicemente non vuole farlo.

Fair use: tana, libera tutti…

Di fronte alle accuse, Midjourney ha tirato in ballo il solito “fair use“, portandolo però all’estremo. Se un artista umano può ispirarsi a tutto quello che ha visto nella sua vita, perché un’AI non può fare lo stesso con Internet?

Quello che succederà nei prossimi mesi in questo tribunale della California potrebbe definire il futuro dell’AI generativa. Non solo per le immagini, ma per tutto: video, musica, testi, ecc. Le implicazioni sono enormi. L’AI può “imparare” da opere protette da copyright? Dove finisce l’ispirazione e inizia la copia? Chi possiede un’immagine generata dall’AI che assomiglia a Mickey Mouse?

Offerta imperdibile Lyca Mobile: 150 GB, 5G con minuti e SMS illimitati a soli 6,99€

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 09:15

Cosa conviene di più in un’offerta mobile? La quantità di Giga da utilizzare per navigare online e guardare video in streaming o la possibilità di avere minuti e SMS illimitati? Va bene aumentare il numero dei Giga ma rinunciare al 5G o meglio una connessione più stabile e veloce ma con il 5G incluso nel canone mensile? Queste le comuni domande che ogni utente si pone quando deve valutare un’offerta di telefonia mobile, con la certezza che da qualche parte dovrà fare una scelta di compromesso. Non con 5G Portin 599 di Lyca Mobile, l’offerta che a soli 6,99€ al mese include 150 Giga di traffico, il 5G con minuti e SMS illimitati. Non perdere tempo e passa ora a Lyca Mobile.

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Tanti vantaggi a un prezzo veramente basso

Il piano 5G Portin 599 di Lyca Mobile è un’offerta completa e conveniente sotto tutti i punti di vista. Che tu sia uno studente che trascorre molte ore in facoltà e in compagnia degli amici per studiare e divertirti o un professionista che per lavoro ha bisogno di avere sempre a disposizione una connessione di qualità per inviare e-mail, scaricare documenti e partecipare a call di lavoro, 5G Portin 599 è l’offerta ideale.

Lo è sia per la quantità di Giga e la possibilità di avere minuti e SMS illimitati per chiamare chiunque in qualsiasi momento senza alcun tipo di preoccupazione, sia perché include il 5G. Un aspetto non secondario se consideriamo che molti operatori ancora prevedono l’accesso a questo servizio con un costo aggiuntivo sul canone mensile.

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E poi 5G Portin 599 di Lyca Mobile costa davvero poco. Con soli 6,99€ al mese nessun altro operatore offre un piano così completo e affidabile. Una possibilità concreta, soprattutto per i genitori con figli che hanno almeno 3-4 utenze da gestire, per risparmiare davvero. Passa ora a Lyca Mobile, l’attivazione dell’offerta è solo online.

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Operation Secure: smantellata infrastruttura infostealer

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 09:13

Al termine di una azione guidata da Interpol, denominata Operation Secure, è stata smantellata un’infrastruttura utilizzata per la distribuzione di infostealer. Con l’aiuto delle autorità di 26 paesi asiatici e di tre aziende private (Kaspersky, Group-IB e Trend Micro) sono stati disattivati oltre 20.000 indirizzi IP (domini).

Sequestrati 41 server

L’operazione è stata eseguita tra gennaio e aprile 2025. Sono stati sequestrati 41 server e oltre 100 GB di dati, disattivati oltre 20.000 domini (il 79% di quelli identificati) e arrestati 32 sospettati (18 in Vietnam, 12 in Sri Lanka e 2 a Nauru). Le autorità hanno avvisato oltre 216.000 persone, suggerendo il cambio della password e la rimozione di accessi non autorizzati.

Il numero maggiore di server (117) è stato sequestrato dalla polizia di Hong Kong. Erano ospitati da 89 ISP (Internet Service Provider) e venivano usati come server C2 (command and control) per le attività di phishing, frodi e truffe sui social media.

Durante l’operazione sono stati individuati 69 infostealer. Questo tipo di malware permette di rubare numerosi dati personali e finanziari dai computer delle vittime, tra cui password, cookie, credenziali di login, dati delle carte di credito e dei wallet di criptovalute.

Gli esperti di Group-IB hanno identificato gli infostealer Lumma, Risepro e META Stealer, oltre agli account usati dai cybercriminali sul dark web e Telegram per vendere il servizio MaaS (Malware-as-a-Service) e i dati rubati.

Oltre a Lumma, gli esperti di Trend Micro hanno trovato Vidar e Rhadamanthys. Per limitare i rischi è consigliato il download di app solo dagli store ufficiali, l’attivazione dell’autenticazione multi-fattore e l’uso di un antivirus aggiornato. Gli utenti devono inoltre prestare molta attenzione a messaggi, email e telefonate sospette.

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Dai Carabinieri utili consigli per contrastare le truffe online

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 09:00

Da sempre l’Arma dei Carabinieri è vicina ai cittadini per proteggerli non solo contro i reati, ma anche contro le truffe online. In questi giorni ha fornito alcuni consigli utili per contrastarle e proteggere la propria persona contro il furto di identità, dati e denaro, sempre più comuni online sia per chi acquista che per chi vende.

Nello specifico, il Maresciallo Maggiore Giuseppe Ciulla, del Comando Stazione Carabinieri di Parma Oltretorrente, in occasione di un incontro organizzato da Adiconsum Parma Piacenza, in collaborazione con Anteas e Cisl FNP, ha spiegato come prevenire e affrontare possibili pericoli online.

È certamente utile capire quali sono le tattiche e le direzioni che i malfattori intraprendono per poter poi attivare una rete di protezione, informare e far sì che la cittadinanza alzi la soglia di attenzione“, ha spiegato il Maresciallo Maggiore, sottolineando così l’importanza da parte di tutti, forze dell’ordine, enti e utenti, di rimanere aggiornati e informati circa le nuove minacce.

Truffe Online: i consigli dei Carabinieri

Parlando dei pericoli e delle relative precauzioni contro le truffe online, il Maresciallo Maggiore Giuseppe Ciulla ha dichiarato: “Bisogna fare molta attenzione quando si compra tramite app o anche sui social e quando accedete alla rete ‘libera’. Fondamentalmente aprite il vostro smartphone a chiunque”.

“Ecco perché – continua – è più che probabile che il vostro numero vada poi nei canali sbagliati e venga poi utilizzato per i tentativi di raggiro che conosciamo, tramite chiamate, mail che chiedono di cliccare link sospetti o messaggi su WhatsApp“.

Come per chi acquista, anche chi vende online deve fare molta attenzione alle truffe e alle relative conseguenze: “Di solito si pensa alla pericolosità degli acquisti, ma anche chi mette in vendita sui vari canali può essere truffato, e anche per cifre ragguardevoli, come nel caso della ‘truffa del bancomat“, ha precisato il Maresciallo Maggiore Ciulla.

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POS senza sorprese per negozi e partite IVA: per ogni realtà Axerve ha la soluzione

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 08:44

Ridurre i costi di gestione di un’attività è per ogni professionista e imprenditore una necessità irrinunciabile. Il risparmio economico non deve però sacrificare la qualità dei servizi e degli strumenti di cui ci si avvale nel proprio lavoro quotidiano. Questo vale anche e soprattutto per i pagamenti elettronici e Axerve con i suoi piani Smart POS Easy ha la soluzione perfetta per ogni necessità. Scopri il piano più adatto alla tua impresa.

Attiva ora Smart POS Easy di Axerve

Perché Axerve conviene

Accettare i pagamenti elettronici è oggi imprescindibile non solo per offrire ai propri clienti un’opzione particolarmente apprezzata, ma anche per semplificare le transazioni e renderle più rapide e sicure. Per alcune attività, come negozi di abbigliamento, bar e officine meccaniche, che ogni giorno ricevono pagamenti tramite carte e sistemi contactless, pagare la commissione su ogni transazione può ridurre i margini di guadagno. Al contrario per i liberi professionisti e le attività stagionali (come chioschi, gelaterie, mercatini, ecc.) che ricevono pochi pagamenti elettronici e solamente in alcuni mesi dell’anno, è poco conveniente dover pagare il canone mensile anche quando non si utilizza il terminale di pagamento. Ecco, quindi, l’offerta di Axerve:

  • Smart POS Easy a canone zero e 1% di commissioni sulle transazioni
  • Smart POS Easy a zero commissioni con un solo canone mensile

Ogni attività professionale, a seconda delle preferenze, esigenze e scelte imprenditoriali, può trovare la formula più conveniente andando così a ridurre l’impatto economico e a massimizzare i vantaggi.

Ciascun piano include il terminale di pagamento che integra la stampante per emettere immediatamente lo scontrino e che può essere utilizzato sia all’interno della propria sede (con il Wi-Fi) che in mobilità (con il 4G) in maniera semplice e pratica.

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In ogni momento puoi accedere alla dashboard myStore per monitorare non solo lo stato dei pagamenti ricevuti, ma anche avere una panoramica aggiornata in tempo reale sull’andamento della tua attività. Passa ora a Smart POS Easy di Axerve e migliora la gestione della tua attività.

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Image Playground di Apple ora funziona con ChatGPT

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 08:31

Quando Apple ha lanciato Image Playground l’anno scorso, l’app per creare immagini con l’intelligenza artificiale, il risultato è stato sconfortante. Gli utenti si sono ritrovati con mani a sei dita, immagini che sembravano disegni di bambini e un’app che non riusciva nemmeno a generare “un uomo anziano” o “un fiore”. Su Reddit i commenti sono stati spietati…

Adesso Apple ha deciso di rimediare al disastro. Al WWDC 2025 ha annunciato che Image Playground riceverà un’iniezione di ChatGPT per mettersi in pari con le altre app di generazione immagini.

Il fallimento di Image Playground di Apple

Image Playground era nato con la promessa di rendere la creazione di immagini AI semplice e immediata. Nella realtà, l’app produceva solo quattro stili: Animazione, Illustrazione, Sketch e Genmoji. Il problema era che tutto sembrava fatto per bambini, con un’estetica da cartone animato che limitava enormemente l’utilità pratica. Gli esempi degli epic fail sono diventati virali sui social… L’app a volte rifiutava richieste di immagini normalissime o interpretava in modo completamente sbagliato. E il confronto con altre app, persino gratuite, è stato impietoso.

Apple rilancia Image Playground con ChatGPT

Invece di continuare a fingere che tutto andasse bene, Apple ha fatto marcia indietro e ha chiesto aiuto. ChatGPT sarà il motore di Image Playground, sostituirà completamente la tecnologia interna di Apple. Non è un semplice upgrade. È un’ammissione di sconfitta totale.

I nuovi stili promessi, pittura a olio, acquerello, anime, descrizioni libere, sono esattamente quello che qualsiasi app di generazione immagini offre già da parecchio. Apple presenta tutto come un aggiornamento, ma in realtà sta semplicemente raggiungendo lo standard minimo del mercato.

Strategia o necessità?

Certo, Apple prova a farla passare come una strategia pianificata. Dopotutto, hanno già integrato ChatGPT in Siri e negli strumenti di scrittura, quindi perché non nelle immagini? Ha senso dal punto di vista dell’ecosistema. Ma la tempistica racconta un’altra storia. Image Playground era diventato imbarazzante, e Apple aveva bisogno di una soluzione veloce. Non poteva permettersi di avere un’app così scadente mentre tutti i competitor sfornano immagini incredibili.

Invece di sprecare anni per raggiungere il livello di OpenAI, meglio collaborare con loro e concentrarsi su quello che Apple sa fare meglio. L’integrazione, l’esperienza utente, la privacy.

Quando iOS 26 arriverà in autunno, Image Playground sarà praticamente un’app nuova. Il che è un bene, perché quella vecchia era praticamente inutilizzabile. Molti utenti l’avevano già cancellata o dimenticata, quindi Apple deve ripartire da zero. Gli utenti saranno disposti a concedergli una seconda possibilità?

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Iliad chiede misure più dure contro le truffe telefoniche dei Call Center

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 08:20

Iliad è sul piede di guerra contro lo spoofing telefonico, sfruttato da molti Call Center per operare un telemarketing selvaggio, con proposte commerciali che in realtà sono vere e proprie truffe telefoniche. Tutto è nato dalla recente nuova ondata di spoofing telefonico scoperto proprio da un dipendente di Iliad.

Nello specifico un operatore si è annunciato come dipendente “dell’ufficio amministrativo Iliad“. Oltre a questo, dopo aver camuffato il vero numero di telefono con quello ufficiale dell’operatore telefonico vittima di spoofing, ha spiegato all’utente, vero dipendente di Iliad: “I prezzi aumenteranno a causa di una migrazione alla fibra“.

Questa affermazione, in quel momento a danno di Iliad, è del tutto falsa. Viene spesso usata nelle truffe telefoniche di Call Center che cercano di attivare più contratti possibili a scapito dell’etica e delle regole del telemarketing. Per questo il provider ha deciso di avviare una guerra aprendo un esposto alla Procura della Repubblica.

Il CEO di Iliad chiede misure dure contro le truffe telefoniche

Benedetto Levi, Amministratore Delegato di Iliad, ha chiesto misure dure contro le truffe telefoniche perpetrate da questi Call Center: “Questo non è telemarketing, è una truffa. Per questo, come iliad abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. È il momento che tutta la filiera si coalizzi: insieme possiamo fermare queste pratiche scorrette“.

In merito alle tecniche utilizzate da questi operatori spregiudicati ha chiarito: “Lo spoofing è un mezzo, non è il problema. Il problema sono quei call center truffaldini che, usando pratiche scorrette, dichiarano informazioni false e raggirano gli utenti“.

AGCOM sta mettendo in campo un filtro anti-spoofing contro le truffe telefoniche, cercando di risolvere il problema dalla radice, affinché nessun Call Center possa aggirare l’utente sfruttando numerazioni ufficiali o nascondendo le proprie per fingersi Iliad o altri operatori telefonici. Nel frattempo i consumatori non devono mai concludere contratti telefonicamente.

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Dati al sicuro ovunque: i prodotti AVG sono in sconto del 60%

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 08:03

Proteggere i propri dati è di fondamentale importanza al giorno d’oggi, in particolare se si lavora online o si ha l’esigenza di rimanere connessi a Internet per molte ore al giorno. I rischi che si corrono senza un’adeguata protezione sono infatti molti, troppi: si va dalla sottrazione di informazioni sensibili alle truffe legate al phishing, senza dimenticare i malware e gli attacchi di ransomware.

La soluzione più efficace per mettere al sicuro i propri dati, ovunque ci si trovi, è affidarsi a prodotti per la sicurezza affidabili e certificati. Due tra le migliori scelte in assoluto sono rappresentate da AVG Internet Security e AVG Ultimate, i due strumenti messi a disposizione da AVG per una protezione online a 360 gradi.

Al momento entrambi i piani per la sicurezza digitale del marchio AVG sono in sconto del 60%, con prezzi a partire da 3,13 euro al mese per un anno. E qualora il servizio non soddisfi le proprie aspettative iniziali, si può sempre richiedere il rimborso completo entro 30 giorni dalla data di acquisto.

Vai all’offerta di AVG

I prodotti AVG a confronto

Il pacchetto per la cybersicurezza più economico tra i due è AVG Internet Security. Al momento in offerta a 3,13 euro al mese per 12 mesi, offre numerose funzionalità di sicurezza, tra cui il blocco di virus e malware, la protezione dagli attacchi ransomware, la verifica di sicurezza delle reti Wi-Fi, il blocco dei siti web non sicuri e la protezione dai siti di phishing.

Con AVG Ultimate, disponibile al prezzo scontato di 4,33 euro al mese, si hanno tutti i vantaggi del prodotto Internet Security più tre strumenti extra quali AVG TuneUp, AVG SecureVPN e AVG AntiTrack: TuneUp è il software che ottimizza le prestazioni e lo spazio di archiviazione del proprio dispositivo, Secure VPN garantisce una navigazione sicura e privata, mentre AntiTrack blocca il tracciamento dei dati.

L’offerta sui prodotti AVG per la sicurezza online, con tanto di sconto del 60%, è valida per un periodo di tempo limitato.

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Aumentano gli attacchi su smartphone: utenti in pericolo

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 07:49

Kaspersky, famosa azienda di cybersecurity, in un report da poco pubblicato relativo alla sicurezza informatica, ha registrato un preoccupante aumento degli attacchi su smartphone Android nel primo trimestre del 2025. Una notizia che sottolinea quanto gli utenti siano in pericolo per il numero di malware rilevati, che ha raggiunto i 180 mila.

Anton Kivva, Malware Analyst Team Lead di Kaspersky, ha spiegato: “Gli utenti tendono a credere, erroneamente, che i loro smartphone siano più sicuri dei PC. In realtà, le minacce informatiche rivolte ai dispositivi mobili come i sofisticati trojan che abbiamo rilevato negli ultimi mesi, sono sempre più attive“.

Gli attacchi su smartphone sono aumentati perché fondamentalmente la maggior parte delle transazioni finanziarie avviene attraverso applicazioni di mobile banking. Tramite queste, gli utenti gestiscono la totalità dei loro risparmi su smartphone che diventano quindi bersagli prioritari degli attacchi cybercriminali.

La percezione sbagliata di una sicurezza ‘di default’ nasce dalla fiducia nei confronti degli app store ufficiali e nelle restrizioni imposte dai sistemi operativi. Tuttavia – prosegue Kivva – le tecniche di social engineering e le moderne minacce, inclusi i trojan preinstallati, riescono facilmente ad aggirare queste protezioni“.

I fattori che hanno portato un aumento degli attacchi su smartphone

Gli esperti di Kaspersky hanno individuato diversi fattori chiave dell’aumento degli attacchi su smartphone. “Il trojan bancario Mamont è risultato particolarmente attivo, mascherato da software legittimo per sottrarre credenziali bancarie, messaggi di testo e dati personali. Anche altre applicazioni per la truffa del denaro falso, sono rimaste attive“.

Al tempo stesso “Un’altra minaccia rilevante è rappresentata dalla backdoor Triada, individuata su falsi smartphone di brand popolari. Questo malware è stato probabilmente installato dagli aggressori dopo che gli smartphone hanno lasciato la fabbrica e prima che raggiungessero il mercato“.

Consigli utili a proteggersi

Puoi proteggere il tuo smartphone dagli attacchi cybercriminali scaricando app e giochi solo da app store ufficiali, come Google Play Store e Apple App Store. Tuttavia, non sempre il download di app dagli store ufficiali è privo di rischi. Quindi gli esperti consigliano di attivare una protezione aggiuntiva sul tuo dispositivo. Quindi verifica sempre le recensioni di quell’app.

Inoltre, è importante controllare regolarmente le autorizzazioni delle applicazioni utilizzate per evitare il furto dati, identità digitale e denaro. Infine, ricordati di aggiornare sempre il sistema operativo e le applicazioni importanti non appena sono disponibili le nuove versioni.

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5% di sconto extra per NordVPN con il nostro coupon esclusivo

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 07:30

Oggi ti offriamo la possibilità di ottenere un risparmio extra sull’abbonamento a NordVPN, grazie al nostro coupon esclusivo BLAZE5: inseriscilo nell’apposito campo prima di effettuare l’ordine per attivare la promozione. Tutto ciò che devi fare è scegliere la formula più adatta a te tra Base, Plus e Ultimate, considerando le tue specifiche esigenze. Potrai così contare sulla soluzione definitiva per essere online ovunque, protetto e nascondendo il tuo indirizzo IP reale.

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Per scoprire l’elenco completo delle funzionalità comprese nei tre piani visita il sito ufficiale. Includono tutte l’accesso a più di 7.000 server distribuiti in 118 paesi del mondo, ai quali connettersi per navigare in modo anonimo e senza limiti di velocità o di traffico, aggirando censure e barriere territoriali. Ci sono poi Threat Protection per bloccare le pubblicità e i siti dannosi e la possibilità di utilizzare il servizio su 10 dispositivi contemporaneamente. Le altre caratteristiche avanzate sono l’anti-malware, il password manager multipiattaforma, il Data Breach Scanner per ricevere avvisi immediati in caso di violazione, 1 TB di spazio per l’archiviazione crittografata sul cloud e l’assicurazione Cyber per recuperare le perdite causate da truffe informatiche o furti di identità.

Ricapitolando, grazie al coupon esclusivo BLAZE5 di BlazeMedia che ti offriamo oggi qui su Punto Informatico, puoi ottenere uno sconto extra del 5% su tutti gli abbonamenti a NordVPN. La riduzione della spesa va ad aggiungersi al -72% applicato in automatico dalla promozione in corso, per una convenienza senza precedenti.

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Non è tutto: è incluso anche 1 GB di traffico dati da sfruttare con la eSIM di Saily. È la soluzione perfetta per viaggiare in tutto il mondo senza la preoccupazione di dover cambiare scheda telefonica ed evitando i costi del roaming.

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Wikipedia blocca i riassunti AI dopo la rivolta degli editor

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 07:09

Gli editor di Wikipedia hanno mandato all’aria il progetto della Wikimedia Foundation di introdurre riassunti generati dall’intelligenza artificiale. La reazione è stata così feroce e unanime che l’organizzazione non profit ha dovuto fare retromarcia immediatamente.

I redattori di Wikipedia stroncano i riassunti AI

L’idea sembrava ragionevole sulla carta. I riassunti AI sarebbero apparsi in cima agli articoli di Wikipedia con un’etichetta gialla “non verificato”, e gli utenti avrebbero dovuto cliccare per espanderli e leggerli. Il progetto utilizzava il modello Aya di Cohere, ed era pensato per rendere accessibili articoli complessi a persone con diversi livelli di lettura.

L’esperimento era nato dalle discussioni alla conferenza Wikimania 2024, dove i volontari avevano parlato di come l’AI potesse “rimescolare” i contenuti già esistenti per rendere Wikipedia più accessibile. In teoria, poteva essere utile. Alcuni articoli di Wikipedia sono densi di gergo tecnico e poco chiari per il lettore medio.

La Wikimedia Foundation aveva anche pensato ai controlli di qualità. Gli editor che avevano partecipato alle discussioni iniziali volevano che le funzioni AI fossero chiaramente etichettate e che gli utenti avessero un modo semplice per segnalare problemi con i contenuti generati automaticamente.

Ma quando il progetto è diventato reale, la reazione è stata devastante. La pagina di discussione del progetto si è trasformata in una valanga di lamentele generiche. Un editor ha scritto: “Solo perché Google ha lanciato i suoi riassunti AI non significa che dobbiamo fare di meglio, vi supplico di non testare questo, né su mobile né da nessun’altra parte“. Il riferimento a Google non è casuale. le AI Overview di Google hanno già prodotto diversi errori imbarazzanti, suggerendo di mangiare colla o altre assurdità.

Molti editor hanno espresso il timore che i loro contributi volontari avrebbero perso valore se il controllo fosse stato ceduto agli strumenti AI.

Wikimedia Foundation torna sui suoi passi

Di fronte a questa insurrezione, la Wikimedia Foundation ha fatto quello che raramente si vede nel mondo tech. Ha ammesso l’errore e ha fatto retromarcia. “È normale ricevere feedback diversi dai volontari“, ha spiegato un portavoce, “e li prendiamo in considerazione nelle nostre decisioni, a volte cambiando direzione“.

L’organizzazione ha anche riconosciuto di aver comunicato male il progetto. E per rassicurare gli editor, la fondazione ha precisato: “Non introdurremo mai una funzione di riassunto senza il coinvolgimento degli editor. Devono sempre essere loro a controllare e moderare qualsiasi contenuto“.

Memoria del telefono piena: hai già pensato alla soluzione cloud?

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 07:02

Avere la memoria del telefono piena comporta tutta una serie di conseguenze poco piacevoli: l’impossibilità di salvare foto o video nuovi, non poter aggiornare le app né scaricarne di nuove, saltare gli aggiornamenti software, e così via. Tutto questo porta a un’esperienza frustrante, arrivando perfino a scelte affrettate come l’acquisto di un nuovo smartphone.

In realtà esiste una soluzione più semplice, economica e intelligente: l’acquisto di un servizio di cloud storage. Nella lista dei migliori figura Internxt, azienda spagnola con base a Valencia che offre uno spazio di archiviazione cloud fino a 5TB con tanto di crittografia a conoscenza zero, una VPN illimitata e un antivirus.

I piani a vita di Internxt sono al momento in offerta a partire da 135 euro. Ecco una panoramica dei piani e dei prezzi in occasione dell’attuale promo:

  • 1TB: 135 euro invece di 900 euro (Essential)
  • 3TB: 285 euro invece di 1.900 euro (Premium)
  • 5TB: 435 euro invece di 2.900 euro (Ultimate)

Su tutti i piani c’è inoltre una garanzia di rimborso di 30 giorni a partire dalla data di acquisto.

Vai all’offerta di Internxt

Archiviazione cloud per risolvere il problema della memoria piena del telefono

Uno spazio di archiviazione cloud con tanti GB risolve il problema della memoria occupata del telefono all’istante. Dopo il suo acquisto, infatti, le foto e i video possono essere trasferiti sul cloud, liberando così la memoria dello smartphone. Lo stesso discorso vale per i nuovi contenuti multimediali, che verranno memorizzati in uno spazio sicuro senza più occupare la memoria del dispositivo.

Il servizio di cloud storage Internxt propone piani a vita con uno spazio fino a 5TB (di solito gli smartphone in possesso degli utenti vantano una memoria tra i 128GB e 256GB). Tra le funzionalità chiave si annoverano poi la crittografia a conoscenza zero, la VPN ultraveloce illimitata, il backup dei file e l’antivirus.

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Meta AI modifica i video: come funzionano i nuovi strumenti di editing

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 06:40

Meta AI ora può modificare i video direttamente, e lo fa in modo così semplice, che anche chi non ha mai usato un programma di editing in vita sua può ottenere risultati professionali. Non stiamo parlando di filtri base o effetti banali. Meta AI può cambiare completamente l’aspetto di un video: trasformare i vestiti di una persona, modificare lo sfondo, applicare stili artistici elaborati.

Modificare i video con Meta AI, bye bye CapCut e app di editing tradizionali

Basta caricare un video di massimo 10 secondi e scegliere tra 50 preset predefiniti. Ogni preset applica un effetto specifico: può trasformare il video in uno stile fumetto vintage, cambiare l’illuminazione per simulare una giornata piovosa, o persino sostituire i vestiti del soggetto con una tuta spaziale.

Meta ha sviluppato questi preset raccogliendo feedback diretti dai creator, quindi non sono effetti casuali, ma strumenti pensati per quello che le persone vogliono davvero fare con i loro video. Il cuore di questi nuovi strumenti di editing sono i modelli Movie Gen di Meta, gli stessi che l’azienda ha presentato mesi fa per generare video realistici con audio. Ora questa potenza è stata adattata per l’editing, rendendo accessibile a tutti quello che prima richiedeva ore di lavoro e competenze tecniche.

Meta ha reso disponibili questi strumenti in tre posti diversi. Direttamente nell’app Meta AI, che molti hanno già installato sui loro telefoni; sul sito Meta.ai, quindi si può usare anche dal computer; e forse più interessante, nell’app Edits. Edits, infatti, è la risposta di Meta a CapCut, l’app di editing che tutti usano per TikTok. Con l’arrivo di questi strumenti AI, Edits diventa molto più di un semplice editor: è una piattaforma creativa che può competere seriamente con il colosso cinese.

Una volta modificato il video, si può condividere direttamente su Facebook e Instagram senza uscire dall’app. L’integrazione è totale e questo rende tutto il processo molto più fluido.

I limiti

Per ora ci sono alcuni limiti evidenti. I video possono durare massimo 10 secondi, che va bene per i reel e i post brevi ma non per i contenuti più lunghi. E ci sono solo 50 preset tra cui scegliere, quindi le opzioni creative non sono tante.

Meta ha promesso che aggiungerà più opzioni di personalizzazione entro la fine dell’anno, ma al momento bisogna accontentarsi di quello che c’è. Non è necessariamente un male, avere troppa scelta a volte paralizza, e 50 preset ben fatti possono essere più utili di centinaia di opzioni confuse.

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Password dimenticate? Da oggi c'è una soluzione definitiva

Punto Informatico - Gio, 06/12/2025 - 06:03

Dimenticarsi ogni volta una password può diventare un problema, oltre che una seccatura. I rischi maggiori si corrono quando si è all’estero, o comunque in un luogo diverso dalla propria abitazione. Il pericolo più grande? Di fallire la procedura di recupero password, con conseguente blocco (e perdita) dell’account.

Per fortuna però esiste anche una soluzione con cui porre rimedio da subito. Una soluzione definitiva come quella proposta da NordPass, un gestore di password universale con salvataggio illimitato delle credenziali anche nella versione gratuita. Per gli utenti che invece devono gestire il salvataggio di password sensibili, o che comunque vogliono uno strumento ancora più efficace, la scelta di riferimento è il piano Premium, oggi in sconto del 50% al prezzo promozionale di 1,49 euro al mese.

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Mai più password dimenticate con NordPass

Il password manager NordPass include una cassaforte digitale che conserva credenziali di accesso, carte di credito, file riservati, informazioni personali e passkey. Oltre a memorizzare le password in un luogo sicuro, si può utilizzarlo anche per generare password complesse e riempire in automatico i moduli online.

Rispetto agli altri gestori di password, NordPass si distingue per garantire una sicurezza di livello superiore impiegando l’algoritmo di crittografia XChaCha20, grazie al quale le password diventano indecifrabili nell’eventualità che un hacker o un utente malintenzionato riesca a violare la cassaforte digitale dove sono conservate le password.

Esistono un piano gratuito e uno a pagamento. Il piano personale gratuito offre un salvataggio di un numero illimitato di password e informazioni personali, con la possibilità di sincronizzare i dati su dispositivi diversi e configurare backup automatici.

Con l’account Premium si ottengono vantaggi extra quali:

  • passare da un dispositivo ad un altro per accedere ai propri dati sensibili senza alcuna disconnessione;
  • consentire a un familiare o a un amico di accedere alle password in caso di emergenza;
  • ricevere avvisi immediati qualora i dati siano coinvolti in una violazione.

NordPass Premium è in offerta in questi giorni a metà prezzo: 1,49 euro al mese per due anni, con una garanzia di rimborso di 30 giorni.

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Microsoft schernisce Apple: Liquid Glass di macOS 26 Ú solo un aggiornamento di Windows Vista

Zeus News - Gio, 06/12/2025 - 02:30
News - Il colosso di Redmond non ha perso l'occasione per tirare una frecciatina alla rivale. E non ha proprio tutti i torti.

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