In arrivo sul mercato la nuova memoria HBM4 di Micron da 2TB/s
Micron, la nota azienda americana attiva nel segmento informatico delle memorie, si prepara a distribuire i primi campioni dei suoi avanzati moduli HBM4, destinati all’utilizzo in ambito professionale e, nello specifico, per il calcolo ad alte prestazioni. Questi moduli, che impilano 12 die DRAM per offrire una capacità di 36 GB per modulo, saranno presto inviati a partner selezionati, con la produzione di massa prevista per l’inizio del 2026. Basati sul processo produttivo 1β di Micron, in uso dal 2022, i moduli HBM4 rappresentano un passo avanti significativo rispetto agli standard precedenti, come l’HBM3E.
Micron sta per spedire le sue prime memorie HBM4 da 2TB/sUno dei principali miglioramenti apportati da Micron con le memorie HBM4 è l’interfaccia più ampia, che passa da 1.024 bit a 2.048 bit per stack. Un incremento che consente una larghezza di banda sostenuta di 2 terabyte al secondo, con un’efficienza superiore di circa il 20% rispetto all’HBM3E. L’aumento del numero di die impilati e l’interfaccia ampliata ottimizzano il trasferimento dei dati, rendendo HBM4 ideale per configurazioni multi-chip e sistemi che richiedono interconnessioni coerenti con la memoria. Caratteristiche che rispondono alle crescenti esigenze di capacità e velocità da dedicare alle applicazioni per l’IA generativa e HPC.
Le più grandi aziende del settore, come Nvidia e AMD, saranno tra le prime ad adottare HBM4. Nvidia prevede di integrare questi moduli nei suoi acceleratori Rubin-Vera per l’IA, in arrivo nella seconda metà del 2026, mentre AMD potrebbe utilizzarli nella prossima serie di acceleratori Instinct MI400, i cui dettagli attesi alla conferenza Advancing AI 2025. Tuttavia, Micron dovrà affrontare sfide significative, come la gestione termica, cruciale per mitigare il calore generato dall’elevata densità e banda, e la dimostrazione delle prestazioni reali attraverso benchmark che confermino l’efficacia di HBM4 in scenari complessi.
Con HBM4, Micron si posiziona come protagonista nell’ecosistema tecnologico, pronta a supportare l’evoluzione delle tecnologie del futuro. La transizione verso la produzione su larga scala sarà decisiva per consolidare il successo delle memorie di nuova generazione.
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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto sanzioni per un totale di 65.000 euro a due influencer che offrivano consigli a pagamento su come ottenere guadagni facili. Altri quattro influencer dovranno seguire le indicazioni dell’autorità (moral suasion).
Violazione del Codice del consumoLe istruttorie erano state avviate tra il 10 e 11 luglio 2024. La sanzione più alta è stata inflitta a Luca De Stefani (alias Big Luca) per due pratiche commerciali scorrette. Con la prima sono stati pubblicizzati facili guadagni, ricorrendo ad affermazioni di primato e vantando endorsement di marchi noti, testate giornalistiche, reti e programmi televisivi.
In foto e video condivisi sulle piattaforme social non è stata inoltre specificata la natura pubblicitaria dei contenuti. L’influencer non ha inoltre fornito gli elementi rilevanti, tra cui il costo del servizio, che permettono un acquisto informato da parte dei consumatori.
Con la seconda pratica sono stati vantati recensioni positive non verificabili e circa 48.000 follower su Instagram, una parte dei quali fasulli. L’autorità antitrust ha quindi inflitto una sanzione di 60.000 euro.
Anche l’influencer Michele Leka ha pubblicato foto e video su TikTok con suggerimenti per ottenere guadagni facili. In questo caso sono stati contestati l’assenza dell’indicazione della natura pubblicitaria dei contenuti e di elementi rilevanti per la decisione di acquisto. L’autorità ha quindi inflitto una sanzione di 5.000 euro.
AGCM ha infine chiuso le istruttorie avviate nei confronti di Luca Marani, Alessandro Berton, Hamza Mourai e Davide Caiazzo, accettando gli impegni proposti, tra cui rimozione dei contenuti che pubblicizzano guadagni facili o privi di rischi, inserimento di disclaimer pubblicitari, eliminazione dei follower non autentici e rispetto della normativa in vigore.
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AceMagician AM06Pro è un Mini PC dalla buona scheda tecnica che oggi puoi avere su Amazon ad un prezzo molto interessante. Ti basterà infatti attivare il coupon sconto in pagina per pagarlo soltanto 359,99 euro invece di 459,99. Il prezzo include la spedizione Prime e, al checkout, la possibilità di pagare a rate a tasso zero.
La scheda tecnica di questo Mini PC include un processore AMD Ryzen 7 5825U dalla frequenza di clock massima 4,5Ghz con GPU integrata che ti permetterà di utilizzare anche software di grafica da ufficio e divertirti con del gaming leggero. A supporto ecco 32GB di RAM DDR4 e una SSD da 512GB espandibile.
Grazie alle due porte HDMI e alla porta Type-C potrai collegare fino a tre schermi contemporaneamente con risoluzioni fino a 4K e 60Hz per moltiplicare l’efficienza lavorativa. La connettività include poi anche WiFi 6, Bluetooth 5.2, doppia porta ethernet a 1000Mbps, porte USB e jack audio.
Con sistema operativo Windows 11 Home preinstallato e potente ventola di raffreddamento integrata, è un computer desktop compatto ideale da utilizzare sia a casa che in ufficio per qualsiasi scopo. Approfitta del coupon sconto che trovi in pagina per pagarlo 359,99 euro invece di 459,99.
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Il MacBook Air con M4 di ultima generazione, nel modello dotato di 16GB di memoria unificata e una archiviazione SSD da 512GB, è protagonista di uno sconto eccezionale oggi su Amazon: puoi acquistarlo infatti a soli 1199 euro invece di 1499, con spedizione Prime e pagamento a rate a tasso zero disponibile al checkout.
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Prestazioni eccezionali che sono supportate da un magnifico display Liquid Retina da 13.6 pollici, con supporto a un miliardo di colori e luminosità elevatissima anche sotto la luce diretta del sole. E poi, abbiamo la videocamera da 12 megapixel con Center Stage per le videochiamate, quattro altoparlanti con audio spaziale e la connettività formata da WiFi 6E, Bluetooth 5.3, 2 porte Thunderbolt 4, 1 porta di ricarica MagSafe e un jack per le cuffie. Potrai anche collegare due monitor esterni contemporaneamente.
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Audacity 3.7.4 è l’ultimo aggiornamento del noto software per la modifica dei file audio, il quale, come di consueto, si concentra sulla correzione di bug e sul miglioramento dell’esperienza utente con l’applicazione. Pur non introducendo particolari nuove funzionalità, rende il programma più stabile e fluido, rispondendo alle esigenze di editor audio amatoriali e professionisti.
Audacity 3.7.4: nuovo aggiornamento con correttivi e più stabilitàAudacity 3.7.4 corregge un crash che si verificava durante la chiusura di progetti di grandi dimensioni non salvati, oltre a un altro errore legato all’uso di effetti in tempo reale con compensazione del ritardo, garantendo così maggior affidabilità durante le sessioni di lavoro. Si tratta di interventi che sono fondamentali per gli utenti che lavorano su progetti complessi, dove anche un piccolo intoppo può causare perdite di tempo abbastanza significative.
L’aggiornamento migliora anche alcuni aspetti del flusso di lavoro: ad esempio, l’applicazione dell’effetto Studio Fade Out alla fine di una clip non genera più una nuova clip indesiderata, semplificando l’editing. Inoltre, un problema che causava l’eliminazione accidentale di una clip durante l’unione di due tracce con regolazione dell’intonazione è stato risolto, rendendo il processo più sicuro e intuitivo. Un altro miglioramento riguarda le tracce silenziate, che ora non bloccano più l’anteprima degli effetti, una modifica sottile ma preziosa per chi alterna frequentemente il mute durante il mixaggio.
Altre correzioni apportate con Audacity 3.7.4 riguardano la rappresentazione visiva delle forme d’onda per l’audio clippato, allo scopo di garantire una maggiore precisione grafica. È stato anche sistemato un errore nel calcolo della derivata della finestra di Hamming, una funzione utilizzata in alcune analisi audio avanzate. Nei Mac con sistemi operativi più datati, l’aggiornamento risolve problemi di compilazione, assicurando compatibilità anche con hardware meno recente.
Per i dettagli completi, è possibile consultare la lista dei cambiamenti della nuova versione nella pagina dedicata, mentre la nuova versione si può scaricare dal sito ufficiale.
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Per dare una svolta alla tua connessione internet il router TP-Link Archer GXE75 è perfetto. Questo dispositivo di ultima generazione, con supporto tri-band, WiFi 6E e ben 4 porte Ethernet da 1GHz e una porta da 2.5GHz, è disponibile in offerta su Amazon a soli 149,99 euro invece di 179,99, con spedizione Prime inclusa.
Il router supporta in tri-band fino a 5,4Gbps dandoti la piena potenza per navigare alla massima velocità con qualsiasi dispositivo: grazie alla nuova banda da 6GHz avrai una larghezza di banda eccezionale per canali senza congestione esclusivi per i device che supportano WiFi 6E.
Le 4 antenne integrate e posizionate in modo ottimale ti permetteranno di godere della connessione in ogni angolo della casa senza interruzioni, con una ottimizzazione proprietaria e speciale tecnologia Beamforning. Potrai sfruttare anche una modalità esclusiva dedicata ai videogiochi, in modo da darti la spinta che ti serve per giocare nelle migliori condizioni senza lag o altri rallentamenti.
Il design è poi davvero unico: ispirato al vulcano e con illuminazione RGB personalizzabile diventa anche un oggetto di arredamento che arricchirà i tuoi ambienti, specie se intendi utilizzarlo per una postazione da gioco. Completo, potente e veloce: è un’offerta da non perdere. Acquista adesso il router TP-Link Archer GXE75 a soli 149,99 euro invece di 179,99.
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Qualcomm ha presentato il nuovo chip IA Snapdragon AR1+ Gen 1, progettato specificamente per i dispositivi indossabili, come gli occhiali smart. Sebbene rappresenti un piccolo aggiornamento rispetto al predecessore AR1 Gen 1, il nuovo chip è più indipendente del solito: ha infatti la capacità di eseguire carichi di intelligenza artificiale direttamente sugli occhiali, senza necessità di connessione a uno smartphone o al cloud. Questo permette agli utenti di svolgere tutte le attività anche offline e, secondo Qualcomm, il processore potrebbe essere integrato nella prossima generazione di occhiali AR di aziende come Meta e XReal.
Qualcomm: il nuovo chip AR1+ Gen1 esegue carichi IA anche in locale e senza connessioneUno dei principali vantaggi del nuovo chip AR1+ di Qualcomm è la sua dimensione ridotta del 28% rispetto al modello precedente, che consente di diminuire l’altezza delle astine degli occhiali del 20% e rendere tutto complessivamente più compatto. Questo si traduce in un design più sottile e confortevole, senza la necessità di compromessi. Inoltre, il chip è ottimizzato per consumare meno energia in scenari impegnativi come visione computazionale, attivazione vocale, riproduzione Bluetooth e streaming video. L’azienda californiana garantisce anche una qualità d’immagine superiore grazie al supporto per display binoculari, stabilizzazione delle immagini e un potente motore multi-frame.
Il vero punto di forza di Snapdragon AR1+ Gen 1 è l’IA integrata, alimentata dalla NPU di terza generazione Hexagon. Con un miliardo di parametri per modelli linguistici di piccole dimensioni (SLM), come Llama 1B, il chip consente agli occhiali di eseguire assistenti IA più avanzati. Gli utenti possono impartire comandi vocali e visualizzare i risultati direttamente sulle lenti sotto forma di testo. Un esempio pratico è stato descritto dal vice presidente di Qualcomm per la realtà estesa (XR): durante una dimostrazione, è stato chiesto agli occhiali di aiutare a preparare delle fettuccina alfredo per la festa di compleanno della figlia, utilizzando un modello IA generativo interamente eseguito sul dispositivo, una novità assoluta a livello mondiale.
Qualcomm ha citato gli occhiali Ray-Ban di Meta e il prototipo di occhiali AR Orion come esempi per descrivere dove sta andando la tecnologia con questo tipo di dispositivi, ovvero gli occhiali intelligenti. Con il nuovo chip, l’azienda punta a prodotti che possano essere più eleganti e snelli, senza rinunciare alle prestazioni.
Il chatbot dell'amministrazione Trump, dal 4 luglio su AI.gov?
Tra i progetti dell’amministrazione Trump nell’ambito dell’intelligenza artificiale sembra esserci anche quello che punta a lanciare un chatbot ufficiale. Le informazioni sono ancora poche, inoltre mancano conferme, ma l’indiscrezione merita comunque di essere riportata. A scoprirlo è stata la redazione del sito 404 Media, scovando un repository GitHub (ora offline) gestito dalla General Services Administration. Stando a quanto trapelato, dovrebbe andare online il 4 luglio, nel giorno dell’Indipendenza, all’indirizzo AI.gov.
Un chatbot per il giorno dell’IndipendenzaUtilizzare il condizionale è d’obbligo. Al momento il dominio effettua un redirect automatico al sito della Casa Bianca. Una versione precedente forniva invece dettagli aggiuntivi sull’iniziativa, finalizzata ad accelerare l’innovazione del governo con l’AI, come mostra lo screenshot qui sotto.
Il sottotitolo è Tre potenti strumenti AI, una piattaforma integrata. Sarebbe già stato pianificato anche il lancio di un’API per l’integrazione con le tecnologie di OpenAI, Google e Anthropic, oltre a quelle di Amazon Web Services (Bedrock) e Meta (Llama).
Concentrando l’attenzione in particolare sul chatbot, non è dato a sapere quale sia la sua destinazione d’uso. Potrebbe essere reso accessibile a tutti, cittadini compresi, per restituire informazioni sul lavoro dell’amministrazione USA, oppure esclusivamente agli addetti, con linee guida e buone pratiche da seguire nell’ambito dell’esercizio delle funzioni pubbliche. Si tratta comunque di supposizioni non confermate.
Il progetto sembra essere gestito dalla divisione Technology Transformation Services della General Services Administration, guidata da Thomas Shedd. Ex ingegnere di Tesla, ha assunto l’incarico nel periodo precedente allo scontro tra Elon Musk e Donald Trump, con l’obiettivo dichiarato di spingere l’adozione dell’AI a livello governativo.
L’eventuale chatbot ufficiale dell’amministrazione dovrà inevitabilmente fare i conti con i problemi legati alla disinformazione e alle allucinazioni che ancora oggi affliggono i servizi di intelligenza artificiale, nonostante i passi in avanti compiuti nell’ultimo periodo. L’impressione è che ne sapremo di più entro poche settimane.
Craig Federighi conferma i problemi di Siri
Durante la WWDC 2025 sono state annunciati alcuni aggiornamenti per Apple Intelligence, ma niente di particolarmente esaltante. Come ampiamente previsto, l’azienda di Cupertino non ha svelato la nuova Siri pubblicizzata un anno fa. Craig Federighi (Vice Presidente della divisione software engineering) e Greg Joswiak (Vice Presidente della divisione marketing) hanno fornito ulteriori dettagli sull’argomento.
Primo tentativo fallitoLa nuova Siri doveva offrire una modalità di conversazione e interazione più personalizzata, analizzando le attività svolte in un certo momento e le app in esecuzione. Queste capacità erano state mostrate durante la WWDC 2024 e in alcuni spot con l’attrice Bella Ramsey (Ellie nella serie The Last of Us). Dopo aver posticipato la distribuzione, Apple ha deciso di rimandare tutto al 2026 con iOS 27.
Durante l’intervista rilasciata a Joanna Stern del Wall Street Journal, i due dirigenti hanno difeso la strategia dell’azienda. Apple non vuole offrire agli utenti una funzionalità incompleta solo per arrivare prima degli altri (in effetti è in ritardo di almeno un anno rispetto ai concorrenti). La demo del 2024 era reale, ma la qualità era inferiore alle aspettative.
Federighi ha dichiarato:
Siri non ha raggiunto la convergenza qualitativa di cui avevamo bisogno. Non siamo riusciti a raggiungere l’affidabilità nei tempi previsti.
Joswiak ha aggiunto:
Non vogliamo deludere i clienti. Non lo facciamo mai. Ma sarebbe stato più deludente rilasciare qualcosa che non rispettava i nostri standard di qualità con un tasso di errore che ritenevamo inaccettabile. Quindi abbiamo preso quella che ritenevamo la decisione migliore.
Federighi spiega che la demo mostrata alla WWDC 2024 era basata sull’architettura V1. Non riuscendo ad ottenere la qualità desiderata è stato avviato lo sviluppo dell’architettura V2. I dirigenti hanno confermato il lancio entro il 2026, senza indicare però una data precisa. Meglio non ripetere lo stesso errore del 2024.
MSI RTX 5070 VENTUS 3X OC: ray tracing e AI al minimo storico
MSI GeForce RTX 5070 12G VENTUS 3X OC è progettata per chi non accetta compromessi in termini di prestazioni nel gaming, sfruttando l’architettura NVIDIA Blackwell e tecnologie avanzate come ray tracing e AI. Ha in dotazione 12 GB di memoria GDDR7 e supporta il collegamento simultaneo a 4 schermi (3 uscite DisplayPort a 1 HDMI). Oggi la trovi al suo prezzo minimo storico su Amazon.
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Gaming senza compromessi con la scheda MSICome anticipato, il supporto a DLSS 4 e Ray Reconstruction permette di aumentare la risoluzione e la qualità dell’output con l’intelligenza artificiale, riducendo la latenza e offrendo immagini più nitide e realistiche. Inoltre, il design a tripla ventola TORX Fan 5.0 garantisce un raffreddamento efficiente anche sotto carichi intensi, assicurando sessioni di gioco fluide e stabili con i titoli più esigenti, veicolando rapidamente il calore, catturandolo da una piastra di base in rame nichelato. È anche un acceleratore completo per creativi, professionisti e sviluppatori. L’esclusivo software MSI Center consente di monitorare, modificare e ottimizzare ogni parametro in tempo reale, mentre con Afterburner si assume il controllo dell’overclocking. Vuoi saperne di più? Consulta le specifiche complete della GPU.
La scheda video è in forte sconto e la puoi acquistare al suo prezzo minimo storico di di 709 euro, con un grande risparmio rispetto al listino ufficiale. MSI RTX 5070 VENTUS 3X OC è venduta e spedita da Amazon. Il voto medio ottenuto nelle recensioni è superiore a 4/5.
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I call center potrebbero avere i giorni contati. Con iOS 26, Apple ha introdotto una funzione utilissima contro il telemarketing selvaggio: Call Screening. È un sistema che risponde automaticamente alle chiamate sconosciute e interroga chi chiama prima ancora che il telefono squilli.
Call Screening di iOS 26, la nuova arma contro le chiamate indesiderateCall Screening è semplicemente geniale! Quando arriva una chiamata da un numero sconosciuto, il telefono non suona nemmeno. Apple Intelligence risponde automaticamente e chiede a chi ha chiamato di presentarsi e spiegare il motivo della telefonata.
Se l’interlocutore collabora, l’AI trasforma la sua risposta in testo e la mostra come notifica sullo schermo. Solo allora, si può decidere se rispondere o riattaccare con un solo gesto. È come avere una segretaria personale che filtra tutte le chiamate moleste. Il bello è che funziona senza che si debba fare nulla.
Hold Assist: basta perdere tempo in attesaL’altra novità che farà la felicità di molti è Hold Assist. Quante volte sarà capitato di chiamare un servizio clienti e di essere rimasto in attesa per minuti con la classica musichetta? Con questa funzione, quando l’iPhone rileva la musica d’attesa, si può smettere di tenere il telefono all’orecchio.
Il suono si disattiva e si può fare altro. Quando finalmente risponde un operatore umano, l’iPhone ricomincia a suonare per avvisare che si può riprendere la conversazione. Il sistema avverte anche l’operatore che l’utente sta per unirsi alla chiamata.
L’app Telefono che cambia voltoiOS 26 stravolge anche l’interfaccia dell’app Telefono con quello che Apple chiama “Unified Layout“. La segreteria telefonica Visual Voicemail sparisce, sostituita da una scheda “Chiamate” che raccoglie tutto: chiamate ricevute, perse e effettuate. Ma la vera novità è che ogni chiamata viene accompagnata da un riassunto scritto di quello che voleva comunicare la persona dall’altra parte.
Compatibilità e disponibilitàLa buona notizia è che Call Screening funzionerà su tutti gli iPhone dall’iPhone 11 in poi, praticamente tutti i modelli degli ultimi sei anni. iOS 26 arriverà in autunno come di consueto, probabilmente a settembre insieme ai nuovi iPhone. Ma il vero impatto si vedrà nei mesi successivi, quando la funzione sarà attiva su larga scala. Ed è probabile che Google e altri produttori di smartphone seguiranno l’esempio di Apple, speriamo!
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Microsoft ha da poco rilasciato l’aggiornamento di sicurezza KB5060999 per Windows 11, il quale include anche delle patch per sistemare dei problemi di stabilità che si verificavano coi giochi, concentrandosi su problemi specifici emersi con l’aggiornamento alla versione 24H2, per risolvere anomalie che hanno influenzato l’esperienza degli utenti, in particolare per chi utilizza schede grafiche Nvidia.
Windows 11: risolte varie problematiche con l’aggiornamento KB5060999Tra le correzioni più significative apportate con l’aggiornamento di giugno per Windows 11, troviamo la risoluzione di un problema al kernel grafico che causava il blocco o la mancata risposta con alcuni titoli dopo l’aggiornamento alla versione 24H2. Inoltre, vengono risolti malfunzionamenti legati a perdite di memoria e anomalie di visualizzazione che hanno interessato alcuni utenti.
Microsoft sta attualmente distribuendo l’aggiornamento KB5060999 in modo graduale per la versione 24H2 del sistema, a causa di un problema di compatibilità che riguarda un numero limitato di PC. Se il vostro computer è tra quelli interessati, riceverete una versione rivista dell’aggiornamento che includerà tutte le correzioni di sicurezza di giugno al termine della distribuzione. Per le versioni 22H2 e 23H2, invece, l’aggiornamento è già da subito disponibile. Se questo non viene visualizzato nelle impostazioni di Windows Update, è possibile provare a cercarlo manualmente o attivare l’opzione per ricevere gli aggiornamenti in anticipo, così da installarlo prima della distribuzione automatica.
Le discussioni nella comunità hanno confermato che i problemi al kernel grafico, che causavano blocchi nei giochi, erano limitati alla versione 24H2 di Windows 11.
Nel frattempo, la futura versione 25H2 del sistema operativo, attesa per il debutto nel corso di quest’anno, implementerà una nuova funzionalità di gestione della CPU denominata User Interaction-Aware CPU Power Management, la quale permette di ottimizzare il consumo energetico del processore e aumentare ulteriormente l’autonomia nei portatili. Monitorando l’attività in tempo reale, la funzione potrà passare aggressivamente da una gestione più conservativa a una più potente, senza impattare sulle prestazioni.
TV 4K Hisense da 55 pollici: versione 2025, un affare a soli 321€
Segnaliamo il forte sconto improvviso su Hisense 55A6Q, la TV 4K da 55 pollici lanciata quest’anno dal marchio. In questo momento la trovi su Amazon in offerta a soli 321,99 euro. Non sappiamo fino a quando rimarrà attiva la promozione, ma non fatichiamo a immaginare che possa andare a ruba.
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Occasione Amazon: Hisense 55A6Q (TV 4K da 55 pollici)Ha in dotazione la piattaforma VIDAA con tante funzionalità smart e oltre 1.000 applicazioni per servizi di streaming e altro: da Netflix a Prime Video, da NOW a DAZN, da YouTube a Disney+. Non mancano poi tecnologie avanzate come Dolby Vision, HDR 10+, HLG, audio DTS Virtual X con Bluetooth, AirPlay 2 e Android Screen Sharing. Ovviamente è pienamente compatibile con il digitale terrestre di ultima generazione, per ricevere i programmi di tutte le emittenti, anche quelle che trasmettono in alta definizione. Per altre informazioni dai uno sguardo alla scheda del televisore.
Non lasciarti sfuggire il forte sconto applicato in automatico e acquista la TV 4K di Hisense (modello 55A6Q) al prezzo di soli 321,99 euro. La spesa è davvero contenuta, considerando le sue caratteristiche, il fatto che si tratta di una nuova uscita del 2025 e che diventerà il centro per l’intrattenimento multimediale di tutta la famiglia.
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La scatola contiene il televisore, il cavo di alimentazione, il telecomando con microfono per il supporto ai comandi vocali e il manuale utente. Segnaliamo infine che il voto medio ottenuto da centinaia di recensioni pubblicate sull’e-commerce è superiore a 4/5. Amazon si occupa di vendita e spedizione con la consegna gratuita in un giorno.
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Microsoft ha rilasciato ieri sera gli aggiornamenti cumulativi per Windows 11 24H2/23H2/22H2 e Windows 10 22H2. Oltre alle nuove funzionalità ci sono diverse patch di sicurezza, due delle quali risolvono altrettante vulnerabilità zero-day. Per una di esse circola già un exploit funzionante.
Dettagli delle vulnerabilità zero-dayLa prima vulnerabilità, indicata con CVE-2025-33053 e scoperta dai ricercatori di Check Point Research, è stata sfruttata dal gruppo Stealth Falcon per attività di cyberspionaggio contro governi e aziende che operano nel settore della difesa.
L’infezione inizia quando le ignare vittime cliccano su un link inserito nelle email di phishing. All’interno del file c’è il collegamento ad un server WebDAV controllato dai cybercriminali. Viene quindi scaricato sul computer un malware che raccoglie informazioni e inietta codice nei processi. L’utente vede solo un documento PDF, mentre il malware funziona in background.
La seconda vulnerabilità, indicata con CVE-2025-33073 e scoperta da vari ricercatori, non è stata ancora sfruttata. È presente nel client SMB e potrebbe essere utilizzata per ottenere privilegi elevati attraverso uno script che effettua la connessione al server SMB gestito dai cybercriminali.
Microsoft ha rilasciato ieri sera le patch per le due vulnerabilità. Anche se la probabilità di attacchi contro gli utenti privati è minimo è consigliata l’installazione degli aggiornamenti cumulativi per Windows 11 e 10 tramite Windows Update.
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Dopo quella scoperta da ESET a gennaio, altri ricercatori hanno trovato due vulnerabilità in Secure Boot che possono essere sfruttate per aggirare la protezione ed eseguire codice non firmato all’avvio del computer. Al momento, Microsoft ha rilasciato solo una patch.
Descrizione delle vulnerabilitàLa prima vulnerabilità, indicata con CVE-2025-3052 e scoperta dai ricercatori di Binarly, è presente in un tool per il flashing del BIOS sviluppato da DT Research. Il tool è firmato con un certificato UEFI di Microsoft per consentire l’autenticazione dei bootloader shim e quindi il caricamento di Linux.
Teoricamente il modulo doveva essere presente solo sui dispositivi di DT Research. In realtà viene usato su molti computer proprio perché è firmato da Microsoft e quindi dovrebbe essere affidabile. In dettaglio, la vulnerabilità è dovuta all’errata gestione di una variabile nella NVRAM. Sostituendo la variabile con codice arbitrario è possibile eseguire un bootkit. Durante l’indagine, Microsoft ha scoperto che la vulnerabilità riguardava altri 13 moduli.
L’azienda di Redmond ha rilasciato la patch ieri sera. La soluzione consiste nell’aggiungere le firme dei 14 moduli alla blocklist (database DBX). I dettagli tecnici si possono leggere sul sito di Binarly.
Una seconda vulnerabilità (CVE-2025-47827) è stata scoperta dal ricercatore Zack Didcott in un modulo del kernel Linux fornito da IGEL. Il bootloader shim, che carica GRUB, è stato firmato da Microsoft. In questo caso però non è stata ancora revocata la firma, quindi la protezione di Secure Boot può essere aggirata per installare malware.
Gemini su Google Fogli crea grafici modificabili
Google risolve uno dei problemi più tediosi di Gemini su Sheet, i grafici che sembravano adesivi appiccicati sui fogli di calcolo. Ora l’intelligenza artificiale crea grafici veri e propri che si possono modificare, personalizzare e che si aggiornano quando cambiano i dati.
Gemini su Google Fogli ora crea grafici modificabili e dinamiciQuando Google aveva introdotto la funzione a gennaio, l’idea era buona ma l’esecuzione lasciava a desiderare. Se si chiedeva a Gemini di creare un grafico, ci si ritrovava con un’immagine statica piazzata sopra le celle. Non si poteva cambiare nulla, e se i dati venivano modificati il grafico rimaneva uguale. Era come stampare una foto e incollarla sul foglio.
Ora le cose sono cambiate. I grafici generati da Gemini si comportano come grafici normali. Si possono editare, personalizzare e modificare a piacimento.
Come funziona la nuova versione di Gemini su FogliIl processo è semplice. Basta aprire il pannello Gemini in Fogli e chiedere cosa si vuole, tipo “crea un grafico a barre delle performance delle campagne in base al mercato“. L’AI genera il grafico e quando si inserisce, compare in una nuova scheda del foglio di calcolo. Da lì si ha il controllo totale. Si può cambiare il titolo, modificare i colori, aggiustare tutti i dettagli come si farebbe con qualsiasi grafico creato manualmente. È quello che avrebbe dovuto essere fin dall’inizio.
C’è però un intoppo che rende tutto un po’ macchinoso. Il grafico modificabile è collegato ai dati della nuova scheda, non a quelli originali. Questo significa che se il grafico deve riportare i numeri aggiornati, è necessario modificare i dati nella scheda dedicata al grafico. È diverso da come funzionano normalmente i grafici di Sheets, che si aggiornano direttamente dalle celle sorgente.
Google avverte che per alcuni tipi di grafici più complessi, Gemini potrebbe ancora restituire un’immagine statica. È un limite che speriamo venga superato nelle prossime versioni. Inoltre, c’è un dettaglio importante. L’amministratore deve aver attivato l’impostazione “Smart features and personalization”. Se è disattivata, non si vedrà nessuna di queste funzioni.
DisponibilitàLa funzione è in fase di roll out da pochi giorni e dovrebbe arrivare a tutti entro uno-tre giorni. È disponibile per diversi tipi di account Google Workspace: Business Standard, Business Plus, Enterprise Standard ed Enterprise Plus. Ma anche per chi ha Google One AI Premium (ora rinominato Google AI Pro e Ultra) e chi aveva i vecchi add-on Gemini Business o Enterprise, che Google ha smesso di vendere a gennaio.
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Down in corso per Libero Mail e Virgilio Mail. È impossibile accedere alle caselle di posta elettronica. Ecco il messaggio di errore che compare provando a effettuare l’autenticazione, lo abbiamo appena catturato su un dispositivo in redazione Il servizio Libero Mail non è al momento raggiungibile. Ci scusiamo per il disagio e ti invitiamo a riprovare più tardi.
Il down di Libero Mail e Virgilio Mail dell’11 giugnoCome sempre accade in questi casi, la conferma arriva anche dai feedback inviati dagli utenti al portale Downdetector.
I due servizi sono gestiti da Italiaonline, che al momento non ha rilasciato commenti in merito alla causa del malfunzionamento o alle tempistiche necessarie per ripristinarli.
Non è la prima volta che Libero Mail e Virgilio Mail sono colpiti da problemi. L’ultimo down prolungato risale al gennaio 2025, prima è accaduto nel giugno 2023 e nel gennaio 2023. Manterremo aggiornato questo articolo con le novità non appena disponibili.
Aggiornamento (11 giugno, 12:21)Caselle ancora inaccessibili. Il messaggio di errore è lo stesso anche su Virgilio Mail.
Aggiornamento (11 giugno, 12:32)Prosegue il down, le due caselle di posta risultano ancora non funzionanti.
…. in aggiornamento
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