Oltre 12 miliardi di risarcimenti chiesti a Google
L’italiana Moltiply ha chiesto quasi 3 miliardi di euro a Google. Questa è solo una parte dei risarcimenti complessivi che l’azienda di Mountain View potrebbe essere costretta a pagare per aver ostacolato i servizi di comparazione prezzi concorrenti. Secondo la stima di Bloomberg, la somma supera i 12 miliardi di euro.
Almeno 12 denunce per GoogleTutto nasce dalla sanzione di 2,42 miliardi di euro inflitta a fine giugno 2017 dalla Commissione europea, confermata sia dal Tribunale che dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Google ha abusato della sua posizione dominante nel mercato della ricerca online per dare un vantaggio al servizio Shopping, penalizzando quelli concorrenti (i risultati venivano mostrati più in basso).
Molte aziende avevano denunciato Google ed erano in attesa della sentenza definitiva. Molti procedimenti sono stati riavviati. Secondo Bloomberg ci sono almeno 12 cause civili in 7 paesi. Considerando solo quelle per le quali sono note le richieste di risarcimento danni, l’azienda di Mountain View dovrà pagare 12,26 miliardi di euro in caso di sconfitta nei tribunali.
La richiesta più alta è arrivata da Idealo (3,3 miliardi di euro). Le udienze sono previste a novembre. Al secondo posto c’è Moltiply (Trovaprezzi.it) con 2,97 miliardi di euro. Pricerunner (Klarna) ha chiesto 2,1 miliardi di euro. Il primo caso verrà discusso in un tribunale di Londra a fine giugno. Riguarda il risarcimento da 1,4 miliardi di euro chiesto da Kelkoo.
Alcune cifre sono aumentate perché Google non ha rispettato l’ordine della Commissione europea nel 2017. La richiesta di Idealo, ad esempio, è aumentata da 500 milioni e 3,3 miliardi di euro. L’azienda di Mountain View ha dichiarato che, in seguito alle modifiche introdotte nel 2017, il numero dei siti di comparazione prezzi è aumentato da 7 a oltre 1.550.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Papa Leone XIV è un vero geek: ama il cinema, Apple e i videogame
Leone XIV, il primo Papa americano, rompe gli schemi con il suo stile moderno e mediatico. Sono spariti i cliché del pontefice austero e distaccato: al suo posto c’è un capo della Chiesa che abbraccia le sue passioni per la tecnologia, i videogiochi e il cinema. Appena eletto, sta già attirando l’attenzione… Non ci dimentichiamo che nel suo discorso inaugurale ha parlato anche di intelligenza artificiale.
Il nuovo Papa Leone XIV è un vero geekAlla sua prima messa inaugurale, è stato difficile non notare il famoso Apple Watch che spuntava dalla manica della sua tonaca. L’esperto Nick Gould ha subito confermato che si trattava proprio del modello dell’azienda di Cupertino, già visto al polso prima della sua elezione. Una foto dell’estate del 2024, riportata alla luce su Reddit, mostra il futuro pontefice mentre benedice un parrocchiano, con lo smartwatch di Apple già al polso.
Questa scelta high-tech non sembra essere una semplice civetteria. Alcuni sostengono che utilizzi l’orologio smart per monitorare la sua salute, secondo altri, è il segno di una vera passione per i dispositivi high-tech.
Un pontefice che gioca ai videogame e guarda i filmIl fratello del Papa, John Prevost, confida che il Papa non può resistere a una partita quotidiana a Wordle o a Words with Friends. I due si sfidano regolarmente: un modo per tenere la mente allenata e prendersi una pausa dalle preoccupazioni del mondo. John ha anche rivelato alla NBC che, la sera prima del conclave, avevano guardato Conclave, il thriller sull’elezione papale.
Va anche detto che il Pontefice tiene spesso d’occhio le sue notifiche su X, dove è solito commentare l’attualità, senza risparmiare frecciatine a J. D. Vance, il vicepresidente americano, che è cattolico di fede, ma che professa una visione conservatrice e xenofoba del mondo che lui non condivide affatto. Piccola curiosità: D’ora in avanti, tuttavia l’account X di Papa Leone XIV sarà quello ufficiale della Santa Sede, @pontifex.
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Quante volte capita di aprire ChatGPT, Claude o Gemini, digitare una rapida domanda e restare delusi dalla risposta? Troppo generica, superficiale, a volte completamente fuori tema. Ma prima di prendersela con l’intelligenza artificiale, bisognerebbe farsi un piccolo esame di coscienza… E se il problema fosse il modo in cui si formulano le richieste?
Il punto, è che continuiamo a trattare l’intelligenza artificiale come se fosse Google. È un riflesso condizionato comprensibile, se consideriamo quanto l’abitudine di usare motori di ricerca sia oramai radicata nella nostra vita. Questa sovrapposizione mentale, però, rappresenta un grosso limite. Sempre più utenti preferiscono usare i chatbot AI al posto dei classici motori di ricerca, ma c’è un “ma”. Si portano dietro un modello di interazione che è obsoleto.
Il risultato? Otteniamo risposte mediocri da strumenti straordinari. È come possedere uno smartphone di ultima generazione e utilizzarlo solo per telefonare. Finché non supereremo questo schema mentale, continueremo a sfruttare solo una frazione del potenziale offerto dall’intelligenza artificiale, ignorando capacità che potrebbero trasformare letteralmente il nostro approccio all’informazione e alla conoscenza.
Come rendere i prompt di ChatGPT più utili ed efficaci 1. Basta con le parole chiavePer decenni ci siamo abituati a pensare per parole chiave. “Migliori assicurazioni auto“, “Come richiedere il passaporto“, “Ricette dolci senza lattosio“. Funziona benissimo con un motore di ricerca che attinge a pagine indicizzate, ma i moderni strumenti AI non setacciano il web allo stesso modo.
I chatbot AI, generano risposte basandosi su contesto, schemi linguistici e ragionamento predittivo. Se si interpellano come si farebbe con Google, il minimo che possano fare è restituire risposte “googliane”: vaghe e superficiali (anche se Google sta cercando di rimediare con le AI Overview). Poco utili, in definitiva.
Ecco un esempio che permette di cogliere chiaramente la differenza tra un prompt generico e uno conversazionale.
Prompt in stile Google (generico): “Come dormire meglio la notte”
Spunto di conversazione: “Faccio fatica ad addormentarmi quando ho troppe cose per la testa, e mi sveglio spesso alle 4 di notte. Hai 3 consigli semplici che potrei provare già stasera?”
La differenza è chiara: lo spunto conversazionale fornisce contesto, emozione e un obiettivo pratico. In questo modo, l’AI può offrire risposte più specifiche e personalizzate, e di conseguenza più utili.
2. L’AI è molto più di un motore di ricercaI chatbot di oggi, come ChatGPT-4o, Claude 3.7 Sonnet, Gemini 2.0 e Perplexity, non sono motori di ricerca dotati di superpoteri. Non si limitano a pescare da un database. Sono addestrati a rispondere come esseri umani e danno il meglio di sé quando ricevono input autenticamente umani, che includono tono, contesto e intenzione.
Prompt stile motore di ricerca: “Come scrivere una lettera di presentazione efficace”
Prompt conversazionale (ottimizzato per un chatbot moderno): “Sto cercando lavoro nel marketing digitale, ma ho un passato da insegnante. Mi aiuti a scrivere una lettera di presentazione che valorizzi il mio cambio di carriera?”
Il secondo prompt funziona meglio perché permette al chatbot di collaborare creativamente. L’AI dà il meglio non quando si chiede “cosa sa”, ma quando si coinvolge come se si stesse parlando con una persona esperta.
Un piccolo cambio di prospettiva che fa una grande differenzaLa cosa essenziale da ricordare, per ottenere risposte migliori dai chatbot è: iniziare sempre il prompt con “Io”. Sembra una sciocchezza, ma è una mossa vincente. Dire “Io” costringe il cervello a mettere a fuoco il contesto, a esprimere un bisogno reale o un obiettivo concreto. E questo aiuta l’AI a rispondere in modo meno generico.
Esempio:
Generico: “Esercizi per migliorare la concentrazione”
Richieste che iniziano con “Io”: “Io mi distraggo facilmente quando lavoro da casa. Quali 3 esercizi potrei provare per restare concentrato?”
La seconda versione trasmette chi siamo, cosa stiamo vivendo e cosa ci serve adesso. L’AI non deve tirare a indovinare: può aiutare subito, come farebbe un vero interlocutore. Aggiungendo una voce umana (la nostra), si attivano le capacità conversazionali dell’AI.
Perché funziona? Perché l’AI impara da noi! Con il rilascio di modelli come ChatGPT-4o e Gemini 2.5 Pro, gli utenti hanno ora accesso a strumenti avanzati in grado di ascoltare la nostra voce, vedere ciò che gli mostriamo, ricordare le nostre preferenze e combinare tutto questo in modo coerente e intelligente.
Questi modelli sono più potenti che mai, ma la potenza non serve a nulla se si continua a dar loro in pasto prompt piatti e senz’anima. Si otterrà il massimo dalle proprie richieste se si pensa ai prompt come a messaggi inviati a un amico. Più chiaro e umano sarà l’input, più utile e umana sarà la risposta.
Chi finora ha evitato di personalizzare le richieste per paura che il chatbot si allenasse sui suoi dati, può semplicemente disattivare questa funzione (memoria). Per farlo (su desktop o mobile)
- Aprire ChatGPT (da browser o app mobile).
- Cliccare su il propri’ nome o l’icona del profilo in basso a sinistra (o in alto a destra su mobile).
- Selezionare “Impostazioni”.
- Andare su “Personalizzazione”, poi su “Memoria”.
Qui si può:
- Disattivare completamente la memoria (l’AI non ricorderà nulla tra una sessione e l’altra).
- Oppure gestire e cancellare singole voci di memoria (se si vuole eliminare solo certi dettagli).
Anche con la memoria disattivata, le conversazioni possono essere usate temporaneamente da OpenAI per migliorare i modelli a meno che si disattivi anche l’uso per l’addestramento:
- Tornare su Impostazioni.
- Andare su “Dati”, poi su “Controlli dei dati”.
- Disattivare l’opzione “Consenti l’uso dei contenuti per l’addestramento”.
Quindi si può aprire il proprio cuore (o quasi) senza correre rischi.
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Il mese di maggio porta una nuova ondata di contenuti originali su Apple TV+, con titoli pensati per chi ama le grandi avventure, le storie futuristiche, i colpi di scena e le biografie d’autore.
Dunque, tantissime nuove serie da gustare su Apple TV+, con un’interessante iniziativa: 7 giorni di prova gratis, poi 9,99€ al mese.
Tutte le novità di Apple TV+ nel mese di maggioEcco le ultime uscite su Apple TV+ (la maggior parte in arrivo nei prossimi giorni):
- In moto verso casa – 9 maggio
- Murderbot – 16 maggio
- Deaf President Now! – 16 maggio
- Fountain of Youth – L’eterna giovinezza – 23 maggio
- Lulu, la rinoceronte – 30 maggio
- Bono: Stories of Surrender – 30 maggio
Si parte con una nuova tappa dell’epico viaggio su due ruote di Ewan McGregor e Charley Boorman, protagonisti della docuserie In moto verso casa (Long Way Home). I due amici attraversano l’Europa su moto d’epoca restaurate, partendo dalla Scozia per arrivare in Inghilterra, lungo un itinerario che li porta attraverso la Scandinavia, il Circolo Polare Artico, i Paesi Baltici e l’Europa centrale.
A metà mese su Apple TV+ arriva Murderbot, una nuova serie sci-fi firmata dai fratelli Chris e Paul Weitz, con Alexander Skarsgård nel ruolo del protagonista. Tratta dai romanzi di Martha Wells, racconta la storia di un cyborg disilluso che, pur potendo agire in piena autonomia, preferirebbe guardare soap opera nello spazio anziché interagire con gli esseri umani. Ma sarà costretto a seguire una missione pericolosa senza rivelare la sua indipendenza.
Con Fountain of Youth, il regista Guy Ritchie firma un film d’azione dai toni epici, scritto da James Vanderbilt. Al centro della storia due fratelli, interpretati da John Krasinski e Natalie Portman, che si riuniscono per una serie di furti spettacolari in giro per il mondo, alla ricerca della leggendaria Fonte della Giovinezza.
Chiude il mese e arricchisce il catalogi di Apple TV+ Bono: Stories of Surrender, il documentario di Andrew Dominik ispirato al one-man show dell’iconico frontman degli U2. Attraverso racconti personali, aneddoti, musica dal vivo e filmati inediti, Bono si racconta in prima persona: dal ruolo di figlio e padre a quello di artista e attivista, in un racconto intimo che ripercorre la sua vita e carriera, con alcuni dei brani più significativi della band eseguiti sul palco del Beacon Theatre.
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Apple porta su macOS una funzione di privacy già presente su iOS e iPadOS. Si tratta di un sistema di avvisi che informa l’utente quando un’app accede agli appunti (clipboard) del dispositivo senza il suo esplicito consenso.
Su Mac arrivano gli avvisi per la privacy della clipboardGli appunti del Finder sono uno spazio di archiviazione condiviso a livello di sistema. Qui finiscono i dati che si copiano e si incollano da un’app all’altra o all’interno della stessa app. Un vero e proprio crocevia di informazioni, spesso sensibili, che merita di essere protetto.
Con la nuova funzione, quando un’app preleva qualcosa dagli appunti senza che l’utente abbia dato il via libera attraverso un’azione esplicita (come premere Comando-V o cliccare su “Incolla”), scatta un avviso. Il sistema quindi distingue tra un accesso programmato dall’app e un’operazione voluta dall’utente, evitando falsi allarmi che potrebbero interrompere il flusso di lavoro.
Gestire gli accessi con un clicApple inoltre, sta sviluppando dei metodi che permetteranno alle app di capire il contenuto degli appunti senza doverli leggere direttamente, evitando così di innescare l’avviso. Gli utenti potranno anche decidere, per ogni singola app, se consentire sempre l’accesso, negarlo o richiedere un permesso di volta in volta.
Queste nuove funzioni dovrebbero debuttare con l’aggiornamento a macOS 16, atteso per la fine dell’anno. Come da tradizione, Apple svelerà tutte le novità software durante la WWDC, la sua conferenza annuale per gli sviluppatori, in programma dal 9 al 13 giugno.
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Nello scenario attuale, una soluzione come Norton 360 è fondamentale per proteggere i propri dati sensibili. Navigare online oggi è molto diverso rispetto al passato: gli annunci sono aumentati, le truffe digitali si moltiplicano e i cybercriminali sono sempre più sofisticati.
Affidarsi a un sistema che combini un antivirus di alto livello e una VPN sicura per navigare in modo riservato. La suite integrata sviluppata da Norton garantisce sicurezza digitale su più fronti. Tra le varie opzioni disponibili, Norton 360 Deluxe spicca per il rapporto qualità-prezzo: è attualmente proposto a 2,92€ al mese per il primo anno, grazie a uno sconto del 66%sul prezzo originale. In più, puoi provarlo gratuitamente per 30 giorni.
Cosa offre Norton AntivirusNorton 360 Deluxe offre una protezione completa in tempo reale contro virus, ransomware e altre minacce informatiche, incluse quelle più recenti. La suite è pensata anche per chi ha figli: include infatti un sistema avanzato di controllo parentale che permette ai genitori di monitorare e gestire l’attività online dei minori.
Un altro strumento essenziale è la VPN Secure, inclusa nel pacchetto, che garantisce una connessione criptata e anonima, utile per proteggere informazioni riservate come credenziali bancarie, password e cronologia di navigazione. Inoltre, sono presenti anche altri servizi importanti, come i 50 GB di backup del PC nel cloud, la protezione minori e il monitoraggio del dark web.
L’offerta promozionale su Norton 360 Deluxe è disponibile per un tempo limitato, ed è un’opportunità da cogliere per chi vuole migliorare la propria sicurezza online senza spendere troppo. Dopo i primi 12 mesi, il piano si rinnova automaticamente a 104,99€ all’anno, salvo disdetta anticipata.
Per attivarla basta andare sul sito di Norton.
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Apple ha annunciato nuove funzionalità di accessibilità per utenti con varie disabilità. Entro fine anno saranno disponibili le Accessibility Nutrition Labels su App Store, il Magnifier su Mac, un migliore supporto per il Braille e altre novità per tutti i sistemi operativi. L’azienda di Cupertino migliorerà inoltre le funzionalità esistenti.
Nuove funzionalità di accessibilitàLe cosiddette Nutrition Labels sono schede sulla privacy che spiegano in modo dettagliato come i dati personali vengono gestiti dalle app. Le nuove Accessibility Nutrition Labels permettono di scoprire se un’app sarà accessibile prima di scaricarla e offrono agli sviluppatori l’opportunità di informare gli utenti sulle funzionalità supportate, tra cui VoiceOver, Voice Control, Larger Text, Sufficient Contrast e Reduced Motion. Saranno disponibili su App Store in tutto il mondo.
Magnifier, disponibile su iPhone e iPad dal 2016, arriverà anche su Mac. L’app consente di aumentare la luminosità, ingrandire il testo e, collegando una videocamera USB o usando un iPhone con Continuity Camera, vedere il contenuto su uno schermo o una lavagna.
Accessibility Reader, parte dell’app Magnifier per iPhone, iPad, Mac e Vision Pro, consente invece di semplificare la lettura del testo cambiando carattere, spaziatura e colore. Con Braille Access è possibile prendere appunti in Braille ed effettuare calcoli matematici con Nemeth Braille.
La funzionalità Live Captions sarà disponibile anche su Apple Watch. Sullo smartwatch verrà mostrata la trascrizione in tempo reale delle parole “ascoltate” dall’iPhone tramite Live Listen. Infine, Live Recognition di visionOS permetterà di usare il visore Vision Pro per descrivere l’ambiente circostante, trovare oggetti e leggere documenti.
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Nel campo dei motori di ricerca, l’intelligenza artificiale sembra essere il nuovo salto di qualità, come dimostra il successo di Perplexity. Il mostro sacro del settore, Google, non ha alcuna intenzione di rimanere indietro, anzi. Vorrebbe che più utenti di Internet utilizzassero AI Mode. E per raggiungere questo obiettivo, in futuro dovrà essere molto più accessibile…
AI Mode di Google farà parte della homepage del motore di ricercaAl posto del vecchio bottone “Mi sento fortunato” sulla homepage di Google, potremmo presto trovare AI Mode. Diversi utenti su X e Threads hanno segnalato di aver visto spuntare questa novità mentre navigavano su Google. Sembra che Google stia testando diverse posizioni per il tasto AI Mode: a volte compare direttamente nella barra di ricerca, accanto al pulsante per la ricerca per immagini, altre volte prende il posto del tasto “Mi sento fortunato”.
Is this new? Ai Mode button on the Google search box on the https://t.co/LevOxulRt9 homepage @rustybrick @glenngabe pic.twitter.com/r7tQcQqtj5
— Damien (andell) (@AndellDam) May 10, 2025
E non è solo una questione di posizione. Anche l’aspetto del bottone AI Mode varia da utente a utente. In alcuni casi, al passaggio del cursore, il tasto si illumina con un bordo arcobaleno. In altri, soprattutto quando sostituisce “Mi sento fortunato”, questo effetto arcobaleno sembra essere la norma. Insomma, un modo per far risaltare il chatbot di ricerca tra le altre offerte di Google.
AI Mode non è ancora alla portata di tutti. Google aveva annunciato il 1° maggio che una “piccola percentuale” di utenti negli Stati Uniti avrebbe presto visto l’opzione AI Mode in Google Search. Per ora, come confermato da un portavoce dell’azienda, questa funzione è limitata agli utenti dell’ambiente sperimentale Google Labs.
Un addio controverso?Non è detto che il pulsante “Mi sento fortunato” venga ufficialmente rimpiazzato da AI Mode, ma il solo fatto che Google ci stia pensando potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Dopotutto, quel bottone che porta direttamente alla prima pagina dei risultati di ricerca è una presenza fissa nella homepage di Google fin dal lancio del motore di ricerca. Che sia un modo per suggerire che le risposte in stile chatbot di AI Mode sono più efficienti del classico bypass della pagina dei risultati?
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Il conto corrente Credem Link è la scelta giusta per avere una soluzione completamente online con cui gestire le tue finanze e le tue spese. Ora hai un motivo in più per aprirlo: , infatti, e decidi di accreditare il tuo stipendio o la tua pensione potrai ricevere un buono Amazon dal valore di 100 euro. Ti spieghiamo come funziona.
Il primo passo è naturalmente quello di aprire il conto: puoi farlo direttamente online con la tua identità SPID. Devi ricordarti di aggiungere il codice promozionale “PROMO100” prima di completare la procedura e poi starà a te. Ti basterà scegliere di accreditare lo stipendio o la pensione entro il 30 settembre 2025: a quel punto, sarai eleggibile per un buono Amazon dal valore di 100 euro che ti verrà consegnato via email a partire dal 5 gennaio 2026.
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Le potenzialità delle stampanti 3D non sono mai state sfruttate appieno per allungare il ciclo vitale dei prodotti, consentendo ai possessori di creare in modo semplice ed economico le parti di ricambio in caso di necessità, laddove possibile. Philips, con il nuovo programma Fixables appena annunciato, mira proprio a colmare questa lacuna. Vediamo di cosa si tratta, quali sono i suoi punti di forza e gli ostacoli che rischia di incontrare.
Ricambi stampati in 3D con Philips FixablesCome si può facilmente intuire, l’iniziativa punta a mettere a disposizione modelli tridimensionali da stampare per dar vita ai componenti di rasoi e trimmer, da sostituire in caso di rottura o smarrimento. Sulla piattaforma Printables ce n’è già uno da scaricare per la gamma OneBlade. Di seguito il filmato di presentazione.
Hai bisogno di un nuovo pettine per il tuo Philips OneBlade? Stampalo subito. Regola e modella la tua barba, proprio come piace a te.
Fixables è un progetto messo in campo da Philips in collaborazione con due realtà: Prusa Research e LePub. La prima è l’azienda della Repubblica Ceca nota per le stampanti 3D commercializzate con il suo marchio, mentre la seconda è un’agenzia creativa con sedi in tutto il mondo, anche in Italia.
Così come si può facilmente immaginare, trattandosi di un ricambio fai-da-te, la sua qualità costruttiva è strettamente legata a quella del materiale impiegato per realizzarlo. Non tutti i filamenti sono uguali, ad esempio.
Il successo o il fallimento dell’iniziativa dipenderanno da alcuni fattori chiave. Anzitutto, il supporto sul lungo periodo: Philips dovrà dimostrare di poter continuare a condividere modelli anche quando l’eco mediatica dell’annuncio sarà svanita. Va poi considerato che non tutti hanno in casa una stampante 3D, nonostante i prezzi rispetto al passato si siano abbassati e oggi si possa contare sulla possibilità di trovarne condivise in luoghi pubblici come università e biblioteche.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Con Surfshark puoi avere una VPN velocissima per dispositivi ILLIMITATI
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Con la tecnologia Nexus, il traffico dati viene instradato attraverso una rete di server anziché un unico tunnel, garantendo maggiore sicurezza e stabilità, e non dovrai più temere hacker o spioni su reti WiFi pubbliche dato che la crittografia di alto livello proteggerà sempre i tuoi dati e nessuna delle tue attività verrà tracciata. Inoltre, Surfshark blocca automaticamente malware, virus, annunci e tracker.
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Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Geotracking delle GPU negli Stati Uniti?
Un senatore repubblicano ha presentato un disegno di legge per obbligare i produttori ad aggiungere un sistema di tracciamento geografico alle GPU più potenti per gaming e AI che potrebbero finire in Cina o in altri paesi nemici. Un politico democratico aveva annunciato una simile proposta. Intanto sembra che NVIDIA aumenterà i prezzi delle sue GPU, nonostante l’accordo temporaneo tra Stati Uniti e Cina.
Tracciamento della posizione delle GPUCome aveva evidenziato TSMC è praticamente impossibile impedire che le GPU più potenti (principalmente quelle di NVIDIA) arrivino in Cina seguendo “percorsi alternativi”, quindi le regole sulle esportazioni introdotte da Biden e Trump possono essere facilmente aggirate.
Come il suo collega democratico, il senatore repubblicano Tom Cotton ha suggerito di sfruttare una tecnologia per tracciare la posizione delle GPU. In dettaglio, il disegno di legge Chip Security Act prevede l’obbligo per i produttori di implementare un meccanismo di geotracking, in modo da rilevare gli spostamenti dei chip AI più avanzati soggetti alle regole sulle esportazioni.
Gli esportatori dovranno segnalare al Dipartimento del Commercio se i prodotti sono stati dirottati verso una destinazione diversa da quella prevista o sono stati soggetti a tentativi di manomissione. La legge non si applica solo alle GPU usate per l’addestramento dei modelli AI, ma anche a quelle per gaming, come la NVIDIA GeForce RTX 5090.
Il disegno di legge prevede inoltre l’avvio di uno studio, in collaborazione con il Dipartimento della Difesa, su altri meccanismi da introdurre in futuro. I sistemi di tracciamento dovranno garantire la protezione dei segreti industriali dei produttori.
A causa del divieto di esportare la GPU H20 in Cina, l’azienda californiana perderà circa 5,5 miliardi di dollari. Secondo fonti taiwanesi, NVIDIA avrebbe intanto deciso di aumentare i prezzi delle GPU gaming del 5-10% e delle GPU AI del 15% per compensare i costi aggiuntivi dovuti ai dazi.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Intel Arc B580 presto disponibile in versione doppia GPU da 48GB?
Le indiscrezioni riguardo nuovi modelli di GPU in arrivo, relativi alla generazione corrente, oltre alle prime informazioni che riguardano la futura generazione, non sembrano fermarsi. Le ultime riguardano infatti un’inedito modello in arrivo di Intel Arc B580 dotato di ben 48GB di memoria e due processori grafici, insieme alla sorella minore da 24GB che dovrebbe essere presentata al Computex che si terrà alla fine di questo mese.
Intel: Arc B580 potrebbe essere presto disponibile in versione da 48GB a doppia GPULa Intel Arc B580 da 48GB dovrebbe essere prodotta in esclusiva da uno specifico partner, di cui però non si conosce ancora il nome. Secondo alcune indiscrezioni, la nuova variante verrà addirittura svelata la prossima settimana. Come già specificato poco fa, la variante sarà solo prodotta da un partner di terze parti e non sarà disponibile attraverso una versione di riferimento prodotta direttamente da Intel.
La memoria totale da 48GB sarebbe composta due gruppi da 24GB, che raddoppiati insieme alla GPU fanno pensare che evidentemente questa scheda grafica non è pensata per il gioco, nonostante non mancheranno sicuramente benchmark appositi e qualche utente penserà sicuramente di acquistarla anche per questo scopo.
La nuova Intel Arc B580 da 48GB a doppia GPU sembra ulteriormente confermata dal fatto che, dopo essere stato contattato, il produttore ha risposto di non poterne parlare per via di un accordo di non divulgazione. Voci di questo tipo vengono solitamente smentite rapidamente, ma sembra che la nostra fonte fosse ben informata e affidabile, motivo per cui ci si può presto attendere maggiori dettagli su questo interessante modello.
Come già accennato, la scheda dovrebbe essere presentata al Computex insieme a molte altre novità. Desta sicuramente particolare interesse la scelta dual GPU per questo modello di Intel Arc B580, approccio che non si vedeva da molto tempo. Come per la variante da 24GB, la scheda dovrebbe però essere disponibile un po’ di tempo dopo la presentazione all’evento.
Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione..bmaff_error { display: none !important;}Maxsun registra Nvidia RTX 5050 8GB e Intel Arc B580 da 24GB
Maxsun, uno tra i più conosciuti produttori GPU di terze parti, ha da poco confermato il lancio di ulteriori modelli di nuova generazione che riguardano Nvidia e Intel. Nello specifico, l’azienda cinese si prepara a lanciare la tanto rumoreggiata RTX 5050, proposta di fascia bassissima finora solo oggetto di indiscrezioni, insieme a un inaspettato modello di Intel Arc B580 da 24GB.
Maxsun si prepara a far debuttare Nvidia GeForce RTX 5050 da 8GB e Intel Arc B580 da 24GBLa registrazione di ben 16 varianti della GeForce RTX 5050 da 8GB presso l’ente della Commissione Economica Eurasiatica (EEC) conferma ufficialmente la sua esistenza, per cui possiamo quindi aspettarci un lancio che avverrà a breve proprio da Maxsun.
La RTX 5050, che sarà proposta in diverse serie come iCraft, Transformer, Terminator e la nuova serie OTES, accompagnerà gli 8 GB di VRAM con un bus di memoria a 128 bit, sebbene non sia ancora chiaro se utilizzerà memoria GDDR6 o la più avanzata GDDR7. Secondo delle fonti affidabili, la GPU sarà basata sul processore grafico GB207, dotato di 2560 core e un TDP di 130W. Il debutto potrebbe avvenire insieme ad altre varianti Maxsun della serie RTX 50, come RTX 5080, RTX 5070 Ti, RTX 5070, RTX 5060 Ti e RTX 5060, che verranno svelate durante il Computex, in programma tra una settimana.
Nel frattempo, l’azienda cinese ha registrato anche un’inaspettata Intel Arc B580 iCraft 24G OC, una variante con ben 24 GB di VRAM, smentendo le recenti dichiarazioni di SPARKLE che invece negavano l’esistenza di un simile prodotto. Si tratta di un interessante modello che può far gola a chi, preferendo le risoluzioni elevate, ha bisogno di molta memoria e cerca una soluzione abbordabile.
Naturalmente i prezzi e la disponibilità sono però da definire, non resta quindi che attendere per scoprire tutte le informazioni a riguardo, sperando che rappresentino delle opzioni interessanti per i giocatori e, in generale, gli utenti PC.
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A partire dal mese di ottobre, gli abbonati Prime potranno guardare in streaming le partite NBA su Prime Video, senza dover attivare sottoscrizioni aggiuntive. È il frutto dell’accordo siglato da Amazon con la lega del basket americano, una partnership che andrà avanti per ben 11 anni.
Amazon si prende la NBA: streaming su Prime VideoLa stretta di mano prevede la trasmissione in diretta di 87 partite in esclusiva per ogni stagione. Tra queste, anche i match Knockout Rounds dell’Emirates NBA Cup, quelle dei playoff SoFi NBA Play-In, un terzo delle sfide nel primo e nel secondo turno dei playoff , una serie di Conference Final e le finali.
Dal prossimo anno, poi, la piattaforma trasmetterà in Italia 30 partite della WNBA, la lega femminile, incluse quelle dei playoff.
Al momento non è ancora disponibile una vera e propria sezione dedicata su Prime Video, ma con una semplice query su Google si scopre che è già stata predisposta e indicizzata.
Senza dubbio, per Amazon si tratta di un buon colpo, considerando l’attenzione riservata al campionato NBA dal nostro paese. Includere lo streaming nell’abbonamento Prime (lo stesso già utilizzato per le consegne gratuite) contribuirà a rendere la sottoscrizione ancora più appetibile.
La stessa formula della Champions LeagueLa piattaforma ospita già da qualche anno un match della Champions League alla settimana, in esclusiva. L’iniziativa è ora replicata puntando agli appassionati del grande basket americano.
Come stanno andando i playoff di NBA?Tornando alla NBA, come sta andando il campionato? Dopo gara 4 dei quarti, il lato del tabellone playoff relativo alla Western Conference vede Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets fermi sul 2-2 e Minnesota Timberwolves-Golden State Warriors sul 3-1. Dall’altra parte, nella Eastern Conference, Cleveland Cavaliers-Indiana Pacers è 3-1 e New York Knicks-Boston Celtics 3-1. Il pronostico vede favorita la franchigia di Oklahoma.
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Che bello sarebbe potersi sdraiare sul divano e guardare un film o una serie TV sul soffitto o proiettare i cartoni animati sulla parete della cameretta dei bambini? Ora puoi farlo: con il mini proiettore AGIMA in offerta su Amazon con il 35% di sconto puoi davvero trasformare ogni stanza della tua casa in un piccolo cinema domestico.
3 ragioni per scegliere il mini proiettore AGIMA
- Modalità stella integrata
- WiFi 6 e Bluetooth + Android TV integrato
- Qualità d’immagine eccellente in formato compatto
Tra i motivi per cui acquistare il mini proiettore AGIMA c’è sicuramente la presenza di Android TV integrato. Questo significa che avrai accesso ad applicazioni quali YouTube, Netflix, Prime Video e Spotify senza dover collegare la smart TV.
Oltre a poter contare su una risoluzione Full HD 1080P con supporto 4K, la correzione automatica della distorsione (keystone) e gli altoparlanti stereo integrati per un’esperienza completa e di qualità, con il mini proiettore AGIMA hai accesso anche a un’entusiasmante modalità stella. Attivando la modalità potrai trasformare ogni stanza in un piccolo planetario così da rilassarti e creare atmosfere romantiche e suggestive per un momento di intimità o per far divertire i bambini.
Grazie al supporto al Wi-Fi 6 e al Bluetooth 5.2 di ultima generazione puoi collegare il mini proiettore AGIMA a delle cuffie, a una soundbar o a qualsiasi altra periferica per rendere ogni visione ancora più entusiasmante.
Ideale per chi…
- Vuole un home cinema portatile e smart
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- Cerca un dispositivo tutto-in-uno da viaggio o vacanza
Il mini proiettore AGIMA è un proiettore davvero completo e di qualità che ora puoi acquistare su Amazon a soli 89.99€ approfittando del 35% di sconto.
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Apple sfrutterà l’intelligenza artificiale per incrementare l’autonomia della batteria. Secondo le fonti di Mark Gurman, noto giornalista di Blomberg, un nuovo tool AI verrà incluso in iOS 19 e quindi sarà disponibile a settembre sulla serie iPhone 17. Maggiori dettagli verranno quasi certamente forniti durante la WWDC 2025 (9-13 giugno).
Ottimizzazioni in base all’usoApple offre già alcune funzionalità che permettono di incrementare la durata della batteria, come Optimized Battery Charging e Battery Health, ma sono generiche per tutti gli utenti. La nuova modalità di gestione è invece personalizzata, simile alla Adaptive Battery disponibile su Android da oltre 7 anni.
Il tool sfrutterà l’intelligenza artificiale per apprendere i comportamenti dell’utente (come usa il dispositivo) ed effettuerà le necessarie modifiche in background per ridurre i consumi. La tecnologia, parte di Apple Intelligence, utilizza i dati sulla batteria raccolti dai dispositivi per esaminare le varie modalità d’uso e prevedere la riduzione del consumo per determinate applicazioni o funzionalità. Sulla schermata di blocco verrà inoltre mostrato il tempo necessario per ricaricare lo smartphone.
Il tool AI è stato sviluppato principalmente per il nuovo iPhone 17 Air. Essendo molto sottile avrà una batteria con capacità inferiore a quelle degli altri modelli della serie (in pratica, lo stesso “problema” del Galaxy S25 Edge). La funzionalità sarà tuttavia disponibile su tutti gli iPhone compatibili con iOS 19.
Gurman afferma che altre funzionalità di iOS 19 verranno descritte come “powered by Apple Intelligence“. È previsto inoltre il supporto di Google Gemini. Con il nuovo sistema operativo arriveranno diversi cambiamenti estetici all’interfaccia (anche su iPadOS 19 e macOS 16). La prima beta sarà pronta entro fine maggio e verrà rilasciata agli sviluppatori durante la WWDC 2025 del 9-13 giugno.
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